(Allegato-Capitolo II-2) (parte 1)
                            CAPITOLO II-2 
COSTRUZIONE - PREVENZIONE - SEGNALAZIONE ED ESTINZIONE DELL'INCENDIO 
 
                PARTE A. - DISPOSIZIONI GENERALI (*) 
 
                              Regola 1 
                            Applicazione 
 
  a) Per l'applicazione del presente capitolo: 
    i) una nave da passeggeri nuova e' sia una nave la cui chiglia e'
stata  impostata  o  la  cui  costruzione  si  trova  ad  uno  stadio
equivalente il giorno di entrata in vigore dalla presente Convenzione
o posteriormente, sia una  nave  da  carico  trasformata  per  essere
adibita a servizio passeggeri, alla data di entrata in  vigore  della
presente  Convenzione  o  posteriormente.  Tutte  le  altre  navi  da
passeggeri sono considerate navi da passeggeri esistenti; 
    ii) una nave da carico nuova e' una nave da carico la cui chiglia
e' stata impostata o la  cui  costruzione  si  trova  ad  uno  stadio
equivalente alla data di entrata in vigore della presente Convenzione
o posteriormente; 
    iii)  una  nave  sulla  quale   sono   state   effettuate   delle
riparazioni, delle modifiche o delle trasformazioni,  cosi'  come  le
diverse sistemazioni che ne risultano, deve continuare  a  soddisfare
almeno alle prescrizioni che le  erano  applicabili.  Similmente  una
nave esistente non deve, in  linea  di  massima,  allontanarsi  dalle
prescrizioni applicabili ad una nave nuova piu' di quanto non  se  ne
sia  allontanata  in  precedenza.   Le   riparazioni,   modifiche   e
trasformazioni  di  rilevante  importanza,  cosi'  come  le   diverse
sistemazioni che ne risultano, dovranno soddisfare alle  prescrizioni
applicabili ad una nave nuova, nella misura in cui  l'Amministrazione
lo giudichi possibile e ragionevole. 
  b) Salvo esplicite disposizioni contrarie: 
    i) le Regole da 4 a 16 della parte A  del  presente  capitolo  si
applicano alle navi nuove; 
    ii) la parte B del presente capitolo si applica alle  navi  nuove
da passeggeri che trasportino piu' di 36 passeggeri; 
    iii) la parte C del presente capitolo si applica alle navi  nuove
da passeggeri che non trasportino piu' di 36 passeggeri; 
    iv) la parte D del presente capitolo  si  applica  alle  navi  da
carico nuove; 
    v) la parte E del presente capitolo si applica alle navi cisterna
nuove. 
  c) i) La parte F del presente capitolo  si  applica  alle  navi  da
passeggeri esistenti che trasportino piu' di 36 passeggeri; 
    ii) le navi da passeggeri esistenti che non trasportino  piu'  di
36 passeggeri e le navi da carico esistenti dovranno soddisfare  alle
disposizioni seguenti: 
    1) nel caso di navi le cui chiglie sono state impostate o la  cui
costruzione si trovava ad uno stadio equivalente il giorno di entrata
in  vigore  della  Convenzione  internazionale  del   1960   per   la
salvaguardia della  vita  umana  in  mare,  l'Amministrazione  dovra'
cercare che vengano rispettate le prescrizioni applicate in virtu' di
quanto disposto dal capitolo II della succitata Convenzione circa  le
navi nuove, come definite in questo capitolo; 
    2) nel caso di navi le cui chiglie sono state impostate o la  cui
costruzione  si  trovava  ad  uno  stadio   equivalente   il   giorno
dell'entrata in vigore della Convenzione internazionale del 1948  per
la salvaguardia della vita umana in mare, e posteriormente  ma  prima
della entrata in vigore della Convenzione  internazionale  del  1960,
l'Amministrazione   dovra'   curare   che   vengano   rispettate   le
prescrizioni applicate in virtu' di quanto disposto  dal  capitolo  2
della Convenzione del 1948 per le navi nuove, come definite in questo
capitolo; 
    3) nel caso di navi le cui chiglie sono state impostate o la  cui
costruzione si trovava ad uno stadio equivalente prima della data  di
entrata in vigore della Convenzione internazionale del  1948  per  la
salvaguardia della  vita  umana  in  mare,  l'Amministrazione  dovra'
curare che vengano rispettate le prescrizioni applicate in virtu'  di
quanto disposto dal capitolo II della succitata Convenzione per  navi
gia' esistenti, come definite in questo capitolo. 
  d) L'Amministrazione decide quali delle disposizioni  del  presente
capitolo che non figurano ne' al capitolo II  della  Convenzione  del
1948 ne' al capitolo II della  Convenzione  del  1960  devono  essere
applicate  alle  navi  esistenti,  come   definite   nella   presente
Convenzione, oltre alle prescrizioni del comma i)  del  paragrafo  c)
della presente Regola. 
  e) Se l'Amministrazione ritiene che il percorso e le condizioni del
viaggio siano tali che l'applicazione di una  qualsiasi  prescrizione
del presente capitolo non sia ne' ragionevole  ne'  necessaria,  puo'
esentare da questa prescrizione alcune navi,  o  categorie  di  navi,
appartenenti  al  proprio  paese,  che  durante  il  viaggio  non  si
allontanino di oltre 20 miglia dalla costa piu' vicina. 
  f) Nel  caso  di  navi  da  passeggeri,  utilizzate  per  trasporti
speciali di un gran  numero  di  passeggeri,  come  il  trasporto  di
pellegrini, l'Amministrazione, se giudica praticamente  inapplicabili
le prescrizioni del presente capitolo, pub esentare dall'applicazione
delle prescrizioni in  questione  le  navi  appartenenti  al  proprio
paese, a condizione che esse soddisfino integralmente  alle  seguenti
disposizioni: 
    i)  regolamento  allegato  all'Accordo  del  1971  su   navi   da
passeggeri che effettuino trasporti speciali; 
    ii) regolamento allegato al Protocollo del 1973 (quando  entrera'
in vigore) sulle sistemazioni a bordo delle navi  da  passeggeri  che
effettuino trasporti speciali. 
 
-------------- 
(*)E' necessario riportarsi  alla  raccomandazione  sulle  misure  di
sicurezza applicabili alle navi da carico governate senza la costante
presenza del personale nei locali macchine, e che  completano  quelle
che normalmente sono considerate necessarie per le navi governate con
personale di guardia nei  locali  macchine,  che  e'  stata  adottata
dall'Organizzazione (risoluzione A. 211 - VII). 
 
                              Regola 2 
                       Principi fondamentali. 
 
  Il presente capitolo mira  a  stabilire  sulle  navi  il  grado  di
prevenzione, di segnalazione e di  estinzione  di  incendio  il  piu'
elevato possibile. I seguenti  principi  fondamentali,  ai  quali  si
ispirano le Regole del presente capitolo, sono incorporati in  queste
Regole, secondo le necessita' e tenuto conto del tipo di navi e degli
eventuali rischi d'incendio: 
    a) divisione della  nave  in  sezioni  verticali  principali  con
paratie aventi una resistenza meccanica e termica; 
    b) separazione dei locali alloggio dal resto della nave  mediante
una compartimentazione termica e strutturale; 
    c) utilizzazione limitata di materiali combustibili; 
    d) segnalazione dell'incendio nel luogo in cui esso ha origine; 
    e) localizzazione ed estinzione dell'incendio nel  luogo  in  cui
esso ha origine; 
    f) protezione dei passaggi e delle vie d'accesso  ai  fini  della
lotta contro l'incendio; 
    g) possibilita' di una rapida utilizzazione  delle  installazioni
anti-incendio; 
    h) riduzione dei rischi di  accensione  dei  vapori  emanati  dal
carico. 
 
                              Regola 3 
                            Definizione. 
 
  Per  l'applicazione  del   presente   capitolo,   salvo   esplicite
disposizioni contrarie: 
a) Un "materiale non combustibile" e' un materiale che non  brucia  e
 non sprigiona vapori  infiammabili  in  quantita'  sufficiente  alla
 autocombustione, quando e' portato ad una temperatura di circa  750°
 C (1.382° F);  questa  proprieta'  e'  determinata  a  soddisfazione
 dell'Amministrazione, mediante appropriato  procedimento  di  prova.
 (*) Ogni altro materiale e' considerato combustibile. 
  b) La "prova standard del fuoco e' una prova nel corso della  quale
dei campioni di paratie o ponti vengono esposti in un forno di  prova
ad una serie di temperature  corrispondenti  all'incirca  alla  curva
standard temperatura-tempo. I campioni dovranno avere una  superficie
esposta di almeno metri quadrati 4,65 (50 piedi quadrati)  e  altezza
di metri 2,44 (8 piedi) (o lunghezza nel caso di  ponti),  simili  il
piu' possibile alla  costruzione  prevista  e,  quando  e'  il  caso,
comprendenti almeno una giuntura. La curva standard temperatura-tempo
e' una curva regolare che passa per i punti seguenti: 
    alla fine dei primi 5 minuti - 538° C (1.000° F); 
    alla fine dei primi 10 minuti - 704° C (1.300° F); 
    alla fine dei primi 30 minuti - 843° C (1.550° F); 
    alla fine dei primi 60 minuti - 927° C (1.700° F); 
  c) Le divisioni di classe "A" sono  quelle  formate  da  paratie  e
ponti, corrispondenti a quanto segue: 
    i)  devono  essere  costruite  in  acciaio  od  altro   materiale
equivalente; 
    ii) devono essere convenientemente irrobustite; 
    iii) devono essere costruite in modo da impedire il passaggio del
fumo e delle fiamme fino al termine della prova standard di un'ora di
fuoco; 
    iv) devono essere isolate con materiali incombustibili approvati,
in modo che la temperatura media della  superficie  non  esposta  non
superi i 139° C (250° F) in rapporto alla temperatura iniziale e  che
la temperatura in  un  punto  qualunque  di  questa  superficie,  ivi
comprese le giunture, non vada oltre i 180° C (325°  F)  in  rapporto
alla temperatura iniziale, al  termine  dei  sottonotati  periodi  di
tempo: 
      Classe "A-60" 60 minuti; 
      Classe "A-30" 30 minuti; 
      Classe "A-15" 15 minuti; 
      Classe "A-0" 0 minuti. 
    v) l'Amministrazione puo' esigere una prova di  un  prototipo  di
paratia o di ponte per assicurarsi che corrisponda  alle  sopraddette
prescrizioni per quanto si riferisce all'integrita' ed all'aumento di
temperatura. (9) 
  d) Le divisioni di tipo "B" sono quelle formate da paratie, ponti o
rivestimenti conformi alle disposizioni seguenti: 
    i) esse devono essere costruite in modo da impedire il  passaggio
delle fiamme fino al termine della prima mezz'ora di  prova  standard
del fuoco; 
    ii) esse  devono  avere  un  grado  di  isolamento  tale  che  la
temperatura media del lato non esposto non aumenti  oltre  i  139°  C
(250° F) in rapporto alla temperatura iniziale e che  la  temperatura
in  un  punto  qualunque  di  questa  superficie  esposta,   giunture
comprese, non superi i 225° C  (405°  F)  rispetto  alla  temperatura
iniziale, al termine dei sottocitati periodi di tempo: 
      Classe "B-15" 15 minuti; 
      Classe "B-0" 0 minuti. 
    iii) esse devono essere costruite  con  materiali  incombustibili
approvati e tutti i materiali usati per la loro costruzione  e  messa
in opera devono essere incombustibili, salvo che le parti C e  D  del
presente capitolo non vietino l'impiego  di  materiale  combustibile,
nel  qual  caso  questo  dovra'  essere  conforme  alla  prescrizione
riguardante l'aumento massimo della temperatura specificato nel sotto
comma ii) del presente comma fino al termine della prima mezza ora di
prova standard del fuoco; 
    iv) l'Amministrazione puo' esigere che si proceda alla  prova  di
un  prototipo  di  paratia  per  assicurarsi  che  corrisponda   alle
prescrizioni sopraddette per quanto si  riferisce  all'integrita'  ed
all'aumento di temperatura. (*) 
  e) Le divisioni di tipo "C" devono essere costruite  con  materiali
incombustibili approvati. Esse non  sono  tenute  a  soddisfare  alle
prescrizioni concernenti il passaggio  del  fumo  e  delle  fiamme  e
l'aumento della temperatura. 
  f) I soffitti e i rivestimenti continui del tipo  "B"  sono  quelli
del tipo "B" che si prolungano fino ad una divisione del tipo  "A"  o
"B". 
  g) Acciaio o altro materiale equivalente: dove ricorre  la  dizione
"acciaio o altro materiale equivalente", per "materiale  equivalente"
si deve intendere qualsiasi materiale che, per proprieta' intrinseche
o per isolamento di cui sia provvisto, presenti,  dopo  essere  stato
esposto  al  fuoco  per  il  tempo  prescritto,  caratteristiche   di
resistenza  ed  integrita'  equivalenti  a  quelle  dell'acciaio  (ad
esempio, una lega d'alluminio adeguatamente coibentato). 
  h) Limitata attitudine alla propagazione  della  fiamma:  significa
che la data superficie offre una adeguata  resistenza  al  propagarsi
della fiamma. Tale proprieta' deve essere determinata a soddisfazione
dell'Amministrazione mediante appropriato procedimento di prova. 
  i) Zone verticali principali: sono  quei  tratti  risultanti  dalla
suddivisione  con  paratie  di  classe   "A"   dello   scafo,   delle
sovrastrutture e delle tughe, la cui lunghezza media  ad  ogni  ponte
non superi, in generale, i 40 metri (131 piedi). 
  j) Locali di alloggio: sono gli spazi adibiti  a  locali  pubblici,
corridoi, locali di igiene, cabine, uffici, alloggi equipaggio,  sale
barbieri, riposterie isolate, ripostigli e locali consimili. 
  k) Locali pubblici: sono locali di alloggio adibiti ad atrii,  sale
di soggiorno e locali consimili, delimitati in modo permanente. 
  l) Locali di servizio: sono quelli  usati  per  cucine,  riposterie
principali,  magazzini  (eccettuate  le  riposterie  isolate   ed   i
ripostigli), locali posta, locali valori, officine diverse da  quelle
che si trovano nei locali macchina  e  locali  consimili  compresi  i
relativi cofani. 
  m) Locali da carico: sono tutti  gli  spazi  usati  per  il  carico
(incluse le  cisterne  per  carichi  liquidi),  compresi  i  relativi
cofani. 
  n) Locali speciali: sono i locali chiusi situati sopra o  sotto  il
ponte delle paratie concepiti per il trasporto di autoveicoli  aventi
nel serbatoio il carburante  necessario  alla  loro  propulsione,  ai
quali abbiano accesso i veicoli e da cui i  medesimi  possano  uscire
con  i  relativi  guidatori  ed  ai  quali  abbiano  pure  accesso  i
passeggeri. 
  o) Locali macchina della categoria "A" sono tutti quei  locali  che
contengono: 
    i) motori a combustione  interna  utilizzati  per  l'apparato  di
propulsione principale e per altri  scopi,  quando  la  loro  potenza
totale e' di almeno 373 kW; 
    ii)  caldaia  a  combustibile  liquido,  o  un  gruppo   per   il
trattamento del combustibile liquido compresi i relativi cofani. 
  p) Locali macchina: sono gli spazi adibiti a locali macchina  della
categoria A, tutti gli altri  locali  che  contengono  l'apparato  di
propulsione, le caldaie,  gruppi  per  trattamento  del  combustibile
liquido, macchine a vapore, motori a combustione interna,  generatori
e motori elettrici principali, locali imbarco  combustibile  liquido,
installazioni  di   ventilazione   e   di   condizionamento   d'aria,
frigoriferi, stabilizzatori e locali del  medesimo  tipo  compresi  i
relativi cofani. 
  q) Per "gruppo di Trattamento del combustibile liquido" si  intende
l'equipaggiamento necessario  a  preparare  il  combustibile  liquido
destinato  ad  alimentare  una  caldaia  o  il  combustibile  liquido
destinato ad un motore  a  combustione  interna;  esso  comprende  le
pompe, i filtri e i radiatori  che  trattano  il  combustile  ad  una
pressione di oltre 1,8 chilogrammi per centimetro quadrato (25 libbre
per pollice quadrato). 
  r) Stazioni di comando: sono i locali entro i quali sono  sistemati
gli  apparecchi  radio,  le   apparecchiature   principali   per   la
navigazione, il generatore di emergenza o le  installazioni  centrali
di segnalazione ed estinzione di incendio. 
  s)  "Locali  contenenti  mobili  ed  elementi  di  arredamento  che
presentano   un   limitato   rischio   di    incendio".    Ai    fini
dell'applicazione della Regola 20 del presente capitolo si  intendono
per mobili ed elementi di  arredamento  che  presentano  un  limitato
rischio di incendio quelli qui  appresso  enumerati  (quelli  che  si
trovano nelle cabine, nei locali di riunione, negli uffici o in altri
tipi di locali d'abitazione): 
    i) tutti i mobili fissi come gli  scrittoi,  armadi,  pettiniere,
scrittoi con ripostigli per carte, cassettoni, interamente  costruiti
con materiale non combustibile, essendo tuttavia inteso che  la  loro
superficie d'appoggio puo' avere un rivestimento combustibile che non
superi i 2 millimetri (1/2 pollice) di spessore; 
    ii) tutto  l'arredamento  rapidamente  amovibile  come  seggiole,
divani, tavole, a condizione che  il  loro  scheletro  sia  fatto  di
materiale non combustibile; 
    iii) tutte le tappezzerie, tende ed altre stoffe aventi un potere
di propagazione del fuoco che, a giudizio  dell'Amministrazione,  non
deve essere superiore a quello di una stoffa di lana del peso di  0,8
chilogrammi per metro quadrato (24 once per yarda quadrata); 
    iv) tutti i rivestimenti del  pavimento  che  abbiano  un  potere
propagativo di fiamma che, a giudizio  dell'Amministrazione,  non  e'
superiore a quello di una stoffa di lana equivalente utilizzata allo 
stesso fine; e 
    v) tutte le  superfici  esposte  delle  paratie,  rivestimenti  e
soffitti che abbiano una debole attitudine  alla  propagazione  della
fiamma. 
  t) Il ponte delle paratie: e' il ponte piu' elevato fino  al  quale
si prolungano le paratie trasversali. 
  u)  Portata  lorda:  e'  la  differenza,  espressa  in   tonnellate
metriche, tra il dislocamento di una nave in acqua di densita' uguale
a 1,025 al galleggiamento a pieno  carico,  corrispondente  al  bordo
libero estivo assegnato, e il peso a vuoto della nave. 
  v) "il peso a vuoto": e' il dislocamento di una  nave  espresso  in
tonnellate  metriche,  a  esclusione  del  carico,  del   carburante,
dell'olio di grassaggio, dell'acqua di zavorra,  dell'acqua  dolce  e
dell'acqua di  alimentazione  delle  caldaie  nelle  cisterne,  delle
provviste di  bordo,  dei  passeggeri,  dell'equipaggio  e  dei  loro
effetti. 
  w) Un "trasportatore misto": e' una  nave  cisterna  concepita  per
trasportare  alternativamente  idrocarburi  e  carichi  solidi   alla
rinfusa. 
 
-------------- 
(*)E'  necessario  riferirsi  alla   raccomadazione   relativa   alla
stabilita' allo stato integro delle navi da passeggeri e da carico la
cui  lunghezza  non  superi  i  100  metri,  che  e'  stata  adottata
dall'Organizzazione (risoluzione A 167 - ES IV)  e  agli  emendamenti
adottati dall'Organizzazione (risoluzione A 206 - VII). 
(*)E' necessario riportarsi alla raccomandazione relativa  ai  metodi
di prova al fuoco, applicabili alle divisione di tipo "A" e "B",  che
e' stata adottata dall'Organizzazione (risoluzione A. 163 (ES. IV)  e
A 215 - VII). 
 
                              Regola 4 
               Piani per la difesa contro l'incendio. 
 
  A bordo di tutte le  navi  nuove  ed  esistenti,  per  guida  degli
ufficiali, devono essere permanentemente  esposti  i  piani  generali
indicanti per ciascun ponte la disposizione delle stazioni di comando
antincendio, la disposizione  delle  diverse  sezioni  delimitate  da
paratie del tipo "A" e delle sezioni delimitate da  paratie  di  tipo
"B" (se esistono), nonche'  tutte  le  indicazioni  utili  circa  gli
impianti d'allarme, gli impianti rivelatori d'incendio, gli  impianti
automatici di estinzione, a spruzzo, se ve ne sono, gli impianti  per
l'estinzione degli incendi, i mezzi d'accesso ai vari  compartimenti,
ponti,  ecc.,  e  gli  impianti  di  ventilazione,  ivi  comprese  le
ubicazioni delle serrande di chiusura delle  condotte,  la  posizione
degli organi di comando e i numeri di identificazione dei ventilatori
che servono  ciascuna  zona.  Un'altra  possibilita',  lasciata  alla
discrezione dell'Amministrazione, puo' essere quella  di  raccogliere
tutti i dati sopraddetti in un opuscolo, una  copia  del  quale  deve
essere fornita a ciascun ufficiale  ed  un'altra  copia  deve  essere
sempre a disposizione a bordo  in  un  luogo  accessibile.  Piani  ed
opuscoli devono essere tenuti aggiornati ed  ogni  modifica  vi  deve
essere riportata con ogni possibile sollecitudine. Piani ed  opuscoli
devono essere scritti nella lingua nazionale. Se la lingua  nazionale
non  e'  ne'  il  francese  ne'  l'inglese,  si  deve  includere  una
traduzione in una  delle  predette  lingue.  Inoltre,  devono  essere
riunite in un sol volume,  sistemato  a  bordo  in  luogo  di  facile
accesso, le istruzioni relative alla manutenzione ed al funzionamento
dell'insieme  dei  materiali  e  delle  installazioni  di  bordo  che
permettano di lottare contro l'incendio e di circoscriverlo. 
 
                              Regola 5 
    Pompe d'incendio, collettore principale, prese e manichette. 
 
  a) Potenza totale delle pompe da incendio: 
    i) su una nave da passeggeri, le  pompe  da  incendio  prescritte
devono essere capaci  di  erogare,  per  servizio  antincendio,  alla
pressione piu' sotto indicata, una portata d'acqua non  inferiore  ai
due terzi della quantita' richiesta per le pompe  di  sentina  quando
impiegate per prosciugare le sentine; 
    ii) su una nave da carico, le pompe da incendio prescritte, oltre
alla pompa di emergenza (se esiste), devono essere capaci di erogare,
per servizio antincendio,  alla  pressione  prescritta,  una  portata
d'acqua non inferiore ai quattro terzi  della  quantita'  che  ognuna
delle pompe indipendenti di sentina di una nave da  passeggeri  delle
stesse dimensioni, allorquando serva a prosciugare le  sentine,  deve
poter erogare in virtu' della Regola 18 del capitolo  II-1.  Tuttavia
in nessuna nave da carico e' necessario che la capacita' totale delle
pompe d'incendio superi 180 metri cubi all'ora. 
  b) Pompe da incendio: 
    i) le pompe da incendio  devono  essere  indipendenti.  Le  pompe
sanitarie, di zavorra, di sentina, o  per  servizi  generali  possono
essere considerate  come  pompe  da  incendio,  purche'  non  vengano
normalmente usate  per  pompare  combustibile  liquido  e,  se  usate
occasionalmente per il travaso o pompaggio di  combustibile  liquido,
siano munite  di  adatti  dispositivi  per  passare  da  un  servizio
all'altro; 
    ii)  sulle  navi  da  passeggeri  che  trasportano  piu'  di   36
passeggeri, la portata delle pompe d'incendio prescritte deve  essere
almeno uguale all'80 per cento della prescritta portata totale divisa
per il numero richiesto di pompe da incendio,  e  deve  in  qualsiasi
caso avere la potenza sufficiente per lanciare  almeno  i  due  getti
d'acqua richiesti. Queste pompe  da  incendio  devono  avere  potenza
sufficiente ad alimentare il collettore principale  d'incendio  nelle
condizioni prescritte. 
    Quando vi e' un numero di pompe superiore a quello richiesto,  la
loro potenza deve essere di soddisfazione dell'Amministrazione. 
    Su tutti gli altri  tipi  di  nave,  la  portata  di  ogni  pompa
d'incendio (che non sia la pompa di soccorso prescritta dalla  Regola
52 del presente capitolo) deve essere almeno uguale all'80 per  cento
della prescritta portata totale divisa per  il  numero  richiesto  di
pompe d'incendio. Ogni pompa, in ogni caso,  deve  avere  la  potenza
sufficiente per lanciare almeno i due  getti  d'acqua  richiesti.  Le
pompe da incendio devono poter alimentare  il  collettore  principale
d'incendio nelle condizioni prescritte. 
    Quando vi e' un numero di pompe superiore a quello richiesto,  la
loro    portata    deve    essere    stabilita    a     soddisfazione
dell'Amministrazione; 
    iii) se le pompe da incendio  possono  sviluppare  una  pressione
eccedente quella stabilita  per  le  tubazioni  d'incendio,  prese  e
manichette, devono essere installate valvole  di  sicurezza  connesse
con tutte le pompe. Queste valvole devono essere disposte e  regolate
in modo  da  evitare  eccessiva  pressione  in  qualsiasi  punto  del
collettore principale di incendio. 
  c) Pressione nel collettore principale d'incendio: 
    i) il diametro del  collettore  principale  d'incendio  e  quello
delle tubazioni connesse devono essere sufficienti ad assicurare  una
efficace erogazione d'acqua alla portata massima  richiesta  per  due
pompe d'incendio contemporaneamente in funzione; tuttavia per le navi
da carico basta che il diametro sia sufficiente per erogare  soltanto
140 metri cubi all'ora; 
    ii) con due pompe simultaneamente  in  funzione  che  erogano  la
quantita'  d'acqua  prescritta  al  comma  i)  di  questo   paragrafo
attraverso i boccalini prescritti  al  paragrafo  g)  della  presente
Regola, per mezzo di prese  d'incendio  contigue  tra  loro,  ovunque
ubicate, devono essere mantenute, per tutte le  prese  d'incendio  le
pressioni minime seguenti: 
 
      Navi da passeggeri: 
        di stazza  lorda  uguale  o  superiore  a  4.000  tonnellate:
chilogrammi 3,2  per  centimetro  quadrato  (45  libbre  per  pollice
quadrato); 
        di stazza lorda uguale o superiore  a  1.000  tonnellate,  ma
inferiore a 4.000: chilogrammi 2,8 per centimetro quadrato (40 libbre
per pollice quadrato); 
        di stazza lorda inferiore a 1.000 tonnellate: a soddisfazione
dell'Amministrazione. 
 
      Navi da carico: 
        di stazza  lorda  uguale  o  superiore  a  6.000  tonnellate:
chilogrammi 2,8  per  centimetro  quadrato  (40  libbre  per  pollice
quadrato); 
        di stazza lorda uguale o superiore  a  1.000  tonnellate,  ma
inferiore a 6.000: chilogrammi 2,6 per centimetro quadrato (37 libbre
per pollice quadrato); 
        di stazza lorda inferiore a 1.000 tonnellate: a soddisfazione
dell'Amministrazione. 
  d) Numero e posizione delle prese d'incendio. 
  Il numero e la posizione delle prese d'incendio devono essere  tali
che almeno due getti d'acqua che non provengano dalla stessa presa di
incendio possano raggiungere qualsiasi parte della  nave  normalmente
accessibile ai passeggeri o all'equipaggio  durante  la  navigazione.
Uno dei due getti deve essere servito da una manichetta  di  un  solo
pezzo. 
  e) Tubazioni e prese d'incendio: 
    i)  per  i  collettori  principali  d'incendio  e  per  le  prese
d'incendio non deve essere usato  materiale  che  possa  essere  reso
facilmente inefficiente dal calore, a meno che non sia  adeguatamente
protetto. Le tubazioni e le prese d'incendio devono essere  sistemate
in modo da poterle facilmente unire alle manichette.  Sulle  navi  su
cui puo' essere trasportato carico in  coperta,  la  posizione  delle
prese d'incendio deve essere tale che esse siano  sempre  prontamente
accessibili e  le  tubazioni  devono  essere  sistemate,  per  quanto
possibile,  in  modo  da  evitare  il  rischio  di  subire  danno  in
conseguenza di tale carico. A meno che non vi sa una  manichetta  con
boccalino per ciascuna presa d'incendio, vi deve essere  la  completa
intercambiabilita' dei raccordi delle manichette e dei boccalini; 
    ii) sulle tubazioni devono essere disposti rubinetti o valvole in
posizione tale che qualsiasi  manichetta  possa  essere  disinnestata
mentre le pompe da incendio sono in funzione. 
  f) Manichette da incendio. 
  Le   manichette    devono    essere    di    materiale    approvato
dall'Amministrazione e di lunghezza sufficiente per lanciare un getto
d'acqua in qualsiasi punto in cui puo'  essere  necessario.  La  loro
lunghezza massima deve essere di soddisfazione  dell'Amministrazione.
Ciascuna manichetta deve avere il proprio  boccalino  e  i  necessari
raccordi.  Le  manichette  indicate  nel   presente   capitolo   come
"manichette da incendio"  devono,  unitamente  a  tutti  i  necessari
accessori ed attrezzi, essere  tenute  pronte  all'uso  in  posizioni
chiaramente visibili  in  vicinanza  delle  prese  d'incendio  o  dei
raccordi. Inoltre, negli spazi interni delle navi da  passeggeri  che
trasportano piu' di 36 passeggeri, le  manichette  d'incendio  devono
essere in permanenza collegate alle prese d'incendio. 
  g) Boccalini: 
    i) per gli scopi di questo  capitolo,  i  diametri  standard  dei
boccalini devono essere di 12 millimetri (1/2 pollice), 16 millimetri
(5/8 di pollice) - 19 millimetri (3/4 di pollice), o di diametri piu'
prossimi possibile a questi.  L'utilizzazione  dei  boccalini  di  un
diametro   superiore   puo'   essere   autorizzata   a    discrezione
dell'Amministrazione; 
    ii) per i locali di alloggio e di servizio, non e' necessario che
siano usati boccalini di diametro  superiore  a  12  millimetri  (1/2
pollice); 
    iii) per i locali macchine e  ponti  scoperti,  il  diametro  dei
boccalini deve essere tale da ottenere l'erogazione massima possibile
da due getti, alla pressione indicata al paragrafo c) della  presente
Regola, quando e' in funzione la pompa piu' piccola, restando  inteso
che tale diametro non deve essere superiore a 19 millimetri  (3/4  di
pollice); 
    iv) nei locali macchina o in altri della stessa  natura  dove  e'
presente il rischio di spargimento di idrocarburi, i boccalini devono
permettere di proiettare acqua a  pioggia  su  questi  idrocarburi  o
devono essere di tipo combinato. 
  h) Raccordo internazionale per il collegamento a terra.  Le  flange
del raccordo internazionale per il collegamento a terra prescritto  a
bordo delle navi in virtu' del  presente  capitolo  devono  avere  le
dimensioni standard specificate nella tabella seguente: 
    

          DESCRIZIONE             DIMENSIONI

  Diametro esterno.......... 178 millimetri (7 pollici)
  Diametro interno..........  64 millimetri (2 pollici e 1/2)
  Diametro del circolo
    dei centri dei bulloni.. 132 millimetri (5 pollici e 1/4)
  Fori delle flange......... 4 fori equidistanti di 19 millimetri
                             di diametro (3/4 di pollice)
                             prolungati con feritoia sino
                             all'orlo della flangia
  Spessore della flangia.... Almeno di 14,5 millimetri
                             (9/16 di pollice)
  Bulloni e dadi ........... 4, ciascuno del diametro di
                             16 millimetri (5/8 di pollice) e
                             della lunghezza di 50 millimetri
                             (2 pollici)



    
  Il raccordo deve essere costruito di  materiale  che  sopporti  una
pressione a servizio di 10,5 chilogrammi per centimetro quadrato (150
libbre per pollice quadrato). La flangia deve da un  lato  avere  una
superficie piana e dall'altro deve essere unita  da  un  accoppiatoio
adattabile alle prese d'incendio e alle  manichette  della  nave.  Il
raccordo deve essere conservato a bordo della nave  insieme  con  una
guarnizione  di  materiale  adatto  a  sopportare  una  pressione  di
servizio di chilogrammi 10,5 per centimetro quadrato (150 libbre  per
pollice quadrato), con 4 bulloni di 16 millimetri di diametro (5/8 di
pollice) e 50 millimetri (2 pollici) di lunghezza e con 8 rondelle. 
 
                              Regola 6 
                               Varie. 
 
  a) I radiatori elettrici, se ve ne  sono  a  bordo,  devono  essere
sistemati  e  costruiti  in  modo  da  ridurre  al  minimo  i  rischi
d'incendio.  Non  devono  essere  installati   dei   radiatori   dove
l'elemento riscaldante,  per  effetto  del  calore  emanato,  esponga
indumenti, tende o altri  articoli  similari,  a  carbonizzarsi  o  a
prender fuoco. 
  b) Per gli impianti cinematografici non possono  essere  utilizzate
pellicole a base di cellulosa. 
 
                              Regola 7 
                        Estintori d'incendio. 
 
  a) Tutti  gli  estintori  di  incendio  devono  essere  di  tipo  e
caratteristiche approvate. 
    i) la capacita' degli estintori portatili prescritti, del tipo  a
liquido, non deve essere superiore a 13 litri 1/2 (3 galloni)  e  non
inferiore a 9 litri (2 galloni). Gli estintori di altro  tipo  devono
essere equivalenti, dal punto di vista della maneggiabilita',  ad  un
estintore del tipo a liquido di non piu' di 13,5 litri (3 galloni) di
capacita' e dal punto di vista della capacita' di  estinzione  devono
essere equivalenti almeno ad un estintore del tipo  a  liquido  da  9
litri (2 galloni); 
    ii) l'Amministrazione deve stabilire le equivalenze  fra  i  vari
tipi di estintori. 
  b) Devono essere fornite cariche  da  ricambio  in  conformita'  di
norme specificate dall'Amministrazione. 
  c) Non  sono  ammessi  estintori  che,  secondo  l'Amministrazione,
contengono  un  mezzo  di  estinzione  che,  spontaneamente  o  nelle
condizioni di  utilizzazione  previste,  sprigioni  gas  nocivi  alle
persone. 
  d) Un estintore portatile a schiuma  deve  essere  composto  di  un
ugello di polverizzazione a schiuma del tipo ad  eiezione  che  possa
essere collegato al collettore principale d'incendio per mezzo di una
manichetta, e di un serbatoio portatile di liquido schiumogeno di una
capacita' minima di 20 litri (4,5  galloni)  e  di  un  serbatoio  di
riserva. L'ugello deve essere di misura tale da produrre una  schiuma
efficace, che possa spegnere un incendio di idrocarburi,  in  ragione
di 1,5 metri cubi (53 piedi cubi) per minuto. 
  e)  Gli  estintori  devono  essere  periodicamente  controllati   e
sottoposti alle prove che l'Amministrazione puo' richiedere. 
  f) Uno degli estintori portatili destinati ad un determinato locale
deve essere collocato vicino all'ingresso di detto locale. 
 
                              Regola 8 
          Installazioni fisse d'estinzione con gas inerte. 
 
  a) Non e' autorizzato  l'impiego  di  mezzi  d'estinzione  che,  ad
avviso dell'Amministrazione, emettano, sia spontaneamente  sia  nelle
condizioni d'utilizzazione previste, gas tossici in quantita' tale da
costituire un pericolo per le persone a bordo. 
  b) Quando e' fatto un impiego di gas come mezzo di  estinzione,  le
tubazioni necessarie per convogliare il gas devono essere  dotate  di
valvole o rubinetti sui quali devono essere  chiaramente  indicati  i
compartimenti serviti da ogni tubazione. Devono essere prese tutte le
necessarie disposizioni affinche' per inavvertenza non  possa  essere
inviato gas in un qualsiasi compartimento. 
    Quando locali da carico, muniti  di  un  tale  dispositivo,  sono
utilizzati come locali da passeggeri, il collegamento con  l'impianto
di estinzione deve essere eliminato per il tempo che tali locali sono
usati per il trasporto di passeggeri. 
  c) Le tubazioni devono essere disposte in modo  da  assicurare  una
efficace distribuzione del gas inerte. 
  d)  i)  Quando  l'anidride  carbonica  e'  usata  quale  mezzo   di
estinzione nei locali da carico, la quantita' di gas disponibile deve
essere sufficiente per fornire un volume minimo di gas libero  uguale
al 30 per cento del volume lordo del maggior compartimento per carico
che possa essere ermeticamente chiuso; 
    ii)  quando  l'anidride  carbonica  e'  usata  quale   mezzo   di
estinzione per i locali macchine della categoria A, la  quantita'  di
gas convogliato dalla tubazione deve essere sufficiente  per  fornire
un volume minimo  di  gas  libero  uguale  alla  maggiore  delle  due
seguente quantita': 
      1) il 40 per cento del volume lordo del maggiore compartimento,
volume che deve comprendere il cofano  fino  al  livello  in  cui  la
superficie della sezione orizzontale del cofano e' uguale o inferiore
al 40 per cento di quella del locale considerato,  misurata  a  meta'
distanza tra il cielo  del  doppiofondo  e  la  parte  inferiore  del
cofano; 
      2)  il  35  per   cento   dell'intero   volume   del   maggiore
compartimento incluso il cofano. 
      Tuttavia, per le  navi  da  carico  di  un  tonnellaggio  lordo
inferiore alle 2.000  tonnellate,  le  percentuali  sovra  menzionate
possono essere ridotte rispettivamente a 35 per cento e 30 per cento; 
inoltre piu' locali contenenti macchine della  categoria  A,  se  non
completamente separati  fra  loro,  devono  essere  considerati  come
formanti un unico compartimento; 
    iii) quando il volume d'aria libera contenuto in serbatoi di aria
all'interno di uno qualunque dei locali macchine della categoria A e'
tale  che,  se  viene  liberata   in   questo   locale   al   momento
dell'incendio, l'efficacia  del  dispositivo  fisso  d'estinzione  ne
sara' gravemente colpita, l'Amministrazione deve prescrivere che  sia
prevista una quantita' supplementare di anidride carbonica; 
    iv)  quando  l'anidride  carbonica  e'  usata  quale   mezzo   di
estinzione sia per gli spazi destinati al carico  che  per  i  locali
contenenti macchine della categoria  A,  non  e'  necessario  che  la
quantita' del gas sia superiore a quella richiesta per la  protezione
del maggior compartimento da carico o locale di apparati motori; 
    v) per l'applicazione del presente paragrafo il  volume  occupato
dal gas deve essere calcolato sulla base di metri cubi 0,56 per  ogni
chilogrammo (9 piedi cubi per ogni libbra inglese); 
    vi)  quando  l'anidride  carbonica  e'  usata  quale   mezzo   di
estinzione  per  locali  contenenti  macchine  della   categoria   A,
l'impianto fisso di tubazioni deve essere tale che entro  due  minuti
possa essere scaricato nel locale l'85 per cento del volume  del  gas
prescritto; 
    vii) i locali nei quali sono depositate le  bombole  di  anidride
carbonica  devono  essere  situati  in  spazi  sicuri  e   facilmente
accessibili  e   la   cui   ventilazione   sia   giudicata   efficace
dall'Amministrazione.   Vi   si   dovra'   accedere   preferibilmente
attraverso il ponte scoperto e,  in  ogni  caso,  tramite  un'entrata
indipendente dai locali protetti. Le porte  d'accesso  devono  essere
stagne al gas e le paratie e i ponti che costituiscono  i  limiti  di
questi locali devono essere stagni al gas e convenientemente isolati. 
  e) i) Quando un gas, che non sia anidride carbonica  o  vapore  nei
casi previsti al paragrafo f) della presente Regola,  e'  prodotto  a
bordo e utilizzato come mezzo di estinzione, deve essere un  prodotto
gassoso di combustione il  cui  tenore  di  ossigeno,  di  ossido  di
carbonio, di elementi corrosivi e di elementi combustibili solidi non
superi il limite autorizzato; 
    ii) quando un tale gas e' l'agente utilizzato in  un  dispositivo
fisso di estinzione per  la  protezione  dei  locali  macchine  della
categoria A, deve assicurare  una  protezione  equivalente  a  quella
fornita da un dispositivo fisso ad anidride carbonica; 
    iii) quando un tale gas e' l'agente utilizzato in un  dispositivo
fisso di estinzione per la protezione  dei  locali  da  carico,  deve
essere in quantita' sufficiente per  produrre,  ogni  ora  e  per  un
periodo di 72 ore, un volume di gas libero uguale almeno  al  25  per
cento del volume lordo del piu' grande compartimento cosi' protetto. 
  f)   In   generale,   l'Amministrazione   non   puo'    autorizzare
l'utilizzazione   del   vapore   come   agente   d'estinzione   nelle
installazioni   fisse   d'estinzione   delle   navi   nuove.   Quando
l'utilizzazione del vapore e' stata autorizzata dall'Amministrazione,
lo potra' solo in zone limitate, in aggiunta all'agente  d'estinzione
prescritto, e a condizione  che  la  o  le  caldaie  disponibili  per
produrre questo vapore abbiano una capacita' di produzione oraria  di
almeno un chilogrammo di vapore per 0,75 metri cubi (una  libbra  per
ogni 12 piedi cubi) del volume  lordo  del  piu'  gran  compartimento
cosi' protetto. Le  installazioni  devono  soddisfare  le  precedenti
disposizioni, e devono inoltre, sotto ogni aspetto,  essere  conformi
alle  prescrizioni  dell'Amministrazione  e  dalla  stessa  giudicate
soddisfacenti. 
  g) Deve essere sistemato un  segnale  sonoro  automatico  per  dare
l'allarme dell'immissione del gas inerte in tutti i  locali  dove  il
personale ha normalmente l'accesso. L'allarme deve essere dato per un
tempo sufficiente prima dell'immissione del gas. 
  h) Gli organi di comando di questi dispositivi fissi d'estinzione a
mezzo di gas devono  essere  facilmente  accessibili  e  di  semplice
funzionamento, e devono essere  concentrati  in  luoghi  quanto  piu'
ridotti dove non rischino di rimanere isolati a causa di un  incendio
manifestato nel locale protetto. 
 
                              Regola 9 
     Impianti fissi di estinzione a schiuma nei locali macchine. 
 
  a) Qualsiasi impianto fisso d'estinzione a schiuma  prescritto  nei
locali macchine deve poter fornire tramite dei  diffusori  fissi,  in
meno di  cinque  minuti,  una  quantita'  di  schiuma  sufficiente  a
coprire,  con  uno  spessore  di  150  millimetri  (6  pollici),   la
superficie isolata piu' vasta sulla quale vi e' la  possibilita'  che
si sparga del combustibile; deve inoltre poter fornire una  quantita'
di schiuma capace di estinguere fiamme di idrocarburi.  Deve  inoltre
essere prevista una installazione fissa di  condutture,  rubinetti  e
valvole  di  controllo  che  vada  fino  ad  idonei  diffusori,   per
distribuire la schiuma in maniera efficace. Questa installazione deve
permettere di indirizzare la  schiuma,  in  maniera  efficace,  sulle
parti principali dei locali protetti, dove rischia di manifestarsi un
incendio. Il tasso di espansione della schiuma non deve superare 12. 
  b) Gli organi  di  comando  di  questi  dispositivi  devono  essere
facilmente accessibili e di semplice funzionamento  e  devono  essere
raggruppati in luoghi il meno numerosi possibile e che  non  rischino
di essere tagliati fuori dallo scoppio di  un  incendio  che  si  sia
manifestato in un locale protetto. 
 
                              Regola 10 
Impianto fisso di estinzione a schiuma ad alta espansione nei  locali
                              macchina. 
 
  a)  i)  Ogni  dispositivo  fisso  a  schiuma  ad  alta   espansione
prescritto nei locali macchine  deve  poter  proiettare  rapidamente,
attraverso  orifizi  di  scarico  fissi,  una  quantita'  di  schiuma
sufficiente per riempire il piu' grande dei locali protetti di almeno
un metro (3,3 piedi) di spessore al minuto. La quantita'  di  liquido
schiumogeno disponibile deve permettere  di  produrre  un  volume  di
schiuma uguale a cinque volte il volume del piu'  grande  dei  locali
protetti. Il tasso di espansione  della  schiuma  non  deve  superare
1.000; 
    ii) l'Amministrazione puo' autorizzare dei  dispositivi  e  delle
portate  equivalenti,  quando  e'  garantito  che  viene   ugualmente
assicurata una protezione equivalente. 
  b)  I  condotti  che  portano  la  schiuma,  le  prese  d'aria  del
generatore di schiuma e il  numero  degli  apparecchi  produttori  di
schiuma,  a  giudizio  dell'Amministrazione,  devono  permettere  una
produzione e ripartizione di schiuma efficaci. 
  c) La disposizione della tubazione di  scarico  del  generatore  di
schiuma deve essere tale che gli apparecchi produttori di schiuma non
possano venir danneggiati da un incendio che si sia  manifestato  nel
locale protetto. 
  d) Il generatore di schiuma, le sue sorgenti di energia, il liquido
schiumogeno e gli organi di comando del dispositivo devono essere  di
facile  accesso  e  di  semplice  funzionamento   e   devono   essere
raggruppati in luoghi il meno numerosi possibile e che  non  rischino
di essere tagliati fuori da un incendio che si  sia  manifestato  nel
locale protetto. 
 
                              Regola 11 
Impianti fissi d'estinzione di  incendio  ad  acqua  spruzzata  sotto
                   pressione nei locali macchine. 
 
  a) Ogni dispositivo d'emissione di acqua spruzzata sotto  pressione
nei locali macchine deve essere munito di ugelli spruzzatori di  tipo
approvato. 
  b) Il numero e  la  disposizione  degli  ugelli  devono  essere  di
soddisfazione  dell'Amministrazione  e   tali   da   assicurare   una
efficiente ripartizione  dell'acqua  nei  locali  da  proteggere,  in
ragione di almeno 5 litri per metro quadrato (0,1 gallone  per  piede
quadrato) per un  minuto.  Quando  sono  giudicate  necessarie  delle
portate   superiori,   esse   devono   soddisfare   le   prescrizioni
dell'Amministrazione.  Degli   ugelli   spruzzatori   devono   essere
sistemati sopra le sentine, sopra i  cieli  delle  cisterne  e  sopra
altre zone nelle quali possa  venire  a  spandersi  del  combustibile
liquido, e al  disopra  di  posti  dei  locali  macchine  dove  possa
incombere un serio pericolo d'incendio. 
  c) L'impianto puo' essere diviso  in  sezioni  le  cui  valvole  di
distribuzione  devono  essere  manovrate  da   posizioni   facilmente
accessibili fuori dei locali da proteggere e che non  possano  essere
facilmente isolate da uno scoppio di incendio. 
  d)  L'impianto  deve  essere  mantenuto  carico   alla   necessaria
pressione e la pompa che fornisce  l'acqua  per  tale  impianto  deve
entrare automaticamente in azione appena vi sia  un  abbassamento  di
pressione nell'impianto. 
  e)   La   pompa   deve   avere   la   capacita'    di    alimentare
contemporaneamente,  alla  pressione  necessaria,  tutte  le  sezioni
dell'impianto in uno qualunque dei compartimenti  da  proteggere.  La
pompa e i dispositivi per la sua manovra devono essere situati  fuori
dello spazio o degli spazi da proteggere. L'impianto non deve  potere
essere messo fuori servizio da un incendio che si sviluppi nel locale
o nei locali da esso protetti. 
  f) La pompa puo'  essere  attivata  da  un  motore  indipendente  a
combustione  interna.  Se  invece  funziona  per  mezzo  dell'energia
fornita dal generatore di emergenza previsto dalle disposizioni della
Regola 25 o 26, secondo il caso, del  capitolo  II-1  della  presente
Convenzione, questo generatore deve mettersi in moto  automaticamente
in caso di avaria della fonte principale  di  energia  elettrica,  in
modo che l'energia necessaria alla pompa, prevista  al  paragrafo  e)
della presente Regola,  sia  immediatamente  disponibile.  Quando  la
pompa e' attivata da un motore indipendente,  a  combustione  interna
questo deve essere situato in maniera che non  ne  venga  compromessa
l'alimentazione ad aria da un incendio nel locale protetto. 
  g) Devono essere prese delle precauzioni speciali per  evitare  che
gli ugelli vengano otturati da impurita' contenute  nell'acqua  o  da
corrosione che si producono  nelle  tubazioni,  negli  ugelli,  nelle
valvole e nella pompa. 
 
                              Regola 12 
Impianto  automatico  d'estinzione  ad   acqua   spruzzata,   sistema
             avvisatore e sistema rivelatore d'incendio. 
 
  a) i) Quando e' prescritto un  impianto  automatico  di  estinzione
d'incendio  ad  acqua  spruzzata,  un   sistema   avvisatore   e   di
segnalazione  d'incendio,  detta  installazione  deve  essere  sempre
pronta a funzionare, e la sua messa in moto  non  deve  aver  bisogno
d'intervento del personale di bordo. Essa deve essere del tipo a tubi
pieni,  benche',  se  l'Amministrazione  giudica  questa  precauzione
necessaria, alcune sezioni esposte  di  dimensioni  limitate  possono
essere del tipo a tubi vuoti. Tutte le parti  dell'installazione  che
possono essere sottoposte durante l'impiego a  temperature  uguali  o
inferiori  a  0  C   devono   essere   protette   contro   il   gelo.
L'installazione deve essere mantenuta alla pressione voluta e  devono
essere  prese  tutte  le  misure  necessarie   per   assicurare,   in
permanenza,  la  sua  alimentazione  ad  acqua  come  previsto  nella
presente Regola; 
    ii) ogni sezione dei diffusori deve  comportare  dei  dispositivi
che trasmettano automaticamente segnali luminosi e sonori  in  uno  o
piu' punti ad indicare la messa  in  moto  di  un  diffusore.  Questi
indicatori,  che  servono  a  segnalare  l'esistenza   e   il   punto
dell'incendio che si manifesta nei locali serviti dall'installazione,
sono centralizzati sul ponte di comando o nella  stazione  principale
di sicurezza, dove  e'  conveniente  prevedere  i  dispositivi  e  il
personale   necessario   affinche'   ogni   segnale   d'allarme   sia
immediatamente ricevuto da un membro responsabile dell'equipaggio. La
rete d'allarme deve essere concepita  in  modo  che  possa  segnalare
tutte le avarie dell'installazione. 
  b) i) I diffusori devono essere divisi in sezioni di non oltre  200
diffusori ognuna. Una sezione di diffusori non deve servire  piu'  di
due  ponti  e  non  deve  estendersi  oltre  due  sezioni   verticali
principali.  Tuttavia  l'Amministrazione  puo'  permettere  che   una
sezione di diffusori serva piu' di due ponti e si estenda su piu'  di
una sezione verticale principale, se e' convinta  che  la  protezione
della nave contro l'incendio non ne venga ridotta; 
    ii) ogni sezione di diffusori deve poter essere isolata per mezzo
di una sola valvola di ritenuta.  La  valvola  di  ritenuta  di  ogni
sezione deve essere di facile accesso e la sua posizione deve  essere
indicata in modo chiaro e  permanente.  Devono  essere  prese  misure
affinche' le valvole di  ritenuta  non  possano  essere  azionate  da
persone non autorizzate; 
    iii)  un  manometro  che  indichi  la  pressione  dell'acqua  nel
dispositivo deve essere fissato alla  valvola  di  ritenuta  di  ogni
sezione e in un posto centrale; 
    iv) i diffusori devono poter resistere alla corrosione  dell'aria
di mare. Nei locali d'abitazione e di  servizio,  devono  entrare  in
azione ad una temperatura compresa tra 68° C (155° F) e 79°  C  (175°
F). Tuttavia, nei luoghi dove si puo' prevedere  che  la  temperatura
ambiente sia elevata, per esempio negli  essiccatoi,  la  temperatura
alla quale i diffusori devono entrare in azione puo' essere aumentata
fino a 30° C (54° F) oltre  la  temperatura  massima  prevista  nella
parte superiore del locale considerato. 
    v) vicino ad ogni indicatore deve  affiggersi  una  lista  o  una
pianta  degli  spazi  serviti  da  ogni  sezione  di  diffusori   con
l'indicazione della loro posizione.  Devono  ugualmente  essere  date
appropriate  istruzioni  per  il  controllo  e  la  manutenzione  del
dispositivo. 
  c) I diffusori devono essere sistemati in alto e spaziati  in  modo
da assicurare, nella zona protetta dal dispositivo, una portata media
di almeno 5 litri per metro quadrato (0,1 gallone per piede quadrato)
al    minuto.    L'Amministrazione    puo'    tuttavia    autorizzare
l'utilizzazione di diffusori che portino differenti quantita' d'acqua
in maniera appropriata, se  e'  provato  che  questo  dispositivo  e'
efficace come il precedente. 
  d) i) Deve essere previsto un serbatoio di riserva sotto  pressione
che abbia un volume uguale almeno al doppio della quantita' di  acqua
specificata nel presente comma.  Questo  serbatoio  di  riserva  deve
contenere sempre una quantita' d'acqua dolce equivalente a quella che
la pompa di cui al comma ii) del paragrafo e) della  presente  Regola
erogherebbe in un minuto. Devono essere prese misure per mantenere la
pressione dell'aria ad un livello tale che non sia mai inferiore alla
pressione nel diffusore in moto  aumentata  della  pressione  di  una
colonna d'acqua misurata a partire dal fondo del serbatoio di riserva
fino al diffusore il piu' alto piazzato, quando e'  esaurita  l'acqua
dolce che inizialmente si trovava  nel  serbatoio  di  riserva.  Deve
essere previsto un mezzo  appropriato  di  ricambio  dell'aria  sotto
pressione e dell'acqua dolce  del  serbatoio  di  riserva.  Una  spia
calibrata di vetro deve indicare il livello regolamentare d'acqua nel
serbatoio di riserva; 
    ii) devono essere prese misure per impedire che l'acqua  di  mare
penetri nel serbatoio di riserva. 
  e) i) Al solo scopo di alimentare d'acqua i  diffusori  in  maniera
automatica e continua, deve essere prevista una  pompa  indipendente.
La pompa deve mettersi in moto automaticamente in caso di  caduta  di
pressione nel dispositivo, prima che la quantita' d'acqua  dolce  nel
serbatoio di riserva sotto pressione sia completamente esaurita; 
    ii) la pompa e la tubazione devono  poter  mantenere  al  livello
dello spruzzatore piu' alto  una  portata  continua  sufficiente  per
distribuire su una superficie di almeno  280  metri  quadrati  (3.000
piedi quadrati) 5 litri d'acqua per metro quadrato  al  minuto,  come
previsto al paragrafo c) della presente Regola; 
    iii) la pompa deve essere munita all'uscita  di  una  valvola  di
controllo con un corto tubo aperto. La sezione reale della valvola  e
del tubo deve permettere di  ottenere  la  portata  prescritta  della
pompa mantenendo nel dispositivo la pressione prevista  al  comma  i)
del paragrafo d) della presente Regola; 
    iv) la presa d'acqua di  mare  della  pompa  deve  trovarsi,  nel
limite del possibile, nello stesso  locale  della  pompa.  Essa  deve
essere progettata in maniera che non sia necessario, quando  la  nave
e' in navigazione, arrestare l'alimentazione di acqua di  mare  della
pompa se non per ispezioni e riparazioni della stessa pompa. 
  f) E' opportuno sistemare  la  pompa  e  il  serbatoio  di  riserva
sufficientemente lontano da tutti i locali macchina della categoria A
e al di fuori dei locali che devono essere protetti  dal  dispositivo
ad acqua spruzzata. 
  g) Il numero delle sorgenti di energia che alimentano la  pompa  ad
acqua di mare e il dispositivo di allarme e di segnalazione non  deve
mai essere inferiore a due. Quando la pompa e' alimentata da  energia
elettrica, deve avere un generatore principale e una fonte di energia
di emergenza. La pompa deve essere collegata al quadro  principale  o
al quadro di emergenza per mezzo di cavi elettrici distinti e adibiti
esclusivamente a questo uso. I cavi elettrici devono essere  disposti
in modo da non attraversare le cucine,  i  locali  macchine  o  altri
spazi chiusi che presentino  un  elevato  rischio  d'incendio,  salvo
quando devono raggiungere il quadro appropriato; essi devono far capo
ad  un  commutatore  automatico  situato  vicino   alla   pompa   del
dispositivo  ad  acqua  spruzzata.  Questo  commutatore  deve  essere
collegato all'alimentazione proveniente  dal  quadro  principale  per
quanto possa essere alimentato dallo stesso ed  essere  costruito  in
modo   da   potersi   collegare   automaticamente   all'alimentazione
proveniente  dal  quadro  di  emergenza,  in  caso  di   interruzione
dell'alimentazione principale. Gli interruttori sul quadro principale
e su quello di emergenza devono essere chiaramente indicati  con  una
targhetta ed essere di norma chiusi. Questi cavi elettrici non devono
avere altri interruttori. Una delle sorgenti di energia  del  sistema
di avvertimento e di estinzione deve essere di emergenza. Quando  una
delle sorgenti di energia della pompa  e'  un  motore  a  combustione
interna, questi deve essere conforme alle disposizioni del  paragrafo
f) della presente Regola e deve essere situato in maniera tale che un
incendio in un locale protetto non ne comprometta l'alimentazione  ad
aria. 
  h) Il dispositivo automatico d'estinzione ad acqua  spruzzata  deve
essere congiunto al collettore principale d'incendio per mezzo di una
valvola di non ritorno in modo da impedire che l'acqua rifluisca  dal
dispositivo automatico  d'estinzione  ad  acqua  spruzzata  verso  il
collettore principale d'incendio. 
  i) i) Deve essere prevista una valvola di controllo per  verificare
che gli avvisatori automatici di ogni sezione  di  diffusori  mandino
acqua di portata equivalente a quella di un diffusore in  azione.  La
valvola di controllo di ogni sezione di diffusori deve trovarsi nelle
vicinanze della valvola di ritenuta della stessa sezione; 
    ii) devono essere presi tutti i provvedimenti per  verificare  il
funzionamento automatico della  pompa,  riducendo  la  pressione  nel
dispositivo; 
    iii) uno dei posti di  controllo  menzionati  al  comma  ii)  del
paragrafo  a)  della  presente  Regola  deve  essere  munito  di   un
interruttore  che  permetta  di  controllare   l'avvisatore   e   gli
indicatori di ogni sezione di diffusori. 
  j) Per ogni sezione deve essere previsto un numero  di  testine  di
diffusori di ricambio giudicato sufficiente dall'Amministrazione. 
 
                              Regola 13 
         Dispositivi automatici d'allarme e di segnalazione. 
 
Dispositivi applicabili alle navi da passeggeri che trasportino  piu'
di 36 passeggeri. 
 
  a) i) Qualsiasi impianto automatico  d'allarme  e  di  segnalazione
prescritto deve essere in ogni momento in condizione di funzionare  e
la sua messa in moto non deve  necessitare  di  alcun  intervento  da
parte dell'equipaggio; 
    ii) ogni sezione di segnalatori deve comportare  dei  dispositivi
che trasmettano automaticamente  segnali  d'avvertimento  luminosi  e
sonori, in uno o piu' punti per indicare  la  messa  in  moto  di  un
segnalatore. Questi indicatori, che servono a  segnalare  l'esistenza
ed il punto di incendio che si e' manifestato nei locali serviti  dal
dispositivo, sono centralizzati sul ponte di comando o nella stazione
principale  di  controllo,  dove   e'   conveniente   predisporre   i
dispositivi  o  il  personale  necessario  in  modo  che  il  segnale
d'allarme sia  immediatamente  ricevuto  da  un  membro  responsabile
dell'equipaggio. La rete d'allarme deve essere congegnata in  maniera
da segnalare ogni avaria del dispositivo. 
  b) I segnalatori devono essere suddivisi in  sezioni  distinte  che
servano al massimo 50  locali  e  che  non  comportino  piu'  di  100
segnalatori  ciascuno.  Una   stessa   sezione   non   deve   servire
contemporaneamente locali situati a destra e a sinistra  della  nave,
ne' piu' di un ponte, ne' estendersi su piu' di una sezione verticale
principale. Tuttavia, quando ritiene che  la  protezione  della  nave
contro l'incendio non  ne  venga  diminuita,  l'Amministrazione  puo'
permettere che una sezione di segnalatori serva dei locali a destra e
a sinistra della nave. 
  c) Il dispositivo deve mettersi  in  moto  sotto  l'effetto  di  un
aumento  anormale  della  temperatura  dell'aria,  di  una   anormale
concentrazione di fumo o di altri fattori che indichino un inizio  di
incendio in uno qualunque dei locali da proteggere. I dispositivi che
reagiscono alle variazioni della temperatura dell'aria devono entrare
in azione ad una temperatura di almeno 57° C (135° F) e al massimo di
74° C (165° F) quando l'aumento della temperatura  non  superi  1°  C
(1,8° F) al minuto. L'Amministrazione puo' aumentare  la  temperatura
alla quale il dispositivo entra in azione, fino alla  concorrenza  di
30° C (54° F) al disopra della  temperatura  massima  prevista  nella
parte superiore del locale, nel caso di essiccatoi e di locali  dello
stesso tipo nei quali la temperatura ambiente e' di norma elevata.  I
dispositivi che reagiscono  ad  una  concentrazione  di  fumo  devono
entrare  in  azione  quando  l'intensita'  di  un   raggio   luminoso
diminuisce secondo una proporzione determinata  dall'Amministrazione.
L'Amministrazione e' libera di accettare altri sistemi  di  messa  in
moto aventi la stessa efficacia. I dispositivi  di  segnalazione  non
devono  essere  utilizzati  per  altri  scopi  che   non   siano   la
segnalazione di incendi. 
  d) I segnalatori possono far scattare  l'allarme  sia  aprendo  che
chiudendo  un  contatto  elettrico,  sia  con  ogni   altro   sistema
appropriato. Essi devono essere piazzati  in  alto  e  devono  essere
convenientemente protetti contro gli urti e i rischi di danni. Devono
poter essere utilizzati in un luogo  scoperto  soggetto  all'aria  di
mare, e piazzati in un luogo aperto a  debita  distanza  da  bagli  o
altri oggetti che possano impedire al gas che brucia  o  al  fumo  di
arrivare  all'elemento  sensibile.  I  segnalatori   che   funzionano
stabilendo un contatto devono essere del tipo  a  contatto  a  tenuta
stagna  e  il  circuito  deve  essere  munito  in  permanenza  di  un
dispositivo di controllo capace di segnalare ogni avaria. 
  e) Deve esserci almeno un segnalatore per ogni  locale  ove  questa
installazione sembri necessaria e almeno un segnalatore ogni 37 metri
quadrati (400 piedi quadrati) di  superficie  di  ponte.  Nei  locali
maggiori i segnalatori devono essere disposti regolarmente in modo da
non trovarsi a piu' di 9 metri (30 piedi) l'uno dall'altro o  a  piu'
di 45 metri (15 piedi) da una paratia. 
  f)  Il  numero  delle  sorgenti  di  energia  che  alimentano   gli
apparecchi elettrici per il funzionamento del dispositivo d'allarme e
di segnalazione d'incendio non deve essere inferiore a due. Una delle
due  deve  essere  obbligatoriamente  una  sorgente  di  energia   di
emergenza.  La  corrente  deve  essere  portata  attraverso  circuiti
elettrici distinti, riservati esclusivamente a questo uso e collegati
al commutatore situato nella stazione di controllo dove si  trova  il
sistema di segnalazione di incendio. L'installazione  elettrica  deve
essere disposta in modo da  non  attraversare  le  cucine,  i  locali
macchine o gli altri locali chiusi che presentino un elevato  rischio
di  incendio,  salvo  nella  misura  necessaria  ad   assicurare   la
segnalazione dell'incendio in questi  locali  o  per  raggiungere  il
quadro appropriato. 
  g) i) Si deve affiggere vicino ad ogni indicatore un elenco  o  una
pianta degli spazi serviti da ogni sezione  con  l'indicazione  della
loro posizione. Devono inoltre essere date istruzioni appropriate per
il controllo e la manutenzione del dispositivo; 
    ii) devono essere  prese  misure  che  consentano  di  esporre  i
segnalatori  all'aria  calda  o  al  fumo,  per  verificare  il  buon
funzionamento sia dei segnalatori che degli indicatori. 
  h) Per  ogni  sezione  devono  essere  previste  delle  testine  di
ricambio   dei   segnalatori   in   numero   giudicato    sufficiente
dall'Amministrazione. 
 
Disposizioni applicabili a tutti gli altri tipi di navi 
 
  i) Ogni dispositivo regolamentare di segnalazione  d'incendio  deve
poter segnalare, per mezzo di apparecchi  automatici,  l'esistenza  o
gli  indizi  di  un  incendio,  cosi'  come  il  luogo  dove  si   e'
manifestato. Gli indicatori  devono  essere  centralizzati,  sia  sul
ponte di comando, sia in altre posizioni di controllo  munite  di  un
collegamento diretto con il ponte di comando. L'Amministrazione  puo'
autorizzare la ripartizione degli  indicatori  in  piu'  stazioni  di
controllo. 
  j)  Sulle  navi  da  passeggeri,  gli  apparecchi   elettrici   che
partecipano al funzionamento dei mezzi di segnalazione devono  essere
alimentati da due sorgenti di energia indipendenti, delle  quali  una
deve essere una sorgente di energia di emergenza. 
  k) La rete d'allarme deve comandare i  segnali  d'avvertimento  sia
luminosi che sonori, posti  nelle  stazioni  centrali  menzionate  al
paragrafo i) della presente Regola. I dispositivi di segnalazione  di
incendio  posti  nei  locali  destinati  al  carico  non   comportano
obbligatoriamente segnali di avvertimento sonori. 
 
                              Regola 14 
                Equipaggiamento dei vigili del fuoco. 
 
  L'equipaggiamento di un vigile del fuoco deve comprendere: 
    a) un equipaggiamento individuale composto: 
      i) di un rivestimento di protezione in tessuto che protegga  la
pelle  dal  calore  delle  irradiazioni  del  fuoco  e   dall'attacco
accidentale delle fiamme o del vapore. Il suo involucro esterno  deve
essere stagno all'acqua; 
      ii) di  stivali  e  guanti  in  gomma  o  altro  materiale  non
conduttore; 
      iii) di un casco rigido che assicuri  una  protezione  efficace
contro gli urti; 
      iv) di una lampada di sicurezza elettrica  (lampada  portatile)
di un tipo approvato, che possa funzionare per un periodo  di  almeno
tre ore; 
      v) di un'ascia giudicata soddisfacente dall'Amministrazione; 
    b) un apparecchio per la respirazione di tipo approvato che  puo'
essere: 
      i) un casco contro il fumo o una maschera contro il fumo muniti
di adatta pompa d'aria e di relativa manichetta flessibile per  aria,
di lunghezza sufficiente per arrivare in qualsiasi punto delle  stive
o dei locali macchine, partendo da un punto del  ponte  scoperto  che
sia alquanto lontano  da  boccaporti  o  porte  di  accesso.  Se  per
soddisfare alle prescrizioni del presente comma fosse  necessario  un
tubo flessibile per l'aria lungo piu' di metri 36 (120  piedi),  deve
essere previsto un apparecchio autorespiratore in aggiunta al casco o
in sostituzione di esso, a criterio dell'Amministrazione; oppure 
      ii) un apparecchio autorespiratore che possa funzionare per  un
periodo di tempo stabilito dall'Amministrazione. 
      Ogni apparecchio di respirazione deve essere munito di un  cavo
di sicurezza di lunghezza e di solidita' sufficienti,  resistente  al
fuoco e che possa essere attaccato con un  moschettone  alle  cinghie
dell'apparecchio o ad una cintura separata in modo che  l'apparecchio
di respirazione non possa in alcun caso staccarsi quando  si  manovra
il cavo di sicurezza. 
 
                              Regola 15 
Possibilita' di rapida  utilizzazione  dei  dispositivi  d'estinzione
                             d'incendio. 
 
    A bordo di tutte le navi nuove  o  esistenti,  i  dispositivi  di
estinzione devono essere mantenuti in buono stato di funzionamento  e
pronti ad essere immediatamente utilizzati durante il viaggio. 
 
                              Regola 16 
                            Equivalenze. 
 
  Dove e' prescritto, nel presente capitolo, un tipo  determinato  di
apparecchio, di mezzo di estinzione o  di  sistemazione  a  bordo  di
tutte le navi nuove o esistenti, qualsiasi altro tipo di  impianto  o
d'istallazione, ecc., puo' essere permesso purche'  l'Amministrazione
consideri che esso non e' di minor efficacia. 
 
          PARTE B. - MISURE DI PROTEZIONE CONTRO L'INCENDIO 
                 APPLICABILI ALLE NAVI DA PASSEGGERI 
                CHE TRASPORTINO PIU' DI 36 PASSEGGERI 
 
                              Regola 17 
                              Struttura 
 
  Lo scafo, le sovrastrutture, le paratie strutturali, i ponti  e  le
tughe  devono  essere  costruiti  in  acciaio   o   altro   materiale
equivalente.   Ai   fini    dell'applicazione    della    definizione
dell'espressione "acciaio o  altro  materiale  equivalente"  data  al
paragrafo g) della Regola 3 del presente capitolo, "la prova standard
del  fuoco"  deve  essere  conforme   alle   norme   d'integrita'   e
d'isolamento  date  nelle  tabelle  della  Regola  20  del   presente
capitolo. Per esempio, quando suddivisioni del tipo dei ponti o delle
paratie laterali, o di estremita'  delle  tughe,  possono  avere  una
integrita' al fuoco del tipo "B-0",  "la  prova  standard  del  fuoco
appropriata" deve essere di mezz'ora. 
  Nel caso nel quale  una  parte  della  sovrastruttura  e'  in  lega
d'alluminio si applicano le disposizioni seguenti: 
    a)  L'isolamento  degli  elementi  in  lega   d'alluminio   delle
compartimentazioni del tipo "A" o "B", ad eccezione di quelle  che  a
giudizio dell'Amministrazione non sorreggono il carico,  deve  essere
tale che la temperatura dell'aria non possa elevarsi oltre i  200°  C
(360° F) in rapporto alla temperatura  ambiente,  in  nessun  momento
della prova standard del fuoco appropriata. 
    b)   E'   opportuno   attribuire   una   particolare   importanza
all'isolamento degli elementi in lega di alluminio  che  fanno  parte
dei montanti, dei puntelli o di altri elementi  della  struttura  che
servono a sostenere le zone di sistemazione di messa  in  mare  delle
imbarcazioni e delle zattere di  salvataggio  e  le  zone  d'imbarco,
cosi' come l'isolamento delle compartimentazioni dei tipi "A" e  "B",
per vigilare che siano soddisfatte le condizioni seguenti: 
      i) nel caso di elementi di struttura  che  sostengono  le  zone
delle  imbarcazioni  e  delle  zattere   di   salvataggio   e   delle
compartimentazioni del tipo "A", il limite di  riscaldamento  imposto
al paragrafo a) della presente Regola si applica alla fine di un'ora; 
      ii) nel caso di elementi  di  struttura  che  devono  sostenere
delle compartimentazioni del tipo "B",  il  limite  di  riscaldamento
imposto al paragrafo a) della presente Regola si applica alla fine di
una mezz'ora. 
    c) Le incavature e i cofani dei locali macchine della categoria A
devono essere in acciaio convenientemente isolato e le  aperture,  se
ci sono, devono essere sistemate e protette in modo  da  impedire  la
propagazione dell'incendio. 
 
                              Regola 18 
            Zone verticali principali e zone orizzontali. 
 
  a) Lo scafo, le sovrastrutture e le tughe devono  essere  suddivise
in zone principali verticali con paratie del tipo "A". Gli scalini  e
i recessi devono essere ridotti al minimo,  comunque  dove  risultano
necessari devono essere costruiti con divisioni di classe "A". Queste
compartimentazioni debbono avere  il  grado  di  isolamento  indicato
nelle tabelle che accompagnano la Regola 20 del presente capitolo. 
  b) Per quanto possibile, le paratie delimitanti le zone  principali
verticali al  disopra  del  ponte  delle  paratie  devono  essere  in
prosecuzione delle paratie stagne situate immediatamente  al  disotto
del ponte delle paratie. 
  c) Tali paratie devono estendersi verticalmente da ponte a ponte  e
lateralmente fino al fasciame esterno o altre delimitazioni. 
  d) Quando una  zona  verticale  principale  e'  divisa  da  paratie
orizzontali del tipo" A"  in  zone  orizzontali  per  costituire  una
barriera tra le zone della nave equipaggiate di  diffusori  e  quelle
che non lo sono, queste paratie devono estendersi fino  alle  paratie
adiacenti delle zone verticali principali e fino  al  fasciame  o  ai
limiti esterni della nave. Devono essere isolate in  conformita'  dei
valori d'integrita' e di isolamento dati con la tavola 3 della Regola
20 del presente capitolo. 
  e) Su navi destinate a servizi speciali, come ad esempio  trasporto
di automobili o di vagoni ferroviari, dove la  sistemazione  di  tali
paratie sarebbe incompatibile con  lo  scopo  al  quale  la  nave  e'
destinata, devono essere sistemati,  con  specifica  approvazione  da
parte dell'Amministrazione, mezzi  equivalenti  per  circoscrivere  e
estinguere gli incendi. 
  Nondimeno, a bordo di  una  nave  che  abbia  locali  di  categoria
speciale, ogni locale  di  questo  tipo  deve  essere  conforme  alle
disposizioni appropriate della Regola 30  del  presente  capitolo  e,
nella misura ove questa conformita' e' incompatibile con l'osservanza
delle altre prescrizioni della presente parte del presente  capitolo,
le prescrizioni della Regola 30 sono quelle che prevalgono. 
 
                              Regola 19 
   Paratie situate nell'interno di una zona verticale principale. 
 
  a) Tutte le paratie per le quali non e'  prescritto  che  siano  di
tipo "A" devono essere almeno di tipo  "B"  o  "C",  come  prescritto
nelle tabelle della Regola 20 del presente capitolo.  Queste  paratie
possono essere rivestite  di  materiali  combustibili,  conformemente
alle disposizioni della Regola 27 del presente capitolo. 
  b) Tutte le paratie di corridoio che non devono essere del tipo "A"
devono essere costituite da paratie del tipo  "B"  ed  estendersi  da
ponte  a  ponte,  a  condizione  che  rispondano  alle   disposizioni
seguenti: 
    i) quando l'installazione comporta dei  soffitti  o  rivestimenti
continui del tipo "B" da una parte e  dall'altra  della  paratia,  la
parte della paratia situata dietro i soffitti o rivestimenti continui
deve essere di un materiale nel quale lo spessore e  la  composizione
soddisfino le norme applicabili alle paratie del tipo "B", ma dove il
grado di integrita' non deve obbligatoriamente essere del tipo "B" se
non  nella  misura  che  l'Amministrazione   giudichi   possibile   e
ragionevole; 
    ii) quando una nave e' protetta da un dispositivo  automatico  ad
acqua spruzzata che soddisfi le  disposizioni  della  Regola  12  del
presente capitolo, le paratie di corridoio in materiale del tipo  "B"
possono arrestarsi ad una soffittatura installata nel  corridoio,  se
questa  e'  di  un  materiale  il  cui  spessore  e  la  composizione
soddisfano le norme applicabili alle paratie del tipo "B". In  deroga
alle prescrizioni della  Regola  20  del  presente  capitolo,  queste
paratie e soffittature non sono tenute ad avere un grado d'integrita'
del tipo "B" che  nella  misura  giudicata  possibile  e  ragionevole
dall'Amministrazione. Tutte le porte situate in queste paratie, cosi'
come i loro dormienti, devono essere in materiale incombustibile.  La
loro costruzione e il sistema  di  montaggio  devono  assicurare  una
resistenza al fuoco giudicata soddisfacente dall'Amministrazione. 
  c) Tutte le paratie che devono essere di tipo "B", ad eccezione  di
quelle di corridoio, si estendono da ponte a ponte e fino al fasciame
o ad altre delimitazioni, a meno che l'installazione non comporti una
soffittatura o rivestimenti continui del tipo  "B"  da  una  parte  e
dall'altra della paratia, nel qual caso la paratia puo'  terminare  a
questa soffittatura o rivestimento. 
 
                              Regola 20 
           Resistenza al fuoco delle paratie e dei ponti. 
 
  a) La resistenza minima al fuoco delle paratie  e  dei  ponti  deve
essere non solo conforme alle disposizioni particolari della presente
parte, ma anche alle tavole da 1 a 4 della  presente  Regola.  Quando
delle particolarita' di costruzione della nave rendono  difficile  la
valutazione del grado d'integrita' minima al fuoco di  una  qualunque
paratia  per  mezzo  delle  tabelle,  il  valore  in   questione   va
determinato    in     una     maniera     giudicata     soddisfacente
dall'Amministrazione. 
  b) Per l'applicazione delle tavole, deve tenersi conto dei principi
seguenti: 
    i) la tavola 1 si applica alle paratie che costituiscono i limiti
delle sezioni verticali principali o delle zone orizzontali; 
      la tavola 2 si applica alle paratie che non  costituiscono  ne'
limiti delle sezioni verticali principali ne' delle zone orizzontali; 
      la tavola 3 si applica ai ponti che costituiscono  dei  gradini
nelle  sezioni  verticali  principali  o  dei   limiti   delle   zone
orizzontali; 
      la tavola 4 si applica a ponti che non  costituiscono  ne'  dei
gradini nelle sezioni verticali principali ne' dei limiti delle  zone
orizzontali; 
    ii) per determinare le norme di resistenza al  fuoco  applicabili
alle separazioni fra  locali  adiacenti,  questi  locali  sono  stati
classificati in funzione del rischio d'incendio che presentano  nelle
quattordici categorie qui appresso indicate. 
    Quando la classificazione di un locale, ai  fini  della  presente
Regola, solleva delle difficolta' in  ragione  del  suo  contenuto  e
della sua destinazione, esso deve essere  assimilato  alla  categoria
del locale al quale si  applicano  le  prescrizioni  piu'  severe  in
materia di separazione. Il titolo di ogni categoria ha  un  carattere
generale piuttosto che restrittivo. Il numero che precede  il  titolo
di ogni categoria rinvia alla colonna  o  alla  linea  corrispondente
delle tavole. 
 
1) Stazioni di comando 
  Locali nei quali sono piazzati i generatori di emergenza (corrente,
forza e illuminazione). 
  Timoniera e sale nautiche. 
  Locali contenenti il materiale radio della nave. 
  Stazioni di controllo del materiale d'incendio e di segnalazione. 
  Centraline  di  telecomando  dell'apparato  propulsivo   principale
quando siano situate fuori del locale adibito a questo apparato. 
  Locali contenenti i dispositivi centralizzati di avvertimento. 
  Locali contenenti  le  stazioni  e  il  materiale  del  dispositivo
centralizzato per le comunicazioni con il pubblico 
 
2) Scale 
  Scale interne, ascensori e scale mobili  (ad  eccezione  di  quelle
situate interamente nei locali macchine)  ad  uso  dei  passeggeri  e
dell'equipaggio, cosi' come i cofani nei quali  terminano.  A  questo
riguardo, una scala avente una protezione ad  un  solo  livello  puo'
essere considerata come facente parte di un locale dal  quale  non  e
separata da una porta d'incendio. 
 
3) Corridoi 
  Corridoi di comunicazione ad uso dei passeggeri e dell'equipaggio. 
 
4) Posti di manovra delle imbarcazioni e delle zattere di salvataggio
e posti d'imbarco 
  Spazi dei ponti scoperti e passeggiate coperte che formano i  posti
d'imbarco e di messa in mare delle imbarcazioni e  delle  zattere  di
salvataggio. 
 
5) Spazi dei ponti scoperti 
  Spazi dei ponti scoperti e passeggiate coperte che  non  formano  i
posti d'imbarco e di messa in mare delle imbarcazioni e delle zattere
di salvataggio. 
  Spazi scoperti situati al di fuori  delle  sovrastrutture  e  delle
tughe. 
 
6) Alloggi che presentano un rischio d'incendio poco importante 
  Cabine contenenti mobili ed elementi di arredamento che  presentano
un limitato rischio d'incendio. 
  Locali di riunione contenenti mobili ed elementi di arredamento che
presentano un limitato rischio d'incendio. 
  Locali di riunione contenenti mobili ed elementi di arredamento che
presentano  un  limitato  rischio  d'incendio  e  che  occupino   una
superficie del  ponte  inferiore  a  50  metri  quadrati  (540  piedi
quadrati). 
  Uffici ed infermerie contenenti mobili  ed  elementi  d'arredamento
che presentano un rischio limitato d'incendio. 
 
7) Alloggi che presentano un rischio moderato d'incendio 
  Locali previsti nel sottocomma 6), ma con  mobili  ed  elementi  di
arredamento che non presentano un rischio limitato d'incendio. 
  Locali di riunione contenenti mobili ed elementi d'arredamento  che
presentano  un  rischio  limitato  d'incendio  e  che  occupino   una
superficie del ponte uguale o superiore  a  50  metri  quadrati  (540
piedi quadrati). 
  Armadi di servizio  isolati  e  piccoli  ripostigli  situati  negli
alloggi. 
  Negozi. 
  Sale di proiezione e locali utilizzati come depositi di pellicole. 
  Cucine dietetiche (che non contengano fiamme scoperte). 
  Grandi armadi per gli attrezzi per  le  pulizie  (se  non  vi  sono
riposti liquidi infiammabili). 
  Laboratori (se non vi sono riposti liquidi infiammabili). 
  Farmacie. 
  Piccoli essiccatoi (che occupino una superficie del ponte uguale  o
inferiore a 4 metri quadrati (43 piedi quadrati). 
  Depositi valori. 
 
8) Alloggi che presentano un rischio molto elevato d'incendio 
  Locali di riunione che contengono mobili ed elementi di arredamento
che non presentano un rischio limitato  d'incendio  ed  occupano  una
superficie del ponte uguale o superiore  a  50  metri  quadrati  (540
piedi quadrati). 
  Saloni di parrucchiere e saloni di bellezza. 
 
9) Locali sanitari ed altri locali della stessa natura 
  Installazioni sanitarie comuni, come docce, bagni, gabinetti, ecc. 
  Piccole lavanderie. 
  Piscine coperte. 
  Sale operatorie. 
  Uffici isolati nei locali alloggio. 
  Le installazioni sanitarie particolari sono considerate come  parte
del locale nel quale si trovano. 
 
10) Cisterne, spazi vuoti e locali macchine ausiliarie che presentano 
un minimo o nessun rischio d'incendio 
  Cisterne d'acqua integrate nella struttura della nave. 
  Spazi vuoti e cofferdams. 
  Locali adibiti alle macchine ausiliarie che non contengono macchine
aventi un sistema di grassaggio a pressione e nei quali  e'  proibito
immagazzinare combustibili, come i locali seguenti: 
    locali  contenenti  le  installazioni  di   ventilazione   e   di
condizionamento d'aria, locali adibiti agli  argani,  all'apparecchio
di   governo,   agli   stabilizzatori,   all'apparecchio   propulsivo
elettrico; 
    locali contenenti sezioni di  quadri  elettrici  e  il  materiale
puramente elettrico, eccetto: trasformatori elettrici a olio (piu' di
10 kWh); tunnel degli assi delle eliche, galleria delle tubazioni  di
vapore; locali adibiti alle pompe ed alle macchine  frigorifere  (che
non abbiano in circolo ne' utilizzino liquidi infiammabili). 
  Cofani chiusi che terminano in questi locali. 
  Altri cofani chiusi come i condotti delle tubazioni e dei cavi. 
 
11) Locali macchine  ausiliarie,  spazi  per  il  carico,  locali  di
categoria speciale, cisterne per il carico di idrocarburi o per altri
scopi e altri locali della stessa natura che  presentano  un  rischio
moderato d'incendio. 
  Cisterne per il carico d'idrocarburi. 
  Cale per il carico, cofani e boccaporti. 
  Camere frigorifere. 
  Cisterne per combustibili liquidi (quando si trovano in  un  locale
separato che non contenga macchine). 
  Tunnel  dell'asse  dell'elica  e  tunnel  delle  tubazioni  ove  e'
possibile immagazzinare combustibili. 
  Locali adibiti alle macchine ausiliarie, come per la categoria  10,
che contengono macchine aventi un sistema di grassaggio a pressione o
nei quali e' permesso immagazzinare dei combustibili. 
  Posti di imbarco del combustibile liquido. 
  Locali contenenti trasformatori elettrici a olio (di oltre 10 kWh). 
  Locali contenenti generatori  ausiliari  a  turbina  e  a  macchine
alternative a vapore e piccoli motori a combustione  interna  di  una
potenza di 112 kW o oltre,  che  fanno  funzionare  i  generatori  di
emergenza,  il  dispositivo  di  estinzione   d'incendio   ad   acqua
spruzzata, le rampe d'incendio, le pompe di sentina, ecc. 
  Locali di categoria speciale (solo tavole 1 e 3). 
  Cofani chiusi che terminano in questi locali. 
 
12) Locali macchine e cucine principali 
  Sale macchina per  la  propulsione  principale  (esclusi  i  locali
destinati all'apparato propulsivo elettrico) e locali caldaie. 
  Locali adibiti  alle  macchine  ausiliarie,  esclusi  quelli  delle
categorie 10 e 11 che contengono  motori  a  combustione  interna  ed
altri apparecchi che bruciano combustibile liquido, i preriscaldatori
di combustibile, gli apparecchi di pompaggio. 
  Cucine principali e annessi. 
  Cofani asserviti a questi locali. 
 
13) Negozi, officine, uffici, ecc. 
  Uffici principali non annessi alle cucine. 
  Lavanderie principali. 
  Quadri essiccatoi (che occupano una superficie del ponte  superiore
di 4 metri quadrati (43 piedi quadrati). 
  Magazzini diversi. 
  Depositi bagagli e corrispondenza. 
  Locali per detriti. 
  Officine (che non  fanno  parte  della  sezione  macchine,  cucine,
ecc.). 
 
14) Altri locali dove sono riposti liquidi infiammabili 
  Depositi fanali. 
  Magazzini di vernici. 
  Magazzini   che   contengono   liquidi    infiammabili    (tinture,
medicamenti, ecc.). 
  Laboratori (dove sono riposti liquidi infiammabili); 
 
    iii) quando e' indicato un solo valore per l'integrita' al  fuoco
di una paratia fra due spazi, questo valore si  applica  in  tutti  i
casi; 
    iv) quando si determina il grado di resistenza al  fuoco  di  una
paratia fra due locali situati all'interno di una  sezione  verticale
principale o di una zona orizzontale non protetta da  un  dispositivo
automatico d'estinzione di incendio ad acqua spruzzata in conformita'
della Regola 12 del presente capitolo, o entro sezioni  o  zone  dove
nessuna e' protetta da questo dispositivo, si deve applicare il  piu'
alto dei due valori indicati nelle tavole; 
    v) quando si determina il grado di resistenza  al  fuoco  di  una
paratia fra due locali situati all'interno di una  sezione  verticale
principale o di una  zona  orizzontale  protetta  da  un  dispositivo
automatico d'estinzione  ad  acqua  spruzzata  in  conformita'  delle
prescrizioni della Regola 12 del presente capitolo, o fra  sezioni  o
zone, ambedue protette da questo dispositivo, si  deve  applicare  il
piu' basso dei due valori indicati delle tavole. Quando una sezione o
una zona protetta e'  adiacente,  all'interno  degli  alloggi  e  dei
locali di servizio, a una  sezione  o  zona  non  protetta,  si  deve
applicare alla paratia che le divide il  valore  piu'  alto  dei  due
indicato nelle tavole; 
    vi) quando dei locali contigui appartengono alla stessa categoria
e la cifra "1" appare nelle  tavole,  non  e'  necessario  installare
paratie o ponti tra questi locali  se  l'Amministrazione  lo  giudica
superfluo. 
    Cosi', per esempio, nella categoria 12, puo' non essere richiesta
una paratia fra la cucina e gli uffici comunicanti, a condizione  che
le paratie e i ponti degli uffici abbiano la resistenza richiesta per
la cucina. Cio' nonostante, si deve installare una  paratia  fra  una
cucina e un locale macchine, anche se questi due locali  appartengono
alla categoria 12; 
    vii) quando nelle tabelle appare la cifra "2", il grado meno alto
d'isolamento e' ammesso solo, se almeno uno dei  locali  contigui  e'
protetto da un dispositivo automatico ad acqua spruzzata che soddisfi
le disposizioni della Regola 12 del presente capitolo; 
    viii) nonostante le disposizioni della  Regola  19  del  presente
capitolo, non sono previste disposizioni particolari per i  materiali
o l'integrita' al fuoco  delle  paratie,  quando  la  tavola  prevede
solamente un trattino; 
    ix)  per  cio'  che  riguarda  i  locali   della   categoria   5,
l'Amministrazione determina quale delle tavole  1  o  2  si  applichi
alle, estremita' delle tughe e delle  sovrastrutture  e  quali  delle
tavole 3 o 4 si applichi  ai  ponti  scoperti.  In  nessun  caso,  le
prescrizioni delle  tavole  da  1  a  4  relative  alla  categoria  5
impongono di proteggere dei locali  che,  secondo  l'Amministrazione,
non abbiano bisogno di essere protetti, 
  c) Si puo' considerare che i soffitti e i rivestimenti continui del
tipo "B"  situati  rispettivamente  su  ponti  e  paratie  assicurino
integralmente o in parte l'isolamento e le integrita' richiesti. 
  d) Quando l'Amministrazione approva le  misure  prese,  durante  la
costruzione, per la protezione contro l'incendio, ella deve  prendere
in considerazione  il  rischio  della  trasmissione  di  calore  alle
intersezioni e alle estremita' dei parafuochi termici richiesti. 
 
                              TAVOLA 1 
 
PARATIE COSTITUENTI I LIMITI DELLE SEZIONI  VERTICALI  O  DELLE  ZONE
                             ORIZZONTALI 
 
 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
 
 
 
                              TAVOLA 2 
 
PARATIE  CHE  NON  COSTITUISCONO  LIMITI  DELLE   SEZIONI   VERTICALI
                 PRINCIPALI O DELLE ZONE ORIZZONTALI 
 
 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
 
 
 
                              TAVOLA 3 
 
PONTI CHE FORMANO BAIONETTE NELLE SEZIONI VERTICALI PRINCIPALI O  CHE
           COSTITUISCONO DEI LIMITI DELLE ZONE ORIZZONTALI 
 
 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
 
 
 
                              TAVOLA 4 
 
PONTI CHE NON FORMANO BAIONETTE NELLE SEZIONI VERTICALI PRINCIPALI  O
         CHE COSTITUISCONO DEI LIMITI DELLE ZONE ORIZZONTALI 
 
 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
 
 
 
                              Regola 21 
                         Mezzi di sfuggita. 
 
  a) In tutti i locali per i passeggeri, per l'equipaggio e i  locali
in cui l'equipaggio normalmente presta  servizio,  escluso  i  locali
macchina, devono  essere  sistemate  scale  e  scalette  in  modo  da
assicurare un mezzo di sfuggita rapido per raggiungere il ponte delle
imbarcazioni. In particolare  devono  essere  osservate  le  seguenti
disposizioni: 
    i) sotto il ponte delle paratie, per ciascun compartimento stagno
o locale o gruppo di  locali  similmente  delimitati,  devono  essere
installati due mezzi di sfuggita,  di  cui  almeno  uno  indipendente
dalle porte stagne.  L'Amministrazione  puo'  dispensare  da  uno  di
questi mezzi di sfuggita, tenuto conto del tipo e dell'ubicazione dei
locali interessati e del numero  delle  persone  che  normalmente  vi
possono essere alloggiate o prestarvi servizio; 
    ii) sopra il ponte delle paratie, per  la  sfuggita  da  ciascuna
zona principale verticale o da ciascun  locale  o  gruppo  di  locali
similmente delimitati, vi devono essere almeno due mezzi di  sfuggita
praticabili, di cui almeno uno deve dare accesso  ad  una  scala  che
costituisca un mezzo di sfuggita verticale; 
    iii) almeno uno dei mezzi di sfuggita previsto ai commi i) e  ii)
del paragrafo a) della presente Regola deve essere costituito da  una
scala rapidamente accessibile con pareti  che  devono  procurare  una
protezione continua contro il fuoco, dalla sua  base  fino  al  ponte
delle imbarcazioni o comunque fino al livello piu' alto al  quale  il
fuoco puo' giungere. Tuttavia nei casi in  cui  l'Amministrazione  ha
accordato una deroga in virtu' delle disposizioni del  comma  i)  del
paragrafo a) della presente Regola e dove esista  un  solo  mezzo  di
sfuggita, questo deve essere giudicato  sicuro  dall'Amministrazione.
La larghezza, il numero e la susseguenza delle scale devono essere di
soddisfazione dell'Amministrazione; 
    iv) l'accesso ai  posti  d'imbarco  nelle  imbarcazioni  e  nelle
zattere di salvataggio, deve essere  protetto  in  maniera  giudicata
soddisfacente dall'Amministrazione; 
    v) gli ascensori non sono  considerati  come  uno  dei  mezzi  di
sfuggita richiesti; 
    vi) le scale che servono un solo locale e una sola piattaforma in
questo locale, non sono considerate come uno dei mezzi di sfuggita; 
    vii) la stazione radio, quando non ha accessi  diretti  ai  ponti
scoperti esposti alle intemperie, deve essere provvista di due  mezzi
di sfuggita; 
    viii) non sono ammessi corridoi di piu' di 13  metri  (43  piedi)
senza uscite. 
  b) i) Nei locali di categoria speciale, il numero e la disposizione
dei mezzi di sfuggita situati al di sopra e al disotto del  ponte  di
paratia devono essere giudicati  soddisfacenti  dall'Amministrazione;
la sicurezza della via d'accesso al ponte delle lance deve, in  linea
generale, essere almeno equivalente a quella prevista  ai  commi  i),
ii), iii), iv) e v) del paragrafo a) della presente Regola; 
    ii)  uno  dei  mezzi  di  sfuggita  dei  locali   macchine   dove
l'equipaggio e' normalmente chiamato a lavorare, non deve costringere
a passare attraverso un locale di categoria speciale. 
  c) Ogni locale macchina deve essere dotato di due mezzi di sfuggita
che chiaramente soddisfino le seguenti disposizioni: 
    i) quando il locale e' posto al di sotto del ponte di paratia,  i
due mezzi di sfuggita devono essere concepiti nel modo seguente: 
      1) due gruppi di scale  d'acciaio  il  piu'  lontano  possibile
l'una dall'altra, che mettano capo a porte, egualmente lontano  l'una
dall'altra, situate nella parte superiore del locale e che permettano
di accedere al corrispondente ponte d'imbarco delle lance  e  zattere
di salvataggio. Una di queste scale deve  assicurare  una  protezione
continua contro il fuoco, a partire dalla parte inferiore del  locale
fino ad un luogo sicuro situato al di fuori del locale; 
      2) una scala d'acciaio che metta  capo  ad  una  porta  situata
nella parte superiore del locale e che permetta di accedere al  ponte
delle lance e una porta in acciaio,  manovrabile  dai  due  lati  che
costituisca un sicuro mezzo di sfuggita fino al ponte delle lance; 
    ii) quando il locale macchine e' posto sopra il ponte di paratia,
i due mezzi di sfuggita devono essere il piu' lontano possibile l'uno
dall'altro, e le porte d'uscita devono essere ubicate in  maniera  da
permettere di accedere al corrispondente ponte  delle  lance.  Quando
questi mezzi di sfuggita obbligano  ad  usare  scale,  queste  devono
essere in acciaio. Tuttavia, sulle navi di stazza lorda  inferiore  a
1.000 tonnellate, l'Amministrazione puo' accettare che vi sia un solo
mezzo di sfuggita, tenuto conto della larghezza e della  disposizione
della parte superiore del locale; sulle navi di stazza lorda uguale o
superiore a 1.000 tonnellate, l'Amministrazione puo' accettare che il
locale abbia un solo mezzo di sfuggita a condizione che una  porta  o
una scala in acciaio costituisca  un'uscita  sicura  verso  il  ponte
delle lance tenuto conto della natura e della posizione del locale  e
del fatto che il personale sia o no normalmente chiamato a lavorarci. 
 
                              Regola 22 
Protezione delle scale e degli ascensori negli alloggi e  nei  locali
                            di servizio. 
 
  a) Tutte le scale devono avere struttura di  acciaio,  tranne  dove
l'Amministrazione autorizzi l'uso  di  altro  materiale  equivalente;
esse devono essere situate  entro  cofani  formati  da  divisioni  di
Classe "A" aventi mezzi efficaci di chiusura per tutte  le  aperture;
tuttavia: 
    i) non e' necessario che una scala che mette in comunicazione due
soli interponti sia circondata da un cofano, purche' l'integrita' del
ponte attraversato dal vano della scala  sia  garantita  da  adeguate
paratie o porte in  uno  dei  due  interponti.  Quando  la  scala  e'
bloccata solamente al livello di un interponte, il cofano deve essere
protetto nella maniera prevista per i ponti, alle tavole che figurano
alla Regola 20 del presente capitolo; 
    ii) in un locale di riunione possono essere sistemate scale senza
alcuna protezione, purche' esse si trovino completamente nell'interno
di tale locale. 
  b) I cofani delle scale devono avere comunicazione  diretta  con  i
corridoi  e  devono  essere  di  ampiezza  sufficiente  per   evitare
affollamenti  tenuto  conto  del  numero  di  persone   che   possono
utilizzarle in caso d'urgenza. Detti cofani,  per  quanto  possibile,
non devono essere comunicati con gli alloggi, armadi di  servizio  ed
altri locali chiusi contenenti materiali combustibili e nei quali  un
incendio possa manifestarsi. 
  c) I cofani degli ascensori devono essere  installati  in  modo  da
impedire il passaggio del  fumo  e  delle  fiamme  da  un  interponte
all'altro, e  provvisti  di  mezzi  di  chiusura  che  permettano  di
bloccare il tiraggio ed il passaggio del fumo. 
 
                              Regola 23 
      Aperture praticate nelle paratie di incendio di tipo "A". 
 
  a) Quando paratie di classe "A" sono forate  per  il  passaggio  di
cavi elettrici, tubolature,  condotte,  travi,  gallerie  e  correnti
longitudinali,  bagli  o  altre  strutture,  devono  essere  adottati
provvedimenti  atti  ad  assicurare  che  non  sia   compromessa   la
resistenza al fuoco, sotto riserva delle disposizioni  del  paragrafo
g) della presente Regola. 
  b) Quando, per necessita', un condotto di  ventilazione  attraversa
la paratia di una zona verticale principale, deve  essere  installata
vicino alla paratia una serranda d'incendio a chiusura  automatica  e
di sicuro  funzionamento.  Questa  serranda  deve  ugualmente  potere
essere chiusa a mano da ogni lato della  paratia.  Il  suo  posto  di
manovra deve essere facilmente  accessibile  e  indicato  con  colore
rosso retroriflettente. Il condotto situato entro  la  paratia  e  la
serranda deve essere in acciaio o altro materiale equivalente  e,  se
necessario, avere un grado d'isolamento  conforme  alle  disposizioni
del paragrafo a) della  presente  Regola.  La  serranda  deve  essere
munita, almeno da  un  lato  della  paratia,  di  un  indicatore  ben
visibile che mostri se e' in posizione aperta. 
  c) Ad eccezione  delle  boccaporte,  situate  negli  spazi  per  il
carico, i locali di categoria speciale,  i  magazzini  e  i  depositi
bagagli e tra questi, locali e i ponti scoperti,  tutte  le  aperture
devono essere munite di  dispositivi  di  chiusura  fissati  in  modo
stabile e aventi una resistenza al  fuoco,  almeno  uguale  a  quella
delle compartimentazioni sulle quali sono fissate. 
  d)  Tutte  le  porte  e  i  telai  delle  porte   impiegate   nelle
compartimentazioni  del  tipo  "A",  cosi'  come  i  dispositivi  che
permettono di tenere chiuse queste porte, devono essere costruiti  in
maniera da offrire una resistenza al fuoco e al passaggio del fumo  e
delle fiamme  equivalente,  per  quanto  possibile,  a  quella  delle
paratie  nelle  quali  sono  situate  le  porte.  Queste  porte  e  i
rispettivi  telai  devono  essere  in  acciaio  o   altro   materiale
equivalente. Non e' necessario isolare le porte stagne. 
  e) Ognuna di queste porte deve poter essere aperta e chiusa da  una
sola persona, da ognuno dei due lati della paratia. 
  f) Le porte tagliafuoco situate nelle paratie delimitanti  le  zone
principali verticali e nei cofani delle scale, che  non  siano  porte
stagne a comando meccanico o quelle che normalmente sono  chiuse  con
chiavistelli,  devono  essere  munite  di  dispositivi  di   chiusura
automatica che possano funzionare anche nel caso di una  inclinazione
sfavorevole di gradi 3,5. La loro velocita' di chiusura  deve  essere
controllata, per evitare di  esporre  il  personale  ad  un  pericolo
inutile. Tutte le porte, ad eccezione di quelle che sono  normalmente
chiuse, devono poter essere manovrate simultaneamente o a  gruppi  da
una stazione di  comando  ed  anche  separatamente  da  una  piazzola
situata al livello della porta. Il meccanismo di scatto  deve  essere
concepito in modo che la porta, si chiuda automaticamente in caso  di
avaria del sistema di comando, tuttavia le porte stagne  approvate  a
comando  meccanico  sono  giudicate  accettabili.  Non  e'   permessa
l'installazione  di   dispositivi   di   ritenuta   che   non   siano
controllabili dalla stazione di comando. Le porte a due battenti,  se
autorizzate, devono essere munite di una  serratura  che  si  innesti
automaticamente nel momento della manovra dal sistema di chiusura. 
  g)  Quando  e'  installato  un  dispositivo  automatico  ad   acqua
spruzzata che soddisfi la Regola  12  del  presente  capitolo  o  una
soffittatura continua del tipo "B", si deve accertare che le aperture
praticate nei  ponti  che  non  formino  dei  gradini  nelle  sezioni
verticali principali e che non costituiscano dei  limiti  delle  zone
orizzontali, abbiano una chiusura sufficientemente  stagna  e  che  i
ponti abbiano il  grado  di  resistenza  al  fuoco  previsto  per  le
compartimentazioni del tipo "A", nella misura  che  l'Amministrazione
giudica ragionevole e possibile. 
  h)  Le  disposizioni  concernenti  l'applicazione  delle  norme  di
resistenza al fuoco  del  tipo  "A"  per  le  compartimentazioni  che
costituiscono i limiti esterni  della  nave  non  si  applicano  alle
paratie in vetro, alle finestre e agli oblo'. Dette disposizioni  non
si applicano alle porte esterne delle sovrastrutture e delle tughe. 
 
                              Regola 24 
            Aperture praticate nelle paratie di tipo "B". 
 
  a) Quando delle paratie di tipo "B" sono forate per  consentire  il
passaggio di cavi elettrici, di tubazioni, di condotti,  ecc.  o  per
l'installazione di prese d'aria, apparecchi d'illuminazione  o  altri
dispositivi similari, si devono prendere  misure  affinche'  la  loro
resistenza al fuoco non ne sia compromessa. 
  b) Le porte e i telai installati nelle paratie del tipo  "B"  cosi'
come i loro dispositivi di chiusura, devono offrire una resistenza al
fuoco, per quanto  possibile  uguale  a  quella  delle  paratie,  con
riserva delle aperture di ventilazione che possono  essere  praticate
nella parte inferiore di queste porte. Le  aperture  praticate  nelle
porte o sotto di esse devono avere una superficie  netta  totale  che
non superi  0,05  metri  quadrati  (18  pollici  quadrati)  e  quelle
praticate in una  porta  devono  essere  munite  di  una  griglia  in
materiale incombustibile. Le porte devono essere incombustibili. 
  c)  Le  disposizioni  riguardanti  l'applicazione  delle  norme  di
resistenza al fuoco del tipo "B" alle  paratie  che  costituiscono  i
limiti esterni della nave, non si applicano alle  paratie  di  vetro,
alle finestre e ai portellini. Dette disposizioni  non  si  applicano
alle porte esterne delle sovrastrutture e delle tughe. 
  d)  Quando  e'  installato  un  dispositivo  automatico  ad   acqua
spruzzata conforme alle disposizioni della  Regola  12  del  presente
capitolo: 
    i) le aperture praticate nei ponti che non formano gradini  nelle
sezioni verticali principali e che  non  costituiscono  delimitazioni
delle zone orizzontali, devono avere  una  chiusura  sufficientemente
stagna e il grado di resistenza al fuoco previsto per le paratie  del
tipo e B" nella misura che l'Amministrazione  giudica  ragionevole  e
possibile; 
    ii) le aperture praticate sulle paratie di corridoio del tipo "B"
devono essere protette in conformita' alle disposizioni della  Regola
19 del presente capitolo. 
 
                              Regola 25 
                      Impianti di ventilazione. 
 
  a) In linea di massima i ventilatori devono essere disposti in modo
che le condotte dirette ai vari locali  rimangano  dentro  la  stessa
zona verticale. 
  b) Quando i sistemi di  ventilazione  attraversano  dei  ponti,  e'
conveniente adottare misure, al di  fuori  di  quelle  previste  alla
Regola 23, riguardanti la resistenza al fuoco dei ponti, per  ridurre
il rischio del  passaggio  di  fumo  e  di  gas  infiammabile  da  un
interponte ad un altro, attraverso questi condotti  di  ventilazione.
Oltre alle condizioni richieste dalla presente  Regola,  l'isolamento
dei condotti  verticali  deve,  all'occasione,  soddisfare  le  norme
previste  dalle  tavole  pertinenti  della  regola  20  del  presente
capitolo. 
  c)  Le  aperture  principali  per  l'aspirazione  e  mandata  degli
impianti di ventilazione devono poter essere chiuse dall'esterno  del
locale servito. 
  d) Salvo che per i locali del carico, i materiali utilizzati per la
costruzione dei condotti di ventilazione sono i seguenti: 
    i) per i condotti la cui sezione non e' inferiore a  0,075  metri
quadrati (116 pollici quadrati) e per tutti i condotti verticali  che
servano piu' di un interponte: acciaio o altro materiale equivalente; 
    ii) per i condotti di meno di 0,075 metri quadrati  (116  pollici
quadrati)  di  sezione:  materiale   incombustibile.   E'   opportuno
assicurare la resistenza al fuoco delle  compartimentazioni  di  tipo
"A" o "B" quando sono attraversate da questi condotti; 
    iii) su piccole lunghezze, che non superino, in linea generale, 2
metri (79 pollici) per 0,02 metri quadrati (31 pollici  quadrati)  di
sezione, i condotti possono essere di materiale combustibile, ma alle
seguenti condizioni: 
      1) queste parti del condotto devono essere di un materiale che,
ad  avviso  dell'Amministrazione,   presenti   un   ridotto   rischio
d'incendio; 
      2)  non  possono  essere  utilizzate  che  all'estremita'   del
dispositivo di ventilazione; 
      3) non devono trovarsi  a  meno  di  0,6  metri  (24  pollici),
misurati nel senso della lunghezza  del  condotto,  di  una  apertura
praticata in una compartimentazione del tipo "A" o "B", ivi  compresi
i soffitti continui del tipo "B". 
  e) Quando i condotti di ventilazione servono i cofani delle  scale,
essi devono essere collegati direttamente al locale ventilatori e non
devono servire altri locali. 
  f) Tutti gli impianti di  ventilazione  meccanica,  eccetto  quelli
serventi i locali da carico e i locali macchina e qualunque  impianto
di ventilazione aggiuntivo che puo' essere richiesto in  applicazione
del paragrafo h) della  presente  Regola,  devono  essere  muniti  di
comandi disposti in modo  che  tutti  i  ventilatori  possano  essere
arrestati da uno o dall'altro di due posti diversi  distanti  fra  di
loro il  piu'  possibile.  Si  deve  inoltre  raggruppare  i  comandi
principali degli apparecchi di ventilazione meccanica che  servono  i
locali macchine in maniera che possano essere manovrati da due punti,
uno dei quali deve essere all'esterno  dei  locali  in  questione.  I
ventilatori dei dispositivi di ventilazione  meccanica,  che  servano
gli spazi da carico,  devono  poter  essere  arrestati  da  un  posto
sicuro, situato all'esterno di detti spazi. 
  g) I condotti di  evacuazione  dei  fornelli  delle  cucine  devono
essere  costituiti  da  compartimentazioni  del   tipo   "A"   quando
attraversano alloggi o locali contenenti materiali combustibili. Ogni
condotto di evacuazione deve essere provvisto: 
    i) di un filtro a grasso che possa togliersi con facilita' per la
pulizia; 
    ii) di una serranda tagliafuoco situata all'estremita'  inferiore
del condotto; 
    iii) di dispositivi che permettano di  fermare  dalla  cucina  il
ventilatore d'evacuazione dell'aria viziata; 
    iv) di una installazione che permetta  di  spegnere  un  incendio
all'interno del condotto. 
  h)  Nelle  stazioni  di  comando  situate  all'esterno  dei  locali
macchine e' opportuno prendere le misure possibili per garantire  una
ventilazione ed una visibilita' permanenti e per eliminare  il  fumo,
in modo che in caso d'incendio, le macchine e gli apparecchi presenti
possano essere sorvegliati e continuino a funzionare  con  efficacia.
Devono essere previsti due distinti  sistemi  per  alimentare  d'aria
questi locali; le due aperture d'arrivo d'aria corrispondenti  devono
essere disposte in modo da ridurre al  minimo  rischio  che  il  fumo
possa introdursi,  attraverso  le  due  aperture  contemporaneamente.
L'Amministrazione puo' concedere una deroga a queste disposizioni per
le stazioni di comando poste su un ponte scoperto e che si affacciano
su questo ponte, e nel caso in cui dei dispositivi di chiusura locali
di equivalente efficacia. 
  i) I condotti destinati alla ventilazione dei locali macchine della
categoria "A", in generale, non devono attraversare  alloggi,  locali
di servizio o stazioni di comando.  Tuttavia  l'Amministrazione  puo'
ammettere deroghe a queste disposizioni nei casi seguenti: 
    i) condotti in acciaio e isolati secondo la norma "A-60"; 
    ii) condotti in acciaio, provvisti  di  una  serranda  automatica
d'incendio vicino alla compartimentazione che attraversano e  isolati
in conformita' della norma "A-60" a partire dal locale macchine  fino
ad un punto situato almeno a 5 metri  (16  piedi)  al  di  la'  della
serranda d'incendio. 
  j) I condotti destinati alla ventilazione degli alloggi, dei locali
di servizio  o  delle  stazioni  di  comando  non  devono,  in  linea
generale, attraversare locali macchine della categoria "A". Tuttavia,
l'Amministrazione puo' ammettere che si deroghi a queste disposizioni
se i condotti sono in acciaio e se serrande  automatiche  antincendio
sono state sistemate in prossimita' delle paratie attraversate. 
 
                              Regola 26 
                       Finestre e portellini. 
 
  a)  Tutte  le  finestre  e  i  portellini  aperti   nelle   paratie
all'interno degli alloggi, dei locali di servizio e delle stazioni di
comando, esclusi quelli ai quali si  applicano  le  disposizioni  del
paragrafo h) della Regola 23 e del paragrafo c) della Regola  24  del
presente capitolo, devono essere costruiti in modo da rispondere alle
caratteristiche d'integrita' richieste per il tipo di paratia in  cui
sono situate. 
  b) Nonostante le disposizioni delle  tavole  della  Regola  20  del
presente capitolo: 
    i) tutte le finestre e i  portellini  aperti  nelle  paratie  che
separano dall'esterno gli alloggi, i locali di servizio e le stazioni
di comando devono essere costruiti  con  intelaiature  in  acciaio  o
altro  materiale  appropriato.  I  cristalli  devono  essere  fissati
mediante un telaio od un collare metallico; 
    ii) si deve prestare una attenzione particolare all'integrita' al
fuoco delle finestre situate di fronte o sotto posti aperti o  chiusi
d'imbarco nei mezzi di salvataggio, in modo che una loro mancanza  di
resistenza al fuoco non rischi  di  compromettere  le  operazioni  di
messa in mare e d'imbarco. 
 
                              Regola 27 
          Utilizzazione limitata di materiali combustibili. 
 
  a) Salvo che negli spazi per il carico, nei locali bagagli e  posta
e nelle camere frigorifere, tutti i  rivestimenti  e  loro  sostegni,
tutte le  soffitte  e  gli  isolamenti  devono  essere  in  materiale
incombustibile. Le paratie e i  ponti  parziali  che  suddividono  un
locale a fini utilitari o  decorativi  devono  essere  ugualmente  in
materiale incombustibile. 
  b) I diaframmi anticondensazione e i  prodotti  adesivi  utilizzati
per l'isolamento dei dispositivi di  raffreddamento,  e  l'isolamento
delle   tubazioni   di   questi   dispositivi   non   devono   essere
incombustibili, ma in quantita' il piu' possibile limitata e la  loro
superficie  esposta  deve  avere  un   grado   di   resistenza   alla
propagazione      delle      fiamme      giudicata      soddisfacente
dall'Amministrazione. 
  c) All'interno degli alloggi e dei locali di servizio, le  paratie,
i rivestimenti  e  i  soffitti  possono  avere  una  impiallacciatura
combustibile che non deve superare 2 millimetri (1/12 di pollice)  di
spessore, fatta eccezione  per  i  corridoi,  cofani  delle  scale  e
stazioni di comando nei quali non devono avere piu' di 1,5 millimetri
(1/17 di pollice) di spessore. 
  d) Il volume  totale  degli  elementi  combustibili,  rivestimenti,
modanature, decorazioni e impiallacciature negli alloggi e nei locali
di servizio non deve superare un volume equivalente a quello  di  una
impiallacciatura di 2,5 millimetri (1/10 di pollice) di spessore  che
ricoprisse la superficie totale delle pareti e  del  soffitto.  Sulle
navi provviste di un  sistema  automatico  ad  acqua  spruzzata,  che
soddisfi le disposizioni  della  Regola  12  del  presente  capitolo,
questo  volume  puo'  comprendere  un  certo  numero   di   materiali
combustibili utilizzati per il fissaggio delle paratie di tipo "C". 
  e) Tutte le superfici esposte dei corridoi, dei cofani, delle scale
e quelle degli spazi nascosti  o  inaccessibili  negli  alloggi,  nei
locali di servizio e nelle stazioni  di  comando,  devono  avere  una
limitata attitudine alla propagazione delle fiamme. (*) 
  f) L'arredamento dei corridoi e dei cofani delle scale deve  essere
ridotto al minimo. 
  g) Pitture, vernici ed altri prodotti  utilizzati  sulle  superfici
interne esposte non devono presentare un rischio d'incendio giudicato
eccessivo dall'Amministrazione, e non devono liberare  una  eccessiva
quantita' di fumo o altra materia tossica. 
  h) Se vi sono rivestimenti di ponte all'interno degli alloggi,  dei
locali di servizio o delle stazioni di comando, i sotto strati devono
essere in materiale approvato che non si infiammino facilmente e  che
non rischino di essere tossici, o di esplodere a temperature elevate.
(**) 
  i)  I  cestini  per   la   carta   devono   essere   in   materiale
incombustibile: le loro basi e i loro lati devono essere di materiale
pieno. 
 
-------------- 
(*)E' opportuno riportarsi alle direttive concernenti la  valutazione
dei   rischi   d'incendio   presentati   dai   materiali,    adottate
dall'Organizzazione (risoluzione A, 166 - ES. IV). 
(**) E' opportuno riportarsi alle direttive provvisorie  migliorative
sui metodi di prova applicabili ai  sottofondi  che  costituiscono  i
rivestimenti del ponte, adottate dall'Organizzazione  (risoluzione  A
21 A - VII). 
 
                              Regola 28 
                        Disposizioni diverse. 
 
Prescrizioni applicabili a tutte le parti della nave 
  a) Le tubazioni attraversanti divisioni di Classe "A" o "B"  devono
essere di materiale approvato dall'Amministrazione in  rapporto  alla
temperatura alla quale e' prescritto  che  tali  divisioni  siano  in
grado di resistere.  Le  tubazioni  per  idrocarburi  e  combustibili
liquidi devono essere di materiale approvato dall'Amministrazione  in
rapporto ai  pericoli  d'incendio.  Materiale  che  il  calore  possa
rendere facilmente inefficiente non deve essere usato  per  ombrinali
fuori bordo, scarichi sanitari ed altri scarichi  che  siano  situati
vicini alla linea di  galleggiamento  e  neppure  nei  punti  ove  il
cedimento del materiale  in  caso  di  incendio  possa  dar  luogo  a
pericoli di allagamento. 
 
Prescrizioni applicabili agli alloggi, ai locali  di  servizio,  alle
stazioni di comando, ai corridoi e alle scale 
  b) i) Gli spazi d'aria racchiusi nell'interno  delle  soffittature,
sotto pannellature o  rivestimenti,  devono  essere  convenientemente
suddivisi mediante diaframmi  ben  aggiustati,  aventi  lo  scopo  di
impedire il tiraggio, posti ad intervalli non superiori  a  metri  14
(46 piedi); 
    ii) nel senso verticale, tali spazi, inclusi quelli  nell'interno
di rivestimenti di scale, cofani, ecc., devono essere chiusi ad  ogni
ponte. 
  c) La costruzione delle soffittature e delle  paratie  deve  essere
tale da rendere possibile  alle  ronde  di  incendio  di  individuare
l'origine  di  qualsiasi  fumo  proveniente  da  spazi   nascosti   o
inaccessibili,  senza  compromettere  l'efficacia  della   protezione
contro l'incendio, tranne quando,  a  giudizio  dell'Amministrazione,
non vi sia in tali spazi alcun pericolo di focolai d'incendio.