ALLEGATO TABELLA XXXV CORSO DI LAUREA IN SCIENZE AMBIENTALI Titolo di ammissione al corso di laurea e' quello previsto dal primo comma dell'art. 1 della legge 11 dicembre 1969, n. 910. La durata del corso di laurea in scienze ambientali e' di cinque anni, con trenta discipline annuali e con conseguente monte orario didattico di 3.000 ore. Il numero degli studenti deve essere determinato di anno in anno dal Ministero su proposta della facolta', anche in dipendenza delle prospettive del mercato del lavoro. Il corso di studi e' suddiviso in un biennio propedeutico ed in un triennio articolato in due indirizzi: suolo, mare. L'indirizzo suolo prevede due orientamenti: chimico, biologico. L'indirizzo mare, prevede quattro orientamenti: oceanografico, risorse biotiche, risorse abiotiche, inquinamento. L'organizzazione del corso di laurea e' identificata da tre blocchi di discipline: I) Discipline di formazione generale (biennio propedeutico). II) Discipline di indirizzo (diffuse nel 3, 4 e 5 anno anche se principalmente concentrate nel 3). III) Discipline di orientamento (essenzialmente diffuse nel 4 e nel 5 anno). Gli insegnamenti del primo e del secondo gruppo sono identificati nominativamente, senza gradi di liberta' per i corsi di laurea; le discipline di orientamento sono invece attivate a scelta dei corsi di laurea, a condizione che almeno un certo numero di esse sia compreso negli elenchi contenuti nella tabella. Piu' precisamente: a) gli insegnamenti del biennio propedeutico sono costituiti da dodici discipline di formazione generale, obbligatorie per tutti i corsi di laurea e per tutti gli indirizzi; b) per ciascuno degli indirizzi attivabili e' previsto un numero di discipline obligatorie di indirizzo, variabile da otto a undici. Alcune di esse possono essere comuni a piu' di un indirizzo. Cinque di esse debbono essere collocate al 3 anno (rimane cosi' la possibilita' di inserire al 3 anno una disciplina di orientamento); le rimanenti negli anni di corso successivi; c) per ciascun orientamento la tabella contiene un elenco di discipline, fra le quali le facolta' devono scegliere almeno altri sei insegnamenti; d) le discipline rimanenti a completamento dei trenta insegnamenti previsti nel curriculum (e dunque da un minimo di uno ad un massimo di quattro, a seconda del numero di insegnamenti di indirizzo) possono essere scelte dai singoli corsi di laurea senza limitazioni, purche' congruenti con l'orientamento; e) nell'ambito delle discipline di orientamento, ciascun corso di laurea puo' predisporre blocchi alternativi di discipline, consentendo agli studenti la scelta fra di essi. Il consiglio di corso di laurea determina, nel rispetto delle norme vigenti, le modalita' di svolgimento anche degli esami. Puo' essere prevista una prova unica per diverse discipline, in funzione degli obiettivi didattici e professionali, utilizzando per la costituzione delle commissioni per gli esami di profitto, i docenti dei relativi corsi secondo le norme dettate dall'art. 160 del testo unico delle leggi sull'istruzione superiore, approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592, e dall'art. 44 del regolamento studenti, approvato con regio decreto 4 giugno 1938, n. 1269. Lo studente, preferibilmente nel biennio propedeutico, e' tenuto a sostenere un colloquio di conoscenza veicolare di due lingue straniere tra le quali quella inglese. La tesi di laurea deve comportare un lavoro sperimentale. L'indirizzo va riferito agli ecosistemi (suolo, mare etc.) mentre gli orientamenti possono essere e tematici (chimico, biologico etc.) e rivolti ad un particolare aspetto dell'ecosistema che caratterizza l'indirizzo (risorse biotiche dell'ecosistema marino etc.). BIENNIO PROPEDEUTICO. Discipline (per ordine alfabetico) del biennio propedeutico comuni a tutti gli indirizzi ed orientamenti: 1) biologia I; 2) biologia II; 3) chimica generale ed inorganica; 4) chimica organica; 5) diritto e legislazione dell'ambiente; 6) ecologia; 7) economia dell'ambiente; 8) fisica I; 9) fisica II; 10) litologia e geologia; 11) matematica I; 12) matematica II. Nel biennio propedeutico sono obbligatorie anche esercitazioni pratiche (ivi compreso esercitazioni numeriche, metodi di osservazione, campionamento e misure) per le discipline delle aree chimica, fisica, matematica, biologica e per l'ecologia e la litologia e geologia con un minimo di 30 ore per insegnamento. Del monte orario per esercitazioni (complessive 300 ore) almeno il 50% deve essere dedicato ad esercitazioni di laboratorio integrate all'interno delle singole aree e tra le varie aree. INDIRIZZI E ORIENTAMENTI. Indirizzo: suolo. Titolo conseguibile: laurea in scienze ambientali (indirizzo suolo). L'ecosistema richiamato in questo indirizzo e' quello della terra emersa ivi comprese le acque interne superficiali e profonde. Il suolo va inteso come sede principale delle attivita' umane e anche come bene paesaggistico da proteggere e nello stesso tempo da rendere fruibile con scelte equilibrate. Si rinvia tuttavia per il momento il modello dell'ambiente urbano, per il quale si ipotizza uno specifico indirizzo che la commissione si riserva di articolare. Come per tutti gli indirizzi anche in questo caso la preparazione deve essere orientata al duplice scopo dell'analisi e della gestione. E' evidente che entrambi gli obiettivi riferiti ad un cosi' complesso sistema risulterebbero di difficile raggiungimento se in qualche modo non si limitasse il campo di intervento. Per questo va esclusa tutta l'area della pianificazione territoriale non perche' estranea alla problematica, ma perche' piu' congeniale ad altre specifiche aree culturali. E' altrettanto vero che il laureato in scienze ambientali del suolo deve avere un ruolo nelle scelte di programmazione come fase cruciale di comparazione dei bisogni rispetto alle capacita' dell'ambiente, in una linea ideale di compatibilita' tra esigenze di sviluppo ed esigenze di tutela. A tali esigenze rispondono soprattutto le discipline di orientamento. Il suolo va inteso come sede principale delle attivita' umane e anche come bene paesaggistico da proteggere e nello stesso tempo da rendere fruibile con scelte equilibrate. Le discipline di indirizzo, pertanto, devono mirare a fornire strumenti di analisi ambientale atti all'espletamento di questa parte preliminare, senza entrare nella specializzazione settoriale, pertinente all'orientamento. Elenco delle dieci discipline (per ordine alfabetico) di indirizzo da distribuire cinque nel terzo anno e cinque tra il quarto e quinto anno: 1) chimica analitica; 2) ecotossicologia; 3) fisica terrestre; 4) geopedologia; 5) idrologia e idrogeologia; 6) informatica; 7) meteorologia e climatologia; 8) microbiologia; 9) statistica; 10) principi di valutazione dell'impatto ambientale. Anche per dette discipline e' da prevedere un numero di esercitazioni pratiche con le stesse modalita' previste per il biennio propedeutico. Le tabelle appresso riportate contengono le discipline entro le quali le facolta' devono scegliere sei insegnamenti per costituire i blocchi facoltativi di orientamento. Gli orientamenti, mantenendo fede allo spirito dell'indirizzo, hanno una chiara connotazione di tipo applicativo, alla quale e' funzionale la scelta delle discipline indicate nelle tabelle. Per le restanti due materie la facolta' e' libera di utilizzare discipline non comprese nell'elenco, purche' sia garantita la coerenza con l'orientamento ed attivate presso altro corso di laurea della facolta' o di altre facolta' dell'Ateneo. Orientamento chimico: 1) analisi chimica strumentale; 2) analisi costi-benefici; 3) analisi degli inquinanti; 4) biochimica applicata; 5) chemiometria; 6) chimica dell'ambiente; 7) chimica delle fermentazioni e microbiologia industriale; 8) chimica del restauro; 9) chimica del terreno; 10) chimica fisica; 11) chimica tossicologica; 12) cooperazione internazionale per la tutela dell'ambiente; 13) diritto comparato dell'ambiente; 14) diritto regionale e degli enti locali; 15) economia dei processi produttivi; 16) economia dello sviluppo e tutela dell'ambiente; 17) esercitazioni di preparazioni chimiche; 18) geochimica; 19) istituzioni e politica dell'ambiente; 20) metodi e tecniche di antinquinamento; 21) metodi e tecniche di disinquinamento; 22) modelli matematici; 23) pianificazione ed assetto del territorio; 24) politica economica dell'ambiente; 25) radioattivita'; 26) radiochimica ambientale; 27) tossicologia e controllo degli inquinanti; 28) tutela dei beni artistici e monumentali; 29) tutela dei parchi e delle risorse naturali. Orientamento biologico: 1) analisi costi-benefici; 2) antropologia; 3) biochimica; 4) biochimica applicata; 5) biogeografia; 6) biopedologia; 7) conservazione e protezione della natura; 8) cooperazione internazionale per la tutela dell'ambiente; 9) ecologia applicata; 10) ecologia quantitativa; 11) economia dello sviluppo e tutela dell'ambiente; 12) etologia; 13) fisiologia comparata; 14) fisiologia vegetale; 15) genetica; 16) genetica di popolazioni; 17) geografia economica; 18) gestione delle risorse idriche; 19) idrobiologia; 20) igiene; 21) istituzioni e politica comunitaria dell'ambiente; 22) limnologia; 23) metodi e tecniche di disinquinamento; 24) modelli matematici; 25) politica economica dell'ambiente; 26) radioattivita'; 27) ricerca operativa e pianificazione delle risorse; 28) sistematica animale; 29) sistematica vegetale; Indirizzo: mare. Titolo conseguibile: laurea in scienze ambientali (indirizzo marino). L'ecosistema marino ha richiamato molti studiosi nelle Universita' italiane che hanno concorso ad approfondirne la conoscenza. Si puo' dunque parlare di una solida tradizione italiana in oceanografia, piu' rivolta tuttavia agli aspetti descrittivi dell'ambiente marino e meno a quelli della complessa fenomenologia che sta alla base del funzionamento del sistema. Parlando di mare in termini scientifici non e' facile fissare nella linea di battaglia il confine con la terra emersa in quanto, fra l'altro, esso e' il corpo recipiente di tutta l'attivita' umana sul suolo, e inevitabilmente trasferisce gli effetti indotti su esso. L'ecosistema marino e' quanto mai peculiare e riveste particolare interesse soprattutto per un Paese come il nostro per gran parte contornato da mare peraltro con connotazioni profondamente diverse a seconda dei bacini presi in considerazione. Professionisti del settore marino, quali dovrebbe formare il nuovo corso di laurea, dovrebbero avere una capacita' di acquisire tutti gli elementi di conoscenza possibili, per giungere a valutazioni fondate sulle iniziative di gestione nonche' sulla migliore politica di sfruttamento delle risorse. In tal senso gli aspetti conoscitivi possono essere adeguatamente sfruttati se il nuovo professionista puo' contare su una solida preparazione di base in grado di far discendere dal generale gli aspetti particolari e piu' direttamente collegati al rapporto terra-mare. Le discipline di indirizzo (11 materie) risultano collocate cinque nel terzo anno e sei tra il quarto e quinto anno, per le stesse ragioni valide per l'indirizzo suolo. Elenco delle undici discipline di indirizzo (per ordine alfabetico): 1) chimica analitica; 2) ecologia applicata; 3) geochimica; 4) geologia marina; 5) informatica; 6) oceanografia biologica; 7) oceanogrofia chimica; 8) oceanografia fisica; 9) meteorologia e climatologia; 10) statistica; 11) principi di valutazione dell'impatto ambientale. ORIENTAMENTI. Sono previsti quattro possibili orientamenti per i quali le tabelle appresso riportate forniscono i relativi elenchi di discipline cui le facolta' dovranno attingere per creare blocchi facoltativi di cinque materie cadauna. Anche in questo caso le restanti due discipline potranno essere scelte liberamente purche' coerenti con l'orientamento ed attivate presso altro corso di laurea della facolta' o di altre facolta' dell'Ateneo. Oceanografico: 1) aerofotointerpretazione e telerilevamento; 2) diritto del mare; 3) elementi di costruzioni marittime; 4) elettronica applicata; 5) fisica terrestre; 6) geodesia e idrografia; 7) geofisica marina; 8) idrodinamica costiera e difesa litorale; 9) oceanografia applicata alla pesca; 10) planctologia; 11) protezione dell'ambiente marino; 12) radioattivita'; 13) sedimentologia; 14) strumentazione oceanografica; 15) topografia e cartografia. Risorse biotiche: 1) aerofotointerpretazione e telerilevamento; 2) biochimica degli organismi marini; 3) biologia della pesca e acquacoltura; 4) biologia marina; 5) biotecnologia marina; 6) chimica delle sostanze naturali marine; 7) diritto del mare; 8) economia delle risorse biotiche marine; 9) elettronica applicata; 10) fisiologia degli organismi marini; 11) fitobiologia; 12) genetica; 13) inquinamento e depurazione dell'ambiente marino; 14) metodi matematici di ottimizzazione; 15) microbiologia marina; 16) modelli matematici; 17) oceanografia applicata alla pesca; 18) planctologia; 19) protezione dell'ambiente marino; 20) sedimentologia; 21) sistematica degli organismi animali marini; 22) sistematica degli organismi vegetali marini; Risorse abiotiche: 1) aerofotointerpretazione e telerilevamento; 2) chimica delle sostanze naturali marine; 3) diritto del mare; 4) elettronica applicata; 5) fisica terrestre; 6) geofisica marina; 7) geofisica mineraria; 8) idrodinamica costiera e difesa litorale; 9) inquinamento e depurazione dell'ambiente marino; 10) metodi matematici di ottimizzazione; 11) modelli matematici; 12) protezione dell'ambiente marino; 13) radioattivita'; 14) sedimentologia; 15) strumentazione oceanografica; 16) topografia e cartografia. Inquinamento: 1) aerofotointerpretazione e telerilevamento; 2) biochimica degli organismi marini; 3) chimica degli inquinanti; 4) chimica tossicologica; 5) corrosione; 6) elementi di costruzioni marittime; 7) fisica terrestre; 8) fisiologia degli organismi marini; 9) impianti e processi industriali chimici; 10) inquinamento e depurazione dell'ambiente marino; 11) metodi matematici di ottimizzazione; 12) microbiologia marina; 13) modelli matematici; 14) protezione dell'ambiente marino; 15) radioattivita'. ESAME DI LAUREA. Per essere ammesso a sostenere l'esame di laurea lo studente deve avere seguito non meno di trenta corsi annuali per un totale di 3.000 ore, ed aver superato i relativi esami, deve aver seguito le prescritte esercitazioni pratiche ed averne conseguito le relative attestazioni, deve inoltre aver superato gli esami colloquio previsti per le due lingue straniere. Per le modalita' di svolgimento dell'esame di laurea si applicano le disposizioni vigenti. Il diploma di laurea riporta il titolo di laureato in scienze ambientali con l'indicazione dell'indirizzo seguito. Visto, d'ordine del Presidente della Repubblica Il Ministro della pubblica istruzione GALLONI