(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
COMMISSIONE PROVINCIALE PER LA TUTELA DELLE BELLEZZE NATURALI DELLA
   PROVINCIA DI CALTANISSETTA. VERBALE N. 5.
        Proposta di vincolo ai sensi della legge n. 1497/1939,
           zona Monte Formaggio nel territorio di Mazzarino
   L'anno  1980,  il giorno 14 del mese di marzo, alle ore 10,30, nei
locali della soprintendenza per i beni culturali di Agrigento, si  e'
riunita  la  commissione  per la tutela delle bellezze naturali della
provincia di  Caltanissetta,  debitamente  convocata  con  telegramma
prot.  n. 3749 dell'8 marzo 1988 e fono n. 3750 pari data, aventi per
oggetto il seguente ordine del giorno: proposta di vincolo, ai  sensi
della  legge 29 giugno 1939, n. 1497, per la zona di Monte Formaggio,
ricadente nel territorio del comune di Mazzarino.
   (Omissis).
   La  commissione  procede,  quindi,  alla  lettura  integrale della
relazione tecnica di cui all'ordine del giorno  anzidetto  qui  sotto
riportata:
   "Monte  Formaggio  (quota  639) e' uno dei segnali geografici piu'
forti della Sicilia centro meridionale".
   Da  grandi  distanze  il  suo  cono  aguzzo  attrae l'attenzione e
stimola la curiosita' dell'osservatore.
   Da  decine  di  chilometri  svetta  solitario  nel  panorama delle
colline dai duplici contorni dell'altopiano solfifero-gessoso.
   Avvicinandosi  da  ponente,  dalla  strada  Piana  del  Gallo,  la
montagna emerge con grande forma formale, tra  le  colline  di  Monte
Cutrubello,  a  sinistra  (quota 435) e monte Manca del Toro a destra
(quota 524); il cono aguzzo e' ancora piu' evidenziato dal  contrasto
col  vicino  monte  Verdecanne  (quota 500) col quale Monte Formaggio
instaura uno  stretto  discorso  naturale  attraverso  l'ampia  sella
denominata  Portella S. Cardala' (quota 364), che immette nella valle
del Gela (qui denominato torrente Cassari).
   Il  panorama  e' segnato dalle colture tradizionali dei mandorli e
dai recenti rimboschimenti dal  folto  sottobosco  di  palme  nane  e
ampelodesmi;
   La  grande  frana  che  segna  il  versante sud-orientale di Monte
Cutrubello anticipa quella  di  proporzioni  colossali  del  versante
meridionale  di  Monte  Formaggio:  straordinaria dimostrazione della
forza della natura in un contesto geologicamente  giovane  ancora  in
formazione.
   (Omissis).
   L'assenza  di  strade  di  grande comunicazione esalta il silenzio
delle vallate che si riempie e si colora  dei  rumori  della  natura:
l'acqua  dei  mille  ruscelli,  il vento del bosco, il richiamo delle
gazze.
   (Omissis).
   In  fondo  alla  valle  la  nuda  collina  di  gesso  (quota  419)
incoronata dai ruderi del Castellazzo (sec. XIV) testimonia la storia
del   luogo:   verso  valle  siamo  a  poche  ore  di  cammino  dagli
insediamenti dell'eta' del bronzo di Lavanca Nera e  del  Disueri;  a
mezza  giornata  di cammino dal Castelluccio (svevo) e da Gela. Verso
monte siamo a poche ore di cammino dall'abitato  e  dal  Castello  di
Mazzarino  (XII  sec.),  dal centro tardo romano e paleo-cristiano di
Sofiana; a mezza giornata di cammino dai centri indigeni  ellenizzati
di  Monte  Bubbonica  e  Montagna  di Marzo, e dalla Villa Romana del
Casale.
  (Omissis).
   Avvicinandosi  da  levante  l'altopiano  delle  contrade Salomone,
Finocchio e Floresta costituisce la magnifica  base  dalla  quale  si
stacca  lo  stretto  triangolo  di Monte Formaggio contro il quale si
appiattiscono i ruderi del Castellazzo.
   Intorno  ai mandorli della Serra di Forca crescono i nuovi vigneti
a  pergolato  tra  i  campi  addolciti  dalle  secolari  arature  dei
seminativi.
   Su  tutto  incombe Monte Formaggio con quella sua forma che sembra
sfidare la legge di  gravita':  pachiderma  geografico  destinato  ad
addolcirsi,  se,  e  quando,  le  frane  avranno il sopravvento sulla
montagna.
   Per   le   suesposte   ragioni,   considerati  i  notevoli  valori
paesaggistici e panoramici, la  commissione  decide  di  proporre  il
vincolo  paesaggistico,  ai sensi della legge n. 147/1939, secondo la
perimetrazione appresso descritta: "dall'incrocio fra la strada Piano
del  Gallo  e l'acquedotto che scende dalla sorgente Italia si segue,
in direzione sud-est, un  breve  tratto  della  strada  e  quindi  il
confine  tra  i  comuni  di  Mazzarino  e  Butera  fino  al  torrente
Paparella.
   Si segue il torrente Paparella nella direzione della corrente fino
al torrente Cassari o Porcheria.
   Si risale il torrente Cassari fino alla confluenza del vallone che
scende dalla contrada Salamone attraverso lo stretto di Rigiunfo e si
risale  il vallone fino al posto a quota 323 della strada che collega
la strada statale n. 117- bis con Mazzarino.
   Si  segue detta strada verso nord fino all'incrocio della contrada
Finocchio e la provinciale vero ovest, nord-est fino al  vallone  del
Canonico.
   Dal  vallone  si  segue  l'acquedotto,  che  scende dalla sorgente
Italia, prima verso ovest, quindi a sud-est fino all'incrocio con  la
strada Piano del Gallo, chiudendo cosi' il perimetro dell'area.
   A questo punto il presidente dichiara chiusa la seduta; del che si
e' redatto il presente verbale, che previa lettura e conferma,  viene
sottoscritto.
   (Omissis).