(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato
                        SCHEDA RIEPILOGATIVA
                   (CEE) N. 2081/92 del Consiglio
                          «Pane di Matera»
               numero nazionale del fascicolo: 15/2004
                        (N. CE:.............)
                       D.O.P. ( ) - I.G.P. (X)
    La  presente  scheda  costituisce  una  sintesi  redatta  a scopo
informativo.  Per  un'informazione  completa,  gli  interessati  e in
particolare  i  produttori  della I.G.P. in questione sono invitati a
consultare la versione integrale del disciplinare a livello nazionale
oppure presso i Servizi competenti della Commissione Europea.
    1. Servizio competente dello Stato membro:
      nome: Ministero delle politiche agricole e forestali;
      indirizzo: via XX Settembre n. 20 - 00187 ROMA;
      tel: 06-4819968 - Fax: 06-42013126;
      e-mail: qtc3@politicheagricole.it
    2. Associazione richiedente:
      2.1. nome:  Associazione per la Promozione e Valorizzazione del
Pane di Matera;
      2.2. indirizzo: via XX Settembre n. 25 - 75100 Matera;
      telefono e fax.: 0835/335427;
      e-mail;
      2.3 composizione: Produttori/trasformatori (X) o altro /();
    3. Tipo  di  prodotto:  Tipo  di  prodotto: Classe 2.4 - Prodotti
della  panetteria,  della  pasticceria,  della  confetteria  o  della
biscotteria - Pane -.
    4. Descrizione  del  disciplinare:  (sintesi dei requisiti di cui
all'art. 4 par. 2):
      4.1. nome: «Pane di Matera I.G.P.»;
      4.2. descrizione:  Prodotto ottenuto utilizzando esclusivamente
semola  di grano duro i cui quantitativi devono essere in linea con i
seguenti parametri: Glutine % Valore \geq 11; Indice di giallo Valore
\geq  21;  Umidita'  %  Valore minore o uguale a 15,50; Ceneri % s.s.
Valore  minore  o  uguale  a  2%  s.s.  Almeno  il  20%  delle semole
utilizzate  deve provenire da ecotipi locali e vecchie varieta' quali
Cappelli,  Duro  Lucano,  Capeiti,  Appulo,  coltivate nel territorio
della  provincia  di  Matera.  Non  e'  ammessa  semola  derivante da
organismi  geneticamente  modificati.  Si  caratterizza per un colore
giallo,  una  porosita' tipica e molto difforme (con pori all'interno
del  pane  del diametro variabile da 2-3 mm. fino anche a 60 mm.), un
sapore e un odore estremamente caratteristici.
    All'atto  dell'immissione  al  consumo  il  «Pane  di Matera» IGP
presenta le seguenti caratteristiche:
               COMPOSIZIONE DI 100g DI PANE DI MATERA

=====================================================================
                            |       Intervallo di variabilita'
=====================================================================
Proteine 1)                 |               8,2 ÷ 8,3
Glucidi                     |              51,3 ÷ 53,4
 di cui fibra               |               2,9 ÷ 3,7
Grassi                      |               1,0 ÷ 1,2
Ceneri (%)                  |              2,24 ÷ 2,51

    1) Il  tenore  proteico  e'  determinato  come  «sostanze azotate
totali»,  moltiplicando  il  tenore  in  azoto per il coefficiente di
trasformazione pari a 5,7.
      CARATTERISTICHE SENSORIALI DEI CAMPIONI DI PANE DI MATERA

=====================================================================
         Descrittori sensoriali          |       Compresi tra
=====================================================================
Croccantezza della crosta                |         4.8 e 5.7
Odore acido                              |         1.3 e 1.6
Odore di bruciato                        |         3.2 e 4.3
Sapore acido                             |         1.3 e 2.0

    Volume  specifico  delle  forme  e velocita' di indurimento della
mollica  di  campioni  di Pane di Matera nel corso di sette giorni di
conservazione.

=====================================================================
Campioni di pane |Volume specifico (dm3/kg)|| |/giorno consistenza 1)
=====================================================================
A                |         4,44 b          |          1,70
B                |        3,80 ab.         |          1,57
C                |         3,70 a          |          3,08
D                |         3,64 a          |          3,77

    1) La  consistenza  della  mollica  e'  stata  valutata dalla sua
durezza, misurata come forza (N) necessaria per comprimere del 25% la
parte centrale di una fetta di 25 mm di spessore.
    Relativamente  all'aspetto visivo il «Pane di Matera» si presenta
di  forma  a  cornetto oppure a pane alto, con pezzatura da 1 o 2 kg,
con  spessore  della  crosta  di  almeno 3 mm e con mollica di colore
giallo paglierino con caratteristica alveolazione.
      4.3. zona  geografica: La zona di produzione comprende tutto il
territorio della Provincia di Matera.
      4.4. prova dell'origine: Ogni fase del processo produttivo deve
essere  monitorata  documentando per ognuna i prodotti in entrata e i
prodotti  in  uscita.  In  questo  modo, e attraverso l'iscrizione in
appositi   elenchi,  gestiti  dalla  struttura  di  controllo,  delle
particelle  catastali  sulle quali avviene la coltivazione del grano,
dei  molini,  e  dei  produttori,  nonche'  la  tenuta di registri di
produzione  e  la denuncia dei quantitativi prodotti, e' garantita la
tracciabilita'  del prodotto. Tutte le persone, fisiche o giuridiche,
iscritte  nei  relativi elenchi, saranno assoggettate al controllo da
parte  della  struttura  di  controllo,  secondo  quanto disposto dal
disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo.
      4.5. metodo   di   ottenimento   Il   processo   produttivo  e'
sinteticamente  il  seguente: la produzione del Pane di Matera I.G.P.
ha  inizio  con la preparazione del lievito madre (lievito naturale),
con  1  kg. di farina W 300, 250 gr. di polpa di frutta fresca matura
tenuta  prima a macerare in acqua (250-300 cl.), posto in un cilindro
di  yuta,  attendendo  che raddoppi di volume tra 10 e 12 ore a 26-30
0C. All'impasto e' aggiunto farina in quantita' pari al peso ottenuto
piu'  il  40% di acqua, ripetendo i rinnovi, consistenti in semola ed
acqua,  svariate volte fino all'ottenimento di un impasto che lieviti
in  3-4 ore. Il lievito madre puo' essere utilizzato al massimo per 3
rinnovi.
    Gli ingredienti per la produzione del Pane di Matera I.G.P. sono:
Semola di grano duro 100 kg, Lievito madre 20-30 kg., Sale 2.5-3 Kg.,
Acqua 75-85 lt.. Sono messi nell'impastatrice e lavorati per un tempo
compreso tra 25-35 minuti. Dopo l'impasto, occorre lasciare lievitare
il pastone in vasca per 25-35 minuti, coprendolo con tele di cotone o
lana,    per    ottenere   lievitazione   e   temperatura   omogenee.
Successivamente  si costituiscono e si pesano le preforme di 1,2 kg e
di  2,4 kg per ottenere, rispettivamente, un prodotto finale di 1 e 2
kg,  con  valori che possono variare in un intervallo del 10%. Queste
preforme,  modellate manualmente, vengono lasciate riposare per 25-35
minuti  su tavole di legno, ricoprendole con una tela di cotone. Dopo
una  lievitazione  finale  per  30  minuti,  le preforme si mettono a
cottura  in  forni a legna, usando essenze legnose autoctone oppure a
gas.   Il   confezionamento,  per  mantenere  le  caratteristiche  di
tipicita'  del  «Pane  di  Matera»,  e'  effettuato o con microforato
plastico,  in  parte  colorato  ed  in  parte  trasparente  per  dare
visibilita'   al   prodotto,  o  con  carta  multistrato  finestrata,
anch'essa  atta ad evidenziare il pane e garantire la conservabilita'
per un periodo di almeno una settimana.
    Tutte  le  fasi  dalla  preparazione  fino al confezionamento del
prodotto, sono effettuate nella provincia di Matera, per garantire la
rintracciabilita'  e  il  controllo  del  prodotto e mantenere le sue
qualita'. Tale scelta nasce dalla necessita' di assicurare che tra la
fase  di preparazione e quella di confezionamento intercorra, come da
tradizione,  un  brevissimo  periodo  di  tempo, tale da garantire la
conservazione di tutte le specificita' del pane e dalla necessita' di
assicurare  un  controllo  immediato  e  diretto  sulle  modalita' di
confezionamento,  che  in  nessun  modo  devono  contrastare  con  la
preparazione del prodotto e alterarne la specificita' e qualita'.
    Ove infatti il prodotto non venisse confezionato con immediatezza
se   ne   comprometterebbe  la  conservabilita'  di  7  -  9  giorni,
caratteristica questa specifica del prodotto.
    I  soggetti  che  intendono  produrre  la I.G.P. «Pane di Matera»
devono  attenersi  al  rigoroso  rispetto del disciplinare depositato
presso l'U.E.
      4.6. legame: L'ambiente di produzione del Pane di Matera incide
profondamente  sulle  sue caratteristiche e sulle sue peculiarita' in
quanto  influisce sulla composizione qualitativa dei lieviti naturali
che  vengono  utilizzati  per  la panificazione, sull'attitudine alla
panificazione  delle  semole  ottenute  dai  frumenti coltivati nella
«Collina  materana»  grazie alle caratteristiche pedologiche (terreni
argillosi)   e   climatiche  (piovosita'  media  di  350 mm  annui  e
temperature  medie  comprese  tra 5.7 e 24.1 0C), sulla produzione di
essenze  legnose  utilizzate  nei  tradizionali  forni  a  legna  che
esaltano il profumo e l'odore caratteristici del prodotto.
    Grazie  all'opera  ed  alla  creativita'  dell'uomo  che,  in una
consolidata  tradizione, ha saputo combinare i fattori ambientali con
le  esigenze di vita e di cultura, il «Pane di Matera» e' il prodotto
tipico  di  una  ben  delimitata  area  geografica  ed e' espressione
autentica  della  civilta'  contadina  materana  oltre  che  primaria
risorsa economica.
    La   reputazione  di  cui  gode  l'I.G.P.  «Pane  di  Matera»  e'
indiscutibilmente  gia'  presente  ed e' legata alla combinazioni dei
fattori  produttivi  nell'area di produzione e non richiede ulteriori
dimostrazioni.  Il prodotto e' conosciuto e apprezzato proprio per le
sue  specifiche  caratteristiche che lo rendono unico. I consumatori,
percio', lo riconoscono sul mercato.
    Gli elementi che comprovano l'origine e la specificita' del «Pane
di  Matera»  sono dati da riferimenti storici che attestano una lunga
tradizione,  risalente  al  regno  di  Napoli ed oltre. Gia' nel 1857
risultano  essere  presenti  a Matera quattro «maestri di centimoli»,
cioe' quattro mulini. In ogni famiglia contadina, in ogni casa, c'era
sempre  un  mortaio, scavato nella pietra che serviva per la molitura
familiare  del  grano. Il primo mulino industriale comparve nel 1884,
aveva  circa  50  operai e una sirena che indicava l'inizio e la fine
della  giornata lavorativa. In quei tempi lontani in ogni famiglia ci
doveva essere un forno privato al sevizio della singola famiglia o di
un  gruppo  di famiglie. In seguito nacquero i forni pubblici, cui le
famiglie  portavano,  da  cuocere,  ognuna il proprio pane «fatto» in
casa.  Ogni  forno  era scavato nella roccia ed ermeticamente chiuso.
Dentro  ardeva  la  legna prevalentemente di macchia mediterranea che
aveva  ed ha il profumo tipico. Le donne, sistemato il proprio pane e
mentre   il  fornaio  chiudeva  ermeticamente  la  bocca  del  forno,
tornavano  a  casa. Dopo circa tre ore il portellone veniva rimosso e
si  tiravano  fuori  forme  alte  e  rotonde dal colore dell'oro e da
profumo  inconfondibile  che  le  donne ritiravano riconoscendole dal
marchio con le iniziali del proprio capofamiglia posto sul pane prima
dell'infornata.  Nel 1857 Pietro Antonio Ridola contava undici forni;
negli  anni  1959-55  se ne contavano circa quindici. La cittadinanza
materana  non  si e' allontanata dal culto del pane nemmeno quando, a
partire  dagli anni 1969-70, sono nettamente migliorate le condizioni
di  vita  e, come base alimentare, sono subentrati altri cibi facendo
vincere   cosi'   la   tradizione,  la  cultura  e  la  qualita'.  La
tracciabilita'   e'  garantita  dall'istituzione  di  un  elenco  dei
panificatori e dei confezionatori tenuto dall'organismo di controllo.
      4.7. struttura di controllo:
        nome: IS.ME.CERT.;
        indirizzo: centro direzionale Isola G1 - 80143 Napoli;
        tel: 0817879789 - Fax: 0816040176;
        e-mail: info@ismecert.it
      4.8. etichettatura.  Le  etichette  da apporre sulle confezioni
conterranno  le diciture «Indicazione Geografica Protetta» e «Pane di
Matera»  e  il  logotipo,  da  utilizzare  in  modo  inscindibile con
l'I.G.P.  Il  simbolo  grafico  e' costituito da un icona orizzontale
ovale  il cui contorno superiore e' delineato dalla dicitura: PANE DI
MATERA.
    Il  contorno  inferiore  e' delineato dalla dicitura: INDICAZIONE
GEOGRAFICA  PROTETTA.  All'interno dell'icona vengono raffigurati, in
primo  piano, due fasci di grano duro legati singolarmente, di colore
giallo,  e,  dietro,  in  prospettiva,  la  Civita  di  Matera con il
campanile  della  Cattedrale sullo sfondo. All'indicazione Geografica
Protetta  «Pane  di  Matera»  e'  consentita, se il prodotto e' stato
cotto  in  forno  a  legna,  l'aggiunta della dicitura «pane cotto in
forno a legna».

                 ---->  Vedere logo a pag. 11  <----

      4.9. condizioni nazionali.
            DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL PANE DI MATERA
                   INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA
                               Art. 1.
    L'Indicazione  Geografica  Protetta  (I.G.P.) «Pane di Matera» e'
riservata  al  pane che risponde ai requisiti imposti dal Regolamento
CEE  2081/92  ed alle prescrizioni indicate nel presente disciplinare
di produzione.
                               Art. 2.
    L'Indicazione Geografica Protetta «Pane di Matera» e' propria del
pane  ottenuto mediante un antico sistema di lavorazione, tipicamente
utilizzato  dai  panificatori  del  Materano.  Tale  sistema  prevede
l'utilizzo  esclusivo di semola di grano duro (triticum durum) le cui
caratteristiche  qualitative  devono  essere  in linea con i seguenti
parametri:

Glutine (%)                      |           Valore > = 11
Indice di giallo                 |           Valore > = 21
Umidita' (%)                     |         Valore < = 15.50
Ceneri (% s.s.)                  |        Valore < = 2% s.s.

    Almeno  il  20%  delle semole da utilizzare per la produzione del
«Pane  di Matera» deve provenire da ecotipi locali e vecchie varieta'
quali Cappelli, Duro Lucano, Capeiti, Appulo coltivate nel territorio
della provincia di Matera.
    Non  e'  ammessa  semola  derivante  da  organismi  geneticamente
modificati.
    All'atto  dell'immissione  al  consumo  il  «Pane  di Matera» IGP
presenta le seguenti caratteristiche:
               COMPOSIZIONE DI 100g DI PANE DI MATERA

=====================================================================
                               |     Intervallo di variabilita'
=====================================================================
Proteine 1)                    |              8,2 ÷ 8,3
Glucidi di cui fibra           |             51,3 ÷ 53,4
  di cui fibra                 |              2,9 ÷ 3,7
Grassi                         |              1,0 ÷ 1,2
Ceneri (% s.s.)                |             2,24 ÷ 2,51

      1) Il  tenore  proteico  e'  determinato come «sostanze azotate
totali»,  moltiplicando  il  tenore  in  azoto per il coefficiente di
trasformazione pari a 5,7.
      CARATTERISTICHE SENSORIALI DEI CAMPIONI DI PANE DI MATERA

=====================================================================
         Descrittori sensoriali          |       Compresi tra
=====================================================================
Croccantezza della crosta                |         4.8 e 5.7
Odore acido                              |         1.3 e 1.6
Odore di bruciato                        |         3.2 e 4.3
Sapore acido                             |         1.3 e 2.0

    Volume  specifico  delle  forme  e velocita' di indurimento della
mollica  di  campioni  di Pane di Matera nel corso di sette giorni di
conservazione.

=====================================================================
Campioni di pane |Volume specifico (dm3/kg)|| |/giorno consistenza 1)
=====================================================================
A                |         4,44 b          |          1,70
B                |        3,80 ab.         |          1,57
C                |         3,70 a          |          3,08
D                |         3,64 a          |          3,77

    1) La  consistenza  della  mollica  e'  stata  valutata dalla sua
durezza, misurata come forza (N) necessaria per comprimere del 25% la
parte centrale di una fetta di 25 mm di spessore.
                               Art. 3.
    La  zona  di  produzione  del  «Pane  di  Matera»  e'  quella  di
coltivazione  delle  vecchie  varieta'  di  cui all'art. 2. Comprende
tutto il territorio della provincia di Matera.
    Al  fine  di  garantire il livello qualitativo, il controllo e la
tracciabilita',  il  confezionamento  e  l'etichettatura del prodotto
devono essere effettuati nella provincia di Matera. Tale scelta nasce
dalla  necessita'  di  assicurare  che  tra la fase di preparazione e
quella   di   confezionamento  intercorra,  come  da  tradizione,  un
brevissimo  periodo  di  tempo, tale da garantire la conservazione di
tutte  le  specificita'  del pane e dalla necessita' di assicurare un
controllo immediato e diretto sulle modalita' di confezionamento, che
in  nessun modo devono contrastare con la preparazione del prodotto e
alterarne  la  specificita'  e  qualita'. Ove infatti il prodotto non
venisse  confezionato  con  immediatezza  se  ne  comprometterebbe la
conservabilita'  di 7 - 9 giorni, caratteristica questa specifica del
prodotto.
                               Art. 4.
    Ogni   fase   del  processo  produttivo  deve  essere  monitorata
documentando per ognuna i prodotti in entrata e i prodotti in uscita.
In  questo  modo,  e  attraverso  l'iscrizione  in  appositi elenchi,
gestiti  dalla  struttura  di  controllo,  delle particelle catastali
sulle  quali  avviene  la  coltivazione  del grano, dei molini, e dei
produttori, nonche' la tenuta di registri di produzione e la denuncia
dei   quantitativi  prodotti,  e'  garantita  la  tracciabilita'  del
prodotto.  Tutte  le  persone,  fisiche  o  giuridiche,  iscritte nei
relativi  elenchi,  saranno  assoggettate al controllo da parte della
struttura  di  controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di
produzione e dal relativo piano di controllo.
    Gli elementi che comprovano l'origine e la specificita' del «Pane
di  Matera»  sono dati da riferimenti storici che attestano una lunga
tradizione,  risalente al Regno di Napoli e oltre, come da autorevoli
fonti storiche.
    Nella   zona   di   produzione  esistono  numerose  testimonianze
artistiche  e  letterarie  (fatte  soprattutto di leggende e racconti
popolari),  che attestano l'importanza e il culto del pane nella vita
e nell'economia del territorio di riferimento.
    Gli   oltre   130  panettieri,  presenti  nel  Materano,  insieme
all'indotto economico derivante dalla coltivazione del frumento duro,
dall'acquisizione  di semole, dalla lavorazione e confezionamento del
prodotto,   danno  ragione  dell'importanza  del  pane  nell'economia
dell'area.
    Al   fine   di  garantire  la  tracciabilita'  del  prodotto,  si
procedera'  alla  costituzione  di  un  elenco dei panificatori e dei
confezionatori tenuto dall'organismo di controllo.
                               Art. 5.
    L'elevato   pregio   qualitativo   del   «Pane   di   Matera»  e'
riconducibile:
      a) alla  modalita'  di  preparazione  del  lievito  madre,  che
consente  di  utilizzare  ceppi  di  lievito  che  si  sviluppano nel
territorio di produzione;
      b) alla  specificita' della «collina materana» che, grazie alle
sue  caratteristiche  pedologiche  (terreni  argillosi)  e climatiche
(piovosita'  media di 350 mm annui), e' particolarmente vocata per la
produzione  delle  vecchie  varieta' di frumento duro, che assicurano
un'ottima attitudine alla panificazione delle semole;
      c) all'utilizzo  di  essenze  legnose  locali,  che esaltano il
profumo e l'odore caratteristici del prodotto;
      d) all'opera   e   alla   creativita'  dell'uomo  che,  in  una
consolidata  tradizione, ha saputo combinare i fattori ambientali con
esigenze  di  vita  e  di  cultura,  facendo  del «Pane di Matera» il
prodotto tipico di una ben delimitata area geografica, espressione di
una   particolare  civilta'  (la  «civilta'  contadina»),  oltre  che
primaria risorsa economica.
                               Art. 6.
    Per   l'ottenimento   del  «Pane  di  Matera»  occorre  attenersi
scrupolosamente al processo di produzione, qui di seguito descritto.
    Preparazione del lievito madre (lievito naturale):
      1 kg di farina W 300;
      250 gr di polpa di frutta fresca matura tenuta prima a macerare
in acqua (250-300 cl);
      preparare un impasto elastico;
      posizionarlo in un cilindro di yuta alto e stretto ed attendere
che  si  raddoppi di volume (per un tempo compreso tra 10 e 12 ore, a
26-30 oC);
      rimuovere  l'impasto  aggiungendo  farina  in quantita' pari al
peso ottenuto piu' il 40% di acqua;
      ripetere  detti rinnovi per svariate volte fino all'ottenimento
di un impasto che lieviti in 3-4 ore.
    Il  lievito  madre  puo'  essere  utilizzato  al  massimo per tre
rinnovi.  Il  rinnovo  consiste  nell'utilizzare  parte  dell'impasto
originario,  precedentemente  lievitato,  in  aggiunta  ad  un  altro
impasto  di  semola  ed  acqua  da far lievitare per la panificazione
successiva.  Le  quantita'  percentuali  di  lievito  e di semola, in
relazione  all'impasto,  sono  comprese,  rispettivamente, tra 7-8% e
45-47%.  I  tre  rinnovi  consentono di aumentare la massa fermentata
mediante l'aggiunta di acqua e semola rimacinata di grano duro, nella
percentuale  del 15-25% rispetto al quantitativo di semola rimacinata
di grano duro da impastare. Al termine della lievitazione un'aliquota
dell'impasto   (dall'1,2   all'1,8%  in  funzione  delle  temperature
dell'ambiente)   viene   conservata   a  3-5  oC  per  la  produzione
successiva.  Nella preparazione dell'impasto e' consentito l'utilizzo
di  lievito  compresso (saccaromices cerevisiae) in quantita' che non
superi l'1%.
    Processo di produzione ingredienti:
      1. semola di grano duro 100 kg;
      2. lievito madre 20-30 kg;
      3. sale 2.5-3 kg;
      4. acqua 75-85 it.
    Gli ingredienti vengono messi nell'impastatrice e lavorati per un
tempo  compreso  tra  25-35  minuti.  Il tempo puo' variare a seconda
della quantita' dell'impasto.
    Dopo  l'impasto,  occorre  lasciare lievitare il pastone in vasca
per  25-35 minuti, avendo l'accortezza di coprirlo con tele di cotone
o   lana.  Cio'  consente  di  ottenere  lievitazione  e  temperatura
omogenee.  Successivamente  si  procede  a  costituire ed a pesare le
preforme  di  1,2  kg  e  di 2,4 kg per ottenere, rispettivamente, un
prodotto  finale  di  1  e 2 kg, con valori che possono variare in un
intervallo  del 10%. Queste preforme, previa una prima modellatura da
eseguirsi  manualmente, vengono lasciate riposare per 25-35 minuti su
tavole di legno, ricoprendole con una tela di cotone.
    Dopo  una  lievitazione  finale  per  30  minuti,  le preforme si
mettono a cottura in forni a legna oppure a gas.
    Il  tempo  di  cottura  varia  in  relazione alla pezzatura. Piu'
precisamente,  per  le  forme da 1 kg il tempo di cottura e' di 2 ore
nel  forno  a  legna e di 1 ora e 30 minuti nei forni a riscaldamento
indiretto.  Per  le forme da 2 kg, il tempo di cottura e' fissato nei
limiti  di 2 ore e 30 minuti nel forno a legna e di 2 ore nei forni a
riscaldamento  indiretto. E' ammessa una tolleranza del 50% dei tempi
di cottura indicati.
    Nel  forno  a  legna,  dopo un'ora e mezza di cottura, si apre la
bocca  per  un tempo di 10-30 minuti in modo che fuoriesca il vapore;
successivamente   si  richiude  e  si  lascia  cuocere  per  un'altra
mezz'ora.
    Nei  forni  a  gas,  invece,  dopo un'ora si aprono le valvole di
sfogo  per  la  fuoriuscita  del  vapore.  Si  richiude  il forno per
un'altra mezz'ora con le valvole aperte.
    Nel  caso  in cui si utilizzi il forno a legna, occorre impiegare
essenze legnose a autoctone.
    Il prodotto cosi' ottenuto, grazie agli ingredienti utilizzati ed
alla specificita' del processo di lavorazione, si caratterizza per un
colore  giallo,  una  porosita'  tipica  e  molto difforme (con pori,
all'interno  del pane, del diametro variabile da 2-3 mm. fino anche a
60 mm.), un sapore ed un odore estremamente caratteristici.
    La conservabilita' del pane, cosi' ottenuto, puo' raggiungere i 7
giorni  di  tempo  per  le  pezzatura  da  1  kg ed i 9 giorni per la
pezzatura da 2 kg.
    Al   fine   di   poter   mantenere   integre   ed  inalterate  le
caratteristiche   di   tipicita'  del  «Pane  di  Matera»,  un  ruolo
fondamentale  viene  rivestito  dal  confezionamento  che deve essere
effettuato o con microforato plastico, in parte colorato ed in parte,
trasparente per dare visibilita' al prodotto, o con carta multistrato
finestrata,  anch'essa  atta  ad  evidenziare  il pane e garantire la
conservabilita' per un periodo di almeno una settimana.
                               Art. 7.
    Il  «Pane  di  Matera»  all'atto  dell'immissione al consumo deve
rispondere alle seguenti caratteristiche:
      forma a cornetto oppure a pane alto;
      pezzatura da 1 o 2 kg;
      spessore della crosta di almeno 3 mm;
      mollica   di   colore   giallo  paglierino  con  caratteristica
alveolazione;
      umidita' non superiore al 33%.
    La particolare forma e la fragrante crosta che richiama il colore
della  calda  terra lucana, racchiudono un cuore paglierino, immagine
dei  campi  di  grano e della relativa semola utilizzata: e' il primo
colpo  d'occhio che, assieme al gusto ed al sapore, caratterizzano il
«Pane di Matera».
    La  scelta di vecchie varieta' di grano, che conservano, nel loro
patrimonio genetico, caratteristiche non presenti in altre, da' luogo
a farine che trasferiscono al pane il gusto ed il sapore unico che lo
contraddistinguono. Si aggiungano il processo di lavorazione e, nello
specifico,  la  realizzazione  del  lievito  madre, che, prodotto con
frutta fresca, aggiunge ulteriori e particolari sensazioni di gusto.
                               Art. 8.
    Il  controllo  per  l'applicazione  del  presente disciplinare di
produzione  e'  svolto  da una struttura di controllo conformemente a
quanto  stabilito  dall'art.  10  del  Reg. Cee n. 2081 del 14 luglio
1992.
                               Art. 9.
    Sulle etichette da apporre sulle confezioni dovranno comparire le
diciture «Indicazione Geografica Protetta» e «Pane di Matera». Dovra'
altresi'  comparire  il logotipo, specifico ed univoco, da utilizzare
in  modo inscindibile con l'IGP, la cui descrizione, raffigurazione e
indici colorimetrici sono riportati di seguito.
    All'Indicazione   Geografica   Protetta   «Pane   di  Matera»  e'
consentita,  se  il  prodotto  e'  stato  cotto  in  forno  a  legna,
l'aggiunta della dicitura «pane cotto in forno a legna».

                ---->  Vedere logo a pag. 13   <----

    Il  simbolo  grafico e' composto da un'icona orizzontale ovale il
cui  contorno  superiore e' delineato dalla dicitura: PANE DI MATERA,
carattere  HOLSTEIN  -  BOLD; corpo 88; colore: cyan 0%, Magenta 60%,
giallo 100%, nero 20%.
    Il  contorno  inferiore  e' delineato dalla dicitura: INDICAZIONE
GEOGRAFICA  PROTETTA,  carattere  HOLSTEIN  - BOLD; corpo 45; colore:
cyan 0%, Magenta 60%, giallo 100%, nero 20%.
    All'interno  dell'icona  vengono raffigurati, in primo piano, due
fasci  di  grano  duro  legati  singolarmente,  di  colore giallo, e,
dietro,  in  prospettiva,  la Civita di Matera con il campanile della
Cattedrale sullo sfondo.