(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato

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                RELAZIONE PER IL DECRETO MINISTERIALE
    1.  Il numero e la residenza dei notai per ciascun distretto sono
determinati,  secondo  l'art.  4 della legge 16 febbraio 1913, n. 89,
poi  sostituito  dall'art.  2  della legge 14 maggio 2005, n. 80, con
decreto  del  Ministero  della  Giustizia  emanato  previo parere non
vincolante  dei Consigli notarili locali e delle Corti di appello. La
legge  n. 80 riduce da dieci a sette anni il periodo per la revisione
ordinaria  e  fissa  al  14 maggio  2006  la prima revisione da farsi
secondo  il  nuovo  testo;  quanto ai parametri, essa riprende quelli
della  norma  del  1913,  cioe'  entita' della popolazione, quantita'
degli  affari,  estensione  del  territorio,  mezzi di comunicazione,
rapporto  tra posto notarile e abitanti, limitandosi ad aggiornare lo
standard  minimo  di  onorario  professionale (da lire duemila a euro
cinquantamila)  e  a fissare in settemila abitanti il rapporto con un
posto  di  notaio.  Si  tratta  di parametri indicativi, come risulta
dalle espressioni «tenuto conto di» e «procurando che di regola», nel
senso  che  si  limitano  ad orientare le determinazioni ministeriali
come  criteri  di  massima. D'altronde la configurazione del contesto
territoriale  e la tipologia dei mezzi di trasporto hanno assunto nel
tempo  rilievo  sempre  minore  come  gia'  fu  rilevato per analoghi
provvedimenti  considerando  lo  sviluppo delle strutture viarie e la
frequenza  di celerita' dei mezzi di comunicazione. Conserva un certo
significato  l'entita'  demografica  sia come differenziale nel tempo
della popolazione globale sia nel rapporto fra ciascuna sede notarile
e  numero  di  abitanti soprattutto al fine di evitare la presenza di
molteplici  sedi  laddove  il  rapporto  sia notevolmente inferiore a
7000;  ma  anche  questo parametro va calibrato in considerazione del
volume  e  della  qualita' degli affari, perche' e' questo indicatore
che   ha  assunto  importanza  prevalente.  Infatti,  la  dinamica  e
l'articolazione   dell'economia   moderna,  per  quanto  riguarda  la
prestazione  del servizio notarile che conserva un forte connotato di
personalizzazione  professionale  sia  pure  nell'ambito  di  moderni
sistemi  organizzati, pone in primo piano l'entita' e il valore delle
negoziazioni,   per  cui  una  diffusa,  sollecita  e  concorrenziale
risposta  alla  domanda  di  servizio  pubblico  acquista significato
soprattutto attraverso il suddetto parametro.
    Si   aggiunga   che   -   come  e'  stato  anche  rilevato  dalla
giurisprudenza  di settore - l'individuazione del numero e delle sedi
notarili  e'  senza  dubbio  la  risultante di metodologie fondate su
criteri  uniformi  per le scelte complessive, ma e' distinta per ogni
distretto,  nel  senso  che,  attuati  i  criteri,  le  modificazioni
interessanti  uno  o  piu'  distretti  sono  indipendenti  da  quelle
concernenti altri distretti.
    2.  In  applicazione dell'originario art. 4 della legge del 1913,
il Ministero ha avviato la procedura di revisione nel giugno 2004 per
rispettare  il decennio dall'ultima revisione (luglio 1997); poi, con
l'entrata   in  vigore  del  nuovo  testo,  e'  stata  sollecitata  e
realizzata  la  fase  consultiva,  e'  stata  raccolta  ed analizzata
un'ampia   documentazione   dagli   organi   periferici   e  centrali
dell'ordine  notarile, oltre che dalle Corti di appello, e sono stati
messi  a  punto  i  criteri orientativi per il complessivo sistema di
revisione.
    Il  notevole  lasso  di  tempo  decorso dalla revisione del 1996,
conclusasi  con  il  decreto  ministeriale  9 luglio  1997, l'aumento
globale  della popolazione, passata da 57,33 milioni del '96 a 58,470
milioni nel 2004 e a 59,131 milioni nel 2006, l'entita' della domanda
di  servizio  professionale  soprattutto nel triennio 2002 - 2004, la
molteplice  e  differenziata  tipologia  di  negoziazione  che  per i
fenomeni economici ha interessato la professione notarile, la diversa
dinamica degli affari in aree geografiche dei singoli distretti hanno
imposto  una revisione cosiddetta ordinaria per un consistente numero
di sedi (420).
    Questa  revisione  puo' definirsi ordinaria perche' e' effettuata
secondo  una  metodologia  cui  il Ministero ha fatto ricorso sin dal
1976,  attraverso  un  atto programmatorio che, pur tenendo conto dei
parametri  previsti  dall'art.  4,  opera  un  bilanciamento tra vari
indici.  Si  tratta  del  metodo circolare che si fonda su molteplici
variabili, e cioe':
      - individuazione del reddito annuo medio nazionale in relazione
all'ultimo triennio dall'avvio dell'istruttoria;
      - individuazione  del  reddito  annuo minimo per notaio, la cui
soglia e' oggi fissata, dall'art. 4, in Euro 50.000 per anno;
      - individuazione  del  reddito annuo di riferimento, risultante
dalla media tra reddito annuo minimo per notaio e reddito annuo medio
nazionale;
      - individuazione  del  reddito annuo medio distrettuale globale
nell'ultimo triennio;
      - individuazione  del  reddito  annuo  medio  distrettuale  per
notaio nell'ultimo triennio;
      - individuazione della fascia di adattamento che costituisce un
parametro  convenzionale  costituito da un monte spese riferibili per
anno  allo studio notarile e da una percentuale di adeguamento, l'uno
e  l'altra fissati dall'Amministrazione secondo l'esperienza media di
settore.
    La  combinazione  di  queste  variabili  consente  di ottenere un
reddito  annuo  medio di riferimento distrettuale e su questa base e'
stata operata la distribuzione per distretti, che e' la seguente:

               ---->  Vedere tabella a pag. 8   <----

    3.  Con  nota  dell'11 ottobre  2007  il Presidente del Consiglio
nazionale  del  notariato ha sollecitato il Ministro della Giustizia,
gia'  orientato  per  un cospicuo incremento delle sedi, a realizzare
un'ampia  revisione  straordinaria,  con  un  incremento fino a mille
unita',  per la molteplice finalita' di un contenimento dei costi dei
servizi,  di  un  aumento  di concorrenza, di nuovi posti per giovani
professionisti.
    La   prospettiva   e'   stata  confermata  nell'ultimo  Congresso
nazionale  della categoria, tenutosi a Roma nel novembre 2007, ove il
notariato  ha  espresso  l'auspicio di un considerevole aumento delle
sedi  anche attraverso una revisione straordinaria, cosi' da favorire
l'inserimento  di  professionalita'  giovanili  e  da  stimolare  una
fisiologica concorrenza nelle prestazioni di settore.
    Sulla  base  di  una  condivisa  validita' di queste prospettive,
soprattutto  quella  di reali occasioni di lavoro per giovani e bravi
laureati,  si  e'  raddoppiata  la  quota  di  420  sedi,  in modo da
avvicinarsi  per  quanto  possibile alle richieste della categoria ed
alle prospettate esigenze socio-economiche.
    Si  e'  constatato  tuttavia  che  il  metodo  circolare  innanzi
descritto   e'   inadeguato  a  soddisfare  quelle  esigenze  perche'
conferisce  analogo significato alle molteplici variabili utilizzate,
ponendole  sullo  stesso  piano valutativo; cioe' non tiene conto del
maggior   valore  che  acquista,  nella  prospettiva  suindicata,  il
montante  differenziale  reale  dei singoli repertori, vale a dire la
quantita' degli affari; in altri termini, se e' vero che anche questo
parametro e' presente nel metodo circolare, lo e' in una combinazione
di  rapporti  aritmetici  in  cui detto differenziale si attenua e si
stempera, senza quel perspicuo e pregnante significato indispensabile
per realizzare le esigenze sopra esposte.
    Per  tali  motivi  si  e'  adottato un altro metodo, cioe' quello
della  media  comparata, secondo cui i nuovi posti vengono collocati,
salvo  il temperamento di cui si dira' in seguito, nei distretti dove
la  specifica  media repertoriale e' costantemente superiore a quella
nazionale:  poiche'  in essi l'andamento della domanda di servizio e'
piu'  alta,  inserirvi  un  maggior  numero  di nuove sedi garantisce
meglio  l'equilibrio  tra  domanda e offerta, in coerenza con uno dei
principi cardine della concorrenza. In realta', se si vogliono aprire
effettive  e  reali  occasioni  ai  giovani  per  un lavoro altamente
qualificato   e  professionalmente  personalizzato,  occorre  che  la
revisione interessi soprattutto i distretti ove quelle occasioni sono
maggiori,  fra  l'altro allentando la forbice fra taluni distretti ed
altri  caratterizzati  da  una  media  repertoriale  decisamente piu'
bassa.
    La  Cassa nazionale del notariato ha rilevato in proposito che un
generalizzato  ricorso al metodo circolare potrebbe determinare gravi
conseguenze  negative, in particolare il pensionamento anticipato dei
notai  con  sede  in  aree  che, avendo un basso indice repertoriale,
vedono  aumentare  i  posti intradistrettuali, nonche' il pericolo di
consistenti  esborsi  di contributi integrativi laddove un aumento di
sedi  non  giustificato  dall'entita'  degli affari determinerebbe un
consistente calo della media repertoriale.
    Il  metodo  della media comparata, quindi, non soltanto valorizza
il  parametro  del  volume di affari ma esclude o comunque tempera in
modo accettabile il pericolo che la Cassa paventa.
    In concreto, e' stata determinata la media repertoriale nazionale
prospettica, cioe' quella che risulta dividendo la media repertoriale
nazionale  (Euro 114.897  in  rapporto alle 5312 sedi attuali) per la
somma  fra  le  sedi  oggi  esistente  e le nuove 840 (Euro 114.897 x
 5312:6152  = Euro  99.208). In funzione del differenziale risultante
dal  rapporto  tra  le  medie repertoriali dei singoli distretti e la
media  prospettica,  si  determinano  le  sedi  che  si aggiungono in
aumento ai singoli distretti.
    4.  Al  fine  di  evitare squilibri distributivi nel rapporto tra
abitante  e  posto  notarile,  nei distretti maggiormente interessati
dall'aumento  di  sedi,  e in linea con un altro dei criteri indicati
dall'art.  4,  si  e'  adottato  uno  specifico temperamento: laddove
l'incremento  globale,  quale risulta da entrambi i metodi, supera il
quaranta  per  cento del numero di sedi anteriori, si e' apportato un
abbattimento  del quindici per cento, che riduce il numero delle sedi
risultante  dal  calcolo  della  media  comparata, senza andare al di
sotto  della  soglia  del quaranta per cento; se l'incremento globale
supera il sessanta per cento, la decurtazione e' del venti per cento,
ferma  la  soglia  del sessanta per cento. Si tratta precisamente dei
distretti di Bergamo, Brescia, Como, Trento, Padova, Treviso, Verona,
Vicenza  e  Reggio  Emilia, tutti caratterizzati da un rapporto posto
popolazione in cui gli abitanti non raggiungono le settemila unita'.
    Le sedi che residuano dal temperamento (47) sono distribuite, una
per  ciascuno,  tra  gli  altri distretti che nel periodo considerato
hanno  realizzato  una  media  repertoriale piu' alta, in modo da non
incidere  su  quei  distretti  che  maggiormente si allontanano dalla
media  nazionale  prospettica  e con esclusione di quelli interessati
dall'abbattimento.
    In   definitiva   applicando  il  metodo  della  media  comparata
temperata la distribuzione delle altre 420 sedi e' la seguente:

          ---->  Vedere tabelle a pag. 10 a pag. 19   <----

    * Sedi  sottratte  ai  distretti  che avrebbero subito un aumento
superiore  al  40%  o al 60% e distribuite in ragione di una ciascuna
tra  gli  altri  distretti  partendo da quelli con media repertoriale
piu' alta.
    ** Distretti che conseguendo in base al sistema misto adottato un
aumento  superiore  al  60%, vedono ridotto detto aumento del 20%. La
decurtazione non puo' andare sotto il 60%
    *** Distretti  che  conseguendo in base al sistema misto adottato
un  aumento  superiore  al 40%, beneficiano di una riduzione del 15%,
riduzione che non puo' andare sotto la soglia del 40%.
      Roma, 28 marzo 2008
                Il Capo del Dipartimento Affari di Giustizia: Iannini
Il Ministro della Giustizia: Scotti

              In conclusione, gli aumenti sono espressi
                  dalla seguente tabella sintetica:

               ---->  Vedere tabella a pag. 20   <----