(all. 1 - art. 1)
                Verbale della seduta del 28 marzo 1984
  Oggi 28 marzo 1984 alle ore 10,30 presso la sede della provincia di
Rieti, debitamente convocata con lettera n. 4550 del 15 marzo 1984 si
e'  riunita  la  commissione provinciale di Rieti per la compilazione
degli elenchi delle cose e delle localita'  soggette  alla  legge  29
giugno 1939, n. 1497, per discutere il seguente ordine del giorno:
   apposizione vincoli ex lege 29 giugno 1939, n. 1497.
  (Omissis).
   Zona massiccio monti Lucretili.
   Varie ed eventuali.
   (Omissis).
  Il  presidente  ricorda  che l'argomento, riguardante l'apposizione
del vincolo alla zona del massiccio dei  monti  Lucretili,  fu  posto
all'ordine  del  giorno  della  precedente riunione della commissione
tenutasi presso gli uffici della provincia  di  Rieti  il  giorno  30
giugno  1983  e che, in quella riunione, per la quale non risulta che
la provincia abbia ancora inviato il relativo verbale,  fu  stabilito
su    richiesta    del    prof.   Antonio   Benigni,   rappresentante
dell'amministrazione provinciale alla cultura, il  rinvio  dell'esame
ad  altra  successiva seduta, in quanto l'amministrazione provinciale
voleva prendere opportuni contatti  con  le  singole  amministrazioni
comunali,  trattandosi  di  una  zona  molto  estesa,  comprendendo i
territori comunali  di  Orvinio,  Pozzaglia  Sabina,  Poggio  Moiano,
Monteleone  Sabino e Scandriglia, ricadente nella provincia di Rieti.
  La  questione  viene  quindi nuovamente sottoposta alla commissione
perche' deliberi il vincolo ai sensi dei punti  1  e  4  dell'art.  1
della legge 29 giugno 1939, n. 1497.
  A  tal  proposito  il  presidente  fa  presente  che la commissione
provinciale per le bellezze  naturali  di  Roma  ha  gia'  deliberato
l'apposizione  del vincolo panoramico e paesaggistico nelle localita'
facenti parte del complesso massiccio Lucretili,  ricadenti  entro  i
limiti del confine della provincia di Roma.
  L'attuale  proposta  del vincolo pertanto prevede la estensione del
vincolo stesso anche  alle  zone  ricadenti  entro  i  confini  della
provincia di Rieti, in quanto dette zone costituiscono un tutto unico
con le precedenti zone  ricadenti  nella  provincia  di  Roma  ed  e'
oggetto  anche di una proposta per l'istituzione di un parco naturale
regionale.
  Il  presidente  invita  i  membri della commissione ad esprimere il
proprio parere in merito.
  Il  rappresentante  regionale,  ing. Carlo Marini, rifacendosi alla
relazione presentata dall'ufficio dell'assessorato all'urbanistica  e
assetto  del  territorio,  espone  le  ragioni che hanno portato alla
redazione della proposta e ne illustra i motivi.
  Il   massiccio  Lucretile,  che  e'  oggetto  di  una  proposta  di
istituzione di un parco naturale regionale (gia' previsto nella legge
regionale  28  gennaio  1980  e  in relazione alla legge regionale 28
novembre  1976,  n.  46),  costituisce  un   complesso   montuoso   e
paesaggistico  di  grande rilevanza nel territorio laziale e formante
ad est di Roma una  imponente  quinta  montuosa  costituita  da  quei
rilievi  che  insieme  con  i  monti Sabini (di cui per altro sono la
parte piu' elevata e meridionale) rappresentano una porzione avanzata
dell'Appennino  verso  la pianura tirrenica sulla quale si aprono. Si
tratta di una vasta area, compresa
nella  cartografia delle aree di particolare valore naturalistico nel
Lazio (ivi denominata V.P./1: monti  Lucretili  e  Pozzo  del  Merro)
costituisce  l'approfondimento della "Carta dei biotipi da proteggere
nel Lazio" del C.N.R. e del Ministero dei lavori pubblici. Tale  area
comprende  le massime elevazioni montuose dei dintorni di Roma, molto
importante anche  in  considerazione  del  suo  rapporto  con  l'area
metropolitana  della  capitale in quanto costituisce un notevolissimo
ambito  territoriale  con  caratteri  di  integrita'  e   omogeneita'
ambientale.  Un ambito territoriale che riveste un pregio particolare
dal punto di vista paesistico e naturale oltre che  rappresentare  un
grande e articolato patrimonio non solo geografico ma anche geologico
ricco inoltre di testimonianze storiche.
  L'orografia complessa e articolata del territorio (comprendente tra
gli altri le cime del colle di Cima di Coppi 1211 s.l.m., e di  monte
Serrapopolo  1180  s.l.m.), dorsali montuosi alberati e ampi pascoli,
zone coltivate anche ad ulivi e' del tutto particolare e  costituisce
un  "fondale"  costante  strettamente  connesso  ad  un  rapporto  di
visibilita' con aree esterne.
  Il  patrimonio  naturale,  la  flora  e  la  fauna,  oltre  che  le
eccezionali caratteristiche paesistiche di  tale  zona  ne  fanno  un
complesso territoriale che deve essere protetto contro manomissioni e
uso incontrollato del territorio.
  (Omissis).
  L'ing.  Marini  espone  i  limiti da sottoporre a vincolo: partendo
dall'incrocio della strada statale  per  Orvinio  (Licinese)  con  il
confine tra la provincia di Roma e di Rieti, segue la suddetta strada
provinciale oltre Orvinio fino a Poggio Moiano, fino ad incontrare la
strada  statale n. 4 - Salaria (Vecchia Salaria), la segue tutta sino
ad incontrare di nuovo il confine con la provincia di Roma,  da  dove
riprende  la  linea  di  confine tra la provincia di Roma e quella di
Rieti, segue tutta la linea di confine fino al punto di partenza  con
l'incontro della strada statale per Orvinio.
  Il  presidente, constatato che non esiste unanimita' nella proposta
di sottoporre a  vincolo  paesaggistico  e  panoramico  le  localita'
comprese  nel  perimetro  sopraindicato proposto dalla regione Lazio,
sottopone a votazione la suddetta proposta.
   (Omissis).
  La votazione da' i seguenti risultati:
   favorevoli  all'apposizione  del  vincolo come sopra descritto: il
presidente ing. Giovanni Di Geso e l'ingegner Carlo Marini; contraria
la dott.ssa Luisa Veloccia.
  Non  essendovi  altri argomenti all'ordine del giorno, la seduta e'
tolta alle ore 13,30.
   (Omissis).