(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
                   Al Presidente della Repubblica
   Il  consiglio  comunale  di  Casal  di  Principe,  rinnovato nelle
consultazioni elettorali del 29 maggio  1988,  presenta  fenomeni  di
infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso.
   Invero,  con  successivi  rapporti  della  legione  carabinieri di
Napoli gruppo Caserta del 3 maggio 1991, dell'11 luglio 1991 e del  5
settembre  1991,  sono  stati  evidenziati  i  collegamenti diretti e
indiretti tra amministratori e criminalita' organizzata con carattere
di continuita' per la presenza all'interno dell'amministrazionelocale
di soggetti legati alle famiglie protagoniste della malavita di Casal
di Principe.
   Come risulta dai predetti rapporti dei carabinieri gruppo Caserta,
in Casal di Principe hanno sede le organizzazioni camorristiche  piu'
temibili  tra  cui  quella  capeggiata  da  Francesco Schiavone detto
"Sandokan" e da Bidognetti Francesco detto "Cicciotto e mezzanotte".
   A tali cosche sono risultati collegati alcuni dei  componenti  del
consiglio comunale. In particolare:
    Gaetano  Corvino,  assessore,  e'  risultato  essere proprietario
dell'immobile in cui, nel corso di  un'operazione  investigativa,  il
gruppo  carabinieri  di  Caserta  irrompeva  sorprendendo un "summit"
camorristico.
   Il medesimo Corvino, dimessosi dalla carica di  assessore,  veniva
rimosso dalla carica di consigliere comunale con decreto del Ministro
dell'interno del 13 marzo 1991 per gravi motivi di ordine pubblico in
base al disposto dell'art. 40 della legge 8 giugno 1990, n. 142;
    Alfonso  Ferraiolo,  consigliere,  e' stato denunciato in data 1›
luglio 1988 dai carabinieri del gruppo di Caserta per favoreggiamento
personale  nei  confronti   di   latitanti   appartenenti   al   clan
camorristico capeggiato all'epoca da Antonio Bardellino a seguito del
rinvenimento, nel corso di una perquisizione nella sua abitazione, di
un sofisticato nascondiglio per piu' persone.
   Il  Ferraiolo e' risultato inoltre proprietario dell'autovettura a
bordo della quale il 18 maggio 1989 veniva arrestato  in  Francia  il
latitante   Francesco   Schiavone  detto  "Sandokan"  boss  del  clan
camorristico gia' capeggiato dal defunto Iovine Mario;
    Francesco Schiavone, consigliere, gia' sindaco, legato da stretta
parentela all'omonimo Francesco Schiavone detto  "Sandokan",  risulta
essere   imputato  di  interesse  privato  in  atti  d'ufficio  e  di
favoreggiamento personale in relazione alla denuncia nei confronti di
Sandokan ed altri a seguito dell'omicidio di Paride  Salzillo  nipote
del  capoclan Antonio Bardellino, con il quale il gruppo di Schiavone
era entrato in contrasto.
   Ad  ulteriore  conferma  della  penetrazione  della   criminalita'
organizzata  all'interno  dell'amministrazione  comunale  di Casal di
Principe va menzionato il rilascio, da parte del  medesimo  ente,  in
data  27 agosto 1990, di una carta di identita' valida per l'espatrio
a nome di Iovine Mario, pluripregiudicato e  noto  capo  dell'omonimo
clan  camorristico  all'epoca  latitante,  successivamente  ucciso in
Portogallo il 6 marzo 1991.
   Per tale episodio il  sindaco  attualmente  in  carica  Alessandro
Diana   e'  stato  denunciato  per  omissione  di  atti  d'ufficio  e
favoreggiamento personale.
   Dai  rapporti  pervenuti,  e'  stato  evidenziato  che  i predetti
sodalizi camorristici  hanno  la  potenzialita'  di  condizionare  le
scelte  e  l'operato dell'amministrazione comunale del luogo e quanto
riportato  in  narrativa  appare  indicativo  e   sintomatico   delle
possibili connivenze.
   Al  riguardo  e' significativo che nel corso dell'indagine avviata
dalla  procura  della  Repubblica  di  Santa   Maria   Capua   Vetere
sull'attivita'  amministrativa  dell'ente, il pubblico ministero, con
provvedimento del 10 luglio 1986 ha rilevato che  "al  di  la'  della
regolarita'  formale  delle  gare  di  appalto  dei  pubblici  lavori
sussistono  non  lievi  sospetti  ed   indizi   di   un   inserimento
generalizzato   di  associazioni  camorristiche  nella  gestione  dei
predetti lavori".
   La situazione generale dell'amministrazione appare dunque  esposta
alla  compromissione  della  imparzialita'  degli  organi  e del buon
andamento della attivita' amministrativa.
   La presenza di cosi' compatte organizzazioni  camorristiche  oltre
che pregiudicare l'interesse generale alla legalita' pone in evidente
pericolo lo stato della sicurezza pubblica.
   Da  quanto  sopra  emerge  l'urgenza  dell'intervento  dello Stato
mediante provvedimenti  incisivi  in  direzione  dell'amministrazione
comunale di Casal di Principe.
   Il  prefetto  di  Caserta,  ai  sensi  dell'art.  1,  comma 2, del
decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge  22
luglio 1991, n. 221, ha dato avvio alla procedura di scioglimento del
consiglio   comunale   di   Casal   di   Principe  con  relazione  n.
280/RR/SDS/Gab dell'11 settembre 1991.
   Ritenuto per quanto esposto che ricorrano le  condizioni  indicate
nell'art.   1,  del  decreto-legge  31  maggio  1991,  n.  164,  come
convertito nella legge 22 luglio 1991, n.  221,  che  legittimano  lo
scioglimento  del  consiglio comunale di Casal di Principe si formula
rituale proposta per l'adozione della misura di rigore.
    Roma, 28 settembre 1991
                                     Il Ministro dell'interno: SCOTTI