(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
                   Al Presidente della Repubblica
   Il   consiglio   comunale  di  Marano  (Napoli),  rinnovato  nelle
consultazioni elettorali del 7  maggio  1991,  presenta  fenomeni  di
infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso.
   Invero,  con  relazione  del  prefetto  di Napoli del 28 settembre
1991, sono stati evidenziati i collegamenti diretti e  indiretti  tra
amministratori   e   criminalita'   organizzata   con   carattere  di
continuita' per la presenza all'interno  dell'amministrazione  locale
di  soggetti  legati  alle  famiglie  protagoniste  della malavita di
Marano.
   Come risulta dal predetto rapporto,  a  Marano  di  Napoli  opera,
incontrastata,  la potente organizzazione camorristica capeggiata dal
boss Lorenzo  Nuvoletta,  presente  in  varie  attivita'  economiche,
imprenditoriali e professionali.
   A  tale  cosca  sono risultati collegati alcuni dei componenti del
consiglio comunale. In particolare:
    Acconciagioco  Gaetano,  consigliere.  A  suo   carico   figurano
pregiudizi  penali  per  violenza carnale, violenza privata, furto in
concorso, partecipazione a gioco  d'azzardo,  concorso  in  interesse
privato  in atti d'ufficio, abuso d'ufficio. In data 10 febbraio 1989
subiva il provvedimento di revoca del porto di pistola.
    Gia' assessore ai lavori pubblici nelle  precedenti  legislature,
risulta aver affidato piu' volte commissioni, con trattativa privata,
a ditte e cooperative rappresentate da personaggi legati ad esponenti
dell'organizzazione  camorristica  locale,  tra cui il proprio nipote
Orlando Antonio che e', nel contempo, anche nipote acquisito del boss
Nuvoletta Lorenzo.
    Licciardi Giovanni, consigliere. Risulta essere legato da vincoli
di parentela alla moglie del latitante Nuvoletta Aniello  cugino  del
boss Lorenzo.
    Orlando  Raffaele,  consigliere.  Risulta nipote del pregiudicato
Orlando Armando, uomo di fiducia  e  stretto  parente  del  Nuvoletta
Lorenzo.  Nel  corso  di  una recente irruzione dei carabinieri nella
scuderia di proprieta' dei Polverino,  notoriamente  vicini  al  clan
Nuvoletta, e' stata sequestrata l'autovettura del Raffaele Orlando.
    Simeoli  Luigi,  consigliere.  E' cugino del pregiudicato Simeoli
Mattia, affiliato al clan Nuvoletta. Lo stesso amministratore risulta
essere in frequente contatto con noti pregiudicati ed esponenti della
malavita locale tra i quali numerosi affiliati al clan Nuvoletta.
    Santoro Francesco, consigliere. E' coniugato con Iacolare  Adele,
nipote  di  Lorenzo Nuvoletta, boss al quale l'amministratore risulta
legato. Infatti il 7 novembre 1990 e' stato  tratto  in  arresto  dai
carabinieri  di  Giugliano  che  lo hanno sorpreso in riunione con il
latitante Nuvoletta, con  il  figlio  di  questi  Ciro  e  con  altri
pregiudicati.   Successivamente   scarcerato  risulta  indiziato  per
associazione a delinquere di stampo mafioso.
   Altri  componenti  del  consiglio  comunale  di  Marano  risultano
riportare   carichi   pendenti.  Tra  di  essi  Credentino  Raffaele,
consigliere, gia' sindaco nelle precedenti legislature. A suo  carico
risultano  pendenti diversi procedimenti penali per interesse privato
in  atti  d'ufficio  in  relazione  a  commissioni  di  servizi,   ad
assunzioni illecite e ad abusi vari.
   Dal  rapporto  pervenuto  e'  stato  evidenziato  che  il predetto
sodalizio camorristico ha la potenzialita' di condizionare le  scelte
e   l'operato   dell'amministrazione  comunale  del  luogo  e  quanto
riportato  in  narrativa  appare  indicativo  e   sintomatico   delle
connivenze.
   I  descritti  fenomeni di infiltrazione e di condizionamento della
malavita   organizzata   all'interno   dell'ente    determinano    la
compromissione  della imparzialita' degli organi e del buon andamento
dell'attivita' amministrativa.
   La presenza di  una  cosi'  compatta  organizzazione  camorristica
oltre  che  pregiudicare l'interesse generale alla legalita', pone in
evidente pericolo lo stato della sicurezza pubblica.
   Da quanto  sopra  emerge  l'urgenza  dell'intervento  dello  Stato
mediante  provvedimenti  incisivi  in  direzione dell'amministrazione
comunale di Marano.
   Il prefetto di Napoli, ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto-
legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge  22  luglio
1991,  n.  221,  ha  dato  avvio  alla  procedura di scioglimento del
consiglio comunale di Marano  con  relazione  n.  013359/Gab  del  28
settembre 1991.
   Ritenuto  per  quanto esposto che ricorrano le condizioni indicate
nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito
nella legge 22 luglio 1991, n. 221, che legittimano  lo  scioglimento
del  consiglio  comunale  di  Marano  si formula rituale proposta per
l'adozione della misura di rigore.
    Roma, 28 settembre 1991
                                     Il Ministro dell'interno: SCOTTI