IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto che il consiglio comunale di Piraino (Messina), rinnovato nelle consultazioni elettorali del 6 maggio 1990, presenta collegamenti diretti e indiretti tra parte dei componenti del consesso e la criminalita' organizzata nonche' forme di condizionamento ed anomale interferenze, rilevati da accertamenti compiuti dall'Arma dei carabinieri; Constatato che tali forme di condizionamento compromettono la libera determinazione dell'organo elettivo ed il buon andamento dell'amministrazione comunale di Piraino ed il regolare funzionamento dei servizi alla medesima affidati, cosi' come evidenziato nel rapporto del prefetto di Messina del 19 settembre 1991; Constatato che dagli atti pervenuti emerge che la chiara contiguita' degli amministratori con la criminalita' organizzata minaccia lo stato della sicurezza pubblica; Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Piraino per il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva; Visto l'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221; Vista la relazione del prefetto di Messina del 19 settembre 1991 con la quale e' stato dato l'avvio alla procedura per lo scioglimento del consiglio comunale di Piraino ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221; Vista la proposta del Ministro dell'interno la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 30 settembre 1991, alla quale ha partecipato il presidente della regione siciliana; Decreta: Art. 1. Il consiglio comunale di Piraino e' sciolto per la durata di diciotto mesi.