ALLEGATO TECNICO al decreto ministeriale previsto dall'art. 9, comma terzo della legge n. 221/1990 Il piano di riassetto ambientale deve conseguire la ricomposizione dell'equilibrio dei sistemi ambientali interessati dall'attivita' di coltivazione per ricostituire il massimo grado di fruizione delle caratteristiche naturali del sito che abbiano particolare rilevanza. Il progetto del piano di riassetto ambientale deve riportare i dati relativi: a) all'analisi dello stato dei luoghi in cui e' inserita l'attivita' estrattiva evidenziando: lo stato dei lavori minerari (anche con riferimento ai vari periodi di coltivazione); la situazione geomorfologica e geologica dell'area progettuale; la mappatura geochimica ed idrogeochimica dell'area anche con riferimento a fenomeni di contaminazione dell'acqua, superficiale e sotterranea, e del suolo; le condizioni di sicurezza generale e di stabilita' geotecnica dei vuoti in sotterraneo e delle aree superficiali; la verifica di stabilita' di strutture artificiali e manufatti come dighe, discariche, imbocchi di pozzi e gallerie, opere di sostegno, fabbricati, etc.; le caratteristiche pedologiche dei terreni e lo stato della vegetazione e della fauna anche delle aree limitrofe; gli usi e le destinazioni d'uso dell'area da parte degli enti preposti; i vincoli ambientali, paesistici, idrogeologici, archeologici, etc.; b) al riassetto ambientale delle aree evidenziando: l'inquadramento del piano di riassetto nell'area anche con riguardo alla sicurezza; il piano di bonifica del suolo e delle falde acquifere; la rimodellazione geomorfologica delle aree; la stabilizzazione dei materiali asportabili dagli agenti atmosferici e la messa in sicurezza della morfologia dell'area; gli interventi di ricopertura vegetale, piantumazione agroforestale ed altro ai fini paesaggistici e naturalistici; il recapito finale dei materiali non stoccabili; le modalita' ed i tempi di realizzazione del piano di riassetto in relazione ad eventuali fasi di coltivazione previste od ancora in corso; le modalita' di verifica nel tempo degli effetti degli interventi; c) all'utilizzazione diversa dei siti evidenziando: il programma di gestione per il mantenimento nel tempo del nuovo assetto geomorfologico ed i relativi costi; la compatibilita' delle nuove utilizzazioni con gli strumenti di pianificazione e di tutela ambientale; d) ai costi delle varie voci di intervento evidenziando i dettagli di spesa.