Al Presidente della Repubblica Il consiglio comunale di Isca sullo Jonio (Catanzaro) rinnovato nelle consultazioni elettorali del 15 giugno 1987 presenta fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso. Invero con il rapporto del prefetto di Catanzaro del 12 dicembre 1991 sono state evidenziate forme di condizionamento degli amministratori che compromettono l'imparzialita' degli organi elettivi ed il buon andamento dell'amministrazione di Isca sullo Jonio (Catanzaro). Emergono, infatti, dal predetto rapporto collegamenti diretti e indiretti tra amministratori e criminalita' organizzata con carattere di continuita' per la presenza all'interno dell'amministrazione lo- cale di soggetti legali alla famiglie della malavita' locale la cui capacita' di ingerenza e' tale da condizionare, in modo sensibile, ogni tipo di attivita' produttiva economica o imprenditoriale, nonche' la vita amministrativa dell'ente comunale. In particolare le posizioni di alcuni amministratori sono risultate gravate da pregiudizi e pendenze penali nonche' da particolari legami con esponenti della malavita locale. A carico del sindaco dell'amministrazione comunale, Mirijello Rosario, nato a Isca sullo Jonio il 22 ottobre 1948, risultano infatti numerose denunce per diffamazione aggravata a mezzo stampa, per abuso di ufficio e interesse in atti d'ufficio per reati concernenti l'inquinamento, per occupazione abusiva di suolo demaniale, per concussione aggravata, per falsita' in atti pubblici, per omissioni di atti d'ufficio, per reati contro la persona e il patrimonio, per truffa e per reati contro la pubblica amministrazione. A carico di Aloi Ilario, nato a Caulonia (Reggio Calabria) il 21 ottobre 1925, assessore senza delega, figurano denuncia per simulazione di reato e calunnia, per falsita' materiale ed ideologica in atti pubblici ed interesse in atti privati, per reati contro l'amministrazione della giustizia, la pubblica amministrazione e l'edilizia. A carico di Cristiano Italo, nato a Isca sullo Jonio il 21 settembre 1938, assessore senza delega, figurano denunce per abuso in atti d'ufficio, per concussione aggravata ed altro, per reati contro l'amministrazione della giustizia e la pubblica amministrazione nonche' per violazione delle norme sull'edilizia. A carico di Mirarchi Pasquale, nato a Isca sullo Jonio il 9 febbraio 1959, assessore senza delega, figurano denunce per omicidio colposo, per maltrattamenti in famiglia, per falsita' materiale ed ideologica in atti d'ufficio, per reati contro l'amministrazione della giustizia e l'edilizia. A carico del consigliere La Croce Silvano, nato a Isca sullo Jonio il 29 luglio 1949, figurano denunce per abuso d'ufficio, per falsita' ideologica in atti pubblici. A carico del consigliere Rovito Nicolino, nato a Isca sullo Jonio il 5 dicembre 1958, figura denuncia per furto aggravato. Il predetto Rovito e' cognato di Parisi Salvatore, elemento di spicco del clan mafioso "Lentini" di San Sostene (Catanzaro) in atto detenuto per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Emblematico del grado di infiltrazione e condizionamento subito dall'amministrazione comunale e' il verificarsi di alcuni episodi delittuosi che hanno turbato la sicurezza e l'ordine pubblico nel territorio comunale, quali l'incendio, in data 1 luglio 1991, dell'autovettura del consigliere Scicchitano Ferdinando, nonche' in data 10 settembre 1991 dei locali della sede comunale, fatti per i quali gli organi inquirenti sospettano il coinvolgimento, quali esecutori materiali, di Spina Antonio e Aloisio Francesco affiliati alla cosca mafiosa dei "Lentini" da San Sostene e figure emergenti della criminalita' organizzata, uccisi nell'ottobre scorso in un agguato mafioso; tali soggetti erano in rapporti di frequentazione sia con il Mirijello Rosario (sindaco) che con Mirarchi Pasquale (assessore). Altri episodi significativi dei collegamenti e delle pressioni esercitati dalla malavita sulla gestione amministrativa dell'ente risultano dalla gestione degli appalti pubblici; si rileva, infatti, che il consiglio comunale ha autorizzato, con delibera n. 129 dell'11 ottobre 1988, l'impresa aggiudicataria di un appalto per un importo di L. 1.313.564.510, di lavori per la costruzione e la sistemazione di strade, ad affidare in subappalto i predetti lavori alle imprese riunite "Paparo Antonio" e "Paparo Gregorio" sebbene il Paparo Antonio, cognato del pregiudicato Bressi Corrado, sia ritenuto capo di una emergente associazione criminale e collegato con elementi mafiosi di Badolato. Sempre all'impresa di Paparo Antonio e' stata di recente affidata dall'amministrazione comunale di Isca l'appalto per i lavori di pulizia ed arredo urbano per un valore di lire 103 milioni circa. Ulteriore circostanza emblematica dei collegamenti tra l'amministrazione comunale e la malavita locale e' l'inserimento da parte dell'amministrazione comunale nel piano insediamenti produttivi (P.I.P.) di un terreno di proprieta' di Codispoti Antonio ritenuto capo dell'omonima cosca mafiosa che opera nel settore del traffico di sostanze stupefacenti e di sequestri di persona a scopo estorsivo, e la successiva espropriazione del predetto terreno, a precedenza rispetto agli altri inclusi nel predetto piano, per una indennita' complessiva di L. 1.216.125.000. L'analisi di quanto esposto, il quadro globale delle pendenze penali e dei riscontri di conoscenze, legami e connessioni tra amministratori e soggetti mafiosi, conduce ad una valutazione finale di forti condizionamenti sull'attivita' degli organi elettivi. Da quanto sopra emerge l'urgenza dell'intervento dello Stato mediante provvedimenti incisivi in direzione dell'amministrazione comunale di Isca sullo Ionio. Il prefetto di Catanzaro ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221, ha dato l'avvio alla procedura di scioglimento del consiglio comunale di Isca sullo Jonio con relazione n. 140/RIS - Gab. del 12 dicembre 1991. Ritenuto, per quanto esposto in narrativa, che ricorrano le condizioni indicate nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221, che legittimano lo scioglimento del consiglio comunale di Isca sullo Jonio si formula rituale proposta per l'adozione della misura di rigore. Roma, 24 gennaio 1992 Il Ministro dell'interno: SCOTTI