(all. 1 - art. 1)
                   Al Presidente della Repubblica
   Nel consiglio comunale di Portoscuso (Cagliari)  si  e'  venuta  a
determinare  una  grave  situazione di crisi a causa delle dimissioni
rassegnate dal sindaco in data 23 gennaio 1992, che hanno  comportato
la decadenza dell'intera giunta.
   Il consiglio suddetto si e' dimostrato incapace di provvedere alla
ricostituzione  dei  normali  organi  di  amministrazione  dell'ente;
infatti,  le  sedute  del  18,  20  e  22  marzo   1992   risultavano
infruttuose.
   Scaduto, pertanto, il termine assegnato dalla legge 8 giugno 1990,
n.  142  e  constatato  che  non  puo'  essere  assicurato il normale
funzionamento degli organi e dei servizi per la mancata elezione  del
sindaco  e  della  giunta,  il  prefetto  di  Cagliari ha proposto lo
scioglimento del consiglio stesso, del quale ha disposto, intanto, la
sospensione, con la conseguente  nomina  di  un  commissario  per  la
provvisoria gestione del comune.
   Considerata  la  carenza del suddetto consiglio comunale in ordine
ad un tassativo  adempimento  prescritto  dalla  legge  di  carattere
essenziale ai fini del funzionamento dell'amministrazione, si ritiene
che  nella  specie  ricorrano  gli  estremi per far luogo al proposto
scioglimento.
   Mi onoro, pertanto, di sottoporre alla  firma  della  S.V.  Ill.ma
l'unito  schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento
del consiglio comunale di Portoscuso (Cagliari) ed alla nomina di  un
commissario  straordinario  per  la  provvisoria  gestione del comune
nella persona del rag. Ivo Deidda.
    Roma, 27 aprile 1992
                                     Il Ministro dell'interno: SCOTTI