(all. 1 - art. 1)
                   Al Presidente della Repubblica
   Nel consiglio comunale di  Montagnana  (Padova)  si  e'  venuta  a
determinare  una  grave  situazione di crisi a causa delle dimissioni
rassegnate da quattro assessori su sei, in tempi diversi,  che  hanno
comportato la decadenza dell'intera giunta.
   Il consiglio suddetto si e' dimostrato incapace di provvedere alla
ricostituzione  dei  normali  organi  di  amministrazione  dell'ente;
infatti, le sedute del 7 e 14 maggio 1992, risultavano infruttuose.
   Scaduto, pertanto, il termine assegnato dalla legge 8 giugno 1990,
n. 142 e  constatato  che  non  puo'  essere  assicurato  il  normale
funzionamento  degli organi e dei servizi per la mancata elezione del
sindaco e  della  giunta,  il  prefetto  di  Padova  ha  proposto  lo
scioglimento del consiglio stesso, del quale ha disposto, intanto, la
sospensione,  con  la  conseguente  nomina  di  un commissario per la
provvisoria gestione del comune.
   Considerata la carenza del suddetto consiglio comunale  in  ordine
ad  un  tassativo  adempimento  prescritto  dalla  legge di carattere
essenziale ai fini del funzionamento dell'amministrazione, si ritiene
che nella specie ricorrano gli estremi  per  far  luogo  al  proposto
scioglimento.
   Mi  onoro,  pertanto,  di  sottoporre alla firma della S.V. Ill.ma
l'unito schema di decreto con il quale si provvede allo  scioglimento
del  consiglio  comunale  di Montagnana (Padova) ed alla nomina di un
commissario straordinario per  la  provvisoria  gestione  del  comune
nella persona del rag. Pietro Pecorari.
    Roma, 22 giugno 1992
                                     Il Ministro dell'interno: SCOTTI