(all. 1 - art. 1)
                   Al Presidente della Repubblica
   Il consiglio comunale di Meda (Milano) si e' venuta a  determinare
una grave situazione di crisi a causa delle dimissioni rassegnate dal
sindaco  in  data  14  aprile 1992, che hanno comportato la decadenza
dell'intera giunta.
   Il consiglio suddetto si e' dimostrato incapace di provvedere alla
ricostituzione  dei  normali  organi  di  amministrazione  dell'ente;
infatti,   le   sedute  dell'8,  10  e  12  giugno  1992  risultavano
infruttuose.
   Scaduto, pertanto, il termine assegnato dalla legge 8 giugno 1990,
n. 142, e constatato  che  non  puo'  essere  assicurato  il  normale
funzionamento  degli organi e dei servizi per la mancata elezione del
sindaco e  della  giunta,  il  prefetto  di  Milano  ha  proposto  lo
scioglimento  del consiglio comunale, del quale ha disposto, intanto,
la sospensione, con la conseguente nomina di un  commissario  per  la
provvisoria gestione del comune.
   Considerata  la  carenza del suddetto consiglio comunale in ordine
ad un tassativo  adempimento  prescritto  dalla  legge  di  carattere
essenziale ai fini del funzionamento dell'amministrazione, si ritiene
che  nella  specie  ricorrano  gli  estremi per far luogo al proposto
scioglimento.
   Mi onoro, pertanto, di sottoporre alla  firma  della  S.V.  Ill.ma
l'unito  schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento
del consiglio  comunale  di  Meda  (Milano)  ed  alla  nomina  di  un
commissario  straordinario  per  la  provvisoria  gestione del comune
nella persona del rag. Enrico De Bonfils.
    Roma, 20 luglio 1992
                                    Il Ministro dell'interno: MANCINO