ALLEGATO Al Presidente della Repubblica Il consiglio comunale di S. Cipriano d'Aversa (Caserta), rinnovato nelle consultazioni elettorali del 6 maggio 1990, presenta fenomeni di infiltrazione della criminalita' organizzata che condizionano la libera determinazione degli amministratori e compromettono l'imparzialita' degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione e il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio dello stato dell'ordine e della sicurezza pubblica. Invero, dal prefetto di Caserta, con relazione in data 29 luglio 1992, sono stati evidenziati fenomeni - come l'abusivismo edilizio che ha assunto una ampiezza preoccupante senza essere adeguatamente represso dall'amministrazione comunale - che denotano come l'azione amministrativa dell'ente non sia ispirata da principi di legalita' e di trasparenza. Da indagini condotte dai competenti organi risulta che, nel triennio 1990-1992, sono stati posti sotto sequestro centoquarantotto cantieri edili per la realizzazione di opere nei confronti delle quali l'amministrazione comunale ha emanato le ordinanze di demolizione, senza pero' adottare i provvedimenti susseguenti all'inottemperanza alle stesse. Il dilagare dell'abusivismo e particolarmente grave, soprattutto perche' alla realizzazione di opere abusive sono collegati interessi della criminalita' organizzata e cio' principalmente in centri, come S. Cipriano d'Aversa, considerato un vero e proprio feudo della stessa. Significativo e' il caso del bunker in corso di realizzazione, nel territorio del comune in questione, da parte di Bardellino Luigi, fratello di Bardellino Antonio, noto pregiudicato scomparso in circostanze misteriose, capo indiscusso del clan che ha spadroneggiato a lungo nella zona. L'esistenza del fabbricato in questione, edificato su un'area di 1.600 mq circa e protetta da un alto muro di cinta con barriere, non poteva essere ignorata dall'amministrazione comunale, il cui comportamento omissivo, in questo come in altri numerosi episodi, rappresenta una forma di connivenza con personaggi appartenenti ad una famiglia tristemente nota. Altri elementi di contiguita' con le organizzazioni criminali e di mentalita' e pratica delittuose emergono dalla posizione di alcuni consiglieri comunali. Iovine Vitantonio, nipote di Iovine Mario - personaggio della criminalita' organizzata, ucciso lo scorso anno - assolto per insufficienza di prove dall'accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico, in data 7 marzo 1984 ha riportato una condanna per detenzione abusiva di armi. Natale Giuseppe, gia' condannato per omessa denuncia di armi, ha a suo carico una sentenza di condanna per detenzione e porto abusivo di armi che, ai sensi dell'art. 1, comma 1, lettera a), della legge n. 16/1992, comporta la decadenza della carica di consigliere. La compromissione dei principi di legalita' e buona amministrazione emerge dalle circostanze che diversi componenti il consiglio comunale risultano essere stati interessati o sono attualmente coinvolti in procedimenti penali concernenti anche reati contro la pubblica amministrazione e associazione a delinquere. La presenza di rapporti con elementi appartenenti alla criminalita' organizzata si rileva anche tra i dipendenti comunali di S. Cipriano d'Aversa. Bardellino Luigi e' nipote del citato pregiudicato Bardellino Antonio, mentre Iovine Giuseppe e' fratello di Iovine Antonio, pregiudicato, ritenuto affiliato al clan camorristico dei "Casalesi". Inoltre il comprensorio di S. Cipriano d'Aversa costituisce un unico agglomerato edilizio con i centri di Casapesenna e di Casal di Principe, i cui consigli comunali sono stati sciolti ai sensi della legge n. 221/1991 con decreto del Presidente della Repubblica in data 30 settembre 1991 ed e', altresi', contiguo a Cesa, il cui consiglio comunale e' gia' stato sospeso dal prefetto di Caserta per fenomeni di infiltrazione e di condizionamento mafioso. Da quanto sopra appare chiaro il collegamento diretto e indiretto con la criminalita' organizzata, con conseguente condizionamento degli amministatori del comune di S. Cipriano d'Aversa, che ha determinato una situazione nella quale il processo di formazione della volonta' degli amministratori subisce continue alterazioni, la trasparenza e la funzionalita' dell'attivita' amministrativa sono gravemente compromesse e lo stato della sicurezza pubblica e pericolosamente pregiudicato. Emerge, pertanto, l'urgenza dell'intervento dello Stato mediante provvedimenti incisivi in direzione dell'amministrazione comunale di S. Cipriano d'Aversa. Il prefetto di Caserta, ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221, ha dato avvio, con la relazione citata, alla procedura di scioglimento del consiglio comunale e nelle more, ritenuti sussistenti i motivi di urgente necessita', con decreto n. 4721/13.4/Gab. del 29 luglio 1992, ne ha disposto la sospensione, assicurando la provvisoria amministrazione dell'ente mediante invio di commissari. Ritenuto, per quanto esposto, che ricorrano le condizioni indicate nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, come convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221, che legittimano lo scioglimento del consiglio comunale di S. Cipriano d'Aversa (Caserta), si formula rituale proposta per l'adozione della misura di rigore. Roma, 12 agosto 1992 Il Ministro: MANCINO