(all. 1 - art. 1) (parte 2)
  SUBSTRATO: carta.
  METODO: porre i dischi di carta in ogni capsula Petri, dopo  rapida
immersione  in  un recipiente contenente acqua. Togliere l'eccesso di

acqua e porre 25 semi in ciascuna capsula.
  INCUBAZIONE: 10 giorni a 20›C preferibilmente alla luce NUV,  cicli
di 12 ore di luce e 12 ore di buio.
  ESAME:  individuare  i  germinelli  affetti  da marciume molle e la
presenza di conidi di colore da giallo a bruno chiaro,  provvisti  di
un  lungo  rostro  all'apice. I conidi misurano 100-450 x 16-25 m. Il
rostro e' lungo 3 volte la lunghezza del corpo del conidio.
  b) CAMPIONE DI LAVORO: 400 semi.
  PRETRATTAMENTO: ipoclorito di sodio.
  SUBSTRATO: agar malto.
  METODO: deporre 10 semi  sulla  superficie  dell'agar  in  ciascuna
capsula Petri.
  INCUBAZIONE: 7 giorni a 20›C al buio.
  ESAME:  ricercare  le  colonie  scure  con  micelio aereo di colore
grigio  verde  e  diffusione  caratteristica  di  un  pigmento  bruno
nell'agar.      L'esposizione   alla  luce  NUV  puo'  facilitare  la
fruttificazione conidica.
  B) ALTERNARIA RADICINA Meier, Drechsl. et  Eddy,  sin.  STEMPHYLIUM
RADICINUM (Meier, Drechsl. et Eddy) Neerg., su DAUCUS CAROTA:
  a) CAMPIONE DI LAVORO: 400 semi.
  SUBSTRATO: carta.
  METODO:  porre i dischi di carta in ogni capsula Petri, dopo rapida
immersione in un recipiente contenente acqua. Togliere  l'eccesso  di
acqua e porre 25 semi in ciascuna capsula.
  INCUBAZIONE:  10 giorni a 20›C preferibilmente alla luce NUV, cicli
di 12 ore di luce e 12 ore di buio.
  ESAME:  ricerca  dei  sintomi  di  marciume  molle  dei  semi e dei
germinelli e presenza di conidi scuri, lucenti,  a  forma  di  botte,
provvisti di setti trasversali e longitudinali, 25-57 x 9-27 m.
  b) CAMPIONE DI LAVORO: 400 semi.
  PRETRATTAMENTO: ipoclorito di sodio.
  SUBSTRATO: agar malto.
  METODO:  deporre  10  semi  sulla  superficie dell'agar in ciascuna
capsula Petri.
  INCUBAZIONE: 7 giorni a 20›C; la luce, applicata come al metodo  di
cui al punto a), puo' facilitare la produzione di conidi.
  ESAME:  ricercare  le  colonie  di  colore  grigio oliva scuro, con
abbondante micelio aereo grigio. Il margine delle colonie puo' essere
molto irregolare o circolare. La produzione  di  conidi  puo'  essere
facilitata  dalla  esposizione  alla  luce.  Di  solito  gli  isolati
producono nell'agar  cristalli  caratteristici,  durante  il  periodo
della  prova,  che  consentono di distinguere le colonie da quelle di
ALTERNARIA TENUIS.
  13.5. Espressione dei risultati
  I risultati vengono espressi in percentuale di semi infetti.
  Nel caso del metodo 13.4.3.1. (b) il risultato verra'  espresso  in
numero di campioni di 700 semi infetti sui 10 saggiati.
  Nel  certificato  deve  essere  anche  riportata  l'indicazione del
metodo usato, del pretrattamento nei casi in cui e' stato  effettuato
e la quantita' di campione, o frazione, esaminata.

    ---->   Vedere Allegati da Pag. 83 a Pag. 116 del S.O.   <----



IDENTIFICAZIONE VARIETALE DELLE SEMENTI MEDIANTE ELETTROFORESI. (1)
Principio
  Le  proteine  estratte  dai  semi e separate mediante elettroforesi
generano una sequenza di bande (elettroforegramma) che  e'  correlata
alla  costituzione  genetica e puo' essere considerata come "impronta
digitale"   della   varieta'.   Tali   elettroforegrammi   consentono
l'identificazione   di  campioni  di  semi  o  di  singoli  semi,  di
verificarne l'identita' procedendo a confronto con varieta' note o di
caratterizzare varieta' nuove.
  La  separazione  delle  proteine  puo'  avvenire  in  elettroforesi
tradizionale  su gel di poliacrilammide (PAGE) sia in "nativa", cioe'
sull'estratto  tal  quale,  sia  in  SDS  (sodio   dodecil   solfato)
denaturando l'estratto, che in elettroforesi capillare (EC).
  METODO  STANDARD PER L'IDENTIFICAZIONE VARIETALE DI FRUMENTO E ORZO
CON ELETTROFORESI SU GEL DI POLIACRILAMMIDE (PAGE)
1. Introduzione e strumentazione
  Le proteine solubili in alcol  (gliadine  del  frumento  e  ordeine
nell'orzo)  vengono  estratte  dai semi e separate mediante PAGE a pH
3.2, con strumenti per elettroforesi verticale dotati  di  generatore
di corrente (500 V).
  Per  conseguire  una migliore precisione e ripetibilita' di analisi
si raccomanda l'adozione di sistemi automatizzati tipo Phas System.
2. Reagenti
  Tutti  i  reagenti  usati  devono  essere   reagenti   a   "purezza
analitica".
  Acrilammide ("purificata per elettroforesi")
  Bisacrilammide ("purificata per elettroforesi")
  Urea
  Acido Acetico Glaciale
  Solfato ferroso
  Acido ascorbico
  Perossido  di  idrogeno (o persolfato di ammonio e TEMED - NNN1 N1-
tetrametiletilendiammina)
  Monotioglicerolo (o 2-mercaptoetanolo)
  Pironina G (o verde metile)
  Acido tricloroacetico
  Etanolo
  2-cloroetanolo
  PAGE Blue G-90  (o  PAGE  Blue  83)  (o  qualsiasi  altro  reagente
equivalente al colorante "Blu di Coomassie").
  2.1. Soluzioni
  a) Soluzione di estrazione
  per  il  frumento:  Pironina  G  (o  verde di metile) allo 0.05% in
2-Cloroetanolo al 25% (tenere al freddo)
  per  l'orzo:  Pironina  G  (o  verde  di  metile)  allo  0.05%   in
2-Cloroetanolo  al  20%  contenente  urea (18%) e monotioglicerolo (o
2-mercaptoetanolo) (1%) (tenere al freddo o prepararlo al momento)
  b) Soluzione tampone per la vasca: acido acetico glaciale (4 ml)  e
glicina (0.4 g) portata a 1 litro con acqua; tenere al fresco.
  c)  Soluzione  tampone per il gel: acido acetico glaciale (20 ml) e
glicina (1.0 g) portata a 1 l con acqua; tenere al fresco.
  d) Colorante: (1) acido tricloroacetico (100g) in 1 litro di acqua,
(2) PAGE Blue G-90 (o PAGE Blue 83) (1 g) in etanolo (100 ml).

          (1) Da: ISTA Rules 1985 e successivi emendamenti.
  3. Procedimento
  3.1 Preparazione del campione
  I semi singoli vengono macinati e trasferiti in tubi da  centrifuga
di  polipropilene  da  1.5  ml. Viene aggiunta la soluzione estraente
(0.2 ml per il frumento, 0.3 ml per l'orzo) e i  tubi  vengono  fatti
riposare  tutta  la notte a temperatura ambiente. Si effettua poi una
centrifuga di questi a 18000 X (g) e il surnatante  viene  usato  per
l'elettroforesi.  Gli  estratti vengono normalmente conservati a 4 oC
per 3-4 giorni.
  3.2 Preparazione del gel
  La cella di separazione pulita e asciutta viene assemblata  secondo
le istruzioni della casa costruttrice. Il trattamento delle lastre di
vetro   con  silicone  prima  dell'assemblaggio  puo'  facilitare  la
successiva rimozione del gel. Le vaschette del gel possono  avere  un
supporto  in  plastica (e.g. "Gel Bond PAG", FMC Corporation). Questa
struttura sostiene il gel durante le operazioni successive. Per avere
100 ml di gel, vengono prelevati circa 60 ml della soluzione  tampone
e  vengono aggiunti in sequenza acrilamide (10 g), bisacrilamide (0.4
g), urea (6 g), acido ascorbico (0.1 g), solfato ferroso  (0.005  g).
La  soluzione viene fatta agitare e portata a 100 ml con la soluzione
tampone. Viene aggiunta una soluzione fatta al momento allo  0.6%  di
perossido  di  idrogeno  (0.35  ml  per  100  ml  di  gel), mescolare
velocemente e versare il gel. Notare  che  la  miscela  di  gel  puo'
essere  raffreddata fino quasi al congelamento prima di aggiungere il
perossido.  La  polimerizzazione  si  completa  in  5-10  minuti.  Un
"pettine"  acrilico viene posto in cima alla vasca, per fare pozzetti
nel gel. Il gel versato deve abbondantemente  riempire  la  vasca,  e
questo  si  puo'  fare  anche  con  acqua,  per  poter assicurare una
soddisfacente polimerizzazione della superficie superiore.
  Come alternativa al perossido  di  idrogeno,  che  ha  funzione  di
catalizzatore  della  polimerizzazione, e' possibile usare solfato di
ammonio (0.1 ml di una soluzione al  10%,  preparata  al  momento)  e
TEMED (0.3 ml) aggiunti alla miscela del gel prima di versarlo.
  3.3 Elettroforesi
  Il  pettine  acrilico  viene  rimosso  dal  gel e i pozzetti per il
campione vengono lavati  con  la  soluzione  tampone  per  la  vasca.
Quest'ultima  viene  riempita con un volume appropriato di tampone (a
seconda dell'apparecchiatura usata). I campioni  (10-20  ul)  vengono
posti   ("caricati")  nei  pozzetti  e  il  gel  posto  nella  vasca,
assicurandosi che i pozzetti stessi siano colmi.
  L'elettroforesi viene fatta a 500 V (voltaggio  costante)  per  due
volte il tempo che la pironina G (colorante) impiega a scomparire dal
gel,  o  tre  volte se si utilizza come colorante il verde di metile.
Sarebbe consigliabile inoltre far  circolare  l'acqua  attraverso  la
vasca per mantenere la temperatura a 15-20›C.
  3.4 Fissaggio e colorazione
  Il  gel  viene  rimosso  dalla  vasca,  e  posto  in una scatola di
plastica contenente 5-10 ml di PAGE G90 allo 0.1% (o PAGE Blue 83) in
200  ml  di  acido  tricloroacetico  al  10%.  La  colorazione  viene
completata  in  1-2  giorni  e  la  decolorazione  in  genere  non e'
necessaria. Il  colorante  che  precipita  si  deve  rimuovere  dalla
superficie  del  gel,  che  viene  lavato  in  acqua  per favorire la
colorazione. Infine viene esaminato o fotografato. Qualsiasi  "fondo"
(background)  blu nel gel viene rimosso lavando quest'ultimo in acido
tricloroacetico al 10%.   I gel si possono  conservare  in  buste  di
polietilene a 4›C per molti mesi senza alcun danno o deterioramento.
  3.5. Identificazione delle bande delle gliadine e ordeine
  Le  bande  delle  ordeine  e delle gliadine si possono identificare
misurando le loro mobilita' relative (Wrigley, C.W., Autran,  J.C.  e
Bushuk,  W.,  1982,  Advances  in  Cereal  Science and Technology, 5,
211-259), sia mediante una formula elettroforetica (1)  che  mediante
confronto diretto dei tracciati (2).
4. Valutazione del risultato
  I  risultati  delle  determinazioni vengono principalmente valutati
con metodo comparativo, cioe' mediante confronto  della  sequenza  di
bande  o  di  tracciati  elettroforetici con quelli delle varieta' di
riferimento. Di solito e' utile includere in ogni lastra un  campione
di  una  varieta'  a sequenza proteica nota. Questo puo' servire come
standard di qualita'; se la sequenza di bande o  il  tracciato  della
varieta' di riferimento si vede chiaramente, allora si puo' procedere
nell'analisi  per  ulteriori  informazioni.  In aggiunta, il gel o il
tracciato puo' essere tarato con l'inserimento di  proteine  standard
di  peso  molecolare  o  punto  isoelettrico noti, il che permette il
calcolo del peso molecolare delle bande interessanti o il loro  punto
isoelettrico.

          (1)  Konarev,  V.B.,  Gavrilyuk,  I.P.,  Gubareva,  N.K.  e
          Peneva, T.I., 1979, Cereal Chemistry, 56, 272-278.
          (2) Shewry, P.R., Pratt, H.M., Faulks, A.J., Parmar,  S.  e
          Miflin,  B.J.,  1979,  Journal of the National Institute of
          Agricultural Botany, 15, 5-40.
                             IL MINISTRO
                  DELL'AGRICOLTURA E DELLE FORESTE
                               FONTANA