(Allegato C)
                             ALLEGATO C 
 
                             BRUCELLOSI 
 
A. Siero-agglutinazione. 
   1. Il siero  agglutinante  tipo  deve  essere  conforme  al  siero
campione preparato dal  Veterinary  Laboratory  Weybridge  -  Surrey,
Inghilterra. 
   L'ampolla  deve  contenere  1.000   unita'   internazionali   (UI)
agglutinanti provenienti dalla  liofilizzazione  di  1  ml  di  siero
bovino. 
   2.  La  fornitura  del  siero  tipo  deve  essere  assicurata  dal
Bundesgesundheitsamt, Berlino. 
   3. Il tasso delle agglutine brucellari di  un  siero  deve  essere
espresso in unita' internazionali per ml (ad es.: siero X -  80  u.i.
per ml). 
   4. La  lettura  della  siero-agglutinazione  lenta  in  tubi  deve
avvenire al 50% o al 75%  di  agglutinazione;  l'antigene  utilizzato
dovra' essere stato titolato nelle identiche condizioni  in  presenza
di siero tipo. 
   5. L'agglutinabilita' dei vari antigeni nei  confronti  del  siero
tipo deve essere compresa entro i seguenti limiti: 
    - se la lettura e' fatta al 50%: tra 1/600 e 1/1000; 
    - se la lettura e' fatta al 75%: tra 1/500 e 1/750. 
   6.  Per  la  preparazione  dell'antigene  destinato  alla   siero-
agglutinazione in tubi (metodo  lento)  devono  essere  utilizzati  i
ceppi Weybridge n.  99  e  USDA  1119  o  qualsiasi  altro  ceppo  di
sensibilita' equivalente. 
   7. I terreni di coltura utilizzati sia per  la  conservazione  del
ceppo nel laboratorio che  per  la  produzione  dell'antigene  devono
essere scelti in modo da  non  favorire  la  dissociazione  batterica
(S-R); si dovra' impiegare di preferenza l'agarpatata. 
   8. L'emulsione batterica  deve  essere  effettuata  con  soluzione
fisiologica (NaCI 8,5%) fenicato allo 0,5%. Non deve essere usato  il
formolo. 
   9. Si devono incaricare del controllo ufficiale degli  antigeni  i
seguenti istituti ufficiali: 
     a) Germania: Bundesgesundheitsamt, Berlino; 
     b)  Belgio:  Institut  national  de  recherches  ve'te'rinaires,
Bruxelles; 
     c) Francia: Laboratoire central  de  recherches  ve'te'rinaires,
Alfort; 
     d) Granducato del Lussemburgo: Istituto del paese fornitore; 
     e) Italia: Istituto superiore di sanita', Roma; 
     f) Paesi Bassi: Centraal  Diergeneeskundig  Instituut,  Afdeling
Rotterdam; 
     g) Danimarca: Statens veterinaere  Serumlaboratorium,  Kobenhavn
V; 
     h) Irlanda: The Veterinary Research  Laboratory  Departement  of
Agricolture and Fisheries, Thorndale Beaumont Road, Dublin 9; 
     i) Regno Unito: - Gran Bretagna: The Central Veterinary  Labora-
tory, Weybridge, Surrey England; 
- Island del Nord:  The  Veterinary  Research  Laboratory,  Stormont,
Belfast; 
     j) Grecia:  Kthniatrikon  Institoytoy  Lovvdvn  Kai  Parasitikvn
Noshmatvn 1era odow75 Auhnai 301; 
     k)  Spagna:  Laboratorio  de  Sanidad  y  Produccion  Animal  de
Granada; 
     l) Portogallo: Laboratorio Naccional de Investigacao veterinaria
- Lisboa. 
   10. Gli antigeni possono essere  forniti  concentrati  purche'  il
coefficiente di diluizione richiesto sia indicato sull'etichetta  del
flacone. 
   11. Per  effettuare  una  siero-agglutinazione  occorre  preparare
almeno tre  diluizioni  per  ogni  siero.  Le  diluizioni  del  siero
sospetto devono  essere  affermate  in  modo  che  la  lettura  della
reazione al limite di infezione avvenga nel tubo mediano. In caso  di
reazione positiva in questo tubo il siero sospetto  conterra'  quindi
almeno la quantita' di 30 UI agglutinanti per millilitro. 
B. Reazione di fissazione del complemento. 
   1. Come siero standard vale lo stesso substandard del siero  della
brucellosi di cui al punto A 1  del  presente  allegato.  Oltre  alle
unita' di agglutinazione internazionali (UAI), devono essere presenti
in un millilitro di questo siero della brucellosi liofilizzato  1.000
unita' sensibilizzanti che  fissano  il  complemento.  Queste  unita'
sensibilizzanti sono denominate unita' sensibilizzanti CEE (USC). 
   2.  La  fornitura  del  siero  standardizzato  e'  assicurata  dal
BundesgesundheitSamt di Berlino. 
   3. Il tenore di anticorpi che fissano il complemento, in un siero,
va espresso in unita' sensibilizzanti CEE (USC) (es.: siero x  =  USC
ml). 
   4. Un siero contenente in 1/ml 20 unita' sensibilizzanti  CEE  (il
che corrisponde ad un'attivita' del 20% dell'attivita' del  siero  di
riferimento) o piu', deve essere considerato positivo. 
   5. I sieri devono essere inattivati come segue: 
     a) bovini: 56 - 60C per 30-50 minuti; 
     b) suini: 60C per 30-50 minuti. 
   6. Per  la  produzione  dell'antigene  si  devono  usare  i  ceppi
Weybridge n. 99 o USDA 1119. 
   L'antigene e' costituito da un'emulsione  batterica  in  soluzione
fisiologica allo 0,85% o in soluzione tampone veronal. 
   7. Per la reazione si deve usare una dose di complemento  che  sia
maggiore della dose minima necessaria per una emolisi totale. 
   8. Nell'esecuzione della reazione, si devono effettuare ogni volta
i seguenti controlli: 
     a) controllo dell'effetto anticomplementare del siero; 
     b) controllo dell'antigene; 
     c) controllo delle emazie sensibilizzate; 
     d) controllo del complemento; 
     e) controllo di sensibilita' della reazione con  l'aiuto  di  un
siero positivo; 
     f) controllo della specificita' della reazione con l'aiuto di un
siero negativo. 
   9. La sorveglianza e il controllo ufficiale dei sieri  standard  e
degli antigeni sono affidati agli organismi di cui al punto A  9  del
presente allegato. 
   10. Gli antigeni possono  essere  forniti  in  forma  concentrata,
purche' sull'etichetta sia indicato  il  coefficiente  di  diluizione
necessario. 
C. Prova dell'anello (Ring Test). 
   1. La prova dell'anello deve essere effettuata  sul  contenuto  di
ogni bidone di latte o  sul  contenuto  di  ogni  grande  contenitore
dell'azienda. 
   2. L'antigene tipo  da  impiegare  deve  provenire  da  uno  degli
istituti elencati al punto A 9, lettere da a) a j). Si raccomanda  di
impiegare  antigeni   standardizzati   secondo   le   raccomandazioni
dell'OMS/FAO. 
   3.  L'antigene  puo'  essere  colorato  solo  con  ematossilina  o
tetrazolo; occorre dare la preferenza all'ematossilina. 
   4. Se non sono utilizzati metodi  di  conservazione,  la  reazione
deve essere effettuata tra la  18a  e  la  24a  ora  successiva  alla
mungitura. Qualora la prova sul latte debba essere  effettuata  oltre
24 ore dopo il prelievo del campione, si devono adottare  sistemi  di
conservazione. Come conservanti si possono utilizzare il formolo o il
cloruro mercurico; in tal caso, la prova deve essere effettuata entro
14 giorni successivi al giorno in cui e' stato prelevato il campione. 
   In caso di utilizzazione del formolo, la concentrazione finale nel
campione di latte deve essere  dello  0,2%;  la  proporzione  tra  la
quantita' del latte e la soluzione  di  formolo  da  aggiungere  deve
essere almeno di 10 a 1. 
   Al posto del formolo si  puo'  utilizzare  il  cloruro  mercurico;
anche in tal caso la concentrazione  finale  nel  latte  deve  essere
dello 0,2% e la proporzione tra la quantita' di latte e la  soluzione
del cloruro mercurico da aggiungere, di 10 a 1. 
   5. La reazione deve essere effettuata  secondo  uno  dei  seguenti
metodi: 
    - su una colonna di latte di almeno 25 mm di altezza e su un vol-
ume di latte di 1 ml cui sono stati aggiunti 0,03  ml  di  uno  degli
antigeni standardizzati colorati; 
    - su una colonna di latte di almeno 25 mm di altezza e su un vol-
ume di latte di 1 ml cui sono stati aggiunti 0,05  ml  di  uno  degli
antigeni standardizzati colorati; 
    - su un volume di latte di 8 ml cui sono stati aggiunti  0,08  ml
di uno degli antigeni standardizzati colorati; 
    - su una colonna di latte di almeno 25 mm di altezza e su un vol-
ume di latte di 2 ml cui sono aggiunti 0,05 ml di uno degli  antigeni
standardizzati colorati. 
   6. La miscela di latte e di antigeni deve essere tenuta in 
termostato a 37 C per almeno 45 e al massimo per 60 minuti. La prova 
deve essere valutata entro 15 minuti dalla rimozione della  soluzione
dal termostato. 
   7. La reazione deve essere valutata secondo il seguente criterio: 
     a) reazione negativa: latte colorato, crema decolorata; 
     b) reazione positiva: latte e crema colorati in modo identico  o
latte decolorato e crema colorata. 
D. Prova dell'antigene di Brucella tamponato. 
   La prova all'antigene di Brucella tamponato puo' essere effettuata
secondo uno dei seguenti metodi: 
 A. METODO MANUALE. 
   1.  Come  siero   standard   e'   impiegato   il   secondo   siero
internazionale standard anti-Brucella abortus,  fornito  dal  Central
Veterinary Laboratory, Weybridge, Surrey, Inghilterra. 
   2. L'antigene e' preparato senza riferimento  alla  concentrazione
delle cellule, ma la  sua  sensibilita'  deve  essere  standardizzata
rispetto  al  secondo  siero  internazionale  standard  anti-Brucella
abortus, in modo tale che l'antigene dia  reazione  positiva  con  un
siero diluito 1:47,5 e reazione negativa con un siero diluito 1:55. 
   3. L'antigene deve essere sospeso in diluente  per  l'antigene  di
Brucella tamponato a pH 3,65 (Piu' o Meno) 0,5, e puo'  essere  stato
colorato mediante rosa Bengala. 
   4. Per la preparazione dell'antigene devono essere  utilizzati  il
ceppo Weybridge n. 99 oppure l'USDA 1119 o qualunque altro  ceppo  di
sensibilita' equivalente. 
   5. I terreni di coltura impiegati per la conservazione  del  ceppo
in laboratorio e per la produzione dell'antigene devono  essere  tali
da   non   provocare   la   dissociazione   batterica   (S-R);   sono
raccomandabili il terreno  agarpatata  oppure  i  metodi  di  coltura
continua. 
   6. L'antigene deve essere controllato nei  confronti  di  8  sieri
liofilizzati riconosciuti rispettivamente positivi e negativi. 
   7. La sorveglianza e il controllo  ufficiale  dei  sieri  e  degli
antigeni standard sono effettuati dagli organismi ufficiali  elencati
nell'allegato C, punto A 9. 
   8. L'antigene deve essere fornito pronto per l'uso. 
   9. La  prova  dell'antigene  di  Brucella  tamponato  deve  essere
effettuata nel modo seguente: 
     a) porre una goccia (0,03 ml) di antigene a fianco di una goccia
(0,03 ml) del siero su una piastra bianca; 
     b) mescolare  con  un  agitatore,  prima  di  linea  retta,  poi
tracciando dei cerchi del diametro di 10-12 mm circa; 
     c) agitare la piastra alternativamente per 4  minuti  (circa  30
movimenti al minuto); 
     d)  effettuare  la  lettura  della  prova  in  buone  condizioni
d'illuminazione:  in  mancanza  di  agglutinazione  la  prova   sara'
considerata  negativa;   qualsiasi   grado   di   agglutinazione   va
considerato  positivo,  salvo  quando  appare   chiara   un'eccessiva
essiccazione intorno ai margini. 
  B. METODO AUTOMATIZZATO. 
   Il metodo automatizzato deve essere  sensibile  ed  esatto  almeno
quanto il metodo manuale. 
E. Prova dell'anello di latte, effettuata su plasma sanguigno. 
A. PRELIEVO DEL PLASMA SANGUIGNO. 
   Le provette con il sangue teso non coagulabile  mediante  aggiunta
di EDTA sono centrifugate per 3 minuti a 3000 giri al  minuto  e  poi
conservate per 12-24 ore a 37 C. 
 B. IMPOSTAZIONE DIAGNOSTICA. 
   Si versano 0,2 di plasma stabilizzato in una provetta contenente 1
ml di latte crudo. Dopo aver agitato, si aggiunge  una  goccia  (0,05
ml)  di  antigene  ABR  e  si   agita   nuovamente.   L'antigene   e'
standardizzato rispetto ad un antigene standard messo a  disposizione
dall'istituto menzionato al punto A 9 a). 
   Dopo aver lasciato riposare per 45 minuti ad una temperatura di 
     37 C, si esamina il risultato entro 15 minuti. La prova e' 
considerata positiva se l'anello di latte ha la stessa colorazione  o
una colorazione piu' pronunciata di quella della colonna di latte. 
F. Agglutinazione del plasma sanguigno. 
  Il plasma sanguigno ottenuto conformemente al metodo  di  cui  alla
sezione E,  punto  A,  puo'  essere  utilizzato  immediatamente  dopo
centrifugazione   senza   che   sia   necessario    procedere    alla
stabilizzazione termica. 
Si mescolano  0,05  ml  di  plasma  con  1  ml  di  antigene  per  la
sieroagglutinazione al 50%,  il  che  corrisponde  ad  un  titolo  di
diluizione 1:20 nel caso della  sieroagglutinazione.  Si  esamina  il
risultato dopo aver lasciato riposare per 18-24 ore alla  temperatura
  di 37 C. La prova e' considerata positiva se l'aggiudicazione e' 
uguale o superiore al 50%. 
G. Prova di microagglutinazione. 
   1. Il diluente e' preparato da una  soluzione  salina  fisiologica
0,85% fenicata allo 0,5%. 
   2. L'antigene preparato nel modo  descritto  nei  punti  6,7  e  8
dell'allegato C, punto A, e titolato nel modo descritto al  punto  A5
dell'allegato  C.  Al  momento  dell'uso  dell'antigene  si  aggiunge
safranina 0 alla 0,02% (diluizione finale). 
   3. Il siero standard e'  lo  stesso  siero  di  cui  al  punto  A1
dell'allegato C. 
   4.  La  fornitura   del   siero   standard   e'   assicurata   dal
Bundesgesundheitsamt di Berlino. 
   5. La prova di microagglutinazione  utilizza  piastre  fornite  di
pozzetti a fondo conico e della capacita' di 0,250 ml. La prova viene
eseguita nella maniera seguente: 
     a) prediluizioni dei sieri: a ciascun pozzetto  di  una  piastra
contenente 0,075 ml di diluente si aggiungono 0,050 ml di ogni  siero
in esame. Le mescolanze vengono agitate per 30 secondi. 
     b) Diluizioni scalari dei sieri: per ogni siero preparare almeno
tre diluizioni. A tale scopo a partire dalle prediluizioni (1:2,5) si
prelevano 0,025 ml di ciascun siero e si trasferiscono su una piastra
contenente 0,025 ml di diluizione. In tal modo  la  prima  diluizione
viene portata dal valore di 1:5 e le successive vengono eseguite  per
raddoppio. 
c) Aggiunta dell'antigene: nei singoli pozzetti contenenti le diverse
diluizioni dei sieri in esame si aggiunge antigene in volume di 0,025
ml. Previa agitazione per 30 secondi le piastre vengono chiuse con  i
         rispettivi coperchi e poste a 37 C per 20-24 ore in 
atmosfera umidificata. 
     d)  Lettura  dei  risultati:   si   valuta   il   quadro   della
sedimentazione dell'antigene mediante esame del  fondo  del  pozzetto
riflesso da uno specchio concavo posto al di sotto di esso. Nel  caso
di prova negativa l'antigene sedimenta  sotto  forma  di  un  bottone
compatto, a margini netti e di  colore  rosso  intenso.  In  caso  di
positivita' si forma invece un velo  diffuso,  di  colorito  rosa  ed
uniformemente distribuito. Le diverse percentuali  di  agglutinazione
vengono  determinate  per  raffronto  con   controlli   dell'antigene
indicanti 0,25, 50, 75 e 100% di agglutinazione. Il titolo di ciascun
siero viene espresso in UIA/ml. Nella  prova  e'  opportuno  inserire
controlli costituiti da siero negativo e siero  positivo  diluito  in
modo da contenere 30 UIA/ml. 
H.  Il  saggio  ELISA  per  la  brucellosi  bovina   come   descritto
all'allegato G.