(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
                   Al Presidente della Repubblica
   Il consiglio comunale  di  Torre  Annunziata  (Napoli),  rinnovato
nelle  consultazioni  elettorali del 6 maggio 1990, presenta fenomeni
di infiltrazione della  criminalita'  organizzata  che  compromettono
l'imparzialita'    dell'organo    elettivo,    il    buon   andamento
dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi.
   Invero, dal prefetto di Napoli, con relazione in  data  27  maggio
1993,  e'  stata  evidenziata  la  sussistenza  di  gravi  indizi  di
compromissione  dell'attivita'  amministrativa  dell'ente  locale,  a
causa  dei  condizionamenti  derivanti  dalle infiltrazioni dirette e
indirette della criminalita' organizzata  all'interno  dello  stesso,
emerse a seguito di recenti indagini condotte dai competenti organi.
   Il  territorio  del  comune di Torre Annunziata e' conteso tra due
grosse  organizzazioni  camorristiche,  guidate  rispettivamente   da
Gionta Valentino e Limelli Luigi.
   Fin  dalla  campagna elettorale relativa alle citate consultazioni
amministrative,  furono  riscontrate  forme  di  collaborazione   tra
esponenti  delle  predette  organizzazioni  camorristiche  ed  alcuni
candidati, alcuni dei quali sono risultati poi eletti.
   Significativa, in proposito, e' l'intervenuta  tregua  tra  i  due
clan, che, fino a poco tempo prima della contesa elettorale, si erano
contrastati,  ponendo  in essere numerosi omicidi, tregua finalizzata
alla gestione, attraverso gli  eletti  dagli  stessi  sostenuti,  dei
cospicui flussi finanziari.
   Infatti, l'articolato settore delle opere pubbliche e dei relativi
appalti,  costituisce,  nella  circostanza,  un  comune obiettivo, in
ragione dei rilevanti finanziamenti statali per l'edilizia scolastica
e  dei  "Fondi  F.I.O.",  gia'  stanziati  per  il  comune  di  Torre
Annunziata.
   In  particolare,  gli  appalti  comunali, affidati successivamente
alle elezioni del 1990, risultano sostanzialmente aggiudicati  sempre
alle  medesime imprese, e le conseguenti procedure di gara presentano
anomalie tali  da  palesare  complessi  intrecci  tra  organizzazioni
criminose,  esponenti  dell'amministrazione comunale ed imprenditoria
locale.
   Sintomatica  e'  l'aggiudicazione   della   gara   relativa   alla
realizzazione  degli  edifici  scolastici,  finanziati  con  la legge
Falcucci, a favore delle imprese Staiano e Viola di Torre Annunziata,
che costituirebbe  la  contropartita  promessa  al  clan  Gionta  per
l'appoggio ricevuto in campagna elettorale.
   E'  stato  accertato, inoltre, ad ulteriore conferma del sodalizio
tra pubblici amministratori e  camorra,  che,  nel  luglio  1991,  il
comune  di  Torre Annunziata ha emesso, a titolo di anticipazione, un
ordinativo di pagamento, intestato alla Edilter (TURM), pari a  circa
tre miliardi di lire, basato su una dichiarazione di effettivo inizio
lavori, a tutt'oggi mai avviati, in quanto non risultano ancora defi-
nite   le   relative  procedure  espropriative.  Per  la  illegittima
emissione  di  detto  ordinativo  di  pagamento   furono   esercitate
pressioni  sul  sindaco pro-tempore da parte del consigliere Di Leo e
da un suo uomo di fiducia, De  Pamphilis  Emidio,  appartenenti  alla
corrente dell'ex sindaco Bertone Domenico, inquisito ed arrestato per
vicende legate alla gestione amministrativa del predetto ente locale.
   Anche  in  ordine  agli  appalti  "Fondi  FIO",  a  quelli  per la
realizzazione del campo  sportivo  e  per  la  scuola  "V.  Alfieri",
risultano  aggiudicatari gli stessi gruppi di imprese, anche se sotto
diversa   denominazione   ovvero    attraverso    presentazione    di
documentazione incompleta.
   Analoghe   anomalie   sono   state  riscontrate  nell'appalto  per
l'edilizia residenziale  pubblica,  di  cui,  ancora  una  volta,  e'
risultata aggiudicataria l'impresa Staiano (TURM).
   Nel settore dell'abusivismo edilizio, nonostante la diffusione del
fenomeno,  l'amministrazione  comunale  e'  stata totalmente passiva,
omettendo di porre in essere la prescritta attivita' di  vigilanza  e
repressione.
   Analoga   situazione  si  riscontra  nel  settore  dell'abusivismo
commerciale, per la quasi totale assenza di iniziative di contrasto e
per il mancato coordinamento  fra  gli  uffici  interessati:  annona,
vigili urbani e direttore mercato.
   Infine,  si  evidenzia  che  l'organico  del personale in servizio
presso il comune, composto da circa settecento  dipendenti,  presenta
vistose  anomalie,  quali  la  mancanza  di  dirigenti  e carenze nei
livelli medio-bassi. Inoltre,  numerosi  dipendenti  risultano  avere
precedenti   penali,   anche   gravi,   ed  alcuni  collegamenti  con
organizzazioni criminose ovvero vincoli  di  parentela  con  elementi
della criminalita' organizzata.
   Gli   elementi  sopra  illustrati  e  gli  accertamenti  esperiti,
indicano  un  apparato  comunale  organizzativamente   dissestato   e
fortemente  inquinato  da  presenze  che,  per i precedenti penali, i
legami di parentela e le connessioni con esponenti della criminalita'
locale,  costituiscono  uno  strumento   di   collegamento   con   le
organizzazioni    criminose,    con   la   conseguente   ipotesi   di
condizionamento, ovvero di forme impositive sul  funzionamento  della
vita amministrativa dell'ente locale.
   Da  quanto  sopra  emerge,  inconfutabilmente, l'incapacita' degli
organi comunali di determinarsi liberamente, la devianza dei medesimi
dall'osservanza dei principi di legalita', imparzialita', trasparenza
e buon andamento dell'amministrazione, con grave pregiudizio  per  lo
stato dell'ordine pubblico.
   Per  le suesposte considerazioni, si ritiene necessario provvedere
con  urgenza  ad  eliminare  ogni  deterioramento  ed   inquinamento,
presente  e  potenziale,  della  vita  amministrativa  e  democratica
dell'ente, mediante provvedimenti incisivi dello Stato  in  direzione
dell'amministrazione comunale di Torre Annunziata (Napoli).
   Il prefetto di Napoli, ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto-
legge  31  maggio  1991, n. 164, convertito, con modificazioni, nella
legge 22 luglio 1991, n. 221,  ha  dato  l'avvio  alla  procedura  di
scioglimento del predetto consiglio comunale con la citata relazione.
   Ritenuto, per quanto esposto, che ricorrano le condizioni indicate
nell'art.   1   del  decreto-legge  31  maggio  1991,  n.  164,  come
convertito, con modificazioni, nella legge 22 luglio  1991,  n.  221,
che  legittimano  lo  scioglimento  del  consiglio  comunale di Torre
Annunziata (Napoli), si formula rituale proposta per l'adozione della
misura di rigore.
    Roma, 2 giugno 1993
                                    Il Ministro dell'interno: MANCINO