(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
                   Al Presidente della Repubblica
   Nel consiglio comunale di Taranto -  al  quale  la  legge  assegna
cinquanta membri - si e' venuta a determinare una grave situazione di
crisi  a causa delle dimissioni rassegnate da venticinque consiglieri
in data 12 gennaio 1993.
   Il prefetto di Taranto,  ritenendo  essersi  verificata  l'ipotesi
prevista  dal  comma  1, lettera b), n. 2, dell'art. 39 della legge 8
giugno 1990, n.  142,  ha  proposto  lo  scioglimento  del  consiglio
comunale  sopracitato,  disponendone, nel contempo, con provvedimento
n. 190/13.12/Gab.  del  14  gennaio  1993,  la  sospensione,  con  la
conseguente  nomina di un commissario per la provvisoria gestione del
comune.
   Nelle more dell'adozione del  provvedimento  di  scioglimento,  il
tribunale  amministrativo  regionale per la Puglia, adito con ricorso
proposto  dal  consigliere  dimissionario  sig.  Giovanni  Rosa   per
l'annullamento  del  citato  decreto  prefettizio,  con  ordinanza n.
126/93 del 3 febbraio 1993, ha  accolto  la  domanda  incidentale  di
sospensione della esecuzione del provvedimento impugnato.
   Intanto   la   crisi   politica  nell'ambito  dell'amministrazione
comunale di Taranto, reinsediatasi a seguito della  citata  pronuncia
del  tribunale  amministrativo  regionale,  si  e'  accentuata con la
presentazione delle dimissioni prima  da  parte  del  sindaco  e  dei
componenti  la  giunta, in data 6 febbraio 1993, e successivamente da
parte di altri consiglieri in tempi diversi.
   Raggiunto il numero  complessivo  di  quarantaquattro  consiglieri
dimissionari,    il    prefetto    di    Taranto,    essendo   emersa
inconfutabilmente       l'impossibilita'       di       funzionamento
del'amministrazione  comunale  di  Taranto,  ha provveduto nuovamente
alla sospensione  del  citato  consiglio  comunale,  con  decreto  n.
2152/13.12/Gab. del 31 marzo 1993.
   Il  Consiglio  di  Stato,  peraltro, con ordinanza n. 475/93 del 2
aprile  1993,  ha  accolto   l'appello   per   l'annullamento   della
sopraddetta ordinanza del tribunale amministrativo regionale.
   Tutto  cio'  premesso,  si  ritiene  che nella specie, non potendo
essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi
del  suddetto  ente,  ricorrano  gli  estremi  per  far  luogo   allo
scioglimento della predetta rappresentanza.
   Mi  onoro,  pertanto,  di  sottoporre alla firma della S.V. Ill.ma
l'unito schema di decreto con il quale si provvede allo  scioglimento
del  consiglio  comunale  di Taranto ed alla nomina di un commissario
per la provvisoria  gestione  del  comune  nella  persona  del  dott.
Giacomo Mendolia.
    Roma, 21 maggio 1993
                                    Il Ministro dell'interno: MANCINO