(all. 1 - art. 1)
                   Al Presidente della Repubblica
   Il consiglio comunale  di  Cellino  San  Marco  (Brindisi)  si  e'
rinnovato  a seguito delle consultazioni elettorali del 6 giugno 1993
con contestuale elezione del sindaco nella  persona  del  sig.  Marco
Cascione.
   Il citato amministratore e' stato condannato alla pena di anni due
e  mesi  sei  di reclusione, per il reato di calunnia ex art. 368 del
codice penale, con sentenza del tribunale di Lecce in data 8 novembre
1989, confermata dalla corte di appello di Lecce il 24 novembre  1990
e  passata  in  giudicato  per  effetto della decisione della Suprema
Corte di cassazione, emessa in data 24 novembre 1991. In  conseguenza
del  passaggio  in giudicato della sentenza, l'elezione a sindaco del
signor Marco Cascione e' nulla, ai sensi del combinato  disposto  dei
commi  1, lettera d), e 4 dell'art. 1 della legge 18 gennaio 1992, n.
16, e pertanto il predetto e' decaduto dalla carica  illegittimamente
ricoperta.
   Si  e'  configurata,  pertanto,  una  delle  fattispecie  previste
dall'art. 20 della legge 25 marzo 1993, n. 81, in base  al  quale  la
decadenza del sindaco costituisce presupposto per lo scioglimento del
consiglio comunale.
   Per  quanto  esposto  si  ritiene  che, ai sensi degli articoli 20
della legge 25 marzo 1993, n. 81 e del successivo  art.  21,  che  ha
sostituito l'art. 39, comma 1, lettera b), n. 1, della legge 8 giugno
1990,  n.  142,  ricorrano  gli  estremi  per  far  luogo al proposto
scioglimento.
   Mi onoro, pertanto, di sottoporre alla  firma  della  S.V.  Ill.ma
l'unito  schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento
del consiglio comunale di Cellino San Marco (Brindisi).
    Roma, 7 dicembre 1993
                                    Il Ministro dell'interno: MANCINO