(Allegato 3)
                                                           Allegato 3 
 
 
 
                              SEZIONE 1 
               DETERMINAZIONE DELLA MIGRAZIONE GLOBALE 
 
 A. NORME GENERALI. 
1.  La  determinazione  della  migrazione   globale   e'   effettuata
utilizzando  simulanti  previsti  nell'All.  II  punto  1   ed   alle
condizioni di prova specificate qui di seguito: 
- Caso generale: materiali ed oggetti destinati a venire  a  contatto
con  prodotti  alimentari  di  tutti  i  tipi:  effettuare  le  prove
impiegando  tutti  i  simulanti  di  cui  all'All.  II  punto  1   ed
utilizzando per ciascun simulante un nuovo campione dei materiali  ed
oggetti in questione. 
- Caso  particolare:  materiali  ed  oggetti  destinati  a  venire  a
contatto con un solo prodotto alimentare o con un gruppo definito  di
prodotti alimentari. 
Effettuare le prove: 
- impiegando solamente i simulanti indicati come appropriati  per  il
prodotto alimentare o il gruppo di prodotti alimentari e il cui 
elenco e' stabilito conformemente all'All. II 
- quando il prodotto alimentare o il gruppo  di  prodotti  alimentari
non sono inclusi in tale elenco, impiegando tra i simulanti  indicati
all'All. II punto 1 solo quello o  quelli  che  meglio  corrispondono
alle capacita' estrattive di  quel  prodotto  alimentare  o  di  quel
gruppo di prodotti alimentari. 
 
2. Condizioni di prova (tempi e temperature) 
- Effettuare le prove di migrazione scegliendo tra i tempi e le  tem-
perature previsti nella tabella quelli che meglio corrispondono  alle
condizioni di contatto  normali  o  prevedibili  per  i  materiali  o
oggetti in esame. 
- Se un materiale o oggetto  e'  destinato  ad  essere  ripetutamente
impiegato a brevi intervalli in  varie  condizioni  di  contatto  fra
quelle previste nella  colonna  1  della  tabella,  si  determina  la
migrazione sottoponendolo successivamente a tutte  le  condizioni  di
prova corrispondenti  previste  alla  colonna  2  ed  utilizzando  il
medesimo simulante. 
- A parita' di tempo di prova, se un materiale o  oggetto  supera  la
prova ad una temperatura superiore, non e' necessario sottoporlo alla
prova a temperatura inferiore. 
A parita' di temperatura di prova, se un materiale o  oggetto  supera
la prova per un tempo superiore non  e'  necessario  sottoporlo  alla
prova per un tempo inferiore. 
- Se il materiale o oggetto puo' essere utilizzato nell'impiego reale
in qualsiasi condizione  di  tempo  o  di  temperatura  di  contatto,
effettuare solamente le prove di 10 giorni a 40 C e di 2 ore a  70  C
considerate, convenzionalmente, piu' severe. 
Nel caso d'impiego del simulante D (olio d'oliva rettificato o suoi 
sostituti) effettuare solamente la prova di 10 giorni a 40 C. 
- Se si costata che l'impiego  delle  condizioni  di  prova  previste
nella tabella provoca al materiale o oggetto delle modifiche  fisiche
o di altro tipo che non si  verificano  nelle  condizioni  normali  o
prevedibili d'impiego del materia'le o oggetto, impiegare nelle prove
di migrazione condizioni piu' appropriate al caso specifico. 
 
------------ 
                               TABELLA 
   Condizioni di prova da scegliere in rapporto alle condizioni di 
contatto (tempi (t) e temperature (T)) nell'impiego reale 
    

================================================================
Condizioni di contatto                   Condizioni di prova
nell'impiego reale
----------------------------------------------------------------
              1                                  2
----------------------------------------------------------------
1. Durara di contatto: t (>) 24 ore
 1.1. T (< o =) 5 ºC                        10 giorni a  5 ºC
 1.2. 5 ºC (<) T (< o =) 40 ºC (1)          10 giorni a 40 ºC
2. Durara di contatto: 2 ore (<) t
(<) 24 ore
 2.1. T (< o =) 5 ºC                            24 ore a 5 ºC
 2.2. 5 ºC (<) T (< o =) 40 ºC                 24 ore a 40 ºC
 2.3. T (>) 40 ºC                               2 ore a 80 ºC
3. Durara di contatto: t (< ) 1 ora
 3.1. T (< o =) 5 ºC                             2 ore a 5 ºC
 3.2. 5 ºC (=) T (< o =) 40 ºC                  2 ore a 40 ºC
 3.3. 40 ºC (<) T (>) 70 ºC                     2 ore a 70 ºC
 3.4. 70 ºC (<) T (< o =) 100 ºC               1 ore a 100 ºC
 3.5. 100 ºC (<) T (< o =) 121 ºC            30 min. a 121 ºC
 3.6. T (< o =) 121 ºC                         2 ore a 175 ºC

    
---------------- 
(1) Per i materiali e gli oggetti a contatto con prodotti  alimentari
per cui sia indicata, a  un'etichetta  o  da  una  legislazione,  una
temperatura di conservazione inferiore a 20 C: le condizioni di prova
sono 10 giorni a 20 C. 
 
B. METODO DI EFFETTUAZIONE DELLE PROVE NEL CASO DEI SOLVENTI 
ACQUOSI. 
 
1. Campione di prova. 
Recipienti: riempirli con il solvente di prova, precondizionato  alla
tempertura richiesta, coprire con  vetro  d'orologio  e  lasciare  in
autoclave o nel termostato, per la durata ed alla  temperatura  indi-
cate sotto il punto A/2. 
Films: utilizzare la cella A.S.T.M. o equivalente. 
Capsule,  guarnizioni,  tappi  e  simili  elementi  di  chiusura:  da
esaminare unitamente al recipiente al quale sono destinati (v.  punto
B/3). 
Oggetti in generale aventi una forma ed una funzione  differenti  dal
vero recipiente:  adottare  un  rapporto  superficie/volume  il  piu'
possibile vicino al reale e ad ogni modo compreso tra  2  e  0,5.  La
superficie  esposta  al   solvente   deve   essere   sufficientemente
rappresentativa. 
 
2. Determinazione della migrazione-globale. 
La determinazione della  migrazione  globale  e'  effettuata  per  il
controllo degli oggetti finiti. 
Il  liquido  proveniente  dalla   prova   di   migrazione,   riunito,
all'occorrenza, e' evaporato (o distillato) fino a  un  volume  molto
piccolo, quindi  travasato  nella  capsula  tarata,  nella  quale  si
completa l'evaporazione del solvente a bagnomaria. Le  ultime  tracce
di solvente sono eliminate in stufa, a 105 C, fino a  peso  costante.
Raffreddare in essicatore per 30  minuti  e  pesare  (e).  Effettuare
parallelamente una prova in bianco con un volume uguale di  solvente;
sottrarre il peso di questo residuo per correggere e. 
Calcolo: La migrazione globale e' calcolata con la formula: 
    

                             m     a2
                        M = ---   ----  1000
                            a1      q


    
Dove: 
M = migrazione espressa in mg/kg 
m = massa in mg di sostanza ceduta dal campione  come  risulta  dalle
prove di migrazione 
a1 = area della superficie in dm(Elevato al Quadrato) del campione in
contatto durante la prova di migrazione 
a2 = area della superficie in dm(Elevato al Quadrato) del materiale o
dell'oggetto nelle effettive condizioni di impiego 
q = quantita' in g di prodotto alimentare a contatto con il materiale
o con l'oggetto nelle effettive condizioni di impiego. 
Se si vuole esprimere la migrazione in mg/dm(Elevato al Quadrato)  si
adotta la formula: 
    

                             m
                        M = ---
                            a1


    
nella quale m ed a1 hanno lo stesso significato sopra indicato. 
Quando la prova e' effettuata su un provino in  assenza  dell'oggetto
finito, la conversione dell'espressione da mg/dm(Elevato al Quadrato)
in mg/kg puo' essere ottenuta moltiplicando per 6 il valore di M1. 
Nel caso di oggetti ad uso breve e ripetuto, la determinazione  della
migrazione globale e' effettuata dopo  3  prove  di  contatto,  sulla
soluzione proveniente dalla terza prova. 
 
3. Casi particolari. 
Capsule, guarnizioni, tappi e simili elementi di chiusura in  materia
plastica per contenitori in vetro. 
Le prove di cessione su capsule, guarnizioni, tappi e simili elementi
di chiusura in materia  plastica  per  contenitori  in  vetro  devono
essere effettuate, caso per caso unitamente ai contenitori  ai  quali
gli stessi elementi di chiusura sono destinati. 
A tale scopo prelevare un minimo di 10 contenitori uguali muniti  del
rispettivo  elemento  di  chiusura  (capsula,  guarnizione,  tappo  o
simile). 
Praticare un foro sul fondo dei contenitori, lavarli con un getto  di
acqua di fonte e successivamente con acqua distillata ed  asciugarli.
Quindi  chiudere  fermamente  ogni  contenitore  con  il   rispettivo
elemento di chiusura,  porlo  in  posizione  rovesciata  e  riempirlo
attraverso il foro, fino a cm 1 dalla parete superiore forata, con il
solvente  prescelto,   precedentemente   portato   alla   temperatura
indicata. La parte superiore forata viene coperta  con  un  vetro  da
orologio. 
Nel caso di contenitori di capacita' superiore  a  ml  500,  adottare
tutte le condizioni sopraindicate con un volume di solvente in ml 500
per ogni contenitore. 
In tali condizioni portare  i  contenitori  in  adatto  termostato  e
lasciarli alla  temperatura  voluta,  per  il  tempo  indicato  nella
tabella 2. 
Per le temperature piu' elevate e comunque per le prove con  olio  di
girasole, fare uso di autoclave termostatata. Successivamente operare
come indicato al punto B/2. 
Il residuo di cessione non  deve  superare  i  limiti  di  migrazione
globale specificati per i singoli oggetti o materiali. 
Per il calcolo si applica la seguente formula: 
    

                             m
                        M = ---   1000
                             q


    
Dove: 
M = residuo di cessione, riferito ad  una  capsula  o  simile  ed  al
rispettivo contenitore esaminati, espresso in mg/kg 
m = peso del residuo in mg riferito ad una capsula  o  simile  ed  al
rispettivo contenitore (peso del residuo totale diviso per il  numero
delle  capsule  o  simili  esaminate).  Fare  una  prova  in   bianco
utilizzando  il  contenitore  senza  tappo  e  dedurre  la   cessione
eventualmente dovuta alla superficie in vetro esposta 
q = volume del contenitore, espresso in g di acqua. 
Per incarti per alimenti solidi, appartenenti ai tipi per i quali  e'
prevista una prova  di  migrazione  con  simulanti  A  e  D,  con  pH
superiore a 4,5, quali torrone, fondente e simili, dadi per brodo: in
applicazione di quanto disposto dall'art. 1 del Decreto  Ministeriale
13  settembre  1975,  nel  caso  di  imballaggi  complessi   ottenuti
dall'accoppiamento  di  un  coestruso  materia   plastica-carta   con
alluminio, le prove di cessione  si  effettuano  sul  coestruso  come
tale, destinato al contatto con l'alimento. 
 
4. Tubi, nastri trasportatori ed altri oggetti a contatto dinamico. 
Nel caso di tubi,  nastri  trasportatori  ed  altri  oggetti  di  uso
industriale, con i quali gli alimenti vengono in  contatto  dinamico,
qualora risulti impossibile prendere in esame l'oggetto come tale, le
prove di cessione sono effettuate, secondo le modalita'  indicate  ai
precedenti punti  1  e  2,  su  spezzoni  o  provini  rappresentativi
dell'oggetto in esame, posti in contatto con  il  solvente  o  con  i
solventi  prescelti,  in  volume  tale  da  determinare  un  rapporto
superficie/volume compreso tra 2 e 0,5,  quando  non  automaticamente
determinato  dalla  capacita'  propria  del  campione  di  prova.  Il
risultato si esprime in mg/kg. 
Ai fini dell'applicazione della formula indicata al punto 2,  si  as-
sume convenzionalmente, come valore di q il volume  minimo  (per  gli
alimenti liquidi) o il peso  minimo  (per  gli  alimenti  solidi)  di
alimento che, in normali condizioni di esercizio  viene  in  contatto
con la superficie dell'oggetto  reale,  in  un  intervallo  di  tempo
uguale a quello di prova. 
Il valore di q, cosi' determinato, e' espresso in grammi. 
Ove nel caso, tale volume o peso minimo di  portata,  individuato  ai
fini della valutazione  dell'idoneita'  dell'oggetto,  dovra'  essere
dichiarato come limitazione di impiego ai sensi  della  dichiarazione
di conformita' precisata all'art. 7 del Decreto Ministeriale 21 marzo
1973. 
 
   C. DETERMINAZIONE DELLA MIGRAZIONE GLOBALE NEGLI ALIMENTI PER I 
QUALI E' PREVISTO L'IMPIEGO DEL SIMULANTE D. 
 
1. Scopo e campo di applicazione. 
Il metodo e' previsto per la determinazione della migrazione  globale
di costituenti di materia plastica, gomme e  materiali  similari  nel
liquido simulante D. 
 
2. Principio del metodo. 
Il campione in esame, di peso  e  superficie  noti,  viene  posto  in
contatto con il liquido simulante, adottando le condizioni  operative
(durata e temperatura)  specificate  nell'allegato  IV  del  presente
decreto, in relazione alle condizioni di contatto nell'impiego reale. 
Allo scadere del tempo  di  contatto,  il  campione  e'  asciugato  e
pesato. 
Il liquido simulante eventualmente assorbito dal  campione,  estratto
con  1,1,2-triclorotrifluoroetano,  evaporato  e   portato   a   peso
costante, e' pesato ed il suo peso e' detratto da quello del campione
da  cui  deriva,  al  fine  di   ottenere   una   prima   valutazione
dell'idoneita' del campione in esame. Infatti, se in tali  condizioni
non viene superato il  limite  di  migrazione  globale,  non  occorre
procedere alla determinazione gascromatografica del liquido simulante
assorbito. 
Se,  invece,  tale   limite   viene   superato,   si   procede   alla
determinazione gascromatografica, previa  preparazione  degli  esteri
metilici  degli  acidi  grassi  dell'olio  costituente   il   liquido
simulante. Il peso del simulante cosi' determinato viene detratto dal
peso del campione gia' esposto al contatto con il liquido  simulante.
La differenza tra il peso iniziale ed il peso finale corretto esprime
la migrazione globale del campione esaminato. 
 
3. Liquido simulante. 
Liquido simulante D. 
Se si  impiega  l'olio  di  oliva  rettificato  il  riferimento  gas-
cromatografico va fatto all'estere metilico dell'acido oleico; se  si
impiega l'olio di girasole, all'estere metilico dell'acido linoleico. 
 
4. Reattivi. 
 
4.1. Acido solforico, d: 1,84. 
 
4.2. 1,1,2-triclorotrifluoroetano per spettroscopia, reagente Merek o
equivalente, distillato a 47,6 C. 
 
4.3. Standard interno:  soluzione  contenente  2,0  mg/ml  di  metile
(soluzione in neptano). 
 
4.4. Soluzione di idrossido di potassio 0,5N in metanolo. 
 
4.5. Complesso di trifluoruro di boro-metanolo (circa al 14% di BF3),
reagente BDH o equivalente. Il reattivo e' tossico. Esso va adoperato
con precauzione e sotto cappa di aspirazione. 
 
4.6. Soluzione satura di solfato di sodio. 
 
5. Apparecchiatura. 
 
5.1. Attrezzatura idonea per ritagliare e forare i provini. 
 
5.2. Calibro. 
 
5.3. Carta da filtro Whatman N. 1. 
 
5.4. Pinze per microscopio in acciaio inossidabile. 
 
5.5.Supporti per provini in acciaio inossidabile, del diametro  di  1
mm, secondo il disegno riportato in figura 1. 
 
5.6.Due essicatori per condizionamento, di diametro interno di 30 cm,
provvisti di adatti sostegni  in  vetro  per  sospendervi  i  provini
montati sui supporti  metallici,  e  contenenti  rispettivamente  sul
fondo: 
  a) la soluzione al 20% (v/v) di H2 SO4 (corrispondente all'umidita'
relativa dell'80% circa); 
  b) la soluzione al 35% (v/v) di H2 SO4 (corrispondente all'umidita'
relativa del 50% circa). 
5.7. Bilancia analitica con sensibilita' 0,1 mg. 
 
5.8. Armadio refrigerato che consenta  di  mantenere  in  ogni  punto
della zona di prova la temperatura di 5 C (Piu' o Meno) 2 C. 
 
5.9. Armadio termostatico che consenta di  mantenere  in  ogni  punto
della zona di prova la temperatura voluta (Piu' o Meno) 2 C. 
 
5.10.Autoclave che consenta di mantenere in ogni punto della zona  di
prova la temperatura di 120 C (Piu' o Meno) 2 C. 
 
5.11. Rullo di gomma del tipo da laboratorio fotografico. 
 
5.12. Tubi  in  vetro  a  fondo  piatto,  diametro  interno  3,5  cm,
lunghezza 20 cm escluso lo smeriglio, con cono e  tappi  normalizzati
34/35. 
 
5.13. Stufa elettrica termostata. 
 
5.14.Estrattori di Soxheleth, diametro interno 4 cm,altezza sifone di
scarico almeno 12 cm, provvisti di refrigerante ad acqua e di pallone
di estrazione a fondo tondo da 250 ml. 
 
5.15. Palline di quarzo. 
 
5.16. Bagnomaria a posti multipli o serie di mantelli riscaldanti. 
 
5.17. Evaporatore rotante. 
 
5.18. Normale vetreria da laboratorio. 
 
5.19. Apparecchiatura per gascromatografia: 
    Gascromatografo a ionizzazione di fiamma. 
    Accessori e condizioni operative saranno scelti  in  rapporto  al
particolare  apparecchio  disponibile,  in  modo   di   ottenere   la
separazione degli acidi caratteristici del simulante e dello standard
interno. 
6. Procedimento. 
 
6.1. Campione di prova. 
L'analisi si effettua, quando possibile, sull'oggetto finito,  oppure
su provini in forma di lastre  piane  ottenuti  dal  prodotto  finito
oppure su provini (possibilmente dello spessore di 0,5  mm)  ottenuti
con lo stesso materiale e nelle stesse condizioni di lavorazione e di
invecchiamento, purche' in ogni caso  il  comportamento  del  provino
alla  migrazione   sia   rappresentativo   di   quello   dell'oggetto
nell'impiego reale. 
Si procede parallelamente sia sul campione in esame, sia sul campione
in bianco, costituito dallo stesso campione non posto in contatto con
il liquido simulante. 
Nel caso di materiale  omogeneo,  una  lastrina  10  x  10  cm  viene
tagliata in quattro provini di 2,5 x 10 cm. Alle estremita'  di  ogni
provino, in corrispondenza dei bracci del supporto metallico  vengono
praticati due fori a bordo netto, di diametro di 3 mm. 
 
6.2.Analogamente si ritagliano 4 provini delle stesse dimensioni  che
costituiscono il campione in bianco. 
Nel caso in cui si operi direttamente sugli  oggetti  finiti  o  loro
parti, particolari adattamenti saranno adottati che risultino  idonei
alle  finalita'  del  metodo.  Ad  esempio,  nel  caso  di  materiali
complessi, in cui  sia  necessario  limitare  l'esame  al  solo  lato
destinato  al  contatto  con  l'alimento,  potranno  essere   formati
sacchetti termosaldati dalle dimensioni volute. Nel  caso  che  siano
stati utilizzati, per motivi pratici, provini, supporti e tubi aventi
dimensioni diverse, come nel caso di analisi di prodotti  finiti,  e'
opportuno mantenere il rapporto tra superficie esposta  e  volume  di
liquido simulante nel valore di 2 e comunque non inferiore a 0,5. 
6.3. Misura dello spessore medio. 
Nel caso di provini, si misura lo spessore mediante un calibro. 
>Dal valore dello spessore medio si determina  la  superficie  totale
mediante l'equazione: 
 
                       S = 198,87 + 107,53 x s 
 
    in cui: 
    S = superficie totale in contatto, in  cm(Elevato  al  Quadrato),
relativa a 4 provini dalle dimensioni indicate, compresi i fori; 
    s = spessore medio, in cm. 
 
6.4. Trattamento preliminare. 
 
I provini relativi al campione in esame ed  al  campione  in  bianco,
vengono puliti dell'eventuale polvere superficiale (ad esempio,con un
fazzoletto di lino) e inseriti in  gruppi  di  quattro  nell'apposito
sostegno metallico, in modo da risultare tesi e  ben  separati  l'uno
dall'altro. Si tenga presente che  le  pesate  relative  ai  campioni
saranno comprensive dei rispettivi supporti metallici. 
 
6.5. Condizionamento preliminare del campione in bianco. 
 
Il campione in bianco  viene  introdotto  e  sospeso  nell'essicatore
condizionato all'80% circa di umidita' relativa.  Dopo  24  ore  i  4
provini, unitamente al supporto metallico, vengono pesati.  (+/-  0,1
mg). Sia PB1 il peso ottenuto per  il  campione  in  bianco  in  tali
condizioni. 
Porre quindi lo stesso campione in  bianco  nel  secondo  essicatore,
condizionato al 50% circa di umidita' relativa,  per  altre  24  ore.
Quindi pesare nuovamente. Sia PB(Elevato al Quadrato) il nuovo  >peso
ottenuto e sia inoltre: 
 
             (delta) PB = PB1 - PB(Elevato al Quadrato) 
 
6.6. Condizionamento e pesata del campione in esame. 
 
Se (delta) PB > 1 mg/dm(Elevato al  Quadrato)  ovvero,  nel  caso  di
oggetti finiti, se (delta) PB > 6 p.p.m. si esegue  sul  campione  in
esame il condizionamento al 50% di umidita' relativa, per  24  ore  o
comunque finche' PB tra due pesate consecutive sia 1  mg/dm  (Elevato
al Quadrato). Quindi si pesa. 
Diversamente il campione non viene condizionato e lo si pesa. 
In ogni caso,sia P1 il peso in g del campione in esame, unitamente al
supporto metallico, prima del contatto con il simulante. 
 
6.7. Contatto con il simulante del campione in esame. 
 
Introdurre il supporto metallico con i quattro provini  nel  tubo  di
vetro. Si versa nel tubo  un  volume  di  simulante,  precedentemente
portato alla temperatura di prova, tale che  il  rapporto  superficie
volume sia pari a 2. Porre  il  tubo  in  termostato  (o  in  armadio
refrigerato, o in autoclave, secondo la temperatura  di  prova)  alla
temperatura e per la durata prescelte. Scaduto il tempo di  contatto,
estrarre i provini,  lasciarli  gocciolare,  toglierli  dal  supporto
metallico e asciugarli tra due fogli di carta da filtro Wathman N. 1,
premendo moderatamente con il rullo di gomma. 
I provini asciugati vengono ricollocati  poi  nello  stesso  supporto
metallico, preventivamente sgrassato. 
 
6.7.1.Parallelamente versare in un tubo di  vetro  100  ml  circa  di
simulante e porre il tubo in termostato nelle  stesse  condizioni  di
temperatura e di durata prescelte per  il  campione  in  esame.  Tale
simulante sara' utilizzato come simulante testimone nella costruzione
della curva di riferimento prevista al punto  6.13.  (Il  trattamento
del simulante testimone viene riportato  per  rigore  analitico,  per
quanto l'esperienza abbia dimostrato che il trattamento  non  produce
alterazioni significative rispetto al simulante tal quale). 
 
6.7.2.In casi particolari (materiali complessi, alcune  resine  quali
quelle melamminiche, ecc.) in  cui  si  abbia  perdita  di  peso  per
evaporazione   da   parte   del   campione   in   esame,    prevedere
l'effettuazione di una prova  in  bianco  in  parallelo,  ponendo  in
termostato lo stesso campione in bianco  nel  tubo  di  vetro,  nelle
stesse condizioni del campione in esame; in  sede  di  calcolo  della
migrazione del  campione  in  esame,  espressa  in  mg/dm(Elevato  al
Quadrato) (v.  punto  7)  si  terra'  conto  della  perdita  di  peso
suddetta, sottraendo questa al valore di migrazione ottenuto. 
 
6.8. Condizionamento al 50% di umidita' relativa dopo il contatto. Se
(delta) PB (v. punto 6.6.) e' risultato superiore ai limiti indicati,
porre il campione in esame nell'essicatore condizionato al 50%  circa
di umidita' relativa, generalmente per 24 ore e comunque  finche'  PB
tra due pesate consecutive sia i  mg/dm(Elevato  al  Quadrato).  Cio'
puo' essere omesso nel caso di D PB  uguale  o  inferiore  ai  limiti
indicati. In ogni caso, pesare (+/- 0,1 mg) i provini  unitamente  al
supporto metallico. Sia P2 il peso in g del campione in esame dopo il
contatto con il simulante. Nel caso che si sia condotta la  prova  in
parallelo sul campione in  bianco  effettuare  le  stesse  operazioni
anche su questo (v. punto 6.7.2.). 
 
6.9. Estrazione del simulante assorbito. 
 
6.9.1. Campione in esame. 
 
Inserire mediante le pinze il  campione  in  esame  con  il  relativo
supporto  metallico  nell'estrattore   di   Soxheleth,   montato   su
bagnomaria a posti multipli. Nel pallone di estrazione versare  circa
200 ml di 1, 1, 2-triclorotrifluoroetano e qualche pallina di  quarzo
per  regolare  l'ebollizione.  E'  essenziale  che  l'estrazione  del
simulante sia completa e cio' va verificato. Una prova orientativa  o
l'esperienza  dei  singoli  materiali   potranno   dare   sufficienti
indicazioni   sull'efficacia   delle   condizioni   di    estrazione.
Normalmente l'estrazione del simulante assorbito si completa entro  5
ore. Per alcuni materiali (quali le gomme) il tempo di estrazione  di
5 ore puo' non essere sufficiente ed e' quindi  necessario  protrarlo
piu' a lungo. Nel caso di prodotti finiti si puo' fare  ricorso  alla
estrazione a freddo  per  24  ore,  verificando  sempre  la  completa
estrazione del simulante. A tal  fine  in  casi  particolari,  potra'
essere  scelto  un   solvente   di   estrazione   diversa.   Ultimata
l'estrazione, l'estratto viene concentrato  a  piccolo  volume  nello
stesso pallone e quindi travasato quantitativamente in una  beuta  da
100 ml, il cui peso sia stato preventivamente tarato  a  108  C.  Qui
l'estratto e' completamente evaporato e portato a peso costante a 105
C. 
 
6.9.2.Campione in bianco. Effettuare l'estrazione  di  Soxheleth  sul
campione in bianco e comunque adottando le stesse condizioni adottate
per il campione in  esame.  Il  rispettivo  estratto,  concentrato  a
piccolo  volume,  trasferito  in   beuta   da   100   ml,   evaporato
completamente, e' sottoposto  direttamente  alla  preparazione  degli
esteri come al punto 6.11. 
 
6.10.Prima valutazione di idoneita' del campione in esame: migrazione
massima ponderale (Mmax. pond.). 
Sia CT il peso in g dell'estratto ottenuto per il campione  in  esame
al punto 6.9.1. Se: 
 
    

P1 - Pt + CT
------------ . 1000(</=) 8 mg/dm (Elevato al Quadrato)o (</=) 50 ppm
     S

    
 
tenuto conto del  reale  rapporto  superficie/volume  dell'oggetto  o
materiale nell'impiego pratico (v. punto 7) (nonche' della migrazione
apparente dovuta a perdita di peso  per  evaporazione  nel  caso  dei
materiali citati  al  punto  6.7.2.),  non  e'  necessario  procedere
all'esame gascromatografico ed  il  campione  in  esame  e'  ritenuto
idoneo. (Infatti, tale estratto puo' peccare  soltanto  per  eccesso,
potendo essere costituito, oltre che dal  simulante  estratto,  dalle
sostanze  eventualmente  migrate  nel  simulante  e  dalle   sostanze
estratte direttamente dal solvente). Se il valore dell'espressione e'
superiore al limite stesso, procedere alla preparazione degli  esteri
metilici come indicato al punto 6.11. 
 
6.11.Preparazione degli esteri metilici degli estratti  del  campione
in esame e del campione in bianco e del simulante testimone. 
 
I residui  provenienti  rispettivamente  dai  punti  6.9.2.  e  6.10.
vengono trattati nel modo seguente: 
aggiungere al residuo nella beuta 4 ml di soluzione di  idrossido  di
potassio in metanolo 0,5 N e qualche pallina di quarzo; 
far bollire la soluzione per 10 minuti a riflusso; 
aggiungere attraverso il refrigerante 5 ml di B3, e far bollire per 2
minuti; 
aggiungere  sempre  attraverso  il  refrigerante  10  ml  di   eptano
contenente lo standard metile margarato e far bollire di nuovo per  1
minuto; 
lasciare raffreddare fino a temperatura ambiente; 
aggiungere 30 ml di soluzione satura di solfato di sodio e 
agitare per due minuti circa; 
aggiungere ancora soluzione satura di solfato di sodio in modo che il
livello si innalzi fino al collo della beuta; 
lasciare a se' fino a  completa  separazione  delle  fasi  (circa  30
minuti). 
Gli  esteri  metilici  cosi'   ottenuti   vengono   sottoposti   alla
determinazione gascromatografica secondo  quanto  indicato  al  punto
6.12. 
 
6.12. Determinazione gascromatografica. 
 
Data la particolare finalita' analitica  della  determinazione  della
migrazione globale dagli imballaggi agli alimenti, a 
titolo d'esempio, si indicano le condizioni seguenti, tra quelle 
equivalenti possibili che consentano una buona separazione degli 
acidi grassi: 
colonna: in acciaio inossidabile, 2,5 mm x 3 m riempita con succinato
di dietilenglicole 20% su gas-chrom P AW, 80-100 mesh; 
rivelatore: ionizzazione di fiamma; 
temperature: colonna 195 C; iniettore 270 C; rivelatore 250 C; 
gas di trasporto: elio, 25 ml/mn. 
L'interpretazione dei gascromatogrammi viene  ottenuta  con  uno  dei
sistemi convenzionali applicabili all'analisi gascromatografica degli
oli vegetali. 
L'esame dell'estratto proveniente dalla  prova  in  bianco,  eseguita
nelle stesse condizioni (diluizione, volume iniettato)  del  campione
in esame, permette di verificare che,  in  corrispondenza  del  picco
prescelto non si producano  interferenze  significative.  Tale  picco
viene assunto come termine di riferimento nel calcolo. 
6.13. Curva di riferimento. 
Pesare esattamente quantita' di simulante dell'ordine di 10, 30,  60,
100 mg. Preparare gli esteri metilici con le  modalita'  indicate  al
punto 6.11., compresa l'aggiunta di 10 ml della soluzione standard di
margarato di metile. 
Costruire la curva di taratura,  mettendo  in  ordinate  il  rapporto
delle altezze (o delle rispettive aree) dei picchi: 
 
altezza picco di riferimento area picco di riferimento 
------------------------------ ovvero ----------------------------- 
altezza picco metile margarato area picco metile margarato 
 
e in ascisse le quantita' di simulante pesate. 
6.14. Calcolo del simulante assorbito dal campione in esame. 
Utilizzando il cromatogramma ottenuto dal campione in esame calcolare
il valore del rapporto indicato al punto 6.13., da cui,  mediante  la
curva di riferimento, si risale alla quantita' di simulante assorbito
PH. 
7. Calcolo della migrazione globale. 
Dal valore ottenuto per  la  quantita'  di  simulante  assorbito  dal
campione  in  esame  si  ricava  la   migrazione   globale   mediante
l'equazione: 
    

     P1 - P2 + PH
             M = -------------- x 1000
                         S

    
dove: 
M = migrazione globale nel simulante in  mg/dm(Elevato  al  Quadrato)
(se la si vuole esprimere in ppm si adotta  generalmente  il  fattore
moltiplicativo 6; se il rapporto reale superficie/volume e'  noto  si
tiene conto di questo); 
P1 = peso  in  g  del  campione  in  esame,  unitamente  al  supporto
metallico, eventualmente dopo il condizionamento al 50%  di  umidita'
relativa, prima del contatto con il simulante (v. punto 6.6.); 
P2 = peso  in  g  del  campione  in  esame,  unitamente  al  supporto
metallico, eventualmente dopo il condizionamento al 50%  di  umidita'
relativa, dopo il contatto con il simulante (v. punto 6.8.); 
PH = peso in g del simulante assorbito  dal  campione  in  esame  (v.
punto 6.14.); 
S = superficie totale in dm(Elevato al Quadrato)  messa  in  contatto
con il simulante (v. punto 6.3.). 
Per  riportare  il  valore  della  migrazione   al   rapporto   reale
superficie/volume che si determina in pratica nell'oggetto finito, la
formula indicata al  punto  B/2  dell'allegato  IV,  Sezione  I,  del
presente decreto, diventa: 
    

           a
        Q = M x --- x 1000
                 v

    
dove: 
Q = migrazione globale, espressa in ppm; 
a = superficie reale dell'oggetto, in dm(Elevato al Quadrato); 
v = volume reale dell'alimento in contatto con l'oggetto considerato,
espresso in g di acqua. 
  Nota. - Per materiali  e  oggetti  che  possono  perdere  peso  per
evaporazione, tale perdita viene anzitutto espressa in  mg/dm(Elevato
al Quadrato) e quindi detratta dal valore  della  migrazione  globale
(v. punto 6.7.2.). 
 
7.1. Scarto analitico. 
Si considera valida la prova quando  almeno  3  determinazioni  di  M
effettuate su distinti campioni, non si discostino dalla media di 
oltre 
2-mg/dm(Elevato al Quadrato) (o del valore  corrispondente  nel  caso
dell'espressione in ppm). E' ammesso uno scarto analitico sul  valore
medio di migrazione  trovato,  riferito  all'intero  procedimento,  e
tenuto conto del reale  rapporto  superficie/volume  dell'oggetto  in
esame, non superiore a  2  mg/dm(Elevato  al  Quadrato),  applicabile
anche nel caso di valori che eccedano al massimo di  tale  scarto  il
limite di migrazione globale. 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
D. ULTERIORI DISPOSIZIONI APPLICABILI NELLA VERIFICA DEL RISPETTO 
DEI LIMITI DI MIGRAZIONE. 
                        Disposizioni generali 
1. Quando si  confrontano  i  risultati  delle  prove  di  migrazione
specificate nell'allegato III del presente decreto si assume  che  la
massa specifica di tutti i simulanti sia convenzionalmente  uguale  a
1. I milligrammi di sostanza (e) ceduta (e) per  litro  di  simulante
(mg/l) corrispondono quindi esattamente ai  milligrammi  di  sostanza
(e) ceduta(e) per chilogrammo di simulante  e,  tenendo  conto  delle
disposizioni  di  cui  all'allegato  II  del  presente  decreto,   ai
milligrammi di sostanza (e) ceduta (e) per  chilogrammo  di  prodotto
alimentare. 
2. Qualora le  prove  di  migrazione  siano  effettuate  su  campioni
ricavati dal materiale o dall'oggetto finito o su  campioni  all'uopo
fabbricati e le quantita' di prodotti alimentari o di simulante poste
a contatto con il campione siano diverse da  quelle  esistenti  nelle
condizioni reali di impiego del  materiale  o  dell'oggetto,  occorre
apportare una correzione ai risultati ottenuti  mediante  la  formula
seguente: 
 
    

           m x a2
      M = -------- x 1000
           a1 x q

    
 
Dove: 
  M : e' la migrazione in mg/kg; 
m : e' la massa in mg di sostanza ceduta dal  campione  come  risulta
dalle prove di migrazione; 
a1 : e' l'area  della  superficie  in  dm(Elevato  al  Quadrato)  del
campione in contatto con l'alimento o simulante durante la  prova  di
migrazione; 
a2 : e' l'area  della  superficie  in  dm(Elevato  al  Quadrato)  del
materiale o oggetto nelle effettive condizioni di impiego; 
q : e' la quantita' in grammi di prodotto alimentare a  contatto  con
il materiale o con l'oggetto nelle effettive condizioni di impiego. 
3. La determinazione della migrazione viene effettuata su materiali o
oggetti oppure, se cio' non e' possibile, su  campioni  ricavati  dal
materiale   e   dall'oggetto   o,   se   necessario,   su    campioni
rappresentativi del materiale o oggetto. 
Il campione deve essere posto a contatto con il prodotto alimentare o
il simulante in modo rappresentativo  delle  condizioni  di  contatto
durante l'impiego effettivo. A tale scopo, la prova  va  condotta  in
modo che vengano a contatto con i  prodotti  alimentari  solo  quelle
parti del campione destinate a  venire  a  contatto  con  i  prodotti
alimentari nell'impiego effettivo. Tale condizione e' particolarmente
importante nei casi di materiali o oggetti formati da diversi strati,
per coperchi, ecc. 
Le prove di migrazione su coperchi, guarnizioni, tappi o  dispositivi
di  chiusura  simili  devono  essere   effettuate   applicando   tali
dispositivi ai contenitori cui sono destinati nelle stesse condizioni
d'uso normali o previste. 
E' in ogni caso permesso dimostrare la conformita' con  i  limiti  di
migrazione usando una prova piu' severa. 
4. In accordo  con  le  disposizioni  dell'articolo  3  del  presente
decreto il campione del materiale o dell'oggetto e' messo in contatto
con il prodotto alimentare o con  il  simulante  appropriato  per  un
periodo ed ad una temperatura scelti in relazione al tipo di contatto
ed alle condizioni d'impiego degli allegati II  e  III  del  presente
decreto. Alla fine del  tempo  stabilito  si  effettua  sul  prodotto
alimentare  o  sul  simulante  la  determinazione   analitica   della
quantita'  totale  delle  sostanze  (migrazione  globale)  e/o  della
quantita' di una o piu' sostanze (migrazione  specifica)  cedute  dal
campione. 
5. Se un oggetto e' destinato a venire piu' volte a  contatto  con  i
prodotti alimentari, la (e)  prova  (e)  di  migrazione  deve  essere
ripetuta su uno stesso campione tre volte, nelle condizioni  previste
dall'allegato III del presente decreto, usando un altro  campione  di
alimento  o  simulante  ogni  volta.  La  verifica  della  migrazione
dev'essere effettuata sulla base del livello riscontrato nella  terza
prova. Tuttavia se vi e' una prova inconfutabile che  il  livello  di
migrazione non aumenta nella seconda e terza prova e se  nella  prima
prova  non  viene  (vengono)  superato  (i)  il(i)  limite   (i)   di
migrazione, non occorrono altre prove. 
 
  Disposizioni specifiche relative al limite globale di migrazione 
 
6. Nel caso si ricorra ai simulanti acquosi di cui agli allegati II e
III del presente decreto la determinazione analitica della  quantita'
totale  di  sostanze  cedute  dal  campione  puo'  essere  effettuata
attraverso l'evaporazione del simulante e la determinazione del  peso
del residuo. 
Nel caso si ricorra all'olio di oliva rettificato o ad uno  dei  suoi
succedanei, puo' essere utilizzata  la  procedura  descritta  qui  di
seguito. 
Il campione del materiale o dell'oggetto viene pesato sia  prima  che
dopo il contatto con il simulante.  Si  estrae  quindi  il  simulante
assorbito dal campione e lo si determina quantitativamente. 
La quantita' di simulante trovata viene quindi sottratta dal peso del
campione determinato dopo il contatto con il simulante. La differenza
tra  il  peso  iniziale  e  quello  finale  corretto  rappresenta  la
migrazione complessiva del campione esaminato. Nel caso di un oggetto
destinato a venire a contatto ripetutamente con i prodotti alimentari
e per il  quale  e'  tecnicamente  impossibile  effettuare  la  prova
descritta nel punto 5, possono essere  apportate  delle  modifiche  a
questa prova a condizione che sia possibile determinare il livello di
migrazione relativo alla terza prova. Una delle modifiche  consentite
viene descritta qui di seguito. 
La prova viene effettuata su tre campioni identici  del  materiale  o
dell'oggetto.  Si  sottopone  uno  di  questi  campioni  alla   prova
appropriata e  si  determina  la  migrazione  globale  (MfB0121).  Il
secondo e il terzo campione vengono sottoposti alle stesse condizioni
di temperatura ma per tempi di contatto che sono  rispettivamente  il
doppio e il triplo di quello prefissato e si determina la  migrazione
globale in ciascun caso (rispettivamente MfB0122 e MfB0123). 
  Il materiale o l'oggetto e' ritenuto conforme se M1 o M3 -  M2  non
superano il limite di migrazione globale. 
7. Un materiale o un oggetto  la  cui  migrazione  superi  il  limite
globale di migrazione di una quantita' non superiore al valore  della
tolleranza analitica  qui  sotto  definita  deve  essere  considerato
conforme alla presente direttiva. 
Le seguenti tolleranze analitiche sono state osservate: 
   20 mg/kg o 3 mg/dm(Elevato al Quadrato) nelle prove di  migrazione
con olio di oliva rettificato o suoi sostituti; 
   6 mg/kg o 1 mg/dm(Elevato al Quadrato) nelle prove  di  migrazione
con gli altri simulanti di cui agli allegati II e  III  del  presente
decreto. 
8. La verifica della conformita'  al  limite  globale  di  migrazione
nelle prove di migrazione con l'olio  di  oliva  rettificato  e  suoi
sostituti non  deve  essere  effettuata  in  quei  casi  in  cui  sia
inconfutabilmente dimostrata l'inadeguatezza sul  piano  tecnico  del
metodo di analisi specificato. 
In questi casi, per le sostanze per le quali in questo  allegato  non
sono indicati limiti di migrazione specifica o altre restrizioni,  si
applica un limite di migrazione specifica generico di 60 mg/kg  o  di
10 mg/dm(Elevato al Quadrato). 
La somma di tutte  le  migrazioni  specifiche  determinate  non  deve
comunque superare il limite di migrazione globale.