58,889 miliardi per le azioni cofinanziate Maf-Regioni nell'ambito del Piano nazionale di lotta fitopatologica e integrata. Alla Cassa per la formazione della proprieta' coltivatrice sono stati trasferiti i rimanenti 413 miliardi. Per quanto riguarda i fondi dell'art.5 attribuiti alla competenza del Maf, pari a lire 331,998 miliardi, lire 22,9 miliardi sono stati attribuiti all'INEA quale integrazione del contributo statale per la gestione della RICA, mentre lire 19 miliardi sono stati impegnati a favore dell'ISTAT (2 miliardi) e delle Regioni (17 miliardi) per l'attuazione della decisione CEE 518/81. Da quanto esposto risulta che sullo stanziamento globale di 19617,277 miliardi, dalle Regioni sono stati gestiti 13901,174 miliardi (70,8%), di cui 866,63 miliardi provenienti dai trasferimenti del Maf; altri Enti hanno gestito 437,9 miliardi e il Maf 5278,203 miliardi (26,9%). Tra le somme disponibili e quelle impegnate si riscontra una differenza di lire 3308,828 miliardi dovuta: a) per lire 575 miliardi ai fondi dell'art.6 destinati all'attuazione del Piano Forestale Nazionale. In realta' le Regioni e Province Autonome solo nel 1988 hanno potuto iscrivere in bilancio i fondi relativi al 1986 e 1987, in quanto la delibera CIPE che approvava il piano di reparto e' intervenuta solo il 2 dicembre 1987. I dati attualmente pervenuti si riferiscono ancora solo a poche Regioni e non hanno consentito, ancora una volta, un'analisi valida. b) per lire 583,677 miliardi ai fondi dell'art.5. Di tale somma circa 68,454 miliardi, compresi 41,7 miliardi che risultano assegnati al Fondo di rotazione (art.5: tab.1 ) riguardano la parte di competenza del Maf di cui si e' gia' detto. Gli altri 514,323 miliardi derivano da risorse assegnate alle Regioni e al Fondo di rotazione miliardi). Nel suddetto importo rientrano anche i 96,977 miliardi assegnati e ripartiti tra il 1991 e il 1992, per gli obiettivi 1 e 5b del regolamento 2052/88, per i quali non si dispone di un'esauriente rendicontazione. Tale somma puo' comunque considerarsi impegnata in quanto corrispondente a programmi operativi gia' approvati dalla Comunita'. Va qui ancora ricordato che il campo di osservazione regionale, per diverse di esse, non abbraccia tutto l'intervallo di tempo in esame, data la discontinuita' e parzialita' delle informazioni fornite. Inoltre, e' anche il caso di ricordare che i decreti con i quali il Ministero del Tesoro ha reso disponibili i fondi in questione sono in genere intervenuti con ritardo rispetto alle delibere del CIPE. c) per lire 723,693 miliardi ai fondi dell'art.4 di cui 291 (40,2%) imputabili agli interventi inerenti la cooperazione. Da questo importo vanno detratte le economie. d) per lire 1426,458 miliardi ai fondi dell'art.3 destinati alle Regioni. Anche qui vanno ripetute, e con maggiore rilevanza, le osservazioni relative al campo di osservazione gia' fatte per l'art.5. Da quanto detto si puo' dunque concludere che il totale degli impegni sopra riportato e' senz'altro inferiore al volume degli stessi effettivamente realizzato, per quella parte di attivita' svolta, ma per la quale manca al momento la rendicontazione.