(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
  NORMATIVE E METODOLOGIE TECNICHE PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO,
 IL CONTROLLO, LA MANUTENZIONE E LA BONIFICA DI MATERIALI CONTENENTI
              AMIANTO PRESENTI NELLE STRUTTURE EDILIZIE
P r e m e s s a
   La  presente  normativa  si  applica  a  strutture edilizie ad uso
civile, commerciale o industriale aperte al pubblico  o  comunque  di
utilizzazione collettiva in cui sono in opera manufatti e/o materiali
contenenti  amianto  dai  quali puo' derivare una esposizione a fibre
aerodisperse.
   Sono pertanto esclusi da tale normativa gli edifici industriali in
cui la contaminazione proviene dalla lavorazione  dell'amianto  o  di
prodotti che lo contengono (quindi siti industriali dismessi o quelli
nei  quali  e'  stata effettuata riconversione produttiva) e le altre
situazioni in cui l'eventuale inquinamento da amianto e'  determinato
dalla  presenza  di  locali  adibiti  a stoccaggio di materie prime o
manufatti o dalla presenza di depositi di rifiuti.
   Il   documento   contiene   normative   e   metodologie   tecniche
riguardanti:
    -  l'ispezione  delle  strutture  edilizie,  il  campionamento  e
l'analisi dei materiali sospetti per l'identificazione dei  materiali
contenenti amianto;
    -  il  processo  diagnostico  per la valutazione del rischio e la
scelta  dei   provvedimenti   necessari   per   il   contenimento   o
l'eliminazione del rischio stesso;
    -  il  controllo  dei materiali contenenti amianto e le procedure
per le attivita' di custodia e  manutenzione  in  strutture  edilizie
contenenti materiali di amianto;
    - le misure di sicurezza per gli interventi di bonifica;
    -  le metodologie tecniche per il campionamento e l'analisi delle
fibre aerodisperse.
   Il documento fa riferimento a due tipi di indicazioni:
     a) "norme prescrittive" che compaiono  nel  testo  in  carattere
"grassetto";
     b)  "norme  indicative",  da  intendersi  come  linee  guida non
prescrittive che vengono indicate nel testo in carattere "corsivo".
   In allegato al documento sono riportate alcune tecniche analitiche
di riferimento per la determinazione della  concentrazione  ponderale
di  amianto  in  campioni  massivi  e  per  la  determinazione  della
concentrazione di fibre di amianto aerodisperse in ambienti  di  vita
(ambienti indoor).
   Tali  allegati  vanno  intesi  come  indicativi ed eventuali altre
tecniche in grado di fornire prestazioni equivalenti  in  termini  di
rivelabilita' ed accuratezza possono essere utilizzate a meno che nel
testo  del  documento non sia esplicitamente prescritta l'adozione di
una specifica metodica.
1 - LOCALIZZAZIONE E CARATTERIZZAZIONE DELLE STRUTTURE EDILIZIE.
1a) Classificazione dei materiali contenenti amianto.
   Ai fini pratici, i materiali  contenenti  amianto  presenti  negli
edifici possono essere divisi in tre grandi categorie:
    1)  materiali  che  rivestono  superfici  applicati a spruzzo o a
cazzuola;
    2) rivestimenti isolanti di tubi e caldaie;
    3)  una  miscellanea  di   altri   materiali   comprendente,   in
particolare,  pannelli ad alta densita' (cemento-amianto), pannelli a
bassa  densita'  (cartoni)  e  prodotti  tessili.  I   materiali   in
cemento-amianto,  soprattutto sottoforma di lastre di copertura, sono
quelli maggiormente diffusi.
   La potenziale  pericolosita'  dei  materiali  di  amianto  dipende
dall'eventualita'    che    siano   rilasciate   fibre   aerodisperse
nell'ambiente che possono venire inalate dagli occupanti. Il criterio
piu' importante da valutare  in  tal  senso  e'  rappresentato  dalla
friabilita'  dei  materiali:  si definiscono friabili i materiali che
possono essere sbriciolati o ridotti in polvere mediante la  semplice
pressione  delle  dita.  I  materiali friabili possono liberare fibre
spontaneamente  per  la  scarsa  coesione  interna  (soprattutto   se
sottoposti  a  fattori  di  deterioramento quali vibrazioni, correnti
d'aria,  infiltrazioni  di  acqua)  e   possono   essere   facilmente
danneggiati  nel corso di interventi di manutenzione o da parte degli
occupanti dell'edificio, se sono collocati in aree accessibili.
   In base alla friabilita', i materiali contenenti  amianto  possono
essere classificati come:
    Friabili:  materiali  che possono essere facilmente sbriciolati o
ridotti in polvere con la semplice pressione manuale;
    Compatti: materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti
in polvere solo con l'impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi,
frese, trapani, ecc.).
   Nella  tabella  1  sono  schematicamente  indicati  i   principali
materiali  che  possono  essere  presenti  negli edifici, con le loro
caratteristiche di contenuto in amianto e di friabilita'.
   I ricoprimenti a spruzzo (floccati)  sono  generalmente  materiali
friabili  mentre i rivestimenti di tubazioni e i materiali in cemento
amianto sono materiali in origine poco o niente friabili, lo  possono
tuttavia  diventare  a  seguito del degrado subito a causa di fattori
ambientali.
 1b) Campionamento ed analisi dei materiali.
   Una volta individuate le strutture edilizie  su  cui  intervenire,
sara'  opportuno,  prima di procedere al campionamento dei materiali,
articolare un finalizzato programma di ispezione, che si  puo'  cosi'
riassumere:
    1)  Ricerca  e  verifica della documentazione tecnica disponibile
sull'edificio, per accertarsi dei vari tipi di materiali usati  nella
sua  costruzione,  e per rintracciare, ove possibile, l'impresa edile
appaltatrice.
    2)  Ispezione  diretta  dei  materiali  per  identificare  quelli
friabili e potenzialmente contenenti fibre di amianto.
    3)  Verifica dello stato di conservazione dei materiali friabili,
per fornire una prima valutazione approssimativa  sul  potenziale  di
rilascio di fibre nell'ambiente.
    4)  Campionamento dei materiali friabili sospetti, e invio presso
un centro attrezzato, per la conferma analitica della presenza e  del
contenuto di amianto.
    5) Mappatura delle zone in cui sono presenti materiali contenenti
amianto.
    6)  Registrazione  di  tutte le informazioni raccolte in apposite
schede  (allegato  5),  da  conservare  come  documentazione   e   da
rilasciare anche ai responsabili dell'edificio.
   Il  personale incaricato dell'ispezione e del campionamento dovra'
procedere come segue:
    1)  Rintracciare  prioritariamente  i  siti  di   ubicazione   di
eventuali installazioni di materiali friabili.
    2) Riconoscere approssimativamente il tipo di materiale impiegato
e le sue caratteristiche.
    3)  Stabilire  lo stato di integrita' dei materiali e valutare le
condizioni degli eventuali rivestimenti sigillanti, o  dei  mezzi  di
confinamento.
    4) Valutare la friabilita' dei materiali.
    5)  Adottare  le precauzioni previste durante la manipolazione di
materiali contenenti amianto.
    6) Mettere in atto i criteri e le procedure di campionamento atti
a garantire una sufficiente rappresentativita' dei campioni, evitando
l'esposizione dell'operatore e la contaminazione dell'ambiente.
   I materiali da campionare vanno selezionati  in  modo  prioritario
fra quelli che presentano:
    1) Friabilita' e cattivo stato di conservazione.
    2)  Facile  accesso  o  mancanza  di  rivestimenti  e di mezzi di
confinamento.
    3)  Suscettibilita'  di  facile  danneggiamento   e   conseguente
possibilita' di rilascio di fibre nell'ambiente.
    4) Possibilita' di frequenti manomissioni.
    5) Frequenti interventi di manutenzione.
   In  ogni  caso,  si  dovra'  procedere  al  campionamento evitando
interventi  che  potrebbero  tradursi  in  una  contaminazione  degli
ambienti  circostanti;  si  dovra'  procedere al campionamento con la
massima cautela,  avendo  cura  di  far  sigillare  immediatamente  e
adeguatamente  il  punto  in  cui  si e' effettuato il campionamento,
impiegando, ad esempio, una vernice spray.
   Le  modalita'   operative   del   campionamento   possono   essere
schematicamente riassunte come segue:
    1)  acquisizione  di  documentazione fotografica a colori la piu'
rappresentativa  possibile  del  materiale  da  campionare,  che   ne
evidenzi   la   struttura   macroscopica   e   l'ubicazione  rispetto
all'ambiente potenzialmente soggetto a contaminazione.
    2) Dotazione di adeguati mezzi  personali  di  protezione,  quali
maschere contro polveri e guanti da non piu' riutilizzare.
    3)  Impiego  di strumenti adeguati che non permettano dispersione
di polvere o di fibre nell'ambiente, e che consentano il minimo grado
di intervento distruttivo, quali pinze, tenaglie, piccoli  scalpelli,
forbici,  cesoie,  ecc.  Evitare,  quindi  trapani,  frese, scalpelli
grossolani, lime, raspe, frullini, e simili. Per i  campionamenti  in
profondita'  e'  consigliabile  l'uso  di  carotatori  in  acciaio, o
preferibilmente, se disponibili, di carotatori trasparenti in vetro o
acrilico, ambedue a tenuta stagna.
    4) Prelievo di  una  piccola  aliquota  del  materiale,  che  sia
sufficientemente  rappresentativo  e  che  non  comporti  alterazioni
significative  dello  stato  del  materiale  in  sito.  I   materiali
contenenti  amianto  possono  essere  sia  omogenei  che  eterogenei.
Materiali tipicamente omogenei sono i prodotti in amianto-cemento, le
pannellature isolanti per pareti o soffitti, i manufatti  tessili.  I
materiali  friabili  spruzzati  sono  in  genere omogenei, ma possono
anche essere costituiti da strati di diversa  composizione,  per  cui
occorre  prelevare  i  campioni  con  l'ausilio  del  carotatore. Gli
isolamenti di  tubi  e  caldaie  sono  spesso  eterogenei,  e  quindi
necessitano  di prelievo tramite carotatura. Per i materiali omogenei
sono per solito sufficienti uno o due campioni rappresentavi di circa
5 cmq (o circa 10 gr). Per i materiali  eterogenei  e'  consigliabile
prelevare  da  due  a tre campioni ogni 100 mq. circa, avendo cura di
campionare anche  nei  punti  che  appaiono  di  diversa  colorazione
superficiale   rispetto  al  complesso  della  superficie.  Ulteriori
campioni devono essere prelevati laddove siano state  effettuate  nel
tempo delle riparazioni.
    5)  Inserimento  immediato  del campione in una busta di plastica
ermeticamente sigillabile.
    6) Segnalazione del punto  di  prelievo  sul  materiale  mediante
apposizione di un contrassegno indicante data, modalita' e operatore.
    7) Riparare con adeguati sigillanti il punto di prelievo e pulire
accuratamente con panni umidi eventuali residui sottostanti.
    8)   Compilazione  di  una  scheda  di  prelievo,  con  tutte  le
informazioni necessarie, da allegare al campione.
    9) Trasmissione diretta del campione, della scheda di prelievo  e
della documentazione fotografica al Centro incaricato delle analisi.
   Se  dall'analisi  eseguita  si  rivela  la  presenza di amianto si
procede alla valutazione del rischio.
                            ____________
                                                            TABELLA 1
           PRINCIPALI TIPI DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO
      E LORO APPROSSIMATIVO POTENZIALE DI RILASCIO DELLE FIBRE
_____________________________________________________________________
   Tipo di materiale            Note                 Friabilita'
_____________________________________________________________________
Ricoprimenti a spruzzo  Fino all'85% circa  di  Elevata
e         rivestimenti  amianto
isolanti                Spesso  anfiboli (amo-
                        site,     crocidolite)
                        prevalentemente amosi-
                        te spruzzata su strut-
                        ture portanti  di  ac-
                        ciaio o su  altre  su-
                        perfici come isolanti
                        termo-acustico
_____________________________________________________________________
Rivestimenti isoltanti  Per   rivestimenti  di  Elevato potenziale di
di tubazioni o caldaie  tubazioni tutti i tipi  rilascio di fibre  se
                        di  amianto,  talvolta  i   rivestimenti  non
                        in  miscela  al  6-10%  sono  ricoperti   con
                        con    silicati     di  strato     sigillante
                        calcio.    In    tele,  uniforme e intatto
                        feltri, imbottiture in
                        genere al 100%
_____________________________________________________________________
Funi, corde, tessuti    In  passato sono stati  Possibilita' di rila-
                        usati tutti i tipi  di  scio di fibre  quando
                        amianto.   In  seguito  grandi  quantita'  di
                        solo crisotilo al 100%  materiali     vengono
                                                immagazzinati
_____________________________________________________________________
Cartoni,    carte    e  Generalmente      solo  Sciolti e maneggiati,
prodotti affini         crisotilo al 100%       carte  e cartoni, non
                                                avendo una  struttura
                                                molto  compatta, sono
                                                soggetti   a   facili
                                                abrasioni ed a usura
_____________________________________________________________________
Prodotti            in  Attualmente il  10-15%  Possono    rilasciare
amianto-cemento         di  amianto  in genere  fibre    se   abrasi,
                        crisotilo. Crocidolite  segati,  perforati  o
                        e amosite si ritrovano  spazzolati, oppure se
                        in alcuni tipi di tubi  deteriorati
                        e di lastre
_____________________________________________________________________
Prodotti   bituminosi,  Dallo  0,5  al  2% per  Improbabile  rilascio
mattonelle  di  vinile  mastici,   sigillanti,  di   fibre    durante
con  intercapedini  di  adesivi, al 10-25% per  l'uso normale. Possi-
carta   di    amianto,  pavimenti e mattonelle  bilita'  di  rilascio
mattonelle e pavimenti  vinilici                di fibre se tagliati,
vinilici, PVC  e  pla-                          abrasi o perforati
stiche rinforzate  ri-
coprimenti e  vernici,
mastici,   sigillanti,
stucchi adesivi conte-
nenti amianto
_____________________________________________________________________
2 - VALUTAZIONE DEL RISCHIO.
   La  presenza  di  materiali  contenenti amianto in un edificio non
comporta di per se' un pericolo per la salute degli occupanti. Se  il
materiale   e'   in  buone  condizioni  e  non  viene  manomesso,  e'
estremamente improbabile  che  esista  un  pericolo  apprezzabile  di
rilascio   di   fibre  di  amianto.  Se  invece  il  materiale  viene
danneggiato per interventi  di  manutenzione  o  per  vandalismo,  si
verifica  un rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale.
Analogamente se il materiale  e'  in  cattive  condizioni,  o  se  e'
altamente  friabile,  le  vibrazioni  dell'edificio,  i  movimenti di
persone o macchine, le correnti d'aria possono causare il distacco di
fibre legate debolmente al resto del materiale.
   Per la valutazione della potenziale esposizione a fibre di amianto
del personale presente nell'edificio sono utilizzabili  due  tipi  di
criteri:
   -  l'esame delle condizioni dell'installazione, al fine di stimare
il pericolo di un rilascio di fibre dal materiale;
   -  la  misura  della  concentrazione  delle   fibre   di   amianto
aerodisperse all'interno dell'edificio (monitoraggio ambientale).
   Il  monitoraggio  ambientale,  tuttavia, non puo' rappresentare da
solo un criterio adatto per valutare il rilascio, in quanto  consente
essenzialmente  di  misurare  la  concentrazione  di  fibre  presente
nell'aria  al  momento  del  campionamento,  senza  ottenere   alcuna
informazione  sul  pericolo che l'amianto possa deteriorarsi o essere
danneggiato nel corso delle normali  attivita'.  In  particolare,  in
caso   di   danneggiamenti,   spontanei  o  accidentali,  si  possono
verificare rilasci di elevata entita', che tuttavia, sono occasionali
e di breve durata e che quindi non vengono rilevati in occasione  del
campionamento. In fase di ispezione visiva dell'installazione, devono
essere invece attentamente valutati:
   - il tipo e le condizioni dei materiali;
   -  i  fattori  che  possono determinare un futuro danneggiamento o
degrado;
   - i fattori che influenzano la diffusione di fibre e l'esposizione
degli individui.
   Dovra' essere  compilata  una  scheda  di  sopralluogo,  quale  ad
esempio   quella   riportata   in   Allegato   5,  separatamente  per
ciascun'area dell'edificio in cui sono presenti materiali  contenenti
amianto.   I   fattori  considerati  devono  consentire  di  valutare
l'eventuale danneggiamento o degrado del materiale e la  possibilita'
che il materiale stesso possa deteriorarsi o essere danneggiato.
   In   base  agli  elementi  raccolti  per  la  valutazione  possono
delinearsi tre diversi tipi di situazioni (tabella 2):
2a) Materiali integri non suscettibili di danneggiamento.
   Sono situazioni nelle quali non esiste  pericolo  di  rilascio  di
fibre  di  amianto  in  atto  o  potenziale  o  di  esposizione degli
occupanti, come ad esempio:
   - materiali  non  accessibili  per  la  presenza  di  un  efficace
confinamento;
   -  materiali  in  buone  condizioni,  non  confinati  ma  comunque
difficilmente accessibili agli occupanti;
   - materiali in  buone  condizioni,  accessibili  ma  difficilmente
danneggiabili  per  le  caratteristiche proprie del materiale (duro e
compatto);
   - non esposizione degli occupanti in quanto l'amianto si trova  in
aree non occupate dell'edificio.
   In  questi  casi  non  e'  necessario  un  intervento di bonifica.
Occorre,  invece,  un  controllo  periodico  delle   condizioni   dei
materiali  e  il  rispetto  di  idonee procedure per le operazioni di
manutenzione e pulizia dello stabile, al fine di  assicurare  che  le
attivita'   quotidiane   dell'edificio  siano  condotte  in  modo  da
minimizzare il rilascio di fibre di amianto, secondo  le  indicazioni
riportate nel capitolo 4.
2b) Materiali integri suscettibili di danneggiamento.
   Sono situazioni nelle quali esiste pericolo di rilascio potenziale
di fibre di amianto, come ad esempio:
   -  materiali  in  buone  condizioni facilmente danneggiabili dagli
occupanti;
   -  materiali  in  buone  condizioni  facilmente  danneggiabili  in
occasione di interventi manutentivi;
   -   materiali   in   buone   condizioni   esposti   a  fattori  di
deterioramento (vibrazioni, correnti d'aria, ecc.).
   In situazioni di  questo  tipo,  in  primo  luogo,  devono  essere
adottati   provvedimenti   idonei   a   scongiurare  il  pericolo  di
danneggiamento  e  quindi  attuare  un  programma  di   controllo   e
manutenzione  secondo le indicazioni riportate nel capitolo 4. Se non
e'  possibile  ridurre  significativamente i rischi di danneggiamento
dovra' essere preso in considerazione un intervento  di  bonifica  da
attuare a medio termine.
2c) Materiali danneggiati.
   Sono  situazioni  nelle quali esiste pericolo di rilascio di fibre
di  amianto  con  possibile  esposizione  degli  occupanti,  come  ad
esempio:
   -  materiali  a  vista  o comunque non confinati, in aree occupate
dell'edificio, che si presentino:
    danneggiati  per  azione  degli  occupanti   o   per   interventi
manutentivi;
    deteriorati   per   effetto   di   fattori  esterni  (vibrazioni,
infiltrazioni  d'acqua,  correnti  d'aria,  ecc.),  deteriorati   per
degrado spontaneo;
   -  materiali  danneggiati  o  deteriorati  o materiali friabili in
prossimita' dei sistemi di ventilazione.
   Sono queste le situazioni in cui si  determina  la  necessita'  di
un'azione  specifica  da  attuare  in  tempi  brevi, per eliminare il
rilascio in atto di fibre di amianto nell'ambiente.
   I provvedimenti possibili possono essere:
   - restauro dei materiali: l'amianto viene lasciato in  sede  senza
effettuare   alcun   intervento   di  bonifica  vera  e  propria,  ma
limitandosi a riparare le zone danneggiate e/o ad eliminare le  cause
potenziali  del  danneggiamento (modifica del sistema di ventilazione
in  presenza  di  correnti  d'aria  che  erodono   il   rivestimento,
riparazione  delle  perdite  di  acqua,  eliminazione  delle fonti di
vibrazioni, interventi atti ad evitare  il  danneggiamento  da  parte
degli  occupanti).  E'  applicabile per materiali in buone condizioni
che presentino zone di danneggiamento di scarsa estensione (inferiori
al 10% della superficie di amianto presente  nell'area  interessata).
E'  il provvedimento di elezione per rivestimenti di tubi e caldaie o
per materiali poco friabili di tipo cementizio, che presentino  danni
circoscritti.  Nel  caso  di  materiali friabili e' applicabile se la
superficie integra presenta sufficiente coesione da  non  determinare
un rilascio spontaneo di fibre;
   -  intervento  di  bonifica  mediante  rimozione, incapsulamento o
confinamento  dell'amianto.  La  bonifica  puo'  riguardare  l'intera
installazione  o  essere  circoscritta alle aree dell'edificio o alle
zone dell'installazione in cui si determina un rilascio di fibre.
   Quando si presentano  situazioni  di  incerta  classificazione  e'
necessaria anche una indagine ambientale che misuri la concentrazione
di  fibre  aerodisperse.  Le tecniche impiegate sono la MOCF e la SEM
(per la metodologia vedi Allegato 2). Va ricordato che nel caso della
MOCF tutto il materiale fibroso viene considerato  mentre,  nel  caso
della SEM, e' possibile individuare soltanto le fibre di amianto. Per
questo  motivo  si ritiene che valori superiori a 20 ff/l valutati in
MOCF o superiori a 2 ff/l in SEM, ottenuti come valori medi su almeno
tre campionamenti, possono essere indicativi  di  una  situazione  di
inquinamento in atto.
   Si  tenga  comunque  presente  che  una valutazione dell'effettiva
presenza di fibre di amianto nell'ambiente e' possibile solo mediante
una  metodologia  che  permetta  il  riconoscimento  della  tipologia
minerale  delle  fibre (tecnica della dispersione cromatica, Allegato
3, o microscopia elettronica analitica, Allegato 2).
                            ____________
                                                            TABELLA 2
     __________________________________________________________
     | VALUTAZIONE MATERIALI CONTENENTI AMIANTO NEGLI EDIFICI |
     |________________________________________________________|
                                  |
          ________________________|_______________________
          |                       |                      |
__________|__________   __________|__________     _______|_______
| Materiali integri |   | Materiali integri |     |  Materiali  |
|  non suscettibili |   |  suscettibili di  |     | danneggiati |
| di danneggiamento |   |  danneggiamento   |     |_____________|
|___________________|   |___________________|            |
          |                       |              ________|_______
          |               ________|_______       |              |
          |               | ELIMINAZIONE |  _____|____     _____|____
          |               | DELLE  CAUSE |  |  AREA  |     |  AREA  |
          |               |______________|  |   NON  |     | ESTESA |
          |                       |         | ESTESA |     |________|
          |                       |         |________|         |
          |                       |             |              |
          |                       |      _______|________      |
          |                       |      | RESTAURO  +  |      |
          |                       |      | ELIMINAZIONE |      |
          |                       |      | DELLE  CAUSE |      |
          |                       |      |______________|      |
          |                       |             |              |
       ___|_______________________|_____________|____    ______|_____
       | CONTROLLO PERIODICO PROCEDURA PER CORRETTA |    | BONIFICA |
       |                 MANUTENZIONE               |    |__________|
       |____________________________________________|
 
3 - METODI DI BONIFICA.
   I  metodi  di bonifica che possono essere attuati, sia nel caso di
interventi circoscritti ad aree limitate dell'edificio, sia nel  caso
di interventi generali, sono:
3a) Rimozione dei materiali di amianto.
   E'  il  procedimento  piu' diffuso perche' elimina ogni potenziale
fonte di esposizione ed ogni necessita' di attuare specifiche cautele
per le attivita' che si svolgono nell'edificio. Comporta  un  rischio
estremamente elevato per i lavoratori addetti e per la contaminazione
dell'ambiente;  produce  notevoli  quantitativi  di rifiuti tossici e
nocivi che devono essere correttamente smaltiti. E' la procedura  che
comporta   i   costi   piu'   elevati  ed  i  piu'  lunghi  tempi  di
realizzazione.  In  genere  richiede  l'applicazione  di   un   nuovo
materiale, in sostituzione dell'amianto rimosso.
3b) Incapsulamento.
   Consiste  nel  trattamento  dell'amianto con prodotti penetranti o
ricoprenti che (a seconda del tipo  di  prodotto  usato)  tendono  ad
inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l'aderenza al supporto,
a  costituire  una  pellicola di protezione sulla superficie esposta.
Costi e tempi dell'intervento risultano piu' contenuti. Non  richiede
la  successiva  applicazione di un prodotto sostitutivo e non produce
rifiuti  tossici.  Il  rischio  per  i  lavoratori  addetti   e   per
l'inquinamento  dell'ambiente  e'  generalmente  minore rispetto alla
rimozione. E'  il  trattamento  di  elezione  per  i  materiali  poco
friabili   di   tipo   cementizio.  Il  principale  inconveniente  e'
rappresentato dalla permanenza nell'edificio del materiale di amianto
e dalla conseguente necessita' di mantenere un programma di controllo
e manutenzione. Occorre inoltre verificare periodicamente l'efficacia
dell'incapsulamento,  che  col  tempo   puo'   alterarsi   o   essere
danneggiato,  ed  eventualmente  ripetere il trattamento. L'eventuale
rimozione di un materiale di amianto precedentemente  incapsulato  e'
piu'  complessa,  per  la difficolta' di bagnare il materiale a causa
dell'effetto    impermeabilizzante    del    trattamento.    Inoltre,
l'incapsulamento   puo'   alterare   le   proprieta'   antifiamma   e
fonoassorbenti del rivestimento di amianto.
3c) Confinamento.
   Consiste nell'installazione di una barriera a  tenuta  che  separi
l'amianto  dalle  aree occupate dell'edificio. Se non viene associato
ad  un  trattamento  incapsulante,  il  rilascio  di  fibre  continua
all'interno  del  confinamento. Rispetto all'incapsulamento, presenta
il vantaggio di realizzare una  barriera  resistente  agli  urti.  E'
indicato nel caso di materiali facilmente accessibili, in particolare
per  bonifica  di  aree  circoscritte  (ad  es.  una colonna). Non e'
indicato quando sia necessario accedere frequentemente  nello  spazio
confinato.  Il  costo  e'  contenuto, se l'intervento non comporta lo
spostamento dell'impianto elettrico, termoidraulico, di ventilazione,
ecc. Occorre sempre un programma  di  controllo  e  manutenzione,  in
quanto l'amianto rimane nell'edificio; inoltre la barriera installata
per il confinamento deve essere mantenuta in buone condizioni.
3d) Indicazioni per la scelta del metodo di bonifica.
   A   scopo   orientativo   possono  essere  formulate  le  seguenti
indicazioni:
     i) un intervento di rimozione spesso non costituisce la migliore
soluzione per ridurre l'esposizione ad  amianto.  Se  viene  condotto
impropriamente  puo' elevare la concentrazione di fibre aerodisperse,
aumentando, invece di ridurre, il rischio di malattie da amianto;
     ii)   materiali   accessibili,   soprattutto    se    facilmente
danneggiabili, devono essere protetti da un idoneo confinamento;
    iii)  prima  di  scegliere  un  intervento  di incapsulaggio deve
essere attentamente valutata l'idoneita' del materiale di  amianto  a
sopportare il peso dell'incapsulante.
   In particolare trattamenti incapsulanti non sono indicati:
   -  nel  caso  di  materiali molto friabili o che presentano scarsa
coesione interna o adesione al substrato,  in  quanto  l'incapsulante
aumenta  il  peso  strutturale aggravando la tendenza del materiale a
delaminarsi o a staccarsi dal substrato;
   - nel caso di materiali friabili di spessore elevato (maggiore  di
2  cm),  nei  quali il trattamento non penetra molto in profondita' e
non riesce quindi a restituire l'adesione  al  supporto  sottostante.
Per   contro   l'aumento   di   peso   puo'  facilitare  il  distacco
dell'amianto;
   -  nel  caso   di   infiltrazioni   di   acqua:   il   trattamento
impermeabilizza   il   materiale   cosi'   che   si  possono  formare
internamente raccolte di acqua che appesantiscono il  rivestimento  e
ne disciolgono i leganti, determinando il distacco;
   -  nel  caso  di  materiali  facilmente  accessibili, in quanto il
trattamento forma una pellicola di protezione scarsamente  resistente
agli  urti.  Non  dovrebbe essere mai effettuato su superfici che non
siano almeno a 3 metri di  altezza,  in  aree  soggette  a  frequenti
interventi  di  manutenzione o su superfici, a qualsiasi altezza, che
possano essere danneggiate da attrezzi (es. soffitti delle palestre);
   - nel caso di  installazioni  soggette  a  vibrazioni  (aeroporti,
locali  con  macchinari  pesanti,  ecc.):  le  vibrazioni determinano
rilascio di fibre anche se il materiale e' stato incapsulato;
     iv) tutti  i  metodi  di  bonifica  alternativi  alla  rimozione
presentano  costi  minori  a breve termine. A lungo termine, pero' il
costo  aumenta  per  la  necessita'  di  controlli  periodici  e   di
successivi  interventi  per  mantenere l'efficacia e l'integrita' del
trattamento. Il risparmio economico (cosi come la maggiore  rapidita'
di  esecuzione), rispetto alla rimozione, dipende prevalentemente dal
fatto che non occorre applicare un prodotto sostitutivo e che non  vi
sono  rifiuti  tossici da smaltire. Le misure di sicurezza da attuare
sono, invece, per la maggior parte le stesse per tutti i metodi;
     v) interventi di ristrutturazione  o  demolizione  di  strutture
rivestite  di  amianto devono sempre essere preceduti dalla rimozione
dell'amianto stesso.
4 - PROGRAMMA DI  CONTROLLO  DEI  MATERIALI  DI  AMIANTO  IN  SEDE  -
PROCEDURE PER LE ATTIVITA' DI CUSTODIA E DI MANUTENZIONE.
   Dal  momento  in  cui  viene  rilevata  la  presenza  di materiali
contenenti amianto in un edificio, e' necessario  che  sia  messo  in
atto  un  programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al
minimo  l'esposizione  degli  occupanti.   Tale   programma   implica
mantenere   in  buone  condizioni  i  materiali  contenenti  amianto,
prevenire   il   rilascio  e  la  dispersione  secondaria  di  fibre,
intervenire correttamente quando si verifichi un rilascio, verificare
periodicamente le condizioni dei materiali contenenti amianto.
4a) Programma di controllo.
   Il proprietario dell'immobile e/o il  responsabile  dell'attivita'
che vi si svolge dovra':
   -  designare  una  figura  responsabile con compiti di controllo e
coordinamento  di  tutte  le  attivita'   manutentive   che   possono
interessare i materiali di amianto;
   -  tenere un'idonea documentazione da cui risulti l'ubicazione dei
materiali  contenenti  amianto.  Sulle   installazioni   soggette   a
frequenti   interventi  manutentivi  (ad  es.  caldaia  e  tubazioni)
dovranno essere poste avvertenze allo scopo di evitare che  l'amianto
venga inavvertitamente disturbato;
   - garantire il rispetto di efficaci misure di sicurezza durante le
attivita'  di  pulizia,  gli interventi manutentivi e in occasione di
qualsiasi evento che possa  causare  un  disturbo  dei  materiali  di
amianto. A tal fine dovra' essere predisposta una specifica procedura
di  autorizzazione  per  le  attivita' di manutenzione e di tutti gli
interventi  effettuati  dovra'  essere  tenuta   una   documentazione
verificabile;
   -  fornire  una corretta informazione agli occupanti dell'edificio
sulla presenza di amianto nello stabile, sui rischi potenziali e  sui
comportamenti da adottare;
   -  nel  caso  siano  in  opera materiali friabili provvedere a far
ispezionare l'edificio almeno una volta  all'anno,  da  personale  in
grado   di   valutare  le  condizioni  dei  materiali,  redigendo  un
dettagliato rapporto corredato di documentazione  fotografica.  Copia
del  rapporto  dovra'  essere  trasmessa alla USL competente la quale
puo' prescrivere di effettuare un monitoraggio  ambientale  periodico
delle fibre aerodisperse all'interno dell'edificio.
 4b) Attivita' di manutenzione e custodia.
   Le  operazioni  di  manutenzione  vera  e  propria  possono essere
raggruppate in tre categorie:
     a) interventi che non comportano contatto diretto con l'amianto;
     b)  interventi  che  possono   interessare   accidentalmente   i
materiali contenenti amianto;
     c)  interventi  che intenzionalmente disturbano zone limitate di
materiali contenenti amianto.
   Operazioni che comportino un  esteso  interessamento  dell'amianto
non  possono  essere  consentite,  se  non nell'ambito di progetti di
bonifica.
   Durante l'esecuzione degli interventi non deve  essere  consentita
la  presenza  di  estranei  nell'area interessata. L'area stessa deve
essere isolata con misure idonee in relazione al potenziale  rilascio
di  fibre:  per  operazioni  che  non comportano diretto contatto con
l'amianto puo' non essere necessario alcun tipo di isolamento;  negli
altri  casi  la zona di lavoro deve essere confinata e il pavimento e
gli arredi eventualmente presenti, coperti con  teli  di  plastica  a
perdere.
   L'impianto  di  ventilazione  deve  essere localmente disattivato.
Qualsiasi intervento diretto sull'amianto deve essere effettuato  con
metodi ad umido. Eventuali utensili elettrici impiegati per tagliare,
forare  o molare devono essere muniti di aspirazione incorporata. Nel
caso  di  operazioni  su tubazioni rivestite con materiali di amianto
vanno utilizzati quando possibile gli  appositi  "glove  bags"  (vedi
paragrafo 5b).
   Al  termine  dei  lavori,  eventuali  polveri o detriti di amianto
caduti vanno puliti con metodi ad umido o  con  aspiratori  portatili
muniti  di  filtri  ad alta efficienza. I lavoratori che eseguono gli
interventi devono essere muniti di mezzi individuali  di  protezione.
Per  la  protezione  respiratoria  vanno  adottate maschere munite di
filtro P3 di tipo semimaschera o a facciale completo, in relazione al
potenziale  livello  di  esposizione.  E'  sconsigliabile  l'uso   di
facciali  filtranti,  se  non  negli interventi del primo tipo. Nelle
operazioni  che  comportano  disturbo  dell'amianto   devono   essere
adottate  inoltre  tute  intere  a  perdere, munite di cappuccio e di
copriscarpe, di tessuto atto a  non  trattenere  le  fibre.  Le  tute
devono essere eliminate dopo ogni intervento.
   Tutto  il materiale a perdere utilizzato (indumenti, teli, stracci
per pulizia, ecc.) deve essere smaltito come rifiuto contaminato,  in
sacchi impermeabili chiusi ed etichettati. I materiali utilizzati per
la  pulizia  ad  umido  vanno  insaccati finche' sono ancora bagnati.
Procedure definite devono essere previste  nel  caso  di  consistenti
rilasci  di  fibre:  evacuazione  ed isolamento dell'area interessata
(chiusura delle porte  e/o  installazione  di  barriere  temporanee);
affissione  di  avvisi di pericolo per evitare l'accesso di estranei;
decontaminazione dell'area da parte  di  operatori  muniti  di  mezzi
individuali  di  protezione  con  sistemi ad umido e/o con aspiratori
idonei; monitoraggio finale di verifica. In presenza di materiali  di
amianto  friabili  esposti,  soprattutto  se  danneggiati, la pulizia
quotidiana  dell'edificio  deve  essere  effettuata  con  particolari
cautele,  impiegando  esclusivamente  metodi ad umido con materiali a
perdere e/o aspiratori con filtri ad alta efficienza. La manutenzione
ed  il  cambio  dei  filtri  degli  aspiratori  sono  operazioni  che
comportano  esposizione a fibre di amianto e devono essere effettuate
in un'area isolata, da parte di operatori muniti di mezzi individuali
di protezione. Ai sensi delle leggi  vigenti,  il  personale  addetto
alle  attivita' di manutenzione e di custodia deve essere considerato
professionalmente esposto ad amianto.
5 - MISURE DI SICUREZZA  DA  RISPETTARE  DURANTE  GLI  INTERVENTI  DI
BONIFICA.
5a) Materiali friabili.
   I  lavori  di  bonifica  di  materiali friabili contenenti amianto
dovranno essere eseguiti attenendosi alle  raccomandazioni  contenute
nei punti seguenti:
1 - ALLESTIMENTO DEL CANTIERE.
   Se  l'ambiente  in  cui  avviene  la rimozione non e' naturalmente
confinato, occorre provvedere alla realizzazione di  un  confinamento
artificiale con idonei divisori.
   Prima  dell'inizio  del lavoro, la zona dovra' essere sgombrata da
tutti i mobili e le attrezzature che possono essere spostati.
Se i mobili e/o le attrezzature sono coperte da  detriti  o  polvere,
devono  essere  puliti  a umido prima dello spostamento dalla zona di
lavoro.
   Tutti  i  mobili e le attrezzature che non possono essere spostati
devono essere  completamente  ricoperti  con  fogli  di  plastica  di
spessore adeguato ed accuratamente sigillati sul posto.
   Tutte  le  armature  per  l'illuminazione  presente  devono essere
tolte, pulite e sigillate in fogli di plastica e depositate  in  zona
di sicurezza incontaminata.
   Devono  essere asportati tutti gli equipaggiamenti di ventilazione
e riscaldamento e altri elementi smontabili,  puliti  e  tolti  dalla
zona di lavoro.
   Tutti  gli  oggetti  inamovibili  devono essere sigillati, in modo
tale che non vengano danneggiati e/o contaminati durante il lavoro.
   Devono essere rimossi tutti i filtri dei sistemi di riscaldamento,
ventilazione e condizionamento. I filtri sostituiti  vanno  posti  in
sacchi  sigillati  di  plastica  per  essere  smaltiti  come  rifiuti
contenenti amianto. I  filtri  permanenti  vanno  puliti  a  umido  e
reinstallati.
   Tutte  le  aperture  di  ventilazione,  le attrezzature fisse, gli
infissi e radiatori, devono essere sigillati sul posto, uno per  uno,
con  fogli di plastica chiusi da nastro adesivo fino a che il lavoro,
pulizia compresa, non sara' completato.
   Il pavimento dell'area di lavoro dovra' essere ricoperto con uno o
piu' fogli di polietilene di spessore adeguato. Le giunzioni  saranno
unite  con  nastro  impermeabile;  la  copertura del pavimento dovra'
estendersi alla parete per almeno 500 mm.
   Tutte le pareti della zona di lavoro saranno ricoperte  con  fogli
di  polietilene di spessore adeguato e sigillate sul posto con nastro
a prova di umidita'.
   Tutte le barriere di fogli di plastica e l'isolamento  della  zona
vanno mantenuti durante tutta la preparazione del lavoro.
   Bisognera'  effettuare  ispezioni periodiche per assicurare che le
barriere siano funzionanti.
   Tutti  i  cavedii  e  le  altre  possibili  comunicazioni  per  il
passaggio  di  cavi,  tubazioni,  ecc.  devono  essere  individuati e
sigillati. I bordi delle barriere temporanee, i  fori  e  le  fessure
vanno  tamponati  con  silicone  o  schiume espanse. Porte e finestre
vanno  sigillate  applicando  prima  nastro  adesivo  sui   bordi   e
coprendole  successivamente  con un telo di polietilene di superficie
piu' estesa delle aperture.
   Deve essere predisposta un'uscita di sicurezza per consentire  una
rapida   via  di  fuga,  realizzata  con  accorgimenti  tali  da  non
compromettere l'isolamento  dell'area  di  lavoro  (ad  es.  telo  di
polietilene da tagliare in caso di emergenza). Deve essere installato
un  impianto  temporaneo di alimentazione elettrica, di tipo stagno e
collegato alla messa a terra. I cavi devono essere disposti  in  modo
da   non   creare  intralcio  al  lavoro  e  non  essere  danneggiati
accidentalmente.
   Per realizzare un  efficace  isolamento  dell'area  di  lavoro  e'
necessario,  oltre  all'installazione  delle  barriere  (confinamento
statico), l'impiego di un sistema di estrazione dell'aria  che  metta
in   depressione   il   cantiere  di  bonifica  rispetto  all'esterno
(confinamento dinamico). Il sistema di estrazione deve  garantire  un
gradiente  di pressione tale che, attraverso i percorsi di accesso al
cantiere  e   le   inevitabili   imperfezioni   delle   barriere   di
confinamento,  si  verifichi  un  flusso  d'aria  dall'esterno  verso
l'interno  del  cantiere  in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita di
fibre. Nello stesso tempo questo sistema garantisce  il  rinnovamento
dell'aria   e   riduce  la  concentrazione  delle  fibre  di  amianto
aerodisperse all'interno dell'area di lavoro.
   L'aria aspirata  deve  essere  espulsa  all'esterno  dell'area  di
lavoro, quando possibile fuori dall'edificio.
   L'uscita  del sistema di aspirazione deve attraversare le barriere
di confinamento; l'integrita' delle barriere  deve  essere  mantenuta
sigillando   i   teli  di  polietilene  con  nastro  adesivo  intorno
all'estrattore o al tubo di uscita.
   L'aria   inquinata   aspirata   dagli   estrattori   deve   essere
efficacemente   filtrata  prima  di  essere  emessa  all'esterno  del
cantiere.
   Gli estrattori devono  essere  muniti  di  un  filtro  HEPA  (alta
efficienza: 99.97 DOP).
   Gli estrattori devono essere messi in funzione prima che qualsiasi
materiale  contenente  amianto  venga  manomesso  e devono funzionare
ininterrottamente (24  ore  su  24)  per  mantenere  il  confinamento
dinamico  fino  a che la decontaminazione dell'area di lavoro non sia
completa. Non devono essere spenti alla fine del turno di lavoro  ne'
durante le eventuali pause.
   In  caso  di  interruzione  di corrente o di qualsiasi altra causa
accidentale che provochi l'arresto degli estrattori,  l'attivita'  di
rimozione  deve  essere interrotta; tutti i materiali di amianto gia'
rimossi e caduti devono essere insaccati finche' sono umidi.
   L'estrattore deve essere provvisto di un manometro che consenta di
determinare quando i filtri devono essere sostituiti.
   Il cambio  dei  filtri  deve  avvenire  all'interno  dell'area  di
lavoro,   ad  opera  di  personale  munito  di  mezzi  di  protezione
individuale per l'amianto.
   Tutti i filtri usati  devono  essere  insaccati  e  trattati  come
rifiuti contaminati da amianto.
2 - COLLAUDO DEL CANTIERE.
   Dopo che e' stato completato l'allestimento del cantiere, compresa
l'installazione  dell'unita'  di decontaminazione e prima dell'inizio
di qualsiasi operazione che comporti la manomissione dell'amianto,  i
sistemi  di  confinamento  devono essere collaudati mediante prove di
tenuta.
   a) Prova della tenuta con fumogeni.
   Ad estrattori spenti  l'area  di  lavoro  viene  saturata  con  un
fumogeno  e  si  osservano,  dall'esterno  del cantiere, le eventuali
fuoriuscite di fumo. Occorre ispezionare, a seconda delle  situazioni
le  barriere  di confinamento, il perimetro esterno dell'edificio, il
piano  sovrastante.  Tutte  le  falle  individuate  vanno   sigillate
dall'interno.
   b) Collaudo della depressione.
   Si  accendono  gli estrattori uno alla volta e si osservano i teli
di plastica delle barriere di confinamento: questi devono rigonfiarsi
leggermente formando un ventre rivolto verso l'interno  dell'area  di
lavoro.   La   direzione   del   flusso  dell'aria  viene  verificata
utilizzando fialette fumogene. Il test  deve  essere  effettuato,  in
particolare, all'esterno del cantiere, in prossimita' delle eventuali
aperture per l'immissione passiva di aria e nei locali dell'unita' di
decontaminazione,  in condizioni di quiete e durante l'apertura delle
porte.  Si  deve  osservare che il fumo venga sempre richiamato verso
l'interno dell'area di  lavoro.  La  misura  della  depressione  puo'
essere effettuata con un manometro differenziale, munito di due sonde
che vengono collocate una all'interno e l'altra all'esterno dell'area
di lavoro.
3 - AREA DI DECONTAMINAZIONE.
   Dovra'  essere  approntato  un  sistema  di  decontaminazione  del
personale, composto da 4 zone distinte, come qui sotto descritte.
   a) Locale di equipaggiamento.
   Questa zona avra' due accessi, uno adiacente all'area di lavoro  e
l'altro  adiacente  al  locale  doccia.  Pareti, soffitto e pavimento
saranno ricoperti con un foglio di plastica di spessore adeguato.  Un
apposito contenitore di plastica deve essere sistemato in questa zona
per  permettere  agli  operai  di  riporvi il proprio equipaggiamento
prima di passare al locale doccia.
   b) Locale doccia.
   La doccia sara' accessibile dal  locale  equipaggiamento  e  dalla
chiusa d'aria.
   Questo  locale  dovra'  contenere come minimo una doccia con acqua
calda e fredda e sara' dotato  ove  possibile  di  servizi  igienici.
Dovra'  essere  assicurata  la  disponibilita'  continua di sapone in
questo locale.
   Le acque di scarico delle  docce  devono  essere  convenientemente
filtrate prima di essere scaricate.
   c) Chiusa d'aria.
   La  chiusa  d'aria dovra' essere costruita tra il locale doccia ed
il locale spogliatoio incontaminato. La chiusa d'aria consistera'  in
uno  spazio  largo  circa  1.5  m  con due accessi. Uno degli accessi
dovra' rimanere sempre chiuso: per ottenere cio' e' opportuno che gli
operai attraversino la chiusa d'aria uno alla volta.
   d) Locale incontaminato (spogliatoio).
   Questa zona avra' un accesso dall'esterno (aree incontaminate)  ed
un'uscita attraverso la chiusa d'aria. Il locale dovra' essere munito
di  armadietti  per  consentire  agli  operai  di  riporre  gli abiti
dall'esterno.
   Quest'area servira' anche  come  magazzino  per  l'equipaggiamento
pulito.
4 - PROTEZIONE DEI LAVORATORI.
   Prima dell'inizio dei lavori, gli operai devono venire istruiti ed
informati  sulle  tecniche  di  rimozione  dell'amianto, che dovranno
includere  un  programma  di  addestramento  all'uso  delle  maschere
respiratorie, sulle procedure per la rimozione, la decontaminazione e
la pulizia del luogo di lavoro.
   Gli  operai  devono  essere equipaggiati con adatti dispositivi di
protezione individuali delle  vie  respiratorie  (vedi  Allegato  4),
devono  inoltre  essere  dotati di un sufficiente numero di indumenti
protettivi completi. Questi indumenti saranno costituiti  da  tuta  e
copricapo.  Gli indumenti a perdere e le coperture per i piedi devono
essere lasciati nella stanza dell'equipaggiamento contaminato sino al
termine dei lavori di bonifica dell'amianto, ed a quel punto dovranno
essere immagazzinati come gli scarti dell'amianto. Tutte le volte che
si lascia la zona di lavoro e' necessario  sostituire  gli  indumenti
protettivi con altri incontaminati.
   E' necessario che gli indumenti protettivi siano:
   -  di  carta  o  tela  plastificata a perdere. In tal caso sono da
trattare  come  rifiuti  inquinanti  e  quindi  da  smaltire  come  i
materiali di risulta provenienti dalle operazioni di bonifica;
   - di cotone o altro tessuto a tessitura compatta (da pulire a fine
turno  con accurata aspirazione, porre in contenitori chiusi e lavare
dopo ogni turno a cura della impresa o in lavanderia attrezzata);
   - sotto la tuta l'abbigliamento deve essere ridotto al minimo  (un
costume da bagno o biancheria a perdere).
   Elencare  ed  affiggere,  nel  locale  dell'equipaggiamento  e nel
locale di pulizia, le procedure di lavoro e di  decontaminazione  che
dovranno essere seguite dagli operai.
 Procedure di accesso all'area di lavoro.
   Accesso  alla  zona: ciascun operaio dovra' togliere gli indumenti
nel locale spogliatoio  incontaminato  ed  indossare  un  respiratore
dotato  di  filtri  efficienti  ed  indumenti  protettivi,  prima  di
accedere alla zona di equipaggiamento ed accesso all'area di lavoro.
   Uscita dalla zona di lavoro: ciascun operaio dovra' ogni volta che
lascia la zona di lavoro, togliere  la  contaminazione  piu  evidente
dagli  indumenti  prima  di  lasciare  l'area  di lavoro, mediante un
aspiratore; proseguire verso la zona dell'equipaggiamento,  adempiere
alle procedure seguenti:
   - togliere tutti gli indumenti eccetto il respiratore;
   -  sempre  indossando  il  respiratore  e nudi, entrare nel locale
doccia, pulire l'esterno del respiratore con acqua e sapone;
   -  togliere  i  filtri  sciacquarli  e  riporli  nel   contenitore
predisposto per tale uso;
   - lavare ed asciugare l'interno del respiratore.
   Dopo   aver  fatto  la  doccia  ed  essersi  asciugato,  l'operaio
proseguira' verso il locale spogliatoio dove indossera' gli abiti per
l'esterno alla fine della giornata  di  lavoro,  oppure  tute  pulite
prima di mangiare, fumare, bere o rientrare nella zona di lavoro.
   I   copripiedi  contaminati  devono  essere  lasciati  nel  locale
equipaggiamento quando non vengono  usati  nell'area  di  lavoro.  Al
termine  del  lavoro  di  rimozione trattarli come scarti contaminati
oppure pulirli a fondo, sia all'interno che all'esterno usando  acqua
e  sapone,  prima  di  spostarli dalla zona di lavoro o dalla zona di
equipaggiamento.  Immagazzinare  gli  abiti  da  lavoro  nel   locale
equipaggiamento  per  il  riutilizzo dopo averli decontaminati con un
aspiratore, oppure metterli nel contenitore per il  deposito  assieme
agli altri materiali contaminati da amianto.
   Gli  operai non devono mangiare, bere, fumare sul luogo di lavoro,
fatta eccezione per l'apposito locale incontaminato.
   Gli  operai  devono  essere  completamente  protetti,  con  idoneo
respiratore ed indumenti protettivi durante la preparazione dell'area
di  lavoro  prima  dell'inizio della rimozione dell'amianto e fino al
termine  delle  operazioni   conclusive   di   pulizia   della   zona
interessata.
5 - TECNICHE DI RIMOZIONE.
   A  meno  di  specifiche  controindicazioni  tecniche, di norma, la
rimozione dell'amianto deve avvenire ad umido. Per l'imbibizione  del
materiale  possono essere usati agenti surfattanti (soluzioni acquose
di etere  ed  estere  di  poliossietilene)  o  impregnanti  (prodotti
vinil-acrilici comunemente usati per l'incapsulamento).
   Generalmente  e sufficiente bagnare l'amianto con un getto diffuso
a bassa pressione,  spruzzando  il  materiale  una  prima  volta  per
bagnare  la  superficie  e  poi  una  seconda  volta  per ottenere la
saturazione. Quando, per  lo  spessore  del  rivestimento  o  per  la
presenza  di  trattamenti  di  superficie,  non  e possibile ottenere
un'impregnazione totale con questa tecnica, si praticano dei fori nel
materiale attraverso i quali la soluzione imbibente  viene  iniettata
in profondita'. Si deve comunque evitare il ruscellamento dell'acqua.
La  rimozione dell'amianto deve iniziare nel punto piu' lontano dagli
estrattori e procedere verso di essi, secondo la direzione del flusso
dell'aria, in modo che, man mano che procede il lavoro, le fibre  che
si  liberano  per  l'intervento  siano  allontanate  dalle  aree gia'
decoibentate. L'amianto rimosso deve essere insaccato  immediatamente
e comunque prima che abbia il tempo di essiccare.
   A tal fine dovranno lavorare contemporaneamente almeno due operai:
uno   addetto   alla  rimozione  dell'amianto  e  l'altro  addetto  a
raccogliere l'amianto caduto e ad insaccarlo. I sacchi pieni  saranno
sigillati immediatamente.
   Dopo  una  prima rimozione grossolana, effettuata generalmente con
raschietti a mano, le superfici rivestite vengono spazzolate ad umido
in modo da asportare tutti i residui visibili di amianto. Al  termine
delle operazioni di rimozione le superfici decoibentate devono essere
trattate  con  un  prodotto sigillante per fissare tutte le fibre che
possono non essere state asportate. L'imballaggio e  l'allontanamento
dei  rifiuti  dovra'  essere  effettuato adottando idonee cautele per
evitare  una  contaminazione  di  amianto  all'esterno  dell'area  di
lavoro.
6 - IMBALLAGGIO DEI RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO.
   L'imballaggio  deve  essere  effettuato con tutti gli accorgimenti
atti a ridurre il pericolo di rotture accidentali. Tutti i  materiali
devono  essere avviati al trasporto in doppio contenitore, imballando
separatamente i materiali taglienti. Il primo contenitore deve essere
un  sacco  di  materiale  impermeabile  (polietilene),  di   spessore
adeguato  (almeno  0.15  mm); come secondo contenitore possono essere
utilizzati sacchi o fusti rigidi. I sacchi  vanno  riempiti  per  non
piu'  di  due terzi, in modo che il peso del sacco pieno non ecceda i
30 kg. L'aria in eccesso dovrebbe essere aspirata con un aspiratore a
filtri  assoluti;   la   chiusura   andrebbe   effettuata   a   mezzo
termosaldatura  o  doppio legaccio. Tutti i contenitori devono essere
etichettati. L'uso del doppio contenitore e' fondamentale, in  quanto
il  primo  sacco, nel quale l'amianto viene introdotto appena rimosso
all'interno del cantiere, e' inevitabilmente contaminato. Il  secondo
contenitore  non  deve mai essere portato dentro l'area di lavoro, ma
solo nei locali puliti dell'unita' di decontaminazione.
7 - MODALITA' DI ALLONTANAMENTO DEI RIFIUTI DALL'AREA DI LAVORO.
   L'allontanamento dei  rifiuti  dall'area  di  lavoro  deve  essere
effettuato  in  modo  da  ridurre  il  piu'  possibile il pericolo di
dispersione di  fibre.  A  tal  fine  il  materiale  viene  insaccato
nell'area  di lavoro e i sacchi, dopo la chiusura e una prima pulizia
della superficie,  vanno  portati  nell'unita'  di  decontaminazione.
Quando  cio'  sia  possibile  e' preferibile che venga installata una
distinta U.O. destinata esclusivamente al  passaggio  dei  materiali.
Questa  deve  essere  costituito  da  almeno  tre locali: il primo e'
un'area di lavaggio dei sacchi; il successivo e' destinato al secondo
insaccamento; nell'ultimo locale  i  sacchi  vengono  depositati  per
essere successivamente allontanati dall'area di lavoro.
   All'interno   dell'unita'   operano   due   distinte   squadre  di
lavoratori: la prima provvede al lavaggio, al secondo insaccamento ed
al deposito dei sacchi; la seconda entra  dall'esterno  nell'area  di
deposito  e  porta  fuori  i  rifiuti.  La presenza di due squadre e'
necessaria per impedire che i  lavoratori  provenienti  dall'area  di
lavoro   escano   all'esterno   indossando   indumenti   contaminati,
provocando cosi un'inevitabile dispersione di fibre. Nessun operatore
deve mai utilizzare questo percorso per entrare o uscire dall'area di
lavoro. A tal fine e opportuno che l'uscita  dei  sacchi  avvenga  in
un'unica  fase,  al termine delle operazioni di rimozione e che, fino
al quel momento, il percorso rimanga sigillato.
   Quando venga utilizzato per  l'evacuazione  dei  materiali  l'U.D.
destinata  agli  operatori  il  lavaggio dei sacchi deve avvenire nel
locale doccia, il secondo insaccamento nella chiusa d'aria, mentre il
locale incontaminato  sara'  destinato  al  deposito.  In  tali  casi
dovranno essere previste tre squadre di operatori: la prima introduce
i  sacchi  dall'area  di  lavoro  nell'unita',  la  seconda esegue le
operazioni di lavaggio e  insaccamento  all'interno  dell'unita',  la
terza  provvede  all'allontanamento  dei  sacchi.  In entrambi i casi
tutti  gli  operatori,  tranne  quelli  addetti  all'ultima  fase  di
allontanamento, devono essere muniti di mezzi di protezione e seguire
le procedure di decontaminazione per uscire dall'area di lavoro.
   I   sacchi   vanno   movimentati   evitando  il  trascinamento;  e
raccomandato l'uso di un carrello chiuso. Ascensori  e  montacarichi,
eventualmente utilizzati, vanno rivestiti con teli di polietilene, in
modo  che  possano  essere facilmente decontaminati nell'eventualita'
della rottura di un sacco.  Il  percorso  dal  cantiere  all'area  di
stoccaggio   in   attesa  del  trasporto  in  discarica  deve  essere
preventivamente studiato, cercando di evitare, per quanto  possibile,
di attraversare aree occupate dell'edificio.
   Fino   al   prelevamento  da  parte  della  ditta  autorizzata  al
trasporto, i rifiuti devono essere depositati in un'area  all'interno
dell'edificio,  chiusa ed inaccessibile agli estranei. Possono essere
utilizzati in alternativa anche container scarrabili, purche'  chiusi
anche nella parte superiore e posti in un'area controllata.
8 - TECNICHE DI INCAPSULAMENTO.
   La  scelta  del tipo di incapsulante dipende dalle caratteristiche
del rivestimento in amianto e dagli scopi  dell'intervento.  A  causa
della  variabilita' delle situazioni che si possono presentare, prima
di essere impiegato, il prodotto deve essere testato direttamente sul
materiale da trattare. Se si usano  incapsulanti  ricoprenti  bisogna
verificarne  l'aderenza  al  rivestimento;  se  si usano incapsulanti
penetranti bisogna controllarne la capacita'  di  penetrazione  e  di
garantire  l'aderenza  al supporto del rivestimento. In tutti i casi,
bisogna  sempre   verificare   preventivamente   la   capacita'   del
rivestimento di sopportare il peso dell'incapsulante. Preliminarmente
la  superficie  del  rivestimento  di  amianto  deve essere aspirata;
devono essere rimossi tutti i frammenti pendenti del rivestimento  di
amianto  e  le  parti  distaccate  dal  substrato.  L'integrita'  del
rivestimento  deve  essere  restaurata  utilizzando  materiali  senza
amianto  che presentino una sufficiente affinita' con il rivestimento
esistente e con il prodotto  incapsulante  impiegato.  L'incapsulante
deve  essere applicato con un'apparecchiatura a spruzzo "airless", al
fine di ridurre la liberazione di fibre per l'impatto  del  prodotto.
Il  trattamento  completo  puo'  richiedere  l'applicazione  di 2 o 3
strati successivi.
9 - DECONTAMINAZIONE DEL CANTIERE.
   Durante  i  lavori  di  rimozione  e'  necessario   provvedere   a
periodiche  pulizie  della  zona  di lavoro dal materiale di amianto.
Questa pulizia periodica e l'insaccamento del materiale impedira' una
concentrazione pericolosa di fibre disperse.
   Tutti i fogli di plastica, i nastri, il materiale di pulizia,  gli
indumenti  ed  altro  materiale  a  perdere  utilizzato nella zona di
lavoro dovranno essere imballati in sacchi di plastica sigillabili  e
destinati alla discarica.
   Bisogna fare attenzione nel raccogliere la copertura del pavimento
per  ridurre  il  piu' possibile la dispersione di residui contenenti
amianto. I sacchi saranno identificati con etichette di  segnalazione
pericolo a norma di legge.
   I  fogli  di  polietilene verticali ed orizzontali dovranno essere
trattati con prodotti fissanti e successivamente rimossi  per  essere
insaccati  come  i  rifiuti  di  amianto. Bisogna fare attenzione nel
ripiegare i fogli per ridurre il piu'  possibile  la  dispersione  di
eventuali  residui  contenenti  amianto.  I singoli fogli di plastica
messi su tutte le aperture, i condotti di ventilazione, gli  stipiti,
i  radiatori,  devono  rimanere  al  loro posto. I fogli verticali, a
copertura delle pareti devono essere mantenuti  fino  a  che  non  e'
stata fatta una prima pulizia.
   Tutte  le  superfici  nell'area  di lavoro, compreso i mobili, gli
attrezzi ed i fogli di plastica rimasti dovranno essere puliti usando
una segatura bagnata ed un aspiratore con filtri tipo Vacuum Cleaner.
   L'acqua, gli stracci e le ramazze utilizzati per la pulizia devono
essere sostituiti periodicamente  per  evitare  il  propagarsi  delle
fibre di amianto.
   Dopo  la  prima  pulizia,  i fogli verticali rimasti devono essere
tolti con attenzione ed insaccati, come pure i fogli che  coprono  le
attrezzature per la illuminazione, gli stipiti, etc.
   L'area di lavoro deve essere nebulizzata con acqua o una soluzione
diluita di incapsulante in modo da abbattere le fibre aerodisperse.
   Conclusa   la   seconda   operazione  di  pulizia,  dovra'  essere
effettuata un'ispezione visiva di tutta la zona di lavoro  (su  tutte
le  superfici, incluse le travi e le impalcature) per assicurarsi che
l'area sia sgombra da polvere. Se, dopo la seconda pulizia ad  umido,
sono  visibili  ancora  dei  residui, le superfici interessate devono
essere nuovamente pulite ad umido.
   Le zone devono essere lasciate pulite a vista.
   Ispezionare tutti i condotti, specialmente le sezioni  orizzontali
per  cercare eventuali residui contenenti amianto, e aspirarli usando
un aspiratore a vuoto.
   E' consigliabile accertare l'agibilita' della zona  entro  48  ore
successive  al  termine  del  lavoro mediante campionamenti dell'aria
secondo quanto indicato in allegato.
   Una volta accertata la rispondenza della zona di lavoro  a  quanto
richiesto, si potranno togliere i sigilli a ventilatori e radiatori e
rendere di nuovo accessibile la zona.
10 - PROTEZIONE DELLE ZONE ESTERNE ALL'AREA DI LAVORO.
   Nello  svolgimento  del  lavoro  dovranno  essere  prese  tutte le
precauzioni per proteggere le zone adiacenti  non  interessate  dalla
contaminazione da polvere o detriti contenenti amianto.
   Giornalmente  dovra'  essere  fatta  la pulizia, con aspirazione a
secco o con metodo ad umido, di qualsiasi zona al di fuori  dell'area
di  lavoro  o  di passaggio che sia stata contaminata da polvere o da
altri residui conseguenti al lavoro fatto.
11 - MONITORAGGIO AMBIENTALE.
   Durante l'intervento di bonifica dovra' essere garantito a  carico
del  committente  dei  lavori  un monitoraggio ambientale delle fibre
aerodisperse nelle aree circostanti il cantiere di bonifica  al  fine
di  individuare  tempestivamente  un'eventuale diffusione di fibre di
amianto nelle aree incontaminate.
   Il monitoraggio deve essere eseguito  quotidianamente  dall'inizio
delle  operazioni  di disturbo dell'amianto fino alle pulizie finali.
Devono essere controllate in particolare:
   -  le  zone  incontaminate  in  prossimita'  delle   barriere   di
confinamento;
   -   l'uscita   del   tunnel   di   decontaminazione  o  il  locale
incontaminato dello spogliatoio.
   Campionamenti  sporadici   vanno   effettuati   all'uscita   degli
estrattori,   all'interno   dell'area   di   lavoro   e   durante  la
movimentazione dei rifiuti.
   I risultati devono essere noti in tempo reale o, al massimo, entro
le 24 ore successive.
   Per questo tipo di monitoraggio si adotteranno tecniche analitiche
di MOCF. Sono previste due soglie di allarme:
    1) Preallarme - Si verifica  ogni  qual  volta  i  risultati  dei
monitoraggi  effettuati  all'esterno dell'area di lavoro mostrano una
netta  tendenza  verso  un  aumento  della  concentrazione  di  fibre
aerodisperse;
    2)  Allarme  -  Si  verifica  quando  la  concentrazione di fibre
aerodisperse supera il valore di 50 ff/l.
   Lo stato di preallarme prevede le seguenti procedure:
   - sigillatura di eventuali montacarichi (divieto di entrata  e  di
uscita);
   -  sospensione  delle attivita' in cantiere e raccolta di tutto il
materiale rimosso;
   - ispezione delle barriere di confinamento;
   - nebulizzazione all'interno del cantiere e all'esterno nella zona
dove si e' rilevato l'innalzamento della concentrazione di fibre;
   - pulizia impianto di decontaminazione;
   - monitoraggio (verifica).
   Lo stato di allarme prevede le  stesse  procedure  di  preallarme,
piu':
   - comunicazione immediata all'autorita' competente (USL);
   - sigillatura ingresso impianto di decontaminazione;
   - accensione estrattore zona esterna;
   - nebulizzazione zona esterna con soluzione incollante;
   -  pulizia  pareti  e  pavimento  zona esterna ad umido con idonei
materiali;
   - monitoraggio.
   5b) Tubazioni e tecniche di glove-bag.
Tecniche di glove-bag.
   Nel caso di limitati interventi su tubazioni rivestite in  amianto
per  la  rimozione  di  piccole superfici di coibentazione (ad es. su
tubazioni o valvole o giunzioni o su ridotte superfici od oggetti  da
liberare  per  altri  interventi),  e'  utilizzabile  la  tecnica del
glove-bag  (celle  di  polietilene,  dotate  di  guanti  interni  per
l'effettuazione del lavoro), con l'adozione delle seguenti procedure:
   - nel glove-bag vanno introdotti, prima della sigillatura a tenuta
stagna,  attorno  al  tubo o intorno alla zona interessata, tutti gli
attrezzi necessari; ci deve essere un sistema  di  spruzzatura  degli
agenti  bagnanti  (per  l'imbibizione  del  materiale da rimuovere) o
sigillanti (per l'incapsulamento della coibentazione  che  rimane  in
opera)  e  un ugello di aspirazione da collegare ad aspiratore dotato
di filtro di efficienza HEPA per la messa in depressione della  cella
ove possibile in continuo e sempre a fine lavoro;
   -  gli  addetti alla scoibentazione con glove-bag devono indossare
indumenti prottetivi a  perdere  e  mezzi  di  protezione  delle  vie
respiratorie
(vedi allegato 4);
   -  precauzionalmente  e  preliminarmente  alla  installazione  del
glove-bag la zona deve essere ove possibile circoscritta e  confinata
(con teli di polietilene, sigillando le aperture di comunicazione con
l'esterno  e  ricoprendo pavimento ed eventuali arredi sottostanti il
punto di lavoro);
   - durante l'uso del glove-bag  deve  essere  vietato  l'accesso  a
personale  non  direttamente  addetto  nel locale o nell'area dove ha
luogo l'intervento;
   - deve  essere  tenuto  a  disposizione  un  aspiratore  a  filtri
assoluti  per  intervenire  in caso di eventuali perdite di materiale
dalla cella;
   - il  glove-bag  deve  essere  installato  in  modo  da  ricoprire
interamente il tubo o la zona dove si deve operare; tutte le aperture
devono essere ermeticamente sigillate;
   -  la  procedura  di  rimozione  dell'amianto  e'  quella  usuale:
imbibizione del materiale, pulizia delle superfici da  cui  e'  stato
rimosso con spazzole, lavaggi e spruzzatura di incapsulanti;
   -  a  fine  lavoro  la  cella  e'  messa in depressione collegando
l'apposito ugello all'aspiratore con filtro  assoluto;  quindi  viene
pressata,  "strozzata"  con  nastro  adesivo,  tenendo all'interno il
materiale rimosso, svincolata ed avviata  a  smaltimento  secondo  le
usuali procedure per i rifiuti contenenti amianto;
   - la tecnica glove-bag non e' utilizzabile per tubazioni di grosso
diametro e/o temperatura superiore a 60›C.
Bonifica di grandi strutture coibentate.
   Nel  caso di interventi di bonifica di intere strutture coibentate
(es. grosse tubazioni o caldaie o elementi  coibentati  di  macchina)
sono  da  preferirsi,  se tecnicamente possibili, idonee procedure di
rimozione dell'intera struttura, o di parti consistenti di essa,  con
la  coibentazione  ancora  in opera e la successiva scoibentazione in
apposita  zona  confinata,  allestita  secondo  le   procedure   gia'
descritte.
   In questo caso o nel caso in cui direttamente strutture coibentate
in  amianto  (es.  tubazioni, caldaie etc.) debbano essere smontate o
smantellate (ad es.  per  essere  sostituite)  deve  procedersi  come
segue:
   -  se  esistono  soluzioni  di  continuita' nella coibentazione lo
smontaggio o l'eventuale taglio deve avvenire  in  corrispondenza  di
questi  punti  esenti  da  amianto, dopo aver provveduto a fasciare e
sigillare accuratamente tutta la superficie coibentata (per  impedire
che   sollecitazioni   alla   struttura   mettano  in  circolo  fibre
nell'aria);
   - se la coibentazione non  ha  punti  di  interruzione  utili,  si
rimuove,  con  le  procedure della zona confinata o dei glove-bag, la
superficie piu' ridotta possibile di coibentazione;  si  puo'  quindi
procedere   al   taglio   o   allo  smontaggio  nella  zona  liberata
dall'amianto, dopo  sfasciatura  e  sigillatura  della  coibentazione
rimasta in opera;
   -  la  movimentazione  dei pezzi cosi' ottenuti va condotta con la
massima  attenzione  per  non   danneggiare   la   protezione   della
coibentazione;
   -   devono  essere  sempre  a  disposizione  le  attrezzature  per
interventi che si rendessero necessari  in  caso  di  liberazione  di
fibre   nell'aria   (aspiratori   con   filtri  ad  efficienza  HEPA,
incapsulanti etc.).
6 - CRITERI PER LA CERTIFICAZIONE DELLA RESTITUIBILITA'  DI  AMBIENTI
BONIFICATI.
6a) Criteri guida generali.
   Le  operazioni  di  certificazione  di restituibilita' di ambienti
bonificati  dall'amianto,  effettuate  per  assicurare  che  le  aree
interessate  possono essere rioccupate con sicurezza, dovranno essere
eseguite da funzionari della USL competente.  Le  spese  relative  al
sopralluogo  ispettivo ed alla determinazione della concentrazione di
fibre  aerodisperse  sono  a  carico  del  committente  i  lavori  di
bonifica.
   I principali criteri da seguire durante la certificazione sono:
   -  assenza di residui di materiali contenenti amianto entro l'area
bonificata;
   - assenza effettiva di fibre di  amianto  nell'atmosfera  compresa
nell'area bonificata.
   Per  la  verifica  di questi criteri occorre seguire una procedura
che comporta l'ispezione visuale preventiva e quindi il campionamento
dell'aria che deve avvenire operando in modo opportuno per disturbare
le superfici nell'area  interessata  (campionamento  aggressivo).  Il
campionamento  dell'aria  puo'  avvenire  solo  se l'area e' priva di
residui visibili di amianto.
   L'esperienza  ha   mostrato   che   durante   le   operazioni   di
certificazione i livelli di concentrazione di amianto molto raramente
superano  i  valori  limite  indicati  nelle  varie normative vigenti
nazionali e internazionali. Di conseguenza il livello  di  protezione
richiesto  per il personale addetto alle operazioni di certificazione
puo'   essere   notevolmente   ridotto,   in   modo   ragionevolmente
praticabile,  al  fine  di  consentire  la  mobilita', l'accesso e la
visibilita'.
   Prima di procedere  alla  ispezione  visuale  tutte  le  superfici
all'interno    dell'area    operativa    bonificata   devono   essere
adeguatamente asciutte. Poiche' spesso l'ispezione richiede l'accesso
visuale in luoghi  non  sufficientemente  illuminati,  e'  necessario
disporre di torce elettriche portatili.
   L'ispezione  visuale  deve essere quanto piu' accurata possibile e
deve comprendere non solo i luoghi e le superfici a vista,  ma  anche
ogni  altro  luogo parzialmente o completamente nascosto, anche se di
piccole dimensioni (quali angoli, rientranze, sporgenze sulle pareti,
sul soffitto e sul pavimento).
   L'ispezione deve essere condotta dopo la  rimozione  dei  teli  in
polietilene utilizzati durante la bonifica ma mentre l'area e' ancora
confinata  (prima  della  rimozione  delle  barriere,  dell'unita' di
decontaminazione e della sigillatura di porte, finestre e impianto di
ventilazione).
   I sigillanti devono essere usati, ma solo dopo l'ispezione e prima
del campionamento  aggressivo  finale,  per  incapsulare  residui  di
amianto  presenti in luoghi difficilmente accessibili o difficilmente
praticabili.
   Il  campionamento  aggressivo  comporta  il  disturbo  con   mezzi
meccanici  di  tutte le superfici accessibili, di regola iniziando da
quelle verticali e quindi operando su quelle orizzontali. Puo' essere
utile mantenere  negli  ambienti  interessati  l'aria  in  movimento,
creando  anche  una  omogeneizzazione  della concentrazione, mediante
ventilatori di potenza ridotta. Poiche' tali operazioni provocano  la
diffusione   di   fibre   nell'atmosfera,  e'  importante  che  siano
predisposte tutte  le  misure  necessarie  per  la  protezione  degli
operatori  e per il controllo della eventuale fuoriuscita di polvere.
Le operazioni di disturbo debbono  iniziare  contemporaneamente  alla
partenza degli apparecchi di campionamento.
   Effettuare,  indicativamente, due campionamenti per superfici fino
a 50 m(Elevato al Quadrato), almeno tre campionamenti  per  superfici
fino  a  200  m(Elevato al Quadrato), un ulteriore campionamento ogni
200 m(Elevato al Quadrato) in piu'. Per aree bonificate  maggiori  di
600  m(Elevato  al  Quadrato)  si  puo'  usare  un numero di campioni
minore. Nel caso di ambienti con molte stanze  separate  puo'  essere
necessario effettuare misure in ogni stanza.
   Questi  criteri hanno valore generale e possono essere adattati ad
esigenze particolari relative a casi specifici.
6b) Criteri per la certificazione della restituibilita'.
   I locali dovranno essere riconsegnati a conclusione dei lavori  di
bonifica con certificazioni finali attestanti che:
    a)  sono state eseguite, nei locali bonificati, valutazioni della
concentrazione di fibre di amianto aerodisperse mediante l'uso  della
microscopia elettronica in scansione;
    b)  e'  presente,  nei locali stessi, una concentrazione media di
fibre aerodisperse non superiore alle 2 ff/l.
   I metodi analitici da impiegare vengono riportati nell'allegato 2.
7 - COPERTURE IN CEMENTO-AMIANTO.
   7a) Bonifica delle coperture in cemento-amianto.
   Le lastre piane  o  ondulate  di  cemento-amianto,  impiegate  per
copertura in edilizia, sono costituite da materiale non friabile che,
quando  e'  nuovo  o  in  buono  stato  di conservazione, non tende a
liberare fibre spontaneamente. Il cemento-amianto,  quando  si  trova
all'interno degli edifici, anche dopo lungo tempo, non va incontro ad
alterazioni  significative  tali da determinare un rilascio di fibre,
se non viene manomesso. Invece, lo stesso materiale esposto ad agenti
atmosferici subisce un progressivo degrado per  azione  delle  piogge
acide,  degli sbalzi termici, dell'erosione eolica e di microrganismi
vegetali. Di conseguenza, dopo  anni  dall'installazione  si  possono
determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle
fibre e fenomeni di liberazione.
   I  principali  indicatori  utili  per valutare lo stato di degrado
delle  coperture  in  cemento-amianto,  in  relazione  al  potenziale
rilascio di fibre, sono:
   - la friabilita' del materiale;
   -  lo  stato  della  superficie  ed  in  particolare l'evidenza di
affioramenti di fibre;
   - la presenza di sfaldamenti, crepe o rotture;
   -  la  presenza  di   materiale   friabile   o   polverulento   in
corrispondenza di scoli d'acqua, grondaie, ecc.;
   -  la  presenza  di  materiale  polverulento conglobato in piccole
stalattiti in corrispondenza dei punti di gocciolamento.
   La   bonifica   delle   coperture   in    cemento-amianto    viene
necessariamente  effettuata  in  ambiente aperto, non confinabile, e,
pertanto,  deve  essere  condotta  limitando  il  piu'  possibile  la
dispersione di fibre.
   I metodi di bonifica applicabili sono:
    a) Rimozione.
   Le  operazioni  devono essere condotte salvaguardando l'integrita'
del  materiale  in  tutte  le  fasi  dell'intervento.   Comporta   la
produzione  di  notevoli  quantita' di rifiuti contenenti amianto che
devono essere  correttamente  smaltiti.  Comporta  la  necessita'  di
installare una nuova copertura in sostituzione del materiale rimosso;
    b) Incapsulamento.
   Possono  essere  impiegati prodotti impregnanti, che penetrano nel
materiale legando le fibre di amianto  tra  loro  e  con  la  matrice
cementizia,  e  prodotti  ricoprenti, che formano una spessa membrana
sulla  superficie  del  manufatto.  I   ricoprenti   possono   essere
convenientementeadditivati   con   sostanze   che  ne  accrescono  la
resistenza agli agenti atmosferici e ai raggi U.V.  e  con  pigmenti.
Generalmente,  i  risultati piu' efficaci e duraturi si ottengono con
l'impiego di entrambi i prodotti.
   Puo'   essere  conveniente  applicare  anche  sostanze  ad  azione
biocida.
   L'incapsulamento   richiede   necessariamente    un    trattamento
preliminare  della  superficie del manufatto, al fine di pulirla e di
garantire l'adesione del prodotto incapsulante. Il  trattamento  deve
essere  effettuato con attrezzature idonee che evitino la liberazione
di fibre di amianto nell'ambiente e  consentano  il  recupero  ed  il
trattamento delle acque di lavaggio;
    c) Sopracopertura.
   Il  sistema  della  sopracopertura  consiste  in  un intervento di
confinamento realizzato installando una nuova copertura al  di  sopra
di  quella  in  amianto-cemento, che viene lasciata in sede quando la
struttura portante sia  idonea  a  sopportare  un  carico  permanente
aggiuntivo.  Per  tale scelta il costruttore od il committente devono
fornire  il  calcolo  delle  portate  dei  sovraccarichi  accidentali
previsti per la relativa struttura.
   L'installazione  comporta  generalmente operazioni di foratura dei
materiali di cemento-amianto, per consentire il fissaggio della nuova
copertura  e  delle  infrastrutture  di  sostegno,  che   determinano
liberazione di fibre di amianto.
   La  superficie  inferiore  della  copertura in cemento-amianto non
viene  confinata  e   rimane,   quindi,   eventualmente   accessibile
dall'interno   dell'edificio,   in   relazione  alle  caratteristiche
costruttive del tetto.
   Nel caso dell'incapsulamento e  della  sopracopertura  si  rendono
necessari  controlli  ambientali  periodici  ed interventi di normale
manutenzione  per   conservare   l'efficacia   e   l'integrita'   dei
trattamenti stessi.
7b)  Misure  di  sicurezza  durante gli interventi sulle coperture in
cemento amianto.
1 - CARATTERISTICHE DEL CANTIERE.
   Le aree in cui avvengono operazioni di rimozione  di  prodotti  in
cemento-amianto  che  possono dar luogo a dispersione di fibre devono
essere temporaneamente delimitate e segnalate.
2 - MISURE DI SICUREZZA ANTINFORTUNISTICHE.
   La bonifica delle coperture in cemento-amianto comporta un rischio
specifico di caduta per sfondamento delle lastre. A tal  fine,  fermo
restando   quanto  previsto  dalle  norme  antinfortunistiche  per  i
cantieri edili, dovranno  in  particolare  essere  realizzate  idonee
opere  provvisionali  per la protezione dal rischio di caduta, ovvero
adottati  opportuni  accorgimenti  atti  a  rendere  calpestabili  le
coperture  (realizzazione di camminamenti in tavole da ponte; posa di
rete metallica antistrappo sulla superficie del tetto).
3 - PROCEDURE OPERATIVE.
Rimozione delle coperture.
   Lastre ed altri manufatti di copertura in  cemento-amianto  devono
essere  adeguatamente  bagnati  prima  di  qualsiasi  manipolazione o
movimentazione. Nel  caso  di  pedonamento  della  copertura,  devono
essere  usati prodotti collanti, vernicianti o incapsulanti specifici
che non comportino pericolo  di  scivolamento.  La  bagnatura  dovra'
essere  effettuata  mediante  nebulizzazione o a pioggia, con pompe a
bassa pressione. In nessun caso si dovra' fare uso di  getti  d'acqua
ad alta pressione.
   Qualora si riscontri un accumulo di fibre di amianto nei canali di
gronda,  questi  devono  essere  bonificati  inumidendo  con acqua la
crosta presente sino ad ottenere una fanghiglia densa  che,  mediante
palette e contenitori a perdere, viene posta all'interno di sacchi di
plastica. Questi sacchi, sigillati con nastro adesivo, vanno smaltiti
come rifiuti di amianto.
   Le  lastre  devono essere rimosse senza romperle evitando l'uso di
strumenti demolitori. Devono essere smontate rimuovendo ganci, viti o
chiodi di fissaggio, avendo cura di non danneggiare le lastre stesse.
Non devono essere utilizzati trapani,  seghetti,  flessibili  o  mole
abrasive  ad  alta  velocita'.  In  caso di necessita', si dovra' far
ricorso esclusivamente ad utensili manuali o  ad  attrezzi  meccanici
provvisti  di  sistemi  di  aspirazione idonei per la lavorazione del
cemento-amianto, dotati di filtrazione assoluta in uscita.
   I materiali asportati non devono in nessun caso essere  frantumati
dopo  la rimozione. Non devono assolutamente essere lasciate cadere a
terra. Un idoneo mezzo di sollevamento deve essere  previsto  per  il
calo a terra delle lastre.
   Le  lastre  smontate,  bagnate  su  entrambe  le superfici, devono
essere accatastate e pallettizzate in modo da  consentire  un'agevole
movimentazione con i mezzi di sollevamento disponibili in cantiere.
   I  materiali  in  cemento-amianto  rimossi devono essere chiusi in
imballaggi  non  deteriorabili  o  rivestiti  con  teli  di  plastica
sigillati.  Eventuali  pezzi  acuminati  o  taglienti  devono  essere
sistemati in modo da  evitare  lo  sfondamento  degli  imballaggi.  I
rifiuti  in  frammenti minuti devono essere raccolti al momento della
loro formazione e racchiusi in sacchi di materiale  impermeabile  non
deteriorabile  immediatamente sigillati. Tutti i materiali di risulta
devono essere etichettati a norma di legge.
   I materiali rimossi devono  essere  allontanati  dal  cantiere  il
prima    possibile.   L'accatastamento   temporaneo   deve   avvenire
separatamente dagli  altri  detriti,  preferibilmente  nel  container
destinato  al  trasporto, oppure in una zona appositamente destinata,
in luogo non interessato dal traffico di mezzi che possano provocarne
la frantumazione.
   Giornalmente deve essere effettuata una pulizia ad umido  e/o  con
aspiratori  a  filtri  assoluti della zona di lavoro e delle aree del
cantiere che possano essere state contaminate da fibre di amianto.
 Installazione della sopracopertura.
   Utilizzando  il  sistema  della  sopracopertura  e'  consigliabile
l'impiego  di  materiali  che  presentino  idonee  caratteristiche di
leggerezza, infrangibilita',  insonorizzazione,  elevata  durata  nel
tempo   e   dilatazione   termica  compatibile  con  il  supporto  in
cemento-amianto.
   Operatori muniti di indumenti protettivi  a  perdere  e  mezzi  di
protezione  individuali delle vie respiratorie (allegato 4), mediante
pompe a bassa pressione spruzzano sulle superficie  della  lastra  un
prodotto  incapsulante.  Vengono quindi bonificati i canali di gronda
con le modalita' gia' descritte. In alternativa, il canale di  gronda
puo'  essere  trattato con un prodotto incapsulante e successivamente
confinato mediante idonea sopracopertura. Qualora risulti  necessario
movimentare  le  lastre  di  gronda,  gli  addetti  eseguiranno  tale
operazione  svitando  i  vecchi  gruppi  di  fissaggio  senza  creare
fratture  sulle lastre. Eseguito il lavoro di bonifica e di eventuale
sostituzione  del  canale,  le  lastre  movimentate  vanno  rimontate
utilizzando gli stessi fori per i nuovi gruppi di fissaggio.
   Terminate tali operazioni preliminari si passa al montaggio  della
nuova  copertura.  Questa  deve  essere  posata su una nuova orditura
secondaria, generalmente in listelli di legno,  fissata  direttamente
all'arcarecciatura   sottostante  in  modo  che  i  carichi  previsti
insistano esclusivamente sulla struttura portante. Montata l'orditura
secondaria puo' essere steso  un  eventuale  materassino  isolante  e
quindi le nuove lastre di copertura.
   Le  operazioni  di  cui  sopra  andranno  effettuate  con utensili
provvisti di sistemi di aspirazione idonei  per  la  lavorazione  del
cemento amianto.
4 - PROTEZIONE DEI LAVORATORI.
   Nelle  operazioni  che possono dar luogo a dispersione di fibre di
amianto, i  lavoratori  devono  essere  muniti  di  idonei  mezzi  di
protezione  individuali  delle  vie  respiratorie  (allegato  4) e di
indumenti protettivi.
   Le calzature devono essere  di  tipo  idoneo  al  pedonamento  dei
tetti.