(all. 4 - art. 1)
                                                           ALLEGATO 3
     IDENTIFICAZIONE QUALITATIVA DELLE FIBRE DI AMIANTO MEDIANTE
    LA TECNICA DELLA DISPERSIONE CROMATICA IN MICROSCOPIA OTTICA
   La  tecnica  della  dispersione cromatica in microscopia ottica e'
particolarmente utile nell'identificazione delle particelle minerali.
   Il principio ottico su cui si fonda e' la  variazione  dell'indice
di  rifrazione  dei minerali in funzione della lunghezza d'onda della
luce che  li  attraversa;  con  l'aumentare  di  questa  generalmente
l'indice di rifrazione diminuisce. Sperimentalmente si osserva che la
maggior  parte  dei liquidi ha una dispersione cromatica maggiore dei
solidi.
   Quando gli indici di rifrazione del minerale e del liquido in  cui
questo  viene  immerso,  sono  prossimi, in luce bianca, si producono
fenomeni cromatici tanto piu'  evidenti  quanto  piu'  grande  e'  la
variazione  dell'indice  di  rifrazione del liquido rispetto a quella
del minerale.
   Se consideriamo il  punto  in  cui  si  intersecano  le  curve  di
dispersione  del  minerale  e  del  liquido,  in quel punto (a quella
stessa lunghezza d'onda) liquido e solido hanno lo stesso  indice  di
rifrazione.
   La  luce  di  quella  lunghezza  d'onda attraversera' indeviata il
sistema solido-liquido mentre  la  luce  di  altre  lunghezze  d'onda
passando  dal solido al liquido deviera' verso la normale al bordo in
maniera diversa a seconda che  sia  minore  o  maggiore  l'indice  di
rifrazione.  Tali  deviazioni  dipendono infatti dalla differenza tra
gli indici del solido e del liquido per le varie lunghezze d'onda.
   Nel caso di sostanze  isotrope  e  minerali  monorifrangenti,  che
possiedono  cioe'  un  solo indice di rifrazione, l'unica colorazione
che questo tipo di particelle assumono  in  un  determinato  liquido,
serve come mezzo di identificazione.
   I   minerali   di   amianto,  ad  eccezione  dell'antofillite  che
cristallizza nel  sistema  ortorombico,  cristallizzano  nel  sistema
monoclino  e  sono  quindi  birifrangenti.  Generalmente  le fibre di
amianto hanno l'indice  di  rifrazione  maggiore  ng  parallelo  alla
direzione   allungata  della  fibra  mentre  l'indice  di  rifrazione
inferiore na si trova nella direzione  perpendicolare.  Per  la  sola
crocidolite,  che  ha  una  orientazione  ottica negativa, avviene il
contrario.
   Considerando i due indici di rifrazione principali, ng  ed  na,  a
ciascuno  di  essi  corrispondera'  quindi  una  curva di dispersione
cromatica distinta.
   Di conseguenza durante l'osservazione del minerale in  un  liquido
ad  indice  di  rifrazione intermedio, che interseca con la sua curva
quelle  dei  due  indici  di  rifrazione  principali,  si  avra'  una
sovrapposizione  degli  effetti  cromatici.  Cio'  viene superato con
l'illuminazione del preparato tramite luce  polarizzata  piana.  Ogni
particella,   in   tal   modo,   presentera'  gli  effetti  cromatici
caratteristici di ogni singolo indice di rifrazione  quando  la  loro
direzione  di  vibrazione coincide con quella della luce polarizzata.
Per evidenziare tali colorazioni relative agli indici  di  rifrazione
ng  ed  na, bisognera' porre la direzione allungata della fibra prima
parallelamente  e poi perpendicolarmente alla direzione di vibrazione
del polarizzatore.
                     LIQUIDI AD ALTA DISPERSIONE
   Per identificare i diversi tipi di fibre di amianto, per mezzo  di
tale  tecnica, sono necessari liquidi ad alta dispersione dell'indice
di rifrazione.
   Miscele con le  caratteristiche  richieste  si  possono  preparare
partendo  da alcuni liquidi organici come cianato di etile, ioduro di
metilene, iodomercurato di potassio e nitrotoluolo.
   In commercio  esistono  liquidi  con  le  caratteristiche  ottiche
necessarie,  con indice di rifrazione nell'intervallo di 1,50 e 1,80.
Risultano particolarmente utili i liquidi  ad  indice  di  rifrazione
uguale  a  1, 55, 1, 58, 1, 67, 1, 70. Necessario per l'impiego della
tecnica di dispersione e'  innanzitutto  l'allineamento  del  sistema
ottico  e  la  necessita' di una sorgente luminosa ad alta intensita'
(12 V, 50 W) e la realizzazione del campo scuro  inserendo  sotto  il
condensatore  un diaframma circolare di diametro adeguato. E' infatti
indispensabile  che  l'apertura  del  fascio  luminoso  sia  maggiore
dell'apertura   dell'obiettivo;   poiche'   l'apertura   dei  normali
condensatori per contrasto di fase e' di 0,80,  per  questo  tipo  di
osservazioni  saranno  necessari  obiettivi  di  apertura inferiore a
0,80. Con i  normali  microscopi  Leitz  Ortoluz  attrezzati  per  il
contrasto di fase con condensatore ed obiettivi 10X, 25X e 4X occorre
impostare i diaframmi del condensatore in posizione 3 per i primi due
e  in posizione 5 per il terzo obiettivo. Infine per l'osservazione a
luce polarizzata sara' sufficiente utilizzare un filtro polarizzatore
ruotante all'uscita della sorgente luminosa.
   Vengono comunque indicati  dal  costruttore,  per  altri  tipi  di
microscopio   oggi   comunemente  in  commercio,  tutti  i  parametri
necessari per tale tipo di osservazione. In tabella 1 si riportano  i
colori  di  dispersione che si ottengono per ogni singola varieta' di
amianto usando liquidi ad indice  di  rifrazione  1,55,  1,58,  1,67,
1,70, in campo scuro, in contrasto di fase e luce polarizzata.
   Tale  metodo  permette  un  riconoscimento ottimale delle fibre di
amianto aventi diametro superiore a 0,4  (Micron)m.  La  sensibilita'
del  metodo  permette  di  valutare  le  parti  per milione sia su un
campione in massa che  su  campioni  su  filtro  dopo  aver  separato
naturalmente  la  matrice  filtrante.  Con  tale  tecnica  e'  infine
possibile passare all'osservazione in fase dello stesso campo  visivo
microscopico,  il  che  ovviamente  permette  di  ottenere  ulteriori
elementi di valutazione per l'identificazione delle fibre di amianto.
   Per arrivare ad una valutazione della concentrazione  dell'amianto
in  termini  di  peso e' necessario trasformare il numero delle fibre
osservate e la loro granulometria in un  valore  ponderale;  cio'  e'
possibile  valutando  in  base  alla  dimensione  delle fibre il loro
volume. Macinando opportunamente il campione in laboratorio  sino  ad
ottenere  diametri  delle fibre inferiori a 10 (Micron)m e' possibile
affermare, come dimostrato in via sperimentale, che il  numero  delle
fibre  osservate  con  la  tecnica  descritta  corrisponde  in  buona
approssimazione al volume dell'amianto nel  campione.  Conoscendo  il
peso  specifico  delle singole varieta' di amianto e delle matrici in
cui queste si trovano e' pertanto possibile risalire alla percentuale
in peso dell'amianto presente nel campione.
   Il  limitato  potere  risolutivo,  circa  0.25  (Micron)m, di tale
tecnica microscopica rende difficoltosa la valutazione delle fibre di
diametro  inferiore  a  0.5  (Micron)m;  inoltre  la   sua   limitata
profondita' di campo non permette di ben focalizzare fibre che non si
trovino perfettamente sul piano immagine del microscopio.

                                                           TABELLA 1.
Colori di dispersione per le fibre di abseto



           ---->  Vedere Tabella a Pag. 55 del S.O.  <----