ALLEGATO I CAMPO DI APPLICAZIONE DEFINIZIONI, DOMANDA DI OMOLOGAZIONE CEE, RILASCIO DELL'OMOLOGAZIONE CEE, PRESCRIZIONI, PROCEDURA DI PROVA, MARCATURA, MODIFICA DELLE OMOLOGAZIONI, CONFORMITA' DELLA PRODUZIONE. 1. SETTORE DI APPLICAZIONE 1.1. La presente direttiva si applica al campo di visibilita' anteriore di 180 (gradi) del conducente di veicoli della categoria M1. 1.1.1. Essa intende assicurare un'adeguata visibilita' in caso di maltempo, specificando le prescrizioni relative al tergicristallo e al lavacristallo del parabrezza dei veicoli della categoria M1. 1.1.2. Le prescrizioni di questa direttiva sono formulate per l'applicazione ai veicoli della categoria M1 con guida a sinistra. Per i veicoli della categoria M1 con guida a destra, le prescrizioni devono essere applicate invertendo i criteri, se necessario. 2. DEFINIZIONI 2.1. Tipo di veicolo per quanto riguarda i tergicristalli e i lavacristalli Per "tipo di veicolo per quanto riguarda i tergicristalli e i lavacristalli" si intendono veicoli che non presentano tra loro differenze essenziali; tali differenze possono riguardare in particolare: 2.1.1. forme e sistemazioni esterne ed interne che, nel settore di cui al punto 1, possono influire sulla visibilita'; 2.1.2. forme e dimensioni del parabrezza e suo fissaggio, se possono influire sulle zone di visibilita' di cui all'allegato IV;". 2.1.3. caratteristiche del tergicristallo e del lavacristallo. 2.2. Reticolo tridimensionale di riferimento Per "reticolo tridimensionale di riferimento "si intende un sistema di riferimento composto da un piano verticale longitudinale x-2, da un piano orizzontale x-y e da un pi- ano verticale trasversale y-x (vedi allegato III, figura 2); il reticolo serve a determinare il rapporto dimensionale fra la posizione dei punti di progettazione sui disegni e la loro posizione effettiva sul veicolo. Il procedimento per mettere il veicolo in posizione rispetto al reticolo e' specificato nell'allegato III, tenendo presente che tutte le coordinate riferite al terreno devono essere calcolate per un veicolo in ordine di marcia, come definito dal paragrafo 2.6 dell'allegato I della direttiva 70/156/CEE, avente sul sedile anteriore un passeggero con una massa di 75 kg (piu' o meno) 1%. 2.2.1. I veicoli muniti di sospensioni che permettono la regolazione dell'altezza libera dal suolo saranno sottoposti alle prove nelle condizioni normali di utilizzazione specificate dal costruttore. 2.3. Punti di riferimento principali Per "punti di riferimento principali" si intendono fori, superfici, punti e segni di identificazione sul corpo del veicolo. Il costruttore deve specificare il tipo di punto di riferimento usato e la posizione di ciascun punto di riferimento (rispetto alle coordinate x, y e z del reticolo tridimensionale di riferimento) nonche' la loro distanza rispetto ad un piano teorico rappresentante il suolo. Questi punti di riferimento possono corrispondere a quelli utilizzati per il montaggio della carrozzeria. 2.4. Angolo effettivo di inclinazione del torso (Vedi allegato II). 2.5. Angolo teorico previsto per l'inclinazione del torso (Vedi allegato II). 2.6. Punti "V" Per "punti V" si intendono i punti la cui posizione all'interno dell'abitacolo e' determinata dai piani verticali longitudinali passanti per i centri delle posizioni a sedere previste come estreme per il sedile anteriore e rispetto al punto R per l'angolo teorico previsto per l'inclinazione dello schienale; questi punti servono a verificare la conformita' di requisiti relativi al campo di visibilita' (vedi allegato IV). 2.7. Punto R o punto di riferimento della posizione a sedere (Vedi allegato II). 2.8. Punto H (Vedi allegato II). 2.9. Punti di riferimento del parabrezza Per "punti di riferimento del parabrezza" si intendono i punti posti all'intersezione tra il parabrezza e le linee che, partendo dai punti "V", si irraggiano verso l'avanti fino alla superficie esterna del parabrezza. 2.10. Superficie trasparente Per "superficie trasparente" di un parabrezza o di altra superficie vetrata si intende la parte di questa superficie il cui fattore di trasmissione luminosa, misurato perpendicolarmente alla superficie stessa, corrisponde almeno al 70%. 2.11. Corsa di regolazione orizzontale del sedile Per "corsa di regolazione orizzontale del sedile" si intende la successione delle posizioni normali di guida previste dal costruttore per la regolazione del sedile del conducente nella direzione dell'asse x (vedi punto 2.3). 2.12. Corsa supplementare di spostamento del sedile Per "corsa supplementare di spostamento del sedile" si intende la corsa prevista dal costruttore per lo spostamento del sedile nella direzione dell'asse x (vedi punto 2.3), al di la' della successione delle normali posizioni di guida prevista al punto 2.13 e utilizzata per la trasformazione dei sedili in cuccette o per facilitare l'accesso al veicolo. 2.13. Tergicristallo Per "tergicristallo" si intende un insieme costituito da un dispositivo atto a detergere la superficie esterna del parabrezza e dagli accessori e comandi necessari per azionare e fermare il dispositivo stesso. 2.14. Raggio d'azione del tergicristallo Per "raggio d'azione del tergicristallo" si intende la parte della superficie esterna di un parabrezza bagnato sulla quale agisce il tergicristallo. 2.15. Lavacristallo Per "lavacristallo" si intende un dispositivo atto a contenere ed a spruzzare un liquido sulla superficie esterna del parabrezza, con i comandi necessari per azionare e fermare il dispositivo stesso. 2.16. Comando del lavacristallo Per "comando del lavacristallo" si intende un mezzo od accessorio per azionare o fermare il lavacristallo. Il sistema per azionare e fermare il lavacristallo puo' essere coordinato con il funzionamento del tergicristallo o del tutto indipendente da quest'ultimo. 2.17. Pompa del lavacristallo Per "pompa del lavacristallo" si intende un dispositivo atto a convogliare il liquido del lavacristallo dal serbatoio fino alla superficie del parabrezza. 2.18. Ugello Per "ugello" si intende un dispositivo che serve a dirigere il liquido del lavacristallo sul parabrezza." 2.19. Funzionamento del lavacristallo Per "funzionamento del lavacristallo" si intende la capacita' di un lavacristallo di applicare il liquido sulla zona bersaglio del parabrezza senza che, in condizioni normali di utilizzazione, si verifichino fughe o si disinnesti un tubo del lavacristallo. 3. DOMANDE DI OMOLOGAZIONE CEE 3.1. Domanda di omologazione CEE di un tipo di veicolo per quanto riguarda i tergicristalli e i lavacristalli 3.1.1. Conformemente all'articolo 3, paragrafo 4 della direttiva 70/156/CEE, la domanda di omologazione CEE di un tipo di veicolo per quanto riguarda il tergicristallo ed il lavacristallo dove essere presentata dal costruttore. 3.1.2. Il modello della scheda informativa figura nell'allegato VI. 3.1.3. Al servizio incaricato delle prove di omologazione deve essere presentato un veicolo rappresentativo del tipo di veicolo da omologare. 3.2. Domanda di omologazione CEE di un tipo di lavacristallo in quanto entita' tecnica 3.2.1. Conformemente all'articolo 3, paragrafo 4 della direttiva 70/156/CEE, la domanda di omologazione CEE di un tipo di lavacristallo inteso come entita' tecnica deve essere presentata dal costruttore. 3.2.2. Il modello della scheda informativa figura nell'allegato VII. 3.2.3. Un campione del tipo di dispositivo da omologare deve essere presentato al servizio tecnico che effettua le prove di omologazione. Qualora lo ritenga necessario, il servizio tecnico puo' richiedere un secondo campione. Tali campioni devono recare in modo indelebile e chiaramente leggibile il marchio di fabbrica o commerciale del richiedente, nonche' l'indicazione del tipo. 4. RILASCIO DELL'OMOLOGAZIONE CEE". 4.1. Se sono soddisfatti i requisiti del caso, l'omologazione CEE viene rilasciata ai sensi dell'articolo 4, paragrafi 3 e 4 della direttiva 70/156/CEE. 4.2. Il modello della scheda di omologazione CEE figura: 4.2.1. nell'allegato VIII, per quanto riguarda la domanda di cui al punto 3.1; 4.2.2. nell'allegato IX, per quanto riguarda la domanda di cui al punto 3.2. 4.3. Ad ogni tipo di veicolo o di lavacristallo omologato viene attribuito un numero di omologazione conformemente all'allegato VII della direttiva 70/156/CEE. Uno Stato membro non puo' attribuire lo stesso numero ad un altro tipo di veicolo e di lavacristallo." 5. PRESCRIZIONI 5.1. Tergicristallo 5.1.1. Ogni veicolo deve essere dotato almeno di un tergicristallo automatico, vale a dire in grado di funzionare, quando il motore del veicolo e' in moto, senza alcun altro intervento da parte del conducente che quello necessario per avviare il tergicristallo stesso. 5.1.2. Il raggio d'azione del tergicristallo deve coprire almeno l'80% della zona di visibilita' "B" definita al punto 2.3 dell'allegato IV. 5.1.2.1. Il raggio d'azione del tergicristallo deve coprire inoltre almeno il 98% della zona di visibilita' "A" definita al punto 2.2 dell'allegato IV. 5.1.3. Il tergicristallo deve avere almeno due frequenze di funzionamento. 5.1.3.1. Una delle frequenze deve essere pari o superiore a 45 cicli al minuto. (Un ciclo e' il movimento completo di andata e ritorno della spazzola del tergicristallo). 5.1.3.2. Un'altra frequenza deve essere di minimo 10 cicli e di massimo 55 cicli al minuto. 5.1.3.3. La differenza fra la frequenza massima e almeno una delle frequenze minime deve essere almeno di 15 cicli al minuto. 5.1.4. Le frequenze indicate al punto 5.1.3 si devono ottenere come stabilito ai punti da 6.1.1 a 6.1.6 e 6.1.8. 5.1.5. Per soddisfare alle prescrizioni del punto 5.1.3, e' permesso utilizzare il tergicristallo a sistema intermittente, a condizione che una delle frequenze rispetti le disposizioni di cui al punto 5.1.3.1 e che una delle altre frequenze ottenute mediante l'interruzione della frequenza principale possa raggiungere almeno 10 cicli al minuto. 5.1.6. Quando il tergicristallo viene arrestato azionando il comando, le spazzole devono tornare automaticamente nella loro posizione di riposo. 5.1.7. Il dispositivo deve poter sopportare un bloccaggio di 15 secondi. E' consentito l'impiego di dispositivi automatici di protezione del circuito a condizione che l'eventuale riavviamento non comporti alcuna operazione su comandi diversi da quelli del tergicristallo. La procedura e le condizioni di prova sono descritte al punto 6.1.7. 5.1.8. Il raggio d'azione del tergicristallo deve rispondere ai requisiti minimi del punto 5.1.2 quando i tergicristalli vengono provati ad una frequenza che soddisfa alle disposizioni del punto 5.1.3.2 ed alle condizioni di cui al punto 6.1.10. 5.1.9. Gli effetti aerodinamici dovuti alle dimensioni ed alla forma del parabrezza nonche' l'efficacia del tergicristallo devono essere determinati alle condizioni seguenti: 5.1.9.1. Quando sono sottoposti a un vento con velocita' relativa pari all'80% della velocita' massima del veicolo, ma comunque non superiore a 160 km/h, i tergicristallo, funzionanti alla piu' alta frequenza, devono garantire che il loro raggio d'azione soddisfi sempre con la stessa efficacia alle prescrizioni del punto 5.1.2.1 e alle stesse condizioni stabilite, nel punto 6.1.10.2. 5.1.10. Il braccio del tergicristallo deve essere montato in maniera da poter essere allontanato dal parabrezza per permetterne il lavaggio manuale. Questo requisito non si applica ai dispositivi che, in posizione di riposo, si trovano in una zona del parabrezza nascosta alla vista da alcune parti del veicolo (come il cofano, il cruscotto, ecc.) 5.1.11. Il tergicristallo deve poter funzionare per due minuti sul parabrezza asciutto, quando la temperatura esterna e' -18 (gradi) (piu' o meno) 3 gradi centigradi alle condizioni di cui al punto 6.1.11. 5.2. Lavacristallo 5.2.1. Ogni veicolo deve essere dotato di un lavacristallo capace alle pressioni che si producono quando gli ugelli sono ostruiti e il sistema viene messo in funzione conformemente alla procedura descritta ai punti 6.2.1 e 6.2.2. 5.2.2. Il funzionamento del lavacristallo non deve risentire dell'esposizione ai cicli di temperatura prescritti ai punti 6.2.3 e 6.2.4. 5.2.3. Il lavacristallo deve poter fornire abbastanza liquido per lavare il 60% della zona definita al punto 2.2 dell'allegato IV, alle condizioni descritte al punto 6.2.5 del presente allegato. 5.2.4. La capacita' del serbatoio del liquido non deve essere inferiore a un litro. 6. PROCEDURA DI PROVA 6.1. Tergicristallo 6.1.1. Salvo disposizione contraria le prove descritte qui di seguito devono essere eseguite alle condizioni seguenti: 6.1.2. la temperatura ambiente non deve essere inferiore a 10 gradi centigradi ne' superiore a 40 gradi centigradi; 6.1.3. il parabrezza deve essere mantenuto costantemente bagnato; 6.1.4. in caso di tergicristallo elettrico, vanno rispettate le seguenti condizioni supplementari: 6.1.4.1. la batteria deve essere completamente carica; 6.1.4.2. il motore deve girare a una velocita' corrispondente al 30% del regime di potenza massima; 6.1.4.3. i proiettori anabbaglianti devono essere accesi; 6.1.4.4. i dispositivi di riscaldamento e/o di ventilazione, qualora esistano, devono funzionare al regime corrispondente a un consumo massimo di corrente; 6.1.4.5. i dispositivi di sbrinamento e di disappannamento, qualora esistano, devono funzionare al regime corrispondente a un consumo massimo di corrente. 6.1.5. Il tergicristallo ad aria compressa o a depressione deve poter funzionare in maniera continua alle frequenze prescritte, qualunque sia il regime e il carico del motore. 6.1.6. Le frequenze di funzionamento del tergicristallo devono essere conformi alle prescrizioni di cui al punto 5.1.3 dopo 20 minuti di funzionamento preliminare del dispositivo su una superficie bagnata. 6.1.7. Le condizioni di cui al punto 5.1.7 sono soddisfatte immobilizzando i bracci in posizione verticale per un periodo ininterrotto di 15 secondi, con il comando del tergicristallo regolato sulla frequenza massima di tergitura. 6.1.8. La superficie esterna del parabrezza viene sgrassata a fondo con alcole denaturato o altro agente sgrassante equivalente. Appena asciutta, vi si applica una soluzione di ammoniaca al 3% minimo e al 10% massimo, si lascia di nuovo asciugare e si deterge la superficie del parabrezza con uno straccio di cotone asciutto. 6.1.9. Si applica sulla superficie esterna del parabrezza uno strato uniforme di miscela di prova (vedi le prescrizioni all'allegato V), che si lascia asciugare. 6.1.10. Per la misura del raggio d'azione del tergicristallo di cui ai punti 5.1.2 e 5.1.2.1, la superficie esterna del parabrezza viene preparata come indicato ai punti 6.1.8 e 6.1.9 o in altro modo equivalente. 6.1.10.1. Il raggio d'azione del tergicristallo viene tracciato e paragonato al tracciato delle zone di visibilita' specificate ai punti 5.1.2 e 5.1.2.1 per verificare l'osservanza delle prescrizioni. 6.1.10.2. Quando la superficie esterna del parabrezza e' stata preparata come indicato nei punti 6.1.8 e 6.1.9, il lavacristallo puo' essere utilizzato in tutte le prove. 6.1.11. Le prescrizioni del punto 5.1.11 sono soddisfatte quando il veicolo e' stato sottoposto a temperatura ambientale di - 18 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per almeno 4 ore. I tergicristalli saranno regolati sulla posizione del comando corrispondente alla frequenza massima, rispettando le condizioni di cui al punto 6.1.4. Nessuna prescrizione e' imposta per quanto riguarda il raggio di azione del tergicristallo. 6.2. Lavacristallo 6.2.1. Condizioni di prova 6.2.1.1. Prova n. 1 Il lavacristallo viene riempito d'acqua ed innescato completamente, quindi esposto a una temperatura ambientale di 20 (gradi)C (piu' o meno) 2 (gradi)C per almeno 4 ore. Tutti gli ugelli vengono ostruiti e il comando viene azionato per sei volte in un minuto, ciascuna per la durata di almeno tre secondi. Se il dispositivo e' azionato dall'energia muscolare del conducente, la forza prescritta e' quella indicata nella tabella seguente: _____________________________________________________________________ | Tipo di pompa | Forza prescritta __________________________________|__________________________________ | a mano | 11 - 13,5 daN | a pedale | 40 - 44,5 daN __________________________________|__________________________________ 6.2.1.2. Per le pompe elettriche, la tensione di prova deve essere almeno pari alla tensione nominale senza eccedere quest'ultima di piu' di 2 volt. 6.2.1.3. Il funzionamento del lavacristallo, una volta effettuata la prova, deve rispondere ai requisiti di cui al punto 2.21. 6.2.2. Prova n. 2 Il lavacristallo viene riempito d'acqua, innescato completamente ed esposto a una temperatura ambientale di - 18 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per almeno 4 ore. Si aziona il comando per sei volte in un minuto, ciascuna per la durata di almeno tre secondi, esercitando la forza prescritta al punto 6.2.1. Il dispositivo e' quindi esposto a una temperatura ambientale di 20 (gradi)C (piu' o meno) 2 (gradi)C fino a che il ghiaccio sia completamente sciolto. Il funzionamento del lavacristallo viene quindi verificato azionando il dispositivo conformemente alle prescrizioni del punto 6.2.1. 6.2.3. Prova n. 3 (prova d'esposizione alle basse temperature) 6.2.3.1. Il lavacristallo viene riempito d'acqua, innescato completamente ed esposto a una temperatura ambientale di - 18 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per almeno 4 ore, assicurandosi che tutta l'acqua contenuta nel dispositivo sia congelata. Il dispositivo e' quindi esposto a una temperatura ambientale di 20 (gradi)C (piu' o meno) 2 (gradi)C fino a che il ghiaccio sia completamente sciolto e comunque per non piu' di 4 ore. Questo ciclo di gelo- disgelo viene ripetuto sei volte. Si verifica quindi il funzionamento del dispositivo azionandolo conformemente alle prescrizioni del punto 6.2.1. 6.2.3.2. Il lavacristallo viene innescato completamente e riempito con un liquido da lavacristallo per basse temperature consistente in una soluzione al 50% di metanolo o di alcole isopropilico in acqua la cui durezza non sia superiore a 205 g/1 000 kg. 6.2.3.2.1. Il dispositivo viene esposto a una temperatura ambientale di -18 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per almeno 4 ore. Si verifica il funzionamento del dispositivo azionandolo conformemente alle prescrizioni del punto 6.2.1. 6.2.4. Prova n. 4 (prova d'esposizione ad alte temperature) 6.2.4.1. Il lavacristallo viene riempito d'acqua, innescato completamente, quindi sottoposto a una temperatura ambientale di 80 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per 8 ore e poi a una temperatura ambientale di 20 (gradi)C (piu' o meno) 2 (gradi)C. Quando la temperatura e' stabilizzata, si verifica il funzionamento del dispositivo azionandolo conformemente alle prescrizioni del punto 6.2.1. 6.2.4.2. Se una parte del lavacristallo si trova nel vano motore, il dispositivo deve essere riempito d'acqua, innescato completamente e sottoposto a una temperatura ambientale di 80 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per almeno 8 ore. Si verifica il funzionamento del dispositivo azionandolo conformemente alle prescrizioni del punto 6.2.1. 6.2.4.3. Se nessuna parte del lavacristallo si trova nel vano motore, il dispositivo deve essere riempito d'acqua, innescato completamente e sottoposto a una temperatura ambientale di 60 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per almeno 8 ore. Si verifica il funzionamento del dispositivo azionandolo conformemente alle prescrizioni del punto 6.2.1. 6.2.3. Prova n. 5 (prova d'efficacia del lavacristallo di cui al punto 5.2.3) 6.2.5.1. Il lavacristallo deve essere riempito d'acqua ed innescato completamente. Con il veicolo fermo e senza effetti rilevanti del vento, l'ugello o gli ugelli del lavacristallo sono, se regolabili, diretti verso la zona da coprire della superficie esterna del parabrezza. A tal fine se il dispositivo e' azionato mediante energia muscolare del conducente, la forza da utilizzare non deve superare quella prevista al punto 6.2.1.1. Se il dispositivo e' azionato mediante una pompa elettrica si applicano le prescrizioni del punto 6.1.4. 6.2.5.2. La superficie esterna del parabrezza viene preparata conformemente alle prescrizioni dei punti 6.1.8 e 6.1.9. 6.2.5.3. Il lavacristallo viene quindi azionato come indicato dal costruttore per 10 cicli di funzionamento automatico del tergicristallo sulla frequenza massima e si misura la proporzione della zona di visibilita' definita al punto 2.2 dell'allegato IV, che viene cosi' lavata. 6.3. Le prove del lavacristallo di cui ai punti da 6.2.1 a 6.2.4 vengono tutte effettuate su un solo e medesimo dispositivo montato su un veicolo rappresentativo del tipo di veicolo da omologare oppure, su un solo e medesimo dispositivo, non montato su un veicolo, per il quale e' stata chiesta l'omologazione CEE in quanto entita' tecnica. 7. MARCATURA 7.1. Ogni lavacristallo conforme al tipo omologato in applicazione della presente direttiva deve recare un marchio d'omologazione CEE. 7.2. Tale marchio e' costituito da un rettangolo all'interno del quale e' iscritta la lettera "e" minuscola, seguita dalle lettere o dal numero distintivo dello Stato membro che ha rilasciato l'omologazione. 1 per la Germania 11 per il Regno Unito 2 per la Francia 13 per il Lussemburgo 3 per l'Italia 18 per la Danimarca 4 per i Paesi Bassi 21 per il Portogallo 6 per il Belgio 23 per la Grecia 9 per la Spagna IRL per l'Irlanda Il marchio deve inoltre comprendere, in prossimita' del rettangolo, il "numero di omologazione di base" specificato nella sezione 4 del sistema di numerazione di cui all'allegato VI della direttiva 70/156/CEE, proceduto dal numero progressivo di due cifre attribuito alla piu' recente modifica tecnica significativa della direttiva 78/318/CEE alla data in cui e' stata concessa l'omologazione CEE. Il numero progressivo corrispondente alla presente direttiva e' 00. 7.3. Il marchio di omologazione CEE deve essere apposto sul serbatoio del liquido del lavacristallo in modo indelebile e chiaramente leggibile, anche quando il dispositivo e' montato sul veicolo. 7.4. Un esempio di marchio di omologazione CEE figura in appendice. 8. MODIFICA DELLE OMOLOGAZIONI 8.1. In caso di modifica delle omologazioni rilasciate ai sensi della presente direttiva, si applicano le disposizioni dell'articolo 5 della direttiva 70/156/CEE. 9. CONFORMITA' DELLA PRODUZIONE 9.1. I provvedimenti intesi a garantire la conformita' della produzione sono presi a norma dell'articolo 10 della direttiva 70/156/CEE." Appendice Esempio di marchio di omologazione CEE vedi figura a pag. 54 Il lavacristallo recante il marchio di omologazione CEE qui raffigurato e' un dispositivo omologato in Spagna (e 9) a norma della presente direttiva, al quale e' stato attribuito il numero di omologazione di base 0148. Le cifre indicate sono puramente indicative.