(all. 1 - art. 1)
                                                           ALLEGATO I
CAMPO DI  APPLICAZIONE  DEFINIZIONI,  DOMANDA  DI  OMOLOGAZIONE  CEE,
RILASCIO  DELL'OMOLOGAZIONE  CEE,  PRESCRIZIONI,  PROCEDURA DI PROVA,
MARCATURA, MODIFICA DELLE OMOLOGAZIONI, CONFORMITA' DELLA PRODUZIONE.
1.         SETTORE DI APPLICAZIONE
1.1.       La presente direttiva si applica al campo  di  visibilita'
           anteriore  di  180 (gradi) del conducente di veicoli della
           categoria M1.
1.1.1.     Essa intende assicurare un'adeguata visibilita' in caso di
           maltempo,  specificando  le   prescrizioni   relative   al
           tergicristallo  e  al  lavacristallo  del  parabrezza  dei
           veicoli della categoria M1.
1.1.2.      Le prescrizioni di questa direttiva  sono  formulate  per
           l'applicazione  ai  veicoli della categoria M1 con guida a
           sinistra.  Per i veicoli della categoria M1  con  guida  a
           destra, le prescrizioni devono essere applicate invertendo
           i criteri, se necessario.
2.         DEFINIZIONI
2.1.         Tipo di veicolo per quanto riguarda i tergicristalli e i
           lavacristalli
           Per "tipo di veicolo per quanto riguarda i  tergicristalli
           e i lavacristalli" si intendono veicoli che non presentano
           tra  loro  differenze  essenziali; tali differenze possono
           riguardare in particolare:
2.1.1.     forme e sistemazioni esterne ed interne che,  nel  settore
           di cui al punto 1, possono influire sulla visibilita';
2.1.2.          forme e dimensioni del parabrezza e suo fissaggio, se
           possono  influire  sulle  zone  di  visibilita'   di   cui
           all'allegato IV;".
2.1.3.     caratteristiche del tergicristallo e del lavacristallo.
2.2.       Reticolo tridimensionale di riferimento
           Per  "reticolo  tridimensionale di riferimento "si intende
           un sistema di riferimento composto da un  piano  verticale
           longitudinale x-2, da un piano orizzontale x-y e da un pi-
           ano  verticale  trasversale y-x (vedi allegato III, figura
           2);  il  reticolo  serve   a   determinare   il   rapporto
           dimensionale  fra  la posizione dei punti di progettazione
           sui disegni e la loro posizione effettiva sul veicolo.  Il
           procedimento  per mettere il veicolo in posizione rispetto
           al reticolo  e'  specificato  nell'allegato  III,  tenendo
           presente  che  tutte  le  coordinate  riferite  al terreno
           devono essere  calcolate  per  un  veicolo  in  ordine  di
           marcia,  come  definito  dal paragrafo 2.6 dell'allegato I
           della direttiva 70/156/CEE, avente sul sedile anteriore un
           passeggero con una massa di 75 kg (piu' o meno) 1%.
2.2.1.        I veicoli  muniti  di  sospensioni  che  permettono  la
           regolazione   dell'altezza   libera   dal   suolo  saranno
           sottoposti  alle  prove  nelle   condizioni   normali   di
           utilizzazione specificate dal costruttore.
2.3.       Punti di riferimento principali
           Per  "punti  di riferimento principali" si intendono fori,
           superfici, punti e segni di identificazione sul corpo  del
           veicolo.  Il costruttore deve specificare il tipo di punto
           di riferimento usato e la posizione di  ciascun  punto  di
           riferimento  (rispetto  alle  coordinate  x,  y  e  z  del
           reticolo tridimensionale di riferimento) nonche'  la  loro
           distanza  rispetto  ad  un piano teorico rappresentante il
           suolo. Questi punti di riferimento possono corrispondere a
           quelli utilizzati per il montaggio della carrozzeria.
2.4.       Angolo effettivo di inclinazione del torso
           (Vedi allegato II).
2.5.       Angolo teorico previsto per l'inclinazione del torso
           (Vedi allegato II).
2.6.       Punti "V"
           Per "punti V"  si  intendono  i  punti  la  cui  posizione
           all'interno   dell'abitacolo   e'  determinata  dai  piani
           verticali  longitudinali  passanti  per  i  centri   delle
           posizioni  a  sedere  previste  come estreme per il sedile
           anteriore e rispetto  al  punto  R  per  l'angolo  teorico
           previsto  per l'inclinazione dello schienale; questi punti
           servono a verificare la conformita' di requisiti  relativi
           al campo di visibilita' (vedi allegato IV).
2.7.       Punto R o punto di riferimento della posizione a sedere
           (Vedi allegato II).
2.8.       Punto H
           (Vedi allegato II).
2.9.       Punti di riferimento del parabrezza
           Per  "punti  di riferimento del parabrezza" si intendono i
           punti posti all'intersezione tra il parabrezza e le  linee
           che,  partendo dai punti "V", si irraggiano verso l'avanti
           fino alla superficie esterna del parabrezza.
2.10.      Superficie trasparente
           Per "superficie trasparente" di un parabrezza o  di  altra
           superficie   vetrata   si   intende  la  parte  di  questa
           superficie  il  cui  fattore  di  trasmissione   luminosa,
           misurato   perpendicolarmente   alla   superficie  stessa,
           corrisponde almeno al 70%.
2.11.      Corsa di regolazione orizzontale del sedile
           Per "corsa  di  regolazione  orizzontale  del  sedile"  si
           intende  la  successione  delle posizioni normali di guida
           previste dal costruttore per la regolazione del sedile del
           conducente nella direzione dell'asse x (vedi punto 2.3).
2.12.      Corsa supplementare di spostamento del sedile
           Per "corsa supplementare di  spostamento  del  sedile"  si
           intende   la   corsa   prevista  dal  costruttore  per  lo
           spostamento del sedile nella direzione dell'asse  x  (vedi
           punto  2.3),  al  di  la'  della successione delle normali
           posizioni di guida prevista al punto 2.13 e utilizzata per
           la trasformazione dei sedili in cuccette o per  facilitare
           l'accesso al veicolo.
2.13.      Tergicristallo
           Per  "tergicristallo"  si intende un insieme costituito da
           un dispositivo atto a detergere la superficie esterna  del
           parabrezza  e  dagli  accessori  e  comandi  necessari per
           azionare e fermare il dispositivo stesso.
2.14.      Raggio d'azione del tergicristallo
           Per  "raggio  d'azione  del  tergicristallo" si intende la
           parte della superficie esterna di  un  parabrezza  bagnato
           sulla quale agisce il tergicristallo.
2.15.      Lavacristallo
           Per  "lavacristallo"  si  intende  un  dispositivo  atto a
           contenere ed  a  spruzzare  un  liquido  sulla  superficie
           esterna  del  parabrezza,  con  i  comandi  necessari  per
           azionare e fermare il dispositivo stesso.
2.16.      Comando del lavacristallo
           Per "comando del lavacristallo" si  intende  un  mezzo  od
           accessorio  per  azionare  o  fermare il lavacristallo. Il
           sistema per  azionare  e  fermare  il  lavacristallo  puo'
           essere  coordinato con il funzionamento del tergicristallo
           o del tutto indipendente da quest'ultimo.
2.17.      Pompa del lavacristallo
           Per "pompa del lavacristallo" si  intende  un  dispositivo
           atto  a  convogliare  il  liquido  del  lavacristallo  dal
           serbatoio fino alla superficie del parabrezza.
2.18.      Ugello
           Per  "ugello"  si  intende  un  dispositivo  che  serve  a
           dirigere il liquido del lavacristallo sul parabrezza."
2.19.      Funzionamento del lavacristallo
           Per   "funzionamento  del  lavacristallo"  si  intende  la
           capacita' di un  lavacristallo  di  applicare  il  liquido
           sulla   zona   bersaglio  del  parabrezza  senza  che,  in
           condizioni normali di utilizzazione, si verifichino  fughe
           o si disinnesti un tubo del lavacristallo.
3.         DOMANDE DI OMOLOGAZIONE CEE
3.1.            Domanda di omologazione CEE di un tipo di veicolo per
           quanto riguarda i tergicristalli e i lavacristalli
3.1.1.     Conformemente all'articolo 3, paragrafo 4 della  direttiva
           70/156/CEE,  la  domanda di omologazione CEE di un tipo di
           veicolo  per  quanto  riguarda  il  tergicristallo  ed  il
           lavacristallo dove essere presentata dal costruttore.
3.1.2.       Il modello della scheda informativa figura nell'allegato
           VI.
3.1.3.      Al servizio incaricato delle prove di  omologazione  deve
           essere  presentato  un veicolo rappresentativo del tipo di
           veicolo da omologare.
3.2.       Domanda di omologazione CEE di un tipo di lavacristallo in
           quanto entita' tecnica
3.2.1.     Conformemente all'articolo 3, paragrafo 4 della  direttiva
           70/156/CEE,  la  domanda di omologazione CEE di un tipo di
           lavacristallo inteso  come  entita'  tecnica  deve  essere
           presentata dal costruttore.
3.2.2.       Il modello della scheda informativa figura nell'allegato
           VII.
3.2.3.      Un campione del tipo di  dispositivo  da  omologare  deve
           essere  presentato  al  servizio  tecnico  che effettua le
           prove di omologazione. Qualora lo ritenga  necessario,  il
           servizio tecnico puo' richiedere un secondo campione. Tali
           campioni  devono  recare  in modo indelebile e chiaramente
           leggibile   il  marchio  di  fabbrica  o  commerciale  del
           richiedente, nonche' l'indicazione del tipo.
4.         RILASCIO DELL'OMOLOGAZIONE CEE".
4.1.        Se sono soddisfatti i requisiti del caso,  l'omologazione
           CEE viene rilasciata ai sensi dell'articolo 4, paragrafi 3
           e 4 della direttiva 70/156/CEE.
4.2.       Il modello della scheda di omologazione CEE figura:
4.2.1.      nell'allegato VIII, per quanto riguarda la domanda di cui
           al punto 3.1;
4.2.2.     nell'allegato IX, per quanto riguarda la domanda di cui al
           punto 3.2.
4.3.       Ad ogni tipo di veicolo o di lavacristallo omologato viene
           attribuito  un  numero   di   omologazione   conformemente
           all'allegato  VII  della  direttiva  70/156/CEE. Uno Stato
           membro non puo' attribuire lo stesso numero  ad  un  altro
           tipo di veicolo e di lavacristallo."
5.         PRESCRIZIONI
5.1.       Tergicristallo
5.1.1.    Ogni veicolo deve essere dotato almeno di un tergicristallo
           automatico,  vale a dire in grado di funzionare, quando il
           motore  del  veicolo  e'  in  moto,  senza   alcun   altro
           intervento  da  parte del conducente che quello necessario
           per avviare il tergicristallo stesso.
5.1.2.     Il raggio d'azione del tergicristallo deve coprire  almeno
           l'80%  della zona di visibilita' "B" definita al punto 2.3
           dell'allegato IV.
5.1.2.1.   Il raggio d'azione del tergicristallo deve coprire inoltre
           almeno il 98% della zona di visibilita'  "A"  definita  al
           punto 2.2 dell'allegato IV.
5.1.3.          Il  tergicristallo deve avere almeno due frequenze di
           funzionamento.
5.1.3.1.    Una delle frequenze deve essere pari  o  superiore  a  45
           cicli  al  minuto.  (Un  ciclo e' il movimento completo di
           andata e ritorno della spazzola del tergicristallo).
5.1.3.2.    Un'altra frequenza deve essere di minimo 10  cicli  e  di
           massimo 55 cicli al minuto.
5.1.3.3.    La differenza fra la frequenza massima e almeno una delle
           frequenze minime deve essere almeno di 15 cicli al minuto.
5.1.4.      Le frequenze indicate al punto 5.1.3 si  devono  ottenere
           come stabilito ai punti da 6.1.1 a 6.1.6 e 6.1.8.
5.1.5.          Per  soddisfare alle prescrizioni del punto 5.1.3, e'
           permesso   utilizzare   il   tergicristallo   a    sistema
           intermittente,   a  condizione  che  una  delle  frequenze
           rispetti le disposizioni di cui al punto 5.1.3.1 e che una
           delle altre  frequenze  ottenute  mediante  l'interruzione
           della  frequenza  principale  possa  raggiungere almeno 10
           cicli al minuto.
5.1.6.       Quando il tergicristallo viene  arrestato  azionando  il
           comando,  le spazzole devono tornare automaticamente nella
           loro posizione di riposo.
5.1.7.     Il dispositivo deve poter sopportare un bloccaggio  di  15
           secondi. E' consentito l'impiego di dispositivi automatici
           di  protezione  del  circuito a condizione che l'eventuale
           riavviamento non comporti  alcuna  operazione  su  comandi
           diversi  da  quelli  del tergicristallo. La procedura e le
           condizioni di prova sono descritte al punto 6.1.7.
5.1.8.     Il raggio d'azione del tergicristallo deve  rispondere  ai
           requisiti  minimi  del punto 5.1.2 quando i tergicristalli
           vengono  provati  ad  una  frequenza  che  soddisfa   alle
           disposizioni  del  punto 5.1.3.2 ed alle condizioni di cui
           al punto 6.1.10.
5.1.9.      Gli effetti aerodinamici dovuti alle dimensioni  ed  alla
           forma    del    parabrezza    nonche'    l'efficacia   del
           tergicristallo devono essere determinati  alle  condizioni
           seguenti:
5.1.9.1.     Quando sono sottoposti a un vento con velocita' relativa
           pari all'80%  della  velocita'  massima  del  veicolo,  ma
           comunque  non  superiore  a  160  km/h,  i tergicristallo,
           funzionanti alla piu' alta frequenza, devono garantire che
           il loro raggio d'azione  soddisfi  sempre  con  la  stessa
           efficacia  alle  prescrizioni  del  punto  5.1.2.1  e alle
           stesse condizioni stabilite, nel punto 6.1.10.2.
5.1.10.      Il braccio del tergicristallo  deve  essere  montato  in
           maniera  da  poter  essere  allontanato dal parabrezza per
           permetterne il lavaggio manuale.
           Questo requisito non si applica  ai  dispositivi  che,  in
           posizione di riposo, si trovano in una zona del parabrezza
           nascosta  alla  vista da alcune parti del veicolo (come il
           cofano, il cruscotto, ecc.)
5.1.11.    Il tergicristallo deve poter funzionare per due minuti sul
           parabrezza asciutto, quando la temperatura esterna e'  -18
           (gradi)  (piu'  o meno) 3 gradi centigradi alle condizioni
           di cui al punto 6.1.11.
5.2.       Lavacristallo
5.2.1.     Ogni veicolo deve essere dotato di un lavacristallo capace
           alle pressioni che si producono  quando  gli  ugelli  sono
           ostruiti   e   il   sistema   viene   messo   in  funzione
           conformemente alla procedura descritta ai  punti  6.2.1  e
           6.2.2.
5.2.2.          Il funzionamento del lavacristallo non deve risentire
           dell'esposizione ai cicli  di  temperatura  prescritti  ai
           punti 6.2.3 e 6.2.4.
5.2.3.     Il lavacristallo deve poter fornire abbastanza liquido per
           lavare   il   60%   della   zona  definita  al  punto  2.2
           dell'allegato IV, alle condizioni descritte al punto 6.2.5
           del presente allegato.
5.2.4.      La capacita' del serbatoio del liquido  non  deve  essere
           inferiore a un litro.
6.         PROCEDURA DI PROVA
6.1.       Tergicristallo
6.1.1.         Salvo disposizione contraria le prove descritte qui di
           seguito devono essere eseguite alle condizioni seguenti:
6.1.2.      la temperatura ambiente non deve essere  inferiore  a  10
           gradi centigradi ne' superiore a 40 gradi centigradi;
6.1.3.     il parabrezza deve essere mantenuto costantemente bagnato;
6.1.4.       in caso di tergicristallo elettrico, vanno rispettate le
           seguenti condizioni supplementari:
6.1.4.1.   la batteria deve essere completamente carica;
6.1.4.2.   il motore deve girare a una  velocita'  corrispondente  al
           30% del regime di potenza massima;
6.1.4.3.   i proiettori anabbaglianti devono essere accesi;
6.1.4.4.      i  dispositivi  di  riscaldamento  e/o di ventilazione,
           qualora   esistano,   devono    funzionare    al    regime
           corrispondente a un consumo massimo di corrente;
6.1.4.5.   i dispositivi di sbrinamento e di disappannamento, qualora
           esistano,  devono funzionare al regime corrispondente a un
           consumo massimo di corrente.
6.1.5.     Il tergicristallo ad aria compressa o a  depressione  deve
           poter   funzionare  in  maniera  continua  alle  frequenze
           prescritte, qualunque  sia  il  regime  e  il  carico  del
           motore.
6.1.6.        Le frequenze di funzionamento del tergicristallo devono
           essere conformi alle prescrizioni di cui  al  punto  5.1.3
           dopo   20   minuti   di   funzionamento   preliminare  del
           dispositivo su una superficie bagnata.
6.1.7.       Le condizioni di cui al  punto  5.1.7  sono  soddisfatte
           immobilizzando  i  bracci  in  posizione  verticale per un
           periodo ininterrotto di 15 secondi,  con  il  comando  del
           tergicristallo   regolato   sulla   frequenza  massima  di
           tergitura.
6.1.8.      La superficie esterna del parabrezza  viene  sgrassata  a
           fondo  con  alcole  denaturato  o  altro agente sgrassante
           equivalente.  Appena asciutta, vi si applica una soluzione
           di ammoniaca al 3% minimo e al 10% massimo, si  lascia  di
           nuovo  asciugare e si deterge la superficie del parabrezza
           con uno straccio di cotone asciutto.
6.1.9.      Si applica sulla superficie esterna  del  parabrezza  uno
           strato  uniforme di miscela di prova (vedi le prescrizioni
           all'allegato V), che si lascia asciugare.
6.1.10.     Per la misura del raggio d'azione del  tergicristallo  di
           cui  ai  punti  5.1.2 e 5.1.2.1, la superficie esterna del
           parabrezza viene preparata come indicato ai punti 6.1.8  e
           6.1.9 o in altro modo equivalente.
6.1.10.1.    Il  raggio d'azione del tergicristallo viene tracciato e
           paragonato  al  tracciato  delle   zone   di   visibilita'
           specificate  ai  punti  5.1.2  e  5.1.2.1  per  verificare
           l'osservanza delle prescrizioni.
6.1.10.2.   Quando la superficie  esterna  del  parabrezza  e'  stata
           preparata  come  indicato  nei  punti  6.1.8  e  6.1.9, il
           lavacristallo puo' essere utilizzato in tutte le prove.
6.1.11.    Le prescrizioni del punto 5.1.11 sono  soddisfatte  quando
           il veicolo e' stato sottoposto a temperatura ambientale di
           - 18 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per almeno 4 ore. I
           tergicristalli   saranno   regolati  sulla  posizione  del
           comando corrispondente alla frequenza massima, rispettando
           le condizioni di cui al punto 6.1.4.  Nessuna prescrizione
           e' imposta per quanto riguarda il  raggio  di  azione  del
           tergicristallo.
6.2.       Lavacristallo
6.2.1.     Condizioni di prova
6.2.1.1.   Prova n. 1
           Il  lavacristallo  viene  riempito  d'acqua  ed  innescato
           completamente, quindi esposto a una temperatura ambientale
           di 20 (gradi)C (piu' o meno) 2 (gradi)C per almeno 4  ore.
           Tutti  gli  ugelli  vengono  ostruiti  e  il comando viene
           azionato per sei volte  in  un  minuto,  ciascuna  per  la
           durata  di  almeno  tre  secondi.  Se  il  dispositivo  e'
           azionato dall'energia muscolare del conducente,  la  forza
           prescritta e' quella indicata nella tabella seguente:
_____________________________________________________________________
                                  |
        Tipo di pompa             |       Forza prescritta
__________________________________|__________________________________
                                  |
        a mano                    |       11 - 13,5 daN
                                  |
        a pedale                  |       40 - 44,5 daN
__________________________________|__________________________________
6.2.1.2.    Per le pompe elettriche, la tensione di prova deve essere
           almeno  pari  alla  tensione   nominale   senza   eccedere
           quest'ultima di piu' di 2 volt.
6.2.1.3.     Il funzionamento del lavacristallo, una volta effettuata
           la prova, deve rispondere ai requisiti  di  cui  al  punto
           2.21.
6.2.2.     Prova n. 2
           Il   lavacristallo   viene   riempito  d'acqua,  innescato
           completamente ed esposto a una temperatura ambientale di -
           18 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per almeno 4 ore.  Si
           aziona il comando per sei volte in un minuto, ciascuna per
           la  durata  di  almeno  tre  secondi, esercitando la forza
           prescritta  al  punto  6.2.1.  Il  dispositivo  e'  quindi
           esposto  a una temperatura ambientale di 20 (gradi)C (piu'
           o  meno)  2  (gradi)C  fino  a   che   il   ghiaccio   sia
           completamente  sciolto. Il funzionamento del lavacristallo
           viene   quindi   verificato   azionando   il   dispositivo
           conformemente alle prescrizioni del punto 6.2.1.
6.2.3.     Prova n. 3 (prova d'esposizione alle basse temperature)
6.2.3.1.      Il  lavacristallo  viene  riempito  d'acqua,  innescato
           completamente ed esposto a una temperatura ambientale di -
           18 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C  per  almeno  4  ore,
           assicurandosi  che tutta l'acqua contenuta nel dispositivo
           sia congelata. Il dispositivo  e'  quindi  esposto  a  una
           temperatura  ambientale  di  20  (gradi)C  (piu' o meno) 2
           (gradi)C fino a che il ghiaccio sia completamente  sciolto
           e  comunque  per  non piu' di 4 ore. Questo ciclo di gelo-
           disgelo viene ripetuto sei volte. Si  verifica  quindi  il
           funzionamento  del  dispositivo  azionandolo conformemente
           alle prescrizioni del punto 6.2.1.
6.2.3.2.   Il lavacristallo viene innescato completamente e  riempito
           con  un  liquido  da  lavacristallo  per basse temperature
           consistente in una soluzione  al  50%  di  metanolo  o  di
           alcole  isopropilico  in  acqua  la  cui  durezza  non sia
           superiore a 205 g/1 000 kg.
6.2.3.2.1.  Il dispositivo viene esposto a una temperatura ambientale
           di -18 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per almeno 4 ore.
           Si verifica il funzionamento del  dispositivo  azionandolo
           conformemente alle prescrizioni del punto 6.2.1.
6.2.4.     Prova n. 4 (prova d'esposizione ad alte temperature)
6.2.4.1.      Il  lavacristallo  viene  riempito  d'acqua,  innescato
           completamente,  quindi  sottoposto   a   una   temperatura
           ambientale  di  80 (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per 8
           ore e poi a una  temperatura  ambientale  di  20  (gradi)C
           (piu'  o  meno)  2  (gradi)C.  Quando  la  temperatura  e'
           stabilizzata, si verifica il funzionamento del dispositivo
           azionandolo  conformemente  alle  prescrizioni  del  punto
           6.2.1.
6.2.4.2.     Se una parte del lavacristallo si trova nel vano motore,
           il dispositivo deve  essere  riempito  d'acqua,  innescato
           completamente e sottoposto a una temperatura ambientale di
           80  (gradi)C (piu' o meno) 3 (gradi)C per almeno 8 ore. Si
           verifica  il  funzionamento  del  dispositivo  azionandolo
           conformemente alle prescrizioni del punto 6.2.1.
6.2.4.3.      Se  nessuna  parte  del lavacristallo si trova nel vano
           motore,  il  dispositivo  deve  essere  riempito  d'acqua,
           innescato  completamente  e  sottoposto  a una temperatura
           ambientale di 60 (gradi)C (piu' o  meno)  3  (gradi)C  per
           almeno 8 ore. Si verifica il funzionamento del dispositivo
           azionandolo  conformemente  alle  prescrizioni  del  punto
           6.2.1.
6.2.3.     Prova n. 5 (prova d'efficacia del lavacristallo di cui  al
           punto 5.2.3)
6.2.5.1.   Il lavacristallo deve essere riempito d'acqua ed innescato
           completamente.  Con  il  veicolo  fermo  e  senza  effetti
           rilevanti  del  vento,   l'ugello   o   gli   ugelli   del
           lavacristallo  sono,  se regolabili, diretti verso la zona
           da coprire della superficie esterna del parabrezza. A  tal
           fine  se  il  dispositivo  e'  azionato  mediante  energia
           muscolare del conducente, la forza da utilizzare non  deve
           superare   quella   prevista   al  punto  6.2.1.1.  Se  il
           dispositivo e' azionato mediante una  pompa  elettrica  si
           applicano le prescrizioni del punto 6.1.4.
6.2.5.2.      La  superficie  esterna  del parabrezza viene preparata
           conformemente alle prescrizioni dei punti 6.1.8 e 6.1.9.
6.2.5.3.   Il lavacristallo viene quindi azionato come  indicato  dal
           costruttore  per  10 cicli di funzionamento automatico del
           tergicristallo sulla frequenza  massima  e  si  misura  la
           proporzione  della  zona  di visibilita' definita al punto
           2.2 dell'allegato IV, che viene cosi' lavata.
6.3.      Le prove del lavacristallo di cui ai punti da 6.2.1 a 6.2.4
           vengono tutte effettuate su un solo e medesimo dispositivo
           montato su un veicolo rappresentativo del tipo di  veicolo
           da  omologare  oppure,  su un solo e medesimo dispositivo,
           non montato su un veicolo, per il quale e'  stata  chiesta
           l'omologazione CEE in quanto entita' tecnica.
7.         MARCATURA
7.1.              Ogni  lavacristallo  conforme  al tipo omologato in
           applicazione  della  presente  direttiva  deve  recare  un
           marchio d'omologazione CEE.
7.2.      Tale marchio e' costituito da un rettangolo all'interno del
           quale  e' iscritta la lettera "e" minuscola, seguita dalle
           lettere o dal numero distintivo dello Stato membro che  ha
           rilasciato l'omologazione.
           1 per la Germania         11  per il Regno Unito
           2 per la Francia          13  per il Lussemburgo
           3 per l'Italia            18  per la Danimarca
           4 per i Paesi Bassi       21  per il Portogallo
           6 per il Belgio           23  per la Grecia
           9 per la Spagna           IRL per l'Irlanda
           Il  marchio  deve  inoltre comprendere, in prossimita' del
           rettangolo,  il   "numero   di   omologazione   di   base"
           specificato  nella sezione 4 del sistema di numerazione di
           cui all'allegato VI della direttiva 70/156/CEE,  proceduto
           dal  numero  progressivo di due cifre attribuito alla piu'
           recente modifica  tecnica  significativa  della  direttiva
           78/318/CEE   alla      data   in  cui  e'  stata  concessa
           l'omologazione CEE. Il numero  progressivo  corrispondente
           alla presente direttiva e' 00.
7.3.           Il marchio di omologazione CEE deve essere apposto sul
           serbatoio del liquido del lavacristallo in modo indelebile
           e chiaramente leggibile, anche quando  il  dispositivo  e'
           montato sul veicolo.
7.4.              Un esempio di marchio di omologazione CEE figura in
           appendice.
8.         MODIFICA DELLE OMOLOGAZIONI
8.1.       In caso di modifica delle omologazioni rilasciate ai sensi
           della presente direttiva,  si  applicano  le  disposizioni
           dell'articolo 5 della direttiva 70/156/CEE.
9.         CONFORMITA' DELLA PRODUZIONE
9.1.          I provvedimenti intesi a garantire la conformita' della
           produzione sono  presi  a  norma  dell'articolo  10  della
           direttiva 70/156/CEE."
Appendice
Esempio di marchio di omologazione CEE
                        vedi figura a pag. 54
Il   lavacristallo   recante  il  marchio  di  omologazione  CEE  qui
raffigurato e' un dispositivo omologato in Spagna (e 9) a norma della
presente direttiva,  al  quale  e'  stato  attribuito  il  numero  di
omologazione di base 0148.
Le cifre indicate sono puramente indicative.