Commissione per la valutazione dell'impatto ambientale PARERE N. 125 del 22.12.1994 Stralcio dello schema previsionale e programmatico per il riassetto idrogeologico del bacino del fiume Toce ai sensi degli articoli 7 e 16 della legge 2 maggio 1990 n. 102. 1. Premessa L'art. 16 (Interventi per la provincia di Novara) della legge 2 maggio 1990 n. 102 prevede, in analogia con quanto indicato all'art. 3 per la Regione Lombardia, la predisposizione da parte dell'Auorita' di bacino del Po o, in alternativa, della Regione Piemonte, di uno stralcio dello schema previsionale e programmatico (S.P.P.) per il bacino del Toce. E' previsto che lo stralcio comprenda le proposte di intervento per il riassetto idrogeologico delle zone colpite dalle eccezionali avversita' atmosferiche del mese di agosto 1987 ed, in particolare, il completamento delle opere urgenti, intraprese dalla Regione nell'immediato post-alluvione con la procedura di "pronto intervento" (D.L. 19.9.1987 n. 284 convertito nella L. 19.11.1987 n. 470). Al comma 6 dell'art. 16 e' previsto, inoltre, che per le proposte di intervento debbano applicarsi le norme previste dagli articoli 4, 6 e 7. L'art. 4 prevede la definizione di vincoli di inedificabilita', anche transitori, nelle aree riconosciute a rischio idrogeologico, con conseguente automatica variante degli strumenti urbanistici comunali vigenti. L'art. 6 dispone che lo stralcio di S.P.P. comprenda anche misure transitorie di salvaguardia dei parchi e delle aree protette in attesa dell'entrata in vigore degli appositi strumenti di pianificazione e che eventuali opere di sistemazione idrogeologica debbano attuarsi con l'adozione di criteri tesi a garantire la conservazione delle caratteristiche naturali dell'area. L'art. 7, infine, prevede che il Ministro dell'ambiente formuli, ai fini delle successive deliberazioni dell'Autorita' di bacino del Po e del Consiglio dei Ministri, un giudizio di compatibilita' ambientale sullo stralcio, nonche' indichi l'elenco delle opere da sottoporre a procedura di v.i.a. (D.P.C.M. n. 377/88). Con le delibere della Giunta Regionale n. 218-3302 del 28.12.90, n. 165 - 11770 del 16.12.1991, n. 170 - 12565 del 3.2.1992, n. 177 - 28903 del 18.10.1993, n. 213 - 29191 del 25.10.1993, la Regione Piemonte ha preliminarmente definito il programma degli interventi da eseguire nel bacino del Toce con assoluta priorita'. Dei 100 miliardi complessivi stanziati dall'art. 16 per il sessennio 1989-1994, la Regione Piemonte ne ha destinati 50 per gli interventi piu' urgenti di sistemazione idrogeologica, ai quali si sommano 16,5 miliardi dei finanziamenti ambito dello S.P.P. ex art. 31 L. 183/89 ('89-'93, '94-96). Con ripetuti solleciti, del Ministero dell'ambiente (cfr. note n. 53/VIA/B.1 del 4.1.991, n. 7881/VIA/B.1 del 9.11.1992, n. 3161/VIA/B.1 del 27.4.1993, n. 5234/VIA/B.1 del 6.7.1994) ha evidenziato la necessita' di dare attuazione alle sopraccitate disposizioni della L. 102/90 inerenti la predisposizione dello stralcio dello S.P.P. nell'ambito del quale venissero inquadrate e motivate le proposte d'intervento indicate dalla Regione e fossero forniti gli elementi necessari per la valutazione di compatibilita' ambientale dello stralcio. Solo nel luglio 1994 la Comunita' Montana Valle Ossola, su mandato della Regione Piemonte, ha prodotto uno studio nell'ambito del quale, sulla base di una approfondita analisi delle problematiche di dissesto e di rischio idrogeologico e delle caratteristiche fisiche e naturalistiche del bacino del Toce e' stato delineato un quadro delle proposte di intervento urgenti e alcune misure di salvaguardia. Sono stati, inoltre, indicati il livello di priorita', le soluzioni progettuali, lo stato di avanzamento della progettazione, una stima dei costi di ciascuna proposta d'intervento. Il programma regionale e' stato integrato con ulteriori interventi anche di priorita' inferiore. Sulla base della documentazione predisposta dalla Regione Piemonte e dalla C.M. Valle Ossola, e' stato successivamente predisposto dall'Autorita' di bacino lo stralcio di S.P.P. secondo gli indirizzi del D.P.C.M. del 23.3.90. E' stato a tal fine costituito presso l'Autorita' di bacino un gruppo di lavoro, al quale hanno preso parte anche rappresentanti dei Ministeri ambiente e beni culturali ed ambientali. 2. Documentazione trasmessa al Ministero In data 17 novembre 1994 (prot. n. 3956/PU) l'Autorita' di bacino del fiume Po ha trasmesso a questa Amministrazione lo stralcio di S.P.P. relativo al bacino del Toce, per gli adempimenti di competenza del Ministero. In data 22 novembre 1994 (prot. n. 3662) la comunita' Montana "Valle Ossola" ha inviato gli elaborati definitivi della documentazione di base per la predisposizione dello S.P.P. comprendente: - relazione di piano (agosto 1994); quaderno delle opere tipo (agosto 1994); - schede illustrative degli interventi (agosto 1994) - carta della stabilita' dei versanti (maggio 1994) - carta del vincolo idrogeologico (maggio 1994) - carta del vincolo paesaggistico, aree protette, uso del suolo, aree esondabili, ubicazioni interventi esistenti e programmati (maggio 1994). 3. Contenuti fondamentali degli studi di base e dello stralcio di S.P.P. 3.1 STUDI DI BASE Sono stati condotti approfonditi studi di base per la conoscenza delle caratteristiche fisiche, dello stato di dissesto e di rischio idrogeologico del bacino e per la predisposizione delle conseguenti azioni, comprendenti sia misure di salvaguardia sia interventi strutturali di difesa attiva e passiva. Sono state, conseguentemente, fissate delle priorita' di intervento con priorita' massima corrispondente alla messa in sicurezza delle zone a rilevante pericolisita' per la presenza di insediamenti abitativi in aree e rischio idrogeologico (frane, valanghe, esondazione del fiume Toce ed affluenti). 3.2 QUADERNO DELLE OPERE-TIPO Il quaderno delle opere-tipo contiene un'ampia gamma di soluzioni tipologiche d'intervento impiegabili nelle sistemazioni idrauliche (regimazioni e difese dalle esondazioni) e negli interventi di difesa attiva e passiva dalle frane superficiali di versante e dalle valanghe. Le tipologie sono classificate in: rigide, miste e tecniche d'ingegneria naturalistica, queste ultime indicate per rinaturazioni delle sponde e per proteggere e contrastare fenomeni di erosione superficiale. Per ognuna delle soluzioni tipologiche previste per le sistemazioni idrauliche e' stato individuato il campo di applicazione in relazione a determinati intervalli di variabilita' dei parametri: velocita' della corrente e dimensione del trasporto solido, nonche' in funzione di quattro classi di rischio individuate. 3.3. INTERVENTI STRUTTURALI Le opere previste in questa prima fase di intervento sono finalizzate, nella generalita' dei casi, alla messa in sicurezza di aree abitate, in zone a rischio. Nelle Valli Antigorio e Formazza, dove il 21 giugno 1994 il gruppo di lavoro costituito presso l'Autorita' di bacino ha effettuato un sopralluogo, e' previsto il maggior numero di proposte d'intervento, molte delle quali sono completamenti di opere gia' realizzate. I casi esaminati, compresi tra l'abitato di Crodo e di Formazza, riguardano per lo piu' la messa in sicurezza di nuclei abitati edificati al margine delle conoidi degli affluenti del Toce, le quali, in occasione di aflussi - deflussi eccezionali, possono riattivarsi, come successo in passato. Altre situazioni osservate sono volte al completamento delle esistenti difese spondali dalle piene e delle scogliere anti-erosione nei tratti abitati prossimi alla confluenza degli affluenti del Toce e lungo il corso d'acqua principale. La scelta delle soluzioni tipologiche risulta strettamente connessa all'entita' dei fenomeni da fronteggiare, all'esigenza primaria della messa in sicurezza di aree edificate ed obbligata per il motivo che parecchie delle opere proposte sono completamenti di opere intraprese nell'ambito degli interventi di somma urgenza, al fine di rendere l'intervento complessivo completamente funzionale. Conseguentemente, sono state adottate quasi esclusivamente opere strutturali di tipo rigido o misto. Sono state altresi' inserite nella prima fase di intervento le manutenzioni di opere esistenti danneggiate, al fine di ripristinare la funzionalita' delle stesse. Tra gli interventi a priorita' inferiore, ce ne e' uno, indicato nella scheda 1.31.6, finalizzato alla protezione dell'oasi naturale del "Bosco Tenso" in Comune di Premosello dall'erosione in sponda sinistra. Tale zona riveste notevole pregio dal punto di vista naturalistico in considerazione della presenza di una fascia boschiva lungo il fiume, che, come evidenziato dal W.W.F. Italia con nota del 26 ottobre, "costituisce nel Novarese un esempio rarissimo di ambienti del genere". L'aggravarsi del fenomeno di erosione comporta progressivi arretramenti della sponda con danni al bosco. Si ritiene che detta proposta d'intervento debba comunque essere inserita nel primo stralcio d'intervento e che il progetto esecutivo dell'intervento sia predisposto con criteri tesi a garantire la conservazione delle caratteristiche naturali dell'area. 3.4 TECNICHE D'INGEGNERIA NATURALISTICA In diversi casi, alcuni dei quali esaminati anche nel corso del citato sopralluogo (ad es. sistemazione del Rio Golernia - scheda n. 1.12.6) l'erosione in alveo ha provocato dissesti lungo il versante a monte delle sponde con richiami progressivi di materiale. In questi casi, gli interventi di sistemazione dei versanti, realizzabili con tecniche d'ingegneria naturalistica, sono completamenti al consolidamento del piede realizzato con gli interventi di tipo strutturale prima descritti. I rispettivi importi non vengono conteggiati nei totali disponibili nella prima fase d'intervento. Nel fondovalle del Toce trovano piu' ampia applicazione le tecniche d'ingegneria naturalistica. Tratttandosi, pero', di interventi caratterizzati da priorita' inferiore a quella massima, la limitatezza dei fondi disponibili comporta che questi interventi vengano rimandati ad una successiva fase. 3.5. MISURE DI SALVAGUARDIA Nelle aree di riconosciuto rischio idrogeologico (per esondazione, frane o valanghe), laddove non vi sono nuclei abitati o infrastrutture, non si prevede di intervenire con opere strutturali. Sono invece previsti vincoli di inedificabilita' e misure inibitorie di uso del suolo. E' previsto inoltre, che siano oggetto di riesame da parte degli organi competenti le distinazioni d'uso previste negli strumenti urbanistici comunali qualora conflittuali con le condizioni di rischio riconosciute nell'area. 4. Conclusioni Le tipologie previste negli INTERVENTI STRUTTURALI dello stralcio, pur non risultando univocamente definite nelle schede predisposte in questa fase di programmazione, sono per lo piu' limitate, come detto in precedenza, alla gamma delle opere di tipo rigido e misto contenute nel quaderno. Questa scelta risulta effettivamente fortemente condizionata dalla necessita' di messa in sicurezza di insediamenti ed opere esistenti in zone a riconosciuto rischio idrogeologico; nei casi di completamenti di opere esistenti, anche dalle scelte progettuali fatte in precedenza. Peraltro lo stralcio non affronta adeguatamente le sistemazioni aree di fondovalle, in quanto le scelte sono state condizionate dai finanziamenti disponibili. Salvo pochi interventi di entita' maggiore lo stralcio comprende numerosi interventi di modesta entita', diffusi sul territorio e volti a difendere da particolari, localizzate situazioni di dissesto e di rischio riconosciute nei bacini tributari del Toce. E' presumibile quindi, che gli effetti ambientali siano per lo piu' limitati ad un ambito circoscritto alle singole aree di intervento. Soluzioni progettuali piu' orientate alle TECNICHE D'INGEGNERIA NATURALISTICA, secondo la gamma prevista nel quaderno delle opere tipo predisposto, sono previste in una fase successiva, in quanto relative ad interventi di priorita' inferiore. Per tale motivo, il quaderno delle opere-tipo, del quale se ne condivide l'impostazione, si intende come documento di guida alla progettazione degli interventi e la sua validita' deve protrarsi oltre questa prima fase. Le articolate MISURE DI SALVAGUARDIA previste nello stralcio sono ritenute un valido strumento di prevenzione. Si ritengono, infatti, il punto di partenza per un successivo riesame dell'utilizzo del territorio laddove sono state riconosciute situazioni di rischio idrogeologico. Si ritiene in conclusione che la proposta di piano sia adeguatamente documentata dal punto di vista della scelta delle soluzioni e delle priorita' e che possa considerarsi compatibile dal punto di vista ambientale, a condizione che siano osservate le seguenti pescrizioni. 1. Gli interventi di sistemazione dei versanti in erosione con l'ausilio di tecniche di ingegneria naturalistica dovranno essere ralizzati anch'essi in questa prima fase, contestualmente alla sistemazione delle sponde, secondo i criteri individuati dallo stu- dio. 2. Il progetto esecutivo dell'intervento in Comune di Premoseno sara' predisposto con criteri tesi a garantire la conservazione delle caratteristiche naturali dell'area. 3. Nella realizzazione degli interventi di ingegneria naturalistica saranno utilizzate ovunque possibile sementi, talee ed altri mezzi di propagazione provenienti da piante crescenti nella vallata, o comunque nelle zone limitrofe della catena alpina. I ceppi locali sono infatti quelli che risultano meglio adattati alle condizioni ambientali e che assicurano il migliore successo. Piante provenienti da zone lontane, anche se appartenenti alla specie desiderata, possono invece a volte dare risultati deludenti. Inoltre e' necessario evitare comunque inquinamento genetico delle popolazioni naturali, un principio che nei rimboschimenti non sempre e' stato rispettato, il che ha determinato spesso un vero e proprio spreco di risorse. Un problema non secondario e', pertanto, rappresentato dal reperimento di materiale vivente adatto per le varie piantagioni ed inerbimenti previsti. Trattandosi di un ambiente di alta montagna, molte tra le specie desiderate non saranno reperibili nel mercato vivaistico oppure solo con difficolta' ed a prezzi elevati. Visto che le opere sono previste su un arco di tempo abbastanza ampio, e' opportuno che, ove possibile, siano predisposti i rifornimenti. 4. Per gli interventi d'ingegneria tradizionale un aspetto da considerare e' quello inerente il reperimento dei materiali lapidei per le opere in pietra naturale, per i rivestimenti e per la confezione di conglomerati cementizi e bituminosi. In tal proposito, si dovra' privilegiare il reperimento dei materiali tramite: a) movimentazione di materiali, individuando delle aree apposite per lo stoccaggio degli stessi; b) riattivazione di cave non esaurite, ma dismesse e abbandonate senza recupero ambientale; c) bonifiche di accumuli di frane o di discariche di materiali lapidei; d) riutilizzo come inerti dei materiali di risulta delle coltivazioni e lavorazioni nelle limitrofe cave di pietre da taglo in esercizio. 5. Un'attenzione particolare va dedicata ai cantieri ed agli altri lavori preparatori o comunque connessi alla realizzazione delle opere previste (strade di accesso, piste, sbancamenti, accumulo di materiali ecc.). Al fine di minimizzare gli impatti concomitanti all'esecuzione dei lavori, e' necessario che la Regione individui idonei strumenti per il coordinamento degli stessi, nelle fasi di progettazione, programmazione, affidamento ed esecuzione, al fine di evitare che per ciascun intervento siano realizzate separate piste ed aree di servizio. Dovranno altresi' essere previste idonee misure per il ripristino delle stesse; 6. Nella fase esecutiva dei lavori, sara' necessario predisporre efficaci misure di vigilanza affinche' gli interventi vengano di fatto realizzati in conformita' alle opere-tipo approvate. La direzione-lavori sara' affidata a figure professionali idonee soprattutto in relazione alle tipologie di intervento "non tradizionali" previste. Si evidenzia infine l'opportunita' che le previsioni dello stralcio di piano siano oggetto di verifica in relazione al recente evento alluvionale e che si proceda alla definizione degli eventuali interventi relativi alle aree di fondovale del Toce organicamente ed in linea con le scelte dello studio in esame. Il Presidente Il Segretario