Deve essere inoltre previsto il contatto di massa. 12.5.1. Deroghe sull'interfaccia B.F. Qualora l'apparato non riporti direttamente alla presa ausiliaria b.f. i criteri logici e i livelli elettrici di interfaccia come previsto dal presente documento, e' consentito l'inserimento di un apposito dispositivo convertitore che permetta di ottenere tali livelli e criteri. Tale dispositivo puo' essere posto all'interno o all'esterno dell'apparato propriamente detto. 12.5.2 Modalita di connessione Le modalita' di apertura e gestione dei collegamenti che prevedono l'inserzione di dispositivi esterni di tipo dati devono soddisfare i punti seguenti: - per originare una chiamata, deve essere previsto un codice speciale che ha l'effetto di inibire la trasmissione del segnale "call mainte- nance" - il ritorno al modo "voce" deve essere effettuabile in modo automatico alla chiusura del collegamento. Se durante una chiamata dati viene a mancare il criterio di presenza dispositivo esterno, l'unita' radio deve iniziare la procedura di terminazione della chiamata. - l'indicazione di una transazione dati deve avvenire non prima del tempo TR dalla ricezione del GTC (D=1) da parte dell'unita' radio; tale tempo deve garantire l'inizio della transazione dati sul canale di traffico - l'indicazione di cui sopra deve terminare contemporaneamente alla transazione dati. 13. MODO DI RISERVA 13.1. Introduzione Il modo di riserva permette di offrire un servizio ridotto alle unita' radio, quando vi e' stato un parziale guasto delle apparecchiature sulla rete. Per esempio, se la rete perde la capacita' di collegarsi ai canali. La realizzazione del modo di riserva e' un'opzione normalizzata nelle unita' radio e nei sistemi. Il metodo generale di funzionamento di riserva e' il seguente. Ciascuna unita' radio si portera' su un canale preprogrammato (tutti gli apparecchi della flotta saranno programmati con lo stesso numero di canale). La rete puo' attivare ognuno di questi canali indipendentemente, come un gruppo di sistemi a canale unico; ogni canale si alternera' da canale di controllo (usando il protocollo Aloha per controllare l'accesso casuale) a canale di traffico. La presente sezione definisce i requisiti aggiuntivi delle unita' ra- dio che realizzano l'opzione di riserva. Le unita' radio con questa possibilita' si conformeranno inoltre ai requisiti di tutte le altre sezioni di questa specifica, se non altrimenti specificato in questa sezione. I requisiti delle unita' radio che non realizzano l'opzione di riserva sono descritti nella sezione 9 e 11 di questa specifica. 13.2. Requisiti di memoria L'unita' radio sara' programmabile con i parametri seguenti, adeguati alla rete selezionata. I parametri saranno memorizzati nella memoria di sola lettura. a. Il numero del canale su cui l'unita' radio ricevera' il servizio di riserva. Se programmata con il numero di canale zero, l'unita' radio non potra' attivare il modo di riserva. In questo caso, essa sara' conforme ai requisiti relativi ad un'unita' che non sia predisposta per il funzionamento in riserva. b. Il codice identificativo del sistema inviato sul canale su cui l'unita' radio ricevera' il servizio di riserva. Soltanto il campo NDD (sezione 9.3.4.2.2) deve essere esplicitamente programmabile; gli altri campi del codice identificativo di sistema di riserva possono corrispondere ai dati di caratterizzazione del codice identificativo di sistema per il funzionamento normale. La specifica riguarda un'unita' radio che sia predisposta per funzionare soltanto su un canale di riserva. Il funzionamento su piu' di un canale di riserva, per esempio su canali diversi in parti di- verse della rete, non e' impedita, ma non e' trattata sufficientemente in questa specifica. 13.3. Attivazione del modo di riserva L'unita' radio di portera' in modo di riserva se, mentre e' attiva su un canale di controllo e si trova in funzionamento normale, essa riceve un messaggio ALHF applicabile (v. sezione 7.3.1. della Parte 1a, Sezione 2) contenente un CHAN4 corretto. L'unita' radio abbandonera' qualsiasi inoltro di chiamata o transazione in corso. L'unita' radio tentera' quindi di trovare e di confermare un canale di controllo alternativo che sia in funzionamento normale, cominciando con la fase di scansione preferenziale. Un requisito ulteriore per confermare che un canale di controllo si trovi in funzionamento normale consiste nel ricevere un messaggi Aloha di funzionamento normale (cioe', ALH, ALHS, ALHD, ALHE, ALHR o ALHX). Se l'unita' radio non riesce a trovare e a confermare un canale di controllo in funzionamento normale (avendo completato tutte le fasi di scansione prescritte), essa si sintonizzera' sul canale di riserva preprogrammato e tentera' di confermare il canale di riserva. La condizione per diventare attivo e per confermare il canale di riserva e' la ricezione di un CCSC contenente il codice identificativo di sistema di riserva preprogrammato (le condizioni di conferma specificate nella sezione 9.3.4 non sono applicabili). Fino a quando non avra' confermato il canale di riserva, l'unita' ra- dio non trasmettera' su quel canale e non obbedira' ad alcun messaggio ricevuto. Dopo che l'unita' radio avra' confermato il canale di riserva, essa si atterra' alle procedure di riserva defi- nite nella sezione 13.4. Attivando il modo di riserva, l'unita' radio manterra' gli archivi di registrazione esistenti e continuera' ad attivare i temporizzatori di registrazione. 13.4. Procedure del modo di riserva I requisiti descritti in questa sezione accrescono, e in alcuni casi modificano, i requisiti di altre sezioni della presente specifica, riferiti al funzionamento normale. 13.4.1. Procedure di chiamata a. ALHF invita i tipi di richiesta di chiamata seguenti: RQS, RQX, RQT, RQE, RQQ e RQC. b. L'unita' radio non tentera' di registrarsi con accesso casuale e non utilizzera' i messaggi del canale di controllo per registrarsi implicitamente. L'unita' radio e' libera di avviare e di ricevere chiamate, anche quando l'unita' non conserva un archivio di registrazione per il codice AREA verificato del codice identificativo di sistema. c. L'unita' radio non avviera' chiamate ad un PABX. d. Il tempo limite TC avra' valore TX (ved, per esempio, TC nella sezione 8.1.3.5 e in 7.3.8 ). 13.4.2. Disciplina del canale a. L'unita' radio non applichera' il criterio di verifica degli errori specificato nella sezione 9.4.1, punto a) per abbandonare il canale di controllo di riserva. b. Quando l'unita' radio esegue la scansione secondo i criteri specificati nelle sezioni 9.4.1 e 9.4.2, se non riesce a trovare e a confermare un canale di controllo in funzionamento normale (dopo aver concluso tutte le fasi di scansione prescritte), essa si risintonizzera' sul proprio canale di riserva e cerchera' di confermarlo. c. L'unita' sospendera' l'attivita' se ricevera' sul canale di riserva un codice identificativo di sistema diverso da quello del proprio sistema di riserva, come specificato nella sezione 6.2.1.2 della Parte 1a, Sezione 2, ved. anche sezione 9.4.1, punto b. d. Il tempo limite TS avra' un valore TF, mentre l'unita' radio opera sul canale di riserva essendo in modo di riserva. e. Di regola, l'unita' radio silenziera' l'audio ricevuto mentre non e' assegnata per il traffico. f. Se si riceve sul canale di riserva un messaggio GTC che assegna il canale di riserva al traffico, allora, se l'unita' radio non deve obbedire al messaggio GTC, essa rimarra' sintonizzata con il canale di riserva. g. La condizione per diventare attivo e confermare il canale di riserva e' la ricezione di un CCSC contenente il codice identificativo di sistema di riserva preprogrammato nell'unita' radio (non valgono le condizioni di conferma specificate nella sezione 9.3.4). 13.5. Abbandono del modo di riserva In qualunque delle condizioni seguenti, l'unita' radio uscira' dal modo di riserva, abbandonando qualunque inoltro di chiamata o transazione in corso e avviera' le procedure di acquisizione del canale di controllo: a. si riceve un messaggio MOVE applicabile (l'unita' radio ignorera' qualunque messaggio MOVE che non sia applicabile ad esso). b. si riceve un messaggio CLEAR (con campo CHAN corretto), in cui CONT non e' fissato a zero o sul canale di riserva dell'unita' radio. L'unita' radio eseguira' un'unica scansione del canale (se CONT = 0 o se fissato sul canale di riserva dell'unita', questa restera' in modo di riserva sul canale di riserva). c. un messaggio Aloha di funzionamento normale (cioe' ALH, ALHS, ALHD, ALHE, ALHR o ALHX) viene ricevuto mentre e' attivo su qualunque canale. L'unita' radio eseguira' le verifiche finali secondo quanto disposto nella sezione 9.3.4.4, prima di abbandonare il modo di riserva. Cioe', il funzionamento normale del canale sara' confermato prima di abbandonare il modo di riserva. d. un cambiamento di rete selezionata voluto dall'utente. Ved. anche la sezione 13.6. Quando la rete termina il funzionamento di riserva, l'unita' radio puo' ricevere, sul canale di riserva, un comando MOVE (se un altro canale diventa il canale di controllo del funzionamento normale), oppure un messaggio CLEAR (come specificato sopra), oppure un messaggio Aloha di funzionamento normale. Tuttavia, se l'unita' radio non riceve la segnalazione che fa terminare il modo di riserva sul canale relativo e, anche per fornire la possibilita' di uscire dal modo di riserva se la qualita' del canale relativo peggiora, i requisiti di scansione specificati nella sezione 9.4.1. c) forniscono un'alternativa per ritornare al modo di funzionamento normale. Mentre si trova nel modo di riserva sul canale di riserva, l'unita' radio puo' venirsi a trovare sotto un canale di controllo nel modo di funzionamento normale, sul quale potrebbe ottenere un servizio migliore. Quindi, si consiglia che, se non si trova in stato di traffico o in attesa di una segnalazione, l'unita' radio esegua una scansione occasionale per individuare un eventuale canale di controllo in funzionamento normale, indipendentemente dalla qualita' del canale e dal fatto che l'unita' radio sia attiva o meno. Mentre si trova in modo di riserva ed esaminando i canali diversi da quello di riserva, l'unita' radio seguira' la procedura normale per l'acquisizione del canale di controllo (sezione 9), pero' sara' necessario anche ricevere un messaggio Aloha di funzionamento normale per confermare il canale di controllo. Come appena detto, ricevendo un messaggio Aloha di funzionamento normale, si abbandonera' il modo di riserva, mentre l'unita' radio riprendera' la scansione se ricevera' ALHF (va notato che l'unita' radio non rimarra' indefinitamente su un canale di controllo mentre e' attiva e in attesa di un messaggio Aloha di conferma del canale). Quando uscira' dal modo di riserva, l'unita' radio tentera' di registrarsi, se richiesto dalle sezioni 10.3 e 10.7. 13.6 Cambiamento di rete determinato dall'utente Se l'utente avvia un cambiamento di rete mentre l'unita' radio si trova in modo di riserva, inoltre se la rete che era in servizio di riserva viene riselezionata (quando il funzionamento di riserva puo' essere terminato o meno sulla rete), l'unita' radio reinserira' la rete in modo di riserva, come se avesse ricevuto un messaggio ALHF applicabile, come definito nella sezione 13.5. Se l'unita' radio non riesce a trovare e a confermare un canale di controllo in funzionamento normale (dopo aver completato tutte le fasi di scansione prescritte), essa si sintonizzera' sul proprio canali di riserva preprogrammato e tentera' di confermare il canale di riserva. ALLEGATO A - PRESTAZIONI IN TERMINI DI TASSO DI ERRORE A.1. Definizione Il tasso di errore del demodulatore FSK e' misurato in termini di percentuale di successo delle parole codice Ahoy (ved. Parte 1a, Sezione 2, sezione 5.5.3.2 per la definizione delle parole codice Ahoy). A.2. Metodo di misura L'unita' esaminata sara' programmata per rispondere al PFIX/IDENT presentato in Figura A-2. Sara' anche programmata per eseguire la scansione di un canale che soddisfi il valore di CHAN4 specificato nella Figura A-2 (cioe', i 4 bit meno significativi del campo CHAN corrisponderanno a CHAN4). Un diagramma a blocchi della predisposizione della prova e' presentato in Figura A-1. Il generatore di dati seriali 'A' produce un flusso di dati di prova aventi la forma mostrata in Figura A-2. Questo flusso di dati alimenta il modulatore FFSK 'B'. Il segnale au- dio modulato e' inviato al generatore RF 'C'. Il generatore RF 'C' e' predisposto per produrre un segnale di frequenza di portante pari alla frequenza nominale del ricevitore, e modulato alla deviazione di frequenza nominale. Il segnale RF ottenuto e' inviato, attraverso l'attenuatore 'D', al combinatore resistivo 'F'. Il segnale combinato viene inviato attraverso il circolatore 'G' ai morsetti di ingresso dell'unita' in esame 'H'. La trasmissione dall'unita' esaminata 'H' passa attraverso il circolatore 'G' ed arriva al carico RF 'I' che alimenta il rilevatore di potenza 'J'. Se 'J' rileva l'esistenza di una potenza ad di sopra della soglia, incrementa il contatore 'L'. Il dispositivo di misurazione della potenza 'N' e' usato per calibrare il livello di potenza ricevuto dall'unita' in esame 'H', escludendo l'attenuatore 'D'. Per quanto riguarda le prove di interferenza co- canale, il segnale audio indesiderato e' generato nel generatore di segnale audio 'P' o dal generatore di dati seriali 'Q', e dal modulatore di banda FSK 'R' nel caso di dati interferenti. L'audio interferente e' modulato dal generatore di segnale RF 'S' ed e' attenuato al livello richiesto di interferenza dall'attenuatore 'T'. Il risultante segnale RF indesiderato viene quindi inviato al combinatore resistivo 'F' dove viene combinato con il segnale desiderato. Il circolatore 'G' avra' una capacita' di potenzacontinua di 50 Watt e avra' una variazione di risposta di ampiezza inferiore a 1 dB su tutta la banda interessata. Livelli di potenza di prova ai morsetti di ingresso dell'unita' in prova 'N': Livello A: +2dB relativi a luV pd (+8dB relativi a luV emf o -105 dBm) Livello B: -5dB relativi a luV pd (+1dB relativi a luV emf o -112 dBm) Livello C: +8dB relativi a luV pd (+14dB relativi a luV emf o -99 dBm) P P |GENERATORE| |DI SEGNALE| | AUDIO | | | | | o |GENERATORE| |ATTENUATORE| |DI SEGNALE| |COMMUTATO | Q R | RF | | + 30 dB | | o | | | | | |GEN. | |MODULATORE| | S T | |DATI | |FSK IN | | |SE- | |BANDA | | |RIALI | |AUDIO | | | | | | | | A B C D F | | |GEN. | |MODULATORE| |GENERA-| |ATTENUATORE| |COMBINATORE| |DATI | |FSK IN | |TORE DI| |COMMUTATO | | | |SE- | |BANDA | |SEGNALI| | | | | | |RIALI | |AUDIO | |RF | | +30 dB | | 6 dB | | | | | | | | | | | | | | | G | H |CIRCOLATORE| ---|UNITA' | | | o |IN | | |---- |PROVA | | | o | | | | | | 30 dB | I | |MISUR. | | | ---|DI | | |POTENZA| | | | N |RILEVATORE | | DI | J | POTENZA | | (100UW) | | | | | |CONTATORE | L | | A-1. PREDISPOSIZIONE DELLA PROVA Il flusso dati ottenuto dal generatore dati seriali 'A' sara' il seguente: Numero di bit: 16 64 64 64 64 64 64 64 64 64 64 | | | | | | | | | | | | | PREAMBLE|SYNC|MARK|CCSC|MARK|CCSC|AHOY|CCSC|DUMMY|CCSC|DUMMY | | | | | | | | | | | | | < --- Questa sezione viene ripetuta PREAMBLE = 1010101010101010 SYNC = 1100010011010111 CCSC = 0000000000000000000100010101000110101010101010101100010011 010111 MARK = 1010110000000000000001000110000001001010111100101100010011 010111 AHOY = 1101101111100011010111000100000000000000000000001001101000 011101 DUMMY = 1000000000000000000001000100000000000000000000000110001100 101001 PFIX = 1011011 | IDENT = 1110001101011 | Parti del messaggio AHOY CHAN4 = 0101 A-2. FLUSSO DATI TRASMESSI In base alla trasmissione del flusso dati di Figura A-2, verra' registrato il conteggio 'L'. Questo sara' azzerato nell'intervallo tra ciascuna delle prove elencate nel paragrafo A3. A.3. Limiti A.3.1. Prova 1 Condizioni di prova: 1. livello di potenza di tramissione A 2. eliminazione dell'interferenza co-canale. Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 99 A.3.2. Prova 2 Condizioni di prova: 1. livello di potenza di tramissione B 2. eliminazione dell'interferenza co-canale. Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 89 A.3.3. Prova 3 Condizioni di prova: 1. livello di potenza di tramissione del segnale desiderato C 2. attivazione dell'interferenza co-canale. Il generatore di segnale audio 'P' sara' usato per inserire una frequenza di400Hz. Il generatore di segnaliRF 'S' modulera' il segnale al 60% della deviazione di frequenza di picco massima. Il livello del segnale indesiderato, fissato dall'attenuatore 'T' sara' di 10 dB al di sotto del livello del segnale desiderato ottenuto attraverso l'attenuatore 'D'. Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 89 La prova sara' ripetuta con la portante generata dal generatore di segnali RF 'S' con un offset di frequenza di +-1200 Hz rispetto alla frequenza nominale. Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 89 A.3.4. Prova 4 Condizioni di prova: 1. livello di potenza di trasmissione del segnale desiderato C 2. attivazione dell'interferenza co-canale. Il generatore di dati seriali 'Q' sara' usato per generare una sequenza di prova di 511 bit, in conformita' con la raccomandazione CCITT V52, ad una frequenza di 1200 bit/secondo. Questa sequenza viene poi inviata al modulatore audio di banda FSK 'R' per fornire un segnale FFSK. Il generatore di segnale RF 'S' modulera' il segnale al 60% della deviazione di frequenza di picco massima. Il livello del segnale indesiderato, fissato dall'attenuatore 'T' sara' di 10 db al di sotto del livello del segnale desiderato ottenuto attraverso l'attenuatore 'D'. Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 89 La prova sara' ripetuta con la portante generata dal generatore di segnali RF 'S' con un offset di frequenza di +-1200 Hz rispetto alla frequenza nominale. Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 89 A.3.5. Prova 5 Condizioni di prova: 1. livello di potenza di trasmissione A 2. eliminazione dell'interferenza co-canale. 3. La sezione prefisso/identificativo delle parole codice AHOY e' selezionata in modo che differisca di 1 bit dal prefisso/identificativo dell'unita'. Viene quindi fissata la parita' per ottenere una parola codice valida. La posizione della differenza di bit e' diversa nelle parole codice AHOY successive, in modo che ciascuno dei 20 bit diversi siano inviati 5 volte nel flusso di 100 messaggi AHOY. L'elenco delle parole codice di AHOY modificate e' il seguente: 1001101111100011010111000100000000000000000000001110111000010110 1111101111100011010111000100000000000000000000000100100000001101 1100101111100011010111000100000000000000000000001111001100010101 1101001111100011010111000100000000000000000000001010111010011001 1101111111100011010111000100000000000000000000001000000001011111 1101100111100011010111000100000000000000000000000111111100101000 1101101011100011010111000100000000000000000000001110100010000110 1101101101100011010111000100000000000000000000000100101101000101 1101101110100011010111000100000000000000000000001111001010110001 1101101111000011010111000100000000000000000000001010111001001011 1101101111110011010111000100000000000000000000000110100000100010 1101101111101011010111000100000000000000000000000000101100010111 1101101111100111010111000100000000000000000000000011101010001100 1101101111100001010111000100000000000000000000001100101001010100 1101101111100010010111000100000000000000000000001011001000111000 1101101111100011110111000100000000000000000000001000111000001110 1101101111100011000111000100000000000000000000000111100000000001 1101101111100011011111000100000000000000000000001110101100010011 1101101111100011010011000100000000000000000000000100101010001110 1101101111100011010101000100000000000000000000000001101001000001 Il conteggio 'L' deve essere pari a zero. B. PARAMETRI DI TEMPORIZZAZIONE E DI DEFAULT B.1. Parametri di default Parametro di default secondo Valore secondo Funzione temporizzazione Tomo 2 Tomo 1 ND1 2 3 Numero di messaggi di disattivazione inviati da unita' radio indirizzata individualmente ND2 4 5 Numero di messaggi di disattivazione inviati dall'unita' radio chiamante. NE 16 16 Numero massimo di trasmissioni ad ac- cesso casuale di RQE NI 4 4 Numero massimo di tentativi di acces- so con richiesta di inclusione. NR 8 8 Numero massimo di trasmissioni ad accesso casuale di RQS, RQD, RQX, RQT, RQR o RQQ NW 4 5 Ritardo della risposta (in frame) La sezione 6 descrive i requisiti di memorizzazione per i parametri che possono variare da rete a rete, quali LA, LZ, NC1, NC2, NT, NV1, NV2, NX1, NX2, NZ1 e NZ2. B.2. Parametri di temporizzazione Parametro di default secondo Valore secondo Funzione temporizzazione Tomo 2 Tomo 1 TA 60 s 60 s Timeout di un'unita' radio in allerta in attesa di una chia- mata. TB 2 s 2 s Tempo in cui non si puo' chiamare lo stesso identificativo dopo ACK/ACKX/ACKV o qualunque identi- ficativo dopo ACKT/ACKB. TF - 180 s Valore di TS in modo di riserva. TI 2 s 2 s Temporizzatore di inclusione. TP 5 s 5 s Intervallo massimo tra i messaggi peri- odici (nel modo voce) da assumere al momento dell'accen- sione o di operazio- ni equivalenti. TW 60 s 60 s Timeout di un'unita' radio in attesa della chiamata. TX - 180 s Valore di TC in modo di riserva. TR - 500 ms Ritardo di attiva- zione dell'indica- zione di transazio- ne dati non standar La sezione 6 descrive i requisiti di memorizzazione per i parametri di temporizzazione che possono variare da rete a rete, quali TC, TD, TJ, TN, TS e TT. ANNESSO AN1: CHIARIFICAZIONI CIRCA ILFUNZIONAMENTO DELL'UNITA' RADIO SUI CANALI DI CONTROLLO A DIVISIONE DI TEMPO Nelle presenti specifiche, il termine "canale di controllo a "divisione di tempo" si riferisce ad un canale di controllo, in cui piu' trasmettitori della stazione base (appartenenti allo stesso sito o a siti diversi) condividono un'unica frequenza radio a scopo di controllo, dividendosi nel tempo l'utilizzazione della frequenza. Ciascun periodo di trasmissione di un trasmettitore della stazione base viene riferito come un burst. Per chiarezza, in questo annesso si fa riferimento a canali di controllo a divisione di tempo per siti diversi. AN1. Scopo dell'appendice Lo scopo di quest'appendice e' chiarire e spiegare l'attivita' delle unita' radio, quando esse operano in canali di controllo a divisione di tempo, in conformita' alla sezione 9 delle presenti specifiche. Essa, di per se stessa, non costituisce una parte di requisiti di queste specifiche e non muta assolutamente i requisiti di queste specifiche. Gli argomenti discussi sono: i principi generali di rilevamento di una perdita di sincronizzazione e conseguente nuova sincronizzazione, verifica errori su un canale di controllo, acquisizione di un canale di controllo e l'uso dei codici SYS nei canali di controllo a divisione di tempo. AN1.2 Identificazione dei canali di controllo a divisione di tempo e cambi operazionali su di essi Queste specifiche riconoscono che ci sono alcuni problemi nel fare valide le misurazioni di errore sui canali di controllo a divisione di tempo. Questi problemi si verificano durante il campionamento prima della conferma e durante il monitoraggio continuato dopo la conferma. Essi sono associati al fatto che il canale di controllo uscente che l'unita' radio incontrera' si riceve in modo discontinuo. Un meccanismo che puo' essere adottato dagli operatori di rete per supplire a questi problemi e' scegliere i valori di NV, NC, NX e NZ in modo concorde. In questo modo, un operatore di rete che utilizza i canali di controllo a divisione di tempo puo' specificare valori del tutto differenti di questi parametri rispetto ad uno che utilizza canali di controllo continui, e i campi accessibili di questi parametri sono stati impostati in modo concorde. Servirsi di questo meccanismo puo' pero' essere problematico per un operatore di rete che utilizza canali misti, a tempo diviso e continui, poiche' egli potrebbe voler specificare parametri differenti per ciascun tipo di canale. Questo problema e' stato previsto da queste specifiche, e nell'unita' radio si possono impostare due insiemi di valori di parametro (uno per i canali di controllo a divisione di tempo e uno per i canali di controllo continui). L'unita' radio utilizza i valori appropriati per un canale di controllo continuo, a meno che ci sia motivo di credere che il canale di controllo che viene monitorato sia a divisione di tempo. Per rendere cio' piu' facile, ciascun canale inserito nella lista di ricerca normale viene marcato da un indicatore (denominato TSI), il quale appare anche nei messaggi MOVE, CLEAR e in qualsiasi messaggio BCAST che puo' identificare un canale di controllo che l'unita' radio potra' utilizzare poi. BCAST (SYSDEF = '00000'), BCAST (SYSDEF = '00100') e BCAST (SYSDEF = '00101'). L'indicatore induce l'unita' ra- dio a cambiare i seguenti parametri operativi, quando essa opera nel modo "divisione di tempo": 1 NV - numero di CCSC consecutivi ricevuti per selezionare un valore di SYS per la verifica 2 NC1 - dimensione del campione di verifica d'errore precedente la conferma 3 NX1 - limite della parola codice d'errore precedente la conferma 4 NC2 - dimensione del campione d'errore dopo la conferma 5 NX2 - limite della parola codice d'errore dopo la conferma NZ1, NZ2, NC1, NX1, NC2 e NX2 vengono utilizzati nelle procedure d'analisi d'errore usate per acquisire un canale di controllo e per controllare la qualita' del canale di controllo. Il loro uso viene discusso in dettaglio nel paragrafo AN1.4. NV viene usato per acquisire un canale di controllo e verra' ulteriormente trattato nella sezione AN1.5. Un'altra differenza operazionale e' che viene specificato il tempo TS quando si sta cercando un codice SYS valido, durante l'identificazione del canale di controllo sui canali di controllo a divisione di tempo (vedere 9.3.4.1.). Non viene specificato nessun valore di tempo per canali di controllo continui. Questa differenza operazionale e' esposta dettagliatamente nella sezione AN1.5. AN1.3 Perdita di sincronizzazione e conseguente nuova sincronizzazione Qualsiasi riferimento ad un canale di controllo fatto in questa sezione (AN1.3) di quest'appendice, si applica ad uno che e' gia' stato verificato e i riferimenti alle parole codice si applicano a parole codice che sono state create, dopo che sono state apportate qualsivoglia correzioni d'errore. Le regole descritte in 9.3 e 9.4 annullano tutte le descrizioni di questa sezione, per esempio: se si incontra un criterio sul rifiuto e sul rilascio del canale, viene abbandonato ogni tentativo di risincronizzazione. AN1.3.1. Canali di controllo discontinui ||6.2.1.2.|| asserisce che un'unita' radio e' in grado di eseguire un'operazione soddisfacente su un canale di controllo che ha interruzioni di durata inferiori a TS secondi (dove la sincronizzazione puo' non essere mantenuta attraverso le interruzioni) e i CCSC sono visualizzati da parole codice dati finoadue slot consecutivi. La sezione 11.6.2.1.2 asserisce che ||6.2.1.2.|| e' obbligatorio come specificato. Il titolo di tale sezione in Parte 1a, Sezione 2 e' "Mantenimento di un canale di controllo" e percio' l'unita' radio secondo il presente documento non abbandonera' tale canale a meno che non siano verificati i criteri specificati in 9.4. Sono necessarie alcune chiarificazioni qui per indicare come un'unita' radio possa affrontare tali interruzioni in un canale di controllo e continuare a controllare gli errori, come e' definito in 9.3.4.3. Questa spiegazione e' piu' generale e include interruzioni nella ricezione di segnalazioni del canale di controllo nelle quali non e' garantita la sincronizzazione. Essa e' pertinente ad entrambi i canali di controllo, continui e discontinui, ed inoltre anche ai canali di controllo a divisione di tempo. Per affrontare la situazione descritta piu' sopra, un'unita' radio deve avere alcuni strumenti per accertarsi che la sincronizzazione e' stata perduta ed alcuni strumenti per sincronizzarsi nuovamente sul canale. Si considera che le linee guida per ottenere la sincronizzazione in 9.3.4. siano adeguate. Le procedure per effettuare la sincronizzazione vengono impiegate quando si sta identificando un possibile canale di controllo durante la ricerca. Le procedure per la risincronizzazione vengono impiegate ogni qual volta si e' persa lasincronizzazione su un canale di controllo. AN1.3.2. Criteri per assicurarsi che la sincronizzazione e' stata persa e conseguente nuova sincronizzazione Un'unita' radio puo' perdere la sincronizzazione di bit, la sincronizzazione di parole codice o la sincronizzazione dello slot. Il concetto di sincronizzazione di trama non esiste: un'unita' radio si considera o facente parte di una trama oppure no. E' importante rilevare che, quando si sta tentando un accesso casuale, un'unita' radio deve conservare informazioni che riguardano la posizione di slot nella trama. Questa informazionedeve essere mantenuta anchese l'unita' radiotrasmettedati (vedere ||7.3.5||, prf. 2) o perde la sincronizzazione (non sonoammesse perdite di sincronizzazione nelle regole di accesso casuale). Un'unita' radio conforme a Parte 1a, Sezione 2 deve avere a capacita' di determinare che la sincronizzazione con i dati ricevuti sul canale di controllo e' stata persa o che essa non e' piu' garantita; deve anche avere la capacita' di sincronizzarsi nuovamente, senza perdere le informazioni di numerazione dello slot della trama attualmente monitorata, se c'e'. Se l'unita' radio monitorizza la sincronizzazione di slot e qualche meccanismo rileva una perdita della sincronizzazione di slot, allora puo' iniziare una procedura di sincronizzazione di bit o di parola codice. Questo processo affronta anche la perdita di sincronizzazione di bit e di parole codice, poiche' entrambe causano la perdita di sincronizzazionedi slot e sono rilevati e corretti nello stesso modo. Se la sincronizzazione di bit non puo' essere garantita, la procedura di risincronizzazione deve cominciare allo stadio di sincronizzazione dei bit, altrimenti la procedura per la nuova sincronizzazione puo' cominciare allo stadio di sincronizzazione della parola codice. In entrambi questi casi, si dovrebbe ottenere la risincronizzazione di slot, posto che i dati del canale di controllo siano accettabili. Bisogna notare che la rilevazione di una perdita di sincronizzazione e la conseguente nuova sincronizzazione devono essere ottimizzate, quando sono sui canali di controllo a tempo diviso, poiche' un'unita' radio rilevera' la fine della burst di dati del canale di controllo non appena possibile. Un tale meccanismo puo' dar luogo a che la risincronizzazione avvenga frequentemente e per evitare quest'effetto, si puo' impiegare un meccanismo alternativo sui canali di controllo non a tempo diviso. I criteri per determinare che la sincronizzazione e' statapersa, non sono specificati in Parte 1a, Sezione 2 o nella sezione 9. Un meccanismo perdeterminarelaperdita di sincronizzazionedelloslot puo' essere il seguente. Controllare la prima parola codice nello slot, se la parola codice non e' decodificabile e il CRC non contiene la sequenza SYNC, allora considerare che la sincronizzazione e' stata persa, ma continuare a tentare di decodificare le parole codice sulla base dell'ultimo SYNC ricevuto, finche' non si riceve un nuovo SYNC; a quanto detto c'e' un'eccezione, cioe' quanto l'unita' radio, dall'interpretazione dei messaggi sul canale di controllo (es: la ricezione di una parola codice HEAD), si aspetta che la parola codice non sia un CCSC, poiche' una parola codice dati ha rimpiazzato CCSC, e cosi' non considera una perdita di sincronizzazione il fatto che CRC abbia fallito nel controllare la sequenza SYNC. (Bisogna ancora far presente che questa strategia comporta il seguente rischio: se l'unita' radio non e' in grado di predire la sostituzione di CCSC da parte di una parola codice e questa parola codice viene ricevuta in maniera falsata, essa puo' cercare di sincronizzarsi nuovamente, senza che ce ne sia bisogno, e potrebbe trovare SYNC contraffatto da una susseguente parola di codice. Tuttavia, tale falsa sincronizzazione dovrebbe essere rara e dovrebbe essere immediatamente rilevata e corretta dall'unita' radio). Inoltre, in aggiunta ai criteri sopra esposti, l'unita' radio puo' assumere una perdita di sincronizzazione, se la prima parola codice nello slot e' decodificabile e il bit piu' significativo e' '1'. Anche quando un'unita' radio assume che la sincronizzazione e' stata persa, essa continuera' a considerare ogni gruppo consecutivo di 64 bit come una parola codice. Essa continuera' a effettuare qualsiasi analisi d'errore che puo' esserci in progressione, mentre allo stesso tempo fa analisi per la sincronizzazione. L'aver ottenuto una nuova sincronizzazione non resetta i conteggi di errore che possono essere in corso. Ogni parola codice ricevuta incompleta nel momento stesso in cui si e' ottenuta la sincronizzazione puo' essere considerata, per condurre qualsiasi analisi d'errore, o come una parola codice errata o puo' essere ignorata. AN1.4 Controllo errori su un canale di controllo AN1.4.1. Filosofia del controllo d'errori Questa specifica impiega la misurazione della frequenza di errori di parole codice come un mezzo per valutare la qualita' del canale di controllo ricevuto. Far cio' e' opportuno, poiche' il protocollo richiede all'unita' radio di tentare una decodifica per ogni parola codice ricevuta, quando essa e' sintonizzata sul canale di controllo in avanti e il primo passo in questo processo e' convalidare la sequenza di controllo d'errore in bit da 49 a 64. Percio' l'unita' radio e' strutturata per controllare gli errori di parola codice, in accordo con i requisiti base di Parte 1a, Sezione 2. La frequenza di errori di parole codice e' determinata dal conteggio successivo diblocchi di parole codice; il numero di parole codicechenon viene convalidato dalla sequenza di controllo d'errore inqualsiasi blocco e' la misura della frequenza d'errore di parole codice. Poiche' la sequenza di controllo d'errore impiegatadaParte 1a, Tomo 2 fornisce alcune funzioni per correggere gli errori, in questo documento si permette che l'unita' radio calcoli ogni parola codice corretta comenon errata. Un aspetto essenziale delle procedure di monitoraggio d'errore precisate in queste specifiche e' che il monitoraggio, una volta iniziato, e' un processo continuo, finche' non viene sospeso per qualche altra ragione (es.: l'unita' radio lascia il canale di controllo). Cosi', anche quando l'unita' radio non e' in grado di rilevare segnali riconducibili sul canale di controllo ricevuto (es.: essa fallisce nel ricevere una sequenza di sincronizzazione delle parole codice), gli si richiede di continuare la stima, finche' l'unita' ra- dio stabilisce che deve lasciare il canale, in accordo alle regole delle presenti specifiche. Essa lo fa trattenendo la sincronizzazione dei bit, delle parole codice e dello slot che essa ha ricevuto per ultime dal canale di controllo in avanti, prima di perdere il segnale. In base al fatto di aver trattenuto la sincronizzazione, ogni prima e seconda meta' di ciascuno slot viene esaminato come una parola codice. La mancata decodifica di una parola codice, per qualsiasi ragione, viene registrata come un errore di parola codice. AN1.4.2. Sommario delle procedure di controllo d'errore su un canale di controllo L'unita' radio impiega tre parametri per controllare come viene effettuato il monitoraggio d'errore. Essi sono NC, NX e NZ. NC e' il numero di posizioni contigue in cui ci si aspetta delle parole codice (es.: la prima e la seconda meta' deglislot), il quale sara' controllato in ogni campione di parole codice. NX e' il numero di parole codice errate che bisogna superare nel contare le parole codice NC, prima che il campione di NC parole di codice venga considerato come producente un evento d'errore di campionamento della parola codice. La combinazione concorde di NC e NX, stabilisce la soglia d'errore alla quale l'operazione del canale di controllo viene considerata inadeguata. I due valori di NC e NX vengono specificati, per permettere che vi siano differenti criteri d'errore da applicare sia alla valutazione di un canale di controllo per il campionamento durante la scansione sia al continuo monitoraggio dopo che c'e' stata la conferma, e cio' per determinare quando l'unita' radio deve abbandonare il canale. I parametri NC1 e NX1 vengono impiegati per effettuare il campionamento durante la scansione, mentre i parametri NC2 e NX2 vengono impiegati per effettuare il monitoraggio continuo dopo la conferma. I valori di questi saranno normalmente selezionati dall'operatore di rete, per fornire una richiesta di procedura d'errore piu' precisa per il campionamento durante la scansione piuttosto che per il monitoraggio continuo dopo la conferma. Si specifica anche un ulteriore parametro NZ per permettere che vengano presi ulteriori campioni per migliorare la media di campioni d'errore. Cosi' come per NC e NX, sono stati specificati due valori, vengono specificati due valori NZ1 e NZ2, i quali oltre ad avere valori differenti, possono altresi' essere differentemente impiegati nel processo di monitoraggio: NZ1 viene impiegato dall'unita' radio per controllare gli errori, quando si sta facendo il campionamento durante la scansione. Esso e' il numero di campioni contigui di NC1 parole codice, senza un evento d'errore di campionamento della parola codice, il quale deve essere archiviato prima che il canale di controllo campionato, possa essere confermato. NZ2 viene impiegato dall'unita' radio per controllare gli errori, quando si sta effettuando il campionamento durante il monitoraggio continuo. Dopo il primo evento d'errore di campionamento, esso e' il numero di campioni contigui di NC2 parole codice, ciascuna con un evento d'errore di campionamento che deve essere registrato prima che l'unita' radio possa abbandonare il canale di controllo a causa di inaccettabile frequenza d'errore di parole codice. AN1.4.3. Esempi di controllo d'errore su canali di controllo a tempo diviso La presente sezione prende in considerazione la possibile applicazione do procedure di monitoraggio degli errori, previste dalle presenti specifiche. La figura AN1.1 illustra un canale di controllo a tempo diviso semplice, fornito da tre siti, con una uguale durata di burst da ciascun sito (equivalente a venti parole codice). C'e' un periodo vuoto tra ogni due burst di durata equivalenti a cinque parole codice, per adattare le tolleranze e i ritardi di accensione dell'apparato. Nella figura sono mostrati quattro campioni del canale di controllo uscenti, ricevuti dalla stessa unita' radio in differenti istanti, ed essi sono elencati come Caso I, Caso II, Caso III e Caso IV. Ciascuno di questi campioni inizia nell'istante immediatamente precedente la trasmissione successiva. La durata del campione e' percio' di 75 parole codice (20 + 5 + 20 + 5 + 20 + 5). Nella figura, le parole codice ricevute come non errate dall'unita' radio sono indicate con "S", mentre quelle ricevute come errate sono indicate con "N". Poiche' l'unita' radio interpretera' gli spazi tra le trasmissioni come parole codice errate, questi spazi sono indicati con "N" nella figura. Nel caso I, l'unita' sta ricevendo un buon segnale (una parola codice errata) dalla posizione B, ma non c'e' alcun segnale dalle posizioni A e C. Nel caso II, l'unita' radio sta ricevendo un buon segnale dalla posizione B (una parola codice errata) e segnali inadeguati da A e C (otto parole codice errate ciascuna). Nel caso III, l'unita' radio sta ricevendo segnali di qualita' approssimativamente uguale da tutte e tre le posizioni (A ha quattro parole codice errate, B sette e C sei). Per questo esempio si ipotizza che questo livello di parole codice errate sia troppo alto per una comunicazione affidabile con qualsiasi posizione. Si deve inoltre notare che, mentre II e III rappresentano situazioni completamente differenti, il numero totale di parole errate ricevute nel campione preso dall'unita' radio e' uguale (31 in ciascun caso). Nel caso IV, l'unita' radio sta ricevendo un buon segnale da due posizioni (B e C), mentre riceve un segnale inadeguato dalla posizione A. Si deve considerare il caso di un'unita' radio che monitorizza un errore dopo la conferma con NC2 impostato a 75 perche' esso corrisponda alla lunghezza del campione. L'operatore di rete deve selezionare un valore appropriato di NX2. Sembra opportuno che, nel calcolare questo valore, si consideri il caso I, poiche' quest'ultimo e' quello che probabilmente avra' piu' occorrenze. Se si ipotizza che tre parole codice errate in ogni burst proveniente da una singola posizione rappresentino il massimo livello d'errore tollerabile, allora per rilevare questo livello nell burst proveniente dalla posizione B il valore di NX2 deve essere impostato a 58 (cioe', considerando tutte le parole codice errate fuori dal burst proveniente dalla posizione B piu' tre entro il burst = 55 + 3). Se si considera che le posizioni A, B e C irradiano tutte lo stesso valore di codice SYS, allora un'unita' radio impostata con NC2 = 75 e NX2 = 58 non registrera' un evento d'errore di parola codice nel Caso I. Essa non registrera' neppure un simile evento nel Caso II, poiche' il numero di parole codice errate sara' 31. Lo stesso sara' vero per il Caso III. Questo e' chiaramente un risultato indesiderabile, dal momento che l'unita' radio registrerebbe un evento d'errore di parola codice nel Caso III poiche' e' improbabile che ci sia una comunicazione affidabile. E' chiaro che, qualunque sia il valore scelto per NX2, l'unita' radio non potra' distinguere tra i casi II e III. Questo problema si puo' risolvere, se le tre posizioni irradiano tre valori differenti del codice SYS. Ipotizzando che l'unita' radio mantenga il valore irradiato dalla posizione B come valore valido di SYS, allora essa continuera' a calcolare come errori tutte le parole codice che riceve dalle posizioni A e C, senza curarsi della condizione attuale ricevuta. Nel Caso III, cio' provochera' un conteggio totale di errori di 62 parole codice risultando un evento d'errore. Nel Caso II il calcolo d'errore sara' 56 ed esso non risultera' un evento d'errore della parola codice. In questo modo, si e' ottenuta la differenziazione richiesta tra i Casi II e III. Tuttavia, questa soluzione ha uno svantaggio, che illustreremo nel Caso IV. Qui l'unita' radio ha a disposizione una scelta uguale di due posizioni (B e C). Se tutte le posizioni irradiano lo stesso valore del codice SYS, allora l'unita' radio puo' accedere ad entrambe le posizione, duplicando cosi' il tempo che ha a disposizione per accedere al sistema. Se, tuttavia, le tre posizioni irradiano codici SYS differenti, l'unita' radio non potra' accedere ad entrambe le posizioni B e C (dal momento che il valore di SYS ricevuto solamente da unadi queste posizioni sara' quello usato nella verifica fare rif. a 9.4.1. (b)) e cosi' non potra' trarre vantaggio dall'aumento di tempo che le e' offerto. AN1.5 Acquisizione di un canale di controllo Le differenze operazionali tra un'unita' radio che acquisisce un canale di controllo a divisione di tempo e un'unita' radio che acquisisce un canale di controllo continuo sono le seguenti: L'uso di NV Il periododitempo specificato per la ricercadiun codice SYS valido prima della verifica. Le analisi d'errore. La terza condizione e' stata spiegata nella sezione AN1.4, mentre le prime due saranno spiegate in questa sede (far rif. alla sezione 9.3.4.2.1.). Quando un'unita' radio sta cercando una valida sequenza di sincronizzazione delle parole codice del canale di controllo su un canale di controllo a divisione di tempo prima della verifica, essa deve cercare un periodo lungo abbastanza da consentire che l'unita' radio riceva almeno un burst completo da ciascuna posizione, senza tener conto del punto in cui la sincronizzazione e' stata originariamente ottenuta. Il valore TS viene usato dall'unita' radio per misurare questo periodo di tempo ed esso deve essere selezionato dall'operatore di rete per permettere che questo accada. Per le operazioni su un canale di controllo continuo prima della verifica non e' specificato tale periodo di tempo. Un meccanismo viene incaricato per permettere all'unita' radio di selezionare una posizione, su cui tentare la verifica. Per un canale di controllo a divisione di tempo che impieghi differenti codici SYS, questo meccanismo coinvolge l'unita' radio che riceve un numero predeterminato di codici SYS identici, derivati da CCSC non errati consecutivi (ma non necessariamente da slot contigui), prima della verifica. Usando l'esempio nella figura AN1.1, dove ciascuna posizione irradia un differente codice SYS ed usando per esempio un valore di NV (valore di tempo diviso) di 9, si puo' osservare il seguente comportamento: Nel Caso I, l'unita' radio non iniziera' la verifica finche' non siano state ricevute almeno 9 CCSC conteneti il medesimo codice SYS. L'unita' radio puo' dover ricevere piu' di una burst dalla posizione B per ricevere 9 CCSC; questo dipende da quando l'unita' radio ha acquisito la sincronizzazione sul canale. Nel Caso II, l'unita' radio continuera' ancora a selezionare il sistema sulla posizione B per verificare se esso ricevera' 9 CCSC consecutivi, contenenti il medesimo codice SYS sia dalla posizione A che dalla posizione C. Nel Caso III, l'unita' radio non riceve 9 CCSC contenenti il medesimo codice SYS e abbandonera' il canale dopo TS secondi. Nel Caso IV, l'unita' radio selezionera' i sistemi sia sulla posizione B che sulla posizione C, per la verifica, a seconda di quando essa acquisisce la sincronizzazione. Si puo' inoltre ancora considerare che su un tale sistema un valore di NV potrebbe essere selezionato dall'operatore di rete che e' abbastanza basso per consentire che il canale venga acquisito e abbastanza alto per far selezionare all'unita' radio una buona posizione. Sui canali dove si usa solo un codice SYS, ci si aspetta che il valore di NV sara' basso per favorire una piu' veloce acquisizione del canale. AN1.6. Uso dei codici SYS sui canali di controllo a tempo diviso Prender nota che in questa sede non sono stati considerati tutti i casi. AN1.6.1. Confronto tra i codici SYS ricevuti e verificati Il valore del codice SYS per ciascuna posizione che opera sullo stesso canale di controllo a divisione di tempo dipende dalla rete. L'unita' radio decodifichera' il codice SYS ricevuto in conformita' alla sezione 9.3.4. e confrontera' il codice SYS ricevuto con quello verificato durante l'autorizzazione ad acquisire un canale di controlllo, in conformita' alla sezione 9.4.1. (b). Se i bit 1-12 del TRASMISSIONI DALLE POSIZIONI | | | | | | |--- POSIZIONE A ---| |--- POSIZIONE B ---| |--- POSIZIONE C ---| | | | | | | PAROLE CODICE RICEVUTE NNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNSSSSSSSSSSNSSSSSSSSSNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN CASO I PAROLE CODICE RICEVUTE NSNNNSSSNNSNSSSSNSSSNNNSSSSSSSSSSNSSSSSSSSSNNNSSNSSNNSSNSNSSSNNNSSNNN CASO II PAROLE CODICE RICEVUTE SSNSSSSSNNSSSSSNSSSSNNNSSNNNSNSSSNSSNSSSNSSNNNSSNSNSSNSNNSSSSSNSSSNNN CASO III PAROLE CODICE RICEVUTE NSNNNSSSNNSNSSSSNSSSNNNSSSSSSSSSSNSSSSSSSSSNNNSSSSSSSSSSNSSSSSSSSSNNN CASO IV CHIAVI: Parola chiave decodificabile = S Parola chiave errata = N FIGURA AN1-1: ESEMPIO DI CANALI DI CONTROLLO A DIVISIONE DI TEMPO codice SYS recuperato dalle parole codice del sistema del canale di controllo ricevute differiscono dal valore dei bit verificati durante l'autorizzazione all'acquisizione, l'unita' radio continuera' a controllare gli errori e sospendera' ogni accesso casuale, in accordo alle sezioni 9.3.4.3. e 9.4.1. (b), rispettivamente. Senza curarsi dei bit 1-12, se ci fosse qualche discrepanza nel campo LAB (bit 13-15), l'unita' radio agira' in conformita' a 9.4.1. (g). Ci si aspetta che l'operatore di rete usi lo stesso valore del campo LAB su tutte le posizioni che si trovano sul canale di controllo a divisione di tempo. Bisogna prender nota di un effetto che l'uso di differenti codici SYS da differenti posizioni provoca sull'unita' radio: essa agira' solamente su segnalazione da una delle posizioni che si trovano sul canale di controllo acquisito. Questo perche', quando un'unita' radio acquisisce un tale canale, comincia o continua una sessione solamente su uno dei sistemi (es., una delle posizioni) e quindi non agira' su nessuna delle parole codice che provengono dalle altre posizioni (vedere 11.6.2.1.2.), tranne il caso che li consideri come parole codice errate durante l'analisi d'errore (vedere la sezione 9.3.4.3.). AN1.6.2 Richiesta di registrazione Nella registrazione di un'unita' radio si puo' verificare l'uso di un differente codice SYS alle posizioni sul canale di controllo a divisione di tempo mentre essa cammina (appena l'unita' ha lasciato ed ha acquisito un canale di controllo da posizioni differenti). L'unita' radio tentera' di registrarlo sul canale confermato (con accesso casuale), quando essa non possiede un buon archivio di registrazione per il campo AREA, entro il codice SYS verificato (sezione 9.3.4.2.2.), visto che questa campo AREA non e' ancora entrato nell'elenco di registrazioni negate dall'unita' (sezione 10.3). L'unita' radio non tentera' di registrare alle posizioni che irradiano un campo AREA di valore zero (sezione 10.3 (i)) o quando l'unita' radio e' stata personalizzata con un campo AREA di lunghezza zero (sezione 10.3 (i)). Se i siti che condividono il canale di controllo a divisione di tempo stanno irradiando codici SYS che differiscono solo nel valore dei bit FREE (vedere sezione 9.3.4.2.2), l'unita' radio non richiedera' di registrarsi mentre vaga da una posizione all'altra. TOMO SECONDO PARTE I SEZIONE 2a PROTOCOLLO DI SEGNALAZIONE 1. INTRODUZIONE Il documento descrive uno standard di segnalazione per sistemi radio mobili privati multiaccesso. Definisce le regole di protocollo per la comunicazione fra il TSC (Controllore di Sistema Multiaccesso) e le *unita' radio*. Lo standard puo' essere usato per implementare una grande varieta' di sistemi, dai piccoli sistemi con solo pochi canali radio (anche sistemi con un solo canale) fino a grandi reti che possono essere formate dall'interconnesione di TSC. Il protocollo offre una grande varieta' di prestazioni d'utente e opzioni di sistema. In ogni caso non e' necessario implementare tutte le prestazioni disponibili; un opportuno sottoinsieme del protocollo puo' essere implementato in funzione delle richieste dell'utilizzatore. Inoltre ci sono possibilita' di personalizzazioni a fronte di speciali impieghi ed e' previsto che in futuro possano essere aggiunte nel protocollo ulteriori prestazioni standard. Lo standard definisce soltanto la segnalazione radio e impone un numero minimo di vincoli al progettista di sistema. Ulteriori specifiche saranno richieste per particolari impieghi, per esempio, per definire: - le prestazioni che debbono essere implementate; - i valori dei parametri - il piano di canalizzazione - per una rete, i criteri relativi a quando un mobile deve registrarsi. Il paragrafo 1.1 di questa introduzione descrive le prestazioni d'utente che sono esplicitamente fornite dal protocollo (Esso non descrive le prestazioni addizionali che possono essere presenti in *un'unita' radio* ma che non richiedono nessun specifico protocollo). Il paragrafo 1.2 descrive alcuni aspetti del protocollo, che indicano le opzioni disponibili ai progettisti di sistemi. Il paragrafo 1.3 fornisce una introduzione al funzionamento del protocollo. I capitoli seguenti di questo documento contengono la definizione del protocollo. Nella maggior parte di questi capitoli le regole di protocollo per il TSC e per le *unita' radio* sono specificate separatamente, ma con riferimenti incrociati quando ritenuto conveniente. 1.1 Prestazioni d'utente Di seguito vengono elencate le prestazioni d'utente disponibili. Per la completa definizione delle prestazioni si vedano i paragrafi indicati. 1.1.1 Tipi di chiamata Questo protocollo abilita le *unita' radio* a fare i seguenti tipi di chiamata: a) chiamata per conversazione (vedi capitolo 9) Le chiamate per conversazione possono essere richieste con priorita' normale o alta. Per chiamate di gruppo l'utente chiamante puo' scegliere il modo di conversazione, dove tutti gli utenti possono parlare, oppure il modo annuncio dove soltanto il chiamante puo' parlare. b) chiamata dati, per la trasmissione di segnalazione non prescritta (vedi capitolo 9) Sono disponibili dei parametri per specificare sia la priorita' normale che alta e, per la chiamata di gruppo, se i membri chiamati del gruppo possono rispondere. (E' previsto che in futuro si possa specificare un metodo standard per le comunicazioni dati). c) chiamata di emergenza (vedi capitolo 10) Sono disponibili dei parametri per specificare se una chiamata e' per conversazione o per dati e, per le chiamate di gruppo, se i membri chiamati del gruppo possono rispondere. Inoltre, una *unita' radio* puo' richiedere un modo speciale per il servizio di emergenza preventivamente predisposto nel sistema; il TSC stabilisce l'azione richiesta in relazione all'indirizzo dell'unita' chiamante. d) chiamata d'inclusione (vedi capitolo 11) Durante una chiamata, una unita' puo' richiedere che un'altro utente si unisca alla conversazione. Questa prestazione puo' essere usata per implementare una chiamata in conferenza o un trasferimento di chiamate. e) messaggi di stato (vedi capitolo 13) Possono essere trasmessi fra utenti trentadue differenti messaggi di stato. I significati di due di questi messaggi sono definiti come "richiesta di richiamata" e "cancellazione della precedente richiesta di richiamata". I rimanenti trenta messaggi hanno significati definiti dall'utente. (I messaggi di stato possono anche essere scambiati fra le *unita' radio* e il TSC). f) messaggio dati breve (vedi capitolo 14) Messaggi costituiti fino a 184 bit di dati in formato libero possono essere scambiati fra le unita' e fra queste e il TSC. 1.1.2 Chiamate inviate Un'*unita' radio* puo' richiedere chiamate indirizzate a uno qualunque dei seguenti destinatari (escluso i messaggi di stato che non possono essere indirizzati a PABX o a gruppi): - una singola *unita' radio* o *line unit* connessa - un gruppo o a tutte le unita' del sistema - un numero di PABX, fino a nove cifre Inoltre i messaggi di stato e i messaggi dati brevi possono essere mandati al TSC. Durante la costruzione di una chiamata, il TSC puo' passare una gran varieta' di informazioni al chiamante, per indicare la progressione delle chiamate. Per esempio, puo' segnalare la ragione di certi ritardi nella costruzione della chiamata o la ragione del fallimento. Una richiesta di chiamata puo' essere cancellata in un qualunque momento. 1.1.3 Chiamate ricevute Una *unita' radio* puo' ricevere chiamate da una *unita' radio* o da un *terminale d'utente a connessione diretta*, o (escluso che per i messaggi di stato) dall'estensione di un PABX. Inoltre i messaggi di stato o i messaggi dati brevi possono essere ricevuti dal TSC. Per le chiamate da *unita' radio*, *teminale d'utente a connessione diretta* o TSC l'indirizzo del chiamante puo' essere fornito all'unita' chiamata. Per chiamate ad una estensione di PABX e' indicato il "gateway" chiamante come origine della chiamata ma il numero del chiamante non e' comunicato all'unita' chiamata. Le chiamate entranti possono essere indirizzate all'unita' selettivamente o al gruppo a cui appartiene. Un *unita' radio* puo' essere membro di un numero arbitrario di gruppi; gli indirizzi dei suoi gruppi possono essere scelti indipendentemente dal suo indirizzo selettivo. Una *unita' radio* puo' rifiutare di accettare tutte le chiamate entranti, per esempio per mezzo di un controllo "occupato" o "fuori dal veicolo", oppure le chiamate entranti potrebbero essere rifiutate in modo selettivo, in funzione della provenienza della chiamata. Se un utente non desidera trattare una chiamata entrante immediatamente, puo' indicare che egli richiamera' successivamente. I sistemi possono essere configurati per allertare l'utente chiamato e richiedergli di indicare se e' pronto, prima che sia attribuito un canale di traffico per la chiamata. 1.1.4 Deviazione di chiamata Se una *unita' radio* non desidera ricevere chiamate, puo' richiedere che le future chiamate a lui indirizzate siano reinstradate ad una specifica destinazione alternativa. Una *unita' radio* puo' anche richiedere reinstradamenti per conto di un terzo *utente*, per esempio, per conto di una unita' che non dispone della deviazione di chiamata. Una *unita' radio* che chiama un'altra, che ha subito deviazione, sara' informata della destinazione alternativa da tentare: essa puo' allora rifare la chiamata automaticamente o puo' dare all'utente la possibilita' di decidere se chiamare la destinazione alternativa. Si veda il capitolo 12 per le prestazioni complete di deviazione. 1.2 Caratteristiche e prestazioni di sistema 1.2.1 Dimensioni del sistema La capacita' di numerazione del protocollo permette: - 1.036.800 indirizzi per sistema - 1024 numeri di canale - 32768 codici identificativi di sistema. 1.2.2 Controllo del sistema Il protocollo usa la segnalazione a 1200 bit/s con modulazione di sottoportante tipo FFSK (Fast Frequency Shift Keying). E' stato progettato per essere usato da *unita' radio* a due frequenze half duplex e da TSC duplex. La segnalazione per stabilire le chiamate e trasmessa su un canale di controllo. Il TSC puo' operare secondo una delle due seguenti strategie per il canale di controllo: dedicato o non dedicato. Un sistema dedicato ha il canale di controllo permanentemente disponibile per la segnalazione mentre un sistema non dedicato puo' assegnare il canale di controllo per il traffico (comunicazione di conversazione o dati). Se tutti gli altri canali sono gia' in uso. l'uso di un canale di controllo dedicato e' appropriato per un TSC con molti canali, mentre il canale di controllo non dedicato puo' essere piu' indicato per un TSC con pochi canali. Il protocollo permette l'uso di entrambe le strategie. Sono disponibili dei messaggi per diffusione radio per fare in modo che le *unita' radio* possano ricevere informazioni sul sistema., quali per esempio i canali che esso puo' usare per la segnalazione di controllo. Uno dei problemi dei sistemi di segnalazione radiomobili e' la collisione dei messaggi trasmessi nello stesso tempo da differenti *unita' radio*. I problemi delle collisioni sono controllati da un protocollo di accesso che offre un'alta efficienza, stabilita' e flessibilita'. (Si veda il paragrafo 1.3.3 e il capitolo 7). La protezione contro le interferenze e' ottenuta etichettando la segnalazione con codici di identificazione di sistema e, in alcuni messaggi il numero di canali. Nel caso sia presente una forte interferenza il canale di controllo puo' essere cambiato con uno diverso. Per fare fronte a malfunzionamenti di rete il progettista di sistema puo' definire dei modi di funzionamento di riserva personalizzati. 1.2.3 Trattamento della chiamata Il protocollo e' progettato per essere usato in sistemi che accodano le chiamate che non possono essere trattate immediatamente, per esempio, perche' nessun canale e' disponibile in quel momento per il traffico. Prima che un canale di traffico sia assegnato per una chiamata ad una certa *unita' radio*, il TSC verifica che l'unita' chiamata sia in contatto radio allo scopo di evitare assegnazioni di canale sprecate. Il TSC puo' anche verificare che l'operatore della *unita' radio* sia pronto per la chiamata per evitare che un canale di traffico sia assegnato a una unita' non presidiata. E' definita una segnalazione per la manutenzione della chiamata per un pronto rilascio dei canali di traffico alla fine di una conversazione o, nel caso che la comunicazione sia persa durante una chiamata (vedi il paragrafo 1.3.5 e il capitolo 9). Come precauzione contro l'uso fraudolento del sistema da parte di *unita' radio* non autorizzate, il TSC puo' in qualunque momento istruire una *unita' radio* a trasmettere il proprio numero di serie: il confronto del numero di serie ricevuto con quanto aspettato aiutera' ad individuare gli utenti fraudolenti (vedi capitolo 15). 1.2.4 Sistema multisito Lo standard lascia la possibilita' di usare varie tecniche di copertura per sistemi multisito su vasta area, per esempio - funzionamento sincrono/quasi sincrono - un canale di controllo separato in ciascun sito - a canale di controllo singolo condiviso a divisione di tempo. Il protocollo include la prestazione di registrazione per facilitare la realizzazione di sistemi multisito e reti di TSC: una *unita' ra- dio* puo' informare il TSC della sua posizione quando essa si muove attraverso vari siti e vari sistemi. (Il codice identificativo di sistemi differenzia le segnalazioni provenienti da siti e sistemi diversi). Lo standard definisce le procedure di segnalazione per la registrazione (capitolo 8), ma il criterio di registrazione sara' specifico del sistema. Il TSC puo' diffondere informazioni per aiutare le *unita' radio* a ricevere il canale di controllo quando si muovono da una cella a un'altra; per esempio per annunciare i canali di controllo che possono essere usati per controllo da esso stesso e da altri TSC nei siti adiacenti. 1.3 Guida ad alcuni aspetti fondamentali del protocollo Questo paragrafo fornisce un'introduzione alle modalita' operative del protocollo, che a causa della sua destinazione e flessibilita', e' necessariamente complesso. Questo paragrafo sottolinea la struttura del canale di controllo, il protocollo di accesso casuale ed alcune procedure di scambio di messaggi per la costruzione della chiamata. Questo paragrafo e' inteso soltanto come guida: non dovrebbe essere visto come una specifica di protocollo. I lettori dovrebbero riferirsi alla parte centrale dello standard per una definizione completa e precisa. 1.3.1 Struttura della segnalazione sul canale di controllo Le segnalazioni per impostare le chiamate sono trasmesse su un canale di controllo. Il tempo sul canale di controllo e' diviso in slot di durata 106.7 ms (128 bit) e un messaggio di segnalazione puo' essere mandato in ciascuno slot. La struttura base della segnalazione sul canale di controllo e' illustrata in fig. 1.1. La segnalazione sul canale uscente (frequenza sulla quale trasmette la stazione radio base), e' nominalmente continua con ciascuno slot costituito da due parole di codice di 64 bit, tipicamente: i) una parola di codice di sistema del canale di controllo (CCSC). Il CCSC identifica il sistema alle *unita' radio* e fornisce la sincronizzazione per le successive parole di codice di indirizzo. ii) Una parola di codice di indirizzo. La parola di codice di indirizzo e' la prima parola di codice di ogni messaggio e definisce la natura del messaggio stesso. Sia il CCSC che la parola di codice di indirizzo sono mostrati quando il TSC trasmette messaggi piu' lunghi con parole di codice di dati aggiunte ad una parola di codice di indirizzo. Una *unita' radio* puo' ricevere un messaggio dal TSC in uno slot, trasmettere la risposta nello slot successivo e quindi risintonizzarsi sul canale uscente in tempo per decodificare il messaggio successivo dal TSC. (In fig. 1.1 la risposta e' mostrata allineata con il messaggio proveniente dalla stazione radio base; comunque ci sono delle tolleranze sulla temporizzazione.) 1 slot |CCSC|PAROLA DI CODICE|CCSC|PAROLA DI CODICE|CCSC|PAROLA DI CODICE| | | D'INDIRIZZO | | D'INDIRIZZO | | D'INDIRIZZO | | | | | | | | | | | | risposta | BIT | PAROLA DI CODICE | della *unita' radio* | SINCR. | D'INDIRIZZO | | | | fig. 1.1 - Struttura della segnalazione sul canale di controllo 1.3.2 Messaggi di segnalazioni sul canale di controllo I messaggi mandati sul canale di controllo possono essere classificati come segue: Messaggi Aloha - Mandati dal TSC per invitare e controllare l'accesso casuale. Richieste - Mandate dal *unita' radio* per richiedere chiamate/transazioni. Messaggi Ahoy - Mandati dal TSC per richiedere una risposta da *unita' radio* indirizzata. Riscontri - Mandati dal TSC dalle *unita' radio*. Messaggi GO TO Channel - Mandati dal TSC per attribuire canali di traffico. Messaggi con un solo Indirizzo - Correntemente mandati solo dalle *unita' radio*. Messaggi dati brevi - Mandati dal TSC e dalle *unita' radio*. Messaggi miscellanei - Mandati dal TSC per funzioni di controllo di sistema. Alcuni usi di questi messaggi sono illustrati nei paragrafi successivi. 1.3.3 Protocollo di accesso casuale 1.3.3.1 Principio di funzionamento Uno dei problemi degli schemi di segnalazioni per radio mobili e' la collisione di messaggi trasmessi da differenti *unita' radio* nello stesso tempo. In questo standard i problemi della collisione sono controllati da un protocollo di accesso casuale che e' basato sullo "slotted Aloha" con una struttura di trama sovrapposta. Il protocollo di accesso puo' essere usato per minimizzare i ritardi di accesso, assicurare stabilita' e mantenere una elevata efficienza di picco sotto pesanti condizioni di traffico. Il principio fondamentale del protocollo di accesso e' descritto con riferimento alla fig. 1.2 che illustra la segnalazione sul canale di controllo. Il TSC trasmette un messaggio di sincronizzazione (indicato da ALH in fig. 1.2) per invitare le *unita' radio* a mandare messaggi di accesso casuale. Il messaggio ALH contiene un parametro (N) che indica il numero di timeslot successivi che costituiscono una trama, che sono disponibili per l'accesso. Se una trama e' gia' in evoluzione quando l'utente inizia una chiamata, una *unita' radio* puo' mandare il suo messaggio di accesso casuale nello slot successivo, altrimenti la *unita' radio* aspetta che una trama sia iniziata e quindi sceglie uno slot a caso dalla trama per il suo messaggio. Un'unita' che desideri mandare una trasmissione ripetuta dopo un tentativo senza successo (per corruzione da fading o per collisione) sceglie di nuovo da una trama. 1 slot | | | | | | | | | dal TSC | ALH | | | | ALH | | | | alle RU | (4) | | | | (3) | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | dalle RU | | | | | | | | | al TSC | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | trama trama fig. 1.2 - Due trame d'accesso casuale ciascuna marcata da un messaggio di Aloha 1.3.3.2 Caratteristiche del protocollo di accesso casuale Le caratteristiche principali del protocollo di accesso casuale sono le seguenti: a) Il TSC puo' monitorare l'attivita' sul canale di controllo e puo' ottimizzare le prestazioni del sistema variando la lunghezza della trama per prevenire eccessive collisioni e per minimizzare i ritardi di accesso. La fig. 1.3 illustra un esempio di controllo dell'accesso casuale. b) Il sovraccarico (overhead) di segnalazione per il controllo dell'accesso casuale e' mantenuto piccolo inserendo nei messaggi di riscontro e di GO TO Channel il parametro (N) che misura la lunghezza della trama, cosicche' le trame possono essere marcate senza richiedere espliciti messaggi di Aloha. Per esempio, vedi la fig. 1.3. c) Durante una trama il TSC puo' trasmettere dei messaggi che richiedono una risposta da una specifica *unita' radio*. Questi messaggi diretti verso la *unita' radio* inibiscono l'accesso casuale nello slot successivo e lo riservano in questo modo per la risposta dell'unita'. d) Il TSC puo' riservare delle trame per - specifici tipi di chiamate, per mezzo di appositi messaggi Aloha (per esempio, il messaggio Aloha ALHE invita soltanto chiamate di emergenza). - sottoinsiemi di *unita' radio* (suddivisione su indirizzo). 1 slot | | | | | | | dal TSC | ALH | ALH | ALH | ALH | ACKQ| ACKQ| alle RU | (1) | (1) | (2) | (0) | (1) | (1) | | | | | | | | | | | | | | | | dalle RU | |RQS1 | | RQS1| RQS2| | | al TSC | | RQS2| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | trama trama trama trama trama Il TSC rivela la collisione delle richieste RQS1 e RQS2, marca una trama piu' lunga (con il messaggio ALH (2)). Le *unita' radio* ripetono le loro richieste e, in questo esempio, scelgono slot differenti. Ciascuna richiesta e' riscontrata nello slot successivo. ALH (0) non marca una trama. ACKQ (1) riscontra una richiesta e marca una nuova trama. In assenza di collisioni la lunghezza della trama puo' essere ridotta. fig. 1.3 - Esempio di controllo dell'accesso casuale 1.3.4 Indirizzamento Un indirizzo di unita' e' un numero di 20 bit che comprende due campi: un prefisso di 7 bit e un i identificativo di 13 bit. (Normalmente tutti i membri di una flotta saranno allocati sotto lo stesso prefisso.) La divisione in prefisso e identificativo permette che la maggior parte dei messaggi possa contenere i due indirizzi, il chiamante e il chiamato, includendo il prefisso una sola volta. Per esempio, richiesta di chiamato e messaggi GO TO Channel (GTC) contengono due identificativi e soltanto un prefisso. Per una chiamata ad una unita' con lo stesso prefisso, il messaggio di richiesta contiene tutte le informazioni necessarie per fare la chiamata. Comunque per una chiamata ad una unita' con prefisso differente, i dettagli della chiamata non possono essere contenuti in una singola parola di indirizzo: questo tipo di chiamata richiede l'uso di una procedura di indirizzamento esteso (come si fa per le chiamate ad alcuni PABX). 1.3.5 Esempi di sequenze di segnalazioni La segnalazione precisa richiesta per una chiamata dipende dal tipo di chiamata e da come e' stato progettato il TSC; (lo standard non prescrive gli algoritmi del TSC). Questo paragrafo contiene alcuni esempi di sequenze di scambio messaggi. Si noti che, sebbene non mostrato negli esempi, i messaggi saranno ritrasmessi in caso di errori per degradamento della propagazione o per collisione. Esempio di sequenze di scambio di messaggi per la costruzione della chiamata sono rappresentati nei paragrafi 1.3.5.1 a 1.3.5.3. Questi esempi mostrano la segnalazione sul canale di controllo: - richiesta di chiamata - istruzioni per mandare informazioni di indirizzo esteso - controllo di disponibilita' delle *unita' radio* - allocazione dei canali di traffico. La segnalazionee' inviata anche sul canale di traffico attribuito per la manutenzione della chiamata o per abbattimento della chiamata. Per esempio: a) per aiutare la manutenzione di una chiamata, una *unita' radio* invia un messaggio di *Pressel-off* alla fine di ciascuna trasmissione in fonia. Il sistema puo' anche richiedere che l'unita' inizi ciascuna trasmissione in fonia con un messaggio di *Pressel-on* e invii messaggi di manutenzione della chiamata periodicamente durante la trasmissione. b) l'unita' chiamante in una chiamata di gruppo o entrambe le unita' in una chiamata individuale, inviano messaggi di "sconnessione" per indicare la fine dell'utilizzo del canale, quando l'utente aziona il gancio o fa qualcosa di equivalente. c) il TSC invia un messaggio CLEAR per abbattere una chiamata (dopo avere ricevuto un messaggio valido di "sconnessione" o se e' scaduto un tempo limite). Comunque gli esempi non trattano segnalazioni sul canale di traffico. L'esempio finale (paragrafo 1.3.5.4) illustra la trasmissione di messaggi brevi. Questo tipo di transazione non usa un canale di traffico: richiede solamente il canale di controllo. 1.3.5.1 Esempio: una *unita' radio* chiama un gruppo La fig. 1.4 illustra una sequenza di messaggi sul canale di controllo per la costruzione di una chiamata di gruppo fra *unita' radio* con lo stesso prefisso. La sequenza include la richiesta di chiamata e la segnalazione per l'attribuzione del canale di traffico. (per le chiamate di gruppo la verifica di disponibilita' sull'unita' chiamata non viene fatta). In questo esempio tutti i canali di traffico sono gia' usati quando viene fatta la chiamata per cui questa chiamata viene accodata. 1 slot | 1 | | 3 | | 4 | | dal TSC | ALH | ALH |ACKQ | | GTC | GTC | alle RU | (1) | (1) | (1) | | (1) | (1) | | | | | | | | | | 2 | | | | | | dalle RU | | RQS | | | | | | al TSC | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | trama trama trama trama 1. ALH : Invito Aloha di tipo generale (trama di uno slot) 2. RQS : La *unita' radio* chiamante trasmette la sua richiesta, conforme al protocollo di accesso casuale. 3. ACKQ: Il TSC riscontra il messaggio RQS, informando la *unita' ra- dio* che la chiamata e' stata accodata. 4. GTC : Quando e' disponibile un canale di traffico il TSC invia il comando Go To Channel, diretto all'unita' chiamate o al gruppo chiamato; questo messaggio instruisce le *unita' radio* a commutare sul canale di traffico per la conversazione. In questo esempio il GTC e' ripetuto, per ulteriore affidabilita'. fig. 1.4 - Chiamata di gruppo a prefisso comune Sono disponibili riscontri alternativi dal TSC se, per esempio, la richiesta di chiamata non e' valida o se il sistema e' sovraccarico. Se il canale di traffico e' disponibile quando viene richiesta unachiamata di gruppo, allora il TSC puo' emettere il riscontro ACKQ e mandare il comando GTC. In questo esempio il messaggio di GTC e' ripetuto immediatamente. Comunque, i messaggi ripetuti possono essere ritardati per altra segnalazione. 1.3.5.2 Esempio: la *unita' radio* chiama una unita' con lo stesso prefisso La fig. 1.5 illustra una sequenza di messaggi sul canale di controllo per la costruzione della chiamata tra due *unita' radio* con lo stesso prefisso. La sequenza include la richiesta di chiamata, la verifica di disponibilita' e l'attribuzione del canale. 1 slot | 1 | | 3 | | 5 | | dal TSC | ALH | ALH | AHY | ALH | GTC | GTC | alle RU | (3) | (0) | | (2) | (0) | (1) | | | | | | | | | | 2 | | 4 | | | | dalle RU | | RQS | | ACK | | | | al TSC | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | trama trama trama 1. ALH: Invito Aloha di tipo generale (trame di tre slot). 2. RQS: Richiesta di chiamata ad accesso casuale. 3. AHY: Messaggio per la verifica di disponibilita'. - riscontra il messaggio RQS - richiede una risposta dalla *unita' radio* chiamata (percio' verifica che la *unita' radio sia in contatto radio) - inibisce l'accesso casuale nello slot successivo. 4. ACK : Riscontro della *unita' radio* chiamata, mandato nello slot riservato. 5. GTC : Messaggio di Go To Channel che istruisce entrambe le *unita' radio* a spostarsi su uno specifico canale di traffico per la loro conversazione. In questo esempio il GTC e' ripetuto per ulteriore affidabilita'. fig. 1.5 - Chiamata individuale a prefisso comune In questo esempio l'unita' chiamata e' in contatto radio e percio' risponde al messaggio AHY. Se l'unita' chiamata non puo' essere raggiunta il TSC puo' indicare il tentativo fallito all'unita' chiamante inviando un riscontro ACKV. In questo e nell'esempio seguente il TSC verifica soltanto che l'unita' chiamata sia in contatto radio prima di attribuire un canale di traffico. il TSC puo' anche verificare se l'utente chiamato e' pronto, se nonlo e' l'unita' risponde con un riscontro ACKI e provvede ad avvisarlo, Poi, quando l'utente e' pronto a ricevere la chiamata l'unita' puo' inviare un messaggio di stato RQQ, per informare il TSC. Il messaggio ALH (0) in questi esempi e' usato come un messaggio di riempimento negli slot che non portano segnalazioni relative a questo esempio. In pratica questi slot possono essere usati per segnalazione relativa ad altre chiamate, o per messaggi diffusi che contengono informazioni relative ai parametri di sistema. 1.3.5.3 Esempio: una *unita' radio* chiama una unita' con diverso prefisso La fig. 1.6 illustra una sequenza di messaggi sul canale di controllo per la costruzione di una chiamata tra due *unita' radio* con prefissi diversi. La sequenza include la segnalazione per la richiesta di chiamata, la verifica di disponibilita' e l'attribuzione del canale come nell'esempio precedente. Comunque questa sequenza ha una fase ulteriore: dopoavere ricevuto il messaggio RQS, il TSC manda AHYC per invitare l'unita' chiamante a trasmettere l'indirizzo completo del chiamato. Inoltre devono essere mandati alle due unita' due messaggi GTC distinti perche' essi contengono soltanto un prefisso. 1 slot | 1 | | 3 | | 5 | | 7 | 8 | dal TSC | ALH | ALH |AHYC | ALH | AHY | ALH | GTC | GTC | alle RU | (4) | (0) | | (0) | | (2) | (0) | (1) | | | | | | | | | | | | 2 | | 4| | 6 | | | | dalle RU | | RQS | |SAMIS| | ACK | | | | al TSC | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | trama trama trama 1. ALH : Messaggio Aloha di tipo generale (trama di quattro slot) 2. RQS : Richiesta di accesso casuale per una chiamata interprefisso (la richiesta contiene l'indirizzo dell'unita' chiamante (prefisso/identificativo), ma l'identificativo del chiamato e' posto uguale all'identificativo di una speciale "gateway" per indicare che e' una richiesta di una procedura di indirizzamento esteso.) 3. AHYC : Messaggio di invito a dati breve: - riscontra il messaggio RQS - istruisce l'unita' chiamante a inviare l'indirizzo del chiamato - inibisce l'accesso casuale nello slot successivo. 4. SAMIS: Messaggio di indirizzamento singolo della *unita' radio* chiamante, contenente l'indirizzo (prefisso/identificativo) del chiamato. 5. AHY : Messaggio di verifica disponibilita' che richiede una risposta dalla *unita' radio* chiamata. In questo esempio la verifica di disponibilita' un messaggio di una sola parola di codice, cioe' l'indirizzo dell'unita' chiamante non e' fornito. 6. ACK : Riscontro dalla *unita' radio* chiamante 7. GTC : Messaggio di Go To Channel che istruisce la *unita' radio* chiamata a spostarsi sullo specifico canale di traffico per la chiamata. 8. GTC : Messaggio di Go To Channel che istruisce la *unita' radio* chiamante a spostarsi sullo specifico canale per la chiamata. fig. 1.6 - chiamate individuali interprefisso 1.3.5.4 Esempio: *unita' radio* manda un messaggio di dati breve La fig. 1.7 illustra una sequenza di messaggi sul canale di controllo per inviare un messaggio di dati breve da una *unita' radio* a un'altra unita'. In questo esempio il messaggio dati comprende una parola di codice di indirizzo e due parole di codice aggiuntive (ciascuna delle parole di codice dati contiene 46 bit di dati in formato libero). Nella sequenza, la *unita' radio* invia la sua richiesta; il TSC istruisce l'unita' a inviare il messaggio dati, inoltra il messaggio dati all'unita' chiamata e quindi indica il successo della transazione all'unita' chiamante. 1 slot | 1 | | 3 | | | 5 | |5 | | 7 | | dal TSC | ALH | ALH |AHYC | ALH | ALH |HEAD |dati | ALH | ACK | ACK | alle RU | (1) | (1) | | (0) | (2) | | | | (1) | (1) | (1) | | | | | | | | | | | | | | | 2 | | 4 | |4 | | | 6 | | | dalle RU| | RQC | |HEAD |dati | | | ACK | | | al TSC | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | trama trama trama trama trama 1. ALH : Invito Aloha di tipo generale (trama da uno slot) 2. RQS : Richiesta di accesso casuale per trasmettere messaggio dati breve. (la richiesta indica il numero di timeslot richiesti dal messaggio dati: in questo caso due slot.) 3. AHYC: Messaggio di invito per la trasmissione di un messaggio dati breve - riscontra il messaggio RQC - instruisce l'unita' radio chiamante a mandare il messaggio dati nei due slot successivi 4. HEAD+: DATI : La *unita' radio* chiamante invia il suo messaggio dati breve al TSC. In questo esempio il messaggio comprende una parola di codice di indirizzo (HEAD) e due parole aggiuntive di dati chiamato. 5. HEAD+ DATI: Il TSC inoltra il messaggio dati breve alla *unita' radio* chiamata 6. ACK : Riscontro dalla unita' chiamata: messaggio accettato 7. ACK : Riscontro mandato all'unita' chiamante per indicare che l'unita' chiamata ha accettato il messaggio dati. In questo esempio il TSC ripete immediatamente il messaggio ACK, per ulteriore affidabilita'. fig. 1.7 - Messaggio dati breve 2. DEFINIZIONI Nota: Le parole che appaiono entro asterisco in queste definizioni sono termini definiti (p.es. *termine definito*) Attiva sul canale: Una *unita' radio* e' *attiva sul canale* quando su quel canale essa e' abilitata a rispondere a messaggi ad essa indirizzati, oppure sta trasmettendo, oppure e' in transizione fra questi due stati. Nota: Una *unita' radio* diventa attiva su un assegnato *canale di traffico* appena essa puo' ricevere su quel canale, mentre su un *canale di controllo* non deve diventare attiva fintantoche' non abbia ricevuto una parola di codice che contenga un appropriato *codice identificativo di sistema*. Campo: Un numero di bit contigui in una parola di codice che sia specificato in termini di posizione entro la parola di codice e di numero di bit. Canale di controllo: Un *canale uscente* e un *canale entrante* che sono usati per la trasmissione di *messaggi* conformi a questo standard, con lo scopo primario di abilitare il *controllore di sistema multiaccesso* (TSC) a controllare le *unita' radio*. Canale di traffico: L'insieme di un *canale entrante* e di un *canale uscente* usati principalmente per comunicazioni tra utenti. Canale entrante: Una portante radio dove la direzione di trasmissione e' dalle *unita' radio* alla *stazione radio base*. Canale uscente: Una portante radio, dove la direzione della trasmissione e' dalla *stazione radio base* alle *unita' radio*. Chiamata: Un completo scambio di informazioni fra due o piu' *utenti* che in- clude una o piu' *transazioni* e puo' includere comunicazioni dirette utente-utente su un *canale di traffico*. Chiamata a prefisso comune: Una *chiamata* dove i valori dei *prefissi* negli *indirizzi* del chiamante e del chiamato sono gli stessi. Le *chiamate con prefisso comune* usano procedure di *indirizzamento breve*. Chiamata di gruppo: Una chiamata nella quale un *indirizzo di gruppo* e' specificato come *utente* chiamato e, conseguentemente, fornisce i mezzi di comunicazione fra piu' di due unita'. L'*utente* chiamante in una chiamata di gruppo puo' scegliere fra il modo convenzionale dove tutti gli *utenti* sono abilitati a parlare, o il modo annuncio dove soltanto il chiamate puo' parlare. Chiamata interprefisso: Una *chiamata* dove i valori dei *prefissi* degli *indirizzi* del chiamante e del chiamato sono differenti. Le *chiamate interprefisso* richiedono procedure di *indirizzamento esteso*. Chiamata selettiva: Una chiamata tra un *utente* chiamante ed un *utente* chiamato singolarmente. Codice identificativo del sistema: Un numero di 15 bit che contiene l'identificazione univoca di un *sistema*. Questo codice e' irradiato sul canale di controllo uscente in un *sistema* (nel *campo* SYS). Controllo di pronto alla comunicazione (RFCC): Un dispositivo o un sistema per informare l'unita' della disponibilita' a comunicare dell'utente, p. es. il contatto di gancio. Controllore di sistema multiaccesso (TSC): L'intelligenza centrale di controllo necessaria per abilitare il sistema multiaccesso a funzionare secondo questo standard. Il *controllore di sistema multiaccesso* puo' controllare una o piu' *stazioni radio base*. Dati brevi: Una procedura che permette che un *messaggio* sia scambiato fra gli *utenti* o fra l'*utente* e il *controllore di sistema multiaccesso*. Questa procedura non supporta messaggi che comprendono piu' di quattro *parole di codice dati*. Dati in formato libero: Dati all'interno di una parola di codice che, in questo standard e' limitata solamente alla sua posizione e lunghezza. Dati non prescritti: Un qualunque traffico di dati che non e' conforme al protocollo dati definito in questo standard. Dati normalizzati: La procedura per mezzo della quale avviene uno scambio di informazioni che usa il protocollo dati definito nel capitolo 17 di questo standard. Decodificabile: Una parola di codice trasmessa sara' considerata *decodificabile* se, dopo che sia stata ricevuta e dopo che sia stata applicata la correzione di errore, se usata, forma una parola di codice valida fra i codici definiti nel paragrafo 3.2.3. Deviazione: Una procedura per mezzo della quale un *utente* puo' richiedere che le future *chiamate* ad un particolare indirizzo chiamato siano reinstradate ad una destinazione alternativa. Gateway: Un identificativo speciale che e' usato per identificare un messaggio relativo ad una chiamata o ad una transazione diretta o proveniente da un servizio comunicazione al di fuori del sistema. Per gli scopi di questo standard l'identificativo interprefisso, IPFIXI, e' anche visto come *gateway*. Identificativo: Un numero di 13 bit usato per scopi di identificazione. I valori degli identificativi fra 1 e 8100 inclusi, sono attribuibili a unita' singole o gruppi e in questo caso essi sono associati a un prefisso per formare un *indirizzo* di 20 bit. I valori degli identificativi oltre 8100 sono definiti identificativi speciali e questi non sono associati a nessun particolare prefisso, ne' lo e' l'identificativo di valore 0 (DUMMYI). Identificativo speciale: Un *identificativo* con valore maggiore di 8100. Questi *identificativi* sono utilizzati per una varieta' di scopi speciali. Alcuni di questi sono specificati in questo standard, altri possono essere definiti dagli operatori di *sistema*. Gli *identificativi speciali* non sono associati con un *prefisso* per formare un *indirizzo*. Inclusione: Una procedura per mezzo della quale gli *utenti* possono essere associati ad una *chiamata* in corso, a seguito della richiesta di un *utente* partecipante alla *chiamata*. Indirizzamento breve: Il metodo usato quando gli *utenti* che partecipano ad una *chiamata* possono essere specificati completamente da un solo *prefisso* e da due *identificativi*. Questa forma di indirizzamento minimizza il carico di segnalazione. Indirizzo: Un numero di 20 bit, per mezzo del quale un'unita' o un gruppo di unita' e' conosciuto all'interno del *sistema*. L'*indirizzo* comprende due campi: un *prefisso* di 7 bit e un *identificativo* di 13 bit. Indirizzo di gruppo: In indirizzo che e' comune a piu' di una unita' e che, quando usato come indirizzo chiamato, significa *chiamata di gruppo*. Alle unita' puo' essere assegnato un qualunque numero di indirizzi di gruppo. Indirizzo selettivo: Un *indirizzo* per mezzo del quale una singola unita' e' conosciuta all'interno di un *sistema* permettendo cosi' che tale unita' sia indirizzata in modo univoco in quel sistema. Alle unita' puo' essere assegnato uno qualunque degli *indirizzi selettivi* purche' questo sia assegnato ad una ed una sola unita' del *sistema*. Indirizzamento esteso: Un metodo che permette che i dati identificativi dell'*utente* chiamato siano inviati al *controllore di sistema multiaccesso* quando le informazioni della *chiamata* non possono essere contenute in una singola parola di codice di indirizzo. Queste informazioni dell'*utente* chiamato possono essere o un indirizzo o una informazione di indirizzamento in una forma diversa (p. es. le cifre di un numero PABX). Item: Una trasmissione completa d'utente su un *canale di traffico*, effettuata da uno degli *utenti* all'interno di una chiamata, e alla conclusione della quale quell'*utente* interrompa la trasmissione. E' possibile che una *chiamata* contenga soltanto un *item*. Messaggio: Una trasmissione dati continua singola che consiste di una sequenza di sincronizzazione a parola di codice, una *parola di indirizzo* e (opzionalmente) una o piu' *parole di codice dati* conformi a questo standard. Parola di codice di indirizzo: Una parola di codice di 64 bit conforme alle specifiche di questo standard, dove il primo bit e' posto uguale ad "1". Una *parola di codice di indirizzo* e' sempre la prima parola di codice in un qualunque *messaggio* e definisce la natura del *messaggio* stesso. Parola di codice dati: Una parola di codice di 64 bit conforme alle specifiche di questo standard, dove il primo bit e' posto uguale a "0". Le *parole di codice dati* sono concatenate a *parole di codice di indirizzo* e integrano l'informazione nella *parola di codice di indirizzo*. Prefisso: I 7 bit piu' significativi di un *indirizzo*. Normalmente le unita' all'interno di una flotta avranno lo stesso *prefisso* poiche' le chiamate fra unita' e gruppi con lo stesso *prefisso* possono essere fatte senza l'uso di procedure di *indirizzamento esteso*. Un *prefisso* e' relativo soltanto a *indirizzi selettivi* e *indirizzi di gruppo*. Registrazione: Una procedura che conferma che la *unita' radio* e' in una *sessione* in un *sistema*. Le procedure di *registrazione* possono essere iniziate a seguito della richiesta del *controllore di sistema multiaccesso* o per iniziativa della *unita' radio* a seconda delle circostanze della *registrazione*. Riservato: Le *parole di codice* o *campi*, che sono definiti come *riservati* in questo standard, sono destinati ad essere usati nelle future fasi di standardizzazione e non potranno essere utilizzati nella fase provvisoria per trasporto di informazioni. I *campi riservati* devono essere impostati ai valori di definizione specificati in questo standard. Scorta: Le *parole di codice* e i *campi* che sono definiti come scorta sono disponibili per essere usati liberamente nei sistemi p. es. per personalizzazione del sistema purche' non siano violati i vincoli di questo standard. L'uso dei *campi* e delle *parole di codice* *non usate* puo' variare da *sistema* a *sistema*. Sessione: Una *sessione* e' un periodo di operazione associata ad un *sistema*. Una sessione in un sistema inizia quando l'*unita' radio* diventa *attiva sul canale* di controllo di tale sistema, o dopo essere stata accesa o dopo essere stata *attiva sul canale* di controllo di un *sistema* differente. Una *sessione* finisce o quando la *unita' ra- dio* e' spenta o quando inizia la *sessione* successiva. Sistema: La totalita' delle apparecchiature richieste per fornire le possibilita' di comunicazione associate con un singolo *codice identificativo di sistema*. I sistemi possono essere combinati per formare reti di comunicazioni piu' grandi, ma la definizione di sistemi e metodi di combinazione di questi non sono compresi nello scopo di questo standard. Stato di riposo: Una *unita' radio* e' nello stato di riposo in un sistema quando essa e' *attiva su un canale* di controllo appartenente a quel *sistema*, non e' in quel momento impegnata in uno scambio di *messaggi* e non ha in corso richieste di trasferimento messaggi. Stazione radio base: La totalita' dei ricevitori e dei trasmettitori gestiti da un *controllore di sistema multiaccesso* in ogni sito. Tentativo di accesso casuale: Il metodo per mezzo del quale una *unita' radio* trasmette un *messaggio* non richiesto al *controllore di sistema multiaccesso* sul *canale di controllo*. Il metodo richiede che l'*unita' radio* ripeta il *messaggio* di accesso casuale se non e' ricevuto il *messaggio* di risposta entro un tempo di attesa determinato. Ulteriori ripetizioni sono richieste in assenza di un riscontro adeguato, fin tanto che non si raggiunge un predeterminato numero di ripetizioni. In questo standard un *tentativo di accesso casuale* copre il periodo dall'inizio della transazione alla ricezione di un riscontro adeguato o allo scadere di un contatore. Terminale d'utente a connessione diretta (LU): Un terminale d'utente a cui e' stato attribuito un *indirizzo selettivo*, connesso direttamente al *controllore di sistema multiaccesso* attraverso un mezzo diverso da quello radio al quale si applica questo standard. Transazione Uno scambio completo di informazioni che consiste di uno o piu' *messaggi* fra un *utente* e il *controllore di sistema multiaccesso*, o un altro *utente* attraverso il *controllore di sistema multiaccesso*. Unita' chiamata (o Gruppo): L'unita' o gruppo di unita' che un'*unita' chiamante* identifica come il destinatario (i) desiderato di una chiamata. L'*unita' chiamata o gruppo chiamato* riceve questa denominazione per la durata di una *chiamata* e questa convenzione e' usata nei *messaggi* relativi a quella particolare *chiamata* indipendentemente dall'origine di tali *messaggi*. Unita' chiamante: Una *unita' radio* o un *terminale d'utente a connessione diretta* che richiede una *chiamata*. L'*unita' chiamante* riceve questa denominazione per la durata di una *chiamata* e questa convenzione e' usata per *messaggi* relativi a quella particolare *chiamata* indipendentemente dall'origine di tali *messaggi*. Unita' radio (RU): Un mobile o un'altra stazione d'utente che si connette al sistema per mezzo di una normale radio mobile terrestre in accordo con questo standard. Unita' (o gruppo) richiesto: Una unita, o gruppo di unita', che prendono parte a una *transazione* iniziata dal *controllore del sistema multiaccesso* o da un altro *utente*. Unita' richiedente: Una *unita' radio* o un *terminale d'utente a connessione diretta* che inizia una *transazione* con il *controllore di sistema multiaccesso* o con un altro *utente*, attraverso il *controllore di sistema multiaccesso*. Utente: Una sorgente o il destinatario della informazione entro una *chiamata*. Il termine comprende la totalita' delle apparecchiature della stazione d'utente e, dove il contesto lo permette, l'utente dell'apparecchiatura. Un *utente* puo' essere un singolo individuo o un gruppo. 3. FORMATI DELLA SEGNALAZIONE Questo paragrafo definisce i formati base della segnalazione usata da questo standard. La struttura dettagliata delle parole di codice e' definita nel paragrafo 5, e le limitazioni di temporizzazione per la trasmissione sono definite nel paragrafo 6. Quanto esposto in questo paragrafo non preclude l'uso sul canale di traffico di altri formati non prescritti. 3.1 Formati base La trasmissione della segnalazione impiega una modulazione *Fast Fre- quency Shift Keying* (FFSK) con un bit rate di 1200 bit/s. Le componenti fondamentali dei formati di segnalazione sono illustrate in figura 3.1. | LET | PREAMBOLO | MESSAGGIO | h | | | | | | 3.1. = Formati base 3.1.1 = LET Le trasmissioni di segnalazione saranno precedute da un tempo per l'instaurazione del collegamento (LET) entro il quale la trasmissione non e' definita fino a che non si raggiunge il 90 per cento della massima potenza. La durata del LET sara' quella specificata nei paragrafi 3.3.3.1 e 6. 3.1.2 = PREAMBOLO Le trasmissioni di segnalazione cominceranno con un preambolo di bit alternati 1010...10 in modo che il demodulatore dati del ricevitore possa acquisire la sincronizzazione di bit. Il preambolo consistera' di un minimo di 16 bit e finira' con il bit zero. 3.1.3 = MESSAGGIO Un messaggio e' una trasmissione contigua che consiste di una sequenza di sincronizzazione di una parola di codice, una parola di codice di indirizzo e, dove opportuno, di una o piu' parole di codice di dati (vedi 3.2). 3.1.4 = Bit di "hang-over" (H) La trasmissione di segnalazione terminera' con un bit di "hang-over" zero oppure uno a seguito dell'ultimo messaggio trasmesso. 3.2 Formato del messaggio Un messaggio consiste di una sequenza di sincronizzazione di parola di codice, una parola di codice di indirizzo e, quando opportuno, una o piu' parole dati, come mostrato in fig. 3.2. La parola di codice di indirizzo definisce la natura del messaggio, e le parole dati integrano l'informazione nella parola di codice di indirizzo. | SEQUENZA DI SINCRONISMO | PAROLA DI CODICE | PAROLE DI CODICE DATI| | PAROLA DI CODICE | DI INDIRIZZO | (dove appropiato) | | | | | Fig. 3-2 Formato del messaggio 3.2.1 Sequenza di sincronizzazione di una parola di codice La sequenza di sincronizzazione di una parola di codice e' trasmessa per permettere ai decodificatori di agganciare la trama delle parole di codice. Consiste di 16 bit. 3.2.1.1 Sequenza di sincronizzazione di una parola di codice sul canale di controllo La sequenza di sincronizzazione di una parola di codice per i messaggi trasmessi sul canale di segnalazione, SYNC, e' mostrata in fig. 3.3. Il bit numero 1 sara' trasmesso per primo. bit no. 1 16 | 1 1 0 0 0 1 0 0 1 1 0 1 0 1 1 1 | | | fig. 3.3 Sequenza di sincronizzazione di una parola di codice sul canale di controllo SYNC 3.2.1.2 Sequenza di sincronizzazione di una parola di codice sul canale di traffico La sequenza di sincronizzazione di una parola di codice per messaggi trasmessi su un canale di traffico, SYNT, e' mostrata in fig. 3.4. Il bit numero 1 sara' trasmesso per primo. Se il canale di controllo sara' attribuito come di traffico, allora SYNT sara' usato per tutti i messaggi trasmessi mentre il canale e' assegnato come di traffico. bit no. 1 16 | 0 0 1 1 1 0 1 1 0 0 1 0 1 0 0 0 | | | fig. 3.4 Sequenza di sincronizzazione di una parola di codice sul canale di traffico. SYNT 3.2.2 Parole di codice I messaggi saranno trasmessi in parole di codice da 64 bit. Ciascuna parola di codice conterra' 48 bit di informazione seguiti da 16 bit di verifica. Ci sono due tipi di parole di codice, parole di codice di indirizzo e di dati, che sono differenziate dal primo bit (A) entro la parola di codice, vedi fig. 3.5. Il bit numero 1 sara' trasmesso per primo. | | | | | 1 | 2 48 | 49 64 | | | | | | A | campo di informazione | bit di verifica parita' | | | | | no. di bit 1 47 16 bit 1 (A) - Informazione binaria che con il valore 1 denota una parola di codice di indirizzo. Il bit zero denota una parola codice dati. bit da 2 a 48 - Campo di informazione; vedi capitolo 5 bit da 49 A 64 - Bit di verifica parita'; vedi paragrafo 3.2.3. fig. 3.5 = Struttura della parola di codice 3.2.3 = Decodifica e rivelazione degli errori I primi 15 bit di verifica sono derivati da un codice ciclico (63, 48). Per la decodifica, i bit da 1 a 48 della parola di codice rappresentano i coefficienti di un polinomio aventi termini da 62 15 X a X . Questo polinomio e' diviso modulo -2 da un polinomio generante: 15 14 13 11 4 2 X + X + X + X + X + X + 1 I 15 bit di verifica corrispondono ai coefficienti dei termini da 14 0 X a X nel polinomio resto trovato effettuando la divisione. Il bit di verifica finale del codice ciclico (63, 48) (bit 63 della parola di codice) e' poi invertito. Per finire, si aggiunge un bit al blocco dei 63 (che include il bit invertito numero 63) per fornire una verifica di parita' dell'intera parola di codice di 64 bit. Gli algoritmi di decodifica non sono prescritti in questo standard: per le proprieta' di controllo degli errori delle parole di codice, vedi l'Appendice 2. 3.3 Varianti nella trasmissione della segnalazione 3.3.1 Formato del messaggio singolo Il Formato per le trasmissioni di segnalazione che contiene un solo messaggio e' mostrato in fig. 3.6 | LET | PREAMBOLO | MESSAGGIO | H | | | | | | Fig. 3.6 Formato di un messaggio singolo 3.3.2 Formato per i messaggi multipli sul canale di traffico Il Formato per la trasmissione di segnalazione standardizzata che contiene piu' di un messaggio e' mostrato in figura 3.7. Questo formato dovra' essere usato solo sui canali di traffico. | LET | PREAMBOLO | MESSAGGIO | BIT ALTERNATI | MESSAGGIO| | | | | | | Fig. 3.7 = Formato di un messaggio multiplo Per i messaggi multipli trasmessi da una *unita' radio*, ci dovranno essere 16 bit di alternanza fra i messaggi. Per i messaggi multipli trasmessi dal TSC i bit alternati possono essere inseriti fra i messaggi come richiesto. Il bit finale di una qualunque sequenza di bit alternati (prima del messaggio successivo) deve essere uno zero. 3.3.3 Formati sul canale di controllo uscente 3.3.3.1 Formato base sul canale di controllo La sequenza di partenza per una trasmissione che inizi da una stazione radio base sul canale di controllo dovra' essere come mostrato in fig. 3.8. | LET | PREAMBOLO | SYNC | ADD1 | CCSC | ADD2 | CCSC | ADD3 | | | | | | | | | | | < - inizio sequenza -> | < - 1 slot ->|<- 1 slot ->| LET - Tempo stabilito per il collegamento di almeno 6 periodi di bit (5 ms) PREAMBOLO - Almeno 16 bit in sequenza alternata, che finisce con bit zero SYNC - Sequenza di sincronizzazione della parola di codice del canale di controllo; si veda 3.2.1.1. ADDN - Parole di codice di indirizzo (un qualsiasi messaggio appropriato): si veda paragrafo 5 CCSC - Parola di codice di sistema sul canale di controllo; si veda paragrafo 5.1. Fig. 3.8 = Formato base del canale di controllo Dopo la sequenza di partenza il TSC dovra' dividere il tempo in slot, ciascuno comprendente due parole di codice. La prima parola di codice di uno slot dovra' essere la Parola di Codice di Sistema sul Canale di Controllo (CCSC), a meno che non sia stata sostituita da una parola di codice di dati di un messaggio precedente. La seconda parola di codice di uno slot dovra' essere una parola di codice di indirizzo, a meno che non sia stata sostituita da una parola di codice di dati (si veda 3.3.3.2). Ogni parola di codice di indirizzo in uno slot dovra' essere preceduta da una CCSC. La CCSC identifica il sistema alle *unita' ra- dio* e fornisce la sincronizzazione di "slot" sul canale di controllo. Essa e' una parola di codice dati nella quale i 32 bit finali formano il preambolo e la sequenza di sincronizzazione per la parola di indirizzo seguente (si veda 5.1). La parola di indirizzo MARK (si veda 5.5.4.1) puo' essere trasmessa dal TSC su un canale da poco designato come controllo durante il periodo permesso alle *unita' radio* per localizzare e identificare il canale di controllo (si veda 6.1.1). 3.3.3.2 Spostamento delle parole dati Quando le parole dati sono trasmesse come parte di un messaggio, sostituiscono le CCSC e le parole di indirizzo, come illustrato in fig. 3.9. Le *unita' radio* devono essere capaci di operare correttamente malgrado lo spostamento (vedi paragrafo 6). Il TSC non dovra' spostare piu' di due CCSC in "timeslot" consecutivi. | CCSC | ADDn | DCW1 | DCW2 | DCW3 | DCW4 | CCSC | ADDn+1 | | | | | | | | | | | < - 1 slot ->| < - 1 slot ->| < - 1 slot ->| < - 1 slot -> | CCSC - Parola di Codice di Sistema sul Canale di Controllo ADDn - Parola di codice di indirizzo (qualunque messaggio appropriato) DCWm - Parole di codice dati nel messaggio Fig. 3.9 = Esempio di spostamento delle parole dati Quando un messaggio include un numero dispari di parole dati, una parola dati di "riempimento" dovra' essere aggiunta al messaggio (per mantenere la struttura degli "slot"); il contenuto della parola dati di riempimento non e' prescritto in questo standard. Si veda anche il paragrafo 7.2.5. 4. INDIRIZZAMENTO L'indirizzo dell'unita' abilita il TSC a riconoscere la sorgente dei messaggi e/o indirizzare i messaggi ad una particolare unita' o gruppo di unita'. Inoltre il TSC puo' usare gli indirizzi per regolare l'accesso al sistema. Questo standard permette una notevole flessibilita' nel modo in cui possono essere attribuiti gli indirizzi di unita'. In ogni caso gli operatori di sistema non dovranno attribuire indirizzi in modo tale che due unita', che usino lo stesso indirizzo individuale, possano operare contemporaneamente in un sistema. Inoltre questo standard non permette il riuso dell'indirizzo entro sistemi inter connessi. Il protocollo permette oltre 32000 codici identificativi di sistema e oltre un milione di indirizzi. Ad una unita' possono essere attribuiti diversi indirizzi per ciascun sistema in cui deve operare, oppure puo' avere lo stesso indirizzo in piu' sistemi. Gli indirizzi di unita' possono essere usati per unita' o gruppi di unita'. Un gruppo puo' essere formato attribuendo un indirizzo comune a tutti i membri del gruppo. Tutte le unita' dovranno avere almeno un indirizzo individuale. Gli indirizzi individuali e di gruppo consistono di un prefisso di 7 bit e un identificativo di 13 bit. Normalmente le unita' di una stessa flotta condividono lo stesso prefisso, poiche' questo permette di utilizzare procedure di indirizzamento breve durante la costruzione della chiamata. Gli identificativi attribuiti alle unita' devono essere i numeri binari equivalenti ai numeri decimali compresi tra 1 e 8100 inclusi. Il valore 0 non dovra' essere attribuito a nessuna unita' ed e' definito come l'identificativo "di riempimento", DUMMYI; questo identificativo puo' essere usato come un valore nullo. I valori degli identificativi oltre 8100 sono definiti identificativi speciali e non sono disponibili per essere attribuiti alle unita'. L'uso di questi identificativi speciali permette di avere in questo standard di protocollo un certo numero di procedure e prestazioni addizionali. Alcuni identificativi speciali sono definiti *gateway*. Questi sono utilizzati per chiamate che comportano la connessione a reti di comunicazione esterne al sistema. Il numero identificativo e gli identificativi speciali non devono avere un prefisso associato, il prefisso e' significativo solamente per gli indirizzi selettivi e di gruppo. L'identificativo che chiama tutti in tutto il sistema ed e' applicabile a tutte le unita' (indipendentemente dal prefisso) e' definito ALLI. L'indirizzo selettivo del TSC e' definito TSCI; questo identificativo e' lo stesso per tutti i TSC. Gli identificativi speciali sono impiegati anche all'interno di certe procedure di chiamata descritte in questo standard. Questi includono: SDMI : e' usato nella procedura messaggi dati brevi; DIVERTI : e' usato nelle procedure di deviazione di chiamata; INCI : e' usato dal TSC quando verifica la disponibilita' di una unita' a cui e' richiesto di essere inclusa in una chiamata; e REGI : e' usato dal TSC per le procedure di registrazione. Le unita' possono richiedere le chiamate alle estensioni PABX usando le procedure di indirizzamento breve, provvisto che il numero dell'estensione puo' essere rappresentato da 13 bit. Una chiamata puo' essere indirizzata a quattro diversi PABX, come precedentemente concordato tra l'operatore di sistema e l'utente radio, il TSC determinera' l'appropriato centralino dal riferimento dell'indirizzo della *unita' radio* chiamante. Chiamate a destinazioni PABX che non possono essere eseguite con le procedure di indirizzamento breve usano l'identificativo di *gateway* PABX, PABXI, e le procedure di indirizzamento esteso. Le chiamate fra unita' che non condividono lo stesso prefisso richiedono l'uso delle procedure di indirizzamento esteso. Per tali chiamate l'identificativo speciale appropriato e' IPFIXI. Significato Notazione Identificativo Identificativo generale di sist. ALLI 8191 Identificativo del TSC TSCI 8190 Identificativo interprefisso IPFIXI 8189 Identificativo per messaggi dati brevi SDMI 8188 Identificativo di deviazione DIVERTI 8187 Identificativo di inclusione INCI 8186 Identificativo di registrazione REGI 8185 Riservati per future allocazioni - 8181-8184 Di riserva per personalizzazioni di sistema - 8136-8180 Riservati per future allocazioni - 8103-8120 Identificativo di porte PABX PABXI 8102 Identificativo di utente (individuali e di gruppo) - 1-8100 Identificativo di riempimento DUMMYI 0 tav. 4-1 Schema di numerazione degli identificativi 5. STRUTTURE DELLE PAROLE DI CODICE Questo capitolo elenca le parole di codice usate nei messaggi stand- ard e definisce la loro struttura. Viene data una breve descrizione dell'uso dei messaggi, ma i lettori dovranno riferirsi ai paragrafi delle procedure per una definizione completa del loro uso. I lettori possono trovare utile studiare le procedure tutte insieme piuttosto che di seguito Non e' una richiesta mandatoria ne' per il TSC ne' per le unita' ra- dio capire il significato di tutti i messaggi di questo standard. I messaggi che debbono essere usati dipenderanno dalle prestazioni implementate nel TSC e nelle unita' radio; i paragrafi delle proce- dure definiscono quali messaggi siano richiesti. Campi standardizzati Le parole di codice sono mostrate divise nei loro campi costituenti con una definizione del significato di ciascun campo. I campi delle parole di codice dovranno essere impostati al valore appropriato. Il meccanismo di trasmissione dei campi e' che il bit piu' significativo deve essere trasmesso per primo. In questo standard, il valore numerico di un campo e' espresso sia in forma equivalente decimale della sequenza di bit considerata con gli zeri iniziali soppressi, sia in forma binaria. I valori binari sono mostrati racchiusi fra apostrofi es. Type '11', escluso che nei diagrammi delle parole di codice in questo paragrafo. La maggior parte delle parole di codice contiene un prefisso e uno o due identificativi. Quando non si richiede che un prefisso completi un indirizzo (p. es.: per l'identificativo speciali ALLI), questa parte puo' essere impostata ad un valore arbitrario e in ricezione, si dovra' tener conto che il suo valore non ha alcun significato. Campi riservati Alcuni campi sono definiti "riservati". Negli sviluppi futuri di questo standard, tutto un campo riservato, o una sua parte, possono essere destinati a scopi specifici. Qualunque sia l'utilizzo, si dovra' fare in modo che non causi che una qualunque applicazione esistente di questo standard cessi di essere conforme allo standard stesso e non venga a subire una riduzione della sua funzionalita'. Nessuna procedura esistente ne' i significati gia' definiti dei messaggi dovranno cambiare per portare in servizio un campo riservato. Percio' le apparecchiature conformi a questa edizione dello standard dovranno, in trasmissione, fissare i campi riservati allo specifico valore iniziale e, in ricezione, considereranno che i valori dei campi riservati non hanno significato. Apparecchiature che capiscono l'applicazione di qualunque campo riservato, dovranno, in trasmissione, notare che l'apparecchiatura del destinatario potra' attribuire nessun significato a quel campo, oppure in ricezione, dovra' essere preparata ad accettare i valori di definizione di quel campo. Campi e parole di codice di scorta sono disponibili campi e parole di codice "di scorta" disponibili per la personalizzazione dei servizi (vedi paragrafo 5.2). I campi e le parole di codice non saranno mai usati in questo standard, ma possono essere destinati a scopi specifici in una qualunque applicazione di questo standard. Nelle applicazioni dove sono impiegati i campi e le parole di codice di scorta, dovranno essere definite delle regole che governino il loro uso. Un qualunque impiego di questi campi e parole di codice di riserva non dovra' modificare il significato di quelli standardizzati. A meno che la *unita' radio* non conosca il significato dei campi e delle parole di codice di riserva del sistema in cui sta operando, essa non dovra' trasmettere messaggi di scorta al TSC, ne' intraprendere azioni alla ricezione di messaggi di scorta dal TSC, ne' usare campi di scorta nei messaggi standardizzati ricevuti dal TSC. 5.1 Parola di Codice di Sistema sul Canale di Controllo (CCSC) La parola di Codice di Sistema sul Canale di Controllo viene trasmessa dal TSC sul canale di controllo per permettere all'*unita' radio* di identificare il sistema e di fornire la sincronizzazione di slot sul canale di controllo (vedi paragrafo 3.3.3). Essa e' una parola di codice dati, strutturata come mostrata di seguito. | 0 | SYS | CCS | PREAMBOLO | P | | | | | 1010101010101010 | 1100010011010111 | | | | | | | no. di bit 1 15 16 16 16 SYS - Codice identificativo di sistema del sistema che trasmet- te. Non sono permessi valori del SYS che comportano la generazione di una sequenza di sincronizzazione della parola di codice del canale di controllo, SYNC, in una qualsiasi parte dei 48 bit di informazione del CCSC. CCS - Sequenza di Completamento della Parola di codice, scelta in modo che i bit P di verifica parita' formino sempre la sequenza di sincronizzazione della parola di codice del canale di controllo. I valori dei bit del CCS dipenderan- no dal codice identificativo di sistema; in Appendice 3 viene dato un algoritmo per la generazione del CCS. PREAMBOLO - Alternanza di bit di preambolo che terminano con '0'. P - bit di verifica parita'. Questi completano la parola di codice e formano anche la sequenza di sincronizzazione della parola di codice del canale di controllo, SYNC (paragrafo 3.2.1.1). 5.2 Struttura generale delle parole di codice d'indirizzo C'e' una struttura generale della parola di codice di indirizzo che e' divisa in 8 categorie, e una struttura speciale per i messaggi "Go To channel" (vedi 5.4). La struttura generale e quella dei GTC sono distinguibili per i 22 bit della parola di codice; il bit 22 della struttura generale e' sempre '1', mentre il bit 22 della parola di codice GTC e' posto come '0'. La struttura generale piu' comune e' mostrata sotto. no. di bit 1 7 13 1 3 23 16 |1 |PFIX |IDENT1 |1 |CAT | ALTRI CAMPI | PARITA' | | | | | | | | | : : 2 3 18 Messaggi di categoria '000' |000 | TYPE| FUNC| PARAMETRI| | | | | | : : : : : : | 00 | FUNC| 8 Alhoa : | | | : | 01 | FUNC| 8 Riscontri : | | | : | 10 | FUNC| 8 richieste/Ahoy : | | | : | 11 | FUNC| 8 Miscellanei : | | | : : 1 22 Messaggi di categoria '001' |001 | TYPE| PARAMETRI | | | | | : : | 0 | messaggio ad indirizzo : | | singolo : | 1 | messaggio dati breve : | | : : Categoria da '010' ad '111' | 010 | riservato | | | 011 | scorta | | | 100 | scorta | | | 101 | riservato | | | 110 | riservato | | | 111 | riservato | | Le categorie zero e uno (CAT = '000' e '001') contengono parole di codice standardizzate. Le parole di codice "riservate" sono destinate a future espansioni del gruppo di messaggi standard, mentre le parole di codice "di riserva" possono essere usate per personalizzazione dei servizi. Si puo' anticipare che le categorie riservate potrebbero essere usate per la definizione di protocolli di *polling* e di comunicazione dati ecc. in una futura fase di standardizzazione. 5.3 Lista delle parole di codice di indirizzo Mnemonico Significativo Paragrafo Messaggio GTC GTC Comando Go To Channel 5.4 Messaggio CAT '000' 5.5 TYPE '00' Inviti di Alhoa 5.5.1 ALH generale ALHS esclusi dati standard ALHD escluse le chiamate semplici ALHE solo emergenza ALHR registrazione o emergenza ALHX escluso le registrazioni ALHF modo di riserva riservato TYPE '01' Riscontri 5.5.2 ACK generale ACKI intermedio ACKQ chiamata accordata ACKX messaggio respinto ACKV unita' chiamata non disponibile ACKE emergenza ACKT prova sull'indirizzo dato ACKB riserva/ACK negativo TYPE '10' Richieste(inviate dalle R.U.): 5.5.3.1 RQS semplice 5.5.3.1.1 RQD dati standard 5.5.3.1.2 RQX cancellazione/annullamento 5.5.3.1.3 RQT deviazione 5.5.3.1.4 RQE emergenza 5.5.3.1.5 RQR registrazione 5.5.3.1.6 RQQ di stato 5.5.3.1.7 RQC dati brevi 5.5.3.1.8 Ahoys (inviti dal TSC): 5.5.3.2 AHY verifica di disponibilita' generale 5.5.3.2.1 riservato 5.5.3.2.2 AHYX cancella allarme / stato di attesa 5.5.3.2.3 riservato 5.5.3.2.4 riservato 5.5.3.2.5 riservato 5.5.3.2.6 AHYQ messaggio di stato 5.5.3.2.7 AHYC invio di dati brevi 5.5.3.2.8 TYPE '11' Miscellanei 5.5.4 MARK marca del canale di controllo 5.5.4.1 MAINT manutenzione chiamata 5.5.4.2 CLAER abbattimento chiamata 5.5.4.3 MOVE spostamento del canale di controllo 5.5.4.4 BCAST diffusione 5.5.4.5 Messaggi CAT '001': 5.6 TYPE '0' messaggi di indirizzo singolo: 5.6.1 SAMO uscente 5.6.1.1 entrante 5.6.1.2 SAMIU entrante non richiesto 5.6.1.2.1 SAMIS entrante richiesto 5.6.1.2.2 TYPE '1' HEAD messaggi dati brevi 5.6.2 Messaggi CAT '010' riservati Messaggi CAT '011' scorta Messaggi CAT '100' scorta Messaggi CAT '101' riservati Messaggi CAT '110' riservati Messaggi CAT '111' riservati 5.4 Messaggio per canale di traffico Go To Channel, GTC Questo messaggio e' trasmesso sul canale di controllo dal TSC alle *unita' radio*. E' diretto alle *unita' radio* in indirizzo per commutarle su un determinato canale e procedere con la comunicazione. Questo messaggio puo' essere trasmesso anche su un canale di traffico per spostare le *unita' radio* gia' in comunicazione su un altro canale di traffico sostitutivo. Quando le unita' si sono risintonizzate sul nuovo canale, la comunicazione puo' continuare. | 1 | PFIX | IDENT1 | 0 | D | CHAN | IDENT2 | (N) | P | | | | | | | | | | | no. di bit 1 7 13 1 1 10 13 2 16 PFIX - Prefisso di unita' o di gruppo IDENT1 - *utente* o *gateway* chiamata: Identificativo - per una chiamata a prefisso comune, una chiamata da PABX, o per una chiamata di inclusione. Identificativo - per una chiamata interprefisso, quando il messaggio e' mandato all'*utente* chiamato. IPFIXI - per una chiamata interprefisso, quando il messaggio e' mandato all'*utente* chiamante. ALLI - per una chiamata all'intero sistema PABXI - per una chiamata ad una estensione PABX D - '0' se le *unita' radio* non dovranno silenziare l'audio (per comunicazioni di conversazione). '1' se le *unita' radio* indirizzate dovranno silenziare l'audio (per comunicazione dati), e non serve mandare i messaggi di manutenzione entro i brani di trasmissione a meno che non sia richiesto dal sistema con predisposizioni. CHAN - identifica il numero del canale allocato IDENT2 - *utente* o *gateway* chiamante: Identificativo - per una chiamata a prefisso comune a una unita' o un gruppo, o generale, o una chiamata ad una estensione PABX. Identificativo - per una chiamata interprefisso quando il messaggio sia mandato all'*utente* chiamante. IPFIXI - per una chiamata interprefisso quando il messaggio sia mandato all'*utente* chiamato PABXI - per una chiamata da una estensione PABX INCI - per una chiamata di inclusione (N) - Numero di Aloha Vedi il protocollo ad accesso casuale (paragrafo 7). P - Bit di verifica parita'. 5.5 Messaggio di categoria '000' 5.5.1 Messaggi di Aloha (tipo '00') Questi messaggi sono trasmessi sul canale di controllo dal TSC, vedi paragrafo 7. Essi invitano le *unita' radio* a trasmettere messaggi ad accesso casuale formati da una singola parola di codice nella trama di "timeslot" indicata. Un messaggio di Aloha puo' anche essere usato per richiedere una risposta da una *unita' radio* indirizzata selettivamente. | 1| PFIX| IDENT1| 1| CAT | TYPE| FUNC| CHAN4| WT| RSVD| (M)| (N)| P| | | | | | 000 | 00 | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | 1 7 13 1 3 2 3 4 3 2 5 4 16 PF1X - Prefisso (vedi anche IDENT1) IDENT1 - PFIX/IDENT1 specifica le *unita' radio* che sono invitate a trasmettere. Sono usati soltanto gli (M) bit meno significativi dei 20 dell'indirizzo; i rimanenti bit nell'indirizzo possono essere impostati arbitrariamente. CAT - '000' TYPE - '00' FUNC - Specifica le funzioni dell'invito di Aloha: '000' ALH invitato un qualsiasi messaggio a parola singola '000' ALHS invitati tutti i messaggi escluso RQD '010' ALHD invitati tutti i messaggi escluso RQS '011' ALHE invitate soltanto le richieste di emergenza RQE '100' ALHR invitate le registrazioni RQR e le richieste di emergenza RQE '101' ALHX invitati tutti i messaggi escluso RQR '110' ALHF modo di riserva: invitati soltanto i messaggi dalle *unita' radio* che conoscono il modo di rinvio usato dal sistema. Il modo di riserva e' un modo di operare personalizzato usato soltanto in caso di mal funzionamento degli apparati. '111' riservato per futuro uso. Le regole che definiscono le funzioni Alhoa in modo appropriato ai messaggi di accesso casuale personalizzati sono dipendenti dal sistema. CHAN4 - I quattro bit meno significativi del numero di canale del canale di accesso su cui viene inviato il messaggio (per proteggersi contro inclusioni indebite (segnali dovuti a prodotti di intermodulazione o segnali interferenti). WT - Parametro di ritardo per trasmissioni ripetute. Vedi il protocollo ad accesso casuale (paragrafo 7). RSVD - Riservato per definizioni future. Valori iniziale = '00' (M) - Qualificatore di indirizzo. Vedi protocollo ad accesso casuale (paragrafo 7). (N) - Numero di Aloha. Vedi protocollo ad accesso casuale (paragrafo 7). P - Bit di verifica parita'. 5.5.2 Messaggi di riscontro (tipo '01') Questi messaggi possono essere mandati dal TSC durante vari stadi della costruzione della chiamata, e da una *unita' radio* in risposta ad un messaggio del TSC che richiede una replica. La struttura base dei riscontri e' illustrata sotto, ma per chiarezza, essa e' mostrata separatamente per il TSC e per le *unita' radio* nei sottoparagrafi 5.5.2.1 e 5.5.2.2 rispettivamente. | 1| PFIX | IDENT1 | 1 | CAT | TYPE | FUNC | IDENT2 | QUAL | (N)| P | | | | | | 000 | 01 | | | | | | | | | | | | | | | | | | 1 7 13 1 3 2 3 13 1 4 16 PFIX - Prefisso IDENT1 - Identificativo dell'*utente* o *gateway* chiamante. (Questo e' l'*utente* o *gateway* chiamante nella chiamata per la quale e' inviato il riscontro). CAT - '000' TYPE - '01' FUNC - Specifica le funzioni del riscontro '000' ACK Riscontro generale '001' ACHKI Riscontro intermedio, segue altra segnalazione '010' ACHQ Riscontro chiamata accodata '011' ACKX Riscontro, messaggio rifiutato '100' ACKV Riscontro, unita' chiamata non disponibile '101' ACKE Riscontro, chiamata di emergenza '110' ACKT Riscontro, prova all'indirizzo dato '111' ACKB Riscontro, richiamata o riscontro negativo IDENT2 - Identificativo dell'*utente* o di *gateway* chiamante. (Questo e' l'identificativo dell'*utente* o della *gateway* che ha originato la chiamata alla quale e' inviato il riscontro.) QUAL - Qualifica la funzione (FUNC) del riscontro. (N) - Numero di Aloha nei messaggi trasmessi dal TSC. Riservato nei messaggi trasmessi dalle *unita' radio*. Valore iniziale = '000'. P - Bit di verifica parita'. 5.5.2.1 Messaggi di riscontro mandati dal TSC I messaggi di riscontro possono essere mandati dal TSC, durante vari stati della costruzione della chiamata (o durante transazioni), per indicare la progressione della chiamata. Parola (e) di codice dati possono essere aggiunte ad una parola di codice di indirizzo ACKT per trasportare ulteriori informazioni, in dipendenza del valore di IDENT1. Parola di codice di indirizzo di riscontro: | 1| PFIX | IDENT1 | 1 | CAT | TYPE | FUNC | IDENT2 | QUAL | (N)| P | | | | | | 000 | 01 | | | | | | | | | | | | | | | | | | 1 7 13 1 3 2 3 13 1 4 16 PF1X - Prefisso della *unita' radio* chiamante. IDENT1 - *Utente* o *gateway* chiamante. Identificativo - per la chiamata a prefisso comune IPFIXI - per la chiamata interprefisso ALLI - per la chiamata generale di sistema PABXI - per la chiamata ad una estensione PABX TSCI - per una transazione RQQ o RQC con il TSC DIVERTI - per la cancellazione generale da parte del destinatario della deviazione. In ACKT (QUAL=0), IDENT1 e' l'identificativo della deviazione o del *gateway*; se IDENT1=IPFIXI, PABXI l'indirizzo della deviazione e' dato nelle parole di codice aggiunte (vedi sotto). Se una chiamata ad un indirizzo individuale e' stata deviata a un indirizzo di gruppo, o viceversa, IDENT1 in ACKT e' posto uguale a IPFIXI e l'indirizzo di deviazione e' dato nella parola di codice aggiunta (con il bit GF posto correttamente). Nei riscontri a RQR, IDENT1 = REGI. CAT - '000' TYPE - '01' FUNC - ACK, ACKI, ACKQ, ACKX, ACKV, ACKE, ACKT o ACKB IDENT2 - Identificativo dell'*unita' radio* chiamante. QUAL - Qualifica la funzione (FUNC) del riscontro. Vedi sotto. (N) - Numero di Aloha. Vedi protocollo di accesso casuale (paragrafo 7). P - Bit di verifica parita'. Parole di codice dati che seguono la parola di codice di indirizzo ACKT (QUAL = 0) Quando ACKT (QUAL = 0) e' trasmesso dal TSC possono essere aggiunte fino a tre parole di codice dati per portare l'indirizzo di deviazione o informazioni di selezione. La forma di queste parole di codice dati dipende dal valore di IDENT1. a. Se IDENT1 = PABXI allora e' aggiunta a ACKT (QUAL = 0) una sola parola di codice dati con la seguente struttura: | 1 | RSVD | SP | PARAMETERS | P | | | | | | | 1 10 1 36 16 RSVD - Riservato per definizioni future. Valore iniziale = tutti '0'. SP - '0' per un numero di estensione PABX "lungo" '1' per un numero di estensione che puo' essere rappresentato da 13 bit PARAMETERS - Vedi successivamente i formati dei parametri. P - Bit di verifica di parita' Formato dei parametri | | | | | | | | | | Se SP = '0' | BCD1| BCD2| BCD3| BCD4| BCD5| BCD6| BCD7| BCD8| BCD9| | | | | | | | | | | 4 4 4 4 4 4 4 4 4 BCDn - gruppi BCD che rappresentano le cifre selezionate dalla destinazione PABX di deviazione, codificate secondo la tavola dell'Appendice 5. Le cifre BCD sono trasmesse nell'ordine selezionato. | | | | Se SP = '1' | RSVD | CENTRALINO | NUMERO | | | | | 21 2 13 RSVD - riservato per definizione futura. Valore iniziale = tutti "0" CENTRALINO - indica l'appropriato PABX. NUMERO - numero dell'estensione PABX. b. Se IDENT1 = IPFIXI allora e' aggiunta una sola parola di codice dati a ACKT (QUAL=0): | 0 | RSVD | GF | PFIXT | IDENTT | P | | | | | | | | 1 26 1 7 13 16 RSVD - riservato per definizione futura. Valore iniziale = tutti '0'. GF - '0' se l'indirizzo di deviazione e' un indirizzo individuale '1' se l'indirizzo di deviazione e' un indirizzo di gruppo PFIXT - Prefisso dell'indirizzo di deviazione IDENTT - Identificativo dell'indirizzo di deviazione P - Bit di verifica di parita'. Riscontri inviati alle *unita' radio* chiamanti per indicare la progressione di una chiamata semplice o di emergenza (come richiesto da un messaggio RQS o RQE) ACKI (QUAL=0) - Allertata l'unita' chiamata ma l'utente/il terminale dati non e' pronto. ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue altra segnalazione. ACKQ (QUAL=0) - Tutti i canali di traffico sono usati. Il TSC ha accodato la chiamata. ACKQ (QUAL=1) - Conflitto di chiamate in progresso (per esempio l'unita' chiamata e' occupata) oppure e' piu' alta in coda. Il TSC ha accodato la chiamata. ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; richiesta respinta. ACKX (QUAL=1) - Sistema sovraccarico; richiesta respinta. ACKV (QUAL=0) - Unita' chiamata non in contatto radio o costruzione della chiamata interrotta. ACKV (QUAL=1) - Chiamata in conflitto in corso o piu' alta in coda (e la chiamata non e' stata accodata) oppure l'utente chiamato che non desidera ricevere questa chiamata. ACKB (QUAL=0) - L'unita' chiamata ha accettato la chiamata per la richiamata. ACKT (QUAL=0) - Le chiamate all'*utente* chiamato hanno subito deviazioni. Riscontri mandati alle *unita' radio* per indicare la progressione di una chiamata (come richiesto da un RQS sul canale di traffico) ACKQ (QUAL=0) - Richiesta di inclusione accettata: l'*utente* chiamato sara' indirizzato sul canale di traffico. ACKI (QUAL=0) - L'*utente* chiamato e' allertato ma non ancora pronto. ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue altra segnalazione. ACKQ (QUAL=0) - Tutti i canali di traffico sono in uso nel sito chiamato; segue altra segnalazione. ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; richiesta respinta. ACKX (QUAL=1) - Sistema sovraccarico; richiesta respinta. ACKV (QUAL=0) - L'unita' chiamata non e' piu' in contatto radio e la chiamata di inclusione e' stata abbandonata. ACKV (QUAL=1) - Chiamata in conflitto in progresso (per esempio l'*utente* chiamato e' occupato), oppure l'utente non desidera ricevere questa chiamata. ACKT (QUAL=0) - Le chiamate all'*utente* chiamato hanno subito deviazioni. Riscontri mandati durante la costruzione di una comunicazione dati standard (come richiesto da un messaggio RQD) da definire Riscontri al messaggio RQX di cancellazione / annullamento ACK (QUAL=1) - Riscontro a RQX Riscontri alle richieste di deviazione di chiamata RQT ACK (QUAL=0) - La deviazione di chiamata o la cancellazione e' stata accettata. ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue altra segnalazione. ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; richiesta respinta. ACKX (QUAL=1) - Sistema sovraccarico; richiesta respinta. ACKV (QUAL=0) - Transazione abbandonata. Riscontri mandati come risposta alla richiesta di chiamata di emergenza RQE: ACKE (QUAL=0) - Riscontro, aspetta altra segnalazione. Riscontri a una richiesta di registrazione RQR: ACK (QUAL=0) - Registrazione accettata. ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue ulteriore segnalazione. ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; registrazione rifiutata. ACKX (QUAL=1) - Sistema sovraccarico; registrazione fallita Riscontri mandati alle *unita' radio* per indicare la progressione di una transazione di stato (come richiesto da un messaggio RQQ) ACK (QUAL=0) - La transazione e' stata completata con successo, cioe' la destinazione chiamata ha accettato l'informazione di stato. ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue altra segnalazione. ACKQ (QUAL=0) - Il sistema e' occupato. Aspetta per ulteriore segnalazione. ACKQ (QUAL=1) - L'unita' chiamata e' occupata. Aspetta per ulteriori segnalazioni. ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; messaggio respinto. ACKX (QUAL=1) - Sistema o unita' chiamata sovraccarica; messaggio respinto. ACKV (QUAL=0) - Unita' chiamata non in contatto radio o transazione abbandonata. ACKV (QUAL=1) - Unita' chiamata occupata (e il TSC non memorizza la richiesta) o l'unita' chiamata non desidera accettare la chiamata. ACKT (QUAL=0) - Le chiamate all'*utente* chiamato hanno subito deviazioni. Riscontri mandati alle *unita' radio* per indicare la progressione di una transazione di messaggi brevi (come richiesto da un messaggio RQC) ACK (QUAL=0) - La transazione e' stata completata con successo. ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue altra segnalazione. ACKQ (QUAL=0) - Sistema occupato, aspetta per ulteriore segnalazione. ACKQ (QUAL=1) - L'*utente* chiamato e' occupato. Aspetta per ulteriori informazioni. ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; messaggio respinto. ACKX (QUAL=1) - Sovraccarico del Sistema o della unita' chiamata; messaggio respinto. ACKV (QUAL=0) - Unita' chiamata non in contatto radio o transazione abbandonata. ACKV (QUAL=1) - Utente chiamato occupato (e il TSC non mantiene la richiesta) o l'unita' chiamata non desidera accettare il messaggio. ACKT (QUAL=0) - Le chiamate all'*utente* chiamato hanno subito deviazioni. 5.5.2.2 Messaggi di riscontro mandati dalle *unita' radio* Un riscontro puo' essere mandato da una unita' radio in risposta a un messaggio Ahoy o HEAD del TSC che richiede una risposta. Un riscontro viene anche mandato se l'*unita' radio* riceve un messaggio Alhoa indirizzato individualmente e non ha un messaggio ad accesso casuale adatto da inviare (vedi 7.4.1 e 8.3.2.1): 1 PFIX IDENT1 1 CAT TYPE FUNC IDENT2 QUAL (N) P 000 01 1 7 13 1 3 2 3 13 1 4 16 PFIX - Prefisso dell'unita' trasmittente. IDENT1 - IDENT1 dal messaggio del TSC, a meno che il riscontro sia mandato in risposta a un messaggio Alhoa indirizzato individualmente, nel qual caso IDENT1 e' posto uguale a TSCI. CAT - '000'. TYPE - '00'. FUNC - ACK, ACKI, ACKX, ACKV o ACKB. IDENT2 - IDENT2 dal messaggio del TSC, a meno che il riscontro sia mandato in risposta a un messaggio Alhoa indirizzato individualmente, nel qual caso IDENT2 e' l'identificativo dell'unita' trasmittente. QUAL - Qualifica la funzione (FUNC) del riscontro. (N) - Riservato per definizione futura. Valore iniziale ='0000'. P - Bit di verifica parita'. Riscontri a AHY (es. verifica di disponibilita' generale) i) Dall'unita' chiamata (PFIX/IDENT1 da AHY): ACK (QUAL=0) - Riscontro generale: unita' / utente / terminale dati pronto per la chiamata. ACKI (QUAL=0) - Unita' allertata ma utente / terminale dati non pronto. ACKX (QUAL=0) - La chiamata non puo' essere accettata. Per esempio non c'e' terminale dati, per una chiamata dati). ACKV (QUAL=1) - L'utente non desidera ricevere questa chiamata (per esempio: il suo "controllo di stato occupato" e' in stato di occupato). ACKB (QUAL=0) - Chiamata accettata per richiamata. ACKB (QUAL=1) - Le parole di codice dati aggiunte nell'AHY non sono decodificabili e l'unita' richiede che il messaggio sia ritrasmesso. ii) Dall'unita' richiedente (PFIX/IDENT2 dall'AHY): ACK (QUAL=0) - L'unita' e' in attesa della segnalazione per una chiamata ACKX (QUAL=0) - L'unita' non e' in attesa della segnalazione per una chiamata. Riscontri dall'unita' chiamata a AHYX (cancella allarme/stato di attesa): ACK (QUAL=1) -Riscontro Riscontri dall'unita' chiamata a AHYQ (messaggio di stato): ACK (QUAL=0) - L'unita' ha accettato l'informazione nel messaggio AHQ. ACKX (QUAL=0) - L'unita' non e' equipaggiata per ricevere l'informazione (es. la propria coda e' piena) ACKX (QUAL=1) - L'unita' non puo' accettare in questo momento l'informazione. ACKV (QUAL=1) - L'unita' non desidera accettare l'informazione di stato da questa unita' chiamante. ACKB (QUAL=1) - Le parole di codice dati aggiunte a AHYQ non sono decodificabili e l'unita' richiede che il messaggio sia ritrasmesso. Riscontri a AHYC (istruzioni per mandare dati brevi): i) dall'unita' chiamata (PFIX/IDENT1 da AHYC): ACKX (QUAL=0) - L'unita' non e' equipaggiata per mandare i dati richiesti. ii) dall'unita' chiamata (PFIX/IDENT2 da AHYC): ACKX (QUAL=0) - L'unita' non e' in attesa di mandare informazioni di indirizzo o messaggi dati brevi. Riscontri dall'unita' chiamata al messaggio HEAD dati brevi): ACK (QUAL=0) - L'unita' ha accettato l'informazione nel messaggio HEAD. ACKX (QUAL=0) - L'unita' non e' equipaggiata per accettare il messaggio dati. ACKX (QUAL=1) - L'unita' non puo' accettare il messaggio in questo momento (es. la sua memoria dati e' piena). ACKV (QUAL=1) - L'unita' non desidera accettare un messaggio dati da questa unita' chiamante. ACKB (QUAL=1) - Non tutte le parole di codice dati aggiunte erano decodificabili e l'unita' richiede che il messaggio sia ritrasmesso. Riscontri a un messaggio Alhoa indirizzato individualmente (se l'*unita' radio* indirizzata non ha messaggi d'accesso casuali da mandare): ACKX (QUAL=0) - Riscontro, niente da mandare. 5.5.3 Messaggi di tipo '10' (Richiesta e Ahoys) I messaggi di Richiesta mandati dall'*unita' radio* e i messaggi Ahoy mandati dal TSC hanno la stessa categoria e tipo. Per chiarezza sono mostrati separatamente: - il paragrafo 5.5.3.1 definisce le strutture delle parole di codice Request - il paragrafo 5.5.3.2 definisce le strutture delle parole di codice Ahoy. 5.5.3.1 Messaggi Richiesta tipo '10' Questi messaggi sono mandati al TSC dalle *unita' radio* che richiedono una funzione. I messaggi di Richiesta su un canale di controllo sono mandati utilizzando il protocollo ad accesso casuale (vedi 7.3). La struttura base piu' usuale e' illustrata sotto ma, per chiarezza della definizione, e' descritto separatamente il messaggio per ogni funzione nei paragrafi da 5.5.3.1.1 a 5.5.3.1.8. 1 PFIX IDENT1 1 CAT TYPE FUNC PARAMETERS P 000 10 1 7 13 1 3 2 3 18 16 PFIX - Prefisso della *unita' radio* richiedente. IDENT1 - Identificativo dell'*utente* o *gateway* chiamato. CAT - '000'. TYPE - '10'. FUNC - Specifica la funzione della richiesta: '000' RQS Richiesta di chiamata semplice '001' RQD Richiesta di comunicazione di dati standard '010' RQX Richiesta di cancellazione di chiamata/ annullamento transazione '011' RQT Richiesta di deviazione di chiamata '100' RQE Richiesta di chiamata di emergenza '101' RQR Richiesta di registrazione '110' RQQ Richiesta di transazione di stato '111' RQC Richiesta per mandare un messaggio dati breve PARAMETERS - Vedi pagine seguenti P - Bit di verifica parita'. 5.5.3.1.1 Messaggi di richiesta di chiamata semplice, RQS Questo messaggio e' trasmesso al TSC su un canale di controllo da una *unita' radio* che richiede una conversazione non di emergenza o un canale sul quale possa essere mandata una qualsiasi segnalazione au- dio appropriata, anche di formato o modulazione non standard. Si veda il capitolo 9 per le procedure di chiamata. La parola di codice RQS contiene tutte le informazioni necessarie per richiedere una chiamata a una unita', a un gruppo di unita' aventi lo stesso prefisso, a tutte le unita' del sistema, a una estensione di PABX che possa essere contenuto fra 0 e 8191. Inoltre RQS puo' essere usato per richiedere l'accesso al modo di indirizzamento esteso per una chiamata interprefisso, o una chiamata a una estensione di PABX con un numero "lungo": in questo caso, dopo la ricezione del messaggio RQS, il TSC richiede l'informazione completa dell'*utente* chiamato usando il messaggio AHYC (si vede 5.5.3.2.8). Il messaggio RQS puo' anche essere mandato al TSC dalla *unita' ra- dio* su canale di traffico ad essa attribuito, per richiedere che un altro *utente* si unisca alla chiamata. Si veda il capitolo 11 per le procedure di chiamata di inclusione. 1 PFIX IDENT1 1 CAT TYPE FUNC IDENT2 DT LEVEL EXT FLAG1 FLAG2 P 000 10 000 1 7 13 1 3 2 3 13 1 1 1 1 1 16 PFIX - Prefisso della *unita' radio* richiedente. IDENT1 - *Utente* o *gateway* chiamato. IDENT - per una chiamata a prefisso comune IPFIXI - per una chiamata interprefisso ALLI - per una chiamata a tutto il sistema NUMERO - per una chiamata a indirizzamento breve a una estensione PABX (EXT='1'). PABXI - per una chiamata a numero di estensione PABX "lungo". CAT - '000'. TYPE - '10'. FUNC - '000' IDENT2 - Identificativo della *unita' radio* richiedente. DT - Messaggio RQS su un canale di controllo: '0' se il chiamante sta richiedendo una comunicazione in fonia '1' se il chiamante desidera mandare dei dati non prescritti. Messaggio RQS su un canale di traffico: Questo bit sara' posto uguale al bit D del messaggio GTC che ha attribuito il canale di traffico. LEVEL - Messaggio RQS su un canale di controllo: Questo bit specifica 2 livelli di priorita' (entrambi di non emergenza). L'alta priorita' e' '0', non priorita' e' '1'. Messaggio RQS su un canale di traffico: Questo bit deve essere posto uguale a '1'. EXT - '0' Se IDENT1 non e' un numero di estensione PABX a indirizzamento breve. '1' Se IDENT1 e' un numero di estensione PABX a indirizzamento breve. FLAG1 - Per una chiamata di gruppo (a prefisso comune o interprefisso): '0' - abilita gli utenti chiamati a rispondere. '1' - disabilita gli utenti chiamati a rispondere. Per una chiamata a indirizzamento breve a centralino PABX: FLAG1/FLAG2 indica il centralino PABX appropriato. Per tutti gli altri tipi di chiamata, FLAG1 e' riservato per futura definizione. Il valore iniziale = '0'. FLAG2 - Per una chiamata a indirizzamento breve a centralino PABX FLAG1/FLAG2 indica il centralino PABX appropriato. Per tutti gli altri tipi di chiamata, FLAG2 e' riservato per futura definizione. Il valore iniziale e' '0'. P - Bit di verifica parita'. 5.5.3.1.2 Richiesta standard di comunicazione dati RQD Messaggio riservato per definizione futura Questo messaggio e' trasmesso al TSC sul canale di controllo da una *unita' radio* che richiede di mandare un messaggio dati che include parole di codice concatenate e usa il protocollo dati standard che deve essere definito per MPT1327. 5.5.3.1.3 Chiamata cancellata/messaggio di richiesta transazione annullata RQX. Questo messaggio e' trasmesso al TSC sul canale di controllo da una *unita' radio* al fine di: a. cancellare una precedente richiesta di chiamata, mentre sta aspettando che la sua chiamata richiesta sia realizzata, oppure b. annullare una transazione ad es. una transazione di stato Esso puo' inoltre essere trasmesso al TSC su un canale di traffico da una *unita' radio*, al fine di cancellare una richiesta di chiamata di inclusione, mentre sta aspettando la segnalazione per la sua chiamata di inclusione. 1 PFIX IDENT1 1 CAT TYPE FUNC IDENT2 RSVD P 000 10 010 1 7 13 1 3 2 3 13 5 16 PF1X - Prefisso della *unita' radio* richiedente. IDENT1 - *Utente* o *gateway* chiamato. Identificativo - per una chiamata a prefisso comune IPFIXI - Per una chiamata interprefisso ALLI - Per una chiamata generale PABXI - Per una chiamata a una estensione PABX TSCI - Per una transazione RQQ oppure RQC con il TSC DIVERTI - Per annullare una cancellazione generale da un ricevitore di deviazioni. Nota: IDENT1 e' lo stesso di IDENT1 dalla richiesta che deve essere cancellata/annullata eccetto per una chiamata al PABX ad indirizzamento breve CAT - '000'. TYPE - '10'. FUNC - '010' IDENT2 - Identificativo della *unita' radio* richiedente. RSVD - Riservato per definizione futura. Valore iniziale = '00000'. P - Bit di verifica parita'. 5.5.3.1.4 Messaggio di richiesta di deviazione chiamata RQT Questo messaggio e' trasmesso al TSC sul canale di controllo da una *unita' radio* per richiedere che chiamate future siano indirizzate: - a se stesso, oppure - a un'altra unita' abbonata oppure a un gruppo. Per essere reindirizzata a una specifica destinazione alternativa; la destinazione puo' essere una *unita' radio* o un *terminale utente a connessione diretta* o un gruppo o una estensione PABX. Questo messaggio e' anche usato da una *unita' radio* per richiedere: - cancellazione della deviazione delle sue chiamate, o - cancellazione della deviazione di chiamate di un altro *utente*, o - cancellazione di qualunque deviazione esistente ad esso. Vedi capitolo 12 per le procedure di deviazione. 1 PFIX IDENT1 1 CAT TYPE FUNC IDENT2 SD DIV FLAG1 FLAG2 P 000 10 011 1 7 13 1 3 2 3 13 1 1 1 1 16 PFIX - Prefisso della *unita' radio* richiedente. IDENT1 - Per richieste di deviazione: *Utente* o *gateway* a cui le chiamate stanno per essere reindirizzate: identificativo o IPFIXI oppure PABXI (per qualunque estensione PABX). Per cancellare "se stesso" oppure un "terzo utente": identificativo dell'unita' o del gruppo a cui le chiamate dovrebbero ritornare (oppure IPFIXI per un indirizzo interprefisso). Per cancellazioni generali da un destinatario di deviazioni: posto uguale a DIVERTI. CAT - '000'. TYPE - '10'. FUNC - '011' IDENT2 - Identificativo della *unita' radio* richiedente. SD - Specifica i tipi di chiamata a cui la richiesta di deviazione oppure di cancellazione di deviazione si applica: '00' se entrambe le chiamate per la conversazione e per dati stanno per essere reindirizzate '01' se solo chiamate per conversazione stanno per essere reindirizzate '10' se solo chiamate di dati stanno per essere reindirizzate '11' riservati per futuri usi. Per scopi di deviazione, le chiamate per "conversazione" sono defi- nite come richieste di chiamata che usano RQS (DT=0), RQE (D=0), RQQ (STATUS='00000') oppure RQQ (STATUS='11111'), le chiamate per 'dati' sono definite come richieste di chiamata che usano RQS (DT=1), RQE (D=1), RQQ ('00001' - '11110'), RQC oppure RQD. DIV - '0' Per una richiesta di deviazione di chiamata '1' Per una richiesta per la cancellazione della deviazione di chiamata. FLAG1 - E' riservato, il valore iniziale = '0' FLAG2 - Specifica se devono essere forniti oppure no tre indirizzi: Per DIV='0', '0' per la deviazione iniziata da se stesso '1' per la deviazione al terzo *utente* Per DIV='1', FLAG2 sara' posto a '0' P - Bit di verifica parita'. 5.5.3.1.5 Messaggio di richiesta di chiamata di emergenza, RQE Questo messaggio e' trasmesso al TSC da una *unita' radio* che richiede una chiamata di emergenza. La parola di codice RQE contiene tutte le informazioni necessarie per richiedere una chiamata ad una unita' o a gruppo di unita' con lo stesso prefisso o a tutte le unita' nel sistema, ad una estensione di PABX che puo' essere sistemata nel campo 0-8191. In aggiunta RQE puo' essere usato per richiedere l'ingresso all'interno del modo ad indirizzamento esteso in una chiamata interprefisso, o una chiamata ad una estensione PABX con un numero "lungo". Vedi capitolo 10 per le procedure di chiamata di emergenza. RQE puo' anche essere usato per richiedere uno speciale modo di servizio precedentemente definito con il sistema. Generalmente le chiamate di emergenza avranno la precedenza sulle altre chiamate. Le chiamate di emergenza possono essere "a liberazione forzata", ossia un'altra chiamata puo' essere terminata prematuramente per liberare un canale per una chiamata di emergenza. 1 PFIX IDENT1 1 CAT TYPE FUNC IDENT2 D RSVD EXT FLAG1 FLAG2 P 000 10 100 1 7 13 1 3 2 3 13 1 1 1 1 1 16 PFIX - Prefisso della *unita' radio* richiedente. IDENT1 - *Utente* o *gateway* chiamato: identificativo - per una chiamata a prefisso comune IPFIXI - per una chiamata interprefisso ALLI - per una chiamata generale Numero - per una chiamata ad indirizzamento breve a una estensione PABX (EXT='1'). PABXI - per una chiamata a numero "lungo" di estensione PABX Nota: se EXT='0'/FLAG2='1' il significato di IDENT1 puo' essere ridefinito. CAT - '000'.