(all. 1 - art. 1) (parte 3)
Deve essere inoltre previsto il contatto di massa. 
12.5.1. Deroghe sull'interfaccia B.F. 
Qualora l'apparato non riporti  direttamente  alla  presa  ausiliaria
b.f. i criteri logici e  i  livelli  elettrici  di  interfaccia  come
previsto dal presente documento, e' consentito  l'inserimento  di  un
apposito dispositivo  convertitore  che  permetta  di  ottenere  tali
livelli e criteri. Tale dispositivo puo' essere posto  all'interno  o
all'esterno dell'apparato propriamente detto. 
 
12.5.2 Modalita di connessione 
Le modalita' di apertura e gestione dei  collegamenti  che  prevedono
l'inserzione di dispositivi esterni di tipo dati devono soddisfare  i
punti seguenti: 
- per originare una chiamata, deve essere previsto un codice speciale
che ha l'effetto di inibire la trasmissione del segnale "call mainte- 
nance" 
- il  ritorno  al  modo  "voce"  deve  essere  effettuabile  in  modo
automatico alla chiusura del collegamento. Se  durante  una  chiamata
dati viene a mancare il criterio  di  presenza  dispositivo  esterno,
l'unita' radio deve  iniziare  la  procedura  di  terminazione  della
chiamata. 
- l'indicazione di una transazione dati deve avvenire non  prima  del
tempo TR dalla ricezione del GTC (D=1) da  parte  dell'unita'  radio;
tale tempo deve garantire l'inizio della transazione dati sul canale 
di traffico 
- l'indicazione di cui sopra deve terminare  contemporaneamente  alla
transazione dati. 
13. MODO DI RISERVA 
13.1. Introduzione 
Il modo di riserva permette  di  offrire  un  servizio  ridotto  alle
unita'  radio,  quando  vi  e'  stato  un   parziale   guasto   delle
apparecchiature  sulla  rete.  Per  esempio,  se  la  rete  perde  la
capacita' di collegarsi ai  canali.  La  realizzazione  del  modo  di
riserva e' un'opzione normalizzata nelle unita' radio e nei sistemi. 
Il metodo generale  di  funzionamento  di  riserva  e'  il  seguente.
Ciascuna unita' radio si portera' su un canale preprogrammato  (tutti
gli apparecchi della flotta saranno programmati con lo stesso  numero
di  canale).  La  rete  puo'  attivare  ognuno   di   questi   canali
indipendentemente, come un gruppo di sistemi  a  canale  unico;  ogni
canale si alternera' da canale di  controllo  (usando  il  protocollo
Aloha per controllare l'accesso casuale) a canale di traffico. 
La presente sezione definisce i requisiti aggiuntivi delle unita' ra-
dio che realizzano l'opzione di riserva. Le unita' radio  con  questa
possibilita' si conformeranno inoltre ai requisiti di tutte le  altre
sezioni di questa specifica, se non altrimenti specificato in  questa
sezione. I requisiti delle unita' radio che non realizzano  l'opzione
di riserva sono descritti nella sezione 9 e 11 di questa specifica. 
13.2. Requisiti di memoria 
L'unita' radio sara' programmabile con i parametri seguenti, adeguati
alla rete selezionata. I parametri saranno memorizzati nella  memoria
di sola lettura. 
a. Il numero del canale su cui l'unita' radio ricevera'  il  servizio
di riserva. 
Se programmata con il numero  di  canale  zero,  l'unita'  radio  non
potra' attivare il modo  di  riserva.  In  questo  caso,  essa  sara'
conforme ai requisiti relativi ad un'unita' che non  sia  predisposta
per il funzionamento in riserva. 
b. Il codice identificativo del sistema inviato  sul  canale  su  cui
l'unita' radio ricevera' il servizio di riserva.  Soltanto  il  campo
NDD (sezione 9.3.4.2.2) deve essere esplicitamente programmabile; gli
altri campi del codice identificativo di sistema di  riserva  possono
corrispondere ai dati di caratterizzazione del codice  identificativo
di sistema per il funzionamento normale. 
La  specifica  riguarda  un'unita'  radio  che  sia  predisposta  per
funzionare soltanto su un canale di riserva. Il funzionamento su piu'
di un canale di riserva, per esempio su canali diversi in  parti  di-
verse  della  rete,   non   e'   impedita,   ma   non   e'   trattata
sufficientemente in questa specifica. 
13.3. Attivazione del modo di riserva 
L'unita' radio di portera' in modo di riserva se, mentre e' attiva su
un canale di controllo e si  trova  in  funzionamento  normale,  essa
riceve un messaggio ALHF applicabile (v. sezione 7.3.1.  della  Parte
1a, Sezione 2) contenente un CHAN4 corretto. 
L'unita'  radio  abbandonera'  qualsiasi  inoltro   di   chiamata   o
transazione in corso. L'unita' radio tentera' quindi di trovare e  di
confermare  un  canale  di   controllo   alternativo   che   sia   in
funzionamento  normale,  cominciando  con  la   fase   di   scansione
preferenziale. Un requisito ulteriore per confermare che un canale di
controllo si trovi in funzionamento normale consiste nel ricevere  un
messaggi Aloha di funzionamento  normale  (cioe',  ALH,  ALHS,  ALHD,
ALHE, ALHR o ALHX). 
Se l'unita' radio non riesce a trovare e a confermare  un  canale  di
controllo in funzionamento normale (avendo completato tutte  le  fasi
di scansione prescritte), essa si sintonizzera' sul canale di riserva
preprogrammato e tentera' di confermare  il  canale  di  riserva.  La
condizione per diventare attivo e per confermare il canale di riserva
e' la ricezione di un CCSC contenente  il  codice  identificativo  di
sistema  di  riserva  preprogrammato  (le  condizioni   di   conferma
specificate nella sezione 9.3.4 non sono applicabili). 
Fino a quando non avra' confermato il canale di riserva, l'unita' ra-
dio non  trasmettera'  su  quel  canale  e  non  obbedira'  ad  alcun
messaggio ricevuto. Dopo  che  l'unita'  radio  avra'  confermato  il
canale di riserva, essa si atterra' alle procedure di  riserva  defi-
nite nella sezione 13.4. 
Attivando il modo di riserva, l'unita' radio manterra' gli archivi di
registrazione esistenti e continuera' ad attivare i temporizzatori di
registrazione. 
13.4. Procedure del modo di riserva 
I requisiti descritti in questa sezione accrescono, e in alcuni  casi
modificano, i requisiti di altre sezioni  della  presente  specifica,
riferiti al funzionamento normale. 
13.4.1. Procedure di chiamata 
a. ALHF invita i tipi di richiesta di chiamata  seguenti:  RQS,  RQX,
RQT, RQE, RQQ e RQC. 
b. L'unita' radio non tentera' di registrarsi con accesso  casuale  e
non utilizzera' i messaggi del canale di  controllo  per  registrarsi
implicitamente. L'unita' radio e' libera di  avviare  e  di  ricevere
chiamate,  anche  quando  l'unita'  non  conserva  un   archivio   di
registrazione per il codice AREA verificato del codice identificativo
di sistema. 
c. L'unita' radio non avviera' chiamate ad un PABX. 
d. Il tempo limite TC avra' valore TX (ved,  per  esempio,  TC  nella
sezione 8.1.3.5 e in   7.3.8  ). 
13.4.2. Disciplina del canale 
a. L'unita' radio non  applichera'  il  criterio  di  verifica  degli
errori specificato nella sezione 9.4.1, punto a) per  abbandonare  il
canale di controllo di riserva. 
b. Quando l'unita'  radio  esegue  la  scansione  secondo  i  criteri
specificati nelle sezioni 9.4.1 e 9.4.2, se non riesce a trovare e  a
confermare un canale di controllo in funzionamento normale (dopo aver
concluso  tutte  le  fasi   di   scansione   prescritte),   essa   si
risintonizzera'  sul  proprio  canale  di  riserva  e  cerchera'   di
confermarlo. 
c. L'unita'  sospendera'  l'attivita'  se  ricevera'  sul  canale  di
riserva un codice identificativo di sistema  diverso  da  quello  del
proprio sistema di riserva, come specificato  nella  sezione  6.2.1.2
della Parte 1a, Sezione 2, ved. anche sezione 9.4.1, punto b. 
d. Il tempo limite TS avra' un valore TF, mentre l'unita' radio opera
sul canale di riserva essendo in modo di riserva. 
e. Di regola, l'unita' radio silenziera' l'audio ricevuto mentre  non
e' assegnata per il traffico. 
f. Se si riceve sul canale di riserva un messaggio GTC che assegna il
canale di riserva al traffico, allora, se  l'unita'  radio  non  deve
obbedire al messaggio GTC, essa rimarra' sintonizzata con  il  canale
di riserva. 
g. La condizione per diventare  attivo  e  confermare  il  canale  di
riserva  e'  la  ricezione  di   un   CCSC   contenente   il   codice
identificativo di sistema di riserva preprogrammato nell'unita' radio
(non valgono le condizioni  di  conferma  specificate  nella  sezione
9.3.4). 
13.5. Abbandono del modo di riserva 
In qualunque delle condizioni seguenti, l'unita'  radio  uscira'  dal
modo  di  riserva,  abbandonando  qualunque  inoltro  di  chiamata  o
transazione in corso e avviera'  le  procedure  di  acquisizione  del
canale di controllo: 
a. si riceve un messaggio MOVE applicabile (l'unita' radio  ignorera'
qualunque messaggio MOVE che non sia applicabile ad esso). 
b. si riceve un messaggio CLEAR (con campo  CHAN  corretto),  in  cui
CONT non e' fissato a zero o sul canale di riserva dell'unita' radio. 
L'unita' radio eseguira' un'unica scansione del canale (se CONT = 0 o
se fissato sul canale di riserva dell'unita', questa restera' in modo
di riserva sul canale di riserva). 
c. un messaggio Aloha di  funzionamento  normale  (cioe'  ALH,  ALHS,
ALHD, ALHE, ALHR o ALHX) viene ricevuto mentre e' attivo su qualunque
canale. L'unita' radio eseguira' le verifiche finali  secondo  quanto
disposto nella sezione 9.3.4.4,  prima  di  abbandonare  il  modo  di
riserva. Cioe', il funzionamento normale del canale sara'  confermato
prima di abbandonare il modo di riserva. 
d. un cambiamento di rete selezionata voluto dall'utente. Ved.  anche
la sezione 13.6. 
Quando la rete termina il funzionamento di  riserva,  l'unita'  radio
puo' ricevere, sul canale di riserva, un comando MOVE  (se  un  altro
canale diventa il canale di  controllo  del  funzionamento  normale),
oppure  un  messaggio  CLEAR  (come  specificato  sopra),  oppure  un
messaggio Aloha di funzionamento normale. 
Tuttavia, se  l'unita'  radio  non  riceve  la  segnalazione  che  fa
terminare il modo di riserva sul canale relativo e, anche per fornire
la possibilita' di uscire dal modo di  riserva  se  la  qualita'  del
canale relativo peggiora, i requisiti di scansione specificati  nella
sezione 9.4.1. c) forniscono un'alternativa per ritornare al modo  di
funzionamento normale. 
Mentre si trova nel modo di riserva sul canale di  riserva,  l'unita'
radio puo' venirsi a trovare sotto un canale di controllo nel modo di
funzionamento  normale,  sul  quale  potrebbe  ottenere  un  servizio
migliore. Quindi, si consiglia che, se  non  si  trova  in  stato  di
traffico o in attesa di una segnalazione, l'unita' radio  esegua  una
scansione  occasionale  per  individuare  un  eventuale   canale   di
controllo in funzionamento normale, indipendentemente dalla  qualita'
del canale e dal fatto che l'unita' radio sia attiva o meno. 
Mentre si trova in modo di riserva ed esaminando i canali diversi  da
quello di riserva, l'unita' radio seguira' la procedura  normale  per
l'acquisizione del canale  di  controllo  (sezione  9),  pero'  sara'
necessario anche ricevere un messaggio Aloha di funzionamento normale
per confermare il canale di controllo. Come appena  detto,  ricevendo
un messaggio Aloha di funzionamento normale, si abbandonera' il  modo
di  riserva,  mentre  l'unita'  radio  riprendera'  la  scansione  se
ricevera'  ALHF  (va  notato  che   l'unita'   radio   non   rimarra'
indefinitamente su un canale di  controllo  mentre  e'  attiva  e  in
attesa di un messaggio Aloha di conferma del canale). Quando  uscira'
dal modo di riserva,  l'unita'  radio  tentera'  di  registrarsi,  se
richiesto dalle sezioni 10.3 e 10.7. 
13.6 Cambiamento di rete determinato dall'utente 
Se l'utente avvia un cambiamento di rete  mentre  l'unita'  radio  si
trova in modo di riserva, inoltre se la rete che era in  servizio  di
riserva viene riselezionata (quando il funzionamento di riserva  puo'
essere terminato o meno sulla rete), l'unita'  radio  reinserira'  la
rete in modo di riserva, come se avesse ricevuto  un  messaggio  ALHF
applicabile, come definito nella sezione 13.5. Se l'unita' radio  non
riesce  a  trovare  e  a  confermare  un  canale  di   controllo   in
funzionamento  normale  (dopo  aver  completato  tutte  le  fasi   di
scansione prescritte), essa si sintonizzera' sul  proprio  canali  di
riserva preprogrammato e tentera' di confermare il canale di riserva. 
 
 
ALLEGATO A - PRESTAZIONI IN TERMINI DI TASSO DI ERRORE 
A.1. Definizione 
Il tasso di errore del demodulatore FSK e'  misurato  in  termini  di
percentuale di successo delle parole  codice  Ahoy  (ved.  Parte  1a,
Sezione 2, sezione 5.5.3.2 per la  definizione  delle  parole  codice
Ahoy). 
A.2. Metodo di misura 
L'unita' esaminata sara' programmata  per  rispondere  al  PFIX/IDENT
presentato in Figura A-2. Sara' anche  programmata  per  eseguire  la
scansione di un canale che soddisfi il valore  di  CHAN4  specificato
nella Figura A-2 (cioe', i 4 bit meno significativi  del  campo  CHAN
corrisponderanno a CHAN4). 
Un  diagramma  a  blocchi  della  predisposizione  della   prova   e'
presentato in Figura A-1. Il generatore di dati seriali  'A'  produce
un flusso di dati di prova aventi la forma mostrata  in  Figura  A-2.
Questo flusso di dati alimenta il modulatore FFSK 'B'. Il segnale au-
dio modulato e' inviato al generatore RF 'C'. Il generatore RF 'C' e'
predisposto per produrre un segnale di  frequenza  di  portante  pari
alla frequenza nominale del ricevitore, e modulato alla deviazione di
frequenza nominale. Il segnale RF  ottenuto  e'  inviato,  attraverso
l'attenuatore 'D', al combinatore resistivo 'F'. Il segnale combinato
viene inviato attraverso il circolatore 'G' ai morsetti  di  ingresso
dell'unita' in esame 'H'. La trasmissione dall'unita'  esaminata  'H'
passa attraverso il circolatore 'G' ed arriva al carico  RF  'I'  che
alimenta il rilevatore di potenza 'J'. Se 'J' rileva  l'esistenza  di
una potenza ad di sopra della soglia, incrementa il contatore 'L'. Il
dispositivo di misurazione della potenza 'N' e' usato  per  calibrare
il livello di potenza ricevuto dall'unita' in esame  'H',  escludendo
l'attenuatore 'D'. Per quanto riguarda le prove di  interferenza  co-
canale, il segnale audio indesiderato e' generato nel  generatore  di
segnale audio 'P' o  dal  generatore  di  dati  seriali  'Q',  e  dal
modulatore di banda FSK 'R' nel caso di  dati  interferenti.  L'audio
interferente e' modulato dal generatore  di  segnale  RF  'S'  ed  e'
attenuato al livello richiesto di interferenza dall'attenuatore  'T'.
Il  risultante  segnale  RF  indesiderato  viene  quindi  inviato  al
combinatore  resistivo  'F'  dove  viene  combinato  con  il  segnale
desiderato. 
Il circolatore 'G' avra' una capacita' di potenzacontinua di 50  Watt
e avra' una variazione di risposta di ampiezza inferiore a  1  dB  su
tutta la banda interessata. 
Livelli di potenza di prova ai morsetti di  ingresso  dell'unita'  in
prova 'N': 
Livello A: +2dB relativi a luV pd (+8dB relativi a luV emf o 
           -105 dBm) 
Livello B: -5dB relativi a luV pd (+1dB relativi a luV emf o 
           -112 dBm) 
Livello C: +8dB relativi a luV pd (+14dB relativi a luV emf o 
           -99 dBm) 
 
                 P 
 
    
                            P

           |GENERATORE|
           |DI SEGNALE|
           |   AUDIO  |  |
           |          |  |
                         o  |GENERATORE|  |ATTENUATORE|
                            |DI SEGNALE|  |COMMUTATO  |
    Q            R          |    RF    |  | + 30 dB   |       |
                         o  |          |  |           |       |
|GEN.   |  |MODULATORE|  |        S              T            |
|DATI   |  |FSK  IN   |                                       |
|SE-    |  |BANDA     |                                       |
|RIALI  |  |AUDIO     |                                       |
|       |  |          |                                       |
                                                              |
    A            B           C            D              F    |
                                                              |
|GEN.   |  |MODULATORE|  |GENERA-|  |ATTENUATORE|  |COMBINATORE|
|DATI   |  |FSK  IN   |  |TORE DI|  |COMMUTATO  |  |           |
|SE-    |  |BANDA     |  |SEGNALI|  |           |  |           |   |
|RIALI  |  |AUDIO     |  |RF     |  | +30 dB    |  |    6 dB   |   |
|       |  |          |  |       |  |           |  |           |   |
                                                                   |
                                               |
                                             G |                 H

                                        |CIRCOLATORE|    ---|UNITA' |
                                        |           |    o  |IN     |
                                        |           |----   |PROVA  |
                                        |           |    o  |       |
                                              |          |
                                                         |
                                        | 30 dB     | I  |  |MISUR. |
                                        |           |    ---|DI     |
                                              |             |POTENZA|
                                              |             |       |
                                                                N
                                        |RILEVATORE |
                                        |    DI     | J
                                        |  POTENZA  |
                                        |  (100UW)  |
                                        |           |
                                              |
                                              |

                                        |CONTATORE  | L
                                        |           |
A-1. PREDISPOSIZIONE DELLA PROVA
Il  flusso  dati  ottenuto  dal  generatore dati seriali 'A' sara' il
seguente:
Numero di bit:
     16     64   64   64   64   64   64   64   64    64   64

|         |    |    |    |    |    |    |    |     |    |      |
| PREAMBLE|SYNC|MARK|CCSC|MARK|CCSC|AHOY|CCSC|DUMMY|CCSC|DUMMY |
|         |    |    |    |    |    |    |    |     |    |      |
                         < --- Questa sezione viene ripetuta
PREAMBLE = 1010101010101010
SYNC     = 1100010011010111
CCSC     = 0000000000000000000100010101000110101010101010101100010011
           010111
MARK     = 1010110000000000000001000110000001001010111100101100010011
           010111
AHOY     = 1101101111100011010111000100000000000000000000001001101000
           011101
DUMMY    = 1000000000000000000001000100000000000000000000000110001100
           101001

PFIX     = 1011011         |
IDENT    = 1110001101011   | Parti del messaggio AHOY
CHAN4    = 0101

A-2. FLUSSO DATI TRASMESSI
In  base  alla  trasmissione  del  flusso  dati di Figura A-2, verra'
registrato il conteggio 'L'. Questo  sara'  azzerato  nell'intervallo
tra ciascuna delle prove elencate nel paragrafo A3.
A.3. Limiti
A.3.1. Prova 1
Condizioni di prova:
1. livello di potenza di tramissione A
2. eliminazione dell'interferenza co-canale.
Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 99
A.3.2. Prova 2
Condizioni di prova:
1. livello di potenza di tramissione B
2. eliminazione dell'interferenza co-canale.
Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 89
A.3.3. Prova 3
Condizioni di prova:
1. livello di potenza di tramissione del segnale desiderato C
2. attivazione dell'interferenza co-canale.
Il  generatore  di  segnale  audio  'P'  sara' usato per inserire una
frequenza di400Hz.  Il  generatore  di  segnaliRF  'S'  modulera'  il
segnale  al  60%  della  deviazione di frequenza di picco massima. Il
livello del segnale indesiderato, fissato dall'attenuatore 'T'  sara'
di  10  dB  al  di  sotto del livello del segnale desiderato ottenuto
attraverso l'attenuatore 'D'.
Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 89
La prova sara' ripetuta con la portante generata  dal  generatore  di
segnali  RF 'S' con un offset di frequenza di +-1200 Hz rispetto alla
frequenza nominale.
Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 89
A.3.4. Prova 4
Condizioni di prova:
1. livello di potenza di trasmissione del segnale desiderato C
2. attivazione dell'interferenza co-canale.
Il  generatore  di  dati  seriali  'Q'  sara'  usato per generare una
sequenza di prova di 511 bit, in conformita' con  la  raccomandazione
CCITT  V52,  ad  una  frequenza  di 1200 bit/secondo. Questa sequenza
viene poi inviata al modulatore audio di banda FSK 'R' per fornire un
segnale FFSK. Il generatore di segnale RF 'S' modulera' il segnale al
60% della deviazione di frequenza di picco massima.  Il  livello  del
segnale  indesiderato, fissato dall'attenuatore 'T' sara' di 10 db al
di sotto del  livello  del  segnale  desiderato  ottenuto  attraverso
l'attenuatore 'D'.
Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 89
La  prova  sara'  ripetuta con la portante generata dal generatore di
segnali RF 'S' con un offset di frequenza di +-1200 Hz rispetto  alla
frequenza nominale.
Il conteggio 'L' non deve essere inferiore a 89
A.3.5. Prova 5
Condizioni di prova:
1. livello di potenza di trasmissione A
2. eliminazione dell'interferenza co-canale.
3.  La  sezione  prefisso/identificativo  delle parole codice AHOY e'
selezionata   in   modo    che    differisca    di    1    bit    dal
prefisso/identificativo  dell'unita'. Viene quindi fissata la parita'
per ottenere una parola codice valida. La posizione della  differenza
di  bit  e'  diversa nelle parole codice AHOY successive, in modo che
ciascuno dei 20 bit diversi siano inviati 5 volte nel flusso  di  100
messaggi AHOY.
L'elenco delle parole codice di AHOY modificate e' il seguente:
1001101111100011010111000100000000000000000000001110111000010110
1111101111100011010111000100000000000000000000000100100000001101
1100101111100011010111000100000000000000000000001111001100010101
1101001111100011010111000100000000000000000000001010111010011001
1101111111100011010111000100000000000000000000001000000001011111
1101100111100011010111000100000000000000000000000111111100101000
1101101011100011010111000100000000000000000000001110100010000110
1101101101100011010111000100000000000000000000000100101101000101
1101101110100011010111000100000000000000000000001111001010110001
1101101111000011010111000100000000000000000000001010111001001011
1101101111110011010111000100000000000000000000000110100000100010
1101101111101011010111000100000000000000000000000000101100010111
1101101111100111010111000100000000000000000000000011101010001100
1101101111100001010111000100000000000000000000001100101001010100
1101101111100010010111000100000000000000000000001011001000111000
1101101111100011110111000100000000000000000000001000111000001110
1101101111100011000111000100000000000000000000000111100000000001
1101101111100011011111000100000000000000000000001110101100010011
1101101111100011010011000100000000000000000000000100101010001110
1101101111100011010101000100000000000000000000000001101001000001
Il conteggio 'L' deve essere pari a zero.
B. PARAMETRI DI TEMPORIZZAZIONE E DI DEFAULT
B.1. Parametri di default

Parametro di     default secondo Valore secondo  Funzione
temporizzazione  Tomo 2          Tomo 1

ND1              2               3               Numero di messaggi
                                                 di disattivazione
                                                 inviati da unita'
                                                 radio indirizzata
                                                 individualmente

ND2              4               5               Numero di messaggi
                                                 di disattivazione
                                                 inviati dall'unita'
                                                 radio chiamante.

NE               16              16              Numero massimo di
                                                 trasmissioni ad ac-
                                                 cesso casuale di RQE

NI               4               4               Numero massimo di
                                                 tentativi di acces-
                                                 so con richiesta di
                                                 inclusione.

NR               8               8               Numero massimo di
                                                 trasmissioni ad
                                                 accesso casuale di
                                                 RQS, RQD, RQX, RQT,
                                                 RQR o RQQ



NW                4              5               Ritardo della
                                                 risposta (in frame)

La sezione 6 descrive i requisiti di memorizzazione per i parametri
che possono variare da rete a rete, quali LA, LZ, NC1, NC2, NT, NV1,
NV2, NX1, NX2, NZ1 e NZ2.
B.2. Parametri di temporizzazione

Parametro di     default secondo Valore secondo  Funzione
temporizzazione  Tomo 2          Tomo 1

TA               60 s            60 s            Timeout di un'unita'
                                                 radio in allerta in
                                                 attesa di una chia-
                                                 mata.

TB               2 s             2 s             Tempo in cui non si
                                                 puo' chiamare lo
                                                stesso identificativo
                                                 dopo ACK/ACKX/ACKV
                                                 o qualunque identi-
                                                 ficativo dopo
                                                 ACKT/ACKB.

TF               -               180 s           Valore di TS in modo
                                                 di riserva.

TI               2 s             2 s             Temporizzatore di
                                                 inclusione.

TP               5 s             5 s             Intervallo massimo
                                                 tra i messaggi peri-
                                                 odici (nel modo
                                                 voce) da assumere al
                                                 momento dell'accen-
                                                 sione o di operazio-
                                                 ni equivalenti.

TW               60 s            60 s            Timeout di un'unita'
                                                 radio in attesa
                                                 della chiamata.

TX                -              180 s           Valore di TC in modo
                                                 di riserva.

TR                -              500 ms          Ritardo di attiva-
                                                 zione dell'indica-
                                                 zione di  transazio-
                                                 ne dati non standar

La  sezione  6 descrive i requisiti di memorizzazione per i parametri
di temporizzazione che possono variare da rete a rete, quali TC,  TD,
TJ, TN, TS e TT.
ANNESSO AN1: CHIARIFICAZIONI CIRCA ILFUNZIONAMENTO
DELL'UNITA' RADIO SUI CANALI DI CONTROLLO A DIVISIONE DI TEMPO
Nelle   presenti  specifiche,  il  termine  "canale  di  controllo  a
"divisione di tempo" si riferisce ad un canale di controllo,  in  cui
piu' trasmettitori della stazione base (appartenenti allo stesso sito
o  a  siti  diversi)  condividono un'unica frequenza radio a scopo di
controllo, dividendosi nel  tempo  l'utilizzazione  della  frequenza.
Ciascun  periodo  di  trasmissione di un trasmettitore della stazione
base viene riferito come un burst.
Per  chiarezza,  in  questo  annesso  si  fa  riferimento a canali di
controllo a divisione di tempo per siti diversi.
AN1. Scopo dell'appendice
Lo scopo di quest'appendice e' chiarire e spiegare l'attivita'  delle
unita'  radio, quando esse operano in canali di controllo a divisione
di tempo, in conformita' alla sezione 9 delle presenti specifiche.
Essa, di per se stessa, non costituisce una  parte  di  requisiti  di
queste  specifiche  e  non  muta  assolutamente i requisiti di queste
specifiche.
Gli argomenti discussi sono:
i principi generali di rilevamento di una perdita di sincronizzazione
e conseguente nuova sincronizzazione,
verifica errori su un canale di controllo,
acquisizione di un canale di controllo
e
l'uso dei codici SYS nei canali di controllo a divisione di tempo.
AN1.2 Identificazione dei canali di controllo a divisione di tempo  e
cambi operazionali su di essi
Queste  specifiche  riconoscono  che ci sono alcuni problemi nel fare
valide le misurazioni di errore sui canali di controllo  a  divisione
di  tempo.  Questi  problemi  si  verificano durante il campionamento
prima della conferma e durante il  monitoraggio  continuato  dopo  la
conferma.  Essi  sono  associati  al fatto che il canale di controllo
uscente che l'unita' radio incontrera' si riceve in modo discontinuo.
Un meccanismo che puo' essere adottato dagli operatori  di  rete  per
supplire  a  questi problemi e' scegliere i valori di NV, NC, NX e NZ
in modo concorde. In questo modo, un operatore di rete che utilizza i
canali di controllo a divisione di tempo puo' specificare valori  del
tutto  differenti  di  questi  parametri rispetto ad uno che utilizza
canali di  controllo  continui,  e  i  campi  accessibili  di  questi
parametri  sono  stati impostati in modo concorde. Servirsi di questo
meccanismo puo' pero' essere problematico per un  operatore  di  rete
che  utilizza  canali  misti, a tempo diviso e continui, poiche' egli
potrebbe voler specificare parametri differenti per ciascun  tipo  di
canale.  Questo  problema  e'  stato previsto da queste specifiche, e
nell'unita' radio si possono  impostare  due  insiemi  di  valori  di
parametro  (uno  per i canali di controllo a divisione di tempo e uno
per i canali di controllo continui). L'unita' radio utilizza i valori
appropriati per un canale di controllo continuo, a meno  che  ci  sia
motivo di credere che il canale di controllo che viene monitorato sia
a divisione di tempo.
Per  rendere cio' piu' facile, ciascun canale inserito nella lista di
ricerca normale viene marcato da un indicatore (denominato  TSI),  il
quale  appare anche nei messaggi MOVE, CLEAR e in qualsiasi messaggio
BCAST che puo' identificare un canale di controllo che l'unita' radio
potra' utilizzare poi. BCAST (SYSDEF  =  '00000'),  BCAST  (SYSDEF  =
'00100') e BCAST (SYSDEF = '00101'). L'indicatore induce l'unita' ra-
dio  a cambiare i seguenti parametri operativi, quando essa opera nel
modo "divisione di tempo":
1    NV  - numero di CCSC consecutivi ricevuti per selezionare un
valore di SYS per la verifica
2    NC1 - dimensione del campione di verifica d'errore precedente la
conferma
3    NX1 - limite della parola codice d'errore precedente la conferma
4    NC2 - dimensione del campione d'errore dopo la conferma
5    NX2 - limite della parola codice d'errore dopo la conferma
NZ1,  NZ2,  NC1,  NX1,  NC2  e NX2 vengono utilizzati nelle procedure
d'analisi d'errore usate per acquisire un canale di controllo  e  per
controllare  la  qualita'  del canale di controllo. Il loro uso viene
discusso in dettaglio nel paragrafo AN1.4.
NV viene  usato  per  acquisire  un  canale  di  controllo  e  verra'
ulteriormente trattato nella sezione AN1.5.
Un'altra differenza operazionale e' che viene specificato il tempo TS
quando    si   sta   cercando   un   codice   SYS   valido,   durante
l'identificazione del canale di controllo sui canali di  controllo  a
divisione  di  tempo  (vedere 9.3.4.1.). Non viene specificato nessun
valore di tempo per canali di controllo continui.  Questa  differenza
operazionale e' esposta dettagliatamente nella sezione AN1.5.
AN1.3    Perdita    di    sincronizzazione    e   conseguente   nuova
sincronizzazione
Qualsiasi riferimento ad un  canale  di  controllo  fatto  in  questa
sezione  (AN1.3)  di  quest'appendice,  si applica ad uno che e' gia'
stato verificato e i riferimenti alle parole codice  si  applicano  a
parole  codice  che  sono state create, dopo che sono state apportate
qualsivoglia correzioni d'errore. Le regole descritte in  9.3  e  9.4
annullano  tutte le descrizioni di questa sezione, per esempio: se si
incontra un criterio sul rifiuto e sul  rilascio  del  canale,  viene
abbandonato ogni tentativo di risincronizzazione.
AN1.3.1. Canali di controllo discontinui
||6.2.1.2.||  asserisce  che  un'unita' radio e' in grado di eseguire
un'operazione  soddisfacente  su  un  canale  di  controllo  che   ha
interruzioni   di   durata   inferiori   a   TS   secondi   (dove  la
sincronizzazione   puo'   non   essere   mantenuta   attraverso    le
interruzioni)  e  i  CCSC  sono  visualizzati  da  parole codice dati
finoadue slot consecutivi.
La sezione 11.6.2.1.2 asserisce che ||6.2.1.2.|| e' obbligatorio come
specificato. Il titolo di tale sezione in  Parte  1a,  Sezione  2  e'
"Mantenimento  di  un  canale  di controllo" e percio' l'unita' radio
secondo il presente documento non abbandonera' tale canale a meno che
non siano verificati i criteri specificati in 9.4.
Sono  necessarie  alcune  chiarificazioni  qui  per   indicare   come
un'unita'  radio  possa  affrontare tali interruzioni in un canale di
controllo e continuare a controllare gli errori, come e' definito  in
9.3.4.3.  Questa  spiegazione e' piu' generale e include interruzioni
nella ricezione di segnalazioni del canale di controllo  nelle  quali
non  e' garantita la sincronizzazione. Essa e' pertinente ad entrambi
i canali di controllo, continui e discontinui, ed  inoltre  anche  ai
canali di controllo a divisione di tempo.
Per  affrontare  la  situazione descritta piu' sopra, un'unita' radio
deve avere alcuni strumenti per accertarsi che la sincronizzazione e'
stata perduta ed alcuni strumenti per sincronizzarsi  nuovamente  sul
canale.
Si  considera  che le linee guida per ottenere la sincronizzazione in
9.3.4.   siano   adeguate.   Le   procedure   per    effettuare    la
sincronizzazione  vengono  impiegate  quando  si sta identificando un
possibile canale di controllo durante la ricerca. Le procedure per la
risincronizzazione vengono impiegate ogni  qual  volta  si  e'  persa
lasincronizzazione su un canale di controllo.
AN1.3.2.  Criteri  per  assicurarsi  che la sincronizzazione e' stata
persa e conseguente nuova sincronizzazione
Un'unita'  radio  puo'  perdere  la  sincronizzazione  di   bit,   la
sincronizzazione  di  parole codice o la sincronizzazione dello slot.
Il concetto di sincronizzazione di trama non esiste: un'unita'  radio
si considera o facente parte di una trama oppure no.
E'  importante  rilevare  che,  quando  si  sta  tentando  un accesso
casuale, un'unita' radio deve conservare informazioni che  riguardano
la  posizione  di  slot  nella  trama. Questa informazionedeve essere
mantenuta anchese l'unita' radiotrasmettedati (vedere ||7.3.5||, prf.
2)  o  perde  la  sincronizzazione  (non   sonoammesse   perdite   di
sincronizzazione nelle regole di accesso casuale).
Un'unita' radio conforme a Parte 1a, Sezione 2 deve avere a capacita'
di determinare che la sincronizzazione con i dati ricevuti sul canale
di  controllo  e'  stata persa o che essa non e' piu' garantita; deve
anche avere la capacita' di sincronizzarsi nuovamente, senza  perdere
le  informazioni  di  numerazione  dello slot della trama attualmente
monitorata, se c'e'.
Se l'unita' radio monitorizza la sincronizzazione di slot  e  qualche
meccanismo  rileva una perdita della sincronizzazione di slot, allora
puo' iniziare una procedura di sincronizzazione di bit  o  di  parola
codice. Questo processo affronta anche la perdita di sincronizzazione
di  bit  e  di  parole codice, poiche' entrambe causano la perdita di
sincronizzazionedi slot e sono rilevati e corretti nello stesso modo.
Se la sincronizzazione di bit non puo' essere garantita, la procedura
di risincronizzazione deve cominciare allo stadio di sincronizzazione
dei bit, altrimenti la procedura per la nuova  sincronizzazione  puo'
cominciare  allo  stadio  di sincronizzazione della parola codice. In
entrambi questi casi, si dovrebbe ottenere la  risincronizzazione  di
slot,  posto  che  i  dati del canale di controllo siano accettabili.
Bisogna notare che la rilevazione di una perdita di  sincronizzazione
e  la  conseguente  nuova sincronizzazione devono essere ottimizzate,
quando sono sui canali di controllo a tempo diviso, poiche' un'unita'
radio rilevera' la fine della burst di dati del canale  di  controllo
non  appena  possibile.  Un  tale  meccanismo puo' dar luogo a che la
risincronizzazione   avvenga    frequentemente    e    per    evitare
quest'effetto, si puo' impiegare un meccanismo alternativo sui canali
di controllo non a tempo diviso.
I  criteri per determinare che la sincronizzazione e' statapersa, non
sono specificati in Parte  1a,  Sezione  2  o  nella  sezione  9.  Un
meccanismo  perdeterminarelaperdita di sincronizzazionedelloslot puo'
essere il seguente.
Controllare la prima parola codice nello slot, se  la  parola  codice
non  e' decodificabile e il CRC non contiene la sequenza SYNC, allora
considerare che la sincronizzazione e' stata persa, ma  continuare  a
tentare  di decodificare le parole codice sulla base dell'ultimo SYNC
ricevuto, finche' non si riceve un nuovo SYNC; a  quanto  detto  c'e'
un'eccezione,  cioe'  quanto l'unita' radio, dall'interpretazione dei
messaggi sul canale di controllo (es:  la  ricezione  di  una  parola
codice  HEAD),  si  aspetta  che  la  parola  codice non sia un CCSC,
poiche' una parola codice   dati ha rimpiazzato  CCSC,  e  cosi'  non
considera  una  perdita  di  sincronizzazione  il fatto che CRC abbia
fallito  nel  controllare  la  sequenza  SYNC.  (Bisogna  ancora  far
presente  che  questa  strategia  comporta  il  seguente  rischio: se
l'unita' radio non e' in grado di predire la sostituzione di CCSC  da
parte  di  una parola codice e questa parola codice viene ricevuta in
maniera falsata, essa  puo'  cercare  di  sincronizzarsi  nuovamente,
senza  che ce ne sia bisogno, e potrebbe trovare SYNC contraffatto da
una   susseguente   parola   di   codice.   Tuttavia,   tale    falsa
sincronizzazione    dovrebbe    essere   rara   e   dovrebbe   essere
immediatamente rilevata e corretta dall'unita'  radio).  Inoltre,  in
aggiunta  ai  criteri sopra esposti, l'unita' radio puo' assumere una
perdita di sincronizzazione, se la prima parola codice nello slot  e'
decodificabile e il bit piu' significativo e' '1'.
Anche  quando un'unita' radio assume che la sincronizzazione e' stata
persa, essa continuera' a considerare ogni gruppo consecutivo  di  64
bit  come  una parola codice. Essa continuera' a effettuare qualsiasi
analisi d'errore che puo' esserci in progressione, mentre allo stesso
tempo fa analisi per la sincronizzazione. L'aver ottenuto  una  nuova
sincronizzazione  non resetta i conteggi di errore che possono essere
in corso.
Ogni parola codice ricevuta incompleta nel momento stesso in  cui  si
e' ottenuta la sincronizzazione puo' essere considerata, per condurre
qualsiasi  analisi  d'errore, o come una parola  codice errata o puo'
essere ignorata.
AN1.4 Controllo errori su un canale di controllo
AN1.4.1. Filosofia del controllo d'errori
Questa specifica impiega la misurazione della frequenza di errori  di
parole  codice  come  un mezzo per valutare la qualita' del canale di
controllo ricevuto. Far cio'  e'  opportuno,  poiche'  il  protocollo
richiede  all'unita'  radio di tentare una decodifica per ogni parola
codice ricevuta, quando essa e' sintonizzata sul canale di  controllo
in  avanti  e  il  primo  passo  in questo processo e' convalidare la
sequenza di controllo d'errore in bit da 49 a  64.  Percio'  l'unita'
radio  e' strutturata per controllare gli errori di parola codice, in
accordo con i requisiti base di Parte 1a, Sezione 2. La frequenza  di
errori  di  parole  codice  e'  determinata  dal conteggio successivo
diblocchi di parole codice; il numero di  parole  codicechenon  viene
convalidato  dalla  sequenza di controllo d'errore inqualsiasi blocco
e' la misura della frequenza d'errore di parole codice.
Poiche' la sequenza di controllo d'errore impiegatadaParte 1a, Tomo 2
fornisce  alcune  funzioni  per  correggere  gli  errori,  in  questo
documento  si  permette che l'unita' radio calcoli ogni parola codice
corretta comenon errata.
Un  aspetto  essenziale  delle  procedure  di  monitoraggio  d'errore
precisate  in  queste  specifiche  e'  che il monitoraggio, una volta
iniziato, e' un processo continuo,  finche'  non  viene  sospeso  per
qualche  altra  ragione  (es.:  l'unita'  radio  lascia  il canale di
controllo).
Cosi', anche quando l'unita'  radio  non  e'  in  grado  di  rilevare
segnali  riconducibili  sul  canale  di controllo ricevuto (es.: essa
fallisce nel ricevere una sequenza di sincronizzazione  delle  parole
codice), gli si richiede di continuare la stima, finche' l'unita' ra-
dio  stabilisce  che  deve lasciare il canale, in accordo alle regole
delle presenti specifiche. Essa lo fa trattenendo la sincronizzazione
dei bit, delle parole codice e dello slot che essa  ha  ricevuto  per
ultime  dal  canale  di  controllo  in  avanti,  prima  di perdere il
segnale.  In  base  al  fatto di aver trattenuto la sincronizzazione,
ogni prima e seconda meta' di ciascuno slot viene esaminato come  una
parola  codice.  La  mancata  decodifica  di  una  parola codice, per
qualsiasi ragione, viene registrata come un errore di parola codice.
AN1.4.2. Sommario delle procedure di controllo d'errore su un  canale
di controllo
L'unita'  radio  impiega  tre  parametri  per  controllare come viene
effettuato il monitoraggio d'errore. Essi sono NC, NX e NZ.
NC e' il numero di posizioni contigue in  cui  ci  si  aspetta  delle
parole  codice (es.: la prima e la seconda meta' deglislot), il quale
sara' controllato in ogni campione di parole codice.
NX e' il numero di parole codice  errate  che  bisogna  superare  nel
contare  le  parole  codice NC, prima che il campione di NC parole di
codice venga  considerato  come  producente  un  evento  d'errore  di
campionamento della parola codice.
La  combinazione  concorde  di NC e NX, stabilisce la soglia d'errore
alla quale l'operazione del canale  di  controllo  viene  considerata
inadeguata.  I  due  valori  di  NC  e  NX  vengono  specificati, per
permettere che vi siano differenti criteri d'errore da applicare  sia
alla  valutazione  di  un  canale  di  controllo per il campionamento
durante la scansione sia al continuo monitoraggio dopo che c'e' stata
la conferma, e  cio'  per  determinare  quando  l'unita'  radio  deve
abbandonare  il  canale.  I parametri NC1 e NX1 vengono impiegati per
effettuare il campionamento durante la scansione, mentre i  parametri
NC2  e  NX2 vengono impiegati per effettuare il monitoraggio continuo
dopo la conferma. I valori di questi saranno normalmente  selezionati
dall'operatore  di  rete,  per  fornire  una  richiesta  di procedura
d'errore piu' precisa  per  il  campionamento  durante  la  scansione
piuttosto che per il monitoraggio continuo dopo la conferma.
Si  specifica  anche  un  ulteriore  parametro  NZ per permettere che
vengano presi ulteriori campioni per migliorare la media di  campioni
d'errore.  Cosi' come per NC e NX, sono stati specificati due valori,
vengono specificati due valori NZ1 e NZ2,  i  quali  oltre  ad  avere
valori  differenti, possono altresi' essere differentemente impiegati
nel processo di monitoraggio:
NZ1 viene impiegato dall'unita' radio  per  controllare  gli  errori,
quando  si sta facendo il campionamento durante la scansione. Esso e'
il numero di campioni contigui di NC1 parole codice, senza un  evento
d'errore  di  campionamento della parola codice, il quale deve essere
archiviato prima che il canale di controllo campionato, possa  essere
confermato.
NZ2  viene  impiegato  dall'unita'  radio per controllare gli errori,
quando si sta effettuando il campionamento  durante  il  monitoraggio
continuo.  Dopo il primo evento d'errore di campionamento, esso e' il
numero di campioni contigui di NC2 parole  codice,  ciascuna  con  un
evento d'errore di campionamento che deve essere registrato prima che
l'unita'  radio  possa  abbandonare il canale di controllo a causa di
inaccettabile frequenza d'errore di parole codice.
AN1.4.3. Esempi di controllo d'errore su canali di controllo a  tempo
diviso
La   presente   sezione   prende   in   considerazione  la  possibile
applicazione do procedure  di  monitoraggio  degli  errori,  previste
dalle  presenti  specifiche.  La  figura  AN1.1 illustra un canale di
controllo a tempo diviso semplice,  fornito  da  tre  siti,  con  una
uguale  durata  di  burst da ciascun sito (equivalente a venti parole
codice).
C'e' un periodo vuoto tra ogni due  burst  di  durata  equivalenti  a
cinque  parole  codice,  per  adattare  le  tolleranze e i ritardi di
accensione dell'apparato.
Nella figura sono mostrati quattro campioni del canale  di  controllo
uscenti, ricevuti dalla stessa unita' radio in differenti istanti, ed
essi sono elencati come Caso I, Caso II, Caso III e Caso IV. Ciascuno
di  questi  campioni inizia nell'istante immediatamente precedente la
trasmissione successiva. La durata del  campione  e'  percio'  di  75
parole codice (20 + 5 + 20 + 5 + 20 + 5).
Nella  figura,  le parole codice ricevute come non errate dall'unita'
radio sono indicate con "S", mentre quelle ricevute come errate  sono
indicate  con "N". Poiche' l'unita' radio interpretera' gli spazi tra
le trasmissioni come parole codice errate, questi spazi sono indicati
con "N" nella figura.
Nel caso I, l'unita' sta ricevendo un buon segnale (una parola codice
errata) dalla posizione B, ma non c'e' alcun segnale dalle  posizioni
A e C.
Nel  caso  II,  l'unita'  radio  sta  ricevendo un buon segnale dalla
posizione B (una parola codice errata) e segnali inadeguati da A e  C
(otto parole codice errate ciascuna).
Nel  caso  III,  l'unita'  radio  sta  ricevendo  segnali di qualita'
approssimativamente uguale da tutte e tre le posizioni (A ha  quattro
parole  codice  errate,  B  sette  e  C  sei).  Per questo esempio si
ipotizza che questo livello di parole codice errate sia  troppo  alto
per una comunicazione affidabile con qualsiasi posizione.
Si  deve inoltre notare che, mentre II e III rappresentano situazioni
completamente differenti, il numero totale di parole errate  ricevute
nel campione preso dall'unita' radio e' uguale (31 in ciascun caso).
Nel  caso  IV,  l'unita'  radio  sta ricevendo un buon segnale da due
posizioni  (B  e  C),  mentre  riceve  un  segnale  inadeguato  dalla
posizione A.
Si  deve  considerare  il  caso di un'unita' radio che monitorizza un
errore  dopo  la  conferma  con  NC2  impostato  a  75  perche'  esso
corrisponda  alla  lunghezza  del  campione. L'operatore di rete deve
selezionare un valore appropriato di NX2. Sembra opportuno  che,  nel
calcolare questo valore, si consideri il caso I, poiche' quest'ultimo
e' quello che probabilmente avra' piu' occorrenze. Se si ipotizza che
tre  parole  codice  errate  in ogni burst proveniente da una singola
posizione rappresentino  il  massimo  livello  d'errore  tollerabile,
allora  per  rilevare  questo  livello  nell  burst proveniente dalla
posizione B il valore di NX2  deve  essere  impostato  a  58  (cioe',
considerando   tutte   le   parole  codice  errate  fuori  dal  burst
proveniente dalla posizione B piu' tre entro il burst = 55 + 3).
Se si considera che le posizioni A, B e C irradiano tutte  lo  stesso
valore di codice SYS, allora un'unita' radio impostata con NC2 = 75 e
NX2 = 58 non registrera' un evento d'errore di parola codice nel Caso
I. Essa non registrera' neppure un simile evento nel Caso II, poiche'
il  numero di parole codice errate sara' 31. Lo stesso sara' vero per
il Caso III. Questo e' chiaramente un risultato  indesiderabile,  dal
momento che l'unita' radio registrerebbe un evento d'errore di parola
codice   nel   Caso  III  poiche'  e'  improbabile  che  ci  sia  una
comunicazione  affidabile.  E'  chiaro  che,  qualunque sia il valore
scelto per NX2, l'unita' radio non potra' distinguere tra i casi II e
III.
Questo problema si puo' risolvere, se le tre posizioni irradiano  tre
valori  differenti  del  codice  SYS.  Ipotizzando che l'unita' radio
mantenga il valore irradiato dalla posizione B come valore valido  di
SYS,  allora essa continuera' a calcolare come errori tutte le parole
codice che  riceve  dalle  posizioni  A  e  C,  senza  curarsi  della
condizione  attuale  ricevuta.  Nel  Caso  III,  cio'  provochera' un
conteggio totale di errori di 62 parole codice risultando  un  evento
d'errore.  Nel  Caso  II  il  calcolo  d'errore  sara' 56 ed esso non
risultera' un evento d'errore della parola codice. In questo modo, si
e' ottenuta la differenziazione richiesta tra i Casi II e III.
Tuttavia, questa soluzione ha uno svantaggio,  che  illustreremo  nel
Caso  IV.  Qui  l'unita' radio ha a disposizione una scelta uguale di
due posizioni (B e C). Se tutte  le  posizioni  irradiano  lo  stesso
valore  del  codice  SYS,  allora  l'unita'  radio  puo'  accedere ad
entrambe  le  posizione,  duplicando  cosi'  il  tempo   che   ha   a
disposizione  per accedere al sistema. Se, tuttavia, le tre posizioni
irradiano codici SYS differenti, l'unita' radio non  potra'  accedere
ad  entrambe  le  posizioni  B  e C (dal momento che il valore di SYS
ricevuto solamente da unadi queste posizioni sara' quello usato nella
verifica fare rif. a 9.4.1. (b)) e cosi' non potra' trarre  vantaggio
dall'aumento di tempo che le e' offerto.
AN1.5 Acquisizione di un canale di controllo
Le  differenze  operazionali  tra  un'unita'  radio che acquisisce un
canale di controllo a  divisione  di  tempo  e  un'unita'  radio  che
acquisisce un canale di controllo continuo sono le seguenti:
L'uso di NV
Il  periododitempo  specificato  per la ricercadiun codice SYS valido
prima della verifica.
Le analisi d'errore.
La terza condizione e' stata spiegata nella sezione AN1.4, mentre  le
prime  due  saranno  spiegate  in  questa sede (far rif. alla sezione
9.3.4.2.1.).
Quando  un'unita'  radio  sta  cercando  una   valida   sequenza   di
sincronizzazione  delle  parole  codice del canale di controllo su un
canale di controllo a divisione di tempo prima della  verifica,  essa
deve  cercare  un periodo lungo abbastanza da consentire che l'unita'
radio riceva almeno un burst completo da  ciascuna  posizione,  senza
tener   conto   del   punto  in  cui  la  sincronizzazione  e'  stata
originariamente ottenuta. Il valore TS viene usato dall'unita'  radio
per  misurare questo periodo di tempo ed esso deve essere selezionato
dall'operatore di rete per  permettere  che  questo  accada.  Per  le
operazioni  su  un  canale di controllo continuo prima della verifica
non e' specificato tale periodo di tempo.
Un meccanismo viene incaricato per  permettere  all'unita'  radio  di
selezionare  una posizione, su cui tentare la verifica. Per un canale
di controllo a divisione di tempo che impieghi differenti codici SYS,
questo meccanismo coinvolge  l'unita'  radio  che  riceve  un  numero
predeterminato  di  codici  SYS identici, derivati da CCSC non errati
consecutivi (ma non necessariamente da slot  contigui),  prima  della
verifica.
Usando  l'esempio nella figura AN1.1, dove ciascuna posizione irradia
un differente codice SYS ed  usando  per  esempio  un  valore  di  NV
(valore  di  tempo  diviso)  di  9,  si  puo'  osservare  il seguente
comportamento:
Nel Caso I, l'unita' radio non  iniziera'  la  verifica  finche'  non
siano  state ricevute almeno 9 CCSC conteneti il medesimo codice SYS.
L'unita' radio puo' dover ricevere piu' di una burst dalla  posizione
B  per  ricevere  9  CCSC; questo dipende da quando l'unita' radio ha
acquisito la sincronizzazione sul canale.
Nel Caso II, l'unita'  radio  continuera'  ancora  a  selezionare  il
sistema  sulla  posizione  B  per verificare se esso ricevera' 9 CCSC
consecutivi, contenenti il medesimo codice SYS sia dalla posizione  A
che dalla posizione C.
Nel Caso III, l'unita' radio non riceve 9 CCSC contenenti il medesimo
codice SYS e abbandonera' il canale dopo TS secondi.
Nel  Caso  IV,  l'unita'  radio  selezionera'  i  sistemi  sia  sulla
posizione B che sulla posizione C, per  la  verifica,  a  seconda  di
quando essa acquisisce la sincronizzazione.
Si  puo'  inoltre ancora considerare che su un tale sistema un valore
di NV potrebbe essere  selezionato  dall'operatore  di  rete  che  e'
abbastanza  basso  per  consentire  che  il  canale venga acquisito e
abbastanza alto  per  far  selezionare  all'unita'  radio  una  buona
posizione.
Sui  canali  dove  si  usa  solo  un codice SYS, ci si aspetta che il
valore di NV sara' basso per favorire una  piu'  veloce  acquisizione
del canale.
AN1.6. Uso dei codici SYS sui canali di controllo a tempo diviso
Prender  nota  che  in questa sede non sono stati considerati tutti i
casi.
AN1.6.1. Confronto tra i codici SYS ricevuti e verificati
Il valore del codice SYS  per  ciascuna  posizione  che  opera  sullo
stesso  canale  di controllo a divisione di tempo dipende dalla rete.
L'unita' radio decodifichera' il codice SYS ricevuto  in  conformita'
alla  sezione 9.3.4. e confrontera' il codice SYS ricevuto con quello
verificato  durante  l'autorizzazione  ad  acquisire  un  canale   di
controlllo, in conformita' alla sezione 9.4.1. (b). Se i bit 1-12 del
TRASMISSIONI DALLE POSIZIONI
|                   |   |                   |   |                   |
|--- POSIZIONE A ---|   |--- POSIZIONE B ---|   |--- POSIZIONE C ---|
|                   |   |                   |   |                   |
PAROLE CODICE RICEVUTE
NNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNSSSSSSSSSSNSSSSSSSSSNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN
CASO I
PAROLE CODICE RICEVUTE
NSNNNSSSNNSNSSSSNSSSNNNSSSSSSSSSSNSSSSSSSSSNNNSSNSSNNSSNSNSSSNNNSSNNN
CASO II
PAROLE CODICE RICEVUTE
SSNSSSSSNNSSSSSNSSSSNNNSSNNNSNSSSNSSNSSSNSSNNNSSNSNSSNSNNSSSSSNSSSNNN
CASO III
PAROLE CODICE RICEVUTE
NSNNNSSSNNSNSSSSNSSSNNNSSSSSSSSSSNSSSSSSSSSNNNSSSSSSSSSSNSSSSSSSSSNNN
CASO IV
CHIAVI:
Parola chiave decodificabile = S
Parola chiave errata = N
FIGURA AN1-1: ESEMPIO DI CANALI DI CONTROLLO A DIVISIONE DI TEMPO
codice  SYS  recuperato dalle parole codice del sistema del canale di
controllo ricevute differiscono dal valore dei bit verificati durante
l'autorizzazione  all'acquisizione,  l'unita'  radio  continuera'   a
controllare gli errori e sospendera' ogni accesso casuale, in accordo
alle  sezioni  9.3.4.3.  e 9.4.1. (b), rispettivamente. Senza curarsi
dei bit 1-12, se ci fosse qualche  discrepanza  nel  campo  LAB  (bit
13-15),  l'unita'  radio  agira'  in  conformita' a 9.4.1. (g). Ci si
aspetta che l'operatore di rete usi lo stesso valore del campo LAB su
tutte le posizioni che si trovano sul canale di controllo a divisione
di tempo.
Bisogna prender nota di un effetto che l'uso di differenti codici SYS
da  differenti  posizioni  provoca  sull'unita'  radio:  essa  agira'
solamente  su  segnalazione da una delle posizioni che si trovano sul
canale di controllo acquisito. Questo perche', quando un'unita' radio
acquisisce un tale canale, comincia o continua una sessione solamente
su uno dei sistemi (es., una delle posizioni) e quindi non agira'  su
nessuna  delle  parole  codice  che  provengono dalle altre posizioni
(vedere 11.6.2.1.2.), tranne il caso che  li  consideri  come  parole
codice   errate   durante   l'analisi  d'errore  (vedere  la  sezione
9.3.4.3.).
AN1.6.2 Richiesta di registrazione
Nella registrazione di un'unita' radio si puo' verificare l'uso di un
differente codice SYS  alle  posizioni  sul  canale  di  controllo  a
divisione  di  tempo mentre essa cammina (appena l'unita' ha lasciato
ed ha acquisito un canale  di  controllo  da  posizioni  differenti).
L'unita'  radio  tentera'  di  registrarlo sul canale confermato (con
accesso casuale), quando  essa  non  possiede  un  buon  archivio  di
registrazione  per  il  campo  AREA,  entro  il codice SYS verificato
(sezione 9.3.4.2.2.), visto che  questa  campo  AREA  non  e'  ancora
entrato  nell'elenco  di  registrazioni  negate  dall'unita' (sezione
10.3).
L'unita'  radio  non  tentera'  di  registrare  alle  posizioni   che
irradiano  un  campo  AREA di valore zero (sezione 10.3 (i)) o quando
l'unita' radio e' stata personalizzata con un campo AREA di lunghezza
zero (sezione 10.3 (i)). Se i  siti  che  condividono  il  canale  di
controllo  a  divisione  di  tempo  stanno  irradiando codici SYS che
differiscono  solo  nel  valore    dei  bit  FREE   (vedere   sezione
9.3.4.2.2), l'unita' radio non richiedera' di registrarsi mentre vaga
da una posizione all'altra.


TOMO SECONDO
PARTE I
SEZIONE 2a
PROTOCOLLO DI SEGNALAZIONE
1. INTRODUZIONE
Il  documento descrive uno standard di segnalazione per sistemi radio
mobili privati multiaccesso. Definisce le regole di protocollo per la
comunicazione fra il TSC (Controllore di Sistema Multiaccesso)  e  le
*unita' radio*.
Lo standard puo' essere usato per implementare una grande varieta' di
sistemi,  dai  piccoli  sistemi  con  solo  pochi canali radio (anche
sistemi con  un solo canale) fino a grandi reti  che  possono  essere
formate dall'interconnesione di TSC.
Il  protocollo  offre  una  grande varieta' di prestazioni d'utente e
opzioni di sistema. In ogni caso non e' necessario implementare tutte
le prestazioni disponibili; un opportuno sottoinsieme del  protocollo
puo'    essere    implementato    in    funzione    delle   richieste
dell'utilizzatore. Inoltre ci sono possibilita' di  personalizzazioni
a  fronte  di  speciali impieghi ed e' previsto che in futuro possano
essere aggiunte nel protocollo ulteriori prestazioni standard.
Lo standard definisce soltanto la  segnalazione  radio  e  impone  un
numero  minimo  di  vincoli  al  progettista  di  sistema.  Ulteriori
specifiche saranno richieste per particolari impieghi,  per  esempio,
per definire:
- le prestazioni che debbono essere implementate;
- i valori dei parametri
- il piano di canalizzazione
-  per  una  rete,  i  criteri  relativi  a  quando  un  mobile  deve
registrarsi.
Il paragrafo 1.1  di  questa  introduzione  descrive  le  prestazioni
d'utente  che  sono  esplicitamente  fornite dal protocollo (Esso non
descrive le prestazioni addizionali che possono  essere  presenti  in
*un'unita' radio* ma che non richiedono nessun specifico protocollo).
Il paragrafo 1.2 descrive alcuni aspetti del protocollo, che indicano
le opzioni disponibili ai progettisti di sistemi.
Il  paragrafo  1.3  fornisce  una  introduzione  al funzionamento del
protocollo.
I capitoli seguenti di questo documento contengono la definizione del
protocollo. Nella maggior parte  di  questi  capitoli  le  regole  di
protocollo  per  il  TSC  e  per  le  *unita' radio* sono specificate
separatamente,  ma  con  riferimenti   incrociati   quando   ritenuto
conveniente.
1.1 Prestazioni d'utente
Di  seguito vengono elencate le prestazioni d'utente disponibili. Per
la completa definizione  delle  prestazioni  si  vedano  i  paragrafi
indicati.
1.1.1 Tipi di chiamata
Questo protocollo abilita le *unita' radio* a fare i seguenti tipi di
chiamata:
a) chiamata per conversazione (vedi capitolo 9)
Le  chiamate per conversazione possono essere richieste con priorita'
normale o alta.  Per  chiamate  di  gruppo  l'utente  chiamante  puo'
scegliere  il  modo  di  conversazione, dove tutti gli utenti possono
parlare, oppure il modo annuncio  dove  soltanto  il  chiamante  puo'
parlare.
b)  chiamata dati, per la trasmissione di segnalazione non prescritta
(vedi capitolo 9)
Sono disponibili dei  parametri  per  specificare  sia  la  priorita'
normale  che  alta e, per la chiamata di gruppo, se i membri chiamati
del gruppo possono rispondere. (E' previsto che in  futuro  si  possa
specificare un metodo standard per le comunicazioni dati).
c) chiamata di emergenza (vedi capitolo 10)
Sono disponibili dei parametri per specificare se una chiamata e' per
conversazione  o  per  dati e, per le chiamate di gruppo, se i membri
chiamati del gruppo possono rispondere. Inoltre, una  *unita'  radio*
puo'  richiedere  un  modo  speciale  per  il  servizio  di emergenza
preventivamente predisposto nel sistema; il TSC  stabilisce  l'azione
richiesta in relazione all'indirizzo dell'unita' chiamante.
d) chiamata d'inclusione (vedi capitolo 11)
Durante  una chiamata, una unita' puo' richiedere che un'altro utente
si unisca alla conversazione. Questa prestazione  puo'  essere  usata
per  implementare  una  chiamata  in conferenza o un trasferimento di
chiamate.
e) messaggi di stato (vedi capitolo 13)
Possono essere trasmessi fra utenti trentadue differenti messaggi  di
stato.  I  significati  di  due di questi messaggi sono definiti come
"richiesta di richiamata" e "cancellazione della precedente richiesta
di richiamata".
I rimanenti trenta messaggi hanno significati  definiti  dall'utente.
(I  messaggi  di  stato possono anche essere scambiati fra le *unita'
radio* e il TSC).
f) messaggio dati breve (vedi capitolo 14)
Messaggi costituiti fino a 184 bit di dati in formato libero  possono
essere scambiati fra le unita' e fra queste e il TSC.
1.1.2 Chiamate inviate
Un'*unita'   radio*   puo'  richiedere  chiamate  indirizzate  a  uno
qualunque dei seguenti destinatari (escluso i messaggi di  stato  che
non possono essere indirizzati a PABX o a gruppi):
- una singola *unita' radio* o *line unit* connessa
- un gruppo o a tutte le unita' del sistema
- un numero di PABX, fino a nove cifre
Inoltre  i  messaggi  di stato e i messaggi dati brevi possono essere
mandati al TSC.
Durante la costruzione di una chiamata, il TSC puo' passare una  gran
varieta'  di  informazioni al chiamante, per indicare la progressione
delle chiamate.
Per esempio,  puo'  segnalare  la  ragione  di  certi  ritardi  nella
costruzione della chiamata o la ragione del fallimento.
Una  richiesta  di  chiamata  puo'  essere cancellata in un qualunque
momento.
1.1.3 Chiamate ricevute
Una *unita' radio* puo' ricevere chiamate da una *unita' radio* o  da
un  *terminale  d'utente a connessione diretta*, o (escluso che per i
messaggi di stato) dall'estensione di un PABX.
Inoltre  i  messaggi  di stato o i messaggi dati brevi possono essere
ricevuti dal TSC.  Per  le  chiamate  da  *unita'  radio*,  *teminale
d'utente  a connessione diretta* o TSC l'indirizzo del chiamante puo'
essere fornito all'unita' chiamata. Per chiamate ad una estensione di
PABX e' indicato il "gateway" chiamante come origine  della  chiamata
ma il numero del chiamante non e' comunicato all'unita' chiamata.
Le   chiamate   entranti   possono   essere   indirizzate  all'unita'
selettivamente o al gruppo a cui appartiene.
Un *unita' radio* puo' essere  membro  di  un  numero  arbitrario  di
gruppi;
gli indirizzi dei suoi gruppi possono essere scelti indipendentemente
dal suo indirizzo selettivo.
Una  *unita'  radio*  puo'  rifiutare  di accettare tutte le chiamate
entranti, per esempio per mezzo di un controllo "occupato"  o  "fuori
dal veicolo", oppure le chiamate entranti potrebbero essere rifiutate
in  modo  selettivo, in funzione della provenienza della chiamata. Se
un utente non desidera trattare una chiamata entrante immediatamente,
puo' indicare che egli richiamera' successivamente.
I sistemi possono essere configurati per allertare l'utente  chiamato
e  richiedergli di indicare se e' pronto, prima che sia attribuito un
canale di traffico per la chiamata.
1.1.4 Deviazione di chiamata
Se una *unita' radio* non desidera ricevere chiamate, puo' richiedere
che le future chiamate a lui indirizzate siano  reinstradate  ad  una
specifica destinazione alternativa.
Una *unita' radio* puo' anche richiedere reinstradamenti per conto di
un  terzo  *utente*,  per  esempio,  per  conto di una unita' che non
dispone della deviazione di chiamata.
Una *unita' radio* che chiama un'altra,  che  ha  subito  deviazione,
sara'  informata della destinazione alternativa da tentare: essa puo'
allora rifare la chiamata automaticamente o puo' dare  all'utente  la
possibilita' di decidere se chiamare la destinazione alternativa.
Si veda il capitolo 12 per le prestazioni complete di deviazione.
1.2 Caratteristiche e prestazioni di sistema
1.2.1 Dimensioni del sistema
La capacita' di numerazione del protocollo permette:
- 1.036.800 indirizzi per sistema
- 1024 numeri di canale
- 32768 codici identificativi di sistema.
1.2.2 Controllo del sistema
Il  protocollo  usa  la  segnalazione a 1200 bit/s con modulazione di
sottoportante tipo FFSK  (Fast  Frequency  Shift  Keying).  E'  stato
progettato  per  essere  usato da *unita' radio* a due frequenze half
duplex e da TSC duplex.
La segnalazione per stabilire le chiamate e trasmessa su un canale di
controllo. Il  TSC  puo'  operare  secondo  una  delle  due  seguenti
strategie  per  il  canale  di controllo: dedicato o non dedicato. Un
sistema  dedicato  ha  il   canale   di   controllo   permanentemente
disponibile  per  la segnalazione mentre un sistema non dedicato puo'
assegnare il canale di controllo per il  traffico  (comunicazione  di
conversazione  o  dati).  Se tutti gli altri canali sono gia' in uso.
l'uso di un canale di controllo dedicato e' appropriato  per  un  TSC
con  molti  canali,  mentre il canale  di controllo non dedicato puo'
essere piu' indicato per un  TSC  con  pochi  canali.  Il  protocollo
permette l'uso di entrambe le strategie.
Sono  disponibili  dei messaggi per diffusione radio per fare in modo
che le *unita' radio* possano  ricevere  informazioni  sul  sistema.,
quali per esempio i canali che esso puo' usare per la segnalazione di
controllo.
Uno  dei  problemi  dei  sistemi  di  segnalazione  radiomobili e' la
collisione dei messaggi trasmessi nello stesso  tempo  da  differenti
*unita'  radio*.  I  problemi delle collisioni sono controllati da un
protocollo di accesso che  offre  un'alta  efficienza,  stabilita'  e
flessibilita'. (Si veda il paragrafo 1.3.3 e il capitolo 7).
La  protezione  contro  le interferenze   e' ottenuta etichettando la
segnalazione con codici di identificazione di sistema  e,  in  alcuni
messaggi  il  numero  di  canali.  Nel  caso  sia  presente una forte
interferenza il canale di controllo  puo'  essere  cambiato  con  uno
diverso.
Per  fare fronte a malfunzionamenti di rete il progettista di sistema
puo' definire dei modi di funzionamento di riserva personalizzati.
1.2.3 Trattamento della chiamata
Il protocollo e' progettato per essere usato in sistemi che  accodano
le  chiamate  che  non  possono  essere  trattate immediatamente, per
esempio, perche' nessun canale e' disponibile in quel momento per  il
traffico.
Prima che un canale di traffico sia assegnato per una chiamata ad una
certa  *unita'  radio*,  il TSC verifica che l'unita' chiamata sia in
contatto radio allo scopo di evitare assegnazioni di canale sprecate.
Il TSC puo' anche verificare che l'operatore della *unita' radio* sia
pronto per la chiamata per evitare che  un  canale  di  traffico  sia
assegnato a una unita' non presidiata.
E'  definita  una segnalazione per la manutenzione della chiamata per
un  pronto  rilascio  dei  canali  di  traffico  alla  fine  di   una
conversazione  o, nel caso che la comunicazione sia persa durante una
chiamata (vedi il paragrafo 1.3.5 e il capitolo 9).
Come precauzione contro l'uso fraudolento del  sistema  da  parte  di
*unita'  radio*  non  autorizzate,  il  TSC puo' in qualunque momento
istruire una *unita' radio* a trasmettere il proprio numero di serie:
il confronto del numero di  serie    ricevuto  con  quanto  aspettato
aiutera' ad individuare gli utenti fraudolenti (vedi capitolo 15).
1.2.4 Sistema multisito
Lo  standard  lascia  la  possibilita'  di  usare  varie  tecniche di
copertura per sistemi multisito su vasta area, per esempio
- funzionamento sincrono/quasi sincrono
- un canale di controllo separato in ciascun sito
- a canale di controllo singolo condiviso a divisione di tempo.
Il protocollo include la prestazione di registrazione per  facilitare
la  realizzazione di sistemi multisito e reti di TSC: una *unita' ra-
dio* puo' informare il TSC della sua posizione quando essa  si  muove
attraverso  vari  siti  e  vari sistemi. (Il codice identificativo di
sistemi differenzia le segnalazioni provenienti  da  siti  e  sistemi
diversi).  Lo  standard definisce le procedure di segnalazione per la
registrazione (capitolo 8), ma il  criterio  di  registrazione  sara'
specifico del sistema.
Il  TSC  puo' diffondere informazioni per aiutare le *unita' radio* a
ricevere il canale di controllo quando si  muovono  da  una  cella  a
un'altra;  per  esempio  per  annunciare  i  canali  di controllo che
possono essere usati per controllo da esso stesso e da altri TSC  nei
siti adiacenti.
1.3 Guida ad alcuni aspetti fondamentali del protocollo
Questo  paragrafo  fornisce  un'introduzione alle modalita' operative
del protocollo, che a causa della sua destinazione  e  flessibilita',
e'   necessariamente   complesso.   Questo  paragrafo  sottolinea  la
struttura del canale di controllo, il protocollo di  accesso  casuale
ed  alcune  procedure di scambio di messaggi per la costruzione della
chiamata.
Questo paragrafo e' inteso soltanto come guida: non  dovrebbe  essere
visto come una specifica di protocollo.
I lettori dovrebbero riferirsi alla parte centrale dello standard per
una definizione completa e precisa.
1.3.1 Struttura della segnalazione sul canale di controllo
Le segnalazioni per impostare le chiamate sono trasmesse su un canale
di  controllo.  Il tempo sul canale di controllo e' diviso in slot di
durata 106.7 ms (128 bit) e un messaggio di segnalazione puo'  essere
mandato  in  ciascuno  slot. La struttura base della segnalazione sul
canale di controllo e' illustrata in fig. 1.1.
La segnalazione sul canale uscente (frequenza sulla  quale  trasmette
la  stazione  radio base), e' nominalmente continua con ciascuno slot
costituito  da due parole di codice di 64 bit, tipicamente:
i) una parola di codice di sistema del canale di controllo (CCSC).
Il CCSC identifica il sistema  alle  *unita'  radio*  e  fornisce  la
sincronizzazione per le successive parole di codice di indirizzo.
ii) Una parola di codice di indirizzo.
La parola di codice di indirizzo e' la prima parola di codice di ogni
messaggio e definisce la natura del messaggio stesso.
Sia il CCSC che la parola di codice di indirizzo sono mostrati quando
il  TSC  trasmette  messaggi piu' lunghi con parole di codice di dati
aggiunte ad una parola di codice di indirizzo.
Una *unita' radio* puo' ricevere un messaggio dal TSC  in  uno  slot,
trasmettere    la   risposta   nello   slot   successivo   e   quindi
risintonizzarsi sul canale  uscente  in  tempo  per  decodificare  il
messaggio  successivo  dal  TSC. (In fig. 1.1 la risposta e' mostrata
allineata con il messaggio proveniente  dalla  stazione  radio  base;
comunque ci sono delle tolleranze sulla temporizzazione.)
1 slot

 |CCSC|PAROLA DI CODICE|CCSC|PAROLA DI CODICE|CCSC|PAROLA DI CODICE|
 |    |   D'INDIRIZZO  |    |   D'INDIRIZZO  |    |   D'INDIRIZZO  |
 |    |                |    |                |    |                |
                          |                     |
                          |                     |

risposta              | BIT    | PAROLA DI CODICE |
della *unita' radio*  | SINCR. |    D'INDIRIZZO   |
                      |        |                  |

fig. 1.1 - Struttura della segnalazione sul canale di controllo
1.3.2 Messaggi di segnalazioni sul canale di controllo
I   messaggi   mandati   sul   canale  di  controllo  possono  essere
classificati come segue:
Messaggi Aloha          - Mandati dal TSC per invitare e controllare
l'accesso casuale.
Richieste               - Mandate dal *unita' radio* per richiedere
chiamate/transazioni.
Messaggi Ahoy           - Mandati dal TSC per richiedere una risposta
da *unita' radio* indirizzata.
Riscontri               - Mandati dal TSC dalle *unita' radio*.
Messaggi GO TO Channel  - Mandati dal TSC per attribuire canali di
traffico.
Messaggi con un solo
Indirizzo               - Correntemente mandati solo dalle *unita'
radio*.
Messaggi dati brevi     - Mandati dal TSC e dalle *unita' radio*.
Messaggi miscellanei    - Mandati dal TSC per funzioni di controllo
di sistema.
Alcuni  usi  di  questi  messaggi  sono  illustrati   nei   paragrafi
successivi.
1.3.3 Protocollo di accesso casuale
1.3.3.1 Principio di funzionamento
Uno  dei problemi degli schemi di segnalazioni per radio mobili e' la
collisione di messaggi trasmessi da differenti *unita'  radio*  nello
stesso  tempo.  In  questo  standard i problemi della collisione sono
controllati da un protocollo di accesso casuale che e'  basato  sullo
"slotted   Aloha"  con  una  struttura  di  trama    sovrapposta.  Il
protocollo di accesso puo' essere usato per minimizzare i ritardi  di
accesso,  assicurare stabilita' e mantenere una elevata efficienza di
picco sotto pesanti condizioni di traffico.
Il principio fondamentale del protocollo di accesso e' descritto  con
riferimento  alla fig. 1.2 che illustra la segnalazione sul canale di
controllo.
Il TSC trasmette un messaggio di sincronizzazione (indicato da ALH in
fig. 1.2) per invitare  le  *unita'  radio*  a  mandare  messaggi  di
accesso  casuale.  Il  messaggio  ALH  contiene  un parametro (N) che
indica il numero di timeslot successivi che costituiscono una  trama,
che sono disponibili per l'accesso.
Se  una  trama  e'  gia'  in  evoluzione  quando  l'utente inizia una
chiamata, una *unita' radio* puo' mandare il suo messaggio di accesso
casuale nello slot successivo, altrimenti la *unita'  radio*  aspetta
che  una  trama  sia  iniziata e quindi sceglie uno slot a caso dalla
trama per il suo messaggio.
Un'unita' che desideri mandare  una  trasmissione  ripetuta  dopo  un
tentativo  senza successo (per corruzione da fading o per collisione)
sceglie di nuovo da una trama.
1 slot

             |     |     |     |     |     |     |     |     |
dal TSC      | ALH |     |     |     | ALH |     |     |     |
alle RU      | (4) |     |     |     | (3) |     |     |     |
             |     |     |     |     |     |     |     |     |

             |     |     |     |     |     |     |     |     |
dalle RU     |     |     |     |     |     |     |     |     |
al TSC       |     |     |     |     |     |     |     |     |
             |     |     |     |     |     |     |     |     |
                      |                 |     |           |
trama                trama
fig.  1.2  -  Due  trame  d'accesso  casuale  ciascuna  marcata da un
messaggio di Aloha
1.3.3.2 Caratteristiche del protocollo di accesso casuale
Le caratteristiche principali del protocollo di accesso casuale  sono
le seguenti:
a)  Il TSC puo' monitorare l'attivita' sul canale di controllo e puo'
ottimizzare le prestazioni del sistema variando  la  lunghezza  della
trama  per prevenire eccessive collisioni e per minimizzare i ritardi
di accesso. La fig. 1.3 illustra un esempio di controllo dell'accesso
casuale.
b) Il  sovraccarico  (overhead)  di  segnalazione  per  il  controllo
dell'accesso  casuale  e' mantenuto piccolo inserendo nei messaggi di
riscontro e di GO TO Channel il parametro (N) che misura la lunghezza
della  trama,  cosicche'  le  trame  possono  essere  marcate   senza
richiedere  espliciti  messaggi  di  Aloha. Per esempio, vedi la fig.
1.3.
c) Durante una  trama  il  TSC  puo'  trasmettere  dei  messaggi  che
richiedono  una  risposta  da  una  specifica  *unita' radio*. Questi
messaggi diretti verso la *unita' radio* inibiscono l'accesso casuale
nello slot successivo e lo riservano in questo modo per  la  risposta
dell'unita'.
d) Il TSC puo' riservare delle trame per
-  specifici  tipi  di chiamate, per mezzo di appositi messaggi Aloha
(per esempio, il messaggio Aloha ALHE  invita  soltanto  chiamate  di
emergenza).
- sottoinsiemi di *unita' radio* (suddivisione su indirizzo).
1 slot

             |     |     |     |     |     |     |
dal TSC      | ALH | ALH | ALH | ALH | ACKQ| ACKQ|
alle RU      | (1) | (1) | (2) | (0) | (1) | (1) |
             |     |     |     |     |     |     |

             |     |     |     |     |     |     |     |
dalle RU     |     |RQS1 |     | RQS1| RQS2|     |     |
al TSC       |     | RQS2|     |     |     |     |     |
             |     |     |     |     |     |     |     |
                    |   | |   | |         | |   | |   |
trama  trama   trama    trama trama
Il  TSC  rivela  la collisione delle richieste RQS1 e RQS2, marca una
trama piu' lunga (con il messaggio ALH (2)).
Le *unita' radio* ripetono le loro richieste e,  in  questo  esempio,
scelgono  slot  differenti.  Ciascuna  richiesta e' riscontrata nello
slot successivo.
ALH (0) non marca una trama.
ACKQ (1) riscontra  una richiesta e marca una nuova trama.
In assenza  di  collisioni  la  lunghezza  della  trama  puo'  essere
ridotta.
fig. 1.3 - Esempio di controllo dell'accesso casuale
1.3.4 Indirizzamento
Un  indirizzo  di  unita'  e'  un  numero di 20 bit che comprende due
campi: un prefisso di  7  bit  e  un  i  identificativo  di  13  bit.
(Normalmente  tutti  i membri di una flotta saranno allocati sotto lo
stesso prefisso.) La divisione in prefisso e identificativo  permette
che la maggior parte dei messaggi possa contenere i due indirizzi, il
chiamante  e  il chiamato, includendo il prefisso una sola volta. Per
esempio, richiesta  di  chiamato  e  messaggi  GO  TO  Channel  (GTC)
contengono due identificativi e soltanto un prefisso.
Per  una  chiamata ad una unita' con lo stesso prefisso, il messaggio
di richiesta contiene tutte le informazioni necessarie  per  fare  la
chiamata.  Comunque  per  una  chiamata  ad  una  unita' con prefisso
differente, i dettagli della chiamata non possono essere contenuti in
una singola parola di indirizzo: questo  tipo  di  chiamata  richiede
l'uso  di  una  procedura di indirizzamento esteso (come si fa per le
chiamate ad alcuni PABX).
1.3.5 Esempi di sequenze di segnalazioni
La segnalazione precisa richiesta per una chiamata dipende  dal  tipo
di  chiamata  e  da come e' stato progettato il TSC; (lo standard non
prescrive gli algoritmi del TSC).
Questo paragrafo  contiene  alcuni  esempi  di  sequenze  di  scambio
messaggi.  Si noti che, sebbene non mostrato negli esempi, i messaggi
saranno  ritrasmessi  in  caso  di  errori  per  degradamento   della
propagazione o per collisione.
Esempio  di  sequenze di scambio di messaggi per la costruzione della
chiamata sono rappresentati nei paragrafi 1.3.5.1 a  1.3.5.3.  Questi
esempi mostrano la segnalazione sul canale di controllo:
- richiesta di chiamata
- istruzioni per mandare informazioni di indirizzo esteso
- controllo di disponibilita' delle *unita' radio*
- allocazione dei canali di traffico.
La segnalazionee' inviata anche sul canale di traffico attribuito per
la manutenzione della chiamata o per abbattimento della chiamata. Per
esempio:
a)  per  aiutare  la manutenzione di una chiamata, una *unita' radio*
invia  un  messaggio  di  *Pressel-off*   alla   fine   di   ciascuna
trasmissione in fonia.  Il sistema puo' anche richiedere che l'unita'
inizi ciascuna trasmissione in fonia con un messaggio di *Pressel-on*
e  invii  messaggi  di  manutenzione  della  chiamata  periodicamente
durante la trasmissione.
b) l'unita' chiamante in una chiamata di gruppo o entrambe le  unita'
in  una  chiamata individuale, inviano messaggi di "sconnessione" per
indicare la fine dell'utilizzo del canale, quando l'utente aziona  il
gancio o fa qualcosa di equivalente.
c)  il  TSC invia un messaggio CLEAR per abbattere una chiamata (dopo
avere ricevuto un messaggio valido di "sconnessione" o se e'  scaduto
un tempo limite).
Comunque gli esempi non trattano segnalazioni sul canale di traffico.
L'esempio  finale  (paragrafo  1.3.5.4)  illustra  la trasmissione di
messaggi brevi. Questo tipo di  transazione  non  usa  un  canale  di
traffico: richiede solamente il canale di controllo.
1.3.5.1 Esempio: una *unita' radio* chiama un gruppo
La fig. 1.4 illustra una sequenza di messaggi sul canale di controllo
per  la  costruzione di una chiamata di gruppo fra *unita' radio* con
lo stesso prefisso.
La sequenza include la richiesta di chiamata e  la  segnalazione  per
l'attribuzione  del canale di traffico. (per le chiamate di gruppo la
verifica di disponibilita' sull'unita' chiamata non viene fatta).  In
questo  esempio  tutti  i  canali  di traffico sono gia' usati quando
viene fatta la chiamata per cui questa chiamata viene accodata.
1 slot

             |   1 |     |   3 |           |   4 |     |
dal TSC      | ALH | ALH |ACKQ |           | GTC | GTC |
alle RU      | (1) | (1) | (1) |           | (1) | (1) |
             |     |     |     |           |     |     |

             |     |   2 |     |           |     |     |     |
dalle RU     |     | RQS |     |           |     |     |     |
al TSC       |     |     |     |           |     |     |     |
             |     |     |     |           |     |     |     |
                    |   | |   |                   |   | |   |
trama trama                   trama trama
1. ALH : Invito Aloha di tipo generale (trama di uno slot)
2. RQS : La *unita' radio*  chiamante  trasmette  la  sua  richiesta,
conforme al protocollo di accesso casuale.
3. ACKQ: Il TSC riscontra il messaggio RQS, informando la *unita' ra-
dio* che la chiamata e' stata accodata.
4.  GTC : Quando e' disponibile un canale di traffico il TSC invia il
comando Go To  Channel,  diretto  all'unita'  chiamate  o  al  gruppo
chiamato;  questo  messaggio instruisce le *unita' radio* a commutare
sul canale di traffico per la conversazione. In questo esempio il GTC
e' ripetuto, per ulteriore affidabilita'.
fig. 1.4 - Chiamata di gruppo a prefisso comune
Sono disponibili riscontri alternativi dal TSC se,  per  esempio,  la
richiesta di chiamata non e' valida o se il sistema e' sovraccarico.
Se  il  canale  di  traffico  e'  disponibile  quando viene richiesta
unachiamata di gruppo, allora il TSC puo' emettere il riscontro  ACKQ
e mandare il comando GTC.
In  questo  esempio  il  messaggio di GTC e' ripetuto immediatamente.
Comunque, i messaggi ripetuti  possono  essere  ritardati  per  altra
segnalazione.
1.3.5.2  Esempio:  la  *unita' radio* chiama una unita' con lo stesso
prefisso
La fig. 1.5 illustra una sequenza di messaggi sul canale di controllo
per la costruzione della chiamata  tra  due  *unita'  radio*  con  lo
stesso  prefisso.  La  sequenza  include la richiesta di chiamata, la
verifica di disponibilita' e l'attribuzione del canale.
1 slot

             |   1 |     |   3 |     |   5 |     |
dal TSC      | ALH | ALH | AHY | ALH | GTC | GTC |
alle RU      | (3) | (0) |     | (2) | (0) | (1) |
             |     |     |     |     |     |     |

             |     |   2 |     |   4 |     |     |     |
dalle RU     |     | RQS |     | ACK |     |     |     |
al TSC       |     |     |     |     |     |     |     |
             |     |     |     |     |     |     |     |
                    |               | |         | |   |
trama          trama    trama
1. ALH: Invito Aloha di tipo generale (trame di tre slot).
2. RQS: Richiesta di chiamata ad accesso casuale.
3. AHY: Messaggio per la verifica di disponibilita'.
- riscontra il messaggio RQS
-  richiede  una  risposta  dalla  *unita'  radio*  chiamata
(percio' verifica che la *unita' radio sia in contatto radio)
- inibisce l'accesso casuale nello slot successivo.
4. ACK : Riscontro della *unita' radio* chiamata, mandato nello  slot
riservato.
5. GTC : Messaggio di Go To Channel che istruisce entrambe le *unita'
radio*  a  spostarsi  su uno specifico canale di traffico per la loro
conversazione. In questo esempio il GTC  e'  ripetuto  per  ulteriore
affidabilita'.
fig. 1.5 - Chiamata individuale a prefisso comune
In  questo  esempio  l'unita' chiamata e' in contatto radio e percio'
risponde al messaggio AHY.  Se  l'unita'  chiamata  non  puo'  essere
raggiunta  il  TSC  puo'  indicare  il  tentativo  fallito all'unita'
chiamante inviando un riscontro ACKV.
In questo e  nell'esempio  seguente  il  TSC  verifica  soltanto  che
l'unita' chiamata sia in contatto radio prima di attribuire un canale
di  traffico.  il  TSC  puo' anche verificare se l'utente chiamato e'
pronto, se nonlo  e'  l'unita'  risponde  con  un  riscontro  ACKI  e
provvede  ad  avvisarlo, Poi, quando l'utente e' pronto a ricevere la
chiamata l'unita'  puo'  inviare  un  messaggio  di  stato  RQQ,  per
informare il TSC.
Il  messaggio  ALH (0) in questi esempi e' usato come un messaggio di
riempimento negli slot che non portano segnalazioni relative a questo
esempio. In pratica questi slot possono essere usati per segnalazione
relativa ad altre chiamate, o per  messaggi  diffusi  che  contengono
informazioni relative ai parametri di sistema.
1.3.5.3  Esempio:  una  *unita'  radio* chiama una unita' con diverso
prefisso
La fig. 1.6 illustra una sequenza di messaggi sul canale di controllo
per la costruzione  di  una  chiamata  tra  due  *unita'  radio*  con
prefissi diversi.
La  sequenza include la segnalazione per la richiesta di chiamata, la
verifica  di  disponibilita'  e  l'attribuzione   del   canale   come
nell'esempio   precedente.  Comunque  questa  sequenza  ha  una  fase
ulteriore: dopoavere ricevuto il messaggio RQS, il TSC manda AHYC per
invitare l'unita' chiamante a trasmettere  l'indirizzo  completo  del
chiamato.  Inoltre devono essere mandati alle due unita' due messaggi
GTC distinti perche' essi contengono soltanto un prefisso.
1 slot

             |   1 |     |   3 |     |   5 |     |   7 |   8 |
dal TSC      | ALH | ALH |AHYC | ALH | AHY | ALH | GTC | GTC |
alle RU      | (4) | (0) |     | (0) |     | (2) | (0) | (1) |
             |     |     |     |     |     |     |     |     |

          |     |   2 |     |    4|     |   6 |     |     |     |
dalle RU  |     | RQS |     |SAMIS|     | ACK |     |     |     |
al TSC    |     |     |     |     |     |     |     |     |     |
          |     |     |     |     |     |     |     |     |     |
                 |                     |       |         | |   |
trama                   trama    trama
1. ALH  : Messaggio Aloha di tipo generale (trama di quattro slot)
2. RQS  : Richiesta di accesso casuale per una chiamata interprefisso
(la    richiesta    contiene    l'indirizzo   dell'unita'   chiamante
(prefisso/identificativo), ma l'identificativo del chiamato e'  posto
uguale  all'identificativo di una speciale "gateway" per indicare che
e' una richiesta di una procedura di indirizzamento esteso.)
3. AHYC : Messaggio di invito a dati breve:
- riscontra il messaggio RQS
- istruisce l'unita' chiamante a  inviare  l'indirizzo  del
chiamato
- inibisce l'accesso casuale nello slot successivo.
4.  SAMIS:  Messaggio  di indirizzamento singolo della *unita' radio*
chiamante,  contenente  l'indirizzo   (prefisso/identificativo)   del
chiamato.
5.  AHY    :  Messaggio  di  verifica disponibilita' che richiede una
risposta dalla *unita' radio* chiamata.
In questo esempio la verifica di disponibilita' un messaggio  di  una
sola parola di codice, cioe' l'indirizzo dell'unita' chiamante non e'
fornito.
6. ACK  : Riscontro dalla *unita' radio* chiamante
7.  GTC  : Messaggio di Go To Channel che istruisce la *unita' radio*
chiamata a spostarsi  sullo  specifico  canale  di  traffico  per  la
chiamata.
8.  GTC  : Messaggio di Go To Channel che istruisce la *unita' radio*
chiamante a spostarsi sullo specifico canale per la chiamata.
fig. 1.6 - chiamate individuali interprefisso
1.3.5.4 Esempio: *unita' radio* manda un messaggio di dati breve
La fig. 1.7 illustra una sequenza di messaggi sul canale di controllo
per inviare un messaggio di  dati  breve  da  una  *unita'  radio*  a
un'altra unita'.
In questo esempio il messaggio dati comprende una parola di codice di
indirizzo e due parole di codice aggiuntive (ciascuna delle parole di
codice dati contiene 46 bit di dati in formato libero).
Nella  sequenza,  la  *unita'  radio*  invia la sua richiesta; il TSC
istruisce l'unita' a inviare il messaggio dati, inoltra il  messaggio
dati   all'unita'   chiamata   e  quindi  indica  il  successo  della
transazione all'unita' chiamante.
1 slot

|   1 |     |   3 |     |     |   5 |  |5 |     |   7 |     |
dal TSC | ALH | ALH |AHYC | ALH | ALH |HEAD |dati | ALH | ACK | ACK |
alle RU | (1) | (1) |     | (0) | (2) |     |  |  | (1) | (1) | (1) |
        |     |     |     |     |     |     |  |  |     |     |     |

|     |   2 |     |   4 |  |4 |     |     |   6 |     |     |
dalle RU|     | RQC |     |HEAD |dati |     |     | ACK |     |     |
al TSC  |     |     |     |     |  |  |     |     |     |     |     |
        |     |     |     |     |  |  |     |     |     |     |     |
               |   | |   |             |         |       |   | |   |
trama trama                trama          trama trama
1. ALH : Invito Aloha di tipo generale (trama da uno slot)
2.  RQS : Richiesta di accesso casuale per trasmettere messaggio dati
breve.
(la richiesta indica il numero di timeslot  richiesti  dal  messaggio
dati: in questo caso due slot.)
3. AHYC: Messaggio di invito per la trasmissione di un messaggio dati
breve
- riscontra il messaggio RQC
- instruisce l'unita' radio chiamante a mandare il messaggio
dati nei due slot successivi
4. HEAD+:
DATI  :  La  *unita'  radio* chiamante invia il suo messaggio dati
breve al TSC. In questo esempio il messaggio comprende una parola  di
codice di indirizzo (HEAD) e due parole aggiuntive di dati chiamato.
5. HEAD+
DATI:  Il  TSC inoltra il messaggio dati breve alla *unita' radio*
chiamata
6. ACK : Riscontro dalla unita' chiamata: messaggio accettato
7. ACK : Riscontro mandato  all'unita'  chiamante  per  indicare  che
l'unita'  chiamata  ha accettato il messaggio dati. In questo esempio
il  TSC  ripete  immediatamente  il  messaggio  ACK,  per   ulteriore
affidabilita'.
fig. 1.7 - Messaggio dati breve


2.  DEFINIZIONI
Nota:
Le  parole  che  appaiono  entro asterisco in queste definizioni sono
termini definiti (p.es. *termine definito*)
Attiva sul canale:
Una *unita' radio* e' *attiva sul canale* quando su quel canale  essa
e'  abilitata a rispondere a messaggi ad essa indirizzati, oppure sta
trasmettendo, oppure e' in transizione fra questi due stati.
Nota:
Una  *unita'  radio*  diventa  attiva  su  un  assegnato  *canale  di
traffico*  appena  essa  puo'  ricevere  su quel canale, mentre su un
*canale di controllo* non  deve  diventare  attiva  fintantoche'  non
abbia  ricevuto  una  parola  di  codice  che contenga un appropriato
*codice identificativo di sistema*.
Campo:
Un numero di bit contigui in una parola di codice che sia specificato
in termini di posizione entro la parola di codice e di numero di bit.
Canale di controllo:
Un *canale uscente* e un *canale entrante*  che  sono  usati  per  la
trasmissione  di  *messaggi* conformi a questo standard, con lo scopo
primario di abilitare il *controllore di sistema multiaccesso*  (TSC)
a controllare le *unita' radio*.
Canale di traffico:
L'insieme  di  un  *canale  entrante*  e di un *canale uscente* usati
principalmente per comunicazioni tra utenti.
Canale entrante:
Una portante radio dove la direzione di trasmissione e' dalle *unita'
radio* alla *stazione radio base*.
Canale uscente:
Una portante radio, dove la direzione  della  trasmissione  e'  dalla
*stazione radio base* alle *unita' radio*.
Chiamata:
Un  completo  scambio di informazioni fra due o piu' *utenti* che in-
clude una o piu' *transazioni* e puo' includere comunicazioni dirette
utente-utente su un *canale di traffico*.
Chiamata a prefisso comune:
Una *chiamata* dove i valori dei  *prefissi*  negli  *indirizzi*  del
chiamante  e  del chiamato sono gli stessi. Le *chiamate con prefisso
comune* usano procedure di *indirizzamento breve*.
Chiamata di gruppo:
Una chiamata nella quale un *indirizzo di gruppo* e' specificato come
*utente*  chiamato  e,  conseguentemente,   fornisce   i   mezzi   di
comunicazione fra piu' di due unita'.
L'*utente*  chiamante in una chiamata di gruppo puo' scegliere fra il
modo convenzionale dove tutti gli *utenti* sono abilitati a  parlare,
o il modo annuncio dove soltanto il chiamate puo' parlare.
Chiamata interprefisso:
Una  *chiamata*  dove  i  valori dei *prefissi* degli *indirizzi* del
chiamante e del chiamato sono differenti.
Le  *chiamate  interprefisso* richiedono procedure di *indirizzamento
esteso*.
Chiamata selettiva:
Una chiamata tra  un  *utente*  chiamante  ed  un  *utente*  chiamato
singolarmente.
Codice identificativo del sistema:
Un  numero  di  15  bit  che contiene l'identificazione univoca di un
*sistema*.
Questo codice e' irradiato sul canale  di  controllo  uscente  in  un
*sistema* (nel *campo* SYS).
Controllo di pronto alla comunicazione (RFCC):
Un   dispositivo   o   un   sistema   per  informare  l'unita'  della
disponibilita' a  comunicare  dell'utente,  p.  es.  il  contatto  di
gancio.
Controllore di sistema multiaccesso (TSC):
L'intelligenza  centrale  di  controllo  necessaria  per abilitare il
sistema multiaccesso a funzionare secondo questo standard.

Il *controllore di sistema multiaccesso* puo' controllare una o  piu'
*stazioni radio base*.
Dati brevi:
Una  procedura  che permette che un *messaggio* sia scambiato fra gli
*utenti* o fra l'*utente* e il *controllore di sistema multiaccesso*.
Questa procedura  non  supporta  messaggi  che  comprendono  piu'  di
quattro *parole di codice dati*.
Dati in formato libero:
Dati  all'interno  di una parola di codice che, in questo standard e'
limitata solamente alla sua posizione e lunghezza.
Dati non prescritti:
Un qualunque traffico di dati che non e' conforme al protocollo  dati
definito in questo standard.
Dati normalizzati:
La   procedura   per   mezzo  della  quale  avviene  uno  scambio  di
informazioni che usa il protocollo dati definito nel capitolo  17  di
questo standard.
Decodificabile:
Una parola di codice trasmessa sara' considerata *decodificabile* se,
dopo  che  sia  stata  ricevuta  e  dopo  che  sia stata applicata la
correzione di errore, se usata, forma una parola di codice valida fra
i codici definiti nel paragrafo 3.2.3.
Deviazione:
Una procedura per mezzo della quale un *utente* puo'  richiedere  che
le  future  *chiamate*  ad  un  particolare  indirizzo chiamato siano
reinstradate ad una destinazione alternativa.
Gateway:
Un identificativo speciale che e' usato per identificare un messaggio
relativo ad una chiamata o ad una transazione diretta  o  proveniente
da un servizio comunicazione al di fuori del sistema.
Per  gli  scopi  di  questo  standard l'identificativo interprefisso,
IPFIXI, e' anche visto come *gateway*.
Identificativo:
Un numero di 13 bit usato per scopi di identificazione.
I valori degli identificativi fra 1 e 8100 inclusi, sono attribuibili
a unita' singole o gruppi e in questo caso essi sono associati  a  un
prefisso  per  formare  un  *indirizzo*  di  20  bit.  I valori degli
identificativi oltre 8100 sono  definiti  identificativi  speciali  e
questi  non  sono  associati a nessun particolare prefisso, ne' lo e'
l'identificativo di valore 0 (DUMMYI).
Identificativo speciale:
Un   *identificativo*   con   valore   maggiore   di   8100.   Questi
*identificativi*  sono utilizzati per una varieta' di scopi speciali.
Alcuni di questi sono specificati in questo standard,  altri  possono
essere  definiti  dagli  operatori  di *sistema*. Gli *identificativi
speciali* non  sono  associati  con  un  *prefisso*  per  formare  un
*indirizzo*.
Inclusione:
Una  procedura  per  mezzo  della  quale  gli *utenti* possono essere
associati ad una *chiamata* in corso, a seguito della richiesta di un
*utente* partecipante alla *chiamata*.
Indirizzamento breve:
Il metodo usato quando gli *utenti* che partecipano ad una *chiamata*
possono essere specificati completamente da un solo *prefisso*  e  da
due  *identificativi*.  Questa  forma  di indirizzamento minimizza il
carico di segnalazione.
Indirizzo:
Un numero di 20 bit, per mezzo del quale un'unita'  o  un  gruppo  di
unita'   e'   conosciuto  all'interno  del  *sistema*.  L'*indirizzo*
comprende due campi: un *prefisso* di 7 bit e un *identificativo*  di
13 bit.
Indirizzo di gruppo:
In  indirizzo  che e' comune a piu' di una unita' e che, quando usato
come indirizzo chiamato, significa *chiamata di gruppo*. Alle  unita'
puo' essere assegnato un qualunque numero di indirizzi di gruppo.
Indirizzo selettivo:
Un  *indirizzo*  per mezzo del quale una singola unita' e' conosciuta
all'interno di un *sistema* permettendo cosi'  che  tale  unita'  sia
indirizzata in modo univoco in quel sistema.
Alle  unita'  puo'  essere  assegnato  uno qualunque degli *indirizzi
selettivi* purche' questo sia assegnato ad una ed una sola unita' del
*sistema*.
Indirizzamento esteso:
Un metodo  che  permette  che  i  dati  identificativi  dell'*utente*
chiamato  siano  inviati  al  *controllore  di  sistema multiaccesso*
quando le informazioni della *chiamata* non possono essere  contenute
in  una  singola  parola  di codice di indirizzo. Queste informazioni
dell'*utente*  chiamato  possono  essere  o  un   indirizzo   o   una
informazione  di indirizzamento in una forma diversa (p. es. le cifre
di un numero PABX).
Item:
Una trasmissione  completa  d'utente  su  un  *canale  di  traffico*,
effettuata  da uno degli *utenti* all'interno di una chiamata, e alla
conclusione della quale quell'*utente* interrompa la trasmissione.
E' possibile che una *chiamata* contenga soltanto un *item*.
Messaggio:
Una trasmissione dati continua singola che consiste di  una  sequenza
di  sincronizzazione  a parola di codice, una *parola di indirizzo* e
(opzionalmente) una o piu' *parole di codice dati* conformi a  questo
standard.
Parola di codice di indirizzo:
Una  parola  di  codice  di 64 bit conforme alle specifiche di questo
standard, dove il primo bit e' posto uguale ad "1".  Una  *parola  di
codice  di  indirizzo*  e'  sempre  la  prima  parola di codice in un
qualunque *messaggio* e definisce la natura del *messaggio* stesso.
Parola di codice dati:
Una parola di codice di 64 bit conforme  alle  specifiche  di  questo
standard,  dove  il  primo  bit  e' posto uguale a "0". Le *parole di
codice dati* sono concatenate a *parole di  codice  di  indirizzo*  e
integrano l'informazione nella *parola di codice di indirizzo*.
Prefisso:
I  7  bit piu' significativi di un *indirizzo*. Normalmente le unita'
all'interno di una flotta avranno lo  stesso  *prefisso*  poiche'  le
chiamate  fra unita' e gruppi con lo stesso *prefisso* possono essere
fatte  senza  l'uso  di  procedure  di  *indirizzamento  esteso*.  Un
*prefisso*  e' relativo soltanto a *indirizzi selettivi* e *indirizzi
di gruppo*.
Registrazione:
Una procedura che conferma che la *unita' radio* e' in una *sessione*
in un *sistema*.  Le  procedure  di  *registrazione*  possono  essere
iniziate  a  seguito  della  richiesta  del  *controllore  di sistema
multiaccesso* o per iniziativa della *unita' radio* a  seconda  delle
circostanze della *registrazione*.
Riservato:
Le  *parole  di codice* o *campi*, che sono definiti come *riservati*
in questo standard, sono destinati ad essere usati nelle future  fasi
di  standardizzazione  e  non  potranno  essere utilizzati nella fase
provvisoria per trasporto di informazioni. I *campi riservati* devono
essere impostati ai  valori  di  definizione  specificati  in  questo
standard.
Scorta:
Le  *parole di codice* e i *campi* che sono definiti come scorta sono
disponibili per essere usati  liberamente  nei  sistemi  p.  es.  per
personalizzazione  del sistema purche' non siano violati i vincoli di
questo standard. L'uso dei *campi* e delle *parole  di  codice*  *non
usate* puo' variare da *sistema* a *sistema*.
Sessione:
Una *sessione* e' un periodo di operazione associata ad un *sistema*.
Una  sessione  in  un  sistema inizia quando l'*unita' radio* diventa
*attiva sul canale* di controllo di tale sistema, o dopo essere stata
accesa o dopo essere stata *attiva sul canale*  di  controllo  di  un
*sistema*  differente. Una *sessione* finisce o quando la *unita' ra-
dio* e' spenta o quando inizia la *sessione* successiva.
Sistema:
La  totalita'  delle  apparecchiature  richieste   per   fornire   le
possibilita'  di  comunicazione  associate  con  un  singolo  *codice
identificativo di sistema*. I sistemi possono  essere  combinati  per
formare  reti  di  comunicazioni  piu'  grandi,  ma la definizione di
sistemi e metodi di combinazione di questi non  sono  compresi  nello
scopo di questo standard.
Stato di riposo:
Una *unita' radio* e' nello stato di riposo in un sistema quando essa
e'  *attiva su un canale* di controllo appartenente a quel *sistema*,
non e' in quel momento impegnata in uno scambio di *messaggi*  e  non
ha in corso richieste di trasferimento messaggi.
Stazione radio base:
La  totalita'  dei  ricevitori  e  dei  trasmettitori  gestiti  da un
*controllore di sistema multiaccesso* in ogni sito.
Tentativo di accesso casuale:
Il metodo per  mezzo  del  quale  una  *unita'  radio*  trasmette  un
*messaggio*  non  richiesto  al *controllore di sistema multiaccesso*
sul *canale di controllo*.
Il metodo richiede che l'*unita'  radio*  ripeta  il  *messaggio*  di
accesso  casuale  se non e' ricevuto il *messaggio* di risposta entro
un tempo di attesa determinato.
Ulteriori ripetizioni sono  richieste  in  assenza  di  un  riscontro
adeguato,  fin tanto che non si raggiunge un predeterminato numero di
ripetizioni. In questo standard un  *tentativo  di  accesso  casuale*
copre  il  periodo dall'inizio della transazione alla ricezione di un
riscontro adeguato o allo scadere di un contatore.
Terminale d'utente a connessione diretta (LU):
Un terminale  d'utente  a  cui  e'  stato  attribuito  un  *indirizzo
selettivo*,   connesso   direttamente   al  *controllore  di  sistema
multiaccesso* attraverso un mezzo diverso da quello radio al quale si
applica questo standard.
Transazione
Uno scambio completo di informazioni  che  consiste  di  uno  o  piu'
*messaggi*   fra   un   *utente*   e   il   *controllore  di  sistema
multiaccesso*, o un altro  *utente*  attraverso  il  *controllore  di
sistema multiaccesso*.
Unita' chiamata (o Gruppo):
L'unita' o gruppo di unita' che un'*unita' chiamante* identifica come
il  destinatario (i) desiderato di una chiamata. L'*unita' chiamata o
gruppo chiamato* riceve questa denominazione per  la  durata  di  una
*chiamata*  e  questa  convenzione e' usata nei *messaggi* relativi a
quella particolare *chiamata* indipendentemente dall'origine di  tali
*messaggi*.
Unita' chiamante:
Una  *unita'  radio*  o un *terminale d'utente a connessione diretta*
che richiede una *chiamata*.
L'*unita' chiamante* riceve questa denominazione per la durata di una
*chiamata* e questa convenzione e' usata per  *messaggi*  relativi  a
quella  particolare *chiamata* indipendentemente dall'origine di tali
*messaggi*.
Unita' radio (RU):
Un mobile o un'altra stazione d'utente che si connette al sistema per
mezzo di una normale radio mobile terrestre  in  accordo  con  questo
standard.
Unita' (o gruppo) richiesto:
Una unita, o gruppo di unita', che prendono parte a una *transazione*
iniziata  dal  *controllore  del  sistema multiaccesso* o da un altro
*utente*.
Unita' richiedente:
Una *unita' radio* o un *terminale d'utente  a  connessione  diretta*
che   inizia   una  *transazione*  con  il  *controllore  di  sistema
multiaccesso* o con un altro *utente*, attraverso il *controllore  di
sistema multiaccesso*.
Utente:
Una   sorgente   o  il  destinatario  della  informazione  entro  una
*chiamata*. Il termine comprende la totalita'  delle  apparecchiature
della  stazione  d'utente  e,  dove il contesto lo permette, l'utente
dell'apparecchiatura. Un *utente* puo' essere un singolo individuo  o
un gruppo.
3. FORMATI DELLA SEGNALAZIONE
Questo paragrafo definisce i formati base della segnalazione usata da
questo  standard.  La struttura dettagliata delle parole di codice e'
definita nel paragrafo 5, e le limitazioni di temporizzazione per  la
trasmissione sono definite nel paragrafo 6.
Quanto  esposto  in questo paragrafo non preclude l'uso sul canale di
traffico di altri formati non prescritti.
3.1 Formati base
La trasmissione della segnalazione impiega una modulazione *Fast Fre-
quency Shift Keying* (FFSK)  con  un  bit  rate  di  1200  bit/s.  Le
componenti  fondamentali  dei formati di segnalazione sono illustrate
in figura 3.1.

| LET | PREAMBOLO | MESSAGGIO | h |
|     |           |           |   |
3.1. = Formati base
3.1.1  =  LET
Le trasmissioni di segnalazione saranno precedute  da  un  tempo  per
l'instaurazione del collegamento (LET) entro il quale la trasmissione
non  e'  definita  fino  a che non si raggiunge il 90 per cento della
massima potenza.
La durata del LET sara' quella specificata nei paragrafi 3.3.3.1 e 6.
3.1.2  =  PREAMBOLO
Le trasmissioni di segnalazione cominceranno con un preambolo di  bit
alternati  1010...10  in modo che il demodulatore dati del ricevitore
possa acquisire la sincronizzazione di bit. Il preambolo  consistera'
di un minimo di 16 bit e finira' con il bit zero.
3.1.3  =  MESSAGGIO
Un  messaggio  e'  una  trasmissione  contigua  che  consiste  di una
sequenza di sincronizzazione di una parola di codice, una  parola  di
codice di indirizzo e, dove opportuno, di una o piu' parole di codice
di dati (vedi 3.2).
3.1.4  = Bit di "hang-over" (H)
La  trasmissione di segnalazione terminera' con un bit di "hang-over"
zero oppure uno a seguito dell'ultimo messaggio trasmesso.
3.2 Formato del messaggio
Un messaggio consiste di una sequenza di sincronizzazione  di  parola
di codice, una parola di codice di indirizzo e, quando opportuno, una
o piu' parole dati, come mostrato in fig. 3.2. La parola di codice di
indirizzo  definisce  la  natura  del  messaggio,  e  le  parole dati
integrano l'informazione nella parola di codice di indirizzo.

| SEQUENZA DI SINCRONISMO | PAROLA DI CODICE | PAROLE DI CODICE DATI|
|    PAROLA DI CODICE     |   DI INDIRIZZO   |  (dove appropiato)   |
|                         |                  |                      |
Fig. 3-2 Formato del messaggio
3.2.1 Sequenza di sincronizzazione di una parola di codice
La  sequenza di sincronizzazione di una parola di codice e' trasmessa
per permettere ai decodificatori di agganciare la trama delle  parole
di codice. Consiste di 16 bit.
3.2.1.1  Sequenza  di  sincronizzazione  di  una parola di codice sul
canale di controllo
La sequenza di  sincronizzazione  di  una  parola  di  codice  per  i
messaggi  trasmessi  sul canale di segnalazione, SYNC, e' mostrata in
fig. 3.3.
Il bit numero 1 sara' trasmesso per primo.
bit no. 1                              16

                   | 1 1 0 0 0 1 0 0 1 1 0 1 0 1 1 1 |
                   |                                 |
fig. 3.3 Sequenza di sincronizzazione di una  parola  di  codice  sul
canale di controllo SYNC
3.2.1.2  Sequenza  di  sincronizzazione  di  una parola di codice sul
canale di traffico
La sequenza di sincronizzazione di una parola di codice per  messaggi
trasmessi su un canale di traffico, SYNT, e' mostrata in fig. 3.4.
Il  bit numero 1 sara' trasmesso per primo. Se il canale di controllo
sara' attribuito come di traffico, allora SYNT sara' usato per  tutti
i messaggi trasmessi mentre il canale e' assegnato come di traffico.
bit no. 1                              16

                   | 0 0 1 1 1 0 1 1 0 0 1 0 1 0 0 0 |
                   |                                 |
fig.  3.4  Sequenza  di  sincronizzazione di una parola di codice sul
canale di traffico. SYNT
3.2.2 Parole di codice
I messaggi saranno trasmessi in parole di codice da 64 bit.
Ciascuna parola di codice conterra' 48 bit di informazione seguiti da
16 bit di verifica. Ci sono due tipi di parole di codice,  parole  di
codice  di  indirizzo e di dati, che sono differenziate dal primo bit
(A) entro la parola di codice, vedi fig. 3.5. Il bit numero  1  sara'
trasmesso per primo.
           |   |                         |                         |
           | 1 | 2                    48 | 49                   64 |
           |   |                         |                         |
           | A |  campo di informazione  | bit di verifica parita' |
           |   |                         |                         |
no. di bit   1             47                         16
bit  1 (A)   -    Informazione binaria che con il valore 1 denota una
parola di codice di indirizzo. Il bit zero denota una  parola  codice
dati.
bit da 2 a 48  - Campo di informazione; vedi capitolo 5
bit da 49 A 64 - Bit di verifica parita'; vedi paragrafo 3.2.3.
fig. 3.5 = Struttura della parola di codice
3.2.3 = Decodifica e rivelazione degli errori
I  primi  15  bit di verifica sono derivati da un codice ciclico (63,
48). Per la decodifica, i bit da  1  a  48  della  parola  di  codice
rappresentano i coefficienti di un polinomio aventi termini da
62    15
X   a X  . Questo  polinomio  e' diviso  modulo  -2 da  un  polinomio
generante:
15    14    13    11    4    2
X   + X   + X   + X   + X  + X  + 1
I 15 bit di verifica corrispondono ai  coefficienti  dei  termini  da
14    0
X   a X   nel polinomio resto trovato effettuando la divisione.
Il  bit  di verifica finale del codice ciclico (63, 48) (bit 63 della
parola di codice) e' poi invertito. Per finire, si aggiunge un bit al
blocco dei 63 (che include il bit invertito numero  63)  per  fornire
una verifica di parita' dell'intera parola di codice di 64 bit.
Gli  algoritmi  di decodifica non sono prescritti in questo standard:
per le proprieta' di controllo degli errori delle parole  di  codice,
vedi l'Appendice 2.
3.3 Varianti nella trasmissione della segnalazione
3.3.1 Formato del messaggio singolo
Il  Formato  per le trasmissioni di segnalazione che contiene un solo
messaggio e' mostrato in fig. 3.6

| LET | PREAMBOLO | MESSAGGIO | H |
|     |           |           |   |
Fig. 3.6 Formato di un messaggio singolo
3.3.2 Formato per i messaggi multipli sul canale di traffico
Il Formato per la trasmissione  di  segnalazione  standardizzata  che
contiene  piu'  di  un  messaggio  e'  mostrato in figura 3.7. Questo
formato dovra' essere usato solo sui canali di traffico.

| LET | PREAMBOLO | MESSAGGIO | BIT ALTERNATI | MESSAGGIO|
|     |           |           |               |          |
Fig. 3.7 = Formato di un messaggio multiplo
Per i messaggi multipli trasmessi da una *unita' radio*, ci  dovranno
essere 16 bit di alternanza fra i messaggi.
Per  i  messaggi  multipli  trasmessi dal TSC i bit alternati possono
essere inseriti fra i messaggi come richiesto.
Il bit finale di una qualunque sequenza di bit alternati  (prima  del
messaggio successivo) deve essere uno zero.
3.3.3 Formati sul canale di controllo uscente
3.3.3.1 Formato base sul canale di controllo
La  sequenza  di  partenza  per  una  trasmissione  che  inizi da una
stazione radio base  sul  canale  di  controllo  dovra'  essere  come
mostrato in fig. 3.8.

    | LET | PREAMBOLO | SYNC | ADD1 | CCSC | ADD2 | CCSC | ADD3 |
    |     |           |      |      |      |      |      |      |
| < - inizio sequenza -> | < - 1 slot ->|<- 1 slot
->|
LET       - Tempo stabilito per il collegamento di almeno 6 periodi
di bit (5 ms)
PREAMBOLO - Almeno 16 bit in sequenza alternata, che finisce con bit
zero
SYNC      - Sequenza di sincronizzazione della parola di codice del
canale di controllo; si veda 3.2.1.1.
ADDN      - Parole di codice di indirizzo (un qualsiasi messaggio
appropriato): si veda paragrafo 5
CCSC      - Parola di codice di sistema sul canale di controllo; si
veda paragrafo 5.1.
Fig. 3.8 = Formato base del canale di controllo
Dopo la sequenza di partenza il TSC dovra' dividere il tempo in slot,
ciascuno comprendente due parole di codice. La prima parola di codice
di  uno  slot dovra' essere la Parola di Codice di Sistema sul Canale
di Controllo (CCSC), a meno che  non  sia  stata  sostituita  da  una
parola  di  codice  di  dati  di  un messaggio precedente. La seconda
parola di codice di uno slot dovra' essere una parola  di  codice  di
indirizzo,  a  meno  che  non  sia  stata sostituita da una parola di
codice di dati (si veda 3.3.3.2).
Ogni parola  di  codice  di  indirizzo  in  uno  slot  dovra'  essere
preceduta da una CCSC. La CCSC identifica il sistema alle *unita' ra-
dio*   e  fornisce  la  sincronizzazione  di  "slot"  sul  canale  di
controllo. Essa e' una parola di codice dati nella  quale  i  32  bit
finali  formano il preambolo e la sequenza di sincronizzazione per la
parola di indirizzo seguente (si veda 5.1).
La parola di indirizzo MARK (si veda 5.5.4.1) puo'  essere  trasmessa
dal  TSC  su  un  canale  da poco designato come controllo durante il
periodo permesso alle *unita' radio* per localizzare  e  identificare
il canale di controllo (si veda 6.1.1).
3.3.3.2 Spostamento delle parole dati
Quando  le  parole  dati  sono  trasmesse come parte di un messaggio,
sostituiscono le CCSC e le parole di indirizzo,  come  illustrato  in
fig.   3.9.  Le  *unita'  radio*  devono  essere  capaci  di  operare
correttamente malgrado lo spostamento (vedi paragrafo 6). Il TSC  non
dovra' spostare piu' di due CCSC in "timeslot" consecutivi.

| CCSC | ADDn | DCW1 | DCW2 | DCW3 | DCW4 | CCSC | ADDn+1 |
|      |      |      |      |      |      |      |        |
| < - 1 slot ->| < - 1 slot ->| < - 1 slot ->| <
- 1 slot  -> |
CCSC  -  Parola di Codice di Sistema sul Canale di Controllo
ADDn  -  Parola di codice di indirizzo (qualunque messaggio
appropriato)
DCWm  -  Parole di codice dati nel messaggio
Fig. 3.9 = Esempio di spostamento delle parole dati
Quando  un  messaggio  include  un numero dispari di parole dati, una
parola dati di "riempimento" dovra' essere aggiunta al messaggio (per
mantenere la struttura degli "slot"); il contenuto della parola  dati
di riempimento non e' prescritto in questo standard. Si veda anche il
paragrafo 7.2.5.
4. INDIRIZZAMENTO
L'indirizzo  dell'unita' abilita il TSC a riconoscere la sorgente dei
messaggi e/o indirizzare i  messaggi  ad  una  particolare  unita'  o
gruppo  di  unita'.  Inoltre  il  TSC  puo'  usare  gli indirizzi per
regolare l'accesso al sistema.
Questo standard permette una notevole flessibilita' nel modo  in  cui
possono  essere  attribuiti gli indirizzi di unita'. In ogni caso gli
operatori di sistema non dovranno attribuire indirizzi in  modo  tale
che  due  unita',  che usino lo stesso indirizzo individuale, possano
operare contemporaneamente in un sistema. Inoltre questo standard non
permette il riuso dell'indirizzo entro sistemi inter connessi.
Il protocollo permette oltre 32000 codici identificativi di sistema e
oltre  un  milione  di  indirizzi.  Ad  una  unita'  possono   essere
attribuiti diversi indirizzi per ciascun sistema in cui deve operare,
oppure puo' avere lo stesso indirizzo in piu' sistemi.
Gli  indirizzi  di unita' possono essere usati per unita' o gruppi di
unita'. Un gruppo puo' essere formato attribuendo un indirizzo comune
a tutti i membri del gruppo. Tutte le unita' dovranno avere almeno un
indirizzo individuale.
Gli indirizzi individuali e di gruppo consistono di un prefisso di  7
bit  e  un  identificativo    di 13 bit. Normalmente le unita' di una
stessa flotta condividono lo stesso prefisso, poiche' questo permette
di  utilizzare  procedure  di   indirizzamento   breve   durante   la
costruzione della chiamata. Gli identificativi attribuiti alle unita'
devono essere i numeri binari equivalenti ai numeri decimali compresi
tra 1 e 8100 inclusi.
Il  valore  0  non  dovra'  essere  attribuito a nessuna unita' ed e'
definito  come  l'identificativo  "di  riempimento",  DUMMYI;  questo
identificativo puo' essere usato come un valore nullo.
I valori degli identificativi oltre 8100 sono definiti identificativi
speciali  e  non  sono disponibili per essere attribuiti alle unita'.
L'uso di questi identificativi speciali permette di avere  in  questo
standard  di  protocollo  un  certo numero di procedure e prestazioni
addizionali. Alcuni identificativi speciali sono definiti  *gateway*.
Questi  sono  utilizzati per chiamate che comportano la connessione a
reti di comunicazione esterne al sistema.
Il numero identificativo e gli  identificativi  speciali  non  devono
avere  un  prefisso associato, il prefisso e' significativo solamente
per gli indirizzi selettivi e di gruppo.
L'identificativo  che  chiama  tutti  in  tutto  il  sistema  ed   e'
applicabile  a  tutte  le  unita' (indipendentemente dal prefisso) e'
definito ALLI.
L'indirizzo selettivo del TSC e' definito TSCI; questo identificativo
e' lo stesso per tutti i TSC.
Gli identificativi speciali sono impiegati anche all'interno di certe
procedure di chiamata descritte in questo standard. Questi includono:
SDMI    : e' usato nella procedura messaggi dati brevi;
DIVERTI : e' usato nelle procedure di deviazione di chiamata;
INCI    : e' usato dal TSC quando verifica la disponibilita' di una
unita' a cui e' richiesto di essere inclusa in una
chiamata;
e REGI  : e' usato dal TSC per le procedure di registrazione.
Le unita' possono richiedere le chiamate alle estensioni PABX  usando
le  procedure  di  indirizzamento  breve,  provvisto  che  il  numero
dell'estensione puo' essere rappresentato da  13  bit.  Una  chiamata
puo'  essere indirizzata a quattro diversi PABX, come precedentemente
concordato tra l'operatore  di  sistema  e  l'utente  radio,  il  TSC
determinera'  l'appropriato centralino dal riferimento dell'indirizzo
della *unita' radio* chiamante. Chiamate a destinazioni PABX che  non
possono  essere  eseguite  con  le  procedure di indirizzamento breve
usano l'identificativo di *gateway* PABX, PABXI, e  le  procedure  di
indirizzamento esteso.
Le  chiamate  fra  unita'  che  non  condividono  lo  stesso prefisso
richiedono l'uso delle procedure di indirizzamento esteso.  Per  tali
chiamate  l'identificativo speciale appropriato e' IPFIXI.
Significato                  Notazione     Identificativo
Identificativo generale di sist.         ALLI          8191
Identificativo del TSC                   TSCI          8190
Identificativo interprefisso             IPFIXI        8189
Identificativo per messaggi dati brevi   SDMI          8188
Identificativo di deviazione             DIVERTI       8187
Identificativo di inclusione             INCI          8186
Identificativo di registrazione          REGI          8185
Riservati per future allocazioni          -          8181-8184
Di riserva per personalizzazioni di
sistema                                   -          8136-8180
Riservati per future allocazioni          -          8103-8120
Identificativo di porte PABX             PABXI         8102
Identificativo di utente
(individuali e di gruppo)                 -             1-8100
Identificativo di riempimento           DUMMYI          0
tav. 4-1 Schema di numerazione degli identificativi


5. STRUTTURE DELLE PAROLE DI CODICE
Questo  capitolo elenca le parole di codice usate nei messaggi stand-
ard e definisce la loro struttura. Viene data una  breve  descrizione
dell'uso  dei  messaggi, ma i lettori dovranno riferirsi ai paragrafi
delle procedure per una definizione completa del loro uso.  I lettori
possono trovare utile studiare le procedure tutte  insieme  piuttosto
che di seguito
Non  e' una richiesta mandatoria ne' per il TSC ne' per le unita' ra-
dio capire il significato di tutti i messaggi di questo  standard.  I
messaggi  che  debbono  essere  usati  dipenderanno dalle prestazioni
implementate nel TSC e nelle unita' radio; i paragrafi  delle  proce-
dure definiscono quali messaggi siano richiesti.
Campi standardizzati
Le  parole  di codice sono mostrate divise nei loro campi costituenti
con una definizione del significato di ciascun campo. I  campi  delle
parole  di codice dovranno essere impostati al valore appropriato. Il
meccanismo di trasmissione dei campi e' che il bit piu' significativo
deve essere trasmesso per primo.
In questo standard, il valore numerico di un campo e' espresso sia in
forma equivalente decimale della sequenza di bit considerata con  gli
zeri  iniziali  soppressi, sia in forma binaria. I valori binari sono
mostrati racchiusi fra apostrofi  es.  Type  '11',  escluso  che  nei
diagrammi delle parole di codice in questo paragrafo.
La  maggior parte delle parole di codice contiene un prefisso e uno o
due identificativi. Quando non si richiede che un  prefisso  completi
un  indirizzo  (p.  es.:  per l'identificativo speciali ALLI), questa
parte puo' essere impostata ad un valore arbitrario e  in  ricezione,
si dovra' tener conto che il suo valore non ha alcun significato.
Campi riservati
Alcuni  campi  sono  definiti  "riservati".  Negli sviluppi futuri di
questo standard, tutto un campo riservato, o una sua  parte,  possono
essere  destinati  a  scopi  specifici.  Qualunque sia l'utilizzo, si
dovra' fare in modo che non  causi  che  una  qualunque  applicazione
esistente  di  questo standard cessi di essere conforme allo standard
stesso e non venga a subire una riduzione  della  sua  funzionalita'.
Nessuna  procedura  esistente  ne'  i  significati  gia' definiti dei
messaggi  dovranno  cambiare  per  portare  in  servizio   un   campo
riservato.
Percio'  le apparecchiature conformi a questa edizione dello standard
dovranno, in trasmissione, fissare i campi riservati  allo  specifico
valore  iniziale  e,  in  ricezione,  considereranno che i valori dei
campi riservati non hanno significato. Apparecchiature che  capiscono
l'applicazione   di   qualunque   campo   riservato,   dovranno,   in
trasmissione, notare che l'apparecchiatura  del  destinatario  potra'
attribuire  nessun  significato  a  quel  campo, oppure in ricezione,
dovra' essere preparata ad accettare i valori di definizione di  quel
campo.
Campi e parole di codice di scorta
sono disponibili campi e parole di codice "di scorta" disponibili per
la  personalizzazione  dei servizi (vedi paragrafo 5.2). I campi e le
parole di codice non saranno mai usati in questo standard, ma possono
essere destinati a scopi specifici in una qualunque  applicazione  di
questo  standard. Nelle applicazioni dove sono impiegati i campi e le
parole di codice di scorta, dovranno essere definite delle regole che
governino il loro uso. Un qualunque impiego di questi campi e  parole
di  codice  di riserva non dovra' modificare il significato di quelli
standardizzati.
A meno che la *unita' radio* non conosca il significato dei  campi  e
delle  parole  di  codice di riserva del sistema in cui sta operando,
essa  non  dovra'  trasmettere  messaggi  di  scorta  al   TSC,   ne'
intraprendere  azioni  alla  ricezione di messaggi di scorta dal TSC,
ne' usare campi di scorta nei messaggi  standardizzati  ricevuti  dal
TSC.
5.1 Parola di Codice di Sistema sul Canale di Controllo (CCSC)
La  parola  di  Codice  di  Sistema  sul  Canale  di  Controllo viene
trasmessa dal TSC sul canale di controllo per permettere  all'*unita'
radio* di identificare il sistema e di fornire la sincronizzazione di
slot  sul  canale  di  controllo  (vedi paragrafo 3.3.3). Essa e' una
parola di codice dati, strutturata come mostrata di seguito.

        | 0 | SYS | CCS |    PREAMBOLO     |         P        |
        |   |     |     | 1010101010101010 | 1100010011010111 |
        |   |     |     |                  |                  |
no. di bit       1     15       16       16                 16
SYS       - Codice identificativo di sistema del sistema che trasmet-
te. Non sono permessi  valori del SYS che comportano la
generazione di una sequenza di sincronizzazione della
parola di codice del canale di controllo, SYNC, in una
qualsiasi parte dei 48 bit di informazione del CCSC.
CCS       - Sequenza di Completamento della Parola di codice, scelta
in modo che i bit P di verifica parita' formino sempre la
sequenza di sincronizzazione della parola di codice del
canale di controllo. I valori dei bit del CCS dipenderan-
no dal codice identificativo di sistema; in Appendice 3
viene dato un algoritmo per la generazione del CCS.
PREAMBOLO - Alternanza di bit di preambolo che terminano con '0'.
P         - bit di verifica parita'.
Questi completano la parola di codice e formano anche la
sequenza di sincronizzazione della parola di codice del
canale di controllo, SYNC (paragrafo 3.2.1.1).
5.2 Struttura generale delle parole di codice d'indirizzo
C'e' una struttura generale della parola di codice di  indirizzo  che
e' divisa in 8 categorie, e una struttura speciale per i messaggi "Go
To  channel"  (vedi 5.4). La struttura generale e quella dei GTC sono
distinguibili per i 22 bit della parola di codice; il  bit  22  della
struttura  generale  e'  sempre '1', mentre il bit 22 della parola di
codice GTC e' posto come '0'.
La struttura generale piu' comune e' mostrata sotto.
no. di bit 1   7     13    1   3            23                16

|1 |PFIX |IDENT1 |1 |CAT |     ALTRI  CAMPI     |  PARITA' |
|  |     |       |  |    |                      |          |
:
:       2     3       18

Messaggi di categoria '000'  |000 | TYPE| FUNC| PARAMETRI|
                             |    |     |     |          |
:    :     :     :
:
                             :    | 00  | FUNC|      8 Alhoa
                             :    |     |     |
                             :    | 01  | FUNC|      8 Riscontri
                             :    |     |     |
:    | 10  | FUNC|      8 richieste/Ahoy
                             :    |     |     |
                             :    | 11  | FUNC|      8 Miscellanei
                             :    |     |     |
:    :  1          22

Messaggi di categoria '001'  |001 | TYPE|   PARAMETRI    |
                             |    |     |                |
:
                             :    |  0  |   messaggio ad indirizzo
                             :    |     |   singolo
                             :    |  1  |   messaggio dati breve
                             :    |     |
:    :

Categoria da '010' ad '111'  | 010 |        riservato
                             |     |
                             | 011 |        scorta
                             |     |
                             | 100 |        scorta
                             |     |
                             | 101 |        riservato
                             |     |
                             | 110 |        riservato
                             |     |
                             | 111 |        riservato
                             |     |
Le  categorie  zero  e uno (CAT = '000' e '001') contengono parole di
codice standardizzate. Le parole di codice "riservate" sono destinate
a future espansioni del gruppo di messaggi standard, mentre le parole
di codice "di riserva" possono essere usate per personalizzazione dei
servizi.
Si puo' anticipare che le categorie riservate potrebbero essere usate
per la definizione di protocolli di *polling* e di comunicazione dati
ecc. in una futura fase di standardizzazione.
5.3 Lista delle parole di codice di indirizzo
Mnemonico   Significativo                  Paragrafo
Messaggio GTC    GTC         Comando Go To Channel          5.4
Messaggio CAT '000'                                         5.5
TYPE '00'                    Inviti di Alhoa                5.5.1
ALH         generale
ALHS        esclusi dati standard
ALHD        escluse le chiamate semplici
ALHE        solo emergenza
ALHR        registrazione o emergenza
ALHX        escluso le registrazioni
ALHF        modo di riserva
riservato
TYPE '01'                    Riscontri                      5.5.2
ACK         generale
ACKI        intermedio
ACKQ        chiamata accordata
ACKX        messaggio respinto
ACKV        unita' chiamata non disponibile
ACKE        emergenza
ACKT        prova sull'indirizzo dato
ACKB        riserva/ACK negativo
TYPE '10'                  Richieste(inviate dalle R.U.):   5.5.3.1
RQS         semplice                       5.5.3.1.1
RQD         dati standard                  5.5.3.1.2
RQX         cancellazione/annullamento     5.5.3.1.3
RQT         deviazione                     5.5.3.1.4
RQE         emergenza                      5.5.3.1.5
RQR         registrazione                  5.5.3.1.6
RQQ         di stato                       5.5.3.1.7
RQC         dati brevi                     5.5.3.1.8
Ahoys (inviti dal TSC):        5.5.3.2
AHY         verifica di disponibilita'
generale                       5.5.3.2.1
riservato                                  5.5.3.2.2
AHYX        cancella allarme /
stato di attesa                5.5.3.2.3
riservato                                  5.5.3.2.4
riservato                                  5.5.3.2.5
riservato                                  5.5.3.2.6
AHYQ        messaggio di stato             5.5.3.2.7
AHYC        invio di dati brevi            5.5.3.2.8
TYPE '11'                    Miscellanei                    5.5.4
MARK        marca del canale di controllo  5.5.4.1
MAINT       manutenzione chiamata          5.5.4.2
CLAER       abbattimento chiamata          5.5.4.3
MOVE        spostamento del canale di
controllo                      5.5.4.4
BCAST       diffusione                     5.5.4.5
Messaggi CAT '001':                                         5.6
TYPE '0'                     messaggi di indirizzo singolo: 5.6.1
SAMO        uscente                        5.6.1.1
entrante                       5.6.1.2
SAMIU       entrante non richiesto         5.6.1.2.1
SAMIS       entrante richiesto             5.6.1.2.2
TYPE '1'         HEAD        messaggi dati brevi            5.6.2
Messaggi CAT '010'  riservati
Messaggi CAT '011'  scorta
Messaggi CAT '100'  scorta
Messaggi CAT '101'  riservati
Messaggi CAT '110'  riservati
Messaggi CAT '111'  riservati
5.4 Messaggio per canale di traffico Go To Channel, GTC
Questo  messaggio  e'  trasmesso sul canale di controllo dal TSC alle
*unita' radio*. E' diretto  alle  *unita'  radio*  in  indirizzo  per
commutarle su un determinato canale e procedere con la comunicazione.
Questo messaggio puo' essere trasmesso anche su un canale di traffico
per  spostare  le  *unita'  radio*  gia' in comunicazione su un altro
canale  di  traffico  sostitutivo.   Quando   le   unita'   si   sono
risintonizzate sul nuovo canale, la comunicazione puo' continuare.

          | 1 | PFIX | IDENT1 | 0 | D | CHAN | IDENT2 | (N) | P |
          |   |      |        |   |   |      |        |     |   |
no. di bit  1     7      13     1   1    10      13      2    16
PFIX   - Prefisso di unita' o di gruppo
IDENT1 - *utente* o *gateway* chiamata:
Identificativo - per una chiamata a prefisso comune, una
chiamata da PABX, o per una chiamata di
inclusione.
Identificativo - per una chiamata interprefisso, quando
il messaggio e' mandato all'*utente*
chiamato.
IPFIXI         - per una chiamata interprefisso, quando
il messaggio e' mandato all'*utente*
chiamante.
ALLI           - per una chiamata all'intero sistema
PABXI          - per una chiamata ad una estensione PABX
D       -   '0' se le *unita' radio* non dovranno silenziare l'audio
(per comunicazioni di conversazione).
'1' se le *unita' radio* indirizzate dovranno silenziare
l'audio (per comunicazione dati), e non serve mandare
i messaggi di manutenzione entro i brani di
trasmissione a meno che non sia richiesto dal sistema
con predisposizioni.
CHAN    -   identifica il numero del canale allocato
IDENT2  -   *utente* o *gateway* chiamante:
Identificativo - per una chiamata a prefisso comune a una
unita' o un gruppo, o generale, o una
chiamata ad una estensione PABX.
Identificativo - per una chiamata interprefisso quando il
messaggio sia mandato all'*utente*
chiamante.
IPFIXI         - per una chiamata interprefisso quando il
messaggio sia mandato all'*utente*
chiamato
PABXI          - per una chiamata da una estensione PABX
INCI           - per una chiamata di inclusione
(N)     -   Numero di Aloha
Vedi il protocollo ad accesso casuale (paragrafo 7).
P       -   Bit di verifica parita'.
5.5 Messaggio di categoria '000'
5.5.1 Messaggi di Aloha (tipo '00')
Questi  messaggi sono trasmessi sul canale di controllo dal TSC, vedi
paragrafo 7. Essi invitano le *unita' radio* a  trasmettere  messaggi
ad  accesso  casuale  formati  da  una singola parola di codice nella
trama di "timeslot" indicata. Un messaggio di Aloha puo' anche essere
usato per richiedere una risposta da una *unita'  radio*  indirizzata
selettivamente.

| 1| PFIX| IDENT1| 1| CAT | TYPE| FUNC| CHAN4| WT| RSVD| (M)| (N)| P|
|  |     |       |  | 000 |  00 |     |      |   |     |    |    |  |
|  |     |       |  |     |     |     |      |   |     |    |    |  |
1    7      13    1   3     2     3      4    3    2     5    4  16
PF1X    - Prefisso (vedi anche IDENT1)
IDENT1  - PFIX/IDENT1 specifica le *unita' radio* che sono invitate a
trasmettere. Sono usati soltanto gli (M) bit meno
significativi dei 20 dell'indirizzo; i rimanenti bit
nell'indirizzo possono essere impostati arbitrariamente.
CAT     - '000'
TYPE    - '00'
FUNC    - Specifica le funzioni dell'invito di Aloha:
'000' ALH  invitato un qualsiasi messaggio a parola singola
'000' ALHS invitati tutti i messaggi escluso RQD
'010' ALHD invitati tutti i messaggi escluso RQS
'011' ALHE invitate soltanto le richieste di emergenza RQE
'100' ALHR invitate le registrazioni RQR e le richieste di
emergenza RQE
'101' ALHX invitati tutti i messaggi escluso RQR
'110' ALHF modo di riserva: invitati soltanto i messaggi
dalle *unita' radio* che conoscono il modo di
rinvio usato dal sistema.
Il modo di riserva e' un modo di operare
personalizzato usato soltanto in caso di mal
funzionamento degli apparati.
'111' riservato per futuro uso.
Le regole che definiscono le funzioni Alhoa in modo
appropriato ai messaggi di accesso casuale
personalizzati sono dipendenti dal sistema.
CHAN4   - I quattro bit meno significativi del numero di canale del
canale di accesso su cui viene inviato il messaggio (per
proteggersi contro inclusioni indebite (segnali dovuti a
prodotti di intermodulazione o segnali interferenti).
WT      - Parametro di ritardo per trasmissioni ripetute.
Vedi il protocollo ad accesso casuale (paragrafo 7).
RSVD    - Riservato per definizioni future. Valori iniziale = '00'
(M)     - Qualificatore di indirizzo.
Vedi protocollo ad accesso casuale (paragrafo 7).
(N)     - Numero di Aloha.
Vedi protocollo ad accesso casuale (paragrafo 7).
P       - Bit di verifica parita'.
5.5.2 Messaggi di riscontro (tipo '01')
Questi  messaggi  possono  essere  mandati dal TSC durante vari stadi
della costruzione della chiamata, e da una *unita' radio* in risposta
ad un messaggio del TSC che richiede una replica.
La  struttura  base  dei  riscontri  e'  illustrata  sotto,  ma   per
chiarezza, essa e' mostrata separatamente per il TSC e per le *unita'
radio* nei sottoparagrafi 5.5.2.1 e 5.5.2.2 rispettivamente.

| 1| PFIX | IDENT1 | 1 | CAT | TYPE | FUNC | IDENT2 | QUAL | (N)| P |
|  |      |        |   | 000 |  01  |      |        |      |    |   |
|  |      |        |   |     |      |      |        |      |    |   |
1    7      13      1    3     2       3      13       1     4   16
PFIX    - Prefisso
IDENT1  - Identificativo dell'*utente* o *gateway* chiamante.
(Questo e' l'*utente* o *gateway* chiamante nella chiamata
per la quale e' inviato il riscontro).
CAT     - '000'
TYPE    - '01'
FUNC    - Specifica le funzioni del riscontro
'000' ACK   Riscontro generale
'001' ACHKI Riscontro intermedio, segue altra segnalazione
'010' ACHQ  Riscontro chiamata accodata
'011' ACKX  Riscontro, messaggio rifiutato
'100' ACKV  Riscontro, unita' chiamata non disponibile
'101' ACKE  Riscontro, chiamata di emergenza
'110' ACKT  Riscontro, prova all'indirizzo dato
'111' ACKB  Riscontro, richiamata o riscontro negativo
IDENT2  - Identificativo dell'*utente* o di *gateway* chiamante.
(Questo e' l'identificativo dell'*utente* o della *gateway*
che ha originato la chiamata alla quale e' inviato il
riscontro.)
QUAL    - Qualifica la funzione (FUNC) del riscontro.
(N)     - Numero di Aloha nei messaggi trasmessi dal TSC.
Riservato nei messaggi trasmessi dalle *unita' radio*.
Valore iniziale = '000'.
P       - Bit di verifica parita'.
5.5.2.1 Messaggi di riscontro mandati dal TSC
I  messaggi di riscontro possono essere mandati dal TSC, durante vari
stati della costruzione della chiamata (o durante  transazioni),  per
indicare  la  progressione  della chiamata. Parola (e) di codice dati
possono essere aggiunte ad una parola di codice di indirizzo ACKT per
trasportare ulteriori  informazioni,  in  dipendenza  del  valore  di
IDENT1.
Parola di codice di indirizzo di riscontro:

| 1| PFIX | IDENT1 | 1 | CAT | TYPE | FUNC | IDENT2 | QUAL | (N)| P |
|  |      |        |   | 000 |  01  |      |        |      |    |   |
|  |      |        |   |     |      |      |        |      |    |   |
1    7      13      1    3     2       3      13       1     4   16
PF1X    - Prefisso della *unita' radio* chiamante.
IDENT1  - *Utente* o *gateway* chiamante.
Identificativo - per la chiamata a prefisso comune
IPFIXI         - per la chiamata interprefisso
ALLI           - per la chiamata generale di sistema
PABXI          - per la chiamata ad una estensione PABX
TSCI           - per una transazione RQQ o RQC con il TSC
DIVERTI        - per la cancellazione generale da parte del
destinatario della deviazione.
In ACKT (QUAL=0), IDENT1 e' l'identificativo della
deviazione o del *gateway*; se IDENT1=IPFIXI, PABXI
l'indirizzo della deviazione e' dato nelle parole di codice
aggiunte (vedi sotto). Se una chiamata ad un indirizzo
individuale e' stata deviata a un indirizzo di gruppo, o
viceversa, IDENT1 in ACKT e' posto uguale a IPFIXI e
l'indirizzo di deviazione e' dato nella parola di codice
aggiunta (con il bit GF posto correttamente).
Nei riscontri a RQR, IDENT1 = REGI.
CAT     - '000'
TYPE    - '01'
FUNC    - ACK, ACKI, ACKQ, ACKX, ACKV, ACKE, ACKT o ACKB
IDENT2  - Identificativo dell'*unita' radio* chiamante.
QUAL    - Qualifica la funzione (FUNC) del riscontro.
Vedi sotto.
(N)     - Numero di Aloha.
Vedi protocollo di accesso casuale (paragrafo 7).
P       - Bit di verifica parita'.
Parole  di  codice  dati che seguono la parola di codice di indirizzo
ACKT (QUAL = 0)
Quando ACKT (QUAL = 0) e' trasmesso dal TSC possono  essere  aggiunte
fino  a  tre  parole  di  codice  dati  per  portare  l'indirizzo  di
deviazione o informazioni di selezione.
La forma di queste parole  di  codice  dati  dipende  dal  valore  di
IDENT1.
a. Se IDENT1 = PABXI  allora e' aggiunta a ACKT (QUAL = 0) una sola
parola di codice dati con la seguente
struttura:

                   | 1 | RSVD | SP | PARAMETERS | P |
                   |   |      |    |            |   |
1    10     1       36      16
RSVD       - Riservato per definizioni future.
Valore iniziale = tutti '0'.
SP         - '0' per un numero di estensione PABX "lungo"
'1' per un numero di estensione che puo' essere
rappresentato da 13 bit
PARAMETERS - Vedi successivamente i formati dei parametri.
P          - Bit di verifica di parita'
Formato dei parametri

             |     |     |     |     |     |     |     |     |     |
Se SP = '0'  | BCD1| BCD2| BCD3| BCD4| BCD5| BCD6| BCD7| BCD8| BCD9|
             |     |     |     |     |     |     |     |     |     |
4     4     4     4     4     4     4     4     4
BCDn - gruppi BCD che rappresentano le cifre selezionate
dalla destinazione PABX di deviazione, codificate
secondo la tavola dell'Appendice 5. Le cifre BCD
sono trasmesse nell'ordine selezionato.

             |              |              |              |
Se SP = '1'  |     RSVD     |  CENTRALINO  |    NUMERO    |
             |              |              |              |
21             2              13
RSVD - riservato per definizione futura.
Valore iniziale = tutti "0"
CENTRALINO - indica l'appropriato PABX.
NUMERO - numero dell'estensione PABX.
b. Se IDENT1 = IPFIXI  allora e' aggiunta una sola parola di codice
dati a ACKT (QUAL=0):

                   | 0 | RSVD | GF | PFIXT | IDENTT | P |
                   |   |      |    |       |        |   |

    
                     1 26 1 7 13 16 
RSVD - riservato per definizione futura. 
             Valore iniziale = tutti '0'. 
GF - '0' se l'indirizzo di deviazione e' un indirizzo 
                 individuale 
             '1' se l'indirizzo di deviazione e' un indirizzo 
                 di gruppo 
PFIXT - Prefisso dell'indirizzo di deviazione 
IDENTT - Identificativo dell'indirizzo di deviazione 
P - Bit di verifica di parita'. 
Riscontri inviati alle  *unita'  radio*  chiamanti  per  indicare  la
progressione di una chiamata semplice o di emergenza (come  richiesto
da un messaggio RQS o RQE) 
ACKI (QUAL=0) - Allertata l'unita' chiamata ma l'utente/il terminale 
                dati non e' pronto. 
ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue altra segnalazione. 
ACKQ (QUAL=0) - Tutti i canali di traffico sono usati. Il TSC ha 
                accodato la chiamata. 
ACKQ (QUAL=1) - Conflitto di chiamate in progresso (per esempio 
                l'unita' chiamata e' occupata) oppure e' piu' alta in 
                coda. Il TSC ha accodato la chiamata. 
ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; richiesta respinta. 
ACKX (QUAL=1) - Sistema sovraccarico; richiesta respinta. 
ACKV (QUAL=0) - Unita' chiamata non in contatto radio o costruzione 
                della chiamata interrotta. 
ACKV (QUAL=1) - Chiamata in conflitto in corso o piu' alta in coda (e
la chiamata non e' stata accodata) oppure l'utente 
                chiamato che non desidera ricevere questa chiamata. 
ACKB (QUAL=0) - L'unita' chiamata ha accettato la chiamata per la 
                richiamata. 
ACKT (QUAL=0) - Le chiamate all'*utente* chiamato hanno subito 
                deviazioni. 
Riscontri mandati alle *unita' radio* per indicare la progressione di
una chiamata (come richiesto da un RQS sul canale di traffico) 
ACKQ (QUAL=0) - Richiesta di inclusione accettata: l'*utente* 
                chiamato sara' indirizzato sul canale di traffico. 
ACKI (QUAL=0) - L'*utente* chiamato e' allertato ma non ancora 
                pronto. 
ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue altra segnalazione. 
ACKQ (QUAL=0) - Tutti i canali di traffico sono in uso nel sito 
                chiamato; segue altra segnalazione. 
ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; richiesta respinta. 
ACKX (QUAL=1) - Sistema sovraccarico; richiesta respinta. 
ACKV (QUAL=0) - L'unita' chiamata non e' piu' in contatto radio e la 
                chiamata di inclusione e' stata abbandonata. 
ACKV (QUAL=1) - Chiamata in conflitto in progresso (per esempio 
                l'*utente* chiamato e' occupato), oppure l'utente 
                non desidera ricevere questa chiamata. 
ACKT (QUAL=0) - Le chiamate all'*utente* chiamato hanno subito 
                deviazioni. 
Riscontri mandati durante la costruzione di  una  comunicazione  dati
standard (come richiesto da un messaggio RQD) 
da definire 
Riscontri al messaggio RQX di cancellazione / annullamento 
ACK (QUAL=1) - Riscontro a RQX 
Riscontri alle richieste di deviazione di chiamata RQT 
ACK (QUAL=0) - La deviazione di chiamata o la cancellazione e'  stata
accettata. 
ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue altra segnalazione. 
ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; richiesta respinta. 
ACKX (QUAL=1) - Sistema sovraccarico; richiesta respinta. 
ACKV (QUAL=0) - Transazione abbandonata. 
Riscontri  mandati  come  risposta  alla  richiesta  di  chiamata  di
emergenza RQE: 
ACKE (QUAL=0) - Riscontro, aspetta altra segnalazione. 
Riscontri a una richiesta di registrazione RQR: 
ACK (QUAL=0) - Registrazione accettata. 
ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue ulteriore segnalazione. 
ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; registrazione rifiutata. 
ACKX (QUAL=1) - Sistema sovraccarico; registrazione fallita 
Riscontri mandati alle *unita' radio* per indicare la progressione di
una transazione di stato (come richiesto da un messaggio RQQ) 
ACK (QUAL=0) - La transazione e' stata completata con successo, 
                cioe' la destinazione chiamata ha accettato 
                l'informazione di stato. 
ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue altra segnalazione. 
ACKQ (QUAL=0) - Il sistema e' occupato. Aspetta per ulteriore 
                segnalazione. 
ACKQ (QUAL=1) - L'unita' chiamata e' occupata. Aspetta per ulteriori 
                segnalazioni. 
ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; messaggio respinto. 
ACKX (QUAL=1) - Sistema o unita' chiamata sovraccarica; messaggio 
                respinto. 
ACKV (QUAL=0) - Unita' chiamata non in contatto radio o transazione 
                abbandonata. 
ACKV (QUAL=1) - Unita' chiamata occupata (e il TSC non memorizza la 
                richiesta) o l'unita' chiamata non desidera accettare 
                la chiamata. 
ACKT (QUAL=0) - Le chiamate all'*utente* chiamato hanno subito 
                deviazioni. 
Riscontri mandati alle *unita' radio* per indicare la progressione di 
una transazione di messaggi brevi (come richiesto da un messaggio 
RQC) 
ACK (QUAL=0) - La transazione e' stata completata con successo. 
ACKI (QUAL=1) - Riscontro intermedio; segue altra segnalazione. 
ACKQ (QUAL=0) - Sistema occupato, aspetta per ulteriore segnalazione. 
ACKQ (QUAL=1) - L'*utente* chiamato e' occupato. Aspetta per 
                ulteriori informazioni. 
ACKX (QUAL=0) - Chiamata non valida; messaggio respinto. 
ACKX (QUAL=1) - Sovraccarico del Sistema o della unita' chiamata; 
                messaggio respinto. 
ACKV (QUAL=0) - Unita' chiamata non in contatto radio o transazione 
                abbandonata. 
ACKV (QUAL=1) - Utente chiamato occupato (e il TSC non mantiene la 
                richiesta) o l'unita' chiamata non desidera accettare 
                il messaggio. 
ACKT (QUAL=0) - Le chiamate all'*utente* chiamato hanno subito 
                deviazioni. 
5.5.2.2 Messaggi di riscontro mandati dalle *unita' radio* 
Un riscontro puo' essere mandato da una unita' radio in risposta a un
messaggio Ahoy o HEAD del TSC che richiede una risposta. Un riscontro
viene anche mandato se l'*unita' radio*  riceve  un  messaggio  Alhoa
indirizzato individualmente e non ha un messaggio ad accesso  casuale
adatto da inviare (vedi 7.4.1 e 8.3.2.1): 
 
  1  PFIX   IDENT1   1   CAT   TYPE   FUNC   IDENT2   QUAL   (N)  P  
          000   01                                     1 7 13 1 3 2 3
                              13 1 4 16 
PFIX - Prefisso dell'unita' trasmittente. 
IDENT1 - IDENT1 dal messaggio del TSC, a meno che il riscontro sia 
          mandato in risposta a un messaggio Alhoa indirizzato 
          individualmente, nel qual caso IDENT1 e' posto uguale a 
          TSCI. 
CAT - '000'. 
TYPE - '00'. 
FUNC - ACK, ACKI, ACKX, ACKV o ACKB. 
IDENT2 - IDENT2 dal messaggio del TSC, a meno che il riscontro sia 
          mandato in risposta a un messaggio Alhoa indirizzato 
          individualmente, nel qual caso IDENT2 e' l'identificativo 
          dell'unita' trasmittente. 
QUAL - Qualifica la funzione (FUNC) del riscontro. 
  (N) - Riservato per definizione futura. Valore iniziale ='0000'. 
P - Bit di verifica parita'. 
Riscontri a AHY (es. verifica di disponibilita' generale) 
i) Dall'unita' chiamata (PFIX/IDENT1 da AHY): 
 ACK (QUAL=0) - Riscontro generale: unita' / utente / terminale dati 
                pronto per la chiamata. 
ACKI (QUAL=0) - Unita' allertata ma utente / terminale dati non 
                pronto. 
ACKX (QUAL=0) - La chiamata non puo' essere accettata. Per esempio 
                non c'e' terminale dati, per una chiamata dati). 
ACKV (QUAL=1) - L'utente non desidera ricevere questa chiamata (per 
                esempio: il suo "controllo di stato occupato" e' in 
                stato di occupato). 
ACKB (QUAL=0) - Chiamata accettata per richiamata. 
ACKB (QUAL=1) - Le parole di codice dati aggiunte nell'AHY non sono 
                decodificabili e l'unita' richiede che il messaggio 
                sia ritrasmesso. 
ii) Dall'unita' richiedente (PFIX/IDENT2 dall'AHY): 
ACK (QUAL=0) - L'unita' e' in attesa della segnalazione per una 
                chiamata 
ACKX (QUAL=0) - L'unita' non e' in attesa della segnalazione per una 
                chiamata. 
Riscontri dall'unita' chiamata a AHYX (cancella allarme/stato di 
attesa): 
ACK (QUAL=1) -Riscontro 
Riscontri dall'unita' chiamata a AHYQ (messaggio di stato): 
ACK (QUAL=0) - L'unita' ha accettato l'informazione nel messaggio 
                AHQ. 
ACKX (QUAL=0) - L'unita' non e' equipaggiata per ricevere 
                l'informazione (es. la propria coda e' piena) 
ACKX (QUAL=1) - L'unita' non puo' accettare in questo momento 
                l'informazione. 
ACKV (QUAL=1) - L'unita' non desidera accettare l'informazione di 
                stato da questa unita' chiamante. 
ACKB (QUAL=1) - Le parole di codice dati aggiunte a AHYQ non sono 
                decodificabili e l'unita' richiede che il messaggio 
                sia ritrasmesso. 
Riscontri a AHYC (istruzioni per mandare dati brevi): 
i) dall'unita' chiamata (PFIX/IDENT1 da AHYC): 
ACKX (QUAL=0) - L'unita' non e' equipaggiata per mandare i dati 
                richiesti. 
ii) dall'unita' chiamata (PFIX/IDENT2 da AHYC): 
ACKX (QUAL=0) - L'unita' non e' in attesa di mandare informazioni di 
                indirizzo o messaggi dati brevi. 
Riscontri dall'unita' chiamata al messaggio HEAD dati brevi): 
ACK (QUAL=0) - L'unita' ha accettato l'informazione nel messaggio 
                HEAD. 
ACKX (QUAL=0) - L'unita' non e' equipaggiata per accettare il 
                messaggio dati. 
ACKX (QUAL=1) - L'unita' non puo' accettare il messaggio in questo 
                momento (es. la sua memoria dati e' piena). 
ACKV (QUAL=1) - L'unita' non desidera accettare un messaggio dati 
                da questa unita' chiamante. 
ACKB (QUAL=1) - Non tutte le parole di codice dati aggiunte erano 
                decodificabili e l'unita' richiede che il messaggio 
                sia ritrasmesso. 
Riscontri  a  un  messaggio  Alhoa  indirizzato  individualmente  (se
l'*unita' radio* indirizzata non ha  messaggi  d'accesso  casuali  da
mandare): 
ACKX (QUAL=0) - Riscontro, niente da mandare. 
 
 
5.5.3 Messaggi di tipo '10' (Richiesta e Ahoys) 
I messaggi di Richiesta mandati dall'*unita' radio* e i messaggi Ahoy
mandati dal TSC hanno la stessa categoria e tipo. Per chiarezza  sono
mostrati separatamente: 
   - il paragrafo 5.5.3.1 definisce le strutture delle parole di 
codice Request 
   - il paragrafo 5.5.3.2 definisce  le  strutture  delle  parole  di
codice Ahoy. 
5.5.3.1 Messaggi Richiesta tipo '10' 
Questi  messaggi  sono  mandati  al  TSC  dalle  *unita'  radio*  che
richiedono una funzione. I messaggi di  Richiesta  su  un  canale  di
controllo sono mandati utilizzando il protocollo ad  accesso  casuale
(vedi 7.3). 
La struttura base piu' usuale e' illustrata sotto ma,  per  chiarezza
della definizione, e' descritto separatamente il messaggio  per  ogni
funzione nei paragrafi da 5.5.3.1.1 a 5.5.3.1.8. 
 
  1  PFIX   IDENT1   1   CAT   TYPE   FUNC   PARAMETERS   P   
          000   10         
                    
 1 7 13 1 3 2 3 18 16 
PFIX - Prefisso della *unita' radio* richiedente. 
IDENT1 - Identificativo dell'*utente* o *gateway* chiamato. 
CAT - '000'. 
TYPE - '10'. 
FUNC - Specifica la funzione della richiesta: 
             '000' RQS Richiesta di chiamata semplice 
             '001' RQD Richiesta di comunicazione di dati standard 
             '010' RQX Richiesta di cancellazione di chiamata/ 
                       annullamento transazione 
             '011' RQT Richiesta di deviazione di chiamata 
             '100' RQE Richiesta di chiamata di emergenza 
             '101' RQR Richiesta di registrazione 
             '110' RQQ Richiesta di transazione di stato 
             '111' RQC Richiesta per mandare un messaggio dati breve 
PARAMETERS - Vedi pagine seguenti 
P - Bit di verifica parita'. 
5.5.3.1.1 Messaggi di richiesta di chiamata semplice, RQS 
Questo messaggio e' trasmesso al TSC su un canale di controllo da una
*unita' radio* che richiede una conversazione non di emergenza  o  un
canale sul quale possa essere mandata una qualsiasi segnalazione  au-
dio appropriata, anche di formato o modulazione non standard. Si veda
il capitolo 9 per le procedure di chiamata. 
La parola di codice RQS contiene tutte le informazioni necessarie per
richiedere una chiamata a una unita', a un gruppo di unita' aventi lo
stesso prefisso, a tutte le unita' del sistema, a una  estensione  di
PABX che possa essere contenuto fra 0 e 8191. Inoltre RQS puo' essere
usato per richiedere l'accesso al modo di indirizzamento  esteso  per
una chiamata interprefisso, o una chiamata a una estensione  di  PABX
con un  numero  "lungo":  in  questo  caso,  dopo  la  ricezione  del
messaggio RQS, il TSC richiede l'informazione completa  dell'*utente*
chiamato usando il messaggio AHYC (si vede 5.5.3.2.8). 
Il messaggio RQS puo' anche essere mandato al TSC dalla  *unita'  ra-
dio* su canale di traffico ad essa attribuito, per richiedere che  un
altro *utente* si unisca alla chiamata. Si veda il capitolo 11 per le
procedure di chiamata di inclusione. 
 
 1 PFIX IDENT1 1 CAT  TYPE FUNC  IDENT2 DT LEVEL EXT  FLAG1  FLAG2 P 
         000   10   000                                              
1 7 13 1 3 2 3 13 1 1 1 1 1 16 
PFIX - Prefisso della *unita' radio* richiedente. 
IDENT1 - *Utente* o *gateway* chiamato. 
           IDENT - per una chiamata a prefisso comune 
           IPFIXI - per una chiamata interprefisso 
           ALLI - per una chiamata a tutto il sistema 
           NUMERO - per una chiamata a indirizzamento breve a una 
                    estensione PABX (EXT='1'). 
           PABXI - per una chiamata a numero di estensione PABX 
                    "lungo". 
CAT - '000'. 
TYPE - '10'. 
FUNC - '000' 
IDENT2 - Identificativo della *unita' radio* richiedente. 
DT - Messaggio RQS su un canale di controllo: 
             '0' se il chiamante sta richiedendo una comunicazione in 
                 fonia 
             '1' se il chiamante desidera mandare dei dati non 
                 prescritti. 
           Messaggio RQS su un canale di traffico: 
             Questo bit sara' posto uguale al bit D del messaggio GTC 
             che ha attribuito il canale di traffico. 
LEVEL - Messaggio RQS su un canale di controllo: 
             Questo bit specifica 2 livelli di priorita' (entrambi di 
             non emergenza). 
             L'alta priorita' e' '0', non priorita' e' '1'. 
           Messaggio RQS su un canale di traffico: 
             Questo bit deve essere posto uguale a '1'. 
EXT - '0' Se IDENT1 non e' un numero di estensione PABX a 
               indirizzamento breve. 
           '1' Se IDENT1 e' un numero di estensione PABX a 
               indirizzamento breve. 
FLAG1 - Per una chiamata di gruppo (a prefisso comune o 
           interprefisso): 
           '0' - abilita gli utenti chiamati a rispondere. 
           '1' - disabilita gli utenti chiamati a rispondere. 
           Per una chiamata a indirizzamento breve a centralino PABX: 
           FLAG1/FLAG2 indica il centralino PABX appropriato. 
           Per tutti gli altri tipi di chiamata, FLAG1 e' riservato 
           per futura definizione. Il valore iniziale = '0'. 
  FLAG2 - Per una chiamata a indirizzamento breve a centralino PABX 
           FLAG1/FLAG2 indica il centralino PABX appropriato. 
           Per tutti gli altri tipi di chiamata, FLAG2 e' riservato 
           per futura definizione. Il valore iniziale e' '0'. 
P - Bit di verifica parita'. 
5.5.3.1.2 Richiesta standard di comunicazione dati RQD 
Messaggio riservato per definizione futura 
Questo messaggio e' trasmesso al TSC sul canale di controllo  da  una
*unita' radio* che richiede di mandare un messaggio dati che  include
parole di codice concatenate e usa il protocollo  dati  standard  che
deve essere definito per MPT1327. 
5.5.3.1.3  Chiamata  cancellata/messaggio  di  richiesta  transazione
annullata RQX. 
Questo messaggio e' trasmesso al TSC sul canale di controllo  da  una
*unita' radio* al fine di: 
a. cancellare una precedente richiesta di chiamata, mentre sta 
aspettando che la sua chiamata richiesta sia realizzata, oppure 
b. annullare una transazione ad es. una transazione di stato 
Esso puo' inoltre essere trasmesso al TSC su un canale di traffico da
una *unita' radio*, al fine di cancellare una richiesta  di  chiamata
di inclusione, mentre sta  aspettando  la  segnalazione  per  la  sua
chiamata di inclusione. 
 
  1   PFIX   IDENT1   1   CAT   TYPE   FUNC   IDENT2   RSVD   P   
          000   10   010         
                      
 1 7 13 1 3 2 3 13 5 16 
PF1X - Prefisso della *unita' radio* richiedente. 
IDENT1 - *Utente* o *gateway* chiamato. 
             Identificativo - per una chiamata a prefisso comune 
IPFIXI - Per una chiamata interprefisso 
ALLI - Per una chiamata generale 
PABXI - Per una chiamata a una estensione PABX 
TSCI - Per una transazione RQQ oppure RQC con il TSC 
DIVERTI - Per annullare una cancellazione generale da un 
             ricevitore di deviazioni. 
           Nota: IDENT1 e' lo stesso di IDENT1 dalla richiesta che 
                 deve essere cancellata/annullata eccetto per una 
                 chiamata al PABX ad indirizzamento breve 
CAT - '000'. 
TYPE - '10'. 
FUNC - '010' 
IDENT2 - Identificativo della *unita' radio* richiedente. 
RSVD - Riservato per definizione futura. 
           Valore iniziale = '00000'. 
P - Bit di verifica parita'. 
5.5.3.1.4 Messaggio di richiesta di deviazione chiamata RQT 
Questo messaggio e' trasmesso al TSC sul canale di controllo  da  una
*unita' radio* per richiedere che chiamate future siano indirizzate: 
- a se stesso, oppure 
- a un'altra unita' abbonata oppure a un gruppo. 
Per essere reindirizzata a una specifica destinazione alternativa; la
destinazione puo' essere una *unita' radio* o un *terminale utente  a
connessione diretta* o un gruppo o una estensione PABX. 
Questo messaggio e' anche usato da una *unita' radio* per richiedere: 
- cancellazione della deviazione delle sue chiamate, o 
- cancellazione della deviazione di chiamate di un altro *utente*, o 
- cancellazione di qualunque deviazione esistente ad esso. 
Vedi capitolo 12 per le procedure di deviazione. 
 
 1 PFIX IDENT1 1 CAT  TYPE  FUNC  IDENT2 SD  DIV   FLAG1  FLAG2  P   
         000   10   011               
                            
 1 7 13 1 3 2 3 13 1 1 1 1 16 
PFIX - Prefisso della *unita' radio* richiedente. 
IDENT1 - Per richieste di deviazione: 
           *Utente* o *gateway* a cui le chiamate stanno per essere 
           reindirizzate: 
           identificativo o IPFIXI oppure PABXI (per qualunque 
           estensione PABX). 
           Per cancellare "se stesso" oppure un "terzo utente": 
           identificativo dell'unita' o del gruppo a cui le chiamate 
           dovrebbero ritornare (oppure IPFIXI per un indirizzo 
           interprefisso). 
           Per cancellazioni generali da un destinatario di 
           deviazioni: 
           posto uguale a DIVERTI. 
CAT - '000'. 
TYPE - '10'. 
FUNC - '011' 
IDENT2 - Identificativo della *unita' radio* richiedente. 
SD - Specifica i tipi di chiamata a cui la richiesta di 
           deviazione oppure di cancellazione di deviazione si 
           applica: 
           '00' se entrambe le chiamate per la conversazione e per 
                dati stanno per essere reindirizzate 
           '01' se solo chiamate per conversazione stanno per essere 
                reindirizzate 
           '10' se solo chiamate di dati stanno per essere 
                reindirizzate 
           '11' riservati per futuri usi. 
Per scopi di deviazione, le chiamate per "conversazione"  sono  defi-
nite come richieste di chiamata che usano RQS (DT=0), RQE (D=0),  RQQ
(STATUS='00000') oppure RQQ (STATUS='11111'), le chiamate per  'dati'
sono definite come richieste di chiamata che usano  RQS  (DT=1),  RQE
(D=1), RQQ ('00001' - '11110'), RQC oppure RQD. 
DIV - '0' Per una richiesta di deviazione di chiamata 
           '1' Per una richiesta per la cancellazione della 
               deviazione di chiamata. 
FLAG1 - E' riservato, il valore iniziale = '0' 
FLAG2 - Specifica se devono essere forniti oppure no tre 
           indirizzi: 
           Per DIV='0', '0' per la deviazione iniziata da se stesso 
                        '1' per la deviazione al terzo *utente* 
           Per DIV='1', FLAG2 sara' posto a '0' 
P - Bit di verifica parita'. 
5.5.3.1.5 Messaggio di richiesta di chiamata di emergenza, RQE 
Questo messaggio e' trasmesso  al  TSC  da  una  *unita'  radio*  che
richiede una chiamata di emergenza. La parola di codice RQE  contiene
tutte le informazioni necessarie per richiedere una chiamata  ad  una
unita' o a gruppo di unita' con lo  stesso  prefisso  o  a  tutte  le
unita' nel sistema,  ad  una  estensione  di  PABX  che  puo'  essere
sistemata nel campo 0-8191. In aggiunta RQE  puo'  essere  usato  per
richiedere l'ingresso all'interno del modo ad  indirizzamento  esteso
in una chiamata interprefisso, o una chiamata ad una estensione  PABX
con un numero "lungo". Vedi capitolo 10 per le procedure di  chiamata
di emergenza. 
RQE puo' anche essere usato  per  richiedere  uno  speciale  modo  di
servizio precedentemente definito con il sistema. 
Generalmente le chiamate di emergenza  avranno  la  precedenza  sulle
altre  chiamate.  Le  chiamate  di  emergenza   possono   essere   "a
liberazione forzata", ossia un'altra chiamata puo'  essere  terminata
prematuramente per liberare un canale per una chiamata di emergenza. 
 
 1 PFIX IDENT1 1 CAT  TYPE FUNC  IDENT2 D  RSVD  EXT  FLAG1  FLAG2 P 
         000   10   100                                              
1 7 13 1 3 2 3 13 1 1 1 1 1 16 
PFIX - Prefisso della *unita' radio* richiedente. 
IDENT1 - *Utente* o *gateway* chiamato: 
           identificativo - per una chiamata a prefisso comune 
               IPFIXI - per una chiamata interprefisso 
           ALLI - per una chiamata generale 
           Numero - per una chiamata ad indirizzamento breve 
                            a una estensione PABX (EXT='1'). 
           PABXI - per una chiamata a numero "lungo" di 
                            estensione PABX 
           Nota: se EXT='0'/FLAG2='1' il significato di IDENT1 puo' 
           essere ridefinito. 
CAT - '000'.