(Allegato I)
                             ALLEGATO I 
CAMPIONAMENTO, DIFETTOSITA' E RELATIVI METODI DI PROVA PER  FOGLI  DI
   BANDA STAGNATA PER USO ALIMENTARE. 
 
A. METODO DI CAMPIONAMENTO  PER  LA  VERIFICA  DELLA  PRESENZA  DELLE
SEGUENTI DIFETTOSITA': RUGGINE, IMPRONTE  DA  RULLI  DI  LAMINAZIONE,
GRAFFI SU STAGNO,  PUNTI  D'ARCO,  ZONE  O  PUNTI  PRIVI  DI  STAGNO,
INCLUSIONI EMERGENTI, SCAGLIE O FORI PASSANTI, GRUMI  DI  STAGNO.  Il
campionamento  si  applica  ad  un   singolo   lotto   omogeneo   per
provenienza, imballaggio, tempi e condizioni di immagazzinamento.  Il
numero di ballette da sottoporre a campionamento sara'  pari  al  20%
del totale  costituente  il  lotto  e  saranno  individuate  in  modo
casuale. Nel caso il lotto sia costituito da un  numero  di  ballette
inferiore a 4 (quattro) il campionamento sara' effettuato comunque su
tutte e quattro. 
Da ognuna delle ballette individuate prelevare almeno l'1% dei fogli,
di cui almeno 2 nella parte alta del pacco. Le aliquote da  prelevare
saranno 4 o 5. 
B. METODI DI ISPEZIONE E DIFETTI CONSIDERATI. 
B.1. Scopo. 
   Definire  la  morfologia  dei  difetti  considerati  critici   per
l'idoneita' all'uso dei fogli di banda stagnata, nonche' le modalita'
della loro ispezione visiva. 
B.2. Campo di applicazione. 
   I campioni individuati al punto A. 
B.3. Tipologia dei difetti. 
   Ruggine. 
   Impronte da rulli di laminazione. 
   Graffi su stagno. 
   Punti d'arco. 
   Zone o punti privi di stagno. 
   Inclusioni emergenti. 
   Scaglie o fori passanti. 
   Grumi di stagno. 
                           METODI DI PROVA 
C. VALUTAZIONE DELLA RUGGINE. 
C.1. Campo di applicazione. 
   Il metodo consente di valutare se nel campione esiste ruggine. 
C.2. Morfologia del difetto. 
   Punti, macchie tondeggianti, aloni lungo i bordi  del  foglio,  di
colore dal rosso  al  marrone.  In  genere  compare  su  entrambe  le
superfici. 
C.3. Modo di operare. 
   Si verifica, ad occhio nudo, se sul campione esiste  ruggine,  con
esclusione di una zona perimetrale di 2 mm dal bordo. 
C.4. Espressione dei risultati. 
   L'esito delle prove e' espresso  con  la  valutazione  di  seguito
specificata: 
    positivo, se il campione presenta ruggine; 
    negativo, se il campione non presenta ruggine. 
   Il campione sotto esame e' accettato se la  prova  ha  dato  esito
negativo. 
D. VALUTAZIONE DELLE IMPRONTE DA RULLI DI LAMINAZIONE. 
D.1. Campo di applicazione. 
   II metodo consente di valutare la presenza di impronte da rulli di
laminazione. 
D.2. Morfologia del difetto. 
   Impronte in genere circolari, di piccole dimensioni,  ma  comunque
visibili ad occhio nudo. Possono essere concave o  convesse  rispetto
alla superticie  del  foglio.  Il  difetto  puo'  essere  ripetuto  o
continuo, a distanza  costante  dal  bordo  del  foglio.  Normalmente
interessa una sola superficie. 
D.3. Modo di operare. 
D.3.1. Attrezzature e reattivi. 
   D.3.1.1. Normale dotazione di un laboratorio chimico. 
   D.3.1.2. Macchina per  prova  di  imbutitura  Erichsen  a  provini
bloccati con punzone a calotta  sferica  adatto  per  provini  aventi
spessore nominale minore o uguale a 2 mm. La matrice, il premilamiera
ed il punzone devono essere sufficientemente rigidi da non subire una
apprezzabile deformazione durante  la  prova.  Il  punzone  non  deve
girare durante la prova ne'  bloccarsi  durante  lo  spostamento.  La
superficie di lavoro del punzone deve essere  rettificata.  Le  facce
del premilamiera e della matrice in contatto con  il  provino  devono
essere piane e  parallele  tra  loro  e  devono  avere  una  finitura
superficiale da rettifica. La  macchina  deve  essere  dotata  di  un
dispositivo che consenta di determinare con precisione la  corsa  del
punzone. 
   D.3.1.3. Reattivo per la prova del ferricianuro. Preparare  in  un
pallone tarato da 100 ml una soluzione contenente circa  10  mg/l  di
tensioattivo  (per   esempio   miscele   di   poliossietileneteri   o
poliossietilensorbitolo o miscele equivalenti). Pesare  e  trasferire
in un pallone tarato da 100 ml, 1 g di K3Fe (CN)6 e 0,5  g  di  NaC1.
Aggiungere 1 ml della soluzione di tensioattivo e  portare  a  volume
con acqua distillata. Conservare il reattivo al riparo dalla luce. 
   D.3.1.4. Liquidi finalizzati alla rivelazione di microfessurazioni
nei materiali ferrosi. 
   D.3.1.4.1. Liquidi penetranti  colorati:  sono  costituiti  da  un
liquido  ad  alto  potere  penetrante  contenente  additivi  che  gli
conferiscono buon contrasto di colore tra le tracce ed il  colore  di
fondo del rilevatore e facile rimozione.  I  liquidi  penetranti  non
devono produrre, entro  certi  limiti  di  temperatura  e  di  tempo,
precipitazione dei costituenti (*). 
   D.3.1.4.2. Liquidi rivelatori: devono avere un buon  contrasto  di
fondo  rispetto   al   liquido   penetrante,   bassa   velocita'   di
precipitazione e facile asportabilita' (**). 
   D.3.1.5. Lubrificante grafitato (***). 
   (*) E' adatto allo scopo ad  esempio  il  penetrante  rosso  INTEC
PR200. 
   (**) E' adatto allo scopo ad esempio il  rivelatore  bianco  INTEC
DR200. 
   (***) Uno dei grassi che da' risultati soddisfacenti risponde alle
seguenti  caratteristiche  determinate  secondo  i  metodi  di  prova
stabiliti dallo American Petroleum Institute. 
   Il grasso e' composto di sapone calcico, di  olio  minerale  e  di
grafite. Non contiene materie corrosive, depositi resinosi,  cera  ed
additivi. Le principali caratteristiche sono le seguenti: 
    a) Caratteristiche del grasso: 
     Consistenza al cono di 150 g alla temperatura di 28 ›C:  250-280
(letta in 0,1 mm); 
     Acidita' libera Ca(OH) in base 2 0,3% come massimo; 
     Tenore in acqua: 0,5 a 1,2%; 
     Tenore in grafite: dal 23 al 28% (in peso); 
    b) Caratteristiche della grafite in piccole scaglie: 
     Dimensione media delle piccole scaglie 0,3 mm; 
     Dimensione massima delle piccole scaglie 0,5 mm; 
     Tenori in ceneri 4,5% come massimo (in peso); 
    c) Caratteristiche dell'olio minerale: 
     Viscosita' a 37,8 ›C da 100 a 120; 
     Punto d'infiammabilita' Cleveland: 177 ›C come minimo; 
     Tenori in ceneri: 0,01% come massimo (in peso); 
     Indice di acidita' 0,1 mg KOH/g come massimo. 
D.3.2. Descrizione della prova. 
   D.3.2.1. Grado di copertura del difetto da parte del  rivestimento
di stagno (prova al ferricianuro). 
    Principio del metodo: associare una  variazione  di  colore  (dal
giallo al blu) alla presenza di acciaio scoperto. 
    Procedimento: sgrassare  manualmente  la  superficie  della  zona
individuata tramite un panno morbido imbevuto  di  acetone.  Dopo  lo
sgrassaggio, asciugare accuratamente mediante flusso di  aria  calda.
Tagliare della carta da filtro per analisi  chimica  qualitativa,  in
modo che copra la zona da esaminare, e  applicarla  sul  campione  in
esame. Impregnare la carta, imbibendola tramite un pennello,  con  il
reattivo D.3.1.3 e lasciare per 1 minuto, avendo  cura  che  aderisca
perfettamente al campione. I difetti vengono evidenziati come macchie
blu che appaiono su sfondo giallo. 
   D.3.2.2.   Resistenza   della   zona   interessata   dal   difetto
all'imbutitura Erichsen. 
    Principio del metodo: si valuta, tramite un esame con  i  liquidi
E.3.1.4, la  presenza  di  microfessurazioni  in  corrispondenza  del
difetto. 
    Procedimento: il provino deve essere piano,  di  forma  quadrata,
rettangolare o circolare, larghezza o diametro di 100 mm o  maggiore.
I  bordi  del  provino  non  devono  contenere   sbavature   che   ne
compromettano  il   corretto   posizionamento   nella   macchina   di
imbutitura. Prima della prova occorre spalmare con cura le due  facce
del provino con il lubrificante grafitato D.3.1.5. La temperatura  di
prova  deve  essere  di  20  ›C  (Piu'  o  Meno)  5  ›C.  Il   centro
dell'impronta deve trovarsi ad almeno 50 mm dal contorno del provino. 
Qualora occorra eseguire piu' impronte, i relativi centri non  devono
trovarsi a distanza inferiore a 100 mm. La profondita' di  imbutitura
deve essere di 5 mm (Piu' o Meno) 0,1 mm per lamiere di spessore  non
inferiore a 0,21 mm e di 2,8 mm (Piu' o  Meno)  0,1  mm  per  lamiere
aventi spessore minore. 
    Esame con i liquidi D.3.1.4: posizionare il campione su una carta
da filtro (in modo da non sporcare la superficie sottostante), con la
parte interna dell'imbutitura rivolta verso l'alto;  spruzzare  sulla
faccia superiore il liquido penetrante D.3.1.4.1. e  lasciarlo  agire
per 2  minuti;  capovolgere  il  campione,  prestando  attenzione  ad
evitare che spruzzi accidentali  del  liquido  penetrante  D.3.1.4.1.
vadano a contaminare la superficie da trattare; spruzzare un  leggero
velo di liquido  rivelatore  D.3.1.4.2  ed  attendere  l'essiccazione
dello  stesso  (circa  5   minuti);   esaminare   il   campione;   in
corrispondenza della eventuale microfrattura, sulla superficie bianca
(trattata con il liquido sviluppatore) si formera' una chiazza rossa,
che tendera' progressivamente ad allargarsi;  dopo  l'esame,  le  due
superfici possono, se necessario, essere ripulite con acqua. 
D.4. Espressione dei risultati. 
   L'esito delle prove e' espresso  con  la  valutazione  di  seguito
specificata: 
     a) prova al ferricianuro: 
     positivo, la carta da filtro si colora in blu in  corrispondenza
dell'impronta (l'impronta non e' perfettamente ricoperta di stagno); 
     negativo, la carta  non  si  colora  in  blu  in  corrispondenza
dell'impronta (l'impronta e' perfettamente ricoperta di stagno); 
     b) prova di imbutitura Erichsen: 
     positivo, sono visibili rotture e screpolature del  rivestimento
di stagno in corrispondenza dell'imbutitura; 
     negativo,  non  sono  visibili  rotture   o   screpolature   del
rivestimento di stagno in corrispondenza dell'imbutitura. 
   Il campione e' conforme se ambedue le prove (paragrafi D.4.  a)  e
D.4. b) hanno dato esito negativo. 
E. VALUTAZIONE DEI GRAFFI SU STAGNO. 
E.1. Campo di applicazione. 
   Il metodo permette di determinare  la  presenza  di  graffi  sullo
stagno. 
E.2. Morfologia del difetto. 
   Graffi di forma lineare e lunghezza  variabile,  sulla  superficie
del  foglio;  possono  essere  singoli  o  in  serie.  Possono  anche
presentarsi come punti lucidi sparsi o allineati. 
E.3. Modo di operare. 
E.3.1. Attrezzature e reattivi. 
   E.3.1.1. Normale dotazione di un laboratorio chimico. 
   E.3.1.2. Un calibro. 
E.3.2. Descrizione della prova. 
   E.3.2.2.  Valutazione  della  presenza   di   graffi   (prova   al
ferricianuro). 
    Si applica quanto previsto al paragrafo D.3.2.1. 
   E.3.2.2. Misura della lunghezza dei graffi non passanti. 
    Nel caso in cui non siano presenti graffi passanti, si  determina
la quantita' di graffi non passanti misurando,  tramite  calibro,  la
lunghezza di ogni graffio e sommando tali lunghezze. 
E.4. Espressione dei risultati. 
   L'esito delle prove e' espresso  con  la  valutazione  di  seguito
specificata: 
    a) prova al ferricianuro: 
     positivo, la carta da filtro si colora in blu in  corrispondenza
del graffio (graffi passanti); 
     negativo, la carta non si colora in blu  in  corrispondenza  del
graffio (graffi non passanti); 
    b) misura lunghezza graffi (non passanti): 
     positivo, la  somma  delle  lunghezze  del  singoli  graffi  non
passanti e' superiore al 5% del lato minore del foglio; 
     negativo, la  somma  delle  lunghezze  dei  singoli  graffi  non
passanti non e' superiore al 5% del lato minore del foglio. 
   Il campione e' conforme se hanno dato esito negativo la  prova  al
paragrafo E.4. a) e la misura al paragrafo E.4. b). 
F. VALUTAZIONE DEI PUNTI D'ARCO. 
F.1. Campo di applicazione. 
   Il metodo permette di valutare la presenza di punti d'arco. 
F.2. Morfologia del difetto. 
   Punti neri di piccole dimensioni, rilevabili ad  occhio  nudo.  La
visione ingrandita  li  mostra  come  cavita'  a  forma  di  cratere,
contornata di un'aureola nera o marrone. Nei casi piu' gravi  possono
essere passanti. 
F.3. Modo di operare. 
F.3.1. Attrezzature e reattivi. 
   F.3.1.1. Normale dotazione di un laboratorio chimico. 
   F.3.1.2. Foglio trasparente con quadrettatura da 1 dm al quadrato 
F.3.2. Descrizione della prova. 
   F.3.2.1.  Valutazione  della  presenza  di  acciaio  scoperto   in
corrispondenza dei difetti (prova al ferricianuro). 
    Si applica quanto previsto al paragrafo D.3.2.1. 
   F.3.2.2. Misura del numero dei difetti. 
    Nel caso in cui non si riscontrino punti scoperti, si  misura  il
numero dei punti per dm al quadrato mediante  il  foglio  quadrettato
F.3.1.2. 
F.4. Espressione dei risultati. 
   L'esito delle prove e' espresso  con  la  valutazione  di  seguito
specificata: 
    a) prova al ferricianuro: 
     positivo, la carta da filtro si colora in blu in  corrispondenza
dei punti d'arco; 
     negativo, la carta non si colora in blu; 
    b) misura della numerosita': 
     positivo, il numero dei punti d'arco e' superiore a 1 per dm  al
quadrato; 
     negativo, il numero dei punti d'arco non e' superiore a 1 per dm
al quadrato. 
   Il campione e' conforme se sono assenti punti d'arco. In  presenza
di punti d'arco, purche' coperti e di numero non superiore a 1/dm  al
quadrato, il campione e'  conforme  purche'  la  banda  stagnata  sia
destinata ad essere verniciata. 
G. VALUTAZIONE DELLE ZONE O PUNTI PRIVI DI STAGNO. 
G.1. Campo di applicazione. 
   Il metodo consente di valutare la presenza di zone o  punti  privi
di stagno. 
G.2. Morfologia del difetto. 
   Aree di aspetto opaco sparse sopra la superficie del foglio. 
G.3. Modo di operare. 
G.3.1. Attrezzature e reattivi. 
   G.3.2.1. Normale dotazione di un laboratorio chimico. 
G.3.2. Descrizione della prova. 
   Applicando  quanto  previsto  al  paragrafo  D.3.2.1   (prova   al
ferricianuro), viene valutato se le zone o i punti opachi sono  privi
di stagno. 
G.4. Espressione dei risultati. 
   L'esito delle prove e' espresso  con  la  valutazione  di  seguito
specificata: 
    positivo, la carta da filtro si colora in blu  in  corrispondenza
delle zone (o punti) in cui c'e' assenza di stagno; 
    negativo, la carta non si colora di blu. 
   Il campione e' conforme se la prova ha dato esito negativo. 
H. VALUTAZIONE DELLE INCLUSIONI EMERGENTI. 
H.1. Campo di applicazione. 
   Il  metodo  consente  di  valutare  la  presenza   di   inclusioni
emergenti. 
H.2. Morfologia del difetto. 
   Macchie  opache  o  argentee,  singole  o  raggruppate,  di  forma
allungata. La superficie del  difetto  appare  increspata,  come  una
scollatura  sottomessa  rispetto  alla  superficie  del  foglio.   Di
dimensioni variabili, sono solitamente su una sola superficie. 
H.3. Modo di operare. 
H.3.1. Attrezzature e reattivi. 
   H.3.1.1. Normale dotazione di un laboratorio chimico. 
H.3.2. Descrizione della prova. 
   Si applica quanto descritto al paragrafo D.3.2.2. Se sono presenti
inclusioni, la superficie si apre in corrispondenza delle stesse.  La
valutazione consiste nella verifica visiva dell'esistenza o  meno  di
tale fenomeno. 
H.4. Espressione dei risultati. 
   L'esito delle prove e' espresso  con  la  valutazione  di  seguito
specificata: 
    positivo, sono visibili rotture della superficie in 
corrispondenza 
dei difetti; 
    negativo,  non  sono  visiblii  rotture   della   superficie   in
corrispondenza dei difetti. 
   Il campione e' conforme se la prova ha dato esito negativo. 
I. VALUTAZIONE DELLE SCAGLIE O FORI PASSANTI. 
I.1. Campo di applicazione. 
   Il metodo consente di valutare  la  presenza  di  scaglie  o  fori
passanti. 
I.2. Morfologia del difetto. 
   Tratti rettilinei di colore opaco. La superficie e'  increspata  o
forata. In genere si presentano ad una distanza costante dal bordo. 
I.3. Modo di operare. 
I.3.1. Attrezzature e reattivi. 
   I.3.1.1. Normale dotazione di un laboratorio chimico. 
I.3.2. Descrizione della prova. 
   Vedi paragrafo D.3.2.2. 
   I.3.2.1. Valutazione delle scaglie. 
    Si applica quanto descritto al paragrafo D.3.2.2. 
   I.3.2.2. Valutazione dei fori passanti. 
    Si effettua un  controllo  come  quello  descritto  al  paragrafo
D.3.1. 
I.4. Espressione dei risultati. 
   L'esito delle prove e' espresso  con  la  valutazione  di  seguito
specificata: 
     a) valutazione delle scaglie: 
     positivo, sono visibili rotture o screpolature del  rivestimento
di stagno in corrispondenza dell'imbutitura; 
     negativo,  non  sono  visibili  rotture   o   screpolature   del
rivestimento di stagno in corrispondenza dell'imbutitura; 
     b) esame dei fori passanti: 
     positivo, sono visibili fori passanti; 
     negativo, non sono visibili fori passanti. 
   Il campione e' conforme se  ambedue  le  prove  hanno  dato  esito
negativo. 
L. VALUTAZIONE DEI GRUMI DI STAGNO. 
L.1. Campo di applicazione. 
   Il metodo consente di valutare la presenza di grumi di stagno. 
L.2. Morfologia del difetto. 
   Punti in rilievo di aspetto opaco,  sparsi  sulla  superficie  del
foglio, che, sollecitati con  una  punta  acuminata  di  utensile  si
staccano, lasciando una leggera impronta. 
L.3. Modo di operare. 
L.3.1. Attrezzature e reattivi. 
   L.3.1.1. Normale dotazione di un laboratorio chimico. 
   L.3.1.2. Foglio trasparente con quadrettatura da 1 dm al quadrato.
   L.3.1.3. Un calibro. 
L.3.2. Descrizione della prova. 
   L.3.2.1. Misura delle dimensioni. 
    Le dimensioni dei difetti si misurano tramite il calibro. 
   L.3.2.2. Numero dei difetti. 
    Il numero dei difetti si valuta mediante il foglio quadrettato. 
   L.3.2.3.  Valutazione  della  presenza  di  acciaio  scoperto   in
corrispondenza dei difetti (prova al ferricianuro). 
    Dopo aver distaccato il grumo  si  applica  quanto  descritto  al
paragrafo D.3.2.1. 
L.4. Espressione dei risultati. 
   L'esito delle prove e' espresso  con  la  valutazione  di  seguito
specificata: 
    a) misura delle dimensioni: 
     positivo, le dimensioni lineari massime dei grumi risultano  non
inferiori a 0,5 mm; 
     negativo, le dimensioni  lineari  massime  dei  grumi  risultano
inferiori a 0,5 mm; 
    b) misura della numerosita': 
     positivo, il numero dei  grumi  e'  superiore  a  1  per  dm  al
quadrato; 
     negativo, il numero dei grumi e' uguale o inferiore a 1  per  dm
al quadrato; 
     c) prova al ferricianuro: 
     positivo, la carta da filtro si colora in blu in  corrispondenza
dei grumi; 
     negativo, la carta non si colora in blu. 
   Il campione e' conforme se hanno dato esito negativo le misure  ai
paragrafi L.4. a) e L.4. b) e la prova al paragrafo L.4. c).