ALLEGATI VERBALE DELLA RIUNIONE DEL 29 APRILE 1994 DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER LA TUTELA DELLE BELLEZZE NATURALI E PANORAMICHE DELLA PROVINCIA DI CALTANlSSETTA. L'anno 1994 il giorno 29 del mese di aprile, alle ore 10, presso la sede della soprintendenza di Caltanissetta, si e' riunita, in secondo aggiornamento della precedente seduta del 18 aprile 1994, la commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche della provincia di Caltanissetta, debitamente convocata con nota n. 3259 del 26 aprile 1994, con il seguente ordine del giorno: 1) votazione del vincolo della "Media valle del Salso". Sono presenti i signori: dott.ssa Silvana Masone, soprintendente; dott. Gaetano Tedeschi Rizzone, componente; ing. Salvatore Adamo, componente aggregato come rappresentante del Corpo delle miniere; dott. Domenico Cavarretta, componente aggregato come rappresentante del Corpo delle foreste; arch. M. Santa Giunta, segretario. Sono inoltre presenti, accettati dalla commissione per partecipare alla discussione, ma non alla votazione, i signori: arch. Salvatore Scuto, direttore della sezione P.A.U. convocato dal presidente; dott. Arcangelo Pirello e arch. Alessio Bellomo del comune di Caltanissetta; dott. Giuseppe Corradino del comune di S. Caterina Villarmosa; ing. Salvatore Capizzi del Corpo delle miniere. La dott.ssa Masone, nella qualita' di presidente della commissione, verificato il numero legale, da' inizio alla discussione dando la parola all'ing. Adamo il quale afferma che il vincolo compromette l'economia del territorio, poiche' diventa difficile realizzare un progetto e per quanto riguarda l'attivita' di cava, per effetto dell'art. 7 della legge n. 24/1991, si va ad incrementare l'abusivismo. La soprintendente porta come esempio altre esperienze di regioni che hanno elaborato P.T.P. in Italia (Liguria, Emilia-Romagna) in cui la pianificazione paesistica non ha danneggiato l'economia. Anche in Sicilia si puo' agire con attivita' ordinate e rispettose della cultura, della storia e del paesaggio. Il coordinamento e' previsto ad esempio in sede di gruppo interassessoriale del P.T.P.R. L'assessore Pirello dice che e' necessario fissare i criteri di gestione delle aree e le competenze delle singole amministrazioni. Non si puo' calare un vincolo ferreo su una realta' povera che ha difficolta' di sviluppo. L'arch. Scuto specifica che il vincolo paesistico ha come fine un uso piu' attento della risorsa primaria che e' il territorio e che la tutela di quest'ultimo passa per una attenta conoscenza che permette di identificare e rispondere ad esigenze tecniche, geografiche ed economiche con azioni opportune, che a volte non possono compiersi per una legislazione generale che le impedisce. Ad esempio il problema delle zone di deposito lungo il Salso (Piana dei Meloni e a monte di Licata) oggi non si possono risolvere, ma porlo in modo corretto, in zona tutelata, impedisce che si ripetano episodi insanabili come la distruzione di monte dei Drasi. L'arch. Bellomo informatosi sulle modalita' del procedimento di vincolo, afferma che secondo lui la legge n. 1497/1939 si riferisce ad una veduta da un punto di vista fisso e il paesaggio da tutelare e' da intendere cosi'. Ribadisce la necessita' della pianificazione. L'ing. Adamo afferma che si arrivera' alla necessita' di importare inerti dall'estero e che si impediscono attivita' lavorative. L'assessore Pirello afferma che e' importante la gestione del vincolo e che occorre collaborare con il comune per la pianificazione. La soprintendente fa notare come, grazie anche al lavoro delle soprintendenze, sia cambiata la cultura che guida le azioni sul territorio e che molti comuni chiedono la collaborazione della sopritendenza per la redazione dei P.R.G. L'arch. Scuto osserva che nella presente seduta si deve stabilire se l'area proposta riveste notevole interesse pubblico dal punto di vista paesaggistico e ricorda come il fiume Salso interessi quattro grandi province (oltre Caltanissetta, Palermo, Enna, Agrigento). La sua valle e' la straordinarieta' nello straordinario del paesaggio dell'altopiano gessoso-solfifero. La soprintendente ribadisce che la tutela del territorio, attraverso il vincolo paesistico e la pianificazione, non comporta la dismissione di attivita' produttive ma apre nuove vie di sviluppo economico e culturale. La soprintendenza di Caltanissetta si impegna a iniziare una collaborazione interattiva con le soprintendenze delle altre province interessate alla valle del fiume Salso per garantirne la tutela come contesto paesaggistico unitario. Il dott. Cavarretta propone la possibilita' di inserire nel vincolo, come pregiudiziale ad esso, la volonta' della commissione di far seguire una attivita' di pianificazione e la redazione del P.T.P. La soprintendente chiarisce che non si puo' sottomettere l'efficacia del vincolo all'esistenza della pianificazione poiche' i provvedimenti sono regolati da leggi e procedure specifiche che non si possono alterare. L'ing. Adamo propone di identificare una sede propria per una conferenza dei servizi sul problema delle cave. Esaurito il dibattito, per porre regolarmente in votazione la proposta di vincolo, esclusi i membri della commissione, i convenuti lasciano l'adunanza. L'ing. Adamo dichiara di astenersi in quanto le attivita' economiche possono essere compromesse dal vincolo paesaggistico poiche' non sono stati redatti dalla pubblica amministrazione i relativi piani che ne consentano l'esercizio ed in particolare per quanto riguarda il piano cave a tutt'oggi non esiste nulla di compiuto. Il dott. Cavarretta si astiene associandosi alle dichiarazioni dell'ing. Adamo. Il dott. Tedeschi Rizzone si dichiara favorevole alla proposta di vincolo, ricorda pero' l'urgenza della redazione dei P.T.P. e ponendola in verifica rispetto alle future proposte di vincolo. La soprintendente, verificato il numero legale, pone ai voti la proposta di vincolo, di cui e' stata data lettura integrale e che di seguito si riporta: La valle del Salso o Imera meridionale attraversa da nord a sud l'altopiano gessoso-solfifero: uno dei paesaggi piu' straordinari della Sicilia. Le sue caratteristiche di unicita' sono testimoniate dalle descrizioni dei viaggiatori e degli scrittori di tutti i tempi. Luogo del mito mediterraneo, natura percorsa da oltre cinquanta secoli di presenza umana; " ..una vastissima regione centrale dove sull'infinito ondulare di bassi monti e colline si stendono a perdita d'occhio e in solitudine campi privi di alberi e di abitazioni". Il paesaggio e' quello largo d'argille, ondulato, aspro e deserto del latifondo siciliano, attraversato dal verde delle dagali che seguono i corsi d'acqua. D'inverno verdissimo di pascoli e in primavera trionfo del giallo di fiorranci, ginestre e ferle fiorite. D'estate, dopo i mari dorati delle messi, " .. presto tutto si volge in una landa brulla di stoppie bruciate, avvampate sotto il solleone, la terra argillosa sempre piu' si denuda, dissecca, sbiadisce e si fende .. La solitudine grava sulla campagna: tuttavia questa non e' priva di fascino nel suo impressionante squallore e nell'ampiezza dei suoi panorami ..". (A. Sestini). La tutela paesistica della valle e' necessaria conseguenza del riconoscimento dello straordinario valore di insieme della sequenza panoramica diacronica che si svolge lungo il piu' importante percorso di collegamento fra la costa tirrenica e quella meridionale della Sicilia, coincidente con l'autostrada A19 e la s.v. Caltanissetta-Gela. Percorso di grande rilevanza storica, culturale e turistica, rafforzata dalla successione dei molteplici elementi di grande interesse nelle sequenze che vi si svolgono e che vengono, di seguito, illustrate. La competenza territoriale della soprintendenza di Caltanissetta comprende gran parte del corso del Salso e il presente vincolo interessa un breve tratto su entrambe le sponde ed il versante destro della valle ricadenti nei territori comunali di Santa Caterina Villarmosa e di Caltanissetta. DESCRIZIONE DELL'AREA Gli ambiti panoramici: elementi della natura e della storia. La percezione ed il godimento del paesaggio, nella consuetudine della dimensione odierna, avviene per lo piu' lungo percorsi veicolari. Il paesaggio piu' fruito si e' modificato nello spazio e nel tempo, dalla nozione di "veduta" da un punto fisso (belvedere), al "paesaggio laterale" che configura e viene configurato da un percorso. Questa nuova dimensione del paesaggio veniva gia' identificata, alla fine del XIX secolo, dalla massima associazione italiana di turismo culturale, il Touring Club, che dedicava nelle sue guide ampio spazio alle descrizioni panoramiche dei percorsi. Oggi la dimensione temporale, per la riduzione dei tempi di percorrenza, ha l'effetto di comprimere ambiti geografici vasti e vastissimi in una unita' percettiva e panoramica in cui le singole vedute, composte in sequenza, divengono episodi di un contesto. La Sicilia centro-meridionale e' luogo di un unicum paesistico: l'altopiano gessoso-solfifero, che oltre alla rarita' della formazione geo-morfologica, possiede valenze estetiche e storiche di grande suggestione e valore culturale. Asse morfologico dell'altopiano e' il Salso o Imera meridionale. La costruzione dell'autostrada Palermo-Catania (A19) e della strada veloce Caltanissetta-Gela lungo il corso del fiume, ha costituito la sua valle in uno dei principali contesti di fruizione paesaggistica e di formazione di immagini indimenticabili della morfologia siciliana per qualunque viaggiatore, visitatore o turista. Questa unicita' del contesto panoramico si riconosce descrivendo i singoli ambiti paesaggistici che susseguendosi ed intersecandosi costituiscono una "serie panoramica" individuabile e circoscrivibile. La valle del Salso infatti, nell'attuale percezione, e' costituita da un insieme continuo di quadri panoramici formati da elementi naturali percorsi dalla storia millenaria dell'insediamento umano. Identificato territorialmente il contesto paesaggistico da tutelare (la Valle del Salso), si descrivono di seguito gli ambiti panoramici, o unita' paesaggistiche sequenziali, citando i rilievi e le cime che delimitano l'ultimo orizzonte e quindi le vedute delle valli, quasi sempre un orizzonte prossimo goduto dal percorso principale (strade veicolari) che coincide in massima parte con il corso del fiume. Si descrivono infine le emergenze che di volta in volta compongono la veduta: le strutture naturali, il sistema storico di difesa e presidio del territorio, gli insediamenti umani, la struttura agricola, le miniere di zolfo. Percorrendo la A19 Palermo-Catania, da nord verso sud, lasciati alle spalle il castello ed i grandi pini di Resuttano, con una grande curva a sinistra si entra nel regno di Persefone: la teoria delle vedute ha una frequenza intensa, la valle si stringe, l'orizzonte e' chiuso tutt'intorno. Questi caratteri individuano il primo ambito paesaggistico che si conclude allo stretto di Capodarso e che si illustra di seguito nelle vedute particolari. Subito dopo le quinte formate dal monte Maccarrone e cozzo del Daino, rilievi di arenarie gessose con inglobato un semicerchio di tripoli e calcari, il paesaggio si apre nella vallata dove confluiscono il Salso, l'Imera meridionale ed il torrente Vaccarizzo. Sull'orizzonte occidentale, in testa a una cresta rocciosa, domina il sito del castello di Risicallo, fortezza medievale (citata da 'Ibn 'al Atir nell'826), elemento del contesto di difesa delle vie interne che dalla costa meridionale arrivavano a Palermo. La valle e' caratterizzata da una piccola piana eluviale che si interrompe contro i calanchi Mucciarello e si richiude poi con lo stretto di cozzo Sommacco e cozzo Garcia iniziando la teoria di orizzonti azzurri dei rilievi che si susseguono. Le caratteristiche di questo tratto sono quelle di una valle stretta, dove il fiume si intravede e procede per anse brevi. Superato lo stretto, il ponte dei Cinque Archi scavalca il fiume lungo il percorso dell'antica strada per Catania, l'importanza del manufatto per la popolazione e' stata tale che le sue caratteristiche costruttive e formali hanno determinato un nuovo toponimo che identifica tutta una localita'. Da qui il fiume si appalesa, le anse del suo corso si allargano e gli orizzonti cominciano ad aprirsi. Nel territorio di Santa Caterina si riconosce, nel breve tratto del versante orientale della valle (che rientra nella competenza territoriale della provincia di Caltanissetta), una modificazione del paesaggio agrario, un nascosto sconvolgimento, dovuto alla presenza della miniera Garcia, ai residui cumuli di rosticcio e resti di opifici. Come sempre coesiste con la miniera la masseria omonima. Continuando il percorso verso sud, si lasciano alle spalle il cozzo Rocca ed il monte Santa Cristina, formazioni di gessi ed argille, coltivati a frumento ed in parte boscati con monocoltura di eucaliptus paesisticamente dissonante, e si prosegue nel succedersi di rilievi diversi per struttura geologica e geomorfologica, ma ognuno episodio costante della forma del paesaggio. Si alternano le sommita' di calcari e gessi luccicanti alle valli brevi, a tratti profonde con i toni del verde-azzurro per le ombre della vegetazione. Nel versante orientale del monte Santa Cristina sta l'antica masseria di Mustogiunto a presidio dei feudi. All'interno del vallone Manche di Rocca si affacciano zone boscate a monocoltura quasi esclusiva di eucaliptus: macchie nel paesaggio agrario; dissonanze morfologiche e storiche che si presentano episodicamente nella valle. Proseguendo verso sud, alta e improvvisa si erge la lunga crosta arenaria di contrada Garlatti, prima latente all'orizzonte, con grotte ed anfratti, dove il blocco stereometrico della masseria domina la veduta, circondata da un bosco di conifere ed eucalipti. Di fronte, sul versante orientale, quasi a specchio, e' posta la masseria Turolifi. Fronteggia cozzo Garlatti il monte Stretto che continua a ovest con la cresta di Gessolungo dove la masseria omonima governava la contrada che comprende il sito della grande miniera di zolfo. Queste miniere insieme alla Giordano piu' piccola formano il "paesaggio minerario" dell'area compresa tra monte Stretto e Sabucina: paesaggio sconvolto e segnato dai cumuli di ginisi dai quali emergono gli archi e le ciminiere dei forni, i calcheroni e i castelletti dei pozzi: pagine della storia e della cultura materiale di questa terra; testimonianze della perduta ricchezza dello zolfo quando la Sicilia, pur con limiti ed errori storici di gestione, era il massimo produttore del mondo. E " ..senza l'avventura della zolfaro non ci sarebbe stata l'avventura dello scrivere, del raccontare: per Pirandello, Alessio Di Giovanni, Rosso di San Secondo, Nino Savarese, Francesco Lanza. E per noi." (L. Sciascia). Ad ogni miniera corrisponde una masseria: " .. La masseria nasce dal feudo .. Si pensi dunque a una sterminata contrada, in genere con scarsa o punta coltivazione arborea, senza strade, senza case e al centro un gran casamento che e' la sede della masseria: nei tempi del brigantaggio e dell'abigeato, anche una specie di fortezza e, in ogni caso, il cervello, la sede del comando, punto di riferimento di quelle centinaia di contadini che coltivano le varie tenute e dei numerosi allevamenti sparsi per l'immenso feudo." (N. Savarese). I luoghi della produzione agricola ed industriale si intrecciano e si confondono, antica ricchezza: oro dello zolfo, vicenda conclusa in un secolo e mezzo; oro del grano con un ciclo che ancora struttura la terra. Usciti dall'autostrada seguendo il corso del fiume, si prosegue lungo la strada veloce Caltanissetta-Gela. Dopo la stazione Imera la valle presto si chiude; la strada si incassa nella gola della Pistacchieria sfiorando quasi le pareti di Sabucina e Capodarso. Per quanto breve, il percorso impressiona. Le pareti della gola si alzano e si avvicinano e lo sbocco dell'orrido si avverte solo alla fine della gola, dove l'orizzonte si apre su una vasta pianura. Subito a valle dello stretto e' il ponte di Capodarso che scavalca il Salso con un monumentale arco di pietra: una delle tre meraviglie della Sicilia ricordate dalla tradizione popolare (Un monte, un ponte, un fonte). Qui si inizia il secondo ambito panoramico: la veduta si apre, il paesaggio si allarga, le valli laterali diventano ampie ed estese, le anse del fiume procedono pigre, spiegandosi e tornando su se stesse. Una vasta piana attira lo sguardo in perfetta, simmetrica opposizione con la strettissima gola appena attraversata. Subito dopo il ponte si susseguono, in primo piano, i massicci di arenaria di Sabucina e dei Lannari. Lungo il fiume, nella valle, e' posto il grande fabbricato rurale della Dispensa. Paesisticamente il rilievo di Sabucina assume valenze complesse ed importanti: territorio agricolo alle falde, ancora commisto di mandorli, olivi e rari vigneti, salendo in cima e' allo stesso tempo emergenza e belvedere. Risalendone le pendici lungo la s.s. 122 si apprezza il sito archeologico indigeno ellenizzato, dalla sommita' del quale la vista si spinge alle Madonie, l'Etna e il mare Africano, e la suggestione delle cave di pietra abbandonate dove le piante pioniere riconquistano l'habitat, creando un biotopo particolarissimo in cui i piani e le pareti verticali di nuda roccia sono struttura singolare del processo di rinaturalizzazione. Ed ancora sul versante sud-ovest si staglia il "paesaggio di cava" con le geometrie surreali ed imponenti della natura lavorata dall'uomo. Contrappunto al paesaggio di Sabucina e' il tavolato dei Lannari, altro sito archeologico romano, con l'alta cresta di arenaria modellata dal vento e frantumata dalle frane, coi massi rotolati lungo le pendici e dispersi come resti di un immenso tempio distrutto da un ciclope infuriato. Superati i Lannari si apre a destra, l'ampia valle della Serra della Difesa: qui due torrenti paralleli (vallone della Difesa e torrente Iuculia) hanno scavato l'argilla lasciando un alto vallum di calanchi che dal fiume punta alle alture di Caltanissetta. Sul crinale della serra la vecchia trazzera per Pietraperzia disegna un altro percorso panoramico di notevole interesse per il godimento del paesaggio. Arrampicandosi verso nord-ovest tra le guglie calcaree delle Puntare di Gulfi, insediamento rupestre di epoca greca, si arriva al castello di Pietrarossa posto a difesa e presidio della valle, di fronte al castello di Pietraperzia. Anche Pietrarossa e' emergenza, punto di belvedere, sito archeologico con stratificazioni che risalgono alla preistoria. Il bianco calcare di Gibil Gabib conclude la valle della Difesa verso sud. Imponente emergenza naturale e importante sito archeologico, il rilievo di Gibil Gabib affonda le sue pendici nel fiume, stringendo appena la valle, concludendosi con due alte puntare Puntara Agnelleria e la cima della collina di Sant'Anna, dove si innalza per 286 ml l'antenna della radio, realizzata nel 1949, simbolo del progresso che avanzava, oggetto di innovazione tecnologica con primato mondiale fino alla fine degli ani ottanta, segno che identifica la citta' a scala territoriale: il percorso panoramico della strada delle zolfare che comprende la via Xiboli, che attraversa l'antico quartiere di Sant'Anna con abitazioni rupestri, lungo la quale si trovano le cappelle votive dei minatori e che si biforca poi raggiungendo le miniere di Gessolungo e Trabonella; il castello di Pietrarossa con il complesso degli Angeli, sito archeologico e storico monumentale, belvedere sulla valle del Salso; la piazzetta con l'abbeveratoio del Canalello, uno dei punti privilegiati in area urbana per il godimento del panorama della Serra della Difesa e di Gibil Gabib. La descrizione svolta comprende le diverse aree di notevole interesse paesaggistico e naturalistico, gli ambiti panoramici preminenti che compongono indissolubilmente il contesto unico di rara bellezza, fragile nei suoi equilibri, della media Valle del Salso. Conclusioni. La descrizione dell'area della Media valle del Salso o Imera meridionale e' corredata degli elenchi dei principali beni culturali ed ambientali in essa compresi che sostanziano la densita' delle presenze di notevole interesse che, insieme con la fitta maglia di aree tutelate ai sensi della legge n. 431/85, rendono pieno conto dell'importanza paesistica dei siti singoli e dell'insieme da essi costituito. Si evidenzia, infine, che l'apposizione del vincolo ai sensi dell'art. 1, punto 4, della legge 20 giugno 1939, n. 1497, va a costituire un sistema integrato di tutela e salvaguardia del territorio che puo' evitare gravi alterazioni dell'immagine paesaggistica di un'area cosi' sensibile provocate da usi impropri o attivita' indiscriminate. In tal senso il vincolo paesistico non puo' costituire limite per lo sviluppo, ma garanzia che questo avvenga in forme programmate e rispettose delle valenze panoramiche dei luoghi. Inoltre stabilisce condizioni di parita' nei confronti dei detentori degli immobili nella valle, poiche' l'intera area viene sottoposta a tutela come unita' territoriale e non soltanto alcune parti di essa. La commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Caltanissetta fa voti affinche' le soprintendenze di Palermo, Enna ed Agrigento si attivino per provvedere alla tutela degli ambiti panoramici della valle del Salso ricadenti nei rispettivi territori di competenza. La soprintendenza di Caltanissetta e' disponibile anche alla creazione di un gruppo di lavoro interprovinciale che possa portare a compimento in maniera unitaria i necessari studi ed adempimenti. ELENCO DEI BENI CULTURALI ED AMBIENTALI PIU' RILEVANTI ALL'INTERNO DEL VINCOLO DELLA MEDIA VALLE DEL SALSO Belvedere: In zona urbana: 1 - Area del Redentore 2 - Area di Sant'Anna 3 - Strada di Xiboli 4 - Via Sutera 5 - Piazzetta del Canalello 6 - Castello di Pietrarossa e complesso degli Angeli Nel territorio: 7 - Castello di Risicallo 8 - Cime di Garlatti 9 - Cima di Sabucina 10 - Cima di Gibil Gabib 11 - Cima di Monte Pisciacane 12 - Monte Palco 13 - Mole di Draffu' 14 - Collina di Marcatobianco Percorsi panoramici: 15 - Autostrada A19 16 - Strada veloce Caltanissetta-Gela 17 - Strada delle Miniere - Strada statale 122 18 - Regia trazzera CL-Piazza Armerina o dei Mulini di Piazza 19 - Strada statale 191 (Strada del Besaro) 20 - Strada del Firrio 21 - Strada di Sant'Anna 22 - Strada Provinciale Delia-Caltanissetta 22a - Strada statale 121 Beni di interesse geologico, geomorfologico e naturalistico (I): 23 - Depressione Carsica di contrada Maccarrone - tutelato dal presente vincolo 24 - Cozzo Garlatti - tutelato dal presente vincolo 25 - Cresta di Gessolungo - tutelato dal presente vincolo 26 - Monte Sabucina - tutelato dal presente vincolo 27 - Gola di ponte Capodarso - tutelato dal presente vincolo 28 - Le Maccalube - tutelato dal presente vincolo 29 - I Lannari - tutelato dal presente vincolo 30 - Gibil Gabib - tutelato dal presente vincolo 31 - Calanchi di contrada Gibil Gabib - tutelato dal presente vincolo 32 - Puntare Gulfi - tutelato dal presente vincolo 33 - Puntara 'Ncantata - tutelato dal presente vincolo 34 - Puntara Agnelleria - tutelato dal presente vincolo 35 - Puntara di Cozzo di Leco - tutelato dal presente vincolo 36 - Puntara di Cicuta - tutelato dal presente vincolo 37 - Puntara di Canicasse' - tutelato dal presente vincolo 38 - Puntara di Foriana - tutalato dal presente vincolo 39 - Depressione Carsica di contrada Foriana - tutelato dal presente vincolo 40 - Monte Palco - tutelato dal presente vincolo 41 - Monte del Gesso - tutelato dal presente vincolo 42 - Mole di Draffu' (la Quarqudi di Edrisi?) - tutelato dal presente vincolo Corsi d'acqua tutelati ai sensi dell'art. 1, lettera C, legge 8 agosto 1985, n. 431 (IIa): 43 - Salso - (n. 111 dell'elenco delle acque pubbliche) 44 - Imera - (n. 61 dell'elenco delle acque pubbliche) 45 - Burrone Acqua Santa - (n. 105 dell'elenco delle acque pubbliche) 46 - Rio della Cava - (n. 104 dell'elenco delle acque pubbliche) 47 - Vallone Palomba - (n. 100 dell'elenco delle acque pubbliche) 48 - Rio Gargia - (n. 116 dell'elenco delle acque pubbliche) 49 - Burrone Acquanova - (n. 117 dell'elenco delle acque pubbliche) 50 - Torrente Spina 51 - Vallone Garlatti - (n. 99 dell'elenco delle acque pubbliche) 52 - Burrone Noce Confidata - (n. 97 dell'elenco delle acque pubbliche) 53 - Rio dell'Arenella - (n. 95 dell'elenco delle acque pubbliche) 54 - Burrone Turolifi - (n. 98 dell'elenco delle acque pubbliche) 55 - Vallone dello Stretto - (n. 94 dell'elenco delle acque pubbliche) 56 - Vallone Spia Busiddi - (n. 46 dell'elenco delle acque pubbliche) 57 - Burrone Xirbi - (n. 96 dell'elenco delle acque pubbliche) 58 - Vallone Sabbucina Persico - (n. 93 dell'elenco delle acque pubbliche) 59 - Vallone della Difesa - (n. 92 dell'elenco delle acque pubbliche) 60 - Vallone Iuculia - (n. 91 dell'elenco delle acque pubbliche) 61 - Vallone Lanzarotta - (n. 90 dell'elenco delle acque pubbliche) 62 - Vallone Niscirna - (n. 88 dell'elenco delle acque pubbliche) 63 - Vallone Canicasse' - (n. 87 dell'elenco delle acque pubbliche) 64 - Vallone Grotta d'Acqua Vucceri - (n. 84 dell'elenco delle acque pubbliche) 65 - Vallone Foriana - (n. 78 dell'elenco delle acque pubbliche) 66 - Vallone Pisciacane - (n. 79 dell'elenco delle acque pubbliche) 67 - Vallone Ramilia - (n. 82 dell'elenco delle acque pubbliche) 68 - Vallone Carde' - (n. 81 dell'elenco delle acque pubbliche) 69 - Vallone Draffu' - (n. 80 dell'elenco delle acque pubbliche) 70 - Vallone della Battista - (n. 68 dell'elenco delle acque pubbliche) 71 - Vallone Barberotto Mar. Bianco - (n. 70 dell'elenco delle acque pubbliche) 72 - Vallone Burrone Ficodindia - (n. 69 dell'elenco delle acque pubbliche) 73 - Vallone Torretta - (n. 72 dell'elenco delle acque pubbliche) 74 - Vallone Galasse Gallitano - (n. 73 dell'elenco delle acque pubbliche) 75 - Vallone Cicuta - (n. 75 dell'elenco delle acque pubbliche) 76 - Vallone S. Cicuta - (n. 76 dell'elenco delle acque pubbliche) 77 - Burrone Cicuta Nuova - (n. 77 dell'elenco delle acque pubbliche) Beni architettonici (IIb): 78 - Castello di Risicallo - vincolo n. 1089/39, D.A. n. 437 del 21 marzo 1990 79 - Castello di Pietrarossa - vincolo n. 1089/39, art. 4 80 - Complesso di Santa Maria degli Angeli - vincolo n. 1089/39, art. 4 81 - Monumento al Redentore e area circ. - vincolo n. 1089/39, art. 4 e n. 431/85 82 - Antenna Rai - vincolo n. 431/85 83 - Abazia di Santo Spirito - vincolo n. 1089/39, art. 4 84 - Ponte Cinquearchi - vincolo n. 1089/39, art. 4 85 - Ponte di Capodarso - vincolo n. 1089/39, art. 4 86 - Fontana di Capodarso - vincolo n. 1089/39, art. 4 87 - Fontana del Canalello - vincolo n. 1089/39, art. 4 88 - Percorso e ponte della Ferrovia CL-CT - vincolo n. 1089/39 art. 4 89 - Ponte Besaro - vincolo n. 1089/39, art. 4 Beni urbanistici (IIc): Borghi: 90 - San Nicola - tutelato dal presente vincolo 91 - Prestianni - tutelato dal presente vincolo 92 - Santa Rita - tutelato dal presente vincolo Siti di interesse archeologico (III): 93 - Piano della Clesia (eta' romana) - tutelato dal presente vincolo 94 - Lannari (eta' preellenica e romana) - vincolo n. 1089/39, D.A. n. 5329 del 3 aprile 1992 95 - Sabucina (da eta' preellenica) - vincolo n. 1089/39, D.A. n. 3480 del 13 ottobre 1977 96 - Gibil Gabib (eta' greca) - vincolo n. 1089/39, DA. n. 1044 del 21 giugno 1983 97 - San Giuliano (eta' preellenica) - vincolo n. 1089/39, D.A. n. 2312 del 22 maggio 1989 98 - Misteci (eta' greca) - tutelato dal presente vincolo 99 - Foriana (eta' greca) - tutelato dal presente vincolo 100 - Musta (eta' greca e medievale) - tutelato dal presente vincolo 101 - Santo Spirito (eta' greca e medievale) - tutelato dal presente vincolo 102 - Gulfi (eta' greca) - tutelato dal presente vincolo 103 - Canicasse' (eta' greca) - tutelato dal presente vincolo 104 - Gifaro' (eta' greca e bizantina) - tutelato dal presente vincolo 105 - Ramilia (eta' greca e romana) - tutelato dal presente vincolo Beni di interesse etno-antropologico (IV): Case e masserie: 106 - Masseria Garcia - tutelato dal presente vincolo 107 - Masseria Mustogiunto - tutelato dal presente vincolo 108 - Masseria Turolifi - tutelato dal presente vincolo 109 - Masseria Garlatti - tutelato dal presente vincolo 110 - Masseria Giordano - tutelato dal presente vincolo 111 - Masseria Gessolungo - tutelato dal presente vincolo 112 - Masseria Trabonella - tutelato dal presente vincolo 113 - Masseria La Pistacchiera - tutelato dal presente vincolo 114 - Masseria Giordano - tutelato dal presente vincolo 115 - Masseria Dellaira - tutelato dal presente vincolo 116 - Masseria La Dispensa - tutelato dal presente vincolo 117 - Case Lannari - tutelato dal presente vincolo 118 - Case Gulfi - tutelato dal presente vincolo 119 - Masseria Musta - tutelato dal presente vincolo 120 - Case Lanzirotti - vincolo n. 1089/39, D.A. n. 6525 del 24 ottobre 1992 121 - Masseria Foriana - tutelato dal presente vincolo 122 - Masseria Trearatati - tutelato dal presente vincolo 123 - Masseria Marcato D'Arrigo - tutelato dal presente vincolo 124 - Masseria Gifaro' - tutelato dal presente vincolo 125 - Masseria Ramilia - tutelato dal presente vincolo 126 - Masseria Anneliste - tutelato dal presente vincolo 127 - Masseria Cicuta Vecchia - tutelato dal presente vincolo 128 - Case San Martino - tutelato dal presente vincolo 129 - Masseria Cicuta Nuova - tutelato dal presente vincolo 130 - Case Marrocco - tutelato dal presente vincolo 131 - Case Draffu' - tutelato dal presente vincolo 132 - Marcatobianco - tutelato dal presente vincolo 133 - Case Galasse - tutelato dal presente vincolo 134 - Case Robavecchia - tutelato dal presente vincolo 135 - Case Cuti - tutelato dal presente vincolo 136 - Case Barrile - tutelato dal presente vincolo 137 - Casamento a corte in contrada Misteci - tutelato dal presente vincolo Miniere: 138 - Gessolungo - vincolo n. 1089/39, D.A. n. 2828 del 12 novembre 1990 139 - Trabonella - vincolo n. 1089/39, D.A. n. 1189 del 24 ottobre 1992 140 - Gifaro' - tutelato dal presente vincolo 141 - Giordano - tutelato dal presente vincolo 142 - Cave abbandonate di Sabucina - tutelato dal presente vincolo 143 - Garcia - tutelato dal presente vincolo 144 - Saponaro - tutelato dal presente vincolo Altri beni: 145 - Edicole votive lungo il percorso di Xiboli - tutelato dal presente vincolo 146 - Grotte di Sant'Anna - tutelato dal presente vincolo Perimetrazione dell'area: Tratto A-B - Dall'incrocio tra i confini provinciali di Palermo, Enna e Caltanissetta si segue, verso ovest, il confine provinciale tra Caltanissetta e Palermo. Tratto B-C - Si prosegue lungo il limite tra i fogli catastali n. 11 e 12 del comune di Santa Caterina Villarmosa e traversando la regia trazzera Termini-Priolo si percorre verso sud la regia trazzera Santa Caterina-Alimena fino al torrente della cava che si segue per un breve tratto fino alla confluenza col torrente Vaccarizzo. Tratto C-D - Si risale quest'ultimo fino al confine tra i fogli n. 25-26 che si percorre fino alla strada vicinale Castello lungo la quale si prosegue verso sud fino alla strada statale n. 121 che si segue, sempre verso sud, fino all'incrocio con la regia trazzera Caltanissetta-Alimena. Tratto D-E - Questa strada si percorre fino all'incrocio tra i fogli catastali n. 33-34 del comune di Caltanissetta, si segue questo confine fino al torrente Noce confidato che si discende fino al limite con la frazione della provincia di Enna che si percorre, prima verso est e poi verso sud, giungendo ad incrociare il torrente dell'Arenella che si segue fino alla confluenza con il torrente Anghilla'. Tratto E-F - Si risale quest'ultimo, proseguendo poi lungo i confini dei fogli catastali del comune di Caltanissetta di seguito elencati: n. 57-89, 88-89, 88-90, 83-87, 84-87, 86-87 raggiungendo la strada statale Caltanissetta-Siracusa. Tratto F-G - Si segue la statale continuando verso est (all'interno del foglio di mappa n. 91) lungo il confine tra le particelle n. 233-234, n. 228-229, n. 273-274, fino alla particella C che viene compresa nel perimetro. Si continua lungo la strada vicinale Monte San Giuliano e quest'ultima via si percorre continuando verso nord lungo la trazzera Caltanissetta Santa Caterina-Termini, questa si congiunge con il confine del foglio n. 91; quest'ultimo si segue verso est fino alla strada vicinale Firrio Santo Spirito e si prosegue, verso sud ovest, lungo il confine del foglio n. 92 fino al limite del foglio n. 93. Tratto G-H - Il confine del foglio n. 93 si percorre per un breve tratto raggiungendo la via Xiboli e la via dei Vespri siciliani, quest'ultima si segue fino alla chiesa di Santa Croce e poi si continua lungo il confine tra i fogli 125 e 128 (tracciato della via di Santa Domenica) continuando lungo la via degli Angeli fino al confine con il foglio 131, da cui resta esclusa dal vincolo la particella B. Tratto H-I - Il perimetro dell'area dalla via degli Angeli continua lungo la strada vicinale degli Angeli che porta al primo braccio del torrente della Difesa, quest'ultimo si scende fino alla confluenza con il secondo braccio dello stesso torrente che si risale per un breve tratto fino al confine tra i fogli di mappa n. 129 e 130, questo si segue giungendo alla strada vicinale di Pietracucca che si percorre verso nord, proseguendo lungo la via San Nicolo' fino al viale Amedeo e includendo la piazzetta con l'abbeveratoio del Canalello, si prosegue per un breve tratto lungo il detto viale fino alla via Stazzone, che si percorre verso sud giungendo alla strada statale n. 191. Tratto I-L - Da quest'ultima si imbocca, subito sulla sinistra, la regia trazzera Caltanissetta-Pietraperzia fino all'incrocio con la strada vicinale Calderaro-Misteci che si segue fino alla vicinale Valle di Gibil Gabib, questa si percorre per un breve tratto verso sud est fino al torrente Lanzarotta, che si segue fino all'incrocio con il confine dei fogli di mappa n. 174 e 229 il quale raggiunge poi la strada statale n. 191; che si percorre fino alla strada Caltanissetta-Ravanusa. Tratto L-M - Lungo questa strada, continuando verso ovest, si arriva alla strada vicinale Prestianni-Furiana-Trearatati, la si segue procedendo poi lungo la strada vicinale Prestianni-Furiana che si va a congiungere alla strada provinciale Caltanissetta-Delia. Tratto M-N - Quest'ultima si segue verso sud e si imbocca poi la strada provinciale bivio Ramilia-Sommatino fino all'incrocio con la vicinale Cappellano-Draffu' che si percorre per un breve tratto verso ovest, giungendo al confine con i fogli n. 289 e 290; lungo questo confine si procede verso sud fino al limite comunale tra Caltanissetta e Sommatino. Tratto N-O - Su questo confine comunale si prosegue verso est, continuando poi lungo quello tra Caltanissetta e Mazzarino, andando ad incontrare il confine provinciale tra Caltanissetta ed Enna. Tratto O-A - Da questo punto si segue il confine provinciale verso nord, raggiungendo il punto in cui si incontrano i confini delle tre province di Palermo, Enna e Caltanissetta, chiudendo cosi' il perimetro dell'area sottoposta a vincolo. La proposta di vincolo sopra riportata e' approvata a maggioranza dalla commissione, cosi' come trascritta nel presente verbale, con la seguente votazione: dott. D. Cavarretta, componente aggregato (Corpo delle foreste) - astenuto; ing. S. Adamo, componente aggregato (Corpo delle miniere) - astenuto; dott. G. Tedeschi Rizzone (componente) - favorevole; dott. S. Masone (presidente) - favorevole. Il presidente: MASONE Il segretario: GIUNTA ----> Vedere PLANIMETRIA a Pag. 38 della G.U. <----