(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATI
VERBALE DELLA RIUNIONE DEL 29 APRILE 1994 DELLA COMMISSIONE
   PROVINCIALE  PER  LA  TUTELA DELLE BELLEZZE NATURALI E PANORAMICHE
   DELLA PROVINCIA DI CALTANlSSETTA.
   L'anno 1994 il giorno 29 del mese di aprile, alle ore  10,  presso
la  sede  della  soprintendenza  di  Caltanissetta, si e' riunita, in
secondo aggiornamento della precedente seduta del 18 aprile 1994,  la
commissione  provinciale  per  la  tutela  delle  bellezze naturali e
panoramiche della provincia di Caltanissetta,  debitamente  convocata
con  nota  n.  3259  del  26  aprile 1994, con il seguente ordine del
giorno:
   1) votazione del vincolo della "Media valle del Salso".
   Sono presenti i signori:
    dott.ssa Silvana Masone, soprintendente;
    dott. Gaetano Tedeschi Rizzone, componente;
    ing. Salvatore Adamo, componente  aggregato  come  rappresentante
del Corpo delle miniere;
    dott.    Domenico    Cavarretta,    componente   aggregato   come
rappresentante del Corpo delle foreste;
    arch. M. Santa Giunta, segretario.
   Sono inoltre presenti, accettati dalla commissione per partecipare
alla discussione, ma non alla votazione, i signori:
    arch. Salvatore Scuto, direttore della sezione  P.A.U.  convocato
dal presidente;
    dott.  Arcangelo  Pirello  e  arch. Alessio Bellomo del comune di
Caltanissetta;
    dott. Giuseppe Corradino del comune di S. Caterina Villarmosa;
    ing. Salvatore Capizzi del Corpo delle miniere.
   La  dott.ssa  Masone,   nella   qualita'   di   presidente   della
commissione, verificato il numero legale, da' inizio alla discussione
dando  la  parola  all'ing.  Adamo  il  quale  afferma che il vincolo
compromette l'economia  del  territorio,  poiche'  diventa  difficile
realizzare un progetto e per quanto riguarda l'attivita' di cava, per
effetto  dell'art.  7  della  legge n. 24/1991, si va ad incrementare
l'abusivismo.
   La soprintendente porta come esempio altre esperienze  di  regioni
che hanno elaborato P.T.P. in Italia (Liguria, Emilia-Romagna) in cui
la  pianificazione paesistica non ha danneggiato l'economia. Anche in
Sicilia si puo' agire  con  attivita'  ordinate  e  rispettose  della
cultura,  della  storia e del paesaggio. Il coordinamento e' previsto
ad esempio in sede di gruppo interassessoriale del P.T.P.R.
   L'assessore Pirello dice che e' necessario fissare  i  criteri  di
gestione  delle  aree  e le competenze delle singole amministrazioni.
Non si puo' calare un vincolo ferreo su una  realta'  povera  che  ha
difficolta' di sviluppo.
   L'arch.  Scuto specifica che il vincolo paesistico ha come fine un
uso piu' attento della risorsa primaria che e' il territorio e che la
tutela di quest'ultimo passa per una attenta conoscenza che  permette
di  identificare  e  rispondere  ad esigenze tecniche, geografiche ed
economiche con azioni opportune, che a volte  non  possono  compiersi
per  una  legislazione  generale  che  le  impedisce.  Ad  esempio il
problema delle zone di deposito lungo il Salso (Piana dei Meloni e  a
monte  di  Licata)  oggi  non  si possono risolvere, ma porlo in modo
corretto,  in  zona  tutelata,  impedisce  che  si  ripetano  episodi
insanabili come la distruzione di monte dei Drasi.
   L'arch.  Bellomo  informatosi  sulle modalita' del procedimento di
vincolo, afferma che secondo lui la legge n. 1497/1939  si  riferisce
ad  una  veduta da un punto di vista fisso e il paesaggio da tutelare
e' da intendere cosi'. Ribadisce la necessita' della pianificazione.
   L'ing. Adamo afferma che si arrivera' alla necessita' di importare
inerti dall'estero e che si impediscono attivita' lavorative.
   L'assessore Pirello afferma che  e'  importante  la  gestione  del
vincolo   e   che   occorre   collaborare   con   il  comune  per  la
pianificazione.
   La soprintendente fa notare come, grazie  anche  al  lavoro  delle
soprintendenze,  sia  cambiata  la  cultura  che  guida le azioni sul
territorio e  che  molti  comuni  chiedono  la  collaborazione  della
sopritendenza per la redazione dei P.R.G.
   L'arch.  Scuto osserva che nella presente seduta si deve stabilire
se l'area proposta riveste notevole interesse pubblico dal  punto  di
vista  paesaggistico  e ricorda come il fiume Salso interessi quattro
grandi province (oltre Caltanissetta, Palermo, Enna,  Agrigento).  La
sua  valle  e'  la straordinarieta' nello straordinario del paesaggio
dell'altopiano gessoso-solfifero.
   La  soprintendente  ribadisce  che  la  tutela   del   territorio,
attraverso il vincolo paesistico e la pianificazione, non comporta la
dismissione  di  attivita'  produttive  ma apre nuove vie di sviluppo
economico e culturale. La soprintendenza di Caltanissetta si  impegna
a iniziare una collaborazione interattiva con le soprintendenze delle
altre  province interessate alla valle del fiume Salso per garantirne
la tutela come contesto paesaggistico unitario.
   Il dott.  Cavarretta  propone  la  possibilita'  di  inserire  nel
vincolo, come pregiudiziale ad esso, la volonta' della commissione di
far seguire una attivita' di pianificazione e la redazione del P.T.P.
   La   soprintendente   chiarisce   che  non  si  puo'  sottomettere
l'efficacia del vincolo all'esistenza della pianificazione poiche'  i
provvedimenti  sono  regolati da leggi e procedure specifiche che non
si possono alterare.
   L'ing. Adamo propone di identificare  una  sede  propria  per  una
conferenza dei servizi sul problema delle cave.
   Esaurito  il  dibattito,  per  porre  regolarmente in votazione la
proposta di vincolo, esclusi i membri della commissione, i  convenuti
lasciano l'adunanza.
   L'ing.   Adamo  dichiara  di  astenersi  in  quanto  le  attivita'
economiche  possono  essere  compromesse  dal  vincolo  paesaggistico
poiche'  non  sono  stati  redatti  dalla  pubblica amministrazione i
relativi piani che ne consentano l'esercizio ed  in  particolare  per
quanto  riguarda  il  piano  cave  a  tutt'oggi  non  esiste nulla di
compiuto.
   Il dott. Cavarretta si  astiene  associandosi  alle  dichiarazioni
dell'ing. Adamo.
   Il  dott. Tedeschi Rizzone si dichiara favorevole alla proposta di
vincolo,  ricorda  pero'  l'urgenza  della  redazione  dei  P.T.P.  e
ponendola in verifica rispetto alle future proposte di vincolo.
   La  soprintendente,  verificato  il numero legale, pone ai voti la
proposta di vincolo, di cui e' stata data lettura integrale e che  di
seguito si riporta:
    La  valle  del Salso o Imera meridionale attraversa da nord a sud
l'altopiano gessoso-solfifero: uno  dei  paesaggi  piu'  straordinari
della  Sicilia.  Le sue caratteristiche di unicita' sono testimoniate
dalle descrizioni dei viaggiatori e degli scrittori di tutti i tempi.
Luogo del mito  mediterraneo,  natura  percorsa  da  oltre  cinquanta
secoli  di  presenza  umana; " ..una vastissima regione centrale dove
sull'infinito ondulare di bassi monti e colline si stendono a perdita
d'occhio e in solitudine campi privi di alberi e di abitazioni".
   Il paesaggio e' quello largo d'argille, ondulato, aspro e  deserto
del  latifondo  siciliano,  attraversato  dal  verde delle dagali che
seguono i  corsi  d'acqua.  D'inverno  verdissimo  di  pascoli  e  in
primavera  trionfo del giallo di fiorranci, ginestre e ferle fiorite.
D'estate, dopo i mari dorati delle messi, " .. presto tutto si  volge
in una landa brulla di stoppie bruciate, avvampate sotto il solleone,
la  terra  argillosa  sempre piu' si denuda, dissecca, sbiadisce e si
fende .. La solitudine grava sulla campagna: tuttavia questa  non  e'
priva di fascino nel suo impressionante squallore e nell'ampiezza dei
suoi panorami ..". (A. Sestini).
   La  tutela  paesistica  della  valle e' necessaria conseguenza del
riconoscimento dello straordinario valore di insieme  della  sequenza
panoramica diacronica che si svolge lungo il piu' importante percorso
di  collegamento  fra  la  costa tirrenica e quella meridionale della
Sicilia,   coincidente   con   l'autostrada    A19    e    la    s.v.
Caltanissetta-Gela. Percorso di grande rilevanza storica, culturale e
turistica,  rafforzata  dalla  successione dei molteplici elementi di
grande interesse nelle sequenze che vi si svolgono e che vengono,  di
seguito, illustrate.
   La  competenza  territoriale della soprintendenza di Caltanissetta
comprende gran parte del  corso  del  Salso  e  il  presente  vincolo
interessa un breve tratto su entrambe le sponde ed il versante destro
della  valle  ricadenti  nei  territori  comunali  di  Santa Caterina
Villarmosa e di Caltanissetta.
                        DESCRIZIONE DELL'AREA
Gli ambiti panoramici: elementi della natura e della storia.
   La percezione ed il godimento del  paesaggio,  nella  consuetudine
della   dimensione  odierna,  avviene  per  lo  piu'  lungo  percorsi
veicolari. Il paesaggio piu' fruito si e' modificato nello  spazio  e
nel  tempo,  dalla nozione di "veduta" da un punto fisso (belvedere),
al "paesaggio laterale" che  configura  e  viene  configurato  da  un
percorso.   Questa   nuova   dimensione  del  paesaggio  veniva  gia'
identificata, alla fine del XIX secolo,  dalla  massima  associazione
italiana  di  turismo  culturale, il Touring Club, che dedicava nelle
sue guide ampio spazio alle descrizioni panoramiche dei percorsi.
   Oggi la dimensione  temporale,  per  la  riduzione  dei  tempi  di
percorrenza,  ha  l'effetto  di  comprimere ambiti geografici vasti e
vastissimi in una unita' percettiva e panoramica in  cui  le  singole
vedute, composte in sequenza, divengono episodi di un contesto.
   La  Sicilia  centro-meridionale  e' luogo di un unicum paesistico:
l'altopiano  gessoso-solfifero,  che   oltre   alla   rarita'   della
formazione  geo-morfologica, possiede valenze estetiche e storiche di
grande suggestione e valore culturale.
   Asse  morfologico  dell'altopiano e' il Salso o Imera meridionale.
La costruzione dell'autostrada Palermo-Catania (A19) e  della  strada
veloce  Caltanissetta-Gela lungo il corso del fiume, ha costituito la
sua valle in uno dei principali contesti di fruizione paesaggistica e
di formazione di immagini indimenticabili della morfologia  siciliana
per  qualunque viaggiatore, visitatore o turista. Questa unicita' del
contesto  panoramico  si  riconosce  descrivendo  i  singoli   ambiti
paesaggistici  che  susseguendosi ed intersecandosi costituiscono una
"serie panoramica" individuabile  e  circoscrivibile.  La  valle  del
Salso  infatti,  nell'attuale percezione, e' costituita da un insieme
continuo di quadri panoramici formati da elementi  naturali  percorsi
dalla storia millenaria dell'insediamento umano.
   Identificato   territorialmente   il   contesto  paesaggistico  da
tutelare (la Valle del Salso), si descrivono di  seguito  gli  ambiti
panoramici,  o unita' paesaggistiche sequenziali, citando i rilievi e
le cime che delimitano l'ultimo orizzonte e quindi  le  vedute  delle
valli,  quasi  sempre  un  orizzonte  prossimo  goduto  dal  percorso
principale (strade veicolari) che coincide in massima  parte  con  il
corso  del  fiume.  Si descrivono infine le emergenze che di volta in
volta compongono la veduta: le strutture naturali, il sistema storico
di difesa e presidio  del  territorio,  gli  insediamenti  umani,  la
struttura agricola, le miniere di zolfo.
   Percorrendo  la  A19  Palermo-Catania, da nord verso sud, lasciati
alle spalle il castello ed i grandi pini di Resuttano, con una grande
curva a sinistra si entra nel regno di  Persefone:  la  teoria  delle
vedute  ha una frequenza intensa, la valle si stringe, l'orizzonte e'
chiuso tutt'intorno.
   Questi caratteri individuano il primo ambito paesaggistico che  si
conclude allo stretto di Capodarso e che si illustra di seguito nelle
vedute particolari.
   Subito  dopo  le  quinte  formate dal monte Maccarrone e cozzo del
Daino, rilievi di arenarie gessose con inglobato  un  semicerchio  di
tripoli   e   calcari,  il  paesaggio  si  apre  nella  vallata  dove
confluiscono il Salso, l'Imera meridionale ed il torrente Vaccarizzo.
Sull'orizzonte occidentale, in testa a una cresta rocciosa, domina il
sito del castello di Risicallo, fortezza medievale  (citata  da  'Ibn
'al Atir nell'826), elemento del contesto di difesa delle vie interne
che  dalla  costa  meridionale  arrivavano  a  Palermo.  La  valle e'
caratterizzata da una piccola piana eluviale che si interrompe contro
i calanchi Mucciarello e si richiude poi  con  lo  stretto  di  cozzo
Sommacco  e cozzo Garcia iniziando la teoria di orizzonti azzurri dei
rilievi che si susseguono. Le caratteristiche di questo  tratto  sono
quelle di una valle stretta, dove il fiume si intravede e procede per
anse brevi.
   Superato  lo  stretto, il ponte dei Cinque Archi scavalca il fiume
lungo il percorso dell'antica strada per  Catania,  l'importanza  del
manufatto per la popolazione e' stata tale che le sue caratteristiche
costruttive  e  formali  hanno  determinato  un  nuovo  toponimo  che
identifica tutta una localita'. Da qui il fiume si appalesa, le  anse
del suo corso si allargano e gli orizzonti cominciano ad aprirsi. Nel
territorio  di  Santa  Caterina  si  riconosce,  nel breve tratto del
versante  orientale  della  valle  (che  rientra   nella   competenza
territoriale della provincia di Caltanissetta), una modificazione del
paesaggio  agrario,  un nascosto sconvolgimento, dovuto alla presenza
della miniera Garcia, ai residui  cumuli  di  rosticcio  e  resti  di
opifici. Come sempre coesiste con la miniera la masseria omonima.
   Continuando  il  percorso  verso  sud,  si lasciano alle spalle il
cozzo Rocca ed il  monte  Santa  Cristina,  formazioni  di  gessi  ed
argille,  coltivati a frumento ed in parte boscati con monocoltura di
eucaliptus paesisticamente dissonante, e si prosegue  nel  succedersi
di  rilievi  diversi  per  struttura  geologica  e geomorfologica, ma
ognuno episodio costante della forma del paesaggio. Si  alternano  le
sommita'  di  calcari  e  gessi luccicanti alle valli brevi, a tratti
profonde con i toni del verde-azzurro per le ombre della vegetazione.
Nel versante orientale del monte Santa Cristina sta l'antica masseria
di Mustogiunto a presidio dei feudi.
   All'interno del vallone Manche di Rocca si affacciano zone boscate
a monocoltura quasi esclusiva di eucaliptus:  macchie  nel  paesaggio
agrario;   dissonanze  morfologiche  e  storiche  che  si  presentano
episodicamente nella valle.
   Proseguendo verso sud, alta e improvvisa si erge la  lunga  crosta
arenaria  di  contrada  Garlatti,  prima  latente  all'orizzonte, con
grotte ed anfratti,  dove  il  blocco  stereometrico  della  masseria
domina la veduta, circondata da un bosco di conifere ed eucalipti. Di
fronte,  sul  versante  orientale,  quasi  a  specchio,  e'  posta la
masseria Turolifi.
   Fronteggia cozzo Garlatti il monte Stretto che  continua  a  ovest
con  la  cresta  di  Gessolungo dove la masseria omonima governava la
contrada che comprende il sito della grande miniera di zolfo.  Queste
miniere  insieme  alla  Giordano  piu'  piccola formano il "paesaggio
minerario" dell'area compresa tra monte Stretto e Sabucina: paesaggio
sconvolto e segnato dai cumuli di ginisi dai quali emergono gli archi
e le ciminiere dei forni, i calcheroni e  i  castelletti  dei  pozzi:
pagine  della  storia  e  della  cultura  materiale  di questa terra;
testimonianze della perduta ricchezza dello zolfo quando la  Sicilia,
pur  con  limiti  ed  errori  storici  di  gestione,  era  il massimo
produttore del mondo. E " ..senza l'avventura della  zolfaro  non  ci
sarebbe   stata  l'avventura  dello  scrivere,  del  raccontare:  per
Pirandello, Alessio Di Giovanni, Rosso di San Secondo, Nino Savarese,
Francesco  Lanza.  E  per  noi."  (L.  Sciascia).  Ad  ogni   miniera
corrisponde  una  masseria:  "  ..  La masseria nasce dal feudo .. Si
pensi dunque a una sterminata contrada, in genere con scarsa o  punta
coltivazione  arborea,  senza  strade, senza case e al centro un gran
casamento che e' la sede della masseria: nei tempi del brigantaggio e
dell'abigeato, anche una specie di  fortezza  e,  in  ogni  caso,  il
cervello,  la  sede  del  comando,  punto  di  riferimento  di quelle
centinaia di contadini che coltivano le varie tenute e  dei  numerosi
allevamenti sparsi per l'immenso feudo." (N. Savarese).
   I luoghi della produzione agricola ed industriale si intrecciano e
si confondono, antica ricchezza: oro dello zolfo, vicenda conclusa in
un secolo e mezzo; oro del grano con un ciclo che ancora struttura la
terra.
   Usciti  dall'autostrada  seguendo  il corso del fiume, si prosegue
lungo la strada veloce Caltanissetta-Gela. Dopo la stazione Imera  la
valle  presto  si  chiude;  la  strada  si  incassa  nella gola della
Pistacchieria sfiorando quasi le pareti di Sabucina e Capodarso.  Per
quanto breve, il percorso impressiona. Le pareti della gola si alzano
e  si  avvicinano  e  lo sbocco dell'orrido si avverte solo alla fine
della gola, dove l'orizzonte si apre su una vasta pianura.
   Subito a valle dello stretto e' il ponte di Capodarso che scavalca
il Salso con un monumentale arco di pietra: una delle tre  meraviglie
della  Sicilia  ricordate  dalla  tradizione  popolare  (Un monte, un
ponte, un fonte).
   Qui si inizia il secondo ambito panoramico: la veduta si apre,  il
paesaggio si allarga, le valli laterali diventano ampie ed estese, le
anse  del fiume procedono pigre, spiegandosi e tornando su se stesse.
Una vasta piana attira lo sguardo in perfetta, simmetrica opposizione
con la strettissima gola appena attraversata.
   Subito dopo il ponte si susseguono, in primo piano, i massicci  di
arenaria  di  Sabucina e dei Lannari. Lungo il fiume, nella valle, e'
posto il grande fabbricato rurale della Dispensa.
   Paesisticamente il rilievo di Sabucina assume valenze complesse ed
importanti:  territorio  agricolo  alle  falde,  ancora  commisto  di
mandorli,  olivi e rari vigneti, salendo in cima e' allo stesso tempo
emergenza e belvedere. Risalendone le pendici lungo la  s.s.  122  si
apprezza  il  sito  archeologico indigeno ellenizzato, dalla sommita'
del quale la vista si spinge alle Madonie, l'Etna e il mare Africano,
e la suggestione delle cave di  pietra  abbandonate  dove  le  piante
pioniere riconquistano l'habitat, creando un biotopo particolarissimo
in  cui  i  piani e le pareti verticali di nuda roccia sono struttura
singolare del processo di rinaturalizzazione. Ed ancora sul  versante
sud-ovest si staglia il "paesaggio di cava" con le geometrie surreali
ed imponenti della natura lavorata dall'uomo.
   Contrappunto  al paesaggio di Sabucina e' il tavolato dei Lannari,
altro  sito  archeologico  romano,  con  l'alta  cresta  di  arenaria
modellata  dal  vento  e  frantumata  dalle frane, coi massi rotolati
lungo le pendici e dispersi come resti di un immenso tempio distrutto
da un ciclope infuriato.
   Superati i Lannari si apre a destra,  l'ampia  valle  della  Serra
della  Difesa:  qui  due  torrenti  paralleli (vallone della Difesa e
torrente Iuculia) hanno scavato l'argilla lasciando un alto vallum di
calanchi che dal fiume punta alle alture di Caltanissetta.
   Sul crinale della  serra  la  vecchia  trazzera  per  Pietraperzia
disegna  un  altro  percorso  panoramico di notevole interesse per il
godimento del  paesaggio.  Arrampicandosi  verso  nord-ovest  tra  le
guglie  calcaree  delle  Puntare  di  Gulfi, insediamento rupestre di
epoca greca, si arriva al castello di Pietrarossa posto  a  difesa  e
presidio  della  valle,  di fronte al castello di Pietraperzia. Anche
Pietrarossa e' emergenza, punto di belvedere, sito  archeologico  con
stratificazioni che risalgono alla preistoria.
   Il  bianco  calcare  di Gibil Gabib conclude la valle della Difesa
verso  sud.  Imponente   emergenza   naturale   e   importante   sito
archeologico,  il  rilievo  di Gibil Gabib affonda le sue pendici nel
fiume, stringendo appena la valle, concludendosi con due alte puntare
Puntara Agnelleria e la cima della  collina  di  Sant'Anna,  dove  si
innalza  per  286  ml  l'antenna  della  radio,  realizzata nel 1949,
simbolo  del  progresso  che   avanzava,   oggetto   di   innovazione
tecnologica  con  primato  mondiale fino alla fine degli ani ottanta,
segno che identifica la citta' a scala territoriale:
    il  percorso  panoramico della strada delle zolfare che comprende
la via Xiboli, che attraversa l'antico  quartiere  di  Sant'Anna  con
abitazioni rupestri, lungo la quale si trovano le cappelle votive dei
minatori e che si biforca poi raggiungendo le miniere di Gessolungo e
Trabonella;
    il  castello  di  Pietrarossa con il complesso degli Angeli, sito
archeologico e storico monumentale, belvedere sulla valle del Salso;
    la piazzetta con l'abbeveratoio  del  Canalello,  uno  dei  punti
privilegiati in area urbana per il godimento del panorama della Serra
della Difesa e di Gibil Gabib.
   La  descrizione  svolta  comprende  le  diverse  aree  di notevole
interesse  paesaggistico  e  naturalistico,  gli  ambiti   panoramici
preminenti che compongono indissolubilmente il contesto unico di rara
bellezza, fragile nei suoi equilibri, della media Valle del Salso.
Conclusioni.
   La  descrizione  dell'area  della  Media  valle  del Salso o Imera
meridionale e' corredata degli elenchi dei principali beni  culturali
ed  ambientali  in  essa  compresi  che sostanziano la densita' delle
presenze di notevole interesse che, insieme con la  fitta  maglia  di
aree  tutelate  ai  sensi  della legge n. 431/85, rendono pieno conto
dell'importanza paesistica dei siti singoli e  dell'insieme  da  essi
costituito.
   Si  evidenzia,  infine,  che  l'apposizione  del  vincolo ai sensi
dell'art. 1, punto 4, della legge 20  giugno  1939,  n.  1497,  va  a
costituire   un  sistema  integrato  di  tutela  e  salvaguardia  del
territorio  che  puo'   evitare   gravi   alterazioni   dell'immagine
paesaggistica  di un'area cosi' sensibile provocate da usi impropri o
attivita' indiscriminate. In tal senso il vincolo paesistico non puo'
costituire limite per lo sviluppo, ma garanzia che questo avvenga  in
forme  programmate e rispettose delle valenze panoramiche dei luoghi.
Inoltre stabilisce condizioni di parita' nei confronti dei  detentori
degli  immobili nella valle, poiche' l'intera area viene sottoposta a
tutela come unita' territoriale e non soltanto alcune parti di essa.
   La commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e
panoramiche di Caltanissetta fa voti affinche' le  soprintendenze  di
Palermo,  Enna  ed  Agrigento  si attivino per provvedere alla tutela
degli  ambiti  panoramici  della  valle  del  Salso   ricadenti   nei
rispettivi    territori   di   competenza.   La   soprintendenza   di
Caltanissetta e' disponibile anche alla creazione  di  un  gruppo  di
lavoro  interprovinciale  che  possa  portare a compimento in maniera
unitaria i necessari studi ed adempimenti.
ELENCO DEI BENI CULTURALI ED AMBIENTALI  PIU'  RILEVANTI  ALL'INTERNO
   DEL VINCOLO DELLA MEDIA VALLE DEL SALSO
Belvedere:
   In zona urbana:
   1 - Area del Redentore
   2 - Area di Sant'Anna
   3 - Strada di Xiboli
   4 - Via Sutera
   5 - Piazzetta del Canalello
   6 - Castello di Pietrarossa e complesso degli Angeli
Nel territorio:
   7 - Castello di Risicallo
   8 - Cime di Garlatti
   9 - Cima di Sabucina
   10 - Cima di Gibil Gabib
   11 - Cima di Monte Pisciacane
   12 - Monte Palco
   13 - Mole di Draffu'
   14 - Collina di Marcatobianco
Percorsi panoramici:
   15 - Autostrada A19
   16 - Strada veloce Caltanissetta-Gela
   17 - Strada delle Miniere - Strada statale 122
   18 - Regia trazzera CL-Piazza Armerina o dei Mulini di Piazza
   19 - Strada statale 191 (Strada del Besaro)
   20 - Strada del Firrio
   21 - Strada di Sant'Anna
   22 - Strada Provinciale Delia-Caltanissetta
   22a - Strada statale 121
Beni di interesse geologico, geomorfologico e naturalistico (I):
   23  -  Depressione  Carsica  di contrada Maccarrone - tutelato dal
presente vincolo
   24 - Cozzo Garlatti - tutelato dal presente vincolo
   25 - Cresta di Gessolungo - tutelato dal presente vincolo
   26 - Monte Sabucina - tutelato dal presente vincolo
   27 - Gola di ponte Capodarso - tutelato dal presente vincolo
   28 - Le Maccalube - tutelato dal presente vincolo
   29 - I Lannari - tutelato dal presente vincolo
   30 - Gibil Gabib - tutelato dal presente vincolo
   31 - Calanchi di contrada Gibil  Gabib  -  tutelato  dal  presente
vincolo
   32 - Puntare Gulfi - tutelato dal presente vincolo
   33 - Puntara 'Ncantata - tutelato dal presente vincolo
   34 - Puntara Agnelleria - tutelato dal presente vincolo
   35 - Puntara di Cozzo di Leco - tutelato dal presente vincolo
   36 - Puntara di Cicuta - tutelato dal presente vincolo
   37 - Puntara di Canicasse' - tutelato dal presente vincolo
   38 - Puntara di Foriana - tutalato dal presente vincolo
   39  -  Depressione  Carsica  di  contrada  Foriana  - tutelato dal
presente vincolo
   40 - Monte Palco - tutelato dal presente vincolo
   41 - Monte del Gesso - tutelato dal presente vincolo
   42 - Mole di Draffu' (la  Quarqudi  di  Edrisi?)  -  tutelato  dal
presente vincolo
Corsi  d'acqua  tutelati  ai  sensi  dell'art.  1, lettera C, legge 8
agosto 1985, n. 431 (IIa):
   43 - Salso - (n. 111 dell'elenco delle acque pubbliche)
   44 - Imera - (n. 61 dell'elenco delle acque pubbliche)
   45 - Burrone  Acqua  Santa  -  (n.  105  dell'elenco  delle  acque
pubbliche)
   46 - Rio della Cava - (n. 104 dell'elenco delle acque pubbliche)
   47 - Vallone Palomba - (n. 100 dell'elenco delle acque pubbliche)
   48 - Rio Gargia - (n. 116 dell'elenco delle acque pubbliche)
   49   -  Burrone  Acquanova  -  (n.  117  dell'elenco  delle  acque
pubbliche)
   50 - Torrente Spina
   51 - Vallone Garlatti - (n. 99 dell'elenco delle acque pubbliche)
   52  -  Burrone  Noce  Confidata  -  (n. 97 dell'elenco delle acque
pubbliche)
   53 - Rio dell'Arenella - (n. 95 dell'elenco delle acque pubbliche)
   54 - Burrone Turolifi - (n. 98 dell'elenco delle acque pubbliche)
   55 - Vallone dello  Stretto  -  (n.  94  dell'elenco  delle  acque
pubbliche)
   56  -  Vallone  Spia  Busiddi  -  (n.  46  dell'elenco delle acque
pubbliche)
   57 - Burrone Xirbi - (n. 96 dell'elenco delle acque pubbliche)
   58 - Vallone Sabbucina Persico - (n. 93  dell'elenco  delle  acque
pubbliche)
   59  -  Vallone  della  Difesa  -  (n.  92  dell'elenco delle acque
pubbliche)
   60 - Vallone Iuculia - (n. 91 dell'elenco delle acque pubbliche)
   61  -  Vallone  Lanzarotta  -  (n.  90  dell'elenco  delle   acque
pubbliche)
   62 - Vallone Niscirna - (n. 88 dell'elenco delle acque pubbliche)
   63   -  Vallone  Canicasse'  -  (n.  87  dell'elenco  delle  acque
pubbliche)
   64 - Vallone Grotta d'Acqua Vucceri -  (n.  84  dell'elenco  delle
acque pubbliche)
   65 - Vallone Foriana - (n. 78 dell'elenco delle acque pubbliche)
   66   -  Vallone  Pisciacane  -  (n.  79  dell'elenco  delle  acque
pubbliche)
   67 - Vallone Ramilia - (n. 82 dell'elenco delle acque pubbliche)
   68 - Vallone Carde' - (n. 81 dell'elenco delle acque pubbliche)
   69 - Vallone Draffu' - (n. 80 dell'elenco delle acque pubbliche)
   70 - Vallone della Battista  -  (n.  68  dell'elenco  delle  acque
pubbliche)
   71  -  Vallone  Barberotto  Mar. Bianco - (n. 70 dell'elenco delle
acque pubbliche)
   72 - Vallone Burrone Ficodindia - (n. 69 dell'elenco  delle  acque
pubbliche)
   73 - Vallone Torretta - (n. 72 dell'elenco delle acque pubbliche)
   74  -  Vallone  Galasse Gallitano - (n. 73 dell'elenco delle acque
pubbliche)
   75 - Vallone Cicuta - (n. 75 dell'elenco delle acque pubbliche)
   76 - Vallone S. Cicuta - (n. 76 dell'elenco delle acque pubbliche)
   77 - Burrone  Cicuta  Nuova  -  (n.  77  dell'elenco  delle  acque
pubbliche)
Beni architettonici (IIb):
   78  -  Castello di Risicallo - vincolo n. 1089/39, D.A. n. 437 del
21 marzo 1990
   79 - Castello di Pietrarossa - vincolo n. 1089/39, art. 4
   80 - Complesso di Santa Maria degli Angeli - vincolo  n.  1089/39,
art. 4
   81  -  Monumento  al  Redentore e area circ. - vincolo n. 1089/39,
art. 4 e n. 431/85
   82 - Antenna Rai - vincolo n. 431/85
   83 - Abazia di Santo Spirito - vincolo n. 1089/39, art. 4
   84 - Ponte Cinquearchi - vincolo n. 1089/39, art. 4
   85 - Ponte di Capodarso - vincolo n. 1089/39, art. 4
   86 - Fontana di Capodarso - vincolo n. 1089/39, art. 4
   87 - Fontana del Canalello - vincolo n. 1089/39, art. 4
   88  -  Percorso  e ponte della Ferrovia CL-CT - vincolo n. 1089/39
art. 4
   89 - Ponte Besaro - vincolo n. 1089/39, art. 4
Beni urbanistici (IIc):
Borghi:
   90 - San Nicola - tutelato dal presente vincolo
   91 - Prestianni - tutelato dal presente vincolo
   92 - Santa Rita - tutelato dal presente vincolo
Siti di interesse archeologico (III):
   93 - Piano della Clesia (eta'  romana)  -  tutelato  dal  presente
vincolo
   94  -  Lannari  (eta'  preellenica e romana) - vincolo n. 1089/39,
D.A.  n. 5329 del 3 aprile 1992
   95 - Sabucina (da eta' preellenica) - vincolo n. 1089/39, D.A.  n.
3480 del 13 ottobre 1977
   96  -  Gibil  Gabib (eta' greca) - vincolo n. 1089/39, DA. n. 1044
del 21 giugno 1983
   97 - San Giuliano (eta' preellenica) - vincolo n. 1089/39, D.A. n.
2312 del 22 maggio 1989
   98 - Misteci (eta' greca) - tutelato dal presente vincolo
   99 - Foriana (eta' greca) - tutelato dal presente vincolo
   100 - Musta (eta' greca  e  medievale)  -  tutelato  dal  presente
vincolo
   101  -  Santo  Spirito  (eta'  greca  e  medievale) - tutelato dal
presente vincolo
   102 - Gulfi (eta' greca) - tutelato dal presente vincolo
   103 - Canicasse' (eta' greca) - tutelato dal presente vincolo
   104 - Gifaro' (eta' greca e bizantina)  -  tutelato  dal  presente
vincolo
   105  -  Ramilia  (eta'  greca  e  romana)  - tutelato dal presente
vincolo
Beni di interesse etno-antropologico (IV):
Case e masserie:
   106 - Masseria Garcia - tutelato dal presente vincolo
   107 - Masseria Mustogiunto - tutelato dal presente vincolo
   108 - Masseria Turolifi - tutelato dal presente vincolo
   109 - Masseria Garlatti - tutelato dal presente vincolo
   110 - Masseria Giordano - tutelato dal presente vincolo
   111 - Masseria Gessolungo - tutelato dal presente vincolo
   112 - Masseria Trabonella - tutelato dal presente vincolo
   113 - Masseria La Pistacchiera - tutelato dal presente vincolo
   114 - Masseria Giordano - tutelato dal presente vincolo
   115 - Masseria Dellaira - tutelato dal presente vincolo
   116 - Masseria La Dispensa - tutelato dal presente vincolo
   117 - Case Lannari - tutelato dal presente vincolo
   118 - Case Gulfi - tutelato dal presente vincolo
   119 - Masseria Musta - tutelato dal presente vincolo
   120 - Case Lanzirotti - vincolo n. 1089/39, D.A. n.  6525  del  24
ottobre 1992
   121 - Masseria Foriana - tutelato dal presente vincolo
   122 - Masseria Trearatati - tutelato dal presente vincolo
   123 - Masseria Marcato D'Arrigo - tutelato dal presente vincolo
   124 - Masseria Gifaro' - tutelato dal presente vincolo
   125 - Masseria Ramilia - tutelato dal presente vincolo
   126 - Masseria Anneliste - tutelato dal presente vincolo
   127 - Masseria Cicuta Vecchia - tutelato dal presente vincolo
   128 - Case San Martino - tutelato dal presente vincolo
   129 - Masseria Cicuta Nuova - tutelato dal presente vincolo
   130 - Case Marrocco - tutelato dal presente vincolo
   131 - Case Draffu' - tutelato dal presente vincolo
   132 - Marcatobianco - tutelato dal presente vincolo
   133 - Case Galasse - tutelato dal presente vincolo
   134 - Case Robavecchia - tutelato dal presente vincolo
   135 - Case Cuti - tutelato dal presente vincolo
   136 - Case Barrile - tutelato dal presente vincolo
   137  -  Casamento  a  corte  in  contrada  Misteci  - tutelato dal
presente vincolo
Miniere:
   138 - Gessolungo -  vincolo  n.  1089/39,  D.A.  n.  2828  del  12
novembre 1990
   139 - Trabonella - vincolo n. 1089/39, D.A. n. 1189 del 24 ottobre
1992
   140 - Gifaro' - tutelato dal presente vincolo
   141 - Giordano - tutelato dal presente vincolo
   142 - Cave abbandonate di Sabucina - tutelato dal presente vincolo
   143 - Garcia - tutelato dal presente vincolo
   144 - Saponaro - tutelato dal presente vincolo
Altri beni:
   145  -  Edicole  votive lungo il percorso di Xiboli - tutelato dal
presente vincolo
   146 - Grotte di Sant'Anna - tutelato dal presente vincolo
Perimetrazione dell'area:
   Tratto A-B - Dall'incrocio tra i confini provinciali  di  Palermo,
Enna  e  Caltanissetta  si segue, verso ovest, il confine provinciale
tra Caltanissetta e Palermo.
   Tratto B-C - Si prosegue lungo il limite tra i fogli catastali  n.
11  e  12  del  comune  di Santa Caterina Villarmosa e traversando la
regia trazzera Termini-Priolo si percorre verso sud la regia trazzera
Santa Caterina-Alimena fino al torrente della cava che si  segue  per
un breve tratto fino alla confluenza col torrente Vaccarizzo.
   Tratto C-D - Si risale quest'ultimo fino al confine tra i fogli n.
25-26  che  si  percorre  fino alla strada vicinale Castello lungo la
quale si prosegue verso sud fino alla strada statale n.  121  che  si
segue,  sempre  verso  sud,  fino  all'incrocio con la regia trazzera
Caltanissetta-Alimena.
   Tratto D-E - Questa strada si percorre  fino  all'incrocio  tra  i
fogli catastali n. 33-34 del comune di Caltanissetta, si segue questo
confine  fino  al  torrente  Noce  confidato  che si discende fino al
limite con la frazione della provincia di Enna che si percorre, prima
verso est e poi  verso  sud,  giungendo  ad  incrociare  il  torrente
dell'Arenella  che  si  segue  fino  alla  confluenza con il torrente
Anghilla'.
   Tratto E-F - Si  risale  quest'ultimo,  proseguendo  poi  lungo  i
confini  dei  fogli  catastali del comune di Caltanissetta di seguito
elencati:  n. 57-89, 88-89, 88-90, 83-87, 84-87,  86-87  raggiungendo
la strada statale Caltanissetta-Siracusa.
   Tratto   F-G   -   Si  segue  la  statale  continuando  verso  est
(all'interno del foglio di mappa n.  91)  lungo  il  confine  tra  le
particelle n. 233-234, n. 228-229, n. 273-274, fino alla particella C
che  viene  compresa  nel  perimetro.  Si  continua  lungo  la strada
vicinale   Monte   San   Giuliano  e  quest'ultima  via  si  percorre
continuando  verso  nord  lungo  la  trazzera   Caltanissetta   Santa
Caterina-Termini,  questa  si  congiunge con il confine del foglio n.
91; quest'ultimo si segue verso est fino alla strada vicinale  Firrio
Santo  Spirito  e  si prosegue, verso sud ovest, lungo il confine del
foglio n. 92 fino al limite del foglio n. 93.
   Tratto G-H - Il confine del foglio n. 93 si percorre per un  breve
tratto  raggiungendo  la  via  Xiboli  e la via dei Vespri siciliani,
quest'ultima si segue fino alla  chiesa  di  Santa  Croce  e  poi  si
continua  lungo il confine tra i fogli 125 e 128 (tracciato della via
di Santa Domenica) continuando lungo la  via  degli  Angeli  fino  al
confine  con  il  foglio  131,  da  cui  resta esclusa dal vincolo la
particella B.
   Tratto H-I  -  Il  perimetro  dell'area  dalla  via  degli  Angeli
continua  lungo  la  strada  vicinale degli Angeli che porta al primo
braccio del torrente della Difesa, quest'ultimo si scende  fino  alla
confluenza con il secondo braccio dello stesso torrente che si risale
per  un  breve  tratto  fino al confine tra i fogli di mappa n. 129 e
130, questo si segue giungendo alla strada  vicinale  di  Pietracucca
che si percorre verso nord, proseguendo lungo la via San Nicolo' fino
al  viale  Amedeo  e  includendo  la piazzetta con l'abbeveratoio del
Canalello, si prosegue per un breve tratto lungo il detto viale  fino
alla  via  Stazzone,  che si percorre verso sud giungendo alla strada
statale n. 191.
   Tratto I-L - Da quest'ultima si imbocca, subito sulla sinistra, la
regia trazzera Caltanissetta-Pietraperzia fino  all'incrocio  con  la
strada  vicinale  Calderaro-Misteci  che  si segue fino alla vicinale
Valle di Gibil Gabib, questa si percorre per un  breve  tratto  verso
sud  est  fino al torrente Lanzarotta, che si segue fino all'incrocio
con il confine dei fogli di mappa n. 174 e 229 il quale raggiunge poi
la  strada  statale  n.  191;  che  si  percorre  fino  alla   strada
Caltanissetta-Ravanusa.
   Tratto  L-M  -  Lungo  questa  strada, continuando verso ovest, si
arriva alla  strada  vicinale  Prestianni-Furiana-Trearatati,  la  si
segue  procedendo poi lungo la strada vicinale Prestianni-Furiana che
si va a congiungere alla strada provinciale Caltanissetta-Delia.
   Tratto M-N - Quest'ultima si segue verso sud e si imbocca  poi  la
strada  provinciale  bivio Ramilia-Sommatino fino all'incrocio con la
vicinale Cappellano-Draffu' che si percorre per un breve tratto verso
ovest, giungendo al confine con i fogli n. 289 e  290;  lungo  questo
confine   si   procede   verso   sud  fino  al  limite  comunale  tra
Caltanissetta e Sommatino.
   Tratto N-O - Su questo confine comunale  si  prosegue  verso  est,
continuando  poi  lungo quello tra Caltanissetta e Mazzarino, andando
ad incontrare il confine provinciale tra Caltanissetta ed Enna.
   Tratto O-A - Da questo punto si segue il confine provinciale verso
nord, raggiungendo il punto in cui si incontrano i confini delle  tre
province  di  Palermo,  Enna  e  Caltanissetta,  chiudendo  cosi'  il
perimetro dell'area sottoposta a vincolo.
   La proposta di vincolo sopra riportata e' approvata a  maggioranza
dalla commissione, cosi' come trascritta nel presente verbale, con la
seguente votazione:
    dott. D. Cavarretta, componente aggregato (Corpo delle foreste) -
astenuto;
    ing.  S.  Adamo,  componente  aggregato  (Corpo  delle miniere) -
astenuto;
    dott. G. Tedeschi Rizzone (componente) - favorevole;
    dott. S. Masone (presidente) - favorevole.
                                                Il presidente: MASONE
Il segretario: GIUNTA

        ---->  Vedere PLANIMETRIA a Pag. 38 della G.U.  <----