(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
                         LINEE DI INDIRIZZO
               DELL'ATTIVITA' PROMOZIONALE PER IL 1997
1) Premessa.
   In una logica di continuita' con le  indicazioni  date  lo  scorso
anno,  le presenti linee di indirizzo intendono ribadire l'importanza
di adottare strategie promozionali nazionali, che siano il frutto  di
strette   consultazioni   con   le   confederazioni  ed  associazioni
imprenditoriali di categoria,  con  le  regioni,  con  le  camere  di
commercio ed i loro centri esteri.
   A  questa  ricerca  di  maggiore  organicita'  e  di piu' efficace
coordinamento devono contribuire tutti  i  soggetti  interessati  per
creare  sinergie  al  fine  di  accrescere l'efficacia delle limitate
risorse pubbliche messe a disposizione da  una  prevedibile  rigorosa
politica  di  bilancio  e  dare maggiore impatto comunicazionale alle
iniziative sui mercati esteri.
   Le  agevolazioni  fatte   con   denaro   pubblico   per   favorire
l'internazionalizzazione  delle  imprese devono essere inserite in un
disegno unitario, che copra  tutto  il  Paese,  per  evitare  che  le
risorse   siano  indirizzate  ad  uno  stesso  scopo,  duplicando  le
agevolazioni.
   In altre parole, occorre fare in modo che Stato,  regioni,  camere
di  commercio  e  loro centri esteri non svolgano azioni promozionali
simili, negli stessi settori e nelle stesse aree,  trascurando  altre
iniziative utili per le imprese.
   L'accrescimento  dell'efficacia  della  spesa pubblica puo' essere
meglio perseguito attraverso interventi  diversificati  su  obiettivi
ben  esplicitati  e  di interesse delle imprese, di cui sia possibile
verificare i risultati. E' da ricercare anche in  tale  sede  di  far
coincidere  maggiormente responsabilita' con potere e di prevedere un
sistema snello di controllo finalizzato al recupero di efficienza.
   A questa logica si ritiene risponda un innovativo intervento -  il
cui  impatto  promozionale non e' certo surrogabile con i depliants o
cataloghi - volto ad incentivare le imprese ad  esporre  in  fiera  i
macchinari.
   Il  Ministero,  per  favorire  una  modulazione  degli  interventi
pubblici, intende, pertanto, verificare in concreto  la  possibilita'
di contribuire alle spese per la reimportazione di macchinari esposti
in fiera e non venduti.
   Relativamente   al  settore  della  meccanica  strumentale  e'  da
ricordare che un  altro  fattore  di  competitivita'  e'  dato  dalla
"documentazione  tecnica"  nella lingua locale e dalla certificazione
di qualita'.
   Fra i fattori di competitivita' da privilegiare, quindi  non  deve
esserci   la   semplice   presenza  alle  fiere,  ma  i  servizi  che
qualifichino e personalizzino la partecipazione.
   Quest'approccio solleva il problema dei criteri di selezione delle
imprese, che devono  essere  sempre  piu'  ancorati  a  requisiti  di
qualita', di turnazione, di presenza attiva.
   La politica di rigore della spesa obbliga ad utilizzare in maniera
complementare  anche i fondi messi a disposizione dall'Unione europea
per il sostegno dell'internazionalizzazione delle PMI.  Le  strategie
enunciate,  sintetizzabili in: compartecipazione, rigore della spesa,
qualita'  dei  servizi,  verifica  dei  risultati,  devono conformare
l'attivita' promozionale pubblica del 1997.
   A tale impostazione sara' improntata l'azione  del  Ministero  del
commercio  con  l'estero,  che,  da  parte  sua,  intende  accrescere
l'efficacia  delle  agevolazioni  pubbliche   direttamente   gestite,
selezionando  le  imprese  piu'  dinamiche  e sottoponendo in maniera
sistematica tutti gli interventi ad una verifica dei risultati.
   In coerenza con quanto enunciato, il  Ministero  intende  proporre
l'istituzione   di  una  banca-dati  dell'attivita'  promozionale  da
svolgere all'estero, raccogliendo i dati dei programmi delle regioni,
delle camere di commercio, dei centri esteri e, ove possibile,  delle
associazioni di categoria.
2) Quadro internazionale.
   Le  previsioni  piu'  recenti  del FMI, dell'OCSE e dei principali
istituti di ricerca lasciano intravvedere per il 1997 una progressiva
decelerazione della crescita nei Paesi industrializzati.
   Il rallentamento sara', comunque, piu' marcato in Europa  che  nel
Nord  America.  L'economia dei principali Paesi dell'U.E. non potra',
infatti, non risentire degli effetti indotti dall'applicazione  delle
rigorose politiche di bilancio necessarie a raggiungere gli obiettivi
fissati dal trattato di Maastricht.
   Al   rallentamento   delle  economie  industriali  occidentali  si
contrapporra', invece, una crescita del Sud-Est asiatico e di  alcuni
Paesi dell'Est Europa (Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia).
   In   Giappone  gli  effetti  delle  misure  sulla  spesa  pubblica
dovrebbero rilanciare consumi ed investimenti, evidenziando i sintomi
di recupero dell'economia apparsi all'inizio del 1996.
   La Cina, pur con i suoi fattori di squilibrio, si sta sempre  piu'
affermando  come  paese trainante nella regione asiatica, soprattutto
per  quanto  riguarda  gli  investimenti  in  infrastrutture  e  beni
strumentali.
   Pertanto, e' prevedibile che nella sua globalita' (e tenendo conto
della influenza percentuale del previsto rallentamento delle economie
industrializzate)  il  commercio  mondiale crescera', nel 1997, ad un
ritmo sostenuto, anche se leggermente inferiore a quello  degli  anni
precedenti, attestandosi attorno al 7%.
3) Linee di indirizzo della politica promozionale.
   Recenti    studi    hanno,    d'altro    canto,   confermato   che
l'internazionalizzazione   dell'economia   italiana    e'    avvenuta
soprattutto   mediante   intese   tecnico-produttive   e  commerciali
piuttosto che con investimenti  diretti  all'estero.  E'  necessario,
pertanto,  procedere  piu' incisivamente su tale tracciato, favorendo
l'inserimento delle nostre imprese nelle realta' locali, dato che  la
"promotion"  costituisce  spesso  la  prima  tappa  del  processo  di
internazionalizzazione,  caratterizzato  nella  fase   finale   dagli
investimenti all'estero per creare unita' produttive.
    a)  Nel  contesto  descritto,  il  programma  promozionale dovra'
essere elaborato sulla base delle strategie settoriali e geografiche,
indicate nelle presenti linee di indirizzo,  la  cui  validita'  puo'
ritenersi  proiettata  su un arco triennale. Resta, ovviamente, ferma
la necessita' di un aggiornamento annuale di  tali  linee  per  tener
conto di variazioni contingenti e di eventi particolari.
    b) La piu' lunga validita' temporale delle strategie promozionali
obbliga,  di  conseguenza,  a  "pensare" il programma per progetti di
durata  anche  pluriennale.  La   maggiore   organicita'   che   tale
impostazione richiede deve esprimersi mediante l'esplicitazione degli
obiettivi,  delle  risorse necessarie e delle metodologie utilizzate,
anche allo scopo di poter verificare i risultati conseguiti.
    c) La scelta delle risorse da destinare ai settori merceologici e
alle aree geografiche deve tener conto di  tre  elementi  emersi  nel
corso del 1995:
     c.1)   nonostante   il  forte  aumento  delle  esportazioni  nel
gennaio-novembre 1995 (+25,2%),  le  quote  di  mercato  dell'Italia,
calcolate  in  dollari, non sono, ancora tornate ai livelli del 1992,
cioe' presvalutazione. Nel 1995, la quota  e'  calcolata  intorno  al
4,2%,  mentre  nel  1992  era  del  4,7%.  Occorre,  tuttavia, tenere
presente che la diminuzione della quota sulle  importazioni  mondiali
ha  riguardato  tutti  i Paesi industrializzati e ancor piu' l'Unione
europea, la cui quota e' passata dai 36,3%  del  1992  al  32,6%  del
periodo gennaio-agosto 1995;
     c.2)  la  maggiore  diversificazione  geografica  attuata  dalle
nostre imprese ha dimostrato  che  esse  sanno  muoversi  all'estero,
anche in Paesi remoti, con un sufficiente grado di dinamismo;
     c.3)  nello  scorso  triennio  molte  nuove  imprese (PMI) hanno
allargato il proprio business oltre i confini nazionali.  Si  tratta,
tuttavia, di soggetti che hanno bisogno di assistenza e di iniziative
"personalizzate".
    d)  I  progetti  promozionali devono mirare a promuovere i bacini
produttivi, come insieme comprendente  l'intero  habitat  produttivo:
ricerca,  progettazione,  produzione, commercializzazione, logistica.
Il bacino si caratterizza, infatti, per le sinergie che e' capace  di
sviluppare  fra  le imprese in esso dislocate grazie alla presenza di
una vera e propria filiera produttiva, che va dai beni di consumo  ai
beni strumentali necessari alla loro produzione.
    e) Occorre ricercare:
     e.1)  una  maggiore  integrazione fra l'attivita' promozionale e
quella di collaborazione industriale e commerciale. Si tratta di  far
fruttare  i  contatti  in  fiera  con  la predisposizione di seminari
mirati a sviluppare forme di partenariato fra espositori e potenziali
clienti, utilizzando le informazioni e i  contatti  ottenibili  nelle
iniziative comunitarie di Europartenariato, marketplace, ecc.;
     e.2) l'inserimento delle iniziative commerciali in grandi eventi
arricchiti  di  manifestazioni culturali e di spettacolo e turistiche
(manifestazioni musicali all'estero,  tournee'  teatrali,  festivals,
ecc.). E' anche opportuno cominciare a pensare ad eventuali programmi
posti in atto all'estero per la preparazione del Giubileo. A tal fine
e'  da  ritenersi  utile la collaborazione delle organizzazioni delle
Comunita' degli italiani all'estero.
    f) La promozione e le occasioni di contatto con la  distribuzione
estera,    devono    essere   incrementate,   ricercando   forme   di
collaborazione ed organizzando  manifestazioni  mirate  a  sviluppare
un'integrazione dei "business".
    g) La realizzazione, d'intesa con le regioni, gli enti fieristici
e  le  associazioni  di  categoria,  di  missioni  di  operatori e di
giornalisti esteri deve estendere l'oggetto delle visite alle imprese
piu' rappresentative del settore.  La  presenza  di  questi  soggetti
potrebbe  essere  utilizzata  anche  per presentare altri prodotti di
forza dell'Italia, quali realta' culturali, del design, ecc., in modo
da  accrescere  l'impatto  d'immagine oltre il singolo settore. A tal
proposito,  per  migliorare  l'effetto  promozionale,  e'   opportuno
cercare di rendere omogenee, per Paese di provenienza, le delegazioni
a  determinate fiere, in modo che il messaggio e il servizio prestati
siano piu' efficaci e l'interesse degli invitati piu' focalizzato.
    h)  Le  azioni  promozionali  svolte  all'estero  dai  vari  enti
italiani  devono  essere  meglio  coordinate con quelle attuate dalle
varie direzioni della  commissione  della  U.E.  (Gateway  to  Japan,
seminari tecnologici, marketplace, fiere, ecc.).
    i)  E' auspicabile l'utilizzo dei "media" locali e regionali, per
inserirsi, a costi piu' bassi,  in  aree  periferiche.  Le  forme  di
collaborazione  con  universita'  e  istituti commerciali e culturali
locali all'estero, gia' attuate, devono essere ampliate e  rese  piu'
incisive.
4) Priorita' geografiche.
   I  tassi  di  crescita  dei  Paesi del Sud-Est asiatico e di altri
Paesi del continente confermano la priorita' di tale area, come  gia'
indicato  lo scorso anno e come emerso anche dal vertice euroasiatico
tenutosi a Bangkok  nello  scorso  febbraio.  Il  grado  di  sviluppo
raggiunto da alcuni di questi Paesi ha determinato una forte crescita
delle  importazioni,  cui  l'Italia  puo'  dare  un contributo sia in
termini di beni strumentali  che  di  consumo,  compresi  i  prodotti
agroalimentari.
   La  seconda area da privilegiare con l'attivita' promozionale e di
collaborazione industriale  nel  1997  e'  il  Mediterraneo  (Libano,
Siria, Israele, Turchia, Egitto, Tunisia, Marocco).
   Anche   a  prescindere  dalla  posizione  strategica  dell'Italia,
l'interesse di quest'area viene confermato da un  importante  vertice
internazionale, quale la conferenza di Barcellona del novembre 1995.
   A  dimostrazione  delle potenzialita' che l'area potra' esprimere,
con l'avanzamento del processo di pace, sta anche l'istituenda  Banca
per il Medio Oriente ed il Nord Africa, che vede la partecipazione di
sessanta  Paesi,  fra  i  quali,  insieme per la prima volta, i Paesi
Arabi e Israele.
   Resta, inoltre, di primaria importanza il Sud America  (Argentina,
Brasile,  Cile),  area  nella  quale  forti  sono i collegamenti e le
comuni tradizioni.
   Elevato interesse permane per la Cina, l'India e il Sud Africa,  i
cui  tassi  di  crescita  e  prospettive di sviluppo sono di decisiva
importanza per la stessa crescita economica internazionale.
   Un'attenzione specifica  meritano  anche  i  Paesi  europei  della
Scandinavia  e  del Benelux. Si tratta di Paesi con elevato potere di
acquisto,  nei  quali  l'Italia  non  ha  sicuramente  sfruttato   le
potenzialita'  esistenti,  che meriterebbero un progetto promozionale
mirato,  in  particolare,  sulla  grande   distribuzione,   in   essi
fortemente sviluppata.
   Nei   riguardi  dei  Paesi  dell'Europa  dell'Est,  e'  necessario
elaborare progetti promozionali coerenti con lo  stadio  di  sviluppo
raggiunto  da  ciascun Paese, non solo sotto il profilo economico, ma
anche  giuridico-istituzionale  e  con  particolare   riguardo   alla
protezione degli investimenti ed alla situazione del debito estero.
   In quest'area potrebbe rivelarsi di grande utilita' l'azione delle
societa'  di  trading, in grado di aggregare l'offerta e di accettare
anche forme di pagamento in compensazione.
   Un'analoga iniziativa potrebbe essere attuata su aree da cui forte
e' l'importazione di materie  prime,  come  legno,  minerali,  marmi,
pellami, prodotti agricoli.
   Si vuole, tuttavia, evidenziare che la definizione delle priorita'
e'  divenuta  anch'essa  una  scelta  complessa,  perche'  presuppone
conoscenze approfondite dei singoli mercati. Solo un tale livello  di
conoscenza  permette, infatti, di enucleare le opportunita' esistenti
su ciascun mercato.  Solo  la  conoscenza  puntuale  di  gusti,  usi,
costumi  e  norme tecniche consente di elaborare progetti organici ed
efficaci.
5) Strumenti promozionali.
   Pur   non   trascurando   l'importanza   rivestita   dalle   fiere
internazionali,   si   ritiene  di  segnalare  l'efficacia  di  altri
strumenti  promozionali  quali  le  missioni  di   operatori   e   di
giornalisti,  i  seminari  tecnici,  la  formazione, gli incontri fra
operatori, i contatti/collaborazione con la distribuzione estera.
   La scelta degli strumenti deve essere attuata in base a  strategie
definite in funzione di specifici comparti per mercati determinati.
   Un   monitoraggio   del  Paese  di  destinazione  e',  ovviamente,
pregiudiziale per una corretta selezione delle leve  promozionali  da
azionare.
   E'  questo uno dei momenti che piu' fortemente depongono in favore
di un tavolo comune con i rappresentanti delle  categorie  economiche
(industria,  commercio, agricoltura, servizi, finanze) delle regioni,
delle camere di commercio e dei loro centri esteri.
   In  quest'ottica  e'  necessario  coinvolgere  altri  enti,   come
Mediocredito,  Simest,  Sace per poter garantire un sostegno efficace
alle imprese,
che   abbisognano   contemporaneamente   di   promozione,    finanza,
assicurazione.
   Il Ministero, ogni anno, intende far coagulare i vari interessi su
rilevanti eventi-area.
   Su  queste  iniziative  si  chiede il contributo anche degli altri
dicasteri, in primis della Presidenza del  Consiglio,  dei  Ministeri
degli  affari esteri e dei beni culturali, degli enti territoriali e,
a seconda dei casi, delle associazioni di categoria e degli operatori
specializzati nel settore/mercato. Si tratta di un'idea  avanzata  da
piu'  parti  nelle consultazioni tenute con le categorie, cui occorre
dare un seguito concreto.
   Inoltre, il Ministero intende dare  impulso  all'utilizzazione  di
strumenti  quali  gli  accordi  di programma, ai sensi della legge n.
241/1990,  e  alle   convenzioni   per   promuovere   settori   quali
l'artigianato, la subfornitura, la gastronomia.
   In  particolare,  un  progetto  potrebbe  riguardare  prodotti  ad
elevata tecnologia mirato a  far  conoscere  le  posizioni  raggiunte
dall'Italia  in alcuni comparti, cui abbinare eventualmente mostre di
design.
   Sembra il caso di insistere  per  l'elaborazione  di  un  progetto
promozionale  enogastronomico  che,  in  un  periodo  difficile per i
prodotti  tipici  a  causa  delle  modifiche  normative  comunitarie,
rilanci   la   cucina   italiana   con  un  progetto/evento  di  alta
comunicazione da abbinare ad una manifestazione di moda  o  sportiva,
culturale o turistica.
   La   collaborazione   e   il   contributo   delle  regioni,  delle
associazioni di categoria,  nonche'  delle  camere  di  commercio  e'
ritenuta    dal   Ministero   essenziale   nella   realizzazione   di
iniziative/evento  del  genere  sopra  menzionato,  per  rendere   la
presenza  italiana  all'estero  piu'  qualificata  ed  efficace e per
conseguire gli obiettivi indicati.
   Infine, si segnala l'importanza della formazione tecnica,  rivolta
a  quadri  e tecnici stranieri, per preparare le figure professionali
in  grado  di  rappresentare  le  nostre  imprese  sui  mercati  piu'
difficili.
6) Direttive all'ICE.
    a) E' essenziale che il programma promozionale venga definito con
la  massima  tempestivita'. Infatti, e' indispensabile, per dare alle
imprese, agli enti  ed  associazioni  imprenditoriali  un  quadro  di
riferimento,  che  il  programma promozionale sia pubblicato entro il
mese di luglio.
   La  difficolta'  di  elaborare  un  programma  senza   un   quadro
finanziario  certo  puo'  essere superata facendo decorrere, sotto il
profilo contabile, le iniziative dal mese di aprile di  ciascun  anno
pur  predisponendole  in  relazione  all'anno  solare. Il riferimento
finanziario da prendere in  considerazione  e',  comunque,  l'importo
iscritto  nel bilancio del Ministero del commercio con l'estero (tab.
16) per l'anno precedente.
   Il programma dovra'  esser  articolato,  in  modo  razionale,  per
progetti, cioe' come un insieme organico di iniziative finalizzate su
settori/area,  anche  per evitare una parcellizzazione dell'attivita'
promozionale. Nei progetti dovranno essere chiaramente  definiti  gli
obiettivi,  le  modalita'  di  realizzazione,  i  tempi  e le risorse
necessarie.
    b)  E'   necessario   misurare   l'efficacia   delle   iniziative
promozionali  attraverso  il controllo dei risultati e dei fattori di
qualita' dei servizi prestati.
    c) Gli eventi fieristici costituiscono  un  importante  mezzo  di
promozione,   ma   dovranno  essere  selezionati  e  proposti  se  la
partecipazione degli espositori giustifichi, anche  da  un  punto  di
vista  numerico, la rappresentativita' e la qualita' della produzione
italiana.
   Sara' opportuno prevedere criteri per la selezione  delle  aziende
partecipanti,  allo  scopo  di  adeguare il livello qualitativo delle
nostre aziende ai mercati di destinazione ed introdurre meccanismi di
rotazione e/o avvicendamento delle  presenze,  in  caso  di  ripetute
edizioni della medesima manifestazione.
   Occorrera',   inoltre,   tener   conto  di  vantaggi  comparati  o
aggiuntivi derivanti dall'esistenza di altri contributi pubblici,  di
cui  alcune imprese godono, al fine di creare un'equilibrata presenza
all'estero del sistema produttivo italiano.
   Resta, peraltro, doveroso  sottolineare  l'opportunita'  che,  pur
mantenendo  alle  partecipazioni  fieristiche  italiane il livello di
prestigio finora raggiunto, dovranno essere tenuti presente i  canoni
di  oculatezza  e  di  efficacia  della  spesa  che le difficolta' di
bilancio impongono.
    d)  Bisognera'  rivedere  il  livello di compartecipazione terzi,
aumentandolo nel caso dei mercati tradizionali e conosciuti  rispetto
a  quelli lontani e con ritorno economico piu' differito. Ovviamente,
tale aspetto geografico dovra' essere contemperato  in  relazione  ai
settori merceologici.
    e)  Particolare  attenzione  andra'  rivolta agli altri strumenti
promozionali e, in particolare, a:
    indagini  di  mercato,  soprattutto  nella   fase   iniziale   di
impostazione di progetti pluriennali di penetrazione in nuovi mercati
o  di  introduzione di settori/prodotti in nuove nicchie o aree di un
mercato pur conosciuto nella sua generalita';
    azioni  mirate   di   marketing   sulla   distribuzione   estera,
franchising, private labelling, ecc.;
    missioni in Italia di operatori stranieri, giornalisti, economici
e/o  specializzati, opinion leaders ecc., prevedendo contatti diretti
con aziende e distretti produttivi;
    iniziative di collaborazione industriale;
    centri di assistenza e formazione tecnica;
    promozione di nuovi prodotti, specie di  quelli  ad  alto  valore
aggiunto.
    f)   Dovra'   essere   proseguito  il  processo  riduttivo  delle
cosiddette  "task  forces"  nell'ambito  del  sistema   istituzionale
dell'ICE, dovendo le
stesse assumere caratteristiche promozionali tramite cofinanziamento
di terzi.
    g)  Va  perseguita,  con maggior vigore, la presenza continuativa
all'estero nei mercati di redistribuzione commerciale regionali (Hong
Kong, Singapore, Dubai, Beirut, Miami, ecc.).
    h)  Occorrera'  diversificare,  ove  possibile,  la  collocazione
geografica  e  l'attivita'  promozionale all'interno delle macro aree
tradizionali ("provincia" degli Stati Uniti, Sud  Ovest  della  Cina,
periferia della Russia, ecc.).
    i)  Le  azioni  in  favore  del  Mezzogiorno  dovranno esser piu'
incisive ed organiche uscendo dalla logica di un  generico  "progetto
Mezzogiorno"  per  definire  iniziative  specifiche  in  cui  saranno
esplicitati settori di intervento, risorse e tempi di realizzazione.
    l) Occorrera' integrare il programma promozionale  nazionale  con
le analoghe iniziative previste dalla Commissione europea per settori
e  Paesi.  Ai  programmi  promozionali  predisposti dalla Commissione
europea deve  essere  data  una  pubblicizzazione  piu'  organica  ed
esplicativa    nell'opuscolo   annuale   concernente   il   programma
promozionale.
   Una piu'  dettagliata  specificazione  delle  suesposte  direttive
sara'  compiuta  dagli organi del Ministero in uno spirito di fattiva
collaborazione con gli amministratori dell'ICE.
7) Ripartizione delle risorse.
   Coerentemente  con  le  direttive   formulate,   la   ripartizione
geografica  e  settoriale delle risorse, rapportata allo stanziamento
complessivo del programma 1997, dovra' essere,  orientativamente,  la
seguente:
                      A r e e                              (%)
   Unione europea. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .    16
   Europa Centro Orientale . . . . . . . . . . . . . . .     9
   Altri Paesi dell'Europa . . . . . . . . . . . . . . .     2
   Paesi NAFTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .    18
   Paesi Latino-Americani. . . . . . . . . . . . . . . .     9
   Giappone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .    10
   Sud-Est asiatico, Cina ed Oceania . . . . . . . . . .    17
   Medio Oriente ed altri Paesi asiatici . . . . . . . .    11
   Africa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .     3
   Italia/Mondo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .     5
                            S E T T O R I
Agroalimentare (13%).
   Prodotti   dell'agricoltura,   zootecnia,  selvicoltura,  pesca  e
caccia; industrie alimentari e affini; tabacco.
Moda/persona/tempo libero (19%).
   Industrie tessili  e  del  vestiario  e  affini;  industrie  delle
calzature,   pelli,   cuoio  e  accessori;  gioielleria,  oreficeria,
argenteria, coralli e cammei; attrezzature, articoli e  abbigliamento
per  sport  e  campeggio;  giochi  e  giocattoli; strumenti musicali;
articoli  da  regalo  per  la  persona;   profumeria,   cosmetica   e
bigiotteria; occhialeria; editoria; arte.
Casa/ufficio (11%).
   Industrie  del  legno,  arredamento,  illuminazione,  tessuti  per
arredamento, disegno industriale; materiali  da  costruzione,  marmi,
prodotti   lapidei,  piastrelle,  area  bagno;  artigianato,  oggetti
artistici, carta, cartotecnica, cancelleria; articoli da  regalo  per
la casa, casalinghi, piccoli elettrodomestici.
Meccanica strumentale/metallurgia/meccanica di consumo/elettronica e
   ambiente (47%).
   Meccanica  strumentale,  macchine utensili; robotica; metallurgia;
grandi lavori; movimentazione  industriale;  elettronica,  componenti
elettronici,   impianti   di   energia  elettrica;  elettrodomestici;
cine-foto-ottica; telecomunicazioni e informatica;  attrezzature  per
discoteche, per alberghi e per comunita'; difesa; sicurezza; circuiti
stampati;   ferramenta;  industrie  estrattive  e  similari;  energie
alternative; tecnologie e prodotti per  difesa  ambientale;  macchine
per la pulizia industriale; subfornitura; mezzi di trasporto, parti e
accessori; macchine agricole, per zootecnia, movimento terra, edili e
stradali; cantieristica navale; grandi motori; macchine ricostruzione
pneumatici;  attrezzature  per  autofficine  e  stazioni di servizio;
apparecchiature oleodinamiche e pneumatiche; organi di trasmissione e
ingranaggi.
Chimica e farmaceutica (2%).
   Industrie chimiche ed affini; farmaceutica, medicale, ospedaliero.
Plurisettoriale e varie (8%).
   Formazione;   collaborazione   industriale,   import-promotion   e
countertrade;  manifestazioni  presso  la grande distribuzione; fiere
campionarie; attivita' che interessano settori di diversi sistemi.