ALLEGATO LINEE DI INDIRIZZO DELL'ATTIVITA' PROMOZIONALE PER IL 1997 1) Premessa. In una logica di continuita' con le indicazioni date lo scorso anno, le presenti linee di indirizzo intendono ribadire l'importanza di adottare strategie promozionali nazionali, che siano il frutto di strette consultazioni con le confederazioni ed associazioni imprenditoriali di categoria, con le regioni, con le camere di commercio ed i loro centri esteri. A questa ricerca di maggiore organicita' e di piu' efficace coordinamento devono contribuire tutti i soggetti interessati per creare sinergie al fine di accrescere l'efficacia delle limitate risorse pubbliche messe a disposizione da una prevedibile rigorosa politica di bilancio e dare maggiore impatto comunicazionale alle iniziative sui mercati esteri. Le agevolazioni fatte con denaro pubblico per favorire l'internazionalizzazione delle imprese devono essere inserite in un disegno unitario, che copra tutto il Paese, per evitare che le risorse siano indirizzate ad uno stesso scopo, duplicando le agevolazioni. In altre parole, occorre fare in modo che Stato, regioni, camere di commercio e loro centri esteri non svolgano azioni promozionali simili, negli stessi settori e nelle stesse aree, trascurando altre iniziative utili per le imprese. L'accrescimento dell'efficacia della spesa pubblica puo' essere meglio perseguito attraverso interventi diversificati su obiettivi ben esplicitati e di interesse delle imprese, di cui sia possibile verificare i risultati. E' da ricercare anche in tale sede di far coincidere maggiormente responsabilita' con potere e di prevedere un sistema snello di controllo finalizzato al recupero di efficienza. A questa logica si ritiene risponda un innovativo intervento - il cui impatto promozionale non e' certo surrogabile con i depliants o cataloghi - volto ad incentivare le imprese ad esporre in fiera i macchinari. Il Ministero, per favorire una modulazione degli interventi pubblici, intende, pertanto, verificare in concreto la possibilita' di contribuire alle spese per la reimportazione di macchinari esposti in fiera e non venduti. Relativamente al settore della meccanica strumentale e' da ricordare che un altro fattore di competitivita' e' dato dalla "documentazione tecnica" nella lingua locale e dalla certificazione di qualita'. Fra i fattori di competitivita' da privilegiare, quindi non deve esserci la semplice presenza alle fiere, ma i servizi che qualifichino e personalizzino la partecipazione. Quest'approccio solleva il problema dei criteri di selezione delle imprese, che devono essere sempre piu' ancorati a requisiti di qualita', di turnazione, di presenza attiva. La politica di rigore della spesa obbliga ad utilizzare in maniera complementare anche i fondi messi a disposizione dall'Unione europea per il sostegno dell'internazionalizzazione delle PMI. Le strategie enunciate, sintetizzabili in: compartecipazione, rigore della spesa, qualita' dei servizi, verifica dei risultati, devono conformare l'attivita' promozionale pubblica del 1997. A tale impostazione sara' improntata l'azione del Ministero del commercio con l'estero, che, da parte sua, intende accrescere l'efficacia delle agevolazioni pubbliche direttamente gestite, selezionando le imprese piu' dinamiche e sottoponendo in maniera sistematica tutti gli interventi ad una verifica dei risultati. In coerenza con quanto enunciato, il Ministero intende proporre l'istituzione di una banca-dati dell'attivita' promozionale da svolgere all'estero, raccogliendo i dati dei programmi delle regioni, delle camere di commercio, dei centri esteri e, ove possibile, delle associazioni di categoria. 2) Quadro internazionale. Le previsioni piu' recenti del FMI, dell'OCSE e dei principali istituti di ricerca lasciano intravvedere per il 1997 una progressiva decelerazione della crescita nei Paesi industrializzati. Il rallentamento sara', comunque, piu' marcato in Europa che nel Nord America. L'economia dei principali Paesi dell'U.E. non potra', infatti, non risentire degli effetti indotti dall'applicazione delle rigorose politiche di bilancio necessarie a raggiungere gli obiettivi fissati dal trattato di Maastricht. Al rallentamento delle economie industriali occidentali si contrapporra', invece, una crescita del Sud-Est asiatico e di alcuni Paesi dell'Est Europa (Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia). In Giappone gli effetti delle misure sulla spesa pubblica dovrebbero rilanciare consumi ed investimenti, evidenziando i sintomi di recupero dell'economia apparsi all'inizio del 1996. La Cina, pur con i suoi fattori di squilibrio, si sta sempre piu' affermando come paese trainante nella regione asiatica, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti in infrastrutture e beni strumentali. Pertanto, e' prevedibile che nella sua globalita' (e tenendo conto della influenza percentuale del previsto rallentamento delle economie industrializzate) il commercio mondiale crescera', nel 1997, ad un ritmo sostenuto, anche se leggermente inferiore a quello degli anni precedenti, attestandosi attorno al 7%. 3) Linee di indirizzo della politica promozionale. Recenti studi hanno, d'altro canto, confermato che l'internazionalizzazione dell'economia italiana e' avvenuta soprattutto mediante intese tecnico-produttive e commerciali piuttosto che con investimenti diretti all'estero. E' necessario, pertanto, procedere piu' incisivamente su tale tracciato, favorendo l'inserimento delle nostre imprese nelle realta' locali, dato che la "promotion" costituisce spesso la prima tappa del processo di internazionalizzazione, caratterizzato nella fase finale dagli investimenti all'estero per creare unita' produttive. a) Nel contesto descritto, il programma promozionale dovra' essere elaborato sulla base delle strategie settoriali e geografiche, indicate nelle presenti linee di indirizzo, la cui validita' puo' ritenersi proiettata su un arco triennale. Resta, ovviamente, ferma la necessita' di un aggiornamento annuale di tali linee per tener conto di variazioni contingenti e di eventi particolari. b) La piu' lunga validita' temporale delle strategie promozionali obbliga, di conseguenza, a "pensare" il programma per progetti di durata anche pluriennale. La maggiore organicita' che tale impostazione richiede deve esprimersi mediante l'esplicitazione degli obiettivi, delle risorse necessarie e delle metodologie utilizzate, anche allo scopo di poter verificare i risultati conseguiti. c) La scelta delle risorse da destinare ai settori merceologici e alle aree geografiche deve tener conto di tre elementi emersi nel corso del 1995: c.1) nonostante il forte aumento delle esportazioni nel gennaio-novembre 1995 (+25,2%), le quote di mercato dell'Italia, calcolate in dollari, non sono, ancora tornate ai livelli del 1992, cioe' presvalutazione. Nel 1995, la quota e' calcolata intorno al 4,2%, mentre nel 1992 era del 4,7%. Occorre, tuttavia, tenere presente che la diminuzione della quota sulle importazioni mondiali ha riguardato tutti i Paesi industrializzati e ancor piu' l'Unione europea, la cui quota e' passata dai 36,3% del 1992 al 32,6% del periodo gennaio-agosto 1995; c.2) la maggiore diversificazione geografica attuata dalle nostre imprese ha dimostrato che esse sanno muoversi all'estero, anche in Paesi remoti, con un sufficiente grado di dinamismo; c.3) nello scorso triennio molte nuove imprese (PMI) hanno allargato il proprio business oltre i confini nazionali. Si tratta, tuttavia, di soggetti che hanno bisogno di assistenza e di iniziative "personalizzate". d) I progetti promozionali devono mirare a promuovere i bacini produttivi, come insieme comprendente l'intero habitat produttivo: ricerca, progettazione, produzione, commercializzazione, logistica. Il bacino si caratterizza, infatti, per le sinergie che e' capace di sviluppare fra le imprese in esso dislocate grazie alla presenza di una vera e propria filiera produttiva, che va dai beni di consumo ai beni strumentali necessari alla loro produzione. e) Occorre ricercare: e.1) una maggiore integrazione fra l'attivita' promozionale e quella di collaborazione industriale e commerciale. Si tratta di far fruttare i contatti in fiera con la predisposizione di seminari mirati a sviluppare forme di partenariato fra espositori e potenziali clienti, utilizzando le informazioni e i contatti ottenibili nelle iniziative comunitarie di Europartenariato, marketplace, ecc.; e.2) l'inserimento delle iniziative commerciali in grandi eventi arricchiti di manifestazioni culturali e di spettacolo e turistiche (manifestazioni musicali all'estero, tournee' teatrali, festivals, ecc.). E' anche opportuno cominciare a pensare ad eventuali programmi posti in atto all'estero per la preparazione del Giubileo. A tal fine e' da ritenersi utile la collaborazione delle organizzazioni delle Comunita' degli italiani all'estero. f) La promozione e le occasioni di contatto con la distribuzione estera, devono essere incrementate, ricercando forme di collaborazione ed organizzando manifestazioni mirate a sviluppare un'integrazione dei "business". g) La realizzazione, d'intesa con le regioni, gli enti fieristici e le associazioni di categoria, di missioni di operatori e di giornalisti esteri deve estendere l'oggetto delle visite alle imprese piu' rappresentative del settore. La presenza di questi soggetti potrebbe essere utilizzata anche per presentare altri prodotti di forza dell'Italia, quali realta' culturali, del design, ecc., in modo da accrescere l'impatto d'immagine oltre il singolo settore. A tal proposito, per migliorare l'effetto promozionale, e' opportuno cercare di rendere omogenee, per Paese di provenienza, le delegazioni a determinate fiere, in modo che il messaggio e il servizio prestati siano piu' efficaci e l'interesse degli invitati piu' focalizzato. h) Le azioni promozionali svolte all'estero dai vari enti italiani devono essere meglio coordinate con quelle attuate dalle varie direzioni della commissione della U.E. (Gateway to Japan, seminari tecnologici, marketplace, fiere, ecc.). i) E' auspicabile l'utilizzo dei "media" locali e regionali, per inserirsi, a costi piu' bassi, in aree periferiche. Le forme di collaborazione con universita' e istituti commerciali e culturali locali all'estero, gia' attuate, devono essere ampliate e rese piu' incisive. 4) Priorita' geografiche. I tassi di crescita dei Paesi del Sud-Est asiatico e di altri Paesi del continente confermano la priorita' di tale area, come gia' indicato lo scorso anno e come emerso anche dal vertice euroasiatico tenutosi a Bangkok nello scorso febbraio. Il grado di sviluppo raggiunto da alcuni di questi Paesi ha determinato una forte crescita delle importazioni, cui l'Italia puo' dare un contributo sia in termini di beni strumentali che di consumo, compresi i prodotti agroalimentari. La seconda area da privilegiare con l'attivita' promozionale e di collaborazione industriale nel 1997 e' il Mediterraneo (Libano, Siria, Israele, Turchia, Egitto, Tunisia, Marocco). Anche a prescindere dalla posizione strategica dell'Italia, l'interesse di quest'area viene confermato da un importante vertice internazionale, quale la conferenza di Barcellona del novembre 1995. A dimostrazione delle potenzialita' che l'area potra' esprimere, con l'avanzamento del processo di pace, sta anche l'istituenda Banca per il Medio Oriente ed il Nord Africa, che vede la partecipazione di sessanta Paesi, fra i quali, insieme per la prima volta, i Paesi Arabi e Israele. Resta, inoltre, di primaria importanza il Sud America (Argentina, Brasile, Cile), area nella quale forti sono i collegamenti e le comuni tradizioni. Elevato interesse permane per la Cina, l'India e il Sud Africa, i cui tassi di crescita e prospettive di sviluppo sono di decisiva importanza per la stessa crescita economica internazionale. Un'attenzione specifica meritano anche i Paesi europei della Scandinavia e del Benelux. Si tratta di Paesi con elevato potere di acquisto, nei quali l'Italia non ha sicuramente sfruttato le potenzialita' esistenti, che meriterebbero un progetto promozionale mirato, in particolare, sulla grande distribuzione, in essi fortemente sviluppata. Nei riguardi dei Paesi dell'Europa dell'Est, e' necessario elaborare progetti promozionali coerenti con lo stadio di sviluppo raggiunto da ciascun Paese, non solo sotto il profilo economico, ma anche giuridico-istituzionale e con particolare riguardo alla protezione degli investimenti ed alla situazione del debito estero. In quest'area potrebbe rivelarsi di grande utilita' l'azione delle societa' di trading, in grado di aggregare l'offerta e di accettare anche forme di pagamento in compensazione. Un'analoga iniziativa potrebbe essere attuata su aree da cui forte e' l'importazione di materie prime, come legno, minerali, marmi, pellami, prodotti agricoli. Si vuole, tuttavia, evidenziare che la definizione delle priorita' e' divenuta anch'essa una scelta complessa, perche' presuppone conoscenze approfondite dei singoli mercati. Solo un tale livello di conoscenza permette, infatti, di enucleare le opportunita' esistenti su ciascun mercato. Solo la conoscenza puntuale di gusti, usi, costumi e norme tecniche consente di elaborare progetti organici ed efficaci. 5) Strumenti promozionali. Pur non trascurando l'importanza rivestita dalle fiere internazionali, si ritiene di segnalare l'efficacia di altri strumenti promozionali quali le missioni di operatori e di giornalisti, i seminari tecnici, la formazione, gli incontri fra operatori, i contatti/collaborazione con la distribuzione estera. La scelta degli strumenti deve essere attuata in base a strategie definite in funzione di specifici comparti per mercati determinati. Un monitoraggio del Paese di destinazione e', ovviamente, pregiudiziale per una corretta selezione delle leve promozionali da azionare. E' questo uno dei momenti che piu' fortemente depongono in favore di un tavolo comune con i rappresentanti delle categorie economiche (industria, commercio, agricoltura, servizi, finanze) delle regioni, delle camere di commercio e dei loro centri esteri. In quest'ottica e' necessario coinvolgere altri enti, come Mediocredito, Simest, Sace per poter garantire un sostegno efficace alle imprese, che abbisognano contemporaneamente di promozione, finanza, assicurazione. Il Ministero, ogni anno, intende far coagulare i vari interessi su rilevanti eventi-area. Su queste iniziative si chiede il contributo anche degli altri dicasteri, in primis della Presidenza del Consiglio, dei Ministeri degli affari esteri e dei beni culturali, degli enti territoriali e, a seconda dei casi, delle associazioni di categoria e degli operatori specializzati nel settore/mercato. Si tratta di un'idea avanzata da piu' parti nelle consultazioni tenute con le categorie, cui occorre dare un seguito concreto. Inoltre, il Ministero intende dare impulso all'utilizzazione di strumenti quali gli accordi di programma, ai sensi della legge n. 241/1990, e alle convenzioni per promuovere settori quali l'artigianato, la subfornitura, la gastronomia. In particolare, un progetto potrebbe riguardare prodotti ad elevata tecnologia mirato a far conoscere le posizioni raggiunte dall'Italia in alcuni comparti, cui abbinare eventualmente mostre di design. Sembra il caso di insistere per l'elaborazione di un progetto promozionale enogastronomico che, in un periodo difficile per i prodotti tipici a causa delle modifiche normative comunitarie, rilanci la cucina italiana con un progetto/evento di alta comunicazione da abbinare ad una manifestazione di moda o sportiva, culturale o turistica. La collaborazione e il contributo delle regioni, delle associazioni di categoria, nonche' delle camere di commercio e' ritenuta dal Ministero essenziale nella realizzazione di iniziative/evento del genere sopra menzionato, per rendere la presenza italiana all'estero piu' qualificata ed efficace e per conseguire gli obiettivi indicati. Infine, si segnala l'importanza della formazione tecnica, rivolta a quadri e tecnici stranieri, per preparare le figure professionali in grado di rappresentare le nostre imprese sui mercati piu' difficili. 6) Direttive all'ICE. a) E' essenziale che il programma promozionale venga definito con la massima tempestivita'. Infatti, e' indispensabile, per dare alle imprese, agli enti ed associazioni imprenditoriali un quadro di riferimento, che il programma promozionale sia pubblicato entro il mese di luglio. La difficolta' di elaborare un programma senza un quadro finanziario certo puo' essere superata facendo decorrere, sotto il profilo contabile, le iniziative dal mese di aprile di ciascun anno pur predisponendole in relazione all'anno solare. Il riferimento finanziario da prendere in considerazione e', comunque, l'importo iscritto nel bilancio del Ministero del commercio con l'estero (tab. 16) per l'anno precedente. Il programma dovra' esser articolato, in modo razionale, per progetti, cioe' come un insieme organico di iniziative finalizzate su settori/area, anche per evitare una parcellizzazione dell'attivita' promozionale. Nei progetti dovranno essere chiaramente definiti gli obiettivi, le modalita' di realizzazione, i tempi e le risorse necessarie. b) E' necessario misurare l'efficacia delle iniziative promozionali attraverso il controllo dei risultati e dei fattori di qualita' dei servizi prestati. c) Gli eventi fieristici costituiscono un importante mezzo di promozione, ma dovranno essere selezionati e proposti se la partecipazione degli espositori giustifichi, anche da un punto di vista numerico, la rappresentativita' e la qualita' della produzione italiana. Sara' opportuno prevedere criteri per la selezione delle aziende partecipanti, allo scopo di adeguare il livello qualitativo delle nostre aziende ai mercati di destinazione ed introdurre meccanismi di rotazione e/o avvicendamento delle presenze, in caso di ripetute edizioni della medesima manifestazione. Occorrera', inoltre, tener conto di vantaggi comparati o aggiuntivi derivanti dall'esistenza di altri contributi pubblici, di cui alcune imprese godono, al fine di creare un'equilibrata presenza all'estero del sistema produttivo italiano. Resta, peraltro, doveroso sottolineare l'opportunita' che, pur mantenendo alle partecipazioni fieristiche italiane il livello di prestigio finora raggiunto, dovranno essere tenuti presente i canoni di oculatezza e di efficacia della spesa che le difficolta' di bilancio impongono. d) Bisognera' rivedere il livello di compartecipazione terzi, aumentandolo nel caso dei mercati tradizionali e conosciuti rispetto a quelli lontani e con ritorno economico piu' differito. Ovviamente, tale aspetto geografico dovra' essere contemperato in relazione ai settori merceologici. e) Particolare attenzione andra' rivolta agli altri strumenti promozionali e, in particolare, a: indagini di mercato, soprattutto nella fase iniziale di impostazione di progetti pluriennali di penetrazione in nuovi mercati o di introduzione di settori/prodotti in nuove nicchie o aree di un mercato pur conosciuto nella sua generalita'; azioni mirate di marketing sulla distribuzione estera, franchising, private labelling, ecc.; missioni in Italia di operatori stranieri, giornalisti, economici e/o specializzati, opinion leaders ecc., prevedendo contatti diretti con aziende e distretti produttivi; iniziative di collaborazione industriale; centri di assistenza e formazione tecnica; promozione di nuovi prodotti, specie di quelli ad alto valore aggiunto. f) Dovra' essere proseguito il processo riduttivo delle cosiddette "task forces" nell'ambito del sistema istituzionale dell'ICE, dovendo le stesse assumere caratteristiche promozionali tramite cofinanziamento di terzi. g) Va perseguita, con maggior vigore, la presenza continuativa all'estero nei mercati di redistribuzione commerciale regionali (Hong Kong, Singapore, Dubai, Beirut, Miami, ecc.). h) Occorrera' diversificare, ove possibile, la collocazione geografica e l'attivita' promozionale all'interno delle macro aree tradizionali ("provincia" degli Stati Uniti, Sud Ovest della Cina, periferia della Russia, ecc.). i) Le azioni in favore del Mezzogiorno dovranno esser piu' incisive ed organiche uscendo dalla logica di un generico "progetto Mezzogiorno" per definire iniziative specifiche in cui saranno esplicitati settori di intervento, risorse e tempi di realizzazione. l) Occorrera' integrare il programma promozionale nazionale con le analoghe iniziative previste dalla Commissione europea per settori e Paesi. Ai programmi promozionali predisposti dalla Commissione europea deve essere data una pubblicizzazione piu' organica ed esplicativa nell'opuscolo annuale concernente il programma promozionale. Una piu' dettagliata specificazione delle suesposte direttive sara' compiuta dagli organi del Ministero in uno spirito di fattiva collaborazione con gli amministratori dell'ICE. 7) Ripartizione delle risorse. Coerentemente con le direttive formulate, la ripartizione geografica e settoriale delle risorse, rapportata allo stanziamento complessivo del programma 1997, dovra' essere, orientativamente, la seguente: A r e e (%) Unione europea. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Europa Centro Orientale . . . . . . . . . . . . . . . 9 Altri Paesi dell'Europa . . . . . . . . . . . . . . . 2 Paesi NAFTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Paesi Latino-Americani. . . . . . . . . . . . . . . . 9 Giappone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Sud-Est asiatico, Cina ed Oceania . . . . . . . . . . 17 Medio Oriente ed altri Paesi asiatici . . . . . . . . 11 Africa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Italia/Mondo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 S E T T O R I Agroalimentare (13%). Prodotti dell'agricoltura, zootecnia, selvicoltura, pesca e caccia; industrie alimentari e affini; tabacco. Moda/persona/tempo libero (19%). Industrie tessili e del vestiario e affini; industrie delle calzature, pelli, cuoio e accessori; gioielleria, oreficeria, argenteria, coralli e cammei; attrezzature, articoli e abbigliamento per sport e campeggio; giochi e giocattoli; strumenti musicali; articoli da regalo per la persona; profumeria, cosmetica e bigiotteria; occhialeria; editoria; arte. Casa/ufficio (11%). Industrie del legno, arredamento, illuminazione, tessuti per arredamento, disegno industriale; materiali da costruzione, marmi, prodotti lapidei, piastrelle, area bagno; artigianato, oggetti artistici, carta, cartotecnica, cancelleria; articoli da regalo per la casa, casalinghi, piccoli elettrodomestici. Meccanica strumentale/metallurgia/meccanica di consumo/elettronica e ambiente (47%). Meccanica strumentale, macchine utensili; robotica; metallurgia; grandi lavori; movimentazione industriale; elettronica, componenti elettronici, impianti di energia elettrica; elettrodomestici; cine-foto-ottica; telecomunicazioni e informatica; attrezzature per discoteche, per alberghi e per comunita'; difesa; sicurezza; circuiti stampati; ferramenta; industrie estrattive e similari; energie alternative; tecnologie e prodotti per difesa ambientale; macchine per la pulizia industriale; subfornitura; mezzi di trasporto, parti e accessori; macchine agricole, per zootecnia, movimento terra, edili e stradali; cantieristica navale; grandi motori; macchine ricostruzione pneumatici; attrezzature per autofficine e stazioni di servizio; apparecchiature oleodinamiche e pneumatiche; organi di trasmissione e ingranaggi. Chimica e farmaceutica (2%). Industrie chimiche ed affini; farmaceutica, medicale, ospedaliero. Plurisettoriale e varie (8%). Formazione; collaborazione industriale, import-promotion e countertrade; manifestazioni presso la grande distribuzione; fiere campionarie; attivita' che interessano settori di diversi sistemi.