(all. 1 - art. 1)
ALLEGATO
             PROGETTO QUADRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
              IN FAVORE DI DONNE IN LISTA DI MOBILITA'
                    NELLE REGIONI DEL CENTRO NORD
1. Premessa, obiettivi e risorse
Le  regioni del Centro-Nord si caratterizzano per un elevato tasso di
attivita' femminile e, contemporaneamente, per un  elevato  tasso  di
disoccupazione  delle  donne. Nel Sud il tasso di attivita' di queste
risulta di 11 punti percentuali inferiore al  Centro  -  Nord  ed  il
tasso   di   disoccupazione  di  17  punti  maggiore.  Nelle  Regioni
Lombardia, Piemonte e Lazio il peso di uomini e donne nelle liste  di
mobilita'   sembra   alquanto   equilibrato,  mentre  si  evidenziano
concentrazioni di donne nella classe di eta' compresa fra i 40  ed  i
49  anni,  della quale costituiscono la forza maggiore, superando gli
uomini in tutte e tre le regioni.
Si tratta di donne che possiedono titoli di studio che  si  collocano
per di piu' (come succede per gli uomini) ad un livello medio-basso.
Una  prima  analisi  della  partecipazione  delle donne all'attivita'
formativa finanziata con  la  gestione  Residui  evidenzia  una  loro
propensione ad iscriversi e partecipare all'attivita' formativa nelle
aree   del   Centro  Nord  molto  maggiore  che  nel  Sud:  le  donne
rappresentano rispettivamente il 49.2% ed il 20.6% degli iscritti.
Valori analoghi si incontrano se si prendono in considerazione i dati
dei formati sugli iscritti. Il maggiore interesse per la  formazione,
qualora non abbiano operato in tale direzione meccanismi di selezione
messi  in  atto dai soggetti attuatori, puo' essere interpretato come
determinato da maggiore  "tempo  libero  da  lavoro"  (rispetto  agli
uomini  nelle  medesime  condizioni  professionali) conseguenza della
minore possibilita' di trovare nel lavoro irregolare e  nell'economia
sommersa una risposta immediata alla mobilita'.
La  maggiore sollecitudine dimostrata nel Centro - Nord rispetto alle
donne del Sud nel cogliere le opportunita' formative, invece,  lascia
pensare  ad  una diversa e piu' radicata "cultura del lavoro", ad una
resistenza  a  quel   "ritorno   a   casa"   spesso   indotto   dalla
disoccupazione che e' meno facile appartenga a chi, come le donne del
Mezzogiorno,  ha  esperienza  recente  di  un lavoro fuori dalle mura
domestiche.
Se le  ipotesi  esposte  hanno  un  senso,  nell'elaborazione  di  un
progetto per donne in mobilita' del Centro - Nord e' necessario tener
conto anche di questi elementi.
In  ragione  di tali elementi di valutazione e di queste tendenze, il
Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale intende  attivare  un
progetto   quadro   di  interventi  di  formazione,  orientamento  ed
accompagnamento, rivolto alla riconversione di donne poste  il  lista
di mobilita' professionale.
Obiettivi degli interventi qui proposti sono:
a)  rafforzare  nelle utenti le capacita' di realizzare bilanci delle
competenze e di auto-orientarsi sul mercato del lavoro e dell'offerta
formativa, anche attraverso la diffusione di competenze-chiave  e  di
capacita' di auto-progettare percorsi di individuazione professionale
e lavorativa
b)   veicolare   quote   di  lavoratrici  dalle  liste  di  mobilita'
all'impiego autonomo o associato:
- motivando le utenti al progetto
- realizzando bilanci delle  competenze  possedute  ed  acquisite  in
  diversi contesti di vita, lavoro ed apprendimento
-  favorendo  l'acquisire delle competenze "trasversali" necessarie a
  chi vuol "fare impresa" (imparare a formulare una business idea, ad
  analizzare il mercato, a sviluppare un progetto, a lavorare in modo
  autonomo o associato, a  conoscere  e  ad  imparare  ad  usare  gli
  incentivi disponibili);
c)   riconvertire   quote  di  lavoratrici  verso  l'acquisizione  di
competenze specifiche, suggerite dall'analisi dei fabbisogni espressi
dai bacini territoriali, per riavviarle verso  sbocchi  occupazionali
anche nella forma del lavoro dipendente.
Le  Agenzie per l'impiego delle tre regioni interessate, in base alle
proprie metodologie operative, dovranno selezionare  dalle  liste  di
mobilita'  le potenziali utenti dei percorsi formativi. La selezione,
adottando criteri che incrocino eta', titolo di studio e durata della
mobilita', dovra' individuare un gruppo  di  soggetti  che  permarra'
nelle liste fino alla fine dell'intervento formativo.
Le  lavoratrici selezionate, potenzialmente piu' preparate ed inclini
a rinunciare allo status di "dipendenti", dovranno essere interessate
e disponibili all'avvio  di  lavoro  autonomo  o  associato  ed  alla
creazione  di impresa. Le altre lavoratrici potranno essere avviate a
percorsi di professionalizzazione specifici, raccordati ad ipotesi di
ricollocazione nelle forme del lavoro dipendente.
Al fine di realizzare questo progetto quadro le Agenzie per l'Impiego
delle Regioni  interessate  hanno  redatto  programmi  formativi  che
tengano conto delle priorita' locali.
2. I programmi formativi per adulti in lista di mobilita'
I  programmi  terranno  conto  dell'esperienza maturata dalla Agenzie
dell'Impiego e piu'  in  generale  dal  Ministero  del  Lavoro  nella
programmazione,  nel  coordinamento  e  nella gestione delle analoghe
iniziative finanziate nell'ambito dei PO "residui", ed in particolare
dei PO 936101I1, 936034I1, 936103I3.
Il rapporto "Le azioni a favore dei lavoratori iscritti  nella  lista
di  mobilita'  finanziate  dai Fondi Residui della Programmazione FSE
(1989  -  1993)  nel  quadro  delle  attivita'  delle   Agenzie   per
l'Impiego",  Isfol  Struttura  di  valutazione del FSE - maggio 1996,
segnala che le attivita' affidate  al  coordinamento  delle  Agenzie,
rispetto  a  quelle direttamente affidate dal Ministero del Lavoro ad
enti attuatori, presentano tassi di attuazione piu' elevati  e  costi
piu' contenuti.
Il  rapporto  suggerisce  anche  come sia opportuno porre particolare
attenzione ai seguenti elementi:
- il raccordo con le Amministrazioni regionali
- la promozione di modalita' di progettazione e gestione delle azioni
  adeguate alle esigenze di  destinazione  adulti,  quali  quelli  in
  questione,   anziche'   basati   sulle  esperienze  consolidate  di
  formazione di primo inserimento, finalizzando i  modelli  formativi
  in modo che tengano conto
    - dell'eta' dei soggetti interessati
    - del bagaglio di esperienze professionali pregresse
    - della condizione di forte incertezza sul futuro professionale
-   la  necessita'  di  curare  adeguati  percorsi  di  selezione  ed
  orientamento delle lavoratrici interessate, e di prevedere percorsi
  dotati di flessibilita', sia in quanto composti  di  adeguate  fasi
  propedeutiche  -  di  analisi  delle  aspettative, delle esperienze
  pregresse, delle motivazioni, di rimotivazione e di orientamento  -
  oltre che piu' propriamente formative, sia  in quanto modulari
-  l'opportunita' di prevedere percorsi integrati di reinserimento al
  lavoro ed azioni di promozione del lavoro autonomo, associato e  di
  creazione di piccola impresa
-  l'omogeneita'  delle  procedure  da  applicare  nei diversi ambiti
  territoriali interessati
3. Linee di intervento
Il progetto si caratterizza  pertanto  come  intervento  modulare  ed
integrato  che coniuga azioni di selezione, orientamento e formazione
sia con la possibilita' di uno sbocco nel lavoro dipendente, sia  con
la creazione di impresa ed il follow up alle attivita' avviate.
Le fasi nelle quali il progetto si articola sono le seguenti:
1. Selezione dell'utenza
E'  finalizzata  ad  individuare  i  soggetti piu' motivati al lavoro
autonomo ed alla creazione di impresa e quelli piu' propensi  ad  una
ricollocazione  nel lavoro dipendente. Viene realizzata dalle Agenzie
per l'Impiego delle Regioni interessate.
Le fasi seguenti verranno invece realizzate dagli organismi attuatori
dei progetti.
2. Motivazione/Orientamento
E' finalizzata a motivare le utenti al progetto, operare il  bilancio
delle  competenze  possedute,  professionali  ed extra-professionali,
orientarle alla scelta verso il lavoro autonomo/associato o verso una
riconversione  professionale  in  vista  del  re-impiego  nel  lavoro
dipendente.
3. Formazione e action learning:
                 ipotesi a) verso il lavoro autonomo
E' finalizzata a trasmettere le competenze imprenditoriali di base, a
formulare  una  business idea, ad analizzare il mercato, ad elaborare
un pre-progetto di  impresa.  Verra'  attuata  attraverso  lavoro  di
analisi di mercato, di ricerca/attivazione di sostegni finanziari, di
promozione  dell'idea  imprenditoriale,  sempre con l'assistenza e la
supervisione dei tutor.  Il  progetto  didattico  deve  prevedere  le
testimonianze  in  aula  di  imprenditori  (micro  e piccola impresa)
disponibili ad ospitare gli allievi in stage.
  ipotesi b) verso il re-impiego nelle forme del lavoro dipendente
E' finalizzata, preso atto delle  tendenze  dei  mercati  del  lavoro
territoriali  e  dei fabbisogni di competenza emergenti, a realizzare
specifici curriculi formativi mirati alla diffusione delle competenze
di  base,  tecnico-operative  e   relazionali   di   professionalita'
identificate.
4. Stage.
Nel  caso  dell'ipotesi  a) lo stage ha essenzialmente l'obiettivo di
orientare le allieve verso la soluzione delle problematiche  connesse
all'attivita'  autonoma;  risocializzare  all'impresa  in  una logica
imprenditoriale e non da lavoratore dipendente; verificare sul  campo
le motivazioni e le competenze acquisite in aula.
Nel  caso  dell'ipotesi  b) lo stage ha essenzialmente l'obiettivo di
rafforzare e ri-definire le competenze apprese in aula;  favorire  il
re-inserimento lavorativo attraverso il contatto diretto dello stager
con  il  potenziale  datore  di  lavoro  e  la  sua valutazione delle
competenze apprese dalle corsiste.
Al  termine  del  percorso  formativo,  qualunque sia il numero delle
formate interessate ad avviare una attivita'  di  lavoro  autonomo  o
un'impresa,  il  progetto deve prevedere a ostegno delle attivita' le
seguenti azioni:
5. Servizi per la creazione di impresa.
E' finalizzata alla definizione  puntuale  del  business  plan  ed  a
fornire le consulenze necessarie.
6. Follow up.
E'  finalizzata  all'accompagnamento  della neo-impresa nel suo primo
periodo di attivita'.
3.1 Finalizzazione
Sono prioritarie le attivita':
- che facciano  capo  a  partnership  locali  comprendenti  gli  enti
locali,  le  forze  sociali  e  piu'  in  generale  tutti  gli attori
coinvolgibili al fine di conferire  un  esito  positivo  alle  azioni
proposte
-  che  corrispondano,  tanto nelle azioni mirate all'acquisizione di
specifiche professionalita' che in quelle mirate alle competenze  nel
campo  del  lavoro  autonomo,  a  specifici  fabbisogni  o nicchie di
mercato manifestati dal territorio.
3.2 Tipologie di attivita' previste
Potranno  essere  comprese  nei  piani  di  intervento  le   seguenti
tipologie di attivita':
-  bilancio  delle  competenze,  ri-motivazione ed orientamento delle
utenti, sia in vista di una loro uscita dal percorso formativo che in
vista della loro successiva permanenza in esso, o verso l'ipotesi per
la  formazione  al  lavoro  autonomo,   oppure   verso   quella   per
l'acquisizione di specifiche competenze curriculari
-   formazione   mirata   all'acquisizione   di  nuove  competenze  o
all'aggiornamento delle competenze  possedute,  comunque  indirizzata
verso  professionalita' spendibili per una ricollocazione nell'ambito
del lavoro dipendente
-  formazione  mirata  all'acquisizione  di  competenze   nel   campo
dell'avvio  e  della gestione di attivita' imprenditoriali, singole o
consociate.
3.4 Durata dei progetti
I progetti dovranno essere realizzati entro il termine  improrogabile
del 30 giugno 1997.
4. Procedura di programmazione e gestione del progetto quadro
Le  Agenzie  per  l'Impiego affideranno la realizzazione dei progetti
regionali da finanziare nell'ambito del progetto quadro nazionale  ad
organismi  che abbiano documentata esperienza di formazione rivolta a
lavoratrici in mobilita', tramite invito pubblico alla  presentazione
di progetti.
I progetti ammessi saranno valutati secondo i seguenti criteri:
- livello di coinvolgimento degli "attori" del sistema socioeconomico
  nella realizzazione delle iniziative proposte;
-   qualita'   della   progettazione   didattica,  dei  docenti,  del
  coordinamento previsto;
- coerenza con le indicazioni riportate al punto 2;
- congruita' del rapporto tra costi e risultati previsti.
Le  Agenzie  per  l'Impiego  assicureranno  il  collegamento  con  le
Amministrazioni regionali, fornendo ad  esse  tutte  le  informazioni
necessarie e concordando le eventuali modalita' per il riconoscimento
delle qualifiche professionali.
Le  Agenzie  sovrintenderanno  alla  realizzazione  del  programma, e
costituiranno appositi Comitati con  la  partecipazione  dell'Agenzia
stessa, della Regione, delle parti sociali.
Compiti del Comitato sono:
-  coordinare  ed  offrire  assistenza  tecnica nelle diverse fasi di
  attuazione dei progetti;
-  individuare,  sensibilizzare  e  coinvolgere   le   imprese,   per
  facilitare  i  percorsi  di  reinserimento  al  lavoro e l'avvio di
  attivita' di lavoro autonomo e associato.
Alle Agenzie per l'Impiego spettano i seguenti compiti:
- la redazione e pubblicazione del bando di gara;
- la selezione dei progetti presentati;
- la selezione dei soggetti beneficiari delle attivita' formative;
- il monitoraggio e la valutazione delle attivita' finanziate.
Le Agenzie faranno pervenire  al  Ministero  del  Lavoro  le  proprie
indicazioni   relativamente  ai  progetti  selezionati  entro  il  30
settembre 1996.
5. Risorse disponibili
Come anticipato al punto 1. i  progetti  saranno  finanziati  con  le
risorse disponibili nell'ambito del P.O. 936034I6. Il cofinanziamento
nazionale   dovra'   essere  garantito  dai  trattamenti  fruiti  dai
beneficiari degli interventi nel  quadro  di  quanto  previsto  dalla
Legge 236 del 1993.
                     RIPARTIZIONE DELLE RISORSE
 ___________________________________________________________________
|                 |               |                |                |
| Agenzie per     | contributo    | cofinanziamento| costo totale   |
| l'Impiego       | FSE           | nazionale      |                |
|_________________|_______________|________________|________________|
|                 |               |                |                |
| Lazio           | 1.134.000.000 |  1.386.000.000 |  2.520.000.000 |
|_________________|_______________|________________|________________|
|                 |               |                |                |
| Piemonte        |   941.380.051 |  1.150.575.617 |  2.091.955.668 |
|_________________|_______________|________________|________________|
|                 |               |                |                |
| Lombardia       | 1.098.375.000 |  1.342.458.333 |  2.440.833.300 |
|_________________|_______________|________________|________________|
|                 |               |                |                |
| totale          | 3.173.755.051 |  3.879.033.950 |  7.052.789.001 |
|_________________|_______________|________________|________________|