(all. 2 - art. 1)
                             ALLEGATO II
                          REQUISITI TECNICI
1.       CAMPO DI APPLICAZIONE
         La  presente  direttiva riguarda il comportamento in caso di
         urto laterale della  struttura  dell'abitacolo  dei  veicoli
         delle categorie M1, ed N1, in cui il punto R del sedile piu'
         basso  si  trova  a una distanza massima di 700 mm dal suolo
         quando il veicolo si trova nella  condizione  corrispondente
         alla  massa di riferimento di cui al punto 2.10 del presente
         allegato, ad esclusione dei veicoli costruiti in piu' fasi e
         prodotti in quantitativi non superiori a quelli fissati  per
         le piccole serie.
2.       DEFINIZIONI
         Ai sensi della presente direttiva:
2.1.       per "omologazione del veicolo" s'intende l'omologazione di
         un tipo di veicolo  per  quanto  concerne  il  comportamento
         della struttura dell'abitacolo in casso di urto laterale;
2.2.       Per "tipo di veicolo" s'intende una categoria di veicoli a
         motore che non differiscono  sostanzialmente  tra  loro  per
         quanto riguarda:
2.2.1.    la lunghezza, la larghezza e l'altezza libera dal suolo del
         veicolo, nelle misure  in  cui  incidono  negativamente  sul
         rendimento prescritto dalla presente direttiva;
2.2.2.      la struttura, le dimensioni, le linee e i materiali delle
         pareti laterali dell'abitacolo, nella misura in cui incidono
         negativamente  sul  rendimento  prescritto  dalla   presente
         direttiva;
2.2.3.   le linee e le dimensioni interne dell'abitacolo e il tipo di
         sistemi   di   protezione,  nella  misura  in  cui  incidono
         negativamente  sul  rendimento  prescritto  dalla   presente
         direttiva;
2.2.4.   la posizione del motore (anteriore, posteriore o centrale);
2.2.5.   la massa a vuoto, nella misura in cui incidono negativamente
         sul rendimento prescritto dalla presente direttiva;
2.2.6.    le finiture interne o gli accessori opzionali, nella misura
         in cui  incidono  negativamente  sul  rendimento  prescritto
         dalla presente direttiva;
2.2.7.      il  tipo  di sedile o sedili anteriori e la posizione del
         punto R, nella misura  in  cui  incidono  negativamente  sul
         rendimento prescritto dalla presente direttiva;
2.3.     per "abitacolo" s'intende lo spazio destinato agli occupanti
         e  compreso  tra il tetto, il pavimento, le pareti laterali,
         le porte, i vetri esterni, la paratia anteriore e  il  piano
         della  paratia  posteriore  oppure il piano d'appoggio dello
         schienale dei sedili posteriori;
2.4.     per "punto R" o "punto di riferimento del sedile"  s'intende
         il punto di riferimento indicato dal costruttore del veicolo
         e che:
2.4.1.    presenta coordinate determinate in relazione alla struttura
         del veicolo;
2.4.2.      corrisponde alla posizione teorica del punto di rotazione
         del tronco/cosce (punto H) per la posizione di  guida  o  la
         posizione  di  utilizzazione  piu'  bassa  e  piu' arretrata
         specificata dal costruttore del veicolo per ogni posizione a
         sedere prevista;
2.5.     per "punto H" s'intende il punto H definito nella  direttiva
         77/649/CEE;
2.6.        per "capacita' del serbatoio del carburante" s'intende la
         capacita' indicata dal costruttore del veicolo;
2.7.        per "piano  trasversale"  s'intende  un  piano  verticale
         perpendicolare  al piano verticale longitudinale mediano del
         veicolo;
2.8.     per "sistema di protezione" s'intendono i dispositivi intesi
         a trattenere e/o proteggere gli occupanti del veicolo;
2.9.     per "tipo di sistema di protezione" s'intende una  categoria
         di   dispositivi   di   protezione   che   non  differiscono
         sostanzialmente tra loro per quanto riguarda:
         la tecnologia,
         la geometria,
         i materiali;
2.10.    per "massa di riferimento" s'intende la massa  a  vuoto  del
         veicolo in ordine di marcia cui si aggiunge una massa di 100
         kg  (ovvero  la  massa  del manichino utilizzato nella prova
         d'urto laterale e i relativi strumenti);
2.11.    per "massa a vuoto" s'intende la massa del veicolo in ordine
         di marcia senza conducente,  passeggeri  o  carico,  con  il
         serbatoio  del  carburante  pieno  al 90% della capacita' ed
         eventualmente i  normali  attrezzi  e  la  ruota  di  scorta
         presenti a bordo;
2.12.      per "barriera mobile deformabile" s'intende il dispositivo
         contro il quale il veicolo sottoposto alla prova  e  formato
         da un carrello e da un dispositivo d'urto;
2.13.       per "dispositivo d'urto" s'intende una parte comprimibile
         montata  sulla  parte  anteriore   della   barriera   mobile
         deformabile;
2.14.        per  "carrello" s'intende un telaio su ruote in grado di
         scorrere lungo il proprio asse longitudinale fino  al  punto
         d'urto;   il  dispositivo  d'urto  e'  montato  sulla  parte
         anteriore del carrello;
2.15.    per "costruzione in piu' fasi" s'intende il processo con cui
         due  o  piu'   costruttori   partecipano   separatamente   e
         successivamente alla costruzione del veicolo.
3.       SPECIFICHE E PROVE
3.1.    I veicoli sono sottoposti a prova in base all'appendice 1 del
         presente allegato.
3.1.1.      La  prova e' eseguita sul lato del conducente, a meno che
         un'eventuale costruzione asimmetrica  possa  influenzare  il
         rendimento  in  caso  di  urto laterale. In tal caso, previo
         accordo tra il costruttore e  l'autorita'  incaricata  della
         prova,  si  puo'  ricorrere alle alternative di cui ai punti
         3.1.1.1 e 3.1.1.2.
3.1.1.1.  Il  costruttore   fornisce   all'autorita'   che   rilascia
         l'omologazione  i  dati  relativi  alla compatibilita' delle
         prestazioni relativamente al lato del conducente, quando  la
         prova viene effettuata su quel lato.
3.1.1.2.  Se l'autorita' omologante nutre dubbi sulla costruzione del
         veicolo, puo' decidere di eseguire la prova sul lato opposto
         a quello del conducente, che viene considerato il lato  piu'
         sfavorevole;
3.1.2.   Previa consultazione del costruttore, l'autorita' incaricata
         di  eseguire  la  prova  puo'  richiedere  che  questa venga
         effettuata collocando il sedile in una posizione diversa  da
         quella  indicata  al  punto 5.5.1 dell'appendice 1 (1). Tale
         posizione e' precisata nel verbale di prova.
3.1.3.     Il risultato della  prova  e'  ritenuto  soddisfacente  se
         vengono  soddisfatte  le condizioni di cui ai seguenti punti
         3.2 e 3.3.
3.2.     Criteri di rendimento
3.2.1.    I criteri di rendimento, definiti per la  prova  d'urto  in
         conformita'  degli  addenda  all'appendice  1  del  presente
         allegato, devono soddisfare le seguenti condizioni;
3.2.1.1. il criterio di prestazione relativo alla  testa  (HPC)  deve
         essere  inferiore  o uguale a 1000; se non c'e' contatto con
         la testa, l'HPC non  viene  misurato  o  calcolato  e  viene
         registrata l'indicazione: "nessun contatto con la testa";
3.2.1.2.  il  criterio  di  prestazione  relativo  al  torace  e'  il
         seguente:
         a) criterio di deformazione delle costole (RDC), inferiore o
         uguale a 42 mm;
         b) criterio viscoso (V*C), inferiore o uguale a 1,0 m/s.
         Per un periodo transitorio di due  anni  a  decorrere  dalla
         data  indicata  all'articolo  2,  paragrafo 2 della presente
         direttiva, il valore V*C  non  e'  considerato  un  criterio
         determinante  per  l'esito  della  prova di omologazione, ma
         deve comunque essere  registrato  nel  verbale  di  prova  e
         conservato  dalle  autorita' preposte all'omologazione. Dopo
         il periodo transitorio, il valore V*C di 1,0 m/s si  applica
         come  criterio  determinante per l'esito della prova, a meno
         che  o  fintantoche'  il  comitato  per   l'adeguamento   al
         progresso tecnico non abbia approvato un valore alternativo;
3.2.1.3.  il  criterio  di  prestazione  relativo  al  bacino  e'  il
         seguente;
         forza massima sulla sinfisi pubica (PSPF) inferiore o uguale
         a 6 kN;
3.2.1.4. il criterio di rendimento dell'addome e' il seguente:
         forza massima sull'addome (APF), inferiore o  uguale  a  una
         forza  interna di 2,5 kN (equivalente a una forza esterna di
         4,5 kN).

(1) Ai fini dei requisiti di prova fino al 30 settembre 2000 il senso
    delle regolazioni longitudinali normali e' limitato in  modo  che
    il punto H sia compreso entro i limiti di apertura della porta.
3.3.     Prescrizioni particolari
3.3.1.   Durante la prova le porte non devono aprirsi.
3.3.2.      Dopo  l'urto,  senza  l'impiego  di  attrezzi deve essere
possibile:
3.3.2.1.  aprire  un  numero  sufficiente  di porte progettate per la
         normale entrata e uscita degli  occupanti  ed  eventualmente
         inclinare  lo  schienale  dei  sedili  o i sedili stessi per
         consentire l'uscita di tutti gli occupanti;
3.3.2.2. liberare il manichino dal sistema di protezione;
3.3.2.3. rimuovere il manichino del veicolo.
3.3.3.   Nessun dispositivo o componente interno  deve  staccarsi  in
         modo  tale  da  aumentare  in maniera evidente il rischio di
         lesioni provocate da sporgenze o spigoli vivi.
3.3.4.   Sono ammesse rotture dovute a una deformazione permanente, a
         condizione che non aumentino il rischio di lesioni  per  gli
         occupanti.
3.3.5.   Se, dopo l'urto, si verifica una perdita continua di liquido
         dall'impianto  di  alimentazione del carburante, questa deve
         essere superiore a 5 x 10(elevato a -4) kg/s.  Se il liquido
         che fuoriesce dal suddetto impianto si mescola  con  liquidi
         provenienti  da  altri  circuiti  e  se  i  vari liquidi non
         possono essere  facilmente  separati  e  individuati,  nella
         valutazione della perdita continua si tiene conto di tutti i
         liquidi raccolti.
                             Appendice 1
                    PROCEDURA PER LA PROVA D'URTO
1.     IMPIANTI
1.1.   Terreno di prova
       L'area  in cui si svolge la prova deve essere sufficientemente
       ampia da accogliere il sistema di propulsione  della  barriera
       mobile  deformabile e da consentire lo spostamento del veicolo
       che  ha  subito  l'urto  dopo  la   prova   e   il   montaggio
       dell'apparecchiatura di prova. La zona in cui avvengono l'urto
       del veicolo e il relativo spostamento deve essere orizzontale,
       piana  e  libera,  rappresentativa  di  una normale superficie
       stradale asciutta e sgombra.
2.     CONDIZIONI DI PROVA
2.1.   Il veicolo sottoposto alla prova deve essere fermo.
2.2.       La  barriera  mobile  deformabile   deve   presentare   le
       caratteristiche  indicate nell'appendice 2 dell'allegato II; i
       requisiti  per  l'esame  sono  illustrati  nell'addendum  alla
       medesima appendice. La barriera mobile deformabile deve essere
       munita  di  un dispositivo atto ad impedire un secondo impatto
       sul veicolo gia' sottoposto all'urto.
2.3.   La traiettoria del piano verticale mediano longitudinale della
       barriera mobile deformabile deve essere perpendicolare al  pi-
       ano  verticale  mediano  longitudinale del veicolo che subisce
       l'urto.
2.4.   Il piano verticale mediano longitudinale della barriera mobile
       deformabile deve coincidere, con un'approssimazione di (piu' o
       meno) 25 mm, con un piano verticale trasversale che passa  per
       il  punto R del sedile anteriore adiacente al lato del veicolo
       contro il quale avviene l'urto. Al momento dell'urto, il piano
       mediano orizzontale  limitato  dai  piani  verticali  laterali
       esterni  della  facciata  anteriore  si  trova entro due piani
       stabiliti prima della prova e situati 25 mm al di sopra  e  al
       di sotto del piano definito precedentemente.
2.5.     Se non e' diversamente specificato nella presente direttiva,
       gli strumenti devono essere conformi alla norma ISO 6487-1987.
2.6.   La temperatura stabilizzata del manichino di prova durante  la
       prova  d'urto  laterale deve essere di 22 (piu'o meno) 4 gradi
       Centigradi.
3.     VELOCITA' DI PROVA
       La velocita' della  barriera  mobile  deformabile  al  momento
       dell'urto  e'  di  50  (piu'o meno) 1 km/h. La velocita' viene
       stabilizzata almeno 0,5 m prima dell'urto.  Accuratezza  della
       misura:  1%.  Se  tuttavia  la  prova  viene  eseguita  ad una
       velocita'  d'impatto  superiore  e  il  veicolo  soddisfa   le
       prescrizioni, la prova e' considerata soddisfacente.
4.     CONDIZIONE DEL VEICOLO
4.1.   Condizioni generali
       Il  veicolo  sottoposto alla prova deve essere rappresentativo
       della produzione di  serie,  deve  comprendere  l'attrezzatura
       normalmente  fornita  e trovarsi nel normale ordine di marcia.
       Alcuni componenti possono essere omessi o sostituiti da  masse
       equivalenti,  a  condizione  che l'omissione o la sostituzione
       non abbia effetti evidenti sui risultati della prova.
4.2.   Caratteristiche dell'apparecchiatura del veicolo
       Il veicolo sottoposto a prova e' munito di tutte le finiture o
       gli accessori opzionali che possono  influenzare  i  risultati
       della prova.
4.3.   Massa del veicolo
4.3.1.  La  massa  del  veicolo  sottoposto alla prova e' la massa di
       riferimento di cui al paragrafo  2.10  dell'allegato  II  alla
       presente  direttiva.  La  massa di riferimento e' la massa del
       veicolo pari a (piu'o meno) 1%.
4.3.2. Il serbatoio  del  carburante  deve  essere  riempito  d'acqua
       almeno  fino  al  90%  della  massa  di  un serbatoio pieno di
       carburante, specificata dal costruttore.
4.3.3. Tutti gli  altri  circuiti  (liquido  dei  freni,  liquido  di
       raffreddamento,  ecc.)  possono  essere vuoti; in tal caso, la
       massa dei liquidi deve essere compensata.
4.3.4. Se la massa dell'apparecchiatura di misura montata sul veicolo
       supera i  25  kg  ammessi,  puo'  essere  compensata  mediante
       riduzioni che non abbiano effetti evidenti sui risultati della
       prova.
4.3.5. La massa dell'apparecchiatura di misura non deve modificare il
       carico  di  riferimento  di  ogni  asse  di oltre il 5% e ogni
       variazione non deve superare i 20 kg.
5.     PREPARAZIONE DEL VEICOLO
5.1.    I finestrini laterali devono essere chiusi  almeno  sul  lato
       soggetto all'urto.
5.2.   Le porte devono essere chiuse ma non bloccate.
5.3.      La  leva  del  cambio  deve trovarsi in folle e il freno di
       stanziamento disinserito.
5.4.   Gli eventuali dispositivi che consentono di regolare i  sedili
       devono  trovarsi  nella  posizione specificata dal costruttore
       del veicolo.
5.5.     Se e' regolabile,  il  sedile  su  cui  viene  collocato  il
       manichino  con  i  relativi elementi deve essere regolato come
       indicato di seguito:
5.5.1.  Il  dispositivo  di  regolazione  longitudinale  deve  essere
       fissato,  ricorrendo  al  dispositivo  di  bloccaggio,   nella
       posizione  piu'  vicina  al  punto medio tra le posizioni piu'
       avanzata e piu' arretrata; se questa posizione si colloca  tra
       due tacche, si prende come riferimento quella piu' arretrata.
5.5.2.  Il  poggiatesta  viene  regolato  in  modo  che la superficie
       superiore si trovi allo stesso livello del centro di  gravita'
       della  testa  del manichino; qualora cio' non fosse possibile,
       il poggiatesta viene collocato nella posizione piu' elevata.
5.5.3.  Se  non  e'  specificato  diversamente  dal  costruttore,  lo
       schienale  del  sedile  viene regolato in modo che la linea di
       riferimento del tronco della macchina tridimensionale  per  la
       determinazione  del punto H formi un angolo di 25 (piu'o meno)
       1 grado verso la zona posteriore.
5.5.4. Tutti gli altri dispositivi di regolazione del  sedile  devono
       essere  regolati  nel  punto  medio  della  rispettiva  corsa;
       tuttavia; l'altezza e' regolata nella posizione corrispondente
       al sedile fisso qualora il tipo  di  veicolo  sia  dotato,  in
       alternativa,  di  sedili  fissi  o regolabili. Se non esistono
       posizioni di bloccaggio nei rispettivi punti medi della corsa,
       si usano le  posizioni  immediatamente  piu'  arretrate,  piu'
       basse  o  esterne  rispetto  ai  rispettivi punti medi. Per le
       regolazioni che comportano una  rotazione  (inclinazione),  la
       direzione  di regolazione all'indietro e' quella che sposta la
       testa del manichino all'indietro. Se  il  manichino  fuoriesce
       dal volume normalmente occupato dal passeggero - ad esempio se
       la  testa  tocca il rivestimento del tetto - si deve garantire
       una distanza di 10 mm ricorrendo  nell'ordine,  a  regolazioni
       secondarie,  alla  regolazione dell'angolatura dello schienale
       del sedile o alla regolazione longitudinale.
5.6.   Se non e' specificato diversamente dal costruttore, gli  altri
       sedili  anteriori  devono essere regolati, se possibile, nella
       stessa posizione del sedile su cui si trova il manichino.
5.7.   Se il volante e' regolabile, tutti dispositivi di  regolazione
       devono trovarsi nel punto medio di corsa.
5.8.      I  pneumatici  sono gonfiati alla pressione specificata dal
       costruttore del veicolo.
5.9.   Il veicolo sottoposto a prova viene collocato in modo  che  il
       suo  asse  longitudinale  sia orizzontale e viene mantenuto in
       quella posizione, per mezzo di supporti, finche' il  manichino
       non  viene installato e tutto il lavoro di preparazione non e'
       terminato.
5.10.  Il veicolo deve trovarsi nella sua condizione  normale,  ossia
       nelle  condizioni  definite  nel  precedente  paragrafo 4.3. I
       veicoli muniti di sospensioni che  consentono  la  regolazione
       dell'altezza  libera  dal  suolo sono sottoposti a prove nelle
       condizioni normali di  utilizzo  a  50  kg/h  specificate  dal
       costruttore  del  veicolo.  A  tal  fine vengono eventualmente
       utilizzati altri supporti, che tuttavia non devono influenzare
       il comportamento del veicolo durante l'urto.
6.     MANICHINO UTILIZZATO PER LA PROVA D'URTO LATERALE  E  RELATIVA
       INSTALLAZIONE
6.1.      Il  manichino  deve essere conforme alle specifiche fornite
       nell'appendice 3 ed essere installato nel sedile anteriore sul
       lato dell'urto, secondo la procedura descritta  nell'appendice
       4 del presente allegato.
6.2.      Devono  essere  utilizzate  le cinture di sicurezza o altri
       sistemi di ritenuta  specifici  per  il  veicolo.  Le  cinture
       devono  essere omologate ai sensi della direttiva 77/541/CEE e
       gli  ancoraggi   devono   essere   conformi   alla   direttiva
       76/115/CEE.
6.3.      La  cintura  di  sicurezza o il sistema di ritenuta vengono
       regolati sul manichino secondo le istruzioni del  costruttore;
       in   mancanza   di  queste,  l'altezza  viene  regolata  nella
       posizione mediana; se tale posizione non esiste,  si  utilizza
       la posizione immediatamente piu' bassa.
7.          MISURAZIONI  SUL MANICHINO UTILIZZATO PER LA PROVA D'URTO
       LATERALE
7.1.    Devono essere registrati i valori  misurati  dai  dispositivi
       indicati in appresso:
7.1.1. Misurazioni all'interno della testa del manichino
       L'accelerazione triassiale risultante e' riferita al centro di
       gravita' della testa. La strumentazione del canale della testa
       deve essere conforme alla norma ISO 6487-1987, con:
       CFC: 1 000 Hz,
       CAC: 150 g.
7.1.2. Misurazioni all'interno del torace del manichino
       I  tre  canali  per misurare la deformazione delle costole nel
       torace devono essere conformi alla norma ISO 6487/1987, con:
       CFC: 1 000 Hz,
       CAC: 60 mm.
7.1.3. Misurazioni all'interno del bacino del manichino
       Il canale di misurazione della forza applicata al bacino  deve
       essere conforme alla norma ISO 6487/1987, con:
       CFC: 1 000 Hz,
       CAC: 15 kN.
7.1.4. Misurazioni all'interno dell'addome del manichino
       Il canale di misurazione della forza applicata all'addome deve
       essere conforme alla norma ISO 6487/1987, con:
       CFC: 1 000 Hz,
       CAC: 5 kN.
                      Appendice 1 - Addendum 1
              DETERMINAZIONE DEI CRITERI DI PRESTAZIONE
I  risultati  richiesti  delle prove sono illustrati al paragrafo 3.2
dell'allegato II.
1.   CRITERIO DI PRESTAZIONE RELATIVO ALLA TESTA (HPC)
     Al momento del contatto con la testa, il criterio  e'  calcolato
     per  il  tempo complessivo intercorso tra il contatto iniziale e
     l'ultimo istante del contatto.
     L'HPC corrisponde al valore massimo dell'espressione:

           ---->  Vedere Formula a Pag. 32 del S.O.  <----

dove  a  e'  l'accelerazione  risultante nel centro di gravita' della
testa  (in m/s2), divisa per 9,81, registrata in funzione del tempo e
filtrata nella classe di frequenza del canale (CFC) di 1 000 Hz; t1 e
t2  sono  due  tempi  qualsiasi  compresi  tra il contatto iniziale e
l'ultimo istante del contatto. 2. CRITERIO DI PRESTAZIONE RELATIVO AL
TORACE  2.1.  Deformazione  del  torace:  la deformazione massima del
torace  e'  il  valore  massimo di deformazione su qualsiasi costola,
determinata  dai  trasduttori  di  spostamento  del torace e filtrata
nella classe di frequenza del canale di 180 Hz. 2.2. Criterio viscoso
(V*C):  la  massima  risposta  viscosa e' il valore massimo di V*C su
qualsiasi   costola,   calcolato   dal   prodotto   istantaneo  della
compressione  toracica  riferita  al  semitorace e della velocita' di
compressione  ottenuta dalla derivazione della compressione, filtrato
nella  classe di frequenza del canale di 180 Hz. Ai fini del calcolo,
la larghezza standard della semicassa toracica e' di 140 mm. D dD V*C
=  MAX  ((  -----)  (per) ( ------ )) 0,140 dt dove: D = deformazione
della  costola  (in  m).  L'algoritmo di calcolo da utilizzare figura
nell'addendum  2 della presente appendice. 3. CRITERIO DI PRESTAZIONE
RELATIVO  ALL'ADDOME  La forza massima esercitata sull'addome e' data
dal   valore  massimo  della  somma  delle  tre  forze  misurate  dai
trasduttori installati 39 mm sotto la superficie del lato d'urto, con
una  CFC  di 600 Hz. 4. CRITERIO DI PRESTAZIONE RELATIVO AL BACINO La
forza massima sulla sinfisi pubica (PSPF) e' data dalla forza massima
misurata da un trasduttore collocato nella sinfisi pubica del bacino,
filtrata  in una CFC di 600 Hz. Appendice 1 - Addendum 2 PROCEDURA DI
CALCOLO  DEL CRITERIO DI VISCOSITA' (V*C) PER IL MANICHINO UTILIZZATO
PER  LA  PROVA D'URTO LATERALE Il criterio di viscosita' e' calcolato
come  il  prodotto  istantaneo  della  compressione  e  del  tasso di
deformazione  dello  sterno. Ambedue sono derivati dalla misura della
deformazione dello sterno. La risposto alla deformazione dello sterno
e'  filtrata  una  volta  secondo una CFC di 180. La compressione nel
momento  t  e' calcolata a partire da questo segnale filtrato secondo
la  formula  seguente:  D(t)  C(t)  =  --------  0,14 La velocita' di
deformazione  dello  sterno al momento t e' calcolata a partire dalla
deformazione  filtrata  secondo  la  formula  seguente: 8 x (D(t+1) -
D(t-1)       -       (D(t+2)       -       D(t-2))       V(t)       =
------------------------------------------  12 (delta)t dove D (t) e'
la deformazione al momento t in metri e (delta)t e' il lasso di tempo
in secondi che intercorre tra le misure della deformazione. Il valore
massimo  di  t  e'  di 1,25 x 10 (elevato a -4) secondi. Il diagramma
sottostante  illustra il metodo di calcolo.
|    |    |    Deformazione    |    |    misurata    |   |   D(t)   |
|                         |  |  |              |              |  |  |
Filtro    a    CFC    180    |    |                         |   |   |
                     |                                  |           |
           |                          |           | | | | | Calcolare
la  velocita' | | Calcolare la | | di deformazione | | compressione |
|      V(t)     |     |     C(t)     |     |                        |
|                        |                     |                    |
|                                             |          |          |
            |              |  |  |  Calcolare  il  criterio  |  |  di
viscosita'   al  |  |  momento  t  |  |  (V*C)(t)  =  (V(t)x(C(t))  |
|                         |  |  |               |              |  | |
Determinare il valore | | massimo di V*C | | (V*C)(max)=max((V*C)(t))
|  |                          |  Appendice  2  CARATTERISTICHE  DELLA
BARRIERA  MOBILE  DEFORMABILE  1. CARATTERISTICHE DELLA BARRIERA 1.1.
Massa  totale:  950  (piu'  o meno) 20 kg. 1.2. Larghezza della guida
anteriore  e posteriore del carrello: 1 500 (piu' o meno) 10 mm. 1.3.
Passo  del  carrello:  3  000  (piu' o meno) 10 mm. 1.4. Il centro di
gravita'  si  trova  a  non piu' di 10 mm dal piano verticale mediano
longitudinale,  1 000 (piu' o meno) 30 mm dietro l'asse anteriore e a
500  (piu'  o  meno)  30  mm  dal suolo. 1.5. La distanza tra il lato
anteriore  del  dispositivo  d'urto  e  il  centro  di gravita' della
barriera  e'  di  2  000  (piu' o meno) 30 mm. 2. CARATTERISTICHE DEL
DISPOSITIVO   D'URTO   2.1.  Caratteristiche  geometriche  2.1.1.  Il
dispositivo d'urto e' formato da sei parti indipendenti collegate tra
loro; la figura 1 ne illustra la forma, le dimensioni e la posizione.
2.1.2.  La zona deformabile di collisione deve avere una larghezza di
1  500  (piu'  o  meno) 10 mm e un'altezza di 500 (piu' o meno) 5 mm.
2.1.3.  L'altezza  libera  dal  suolo  della  zona di collisione deve
essere fissata a 300 (piu' o meno) 5 mm misurati in posizione statica
prima  dell'urto,  ai sensi dell'articolo 4 della presente direttiva.
2.1.4.  Il  dispositivo  d'urto  comprende  sei elementi deformabili,
disposti  in  due  file  di tre elementi ciascuna. Tutti gli elementi
hanno  la  medesima  larghezza (500 (piu' o meno) 5 mm) e la medesima
altezza  (250  (piu' o meno) 3 mm); gli elementi della fila superiore
hanno  una profondita' di 440 (piu' o meno) 5 mm, mentre quelli della
fila  inferiore  di  550 (piu' o meno) 5 mm. 2.2. Caratteristiche dei
materiali  Il  dispositivo  d'urto  e' costituito da una struttura di
alluminio  alveolare.  Con l'accordo del servizio tecnico, si possono
utilizzare  altri  materiali  che  conducono  a  risultati analoghi a
quelli  descritti al paragrafo 2.3. In ogni caso nel verbale di prova
occorre  indicare il tipo di dispositivo d'urto. 2.3. Caratteristiche
di  deformazione  2.3.1.  E' ammessa una deviazione dai valori limite
dei  corridoi  forza/deformazione che caratterizzano la rigidita' del
dispositivo d'urto, definiti nella figura 2 della presente appendice,
a   condizione  che:  2.3.1.1.la  deviazione  avvenga  dopo  l'inizio
dell'urto e prima che la deformazione del dispositivo d'urto sia pari
a  150  mm;  2.3.1.2.la  deviazione  non  superi  il  50%  del limite
istantaneo   piu'   prossimo   prescritto   della  banda;  2.3.1.3.lo
spostamento  corrispondente a ciascuna deviazione non superi 35 mm di
deformazione  e che la somma degli spostamenti non sia superiore a 70
mm  (vedi  figura  2);  2.3.1.4.la  somma dell'energia prodotta dalla
deviazione  rispetto  alla banda non superi il 5% dell'energia totale
relativa  al  blocco  corrispondente.  2.3.2.  Le  parti  1  e 3 sono
identiche.  La loro rigidita' e' tale che le curve forza/deformazione
corrispondenti  si  iscrivono  nella zona ombreggiata della figura 2,
grafico  2a.  2.3.3. Le parti 5 e 6 sono identiche. La loro rigidita'
e'  tale  che le curve forza/deformazione corrispondenti si iscrivono
nella  zona  ombreggiata  della  figura  2,  grafico  2d.  2.3.4.  La
rigidita'  della  parte  2  e'  tale che la curva forza/ deformazione
corrispondente  si  iscrive  nella  zona  ombreggiata della figura 2,
grafico  2b.  2.3.5.  La rigidita' della parte 4 e' tale che la curva
forza/ deformazione si iscrive nella zona ombreggiata della figura 2,
grafico 2c. 2.3.6. La curva forza/deformazione del dispositivo d'urto
nel  suo  complesso si iscrive nella zona ombreggiata della figura 2,
grafico  2e.  2.3.7.  Le  curve  forza/deformazione  sono  verificate
mediante  la  prova  descritta nell'addendum alla presente appendice,
che   consiste   nel   far   urtare  l'insieme  contro  una  barriera
dinamometrica  alla  velocita'  di  35  (piu'  o meno) 2 km/h. 2.3.8.
L'energia  dissipata  (1) nel corso della prova contro le parti 1 e 3
e'  pari  a  10  (piu'  o  meno)  2  kJ  per ciascuna di esse. 2.3.9.
L'energia  dissipata  nell'urto  contro  le parti 5 e 6 e' pari a 3,5
(piu'  o meno) 1 kJ per ciascuna di esse. 2.3.10. L'energia dissipata
nell'urto  contro  la parte 4 e' pari a 4 (piu' o meno) 1 kJ. 2.3.11.
L'energia  dissipata nell'urto contro la parte 2 e' pari a 14 (piu' o
meno) 2 kJ. 2.3.12. L'energia totale dissipata durante l'urto e' pari
a  45  (piu'  o  meno)  5 kJ. 2.3.13. La deformazione del dispositivo
d'urto, misurata dopo la prova al livello B (figura 1), e' pari a 350
(piu' o meno) 20 mm.

           ---->  Vedere Figura a Pag. 35 del S.O.  <----

                        (1)   La   quantita'   di   energia  indicata
corrisponde  alla  quantita'  di  energia  assorbita  dal sistema nel
momento del massimo impatto del dispositivo d'urto.

      ---->  Vedere Figura da Pag. 36 a Pag. 37 del S.O.  <----

Appendice  2  -  Addendum  ESAME DELLA BARRIERA MOBILE DEFORMABILE 1.
OGGETTO  Il  presente  addendum  contiene le prescrizioni per l'esame
della  barriera  mobile  deformabile.  L'autorita'  delle  prove deve
controllare   che   la  barriera  mobile  deformabile  risponda  alle
specifiche  ricorrendo  a  una  prova contro una parete dinamometrica
sostenuta da una barriera fissa rigida. 2. INSTALLAZIONE 2.1. Terreno
di   prova  L'area  nella  quale  si  svolge  la  prova  deve  essere
sufficientemente ampia per accogliere la pista di avvicinamento della
barriera  mobile  deformabile, la barriera rigida e l'apparecchiatura
tecnica  necessaria a svolgere la prova. L'ultimo tratto della pista,
almeno  5  m  prima  della  barriera rigida, deve essere orizzontale,
piano e uniforme. 2.2. Barriera fissa rigida e barriera dinamometrica
2.2.1.  La  barriera  rigida  e'  costituita  da un blocco di cemento
armato  di  larghezza  non inferiore a 3 m nella parte anteriore e di
altezza  non  inferiore a 1,5 m; lo spessore della barriera rigida e'
determinato in modo che la sua massa sia almeno pari a 70 tonnellate.
Il  lato  anteriore  deve  essere  verticale, perpendicolare all'asse
della pista e ricoperto di trasduttori in grado di misurare il carico
totale su ciascuna parte del dispositivo d'urto della barriera mobile
deformabile  al  momento dell'urto. I centri delle zone contenenti le
piastre  d'urto  sono  allineati  con  quelli  della  barriera mobile
deformabile   prescelta;  i  bordi  distano  20  mm  dalle  superfici
adiacenti.  Il montaggio dei trasduttori e le superfici delle piastre
sono  realizzati  conformemente  ai requisiti stabiliti nell'allegato
alla   norma   ISO   6487/1987.   Ove   si  aggiunga  una  protezione
superficiale,   questa   non   deve   influenzare   le  risposte  dei
trasduttori.  2.2.2.  La  barriera  rigida  e'  ancorata  al  suolo o
collocata  a  terra,  eventualmente corredata di altri dispositivi di
arresto  che  ne  impediscano lo spostamento. E' ammesso l'uso di una
barriera  rigida  munita  di  trasduttori con caratteristiche diverse
purche'   i   risultati   ottenuti  siano,  come  minimo,  ugualmente
conclusivi.  3.  PROPULSIONE  DELLA  BARRIERA  MOBILE  DEFORMABILE Al
momento  dell'urto,  la  barriera  mobile deformabile non deve essere
piu'   soggetta  all'azione  di  alcun  dispositivo  di  guida  o  di
propulsione   esterno.  Essa  raggiunge  l'ostacolo  percorrendo  una
traiettoria perpendicolare alla barriera fissa. L'allineamento d'urto
puo'  avere uno scarto di (piu' o meno) 10 mm. 4. STRUMENTI DI MISURA
4.1.  Velocita'  La  velocita' d'impatto e' pari a 35 (piu' o meno) 2
km/h.  Lo  strumento  utilizzato per misurare la velocita' al momento
dell'urto  e'  tarato  in  modo  da consentire una tolleranza massima
dell'1%.  4.2. Carichi Gli strumenti di misura devono essere conformi
alle  specifiche indicate nella norma ISO 6487-1987. CFC per tutte le
parti = 60 Hz, CAC per le parti 1 e 3 = 120 kN, CAC per le parti 4, 5
e  6  =  60  kN,  CAC  per  la  parte  2 = 140 kN. 4.3. Accelerazione
L'accelerazione  in  senso  longitudinale e' misurata in un punto non
soggetto  a  deformazione.  Gli strumenti devono essere conformi alla
norma ISO 6487-1987 e rispettare le seguenti specifiche: CFC 1 000 Kz
(prima dell'integrazione), CFC 60 Hz (dopo l'integrazione), CAC 50 g.
5. SPECIFICHE GENERALI DELLA BARRIERA 5.1. Le singole caratteristiche
di  ogni  barriera devono essere conformi al punto 1 dell'appendice 2
ed  essere registrate. 6. SPECIFICHE GENERALI DEL TIPO DI DISPOSITIVO
D'URTO  6.1.  Il  tipo  di  dispositivo  d'urto impiegato e' ritenuto
adeguato se le uscite di ciascuna delle sei celle di carico producono
segnali   che,   quando   vengono   registrati,  sono  conformi  alle
prescrizioni di cui al punto 2.2 dell'appendice 2. 6.2. I dispositivi
d'urto  devono  recare  numeri  di  serie  progressivi  e  la data di
fabbricazione.  Appendice  3  DESCRIZIONE  TECNICA  DEL  MANICHINO DA
UTILIZZARE  NELLA  PROVA D'URTO LATERALE 1. DESCRIZIONE GENERALE 1.1.
Le  dimensioni e le masse del manichino utilizzato nelle prove d'urto
laterale   corrispondono   al   50   percentile   maschile,   escluso
l'avambraccio.  1.2.  Il  manichino  e'  composto da uno scheletro in
metallo  e plastica ricoperto di gomma, plastica e materiale espanso.
1.3. Il manichino di cui alla presente direttiva, compresi i relativi
strumenti  e la teratura, viene descritto nei disegni tecnici e in un
manuale   d'uso   (1).                        (1)   in  attesa  della
pubblicazione della norma ISO, i suddetti documenti (EUROSID-1 User's
Manual  del  novembre  1990)  possono  essere  richiesti  al seguente
indirizzo: TNO Road Vehicles Research Institute, PO Box 6033, 2600 JA
Delft,   Schoenmakerstraat   97,  2628  VK  Delft,  Paesi  Bassi.  2.
COSTRUZIONE  2.1.  Lo  schema del manichino da utilizzare nella prova
d'urto  laterale e' presentato nella figura 1 e nella tabella 1 della
presente  appendice. 2.2. Testa 2.2.1. La testa e' contrassegnata dal
n.  1  (vedi  figura  1 della presente appendice). 2.2.2. La testa e'
costituita  da  una struttura in alluminio ricoperta di una pellicola
di   vinile.   All'interno   si  trova  una  cavita'  contenente  gli
accelerometri  triassiali e la zavorra. 2.3. Collo 2.3.1. Il collo e'
contrassegnato  dal  n.  2  (vedi figura 1 della presente appendice).
2.3.2.  Il  collo e' costituito da un elemento di unione testa/collo,
da  un  elemento  di  unione collo/torace e da una parte centrale che
collega   i  due  elementi  suddetti.  2.3.3.  L'elemento  di  unione
testa/collo  (n. 2a) e l'elemento di unione collo/torace (n. 2c) sono
costituiti  da due dischi di alluminio collegati tra loro tramite una
vite  semisferica  e  otto  ammortizzatori  di gomma. 2.3.4. La parte
centrale  cilindrica  (n. 2b) e' di gomma. 2.3.5. Il collo e' montato
sul  supporto  contrassegnato  dal n. 3 della figura 1 della presente
appendice. 2.3.6. L'angolo tra le due facce del supporto del collo e'
di  25  gradi.  Poiche' il blocco spalla risulta inclinato di 5 gradi
all'indietro,  l'angolo  tra il collo e il tronco e' pari a 20 gradi.
2.4.  Spalla 2.4.1. La spalla e' contrassegnata dal n. 4 (vedi figura
1  della  presente appendice). 2.4.2. La spalla e' formata dal blocco
spalla,  da due clavicole e da un elemento di copertura delle spalle.
2.4.3.  Il blocco spalla (n. 4a) e' costituito da un distanziatore di
alluminio  e  da  due  piastre  di  alluminio  collocate  sulla parte
superiore e sulla parte inferiore del distanziatore stesso. 2.4.4. Le
clavicole  (n.  4b)  sono  di  polipropilene.  Esse  sono  tenute  in
posizione  neutra  da  due corde elastiche (n. 4c) fissate alla parte
posteriore del blocco spalla. Il bordo esterno delle due clavicole e'
conformato  in  modo  da  poter  sistemare  le  braccia  in posizione
standard.  2.4.5.  L'elemento di copertura delle spalle (n. 4d) e' di
schiuma  di  poliuretano  a  bassa  densita'  ed e' fissato al blocco
spalla.  2.5.  Torace  2.5.1.  Il torace e' costituito dal n. 5 (vedi
figura 1 della presente appendice). 2.5.2. Il torace e' costituito da
una cassa toracica rigida e da tre moduli identici di costole. 2.5.3.
La  cassa toracica (n. 5a) e' di acciaio; sulla superficie posteriore
e'  montata  una piastra posteriore in plastica con interno di piombo
(n.  5b).  2.5.4.  La  superficie  superiore  della cassa toracica e'
inclinata  di  5 gradi all'indietro. 2.5.5. Ogni modulo delle costole
(n. 5c) e' formato da una costola in acciaio ricoperta da una schiuma
di  poliuretano  (n.  5d)  in funzione di tessuto molle, da un gruppo
pistone-cilindro  (n.  5e) che unisce la costola alla cassa toracica,
da  un  ammortizzatore  idraulico  (n.  5f)  e da una molla rigida di
ammortizzamento  (n.  5g).  2.5.6.  Nel  gruppo  pistone-cilindro  e'
presente  una molla di regolazione (n. 5h). 2.5.7. Un trasduttore (n.
5i)  puo'  essere  installato  sul  lato  anteriore  del  cilindro  e
collegato  all'interno  della  costola. 2.6. Arti superiori 2.6.1. Le
braccia  sono  contrassegnate  dal n. 6 (vedi figura 1 della presente
appendice).  2.6.2.  Le  braccia  sono costituite da uno scheletro di
plastica ricoperto di poliuretano in funzione di tessuto molle, a sua
volta  rivestito  di  una  pellicola  in  PVC. 2.6.3. L'articolazione
spalla/braccio  consente  di  sistemare  le braccia a 0,40 e 90 gradi
rispetto alla linea del tronco. 2.6.4. L'articolazione spalla/braccio
consente  solo  un  movimento  di  flessione/estensione. 2.7. Colonna
lombare  2.7.1.  La  colonna lombare e' contrassegnata dal n. 7 (vedi
figura  1  della presente appendice). 2.7.2. La colonna e' costituita
da  un  cilindro  rigido  di  gomma  con  due placche di giunzione di
acciaio  ad  ogni  estremita'  e  un  cavo  d'acciaio all'interno del
cilindro.  2.8.  Addome  2.8.1.  L'addome  e' contrassegnato dal n. 8
(vedi   figura  1  della  presente  appendice).  2.8.2.  L'addome  e'
costituito  da  una struttura fusa di metallo ricoperta di schiuma di
poliuretano.  2.8.3.  La  parte centrale dell'addome e' una struttura
fusa  di metallo (n. 8a), su cui e' montata una piastra di copertura.
2.8.4.   Il   rivestimento  (n.  8b)  e'  costituito  da  schiuma  di
poliuretano.  Alle  due  estremita' il rivestimento contiene un pezzo
ricurvo   di   gomma  contenente  sfere  di  piombo.  2.8.5.  Tra  il
rivestimento  e la struttura rigida di metallo, sui lati dell'addome,
si  possono  montare  tre  trasduttori  (n.  8c)  o  tre  dispositivi
"fittizi"  che non effettuano misure. 2.9. Bacino 2.9.1. Il bacino e'
contrassegnato  dal  n.  9  (vedi figura 1 della presente appendice).
2.9.2.  Il  bacino  e'  costituito dal blocco sacrale, dalle due ossa
iliache,  da  due  articolazioni  dell'anca  e  da un rivestimento in
schiuma.  2.9.3. Il blocco sacrale (n. 9a) e' costituito da un blocco
di alluminio con interno di piombo sul quale e' montata una placca di
alluminio. 2.9.4. Le ossa iliache (n. 9b) sono di poliuretano. 2.9.5.
Le  articolazioni dell'anca (n. 9c) sono di acciaio e sono costituite
da  una  testa del femore e da un giunto sferico collegato ad un asse
che  passa  per  il punto H del manichino. 2.9.6. I tessuti molli (n.
9d)  sono  costituiti da una pellicola di PVC imbottita di schiuma di
poliuretano  (n.  9d).  In corrispondenza del punto H la pellicola e'
sostituita  da un grande cilindro in schiuma di poliuretano a cellule
aperte  (n. 9e) fissato a una placca di acciaio, a sua volta bloccata
all'osso  iliaco  mediante  un  asse che passa per il giunto sferico.
2.9.7.  Le  ossa  iliache  sono  unite  tra  loro alla sinfisi pubica
mediante un trasduttore (n. 9f) o un trasduttore fittizio. 2.10. Arti
inferiori 2.10.1. Le gambe sono contrassegnate dal n. 10 (vedi figura
1  della presente appendice). 2.10.2. Le gambe sono costituite da uno
scheletro  in metallo ricoperto di schiuma di poliuretano in funzione
di  tessuto molle, rivestita di una pellicola in plastica. 2.10.3. Le
articolazioni  del  ginocchio  e  della  caviglia  consentono solo un
movimento    di   flessione/estensione.   2.11.   Indumenti   2.11.1.
L'indumento e' contrassegnato dal n. 11 (vedi figura 1 della presente
appendice).  2.11.2.  L'indumento e' in gomma e ricopre le spalle, il
torace,  la  parte  superiore  delle  braccia,  l'addome,  la colonna
lombare e la parte superiore del bacino.

           ---->  Vedere Figura a Pag. 43 del S.O.  <----

Tabella  1  Componenti del manichino da utilizzare nella prova d'urto
laterale

Pezzo           n.|           Descrizione           |          Unita'
        |                                                   |
1  |  Testa | 1 2 | Collo | 1 2a | Elemento di unione testa/collo | 1
2b | Elemento intermedio | 1 2c | Elemento di unione collo/torace | 1
3 | Supporto del collo | 1 4 | Spalla | 1 4a | Blocco spalla | 1 4b |
Clavicole | 2 4c | Corda elastica | 2 4d | Copertura delle spalle | 1
5 | Torace | 1 5a | Cassa toracica | 1 5b | Piastra posteriore | 1 5c
|  Modulo  delle  costole  | 3 5d | Costola ricoperta di materiale in
funzione di | | tessuto molle | 3 5e | Gruppo pistone-cilindro | 3 5f
|  Ammortizzatore | 3 5g | Molla di ammortizzamento | 3 5h | Molla di
regolazione  |  3  5i  |  Trasduttore | 3 6 | Braccio | 2 7 | Colonna
lombare  |  1  8  |  Addome | 1 8a | Struttura fusa centrale | 1 8b |
Rivestimento  |  1  8c  |  Trasduttore | 3 9 | Bacino | 1 9a | Blocco
sacrale  | 1 9b | Osso iliaco | 2 9c | Articolazione dell'anca | 2 9d
|  Rivestimento  |  1  9e  | Cilindro di schiuma del punto H | 2 9f |
Trasduttore   |   1   10   |   Gamba   |   2   11  |  Indumenti  |  1
        |                                                   |
3.  MONTAGGIO  DEL MANICHINO 3.1. Testa-collo 3.1.1. Momento torcente
applicato  alle viti a testa tonda per il montaggio del collo: 10 Nm.
3.1.2.  La  testa  e' montata sull'elemento di unione testa/collo con
tre  viti.  3.1.3.  L'elemento  di  unione  collo/torace del collo e'
fissato   sul   supporto   del   collo   con   quattro   viti.   3.2.
Collo-spalla-torace 3.2.1. Il supporto del collo e' fissato al blocco
spalla  con  quattro  viti.  3.2.2.  Il blocco spalla e' fissato alla
superficie   superiore  della  cassa  toracica  con  tre  viti.  3.3.
Spalla-braccio   3.3.1.   Le  braccia  possono  essere  fissate  alle
clavicole,  regolandole  con  una  vite  e  un cuscinetto. Il momento
torcente necessario per mantenere il braccio nella posizione standard
definita  e' pari a 0,6 Nm. 3.4. Torace-colonna lombare-addome 3.4.1.
Un  adattatore per la colonna lombare viene fissato con due viti alla
parte  inferiore  della  cassa  toracica.  3.4.2.  L'adattatore viene
quindi  fissato  alla  parte  superiore della colonna lombare con due
viti.  3.4.3. La flangia superiore della struttura metallica centrale
dell'addome  e'  fissata  tra  l'adattore  della colonna lombare e la
colonna  lombare  stessa. 3.5. Colonna lombare-bacino-gambe 3.5.1. La
colonna  lombare  e' fissata alla sua piastra inferiore con tre viti.
3.5.2.  La  piastra  inferiore  della  colonna  lombare e' fissata al
blocco  sacrale del bacino con tre viti. 3.5.3. Le gambe sono fissate
con  una  vite alla testa del femore- articolazione dell'anca. 3.5.4.
Le  gambe  possono  essere montate e regolate mediante cerniere nelle
ginocchia  e nelle caviglie. 4. CARATTERISTICHE PRINCIPALI 4.1. Massa
4.1.2.  Le  masse  degli  elementi  principali del manichino figurano
nella  tabella  2  della  presente  appendice.  Tabella 2 Massa degli
elementi              componenti             il             manichino

Componente|      Massa      (kg)      |      Elementi      principali
          |            |
|  |  Testa  |  4,0 (piu' | Testa completa, compreso accelerometro |o
meno)  0,4 | triassiale | | | | Collo | 1,0 (piu' | Collo, escluso il
supporto  | o meno) 0,1| | | Torace |22,4 (piu' | Supporto del collo,
spalle,  dadi  fissaggio  |o  meno)  1,5  |  braccia, cassa tarocica,
piastra  posteriore | | delle cassa toracica, moduli delle costole, |
|  trasduttori  delle  costole, adattatore delle | | colonna lombare,
copertura  delle  spalle,  |  | struttura fusa metallica centrale | |
dell'addome, trasduttori dell'addome, 2/3 | | dell'indumento | | Arto
|  1,3 (piu' | Braccio, compresa la piastra di superiore |o meno) 0,1
|   posizionamento  (per  ogni  arto)  |  |  Addome  |  5,0  (piu'  |
Rivestimento  dell'addome e colonna lombare | o meno) 0,5| | | Bacino
|12,0  (piu' | Blocco sacrale, piastra inferiore della | o meno) 1,0|
colonna  lombare,  giunti  sferici delle anche, | | testa del femore,
ossa  iliache,  trasduttori  |  |  sinfisi  pubica,  rivestimento del
bacino,  1/3  |  | dell'indumento | | Arto |12,5 (piu' | Piede, parte
superiore  e  inferiore  della  inferiore  |  o  meno)  1,0|  gamba e
rivestimento fino alla giuntura con | | la testa del femore (per ogni
arto)    |    |    Totale    |72,0   (piu'   |   |o   meno)   0,5   |
          |            |
4.2.  Dimensioni  principali  4.2.1.  Le  dimensioni  principali  del
manichino   da  utilizzare  nelle  prove  d'urto  laterale  (compreso
l'indumento)  si basano sulla figura 2 e sono riportate nella tabella
3 della presente appendice.

           ---->  Vedere Tabella a Pag. 46 del S.O.  <----

Tabella      3      Principali      dimensioni      del     manichino

Numero     |     Parametro     |Dimensioni     |     |     (in    mm)
       |                                                  |
| | 1 | Altezza in posizione seduta | 904 (piu' | | o meno) 7 | | 2 |
Distanza  dal sedile all'articolazione spalla | 557 (piu' | | o meno)
5  |  |  3  |  Distanza dal sedile alla parte inferiore costola | 357
(piu'  | inferiore | o meno) 5 | | 4 | Distanza dal sedile al braccio
| 242 (piu' | | o meno) 5 | | 5 | Distanza dal sedile al punto H | 98
(piu'  |  |  o  meno)  2  |  | 6 | Distanza dalla pianta del piede al
sedile,  in  |  456  (piu'  |  posizione  seduta  | o meno) 6 | | 7 |
Distanza  dal  punto  H al centro di gravita' testa | 687 (piu' | | o
meno)  5  |  | 8 | Distanza dal punto H al centro costola superiore |
393  (piu'  |  |  o  meno)  3  | | 9 | Distanza dal punto H al centro
costola mediana | 337 (piu' | | o meno) 3 | | 10 | Distanza dal punto
H  al  centro  costola  inferiore  | 281 (piu' | | o meno) 3 | | 11 |
Distanza dal punto H al centro trasduttore | 180 (piu' | addominale |
o  meno)  3  | | 12 | Distanza dal punto H al centro trasduttore | 14
(piu'  |  sinfisi  pubica  | o meno) 2 | | 13 | Larghezza testa | 154
(piu' | | o meno) 2 | | 14 | Larghezza spalla/braccia | 482 (piu' | |
o  meno) 5 | | 15 | Larghezza torace | 330 (piu' | | o meno) 5 | | 16
|  Larghezza  addome  |  290  (piu'  | | o meno) 5 | | 17 | Larghezza
bacino | 355 (piu' | | o meno) 5 | | 18 | Diametro collo | 80 (piu' |
|  o meno) 2 | | 19 | Profondita' testa | 201 (piu' | | o meno) 5 | |
20  |  Profondita'  torace  |  276  (piu'  |  |  o  meno)  5 | | 21 |
Profondita'  addome  |  204  (piu' | | o meno) 5 | | 22 | Profondita'
bacino  |  245  (piu'  |  |  o  meno) 5 | | 23 | Distanza dalla parte
posteriore  natiche  al  |  157  (piu' | pubto H | o meno) 2 | | 24 |
Distanza  dalla parte posteriore natiche alla | 610 (piu' | | | parte
anteriore         ginocchio         |         o        meno)        5
       |                                                  |
5. CERTIFICAZIONE DEL MANICHINO 5.1. Lato dell'urto 5.1.1. In base al
lato del veicolo da sottoporre all'urto, vengono certificate le parti
sul  lato  sinistro  o sul lato destro del manichino. 5.1.2. I moduli
delle costole (compresi gli strumenti), i trasduttori addominali e il
trasduttore  della  sinfisi  pubica devono essere adattati in base al
lato dell'urto. 5.2. Strumentazione Tutti gli strumenti devono essere
tarati  conformemente  ai  requisiti della documentazione indicata al
punto  1.3.  5.2.1. Tutti i canali della strumentazione devono essere
conformi alla norma ISO 6487-1987. 5.3. Controllo visivo 5.3.1. Tutte
le parti del manichino devono essere sottoposte a un controllo visivo
ed   essere   eventualmente   sostituite   prima   della   prova   di
certificazione.  5.4.  Preparazione  generale  della  prova 5.4.1. La
figura  3  dell'appendice  illustra la preparazione del manichino per
tutte  le  prove  di  certificazione.  5.4.2.  Le prove relative alla
testa,  al collo, al torace e alla colonna lombare vengono svolte sui
pezzi  smontati  del manichino. 5.4.3. Le prove relative alla spalla,
all'addome  e al bacino vengono svolte con il manichino completamente
montato,  escluso l'indumento. Il manichino e' in posizione seduta su
una  superficie  piana;  tra  il manichino e detta superficie vengono
collocati  due fogli di teflon dello spessore massimo di 2 mm. 5.4.4.
Prima  della  prova,  tutti  i  pezzi  da  certificare  devono essere
mantenuti  nella  stanza in cui si svolge la prova per almeno quattro
ore,  a una temperatura compresa tra 18 e 22 gradi C. 5.4.5. La prova
di certificazione viene ripetuta dopo un periodo minimo di 30 minuti.
5.5.  Testa  5.5.1.  La testa viene fatta cadere da un'altezza di 200
(piu'  o  meno)  1 mm su una superficie d'urto piana e rigida. 5.5.2.
L'angolo  tra la superficie d'urto e il piano sagittale mediano della
testa  e' di 35 gradi (piu' o meno) 1 grado, in modo che l'impatto si
verifichi  sul  lato  superiore  della  testa. 5.5.3. L'accelerazione
massima  risultante  della  testa,  filtrata con una CFC di 1 000, e'
compresa  tra 100 e 150 g. 5.5.4. Per conformare la prestazione della
testa  alle  prescrizioni si possono modificare le caratteristiche di
attrito  dell'interfaccia  cassa  cranica-rivestimento  (si  puo'  ad
esempio  usare  del  talco  o spruzzare politetrafluoroetilene). 5.6.
Collo 5.6.1. L'elemento di unione testa-collo del collo viene fissato
su  uno  speciale  simulacro  di  testa  simmetrico,  destinato  alla
certificazione,  avente  una  massa  pari a 3,9 (piu' o meno) 0,05 kg
(vedi figura 4). 5.6.2. Il simulacro di testa e il collo sono montati
in  posizione  capovolta  sulla  parte  inferiore  di  un pendolo che
consente  il  movimento  laterale  del  sistema. 5.6.3. Il pendolo e'
munito di un accelerometro monoassiale installato a una distanza di 1
655  (piu' o meno) 5 mm dal perno del pendolo. 5.6.4. Il pendolo deve
poter  cadere  liberamente da un'altezza definita per raggiungere una
velocita'  d'impatto di 3,4 (piu' o meno) 0,1 m/s, misurata nel punto
in  cui  e' installato l'accelerometro. 5.6.5. Il pendolo subisce una
decelerazione   dalla   velocita'   d'impatto   alla  velocita'  zero
attraverso  un  dispositivo  apposito;  la  curva tempo-decelerazione
rientra  nei limiti di cui alla figura 5 del presente allegato. Tutti
i  canali devono essere registrati con filtri a norma ISO con una CFC
di  1  000  e  filtri  digitali con una CFC di 60. 5.6.6. L'angolo di
flessione  massimo  del  simulacro  di testa rispetto al pendolo deve
essere  di  51  (piu' o meno) 5 gradi e deve formarsi tra 50 e 62 ms.
5.6.7.  Gli spostamenti massimi del centro di gravita' della testa in
senso laterale e verticale sono, rispettivamente, di 97 (piu' o meno)
10  mm  e 26 (piu' o meno) 6 mm. 5.6.8. La prestazione del collo puo'
essere  regolata  sostituendo  gli ammortizzatori a sezione circolare
con  altri  aventi  una  diversa durezza Shore. 5.7. Spalla 5.7.1. La
lunghezza della corda elastica deve essere regolata in modo tale che,
per  muovere  la  clavicola  in  avanti,  occorra applicare una forza
compresa  tra  27,5  N e 35,2 N in avanti, a 4 (piu' o meno) 1 mm dal
bordo  esterno  della  clavicola sullo stesso piano in cui avviene il
movimento  della  clavicola.  5.7.2.  Il  manichino  deve trovarsi in
posizione seduta su una superficie orizzontale, piana e rigida, senza
sostegno posteriore. Il torace e' in posizione verticale e le braccia
si  trovano  a 40 gradi (piu' o meno) 2 gradi in avanti rispetto alla
verticale. Le gambe sono orizzontali. 5.7.3. Il dispositivo d'urto e'
un  pendolo  di  23,5  (piu' o meno) 0,2 kg avente un diametro di 152
(piu'  o  meno)  2 mm. Il dispositivo e' appeso ad un supporto rigido
mediante  quattro fili metallici e l'asse si trova almeno 3,5 m sotto
il  supporto  rigido.  5.7.4.  Il  dispositivo d'urto e' munito di un
accelerometro  sensibile nella direzione dell'urto, situato sull'asse
del  dispositivo.  5.7.5.  Il dispositivo d'urto deve poter oscillare
liberamente  contro  la  spalla  del  manichino,  con  una  velocita'
d'impatto  di  4,3  (piu'  o  meno)  0,1  m/s.  5.7.6.  La  direzione
dell'impatto   e'   perpendicolare   all'asse   anteroposteriore  del
manichino;  l'asse  del  dispositivo  d'urto  coincide con l'asse del
perno  della  parte  superiore  del  braccio.  5.7.7. L'accelerazione
massima  del  dispositivo  d'urto,  filtrata con una CFC di 180, deve
essere  compresa  tra 7,5 e 10,5 g. 5.8. Arti superiori 5.8.1. Per le
braccia   non   viene   definita   alcuna   procedura   dinamica   di
certificazione. 5.9. Torace 5.9.1. Ciascun modulo delle costole viene
certificato  separatamente.  5.9.2.  Il  modulo  delle  costole viene
collocato  in  posizione  verticale  in una struttura per la prova di
lancio;  il  cilindro  delle  costole  viene fissato rigidamente alla
struttura. 5.9.3. Il dispositivo d'urto ha una massa in caduta libera
pari  a  7.8  +  0-0,1  kg, una superficie piana e un diametro di 150
(piu'  o meno) 2 mm. 5.9.4. L'asse del dispositivo d'urto deve essere
allineato  con  l'asse  del modulo delle costole. 5.9.5. La velocita'
d'impatto e' di 1,0, 2,0, 3,0 e 4,0 m/s rispettivamente. Le velocita'
d'impatto non devono differire di oltre il 2% dai valori specificati.
5.9.6.  Occorre misurare lo spostamento delle costole, utilizzando ad
esempio  il  trasduttore di cui esse sono munite. 5.9.7. La tabella 4
del presente allegato riporta i requisiti per la certificazione delle
costole.  5.9.8.  La prestazione del modulo delle costole puo' essere
modificata  sostituendo  la  molla  di  regolazione  all'interno  del
cilindro   con   un'altra   avente   diversa   rigidezza.  Tabella  4
Prescrizioni  di  certificazione  per  il  modulo di costole completo

Velocita' d'impatto | Spostamento (in mm) (in m/s) | | Minimo Massimo
                       |                     |
1,0  |  10,0  | 14,0 2,0 | 23,5 | 27,5 3,0 | 36,0 | 40,0 4,0 | 46,0 |
51,0
                       |                     |
5.10.  Colonna  lombare  5.10.1.  La  colonna lombare e' fissata a un
simulacro  speciale di testa simmetrico, usato per la certificazione,
avente  una  massa  di  3,9  (piu'  o  meno) 0,05 kg (vedi figura 4).
5.10.2.  Il  simulacro  di  testa  e  la colonna lombare sono montati
capovolti  sulla  parte  inferiore  di  un  pendolo  che  consente il
movimento  laterale  del  sistema. 5.10.3. Il pendolo e' munito di un
accelerometro  monoassiale installato a una distanza di 1 655 (piu' o
meno)  5  mm  dal  perno  del  pendolo. 5.10.4. Il pendolo deve poter
cadere  liberamente da un'altezza definita in modo da raggiungere una
velocita' d'impatto di 6,05 (piu' o meno) 0,1 m/s, misurata nel punto
in  cui e' installato l'accelerometro. 5.10.5. Il pendolo subisce una
decelerazione   dalla   velocita'   d'impatto   alla  velocita'  zero
attraverso  un  dispositivo  apposito;  la  curva tempo-decelerazione
rientra  nei limiti di cui alla figura 6 del presente allegato. Tutti
i canali devono essere registrati con filtri a norma ISO 6487 con una
CFC di 1 000 e filtri digitali con una CFC di 60. 5.10.6. L'angolo di
flessione  massimo  del  simulacro  di testa rispetto al pendolo deve
essere  di  50  (piu' o meno) 5 gradi e deve formarsi tra 39 e 53 ms.
5.10.7. Gli spostamenti massimi del centro di gravita' della testa in
senso  laterale  e  verticale  devono essere, rispettivamente, di 104
(piu'  o  meno)  7 mm e 33 (piu' o meno) 7 mm. 5.10.8. La prestazione
della  colonna  lombare  puo'  essere regolata cambiando la lunghezza
della  colonna.  5.11.  Addome  5.11.1.  Il manichino e' collocato in
posizione  seduta su una superficie orizzontale piana e rigida, senza
sostegno  posteriore. Il torace e' in posizione verticale; le gambe e
le  braccia  sono  orizzontali.  5.11.2.  Il dispositivo d'urto e' un
pendolo  di 23,5 + 0-0,2 kg avente un diametro di 152 (piu' o meno) 2
mm.  5.11.3.  Il  pendolo  e'  munito di una parte d'urto anteriore a
forma  di  "bracciolo"  orizzontale  di 1,0 (piu' o meno) 0,01 kg. La
massa  totale  del dispositivo d'urto compresa la parte del bracciolo
e'  di  24,5  +  0-0,2  kg. Il bracciolo rigido ha un'altezza di 70,0
(piu'  o meno) 1 mm, una larghezza di 150,0 (piu' o meno) 1 mm e deve
poter  penetrare  nell'addome  per almeno 60,0 mm. L'asse del pendolo
coincide  con  il centro del bracciolo. 5.11.4. Il dispositivo d'urto
e'  munito  di  un accelerometro sensibile nella direzione dell'urto,
situato sull'asse del dispositivo. 5.11.5. Il dispositivo d'urto deve
poter  oscillare  liberamente  contro l'addome del manichino, con una
velocita'  d'impatto  di  6,3  (piu'  o  meno)  0,1  m/s.  5.11.6. La
direzione  dell'impatto  e'  perpendicolare all'asse anteroposteriore
del  manichino;  l'asse  del  dispositivo  d'urto e' allineato con il
centro  del  trasduttore  centrale.  5.11.7.  La  forza  massima  del
dispositivo   d'urto,  ottenuta  dall'accelerazione  del  dispositivo
filtrata  con  una  CFC di 180 e moltiplicata per la massa del gruppo
dispositivo  d'urto/bracciolo, deve essere compresa tra 9,5 e 11,1 kN
e  deve  verificarsi  tra 9,8 e 11,4 ms. 5.11.8. I valori delle curve
tempo-forza  misurati  dai  tre  trasduttori addominali devono essere
sommati  e  filtrati  con una CFC di 600. La forza massima risultante
dalla  somma  deve  essere  compresa  tra  5,9 e 7,9 kN. 5.12. Bacino
5.12.1.  Il  manichino  e'  collocato  in  posizione  seduta  su  una
superficie  orizzontale piana e rigida, senza sostegno posteriore. Il
torace  e'  in  posizione  verticale;  le  gambe  e  le  braccia sono
orizzontali.  5.12.2.  Il  dispositivo d'urto e' un pendolo di 23,5 +
0-0,2  kg  avente  un  diametro di 152 (piu' o meno) 2 mm. 5.12.3. Il
dispositivo  d'urto  e'  munito  di  un accelerometro sensibile nella
direzione  dell'urto,  situato  sull'asse del dispositivo. 5.12.4. Il
dispositivo  d'urto deve poter oscillare liberamente contro il bacino
del  manichino,  con una velocita' d'impatto di 4,3 (piu' o meno) 0,1
m/s.  5.12.5.  La  direzione  dell'urto  e'  perpendicolare  all'asse
anteroposteriore  del  manichino;  l'asse  del  dispositivo d'urto e'
allineato  con il centro del cilindro di schiuma del punto H. 5.12.6.
La  forza massima del dispositivo d'urto, ottenuta dall'accelerazione
del  dispositivo  filtrata  con  una CFC di 180 e moltiplicata per la
massa  del  dispositivo, deve essere compresa tra 4,4 e 5,4 kN e deve
verificarsi  tra  10,3  e  15,5  ms.  5.12.7.  La forza sulla sinfisi
pubica,  filtrata con una CFC di 600, deve essere compresa tra 1,04 e
1,64 kN e verificarsi tra 9,9 e 15,9 ms. 5.13. Arti inferiori 5.13.1.
Non  viene  definita  alcuna procedura dinamica per la certificazione
degli arti inferiori.

      ---->  Vedere figure da Pag. 51 a Pag. 52 del S.O.  <----

Appendice  4  INSTALLAZIONE  DEL  MANICHINO DA UTILIZZARE NELLA PROVA
D'URTO  LATERALE  1.  PRESCRIZIONE  GENERALE  1.1.  Il  manichino  da
installare   secondo   la   procedura   in   appresso   e'  descritto
nell'appendice   3  dell'allegato  II  alla  presente  direttiva.  2.
INSTALLAZIONE  2.1. Regolare le articolazioni degli arti inferiori in
modo  che  si  limitino  a  sostenere  l'arto  quando  e'  disteso in
posizione orizzontale (da 1 a 2 g). 2.2. Vestire il manichino con una
maglietta di cotone aderente a maniche corte e pantaloni che arrivano
a  meta'  polpaccio.  I  piedi  devono essere calzati da scarpe. 2.3.
Collocare  il  manichino  nel  sedile  anteriore  esterno sul lato da
sottoporre  all'urto,  come  descritto nelle specifiche relative alla
procedura  di  prova  d'urto laterale. 2.4. Il piano di simmetria del
manichino  deve  coincidere  con  il  piano  mediano  verticale della
posizione  a  sedere  specificata.  2.5. Il bacino del manichino deve
trovarsi  in  posizione  tale  che una retta laterale che passa per i
punti   H   del   manichino  sia  perpendicolare  al  piano  centrale
longitudinale  del  sedile.  La  retta  che  passa per i punti H deve
essere  orizzontale,  con  un'inclinazione massima di (piu' o meno) 2
gradi.  2.6.  La  parte superiore del tronco e' inclinata in avanti e
quindi appoggiata saldamente allo schienale del sedile. Le spalle del
manichino    sono   appoggiate   completamente   all'indietro.   2.7.
Indipendentemente  dalla  posizione  a sedere del manichino, l'angolo
tra  la  parte  superiore  del  braccio e la linea di riferimento del
braccio  a livello del tronco e' di 40 gradi (piu' o meno) 5 gradi su
ogni lato. La linea di riferimento del braccio a livello del tronco e
data  dall'intersezione  del piano tangente alla superficie anteriore
delle  costole con il piano longitudinale verticale del manichino che
contiene  il  braccio.  2.8. Per la posizione a sedere del guidatore,
evitando  di muovere il bacino o il tronco, collocare il piede destro
del manichino sul pedale dell'acceleratore in posizione di riposo con
il  tallone  appoggiato  sul  pavimento nella posizione piu' avanzata
possibile.  Il  piede  sinistro deve essere perpendicolare alla gamba
con  il  tallone appoggiato sul pavimento sulla stessa linea laterale
del  tallone  destro. Regolare le ginocchia del manichino in modo che
la  superficie  esterna  di  ciascun ginocchio si trovi a 150 (piu' o
meno)  10  mm  dal  piano di simmetria del manichino. Se possibile, e
tenendo  conto  delle  limitazioni  predette,  le cosce del manichino
devono  stare a contatto con il sedile. 2.9. Per le altre posizioni a
sedere,  evitando  di  muovere  il  bacino  o  il tronco, collocare i
talloni  del  manichino  sul  pavimento nella posizione piu' avanzata
possibile  e  senza  esercitare  sul cuscino del sedile una pressione
superiore  a quella dovuta al peso della gamba. Regolare le ginocchia
del  manichino in modo tale che le superfici esterne si trovino a 150
(piu' o meno) 10 mm dal piano di simmetria del manichino. Appendice 5
PROVA  PARZIALE 1. OBIETTIVO Le prove in oggetto hanno l'obiettivo di
verificare  se  il  veicolo  modificato  presenta  caratteristiche di
assorbimento  dell'energia  perlomeno equivalenti (se non migliori) a
quelle  del  veicolo  omologato ai sensi della presente direttiva. 2.
PROCEDURE  E  IMPIANTI 2.1. Prove di riferimento 2.1.1. Utilizzando i
materiali   d'imbottitura   iniziali   sottoposti   a  prova  durante
l'omologazione  del veicolo e montati in una nuova struttura laterale
del  veicolo  da  omologare, si devono effettuare due prove dinamiche
con due dispositivi d'urto diversi (figura 1). 2.1.1.1 Il dispositivo
d'urto  a forma di testa di cui al successivo punto 3.1.1 deve urtare
a  una velocita' di 24,1 km/h la zona in cui e' avvenuto l'urto della
testa  EUROSID durante l'omologazione del veicolo. Il risultato della
prova  viene  registrato  e  si  calcola  il  criterio di prestazione
relativo alla testa (HPC). Questa prova non viene tuttavia effettuata
quando,  durante le prove descritte nell'appendice 1 dell'allegato II
della  presente  direttiva: - non vi e' stato contatto della testa, -
la testa ha urtato solo contro il finestrino, a condizione che non si
tratti   di   vetro   stratificato.  2.1.1.2  Il  dispositivo  d'urto
rappresentante  il  corpo,  definito  al  successo  punto 3.2.1, deve
urtare  alla  velocita'  di  24,1  km/h  la  zona  laterale in cui e'
avvenuto  l'impatto  con  la  spalla,  il braccio e il torace EUROSID
durante  l'omologazione  del  veicolo. Il risultato della prova viene
registrato e viene calcolato l'HPC. 2.2. Prova di omologazione 2.2.1.
Le  prove  illustrate  ai  precedenti  punti  2.1.1.1  e 2.1.1.2 sono
ripetute  con  i nuovi materiali di imbottitura, sedili, ecc. forniti
per   l'estensione   dell'omologazione  e  installati  in  una  nuova
struttura  laterale del veicolo; i nuovi risultati vengono registrati
e  viene  calcolato l'HPC. 2.2.1.1.Se i valori dell'HPC, calcolati in
base  ai risultati delle due prove di omologazione, sono inferiori al
valore ottenuto durante le prove di riferimento (svolte utilizzando i
materiali   di   imbottitura   o   i   sedili  omologati  originali),
l'estensione  viene concessa. 2.2.1.2.Se i nuovi valori dell'HPC sono
superiori  a  quelli  ottenuti durante le prove di riferimento, viene
effettuata  un'altra  prova  completa  (con le imbottiture, i sedili,
ecc.,  proposti).  3.  ATTREZZATURA DI PROVA 3.1. Dispositivo d'urto:
simulacro  di  testa  (figura  1)  3.1.1.  Consiste in un dispositivo
d'urto lineare completamente guidato, rigido, avente una massa di 6,8
kg.  La  superficie d'urto e' semisferica, con un diametro di 165 mm.
3.1.2.  Il  simulacro di testa e' munito di due accelerometri e di un
dispositivo  per  misurare  la  velocita' capaci di misurare i valori
nella  direzione  dell'urto.  3.2.  Dispositivo  d'urto: blocco corpo
(figura   1)   3.2.1.  Consiste  in  un  dispositivo  d'urto  lineare
completamente  guidato,  rigido,  avente  una  massa  di  30  kg.  Le
dimensioni  e  la  sezione  trasversale sono indicate nella figura 1.
3.2.2.  Il  blocco  corpo  e'  munito  di  due  accelerometri e di un
dispositivo  per  misurare  la  velocita' capaci di misurare i valori
nella direzione dell'urto.

           ---->  Vedere Figura a Pag. 55 del S.O.  <----