(all. 1 - art. 1)
                   Al Presidente della Repubblica
   Il consiglio comunale di Incudine (Brescia) e' stato  rinnovato  a
seguito  delle  consultazioni  elettorali  del  23  aprile  1995, con
contestuale elezione del sindaco  nella  persona  del  sig.  Giovanni
Serini.
   Il citato amministratore, in data 14 luglio 1996, ha rassegnato le
dimissioni  dalla carica e le stesse, decorsi venti giorni dalla data
di presentazione al consiglio, sono divenute irrevocabili,  ai  sensi
dell'art. 20, comma 3, della legge 25 marzo 1993, n. 81.
   Si  e'  configurata,  pertanto,  una  delle  fattispecie  previste
dall'art. 20, comma 1, della legge 25 marzo 1993, n. 81, in  base  al
quale  alle  dimissioni  del  sindaco  conseguono  la decadenza della
giunta e lo scioglimento del consiglio comunale.
   Nel caso  di  specie,  a  causa  delle  dimissioni  presentate  in
precedenza  dal  vice sindaco e dall'altro assessore, l'ente e' stato
posto in condizioni di impossibilita' di funzionamento.
   Il prefetto di Brescia, pertanto,  allo  scopo  di  assicurare  la
gestione dell'ente, ha disposto, ai sensi dell'art. 19 del T.U.L.C.P.
3  marzo  1934, n. 383, la nomina di un commissario prefettizio con i
poteri spettanti al consiglio comunale, alla giunta e al sindaco.
   Per quanto esposto si ritiene che, ai  sensi  dell'art.  20  della
legge  25  marzo  1993,  n.  81,  e  del  successivo  art. 21, che ha
sostituito l'art. 39, comma 1, lettera  b),  n.  1),  della  legge  8
giugno  1990, n. 142, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto
scioglimento.
   Mi onoro, pertanto, di sottoporre alla  firma  della  S.V.  Ill.ma
l'unito  schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento
del consiglio comunale di Incudine (Brescia).
    Roma, 4 settembre 1996
                                 Il Ministro dell'interno: NAPOLITANO