Al Presidente della Repubblica Il consiglio comunale di Camini (Reggio Calabria) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 16 gennaio 1995, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata. Dalle risultanze degli interventi di risanamento effettuati emerge, come evidenziato dal prefetto di Reggio Calabria con relazione in data 12 settembre 1996, che la radicata situazione di illegalita' che ha permeato per lunghi anni la gestione politico-amministrativa del comune di Camini ed il degrado ambientale e culturale che caratterizza il territorio e lo stesso tessuto sociale del paese, pur fronteggiati e contrastati dall'azione svolta dalla commissione straordinaria, hanno comunque costituito un forte ostacolo al processo di risanamento in atto. Nel corso della tenace opera di rinnovo la commissione straordinaria ha avviato importanti procedure afferenti interventi sul territorio ed appare ora essenziale che i lavori in itinere possano essere conclusi evitando possibili distorsioni e manipolazioni che vanificherebbero gli sforzi finora intrapresi. In particolare, l'organo commissariale ha conferito l'incarico per la progettazione del piano regolatore generale del comune al consorzio per l'area di sviluppo industriale di Reggio Calabria, realizzando in tal modo un considerevole abbattimento dei costi di consulenza ed eliminando il rischio di interessi diretti sulla definizione del primario strumento urbanistico. Inoltre la commissione, che ha dato corso alla ristrutturazione di un centro sociale destinato ad ospitare giovani portatori di handicap ed ha promosso la costituzione di una cooperativa di servizi tra i giovani, ha concretamente offerto alla popolazione nuove opportunita' di lavoro e di qualificazione professionale. Da approfondite indagini e' emerso, peraltro, che le aspettative di legalita' e la volonta' di partecipazione ad una trasparente vita amministrativa, caratterizzata da una sana e proficua dialettica, pur se tangibili in parte della popolazione, non si sono ancora consolidate nella coscienza collettiva ed e' fondato il timore che, anche in relazione ai progetti in corso, si ricostituisca, in occasione di ravvicinate consultazioni elettorali, l'intreccio tra malavita locale, tessuto sociale e forze politiche. In particolare i competenti organi investigativi hanno rilevato che la popolazione non e' sufficientemente motivata ad affrontare una campagna elettorale in quanto sussistono concrete possibilita' che l'elettorato non possa serenamente esprimere la propria determinazione. L'analisi della realta' locale evidenzia, per il conseguimento dell'obiettivo di riorganizzazione e risanamento dell'amministrazione, la necessita' di un maggior lasso di tempo per far emergere la parte sana della comunita' che sia in grado di esprimere, attraverso i propri organi rappresentativi, la propria libera determinazione ed il programma di rinnovamento. Per le suesposte considerazioni, si ritiene necessario un ulteriore intervento dello Stato per assicurare il buon andamento della amministrazione di Camini ed il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, mediante l'applicazione dell'istituto della proroga della gestione commissariale, finalizzata ad attestare la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita' ed alla tutela degli interessi primari, nonche' a consentire l'effettuazione di nuove elezioni libere da ogni condizionamento malavitoso. La valutazione della situazione in concreto riscontrata in relazione alla persistenza dell'influenza criminale rende necessario che il periodo di proroga della gestione commissariale sia protratto fino al massimo consentito dalla legge. Ritenuto, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'applicazione dell'art. 2 del decreto-legge 20 dicembre 1993, n. 529, convertito, senza modificazioni, dalla legge 11 febbraio 1994, n. 108, vista la citata relazione del prefetto di Reggio Calabria, si formula rituale proposta per la proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Camini (Reggio Calabria) per il periodo di sei mesi. Roma, 17 settembre 1996 Il Ministro dell'interno: NAPOLITANO