(all. 1 - art. 1)
                             ALLEGATO I
            RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1.      NOME DELLA SPECIALITA' MEDICINALE
        FARESTON(R) (Toremifene)
2.      COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
        Principio attivo: Toremifene 60 mg (come toremifene citrato).
        Eccipienti:  amido  di  mais,   lattosio,   povidone,   acqua
        purificata  glicolato  di  amido di sodio, magnesio stearato,
        cellulosa microcristallina, silice colloidale anidra
3.      FORMA FARMACEUTICA
        Compresse per somministrazione orale.
4.      PARTICOLARITA' CLINICHE
4.1     Indicazioni terapeutiche
        Trattamento ormonale di prima linea  del  carcinoma  mammario
        metastatico ormone-dipendente, in pazienti in post-menopausa.
        Fareston(R) non e' raccomandato in pazienti affette da tumori
        con recettore per l'estrogeno negativo.
4.2     Posologia e modalita' d'uso
        La  dose  consigliata  e' quella di una compressa da 60 mg al
        giorno. Nel caso di insufficienza renale,  non  e  necessario
        alcun  adeguamento  della  dose. Toremifene deve essere usato
        con cautela in pazienti con danno  epatico  vedere  anche  la
        sezione  5.2 Proprieta' far-macocinetiche, b) Caratteristiche
        osservate nei pazienti).
4.3     Controindicazioni
        Una   pregressa   iperplasia    dell'endometrio    e    grave
        insufficienza    epatica    rappresentano   controindicazioni
        all'impiego a lungo termine del toremifene.
4.4     Avvertenze speciali e particolari precauzioni per l'uso
        L'esperienza della terapia a lungo termine (piu' di un  anno)
        con toremifene e' limitata.
        Le  pazienti  con insufficienza cardiaca non compensata o con
        grave angina pectoris devono essere strettamente controllate.
        A causa dell'ipercalcemia che puo' verificarsi all'inizio del
        trattamento, anche le pazienti  con  metastasi  ossee  devono
        essere strettamente controllate.
        Non  sono  disponibili  dati  sull'effetto  del  toremifene a
        livello osseo.
        Pazienti con anamnesi di  grave  malattia  tromboembolica  in
        generale non devono essere trattate.
        Non  sono  disponibili  dati  clinici in pazienti con diabete
        labile o scarsamente controllato, in pazienti  con  stato  di
        salute    gravemente   compromesso   od   in   pazienti   con
        insufficienza  cardiaca  non  compensata   o   grave   angina
        pectoris.
4.5     Interazione con altri farmaci e altri tipi di interazioni
        Non sono stati condotti studi di interazioni specifiche.
        Le sostanze che riducono l'escrezione renale di calcio, quali
        i  diuretici  tiazidici,  possono  aumentare  il  rischio  di
        ipercalcemia.      Gli   induttori   enzimatici,   quali   il
        fenobarbital,   la  fenitoina  e  la  carbamazepina,  possono
        aumentare il metabolismo del toremifene riducendone cosi'  la
        concentrazione  allo  "steady-state"  nel siero.   In casi di
        questo  genere  potra'  essere necessario raddoppiare la dose
        giornaliera.
        Esiste   una   nota   interazione   tra    antiestrogeni    e
        anticoagulanti  tipo  warfarin  che  da' induce un importante
        aumento  del  tempo  di  sanguinamento.  La  somministrazione
        contemporanea  del  toremifene  con  i  suddetti  farmaci  va
        pertanto evitata.
        Il metabolismo del toremifene viene teoricamente  inibito  da
        farmaci  che  inibiscono  il  sistema  enzimatico  CYP 3A4-6,
        indicato  come  responsabile   delle   sue   principali   vie
        metaboliche.  Esempi di queste sostanze sono il chetoconazolo
        ed antimicotici simili, eritromicina e troleandomicina. L'uso
        concomitante di questi farmaci  con  toremifene  deve  essere
        valutato con attenzione.
4.6     Gravidanza e allattamento
        L'uso   del   toremifene  e  consigliato  nelle  pazienti  in
        postmenopausa.
        A  causa  della  mancanza  di   dati   specifici   nell'uomo,
        toremifene non deve essere utilizzato durante la gravidanza e
        l'allattamento.   Negli   studi   di   riproduzione   animale
        toremifene impedisce l'impianto, induce aborto  e  riduce  la
        sopravvivenza  perinatale.  Inoltre il trattamento durante il
        periodo     di     organogenesi      determina      modifiche
        nell'ossificazione,  anomalie  costali  ed  edema fetale. Nel
        ratto, nel corso  dell'allattamento  e  stata  osservata  una
        diminuzione dell'incremento del peso corporeo della prole.
4.7     Effetti sulle capacita' di guidare e di azionare macchinari
        Nessuno.
4.8     Effetti collaterali
        Le  reazioni  avverse  al farmaco sono in genere di carattere
        lieve. Sono per la maggior parte dovute  all'azione  ormonale
        del toremifene.
        Negli  studi  clinici, la reazione avversa piu' frequente e':
        vampate di calore  (fino  al  20%).  Altre  reazioni  avverse
        comuni  includono:  sudorazione (14%), nausea (8%), leucorrea
        (8%), capogiri (4%), edema (3%), dolore (2%) e vomito (2%).
        Come reazioni avverse meno frequenti (frequenza < 1%) possono
        comparire:   sanguinamento   vaginale,    dolore    toracico,
        affaticamento,   dolore   lombare,  cefalea,  depigmentazione
        cutanea, aumento ponderale, insonnia,  stitichezza,  dispnea,
        paresi,   tremore,   vertigini,  prurito,  anoressia,  cornea
        spiraliforme reversibile (opacita' reversibile della  cornea)
        ed astenia.
        Sono  stati  riportati  eventi tromboembolici sebbene il loro
        rapporto  causale  con  il  toremifene   rimane   ancora   da
        stabilire.
        Reazioni  avverse  rare  con  incerto rapporto causale con il
        toremifene sono le seguenti: dermatite,  alopecia,  labilita'
        emotiva, depressione, ittero e intorpidimento.
        Il  trattamento  e'  stato  sospeso, per presenza di reazioni
        avverse, in circa il 3% delle pazienti. La maggior  parte  di
        questi   casi  erano  dovuti  a  nausea,  vomito,  vertigini,
        ipercalcemia  e  sanguinamento  vaginale.   L'insorgenza   di
        ipercalcemia  all'inizio  del  trattamento  puo'  verificarsi
        soprattutto nelle pazienti con metastasi ossee.
        Durante    il   trattamento   puo'   verificarsi   ipertrofia
        dell'endometrio in seguito all'effetto ormonale (parzialmente
        estrogenico) del toremifene.
        Esiste il rischio di un incremento delle modifiche a  livello
        dell'endometrio,  inclusi:  iperplasia, polipi e cancro. Cio'
        puo' essere dovuto al sottolineato meccanismo di stimolazione
        estrogenica.
4.9     Sovradosaggio
        Non sono noti casi di sovradosaggio. In  studi  su  volontari
        sani  si  sono osservati vertigini, cefalea e capogiri a dosi
        di 680 mg/die. Non  esiste  alcun  antidoto  specifico  e  il
        trattamento e' sintomatico.
5.      PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
5.1     Proprieta' farmacodinamiche
        Il    toremifene   e'   un   derivato   non   steroideo   del
        trifeniletilene. Come avviene per altre sostanze appartenenti
        alla stessa classe, per esempio il tamoxifen e il  clomifene,
        il  toremifene si lega ai recettori per gli estrogeni potendo
        cosi' svolgere un'attivita'  estrogenica,  antiestrogenica  o
        entrambe a seconda della durata del trattamento, della specie
        animale,  del  sesso, dell'organo bersaglio e della variabile
        selezionata. In genere, pero', i derivati non  steroidei  del
        trifeniletilene    svolgono    un'attivita'   prevalentemente
        antiestrogenica nei ratti  e  nell'uomo  ed  estrogenica  nei
        topi.
        Nel  ratto  femmina la dose minima di toremifene necessaria a
        produrre un effetto estrogenico intrinseco sull'utero  e'  di
        circa 40 volte superiore a quella del tamoxifen. Nello stesso
        modello  la  dose  piu' basa efficace in termini di attivita'
        antiestrogenica e' 10 volte superiore a quella del tamoxifen,
        suggerendo  per  toremifene   un   rapporto   tra   attivita'
        estrogenica   e   antiestrogenica   inferiore  a  quello  del
        tamoxifen.  Nessun  dato  su  questo  rapporto  nell'uomo  e'
        disponibile.   In   pazienti   volontarie  in  post-menopausa
        trattate con estrogeni  per  via  orale  o  transdermica,  il
        toremifene   ha   dimostrato   di   esercitare   un   effetto
        antiestrogenico sulla mucosa vaginale riducendo  l'indice  di
        corneificazione.  Quest'ultimo  effetto  e stato ritrovato in
        maniera riproducibile con dosi di toremifene compresi tra  20
        e  200  mg  al  giorno e non poteva essere distinto da quello
        prodotto da 20 mg di tamoxifen Dosi inferiori  di  toremifene
        non    hanno    contrastato   la   stimolazione   estrogenica
        dell'epitelio  vaginale.  Il  toremifene  si  lega  in   modo
        specifico   ai   recettori  per  gli  estrogeni,  in  maniera
        competitiva con l'estradiolo, inibendo la stimolazione  della
        sintesi  del  DNA  e  la  replicazione  cellulare  estrogeno-
        indotte.
        In alcuni tumori sperimentali,  toremifene  ad  alti  dosaggi
        mostra effetti antitumori che non sono estrogeno-dipendenti.
        L'effetto  anti-tumore  del toremifene nel carcinoma mammario
        e' prevalentemente  dovuto  al  suo  effetto  antiestrogenico
        anche   se  esistono  altri  meccanismi  che  possono  essere
        coinvolti   con   la   sua   attivita'   anti-tumore,   quali
        l'espressione  degli  oncogeni,  la secrezione dei fattori di
        crescita,  l'induzione  di  apoptosi  e   l'influenza   sulla
        cinetica del ciclo cellulare.
5.2     Proprieta' farmacocinetiche
        a) Caratteristiche generali
        Il    toremifene    viene    prontamente    assorbito    dopo
        somministrazione orale. Le massime concentrazioni sieriche si
        ottengono entro 3 ore (in un intervallo compreso tra  2  e  5
        ore).
        L'assunzione    di   cibo   non   determina   alcun   effetto
        sull'assorbimento del farmaco, ma puo' ritardare di 1,5-2 ore
        il raggiungimento delle concentrazioni massime. I cambiamenti
        dovuti  all'assunzione  di   cibo   non   sono   clinicamente
        significativi.
        La  curva  della concentrazione sierica puo' essere descritta
        secondo una equazione biesponenziale. L'emivita  della  prima
        fase  (distribuzione)  e'  di 4 ore (in un intervallo di 2-12
        ore), e quella della  seconda  fase  (eliminazione)  e  di  5
        giorni  (in  un  intervallo  di  2-10 giorni). I parametri di
        biodisponibilita' basale (CL e V) non possono essere valutati
        a  causa  della  mancanza  di  studi   per   somministrazione
        endovenosa.  Il  toremifene  si  lega  in misura notevole ( >
        99,5%) alle proteine sieriche, prevalentemente  all'albumina.
        Il  toremifene segue la cinetica sierica lineare a dosi orali
        giornaliere comprese tra 11 e 680 mg.
        Al dosaggio consigliato di 60 mg/die, la concentrazione media
        di toremifene allo steady-state e' pari a  0,9  g/ml  (in  un
        intervallo di 0,6-1,3 g/ml).
        Il toremifene viene ampiamente metabolizzato. Nel siero umano
        il metabolita principale e' l'N-demetiltoremifene con emivita
        media  di 11 giorni (in un intervallo di 4-20 giorni). Le sue
        concentrazioni allo  "steady  state"  sono  circa  il  doppio
        rispetto   a  quelle  del  composto  originario.  L'attivita'
        antiestrogenica e' simile a quella  del  composto  originario
        mentre   l'effetto  antitumorale  e'  minore.  Si  lega  alle
        proteine  plasmatiche  in  maniera  anche  piu'  marcata  del
        toremifene  infatti  la  frazione  legata  alle proteine e' >
        99,9%. Nel siero umano sono stati identificati tre metaboliti
        minori:     il     (deaminoidrossi)toremifene,     il      4-
        idrossitoremifene    e   l'N,N-didemetiltoremifene.   Sebbene
        presentino effetti  ormonali  teoricamente  interessanti,  le
        loro  concentrazioni  durante  il  trattamento con toremifene
        sono troppo basse per avere una qualche importanza dal  punto
        di vista biologico.
        Il  toremifene  viene  eliminato,  soprattutto sotto forma di
        metaboliti, attraverso le feci. Se ne puo' supporre anche  la
        circolazione   enteroepatica.   Circa   il   10%  della  dose
        somministrata viene eliminata attraverso le urine sotto forma
        di  metaboliti.  Dato  che  l'eliminazione   e'   lenta,   le
        concentrazioni  allo  "steady-state" nel siero si raggiungono
        in un periodo che va dalle 4 alle 6 settimane.
        b) Caratteristiche osservate nei pazienti
        L'efficacia antitumorale clinica e le concentrazioni sieriche
        non   hanno   correlazioni  positive  alla  dose  giornaliera
        raccomandata di 60 mg.
        Non sono disponibili  informazioni  per  quanto  riguarda  il
        polimorfismo  genetico  metabolico.  Il  complesso enzimatico
        responsabile del metabolismo del toremifene nell'uomo  e'  il
        sistema   di   metabolizzazione  epatica  ad  ossidasi  mista
        dipendente dal sistema citocromo ossidasi P450. La principale
        via metabolica, vale a dire l'N-demetilazione, viene  mediata
        prevalentemente dal CYP3A4/3A5.
        La  farmacocinetica  del  toremifene e' stata valutata in uno
        studio aperto con quattro gruppi paralleli di dieci soggetti:
        soggetti  normali,   pazienti   con   funzionalita'   epatica
        compromessa  (AST  media 57 U/L - ALT media 76 U/L - gamma GT
        media 329 U/L) o attivata (AST media 25 U/L -  ALT  media  30
        U/L  -  gamma  GT  media  91  U/L  -  pazienti  trattati  con
        antiepilettici)   e   pazienti   con   funzionalita'   renale
        compromessa  (creatinina:  176  mol/L).  In  questo studio la
        cinetica del toremifene nei pazienti con funzionalita' renale
        compromessa  non  era  alterata  in  modo  significativo   se
        confrontata  con  quella dei soggetti normali. L'eliminazione
        del toremifene  e  dei  suoi  metaboliti  aumentava  in  modo
        significativo nei pazienti con funzionalita' epatica attivata
        e   diminuiva   nei   pazienti   con   funzionalita'  epatica
        compromessa.
5.3     Dati preclinici sulla sicurezza
        La  tossicita'  acuta  del  toremifene  e'  bassa  con  LD-50
        superiore  a  2000  mg/kg  nei  ratti e nei topi. In studi di
        tossicita'  ripetuti,  la  causa  di  decesso  nei  ratti  e'
        rappresentata da dilatazione gastrica. In studi di tossicita'
        acuta   e   cronica  la  maggior  parte  dei  risultati  sono
        correlabili agli effetti ormonali del toremifene.  Toremifene
        non  ha  mostrato  alcuna  attivita'  genotossica e non si e'
        rivelato  cancerogeno  nel  ratto.  Nei  topi  gli  estrogeni
        provocano   tumori   dell'ovaio   e   del  testicolo  nonche'
        iperostosi  e  osteosarcomi.  Il  toremifene  ha  un  effetto
        specie-specifico  estrogeno-simile  nei  topi  ed e' causa di
        tumori simili. Si ritiene che questi risultati abbiano scarsa
        importanza ai fini della sicurezza del farmaco nell'uomo dove
        il toremifene agisce prevalentemente come antiestrogeno.
6.      PARTICOLARITA' FARMACEUTICHE
6.1     Elenco degli eccipienti
        Amido di mais
        Lattosio
        Povidone
        Acqua purificata
        Glicolato di amido di sodio
        Magnesio stearato
        Cellulosa microcristallina
        Silice colloidale anidra
6.2     Incompatibilita'
        Nessuna.
6.3     Durata del prodotto
        5 anni a temperatura compresa tra + 15 e + 30 gradi C.
6.4     Precauzioni particolari da adottare per la conservazione
        Nessuna.
6.5     Tipo di confezione e relativo contenuto
        Blister costituito dall'accoppiamento di una pellicola di PVC
        verde  con  un  foglio  di alluminio, contenuto in scatola di
        cartone.  Confezione da 30 e 100 compresse.
6.6     Istruzioni per l'uso
        Nessuna.
7.        TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALLA  COMMERCIALIZZAZIONE  DEL
        PRODOTTO
        ERCOPHARM AS
        Bogeskovvej 9, DK-3490 Kvistgard
        Danimarca
8.      NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
9.      DATA DELLA PRIMA COMMERCIALIZZAZIONE
10.     DATA DELL'ULTIMA REVISIONE DEL TESTO