(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato
                    Al Presidente della Repubblica
  Il  consiglio   comunale  di   Liveri  (Napoli),   rinnovato  nelle
consultazioni amministrative del 13  dicembre 1992, presenta forme di
condizionamento   da  parte   della  criminalita'   organizzata,  che
compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi
elettivi, il buon andamento  dell'amministrazione ed il funzionamento
dei servizi, con  grave pregiudizio per lo stato  dell'ordine e della
sicurezza pubblica.
  In  particolare, il  prefetto di  Napoli con  diverse relazioni  ha
evidenziato  la  sussistenza  di  gravi  elementi  di  compromissione
dell'attivita' amministrativa dell'ente, conseguente alle convergenti
influenze  nella   cosa  pubblica  della   criminalita'  organizzata,
massicciamente   presente  nell'area   nolana,  che   con  la   forza
dell'intimidazione  e'  riuscita  a permeare  il  tessuto  economico,
sociale ed amministrativo, determinando la distorsione della funzione
pubblica soprattutto nei  settori dell'edilizia, della pianificazione
urbanistica e degli appalti.
  Emblematica in  proposito e'  la particolare  posizione processuale
penale  di   diversi  amministratori  del  comune   di  Liveri,  che,
unitamente  al sig.  Felice Coppola,  che in  qualita' di  sindaco ha
gestito  l'ente  per  oltre  quindici anni,  sono  stati  di  recente
rinviati  a giudizio  per i  reati  di abuso  d'ufficio in  concorso,
rifiuto/omissione di atti d'ufficio e falsita' ideologica commesse da
pubblico ufficiale in atti pubblici.
  Tali  sviluppi giudiziari,  ampiamente  riportati  dagli organi  di
stampa,  hanno ingenerato  un profondo  disorientamento nell'opinione
pubblica  atteso il  ruolo  di  primo piano  svolto  dal sig.  Felice
Coppola nell'ambito dei rapporti tra cittadinanza ed istituzione.
  Per altre posizioni di singoli amministratori il pubblico ministero
non ha neppure  escluso aspetti di rilevanza  penale riconducibili al
favoreggiamento e al concorso esterno in associazione mafiosa.
  Da  notizie fornite  dai competenti  organi investigativi  risulta,
altresi', che  uno dei  componenti del  consiglio comunale  ha subito
fisicamente la pressione di  affiliati al "clan Alfieri", finalizzata
ad impedirgli la partecipazione alla seduta consiliare con all'ordine
del giorno la  modifica del regolamento edilizio,  ritenuta lesiva di
speculative mire criminose in campo edilizio.
  Sono, inoltre, stati evidenziati  rapporti di parentela, di stretta
amicizia e  di relazioni di  affari che legano alcuni  dei componenti
del corpo assembleare ad esponenti del "clan Alfieri".
  Considerata  la collocazione  non solo  geografica, ma  soprattutto
politico ambientale  del comune  di Liveri  nell'area nolana,  in cui
quasi  tutti  i   comuni  limitrofi  sono  gia'   stati  sciolti  per
infiltrazioni e condizionamenti criminali, il quadro delineato assume
una valenza piu' che  sintomatica dell'incidenza delle organizzazioni
criminose  locali  sull'attivita'  amministrativa dell'ente  e  della
permeabilita' di  quest'ultimo ai  condizionamenti ed  alle pressioni
esterne.
  Il considerevole numero di inchieste  giudiziarie in corso a carico
degli amministratori locali, per abusivismo edilizio e delitti contro
la     pubblica     amministrazione,     rivela     come     l'azione
dell'amministrazione   comunale   sia   stata  mossa   da   interessi
affaristici individuali, spesso coincidenti  o complementari a quelli
camorristici; e  come, da scelte  subordinate ad interessi  di parte,
sia  stato compromesso  il buon  andamento di  quella amministrazione
comunale  nonche'  il  corretto  funzionamento dei  servizi  ad  essa
affidati.
  Tant'e'  che  nella  riunione  preconsiliare per  le  modifiche  al
regolamento  edilizio risulta  essere  stata  sottratta la  relazione
tecnica,  successivamente rinvenuta  nel  corso  di un'operazione  di
polizia presso l'abitazione  di un esponente del  "clan Alfieri", che
ha  svolto   pressioni  intimidatorie  sul  sindaco   mai  denunciate
formalmente. La circostanza che la  prima seduta consiliare e' andata
deserta per mancanza del numero  legale, mentre nella seconda e nella
terza non  e' stata  affrontata la  questione con  il pretesto  che a
breve  sarebbe intervenuto  il  nuovo piano  regolatore generale,  e'
emblematica della gravita' del livello  di ingerenza dei poteri della
criminalita' sulla gestione della cosa pubblica.
  La presenza  di cosi' compatte organizzazioni  camorristiche, oltre
che  pregiudicare  l'interesse  generale   alla  legalita',  pone  in
pericolo lo  stato della sicurezza  pubblica ed evidenzia,  specie in
relazione alle gravi carenze gestionali  del comune, la lesione degli
interessi costituzionalmente garantiti della comunita' amministrata.
  Il  clima  di grave  condizionamento  e  degrado  in cui  versa  il
consiglio  comunale   di  Liveri   (Napoli),  la  cui   capacita'  di
determinazione   risulta  assoggettata   alle  scelte   della  locale
organizzazione  criminale, la  palese inosservanza  del principio  di
legalita'  nella  gestione  dell'ente  e l'uso  distorto  della  cosa
pubblica,  utilizzata  per  il  perseguimento  di  fini  contrari  al
pubblico interesse, hanno minato ogni principio di salvaguardia della
sicurezza  pubblica e,  nel  compromettere  le legittime  aspettative
della  popolazione ad  essere garantita  nella fruizione  dei diritti
fondamentali, hanno  ingenerato diffusa sfiducia nella  legge e nelle
istituzioni da parte dei cittadini.
  La  descritta condizione  di  assoggettamento  esige un  intervento
risolutore  da parte  dello Stato,  mirato a  rimuovere i  legami tra
esponenti dell'ente  locale e  la criminalita' organizzata,  a tutela
dell'ordine e della sicurezza pubblica.
  Per le  suesposte considerazioni si ritiene  necessario provvedere,
con   urgenza,  ad   eliminare  ogni   ulteriore  deterioramento   ed
inquinamento  della  vita  amministrativa  e  democratica  dell'ente,
mediante   provvedimenti   incisivi   dello   Stato   nei   confronti
dell'amministrazione comunale di Liveri.
  Il  prefetto  di  Napoli,  ai  sensi  dell'art.  1,  comma  2,  del
decreto-legge 31 maggio 1991,  n. 164, convertito, con modificazioni,
dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, ha dato l'avvio alla procedura di
scioglimento  del   consiglio  comunale  di  Liveri   con  le  citate
relazioni, che si intendono qui integralmente richiamate.
  La  valutazione  della  situazione   in  concreto  riscontrata,  in
relazione  alla presenza  e all'estensione  dell'influenza criminale,
rende  necessario  che la  durata  della  gestione commissariale  sia
determinata in diciotto mesi.
  Ritenuto, per quanto esposto,  che ricorrano le condizioni indicate
nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con
modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, che legittimano lo
scioglimento del  consiglio comunale  di Liveri (Napoli),  si formula
rituale proposta per l'adozione della misura di rigore.
    Roma, 15 maggio 1997
                                 Il Ministro dell'interno: Napolitano