Al Presidente della Repubblica Nel consiglio comunale di Villongo (Bergamo), rinnovato nelle consultazioni elettorali del 21 novembre 1993, composto dal sindaco e da sedici consiglieri, si e' venuta a determinare una grave situazione di crisi a causa delle dimissioni rassegnate, in tempi diversi, da nove membri del corpo consiliare, nonche' dal sindaco. Il consiglio suddetto, non potendo provvedere alla surroga dei consiglieri dimissionari appartenenti alla lista di maggioranza, per effetto della rinuncia degli aventi diritto, versa nella oggettiva impossibilita' di ricostituire il plenum. Il prefetto di Bergamo, pertanto, ritenendo essersi verificata l'ipotesi prevista dall'art. 39, comma 1, lettera b) n. 2-bis), della legge 8 giugno 1990, n. 142, introdotto dall'art. 5, comma 3, della legge 15 maggio 1997, n. 127, ha proposto lo scioglimento del consiglio comunale sopracitato disponendone, nel contempo, con provvedimento n. 339/13.3/Gab. del 4 agosto 1997, la sospensione, con la conseguente nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune. Considerato che nel suddetto ente non puo' essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi, essendo venuta meno l'integrita' stutturale minima del consiglio comunale compatibile con il mantenimento in vita dell'organo, si ritiene che, nella specie, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento. Mi onoro, pertanto, di sottoporre alla firma della S.V. Ill.ma l'unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio comunale di Villongo (Bergamo) ed alla nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune nella persona del rag. Angelo Radassao. Roma, 13 settembre 1997 Il Ministro dell'interno: Napolitano