Al Presidente della Repubblica Nel consiglio comunale di Labico (Roma), rinnovato nelle consultazioni elettorali del 23 aprile 1995, composto dal sindaco e da dodici consiglieri, si e' venuta a determinare una grave situazione di crisi a causa delle dimissioni rassegnate, in data 11 settembre 1997, da otto membri del corpo consiliare. Le dimissioni di sette consiglieri, rese con atti separati contemporaneamente presentati ai protocollo dell'ente, alle quali si aggiungono quelle rassegnate nella stessa giornata da un altro componente del civico consesso, hanno determinato l'ipotesi dissolutoria dell'organo elettivo. Il prefetto di Roma, pertanto, ritenendo essersi verificata l'ipotesi prevista dall'art. 39, comma 1, lettera b), n. 2), della legge 8 giugno 1990, n. 142, come sostituito dai comma 2 dell'art. 5 della legge 15 maggio 1997, n. 127, ha proposto lo scioglimento del consiglio comunale sopracitato disponendone, nel contempo, con provvedimento n. 13454 / 2167 / 95 / GAB. dell'11 settembre 1997, la sospensione, con la conseguente nomina del commissario per la provvisoria gestione del comune. Considerato che nel suddetto ente non puo' essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi, essendo venuta meno l'integrita' strutturale minima dei consiglio comunale compatibile con il mantenimento in vita dell'organo, si ritiene che, nella specie, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento. Mi onoro, pertanto, di sottoporre alla firma della S.V. Ill.ma l'unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio comunale di Labico (Roma) ed alla nomina del commissario per la provvisoria gestione dei comune nella persona della dott.ssa Carmela Mirabelia. Roma, 13 settembre 1997 Il Ministro dell'interno: Napolitano