(all. 1 - art. 1)
                              Allegato
                    Al Presidente della Repubblica
  Il  consiglio  comunale  di  Ottaviano  (Napoli),  rinnovato  nelle
consultazioni amministrative del 21  novembre 1993, presenta forme di
condizionamento   da  parte   della  criminalita'   organizzata,  che
compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi
elettivi, il buon andamento  dell'amministrazione ed il funzionamento
dei servizi, con  grave pregiudizio per lo stato  dell'ordine e della
sicurezza pubblica.
  Invero,   a   seguito   di   rilevate   interferenze   nella   vita
amministrativa  dell'ente da  parte  della criminalita'  organizzata,
massicciamente  presente nell'area  dei  comuni vesuviani  in cui  e'
ricompreso  il territorio  del comune  di Ottaviano,  il prefetto  di
Napoli  ha  disposto l'accesso  presso  il  suddetto ente,  ai  sensi
dell'art. 1,  comma 4,  del decreto-legge 6  settembre 1982,  n. 629,
convertito, con modificazioni, dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, e
successive modificazioni e integrazioni.
  Dagli accertamenti  svolti sono  emersi elementi che  confermano le
ipotesi  di   infiltrazioni  e  condizionamento   della  criminalita'
organizzata  nell'azione  amministrativa dell'ente  locale,  favorita
anche dalla presenza nella struttura comunale di dipendenti affiliati
ai clan  e di familiari di  un noto latitante, ritenuto  tuttora capo
indiscusso  della  locale  organizzazione  camorristica,  nonche'  un
notevole livello di degrado in cui  versano gli organi elettivi ed un
uso distorto della cosa pubblica,  utilizzata per il perseguimento di
fini contrari al pubblico interesse al fine di favorire illecitamente
soggetti collegati direttamente o  indirettamente con la criminalita'
organizzata.
  In particolare l'attuale  sindaco, la cui elezione  - come riferito
dai   competenti  organi   investigativi  -   risulta  essere   stata
attivamente sostenuta dalla  malavita locale in cambio  di una azione
amministrativa finalizzata a favorire  illeciti vantaggi, sembra aver
creato una struttura burocratica, autonoma svincolata dalle regole in
materia  di  organizzazione  dei  pubblici  uffici,  con  una  mirata
collocazione in  importanti uffici  comunali di soggetti  collegati e
affiliati alla camorra che evidenzia l'intreccio politica - malaffare
- criminalita' organizzata.
  Il  settore in  cui emerge  segnatamente l'utilizzo  della pubblica
amministrazione  per  personali   tornaconti  affaristici  e'  quello
dell'edilizia.
  Invero il fenomeno dell'abusivismo  risulta concentrato su circa il
70% del territorio della frazione  di S. Gennariello di Ottaviano, in
cui  opera  un distaccamento  della  polizia  municipale composto  da
vigili scelti  dallo stesso sindaco  che opera in totale  autonomia e
non  ha   mai  proceduto  al   sequestro  di  automezzi   edili,  ne'
all'identificazione  di  operai  e   dei  direttori  dei  lavori  dei
manufatti  abusivi,   riducendo  al  minimo  l'azione   di  contrasto
dell'abusivismo.
  Il  materiale edile  necessario  per realizzare  gli abusi  risulta
fornito  in via  esclusiva  da  un impresa,  il  cui  titolare e'  il
fratello del sindaco.
  Per altro verso l'abusivismo ha favorito anche soggetti legati alla
criminalita' organizzata.
  Emblematica in  proposito e'  la vicenda urbanistica  dello stabile
che ospita un circolo avente come destinazione d'uso quella di centro
polivalente  terziario,  ma  di  fatto esercizio  in  cui  era  stato
attivato abusivamente un trattenimento musicale e la somministrazione
di alimenti e  bevande, solo successivamente autorizzato  dopo che il
sindaco, su  richiesta dei competenti organi,  aveva emesso ordinanza
di cessazione dell'attivita' illecita.
  Un sopralluogo disposto  a seguito di segnalazione  che indicava il
predetto fabbricato come struttura di pertinenza del clan Fabbrocino,
ha  accertato  l'esistenza  sul   retro  dell'edificio  di  un  altro
manufatto, realizzato  in assenza di concessione  edilizia, nel quale
pare si svolgesse abusivamente attivita' di ristorazione e di sala da
ballo.
  Altresi'     sintomatica     della     compiacente     indifferenza
dell'amministrazione comunale e' l'accertata realizzazione abusiva di
una  cava per  estrazione di  sabbia  da parte  del proprietario  del
suolo,   legato   alla   predetta  organizzazione   camorristica,   e
destinatario di  alcune ordinanze comunali di  ripristino dello stato
dei luoghi che non hanno avuto alcun seguito.
  La convergenza  tra gli interessi della  criminalita' organizzata e
l'amministrazione comunale  di Ottaviano  emerge anche  dalla vicenda
riguardante la gestione del  servizio di tesoreria comunale, affidato
ad una  ditta concessionaria,  il cui  amministratore unico  e' stato
sottoposto a misura restrittiva della liberta' personale. Le indagini
svolte hanno  messo in luce  diffuse illegalita' ed  omessi controlli
per  le  complicita' di  alcuni  amministratori  comunali, che  hanno
prodotto  effetti  devastanti  sulla gestione  finanziaria  dell'ente
stesso.
  Anche  nel settore  dell'assistenza, infine,  sono stati  rinvenuti
atti relativi ad erogazioni di somme  a favore di pregiudicati o loro
familiari   che    evidenziano   la   permeabilita'    dell'ente   ai
condizionamenti ed alle pressioni esterne.
  Appare,  altresi',   significativamente  grave  che   il  consiglio
comunale sia stato incapace di  esercitare l'attivita' di controllo e
di impulso, cui e' deputato per  legge, dimostrando di operare in una
condizione di soggezione alle ingerenze camorristiche.
  La presenza  di legami con organizzazioni  camorristiche, oltre che
pregiudicare l'interesse generale alla legalita', specie in relazione
alle  gravi carenze  gestionali riscontrate,  ponendo in  pericolo lo
stato  della  sicurezza pubblica,  ha  determinato  la lesione  degli
interessi costituzionalmente garantiti della comunita' amministrata.
  Il  clima  di grave  condizionamento  e  degrado  in cui  versa  il
consiglio  comunale  di  Ottaviano  (Napoli),  la  cui  capacita'  di
determinazione   risulta  assoggettata   alle  scelte   della  locale
organizzazione  criminale, la  palese inosservanza  del principio  di
legalita'  nella  gestione  dell'ente  e l'uso  distorto  della  cosa
pubblica,  utilizzata  per  il  perseguimento  di  fini  contrari  al
pubblico interesse, hanno minato ogni principio di salvaguardia della
sicurezza  pubblica e,  nel  compromettere  le legittime  aspettative
della  popolazione ad  essere garantita  nella fruizione  dei diritti
fondamentali, hanno  ingenerato diffusa sfiducia nella  legge e nelle
istituzioni da parte dei cittadini.
  La  descritta condizione  di  assoggettanento  esige un  intervento
risolutore  da parte  dello Stato,  mirato a  rimuovere i  legami tra
esponenti dell'ente  locale e  la criminalita' organizzata,  a tutela
dell'ordine e della sicurezza pubblica.
  Per le  suesposte considerazioni si ritiene  necessario provvedere,
con   urgenza,  ad   eliminare  ogni   ulteriore  deterioramento   ed
inquinamento  della  vita  amministrativa  e  democratica  dell'ente,
mediante   provvedimenti   incisivi   dello   Stato   nei   confronti
dell'amministrazione comunale di Ottaviano.
  Il  prefetto  di  Napoli,  ai  sensi  dell'art.  1,  comma  2,  del
decreto-legge 31 maggio 1991,  n. 164, convertito, con modificazioni,
dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, ha dato l'avvio alla procedura di
scioglimento  del  consiglio  comunale  di  Ottavano  con  la  citata
relazione, che  si intende qui integralmente  richiamata, disponendo,
nel contempo, con  provvedimento n. 2730 /  SdS / Gab /  EE.LL. del 9
luglio  1997,  la  sospensione,  con la  conseguente  nomina  di  una
commissione per la provvisoria gestione dell'ente.
  La  valutazione  della  situazione   in  concreto  riscontrata,  in
relazione  alla presenza  e all'estensione  dell'influenza criminale,
rende  necessario  che la  durata  della  gestione commissariale  sia
determinata in diciotto mesi.
  Ritenuto, per quanto esposto,  che ricorrano le condizioni indicate
nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con
modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, che legittimano lo
scioglimento del consiglio comunale di Ottaviano (Napoli), si formula
rituale proposta per l'adozione della misura di rigore.
    Roma, 28 agosto 1997
                                 Il Ministro dell'interno: Napolitano