(all. 1 - art. 1)
                                                           Allegato I
            RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1.    NOME DELLA SPECIALITA' MEDICINALE
Rapilysin 10 U
2.    COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
1  flacone contiene 10 U di reteplase (rINN) in 1,16 g di polvere per
iniezione
1 siringa pre-riempita contiene  10  ml  di  acqua  per  preparazioni
iniettabili.
La  potenza di reteplase e' espressa in unita (U) usando uno standard
di riferimento che e' specifico per reteplase e  non  e'  comparabile
con unita' usate per altri genti trombolitici.
3.    FORMA FARMACEUTICA
Polvere per iniezione endovenosa da ricostituire
4.    INFORMAZIONI CLINICHE
4.1 Indicazione terapeutica
Terapia  trombolitica  dell'infarto  miocardico acuto (IMA) (entro 12
ore dalla comparsa dei sintomi di IMA)
4.2 Posologia e modalita' di somministrazione
Reteplase e' fornito sotto  forma  di  liofilizzato  in  flaconi.  Il
liofilizato   viene  ricostituito  con  il  contenuto  della  siringa
pre-riempita  acclusa  (vedi   capitolo   6.6   Istruzioni   per   la
preparazione   e   l'uso).  La  soluzione  ricostituita  deve  essere
utilizzata immediatamente.
Il trattamento con reteplase deve  essere  iniziato  il  piu'  presto
possibile dopo la comparsa dei sintomi di IMA.
Reteplase  viene  somministrato come iniezione in doppio bolo 10 + 10
U.
Ciascun bolo deve  essere  somministrato  come  iniezione  endovenosa
lenta in non piu' di 2 minuti. Il secondo bolo viene somministrato 30
minuti dopo l'inizio della prima iniezione.
Il  bolo  deve  essere  iniettato per via endovenosa. Assicurarsi che
l'iniezione non avvenga,  per  errore,  fuori  vena.  Iniettare  solo
soluzioni  limpide  e incolori. Non aggiungere altri medicamenti alla
soluzione da iniettare.
Al fine di ridurre il rischio di riocclusioni, somministrare  eparina
ed  acido  acetilsalicilico  in  concomitanza  e successivamente alla
somministrazione di reteplase. La dose raccomandata di eparina e'  di
5000  UI  somministrata  in  bolo  prima  di  iniziare la terapia con
reteplase, seguita da un'infusione di 1000 UI/ora, da iniziarsi  dopo
il  secondo bolo di reteplase.  L'eparina va somministrata per almeno
24 ore, preferibilmente per 48 (-72) ore,  allo  scopo  di  mantenere
valori di aPTT compresi tra 1,5 e 2 volte quelli normali.
La  dose  iniziale  di  acido  acetilsalicilico prima del trattamento
trombolitico dovrebbe essere di almeno 250 mg (250-350 mg) seguiti da
75-150 mg/die almeno fino alla dimissione del paziente.
4.3 Controindicazioni
Poiche' la terapia trombolitica aumenta il rischio di  sanguinamento,
reteplase e' controindicato nelle situazioni seguenti:
-     diatesi emorragica nota
-       pazienti in terapia con anticoagulanti orali (ad es. warfarin
sodico)
      neoplasia intracranica, malformazione arterovenosa o aneurisma
-     neoplasia con aumentato rischio emorragico
-     anamnesi positiva per ictus cerebrovascolare
-        recente (<10 giorni) massaggio cardiaco esterno prolungato e
vigoroso
-     ipertensione grave non controllata
-     ulcera peptica in fase attiva
-     ipertensione portale (varici esofagee)
-     grave disfunzione epatica o renale
-     pancreatite acuta, pericardite, endocardite batterica
-     retinopatia diabetica emorragica o altre forme  emorragiche  di
competenza oculistica
-          entro  tre  mesi  da episodi di sanguinamento clinicamente
rilevante, gravi traumi o interventi chirurgici  importanti  (ad  es.
impianto   di  bypass  coronarico,  traumi  o  interventi  chirurgici
intracranici  o  intraspinali),  parto  cesareo,  biopsia   d'organo,
precedente puntura di vasi non comprimibili.
4.4 Avvertenze particolari e speciali precauzioni per l'uso
Reteplase  deve essere utilizzato da uno specialista esperto nell'uso
del  trattamento  trombolitico  e  avendo  a  disposizione  strutture
adeguate per monitorarne l'impiego.
Ogni  paziente  candidato  alla  terapia  con  reteplase  deve essere
valutato accuratamente.
Emorragia
La  complicanza  piu'  comune  incontrata  durante  la  terapia   con
reteplase  e'  il  sanguinamento.    L'utilizzo  concomitante  di  un
trattamento  anticoagulante   con   eparina   puo'   contribuire   al
sanguinamento. Poiche' durante la terapia con reteplase la fibrina e'
sottoposta  a  lisi,  possono verificarsi sanguinamenti nelle sedi di
iniezione recenti. Per questo motivo la terapia trombolitica richiede
un'attenta osservazione di  tutti  i  potenziali  siti  di  emorragia
(compreso  le  sedi  d'inserimento  di  cateteri, le sedi d'iniezione
arteriosa e venosa, le sedi di preparazione di vasi da incannulare  e
le  sedi di puntura con ago). Durante il trattamento con reteplase si
devono  evitare  l'impiego   di   cateteri   rigidi,   le   iniezioni
intramuscolari e manovre del paziente non strettamente necessarie.
Nel  caso  si  verificasse  un  sanguinamento  grave,  in particolare
emorragia cerebrale, qualsiasi terapia concomitante con eparina  deve
essere   immediatamente   interrotta.  Inoltre  il  secondo  bolo  di
reteplase non deve essere iniettato  se  il  sanguinamento  grave  si
verifica  prima  della  sua  somministrazione.  In  generale, data la
relativamente  breve  emivita  di   reteplase,   non   e   necessario
reintegrare  i  fattori  della  coagulazione.  La  maggior  parte dei
pazienti che presentino
emorragia puo' essere trattata mediante  interruzione  della  terapia
trombolitica   ed  anticoagulante,  reintegrazione  della  volemia  e
compressione manuale del vaso. Si dovra'  considerare  l'utilizzo  di
protamina se l'eparina e' stata somministrata entro 4 ore dall'inizio
dell'emorragia.
Nei  pazienti  che  non  rispondono a queste misure conservative puo'
eseere  indicato  un  prudente  uso  di  emoderivati.  Si  dovrebbero
prendere    in   considerazione   trasfusioni   di   crioprecipitato,
fibrinogeno, plasma fresco  congelato  e  piastrine  con  valutazione
clinica  e  di laboratorio dopo ogni somministrazione. Dopo infusione
di  crioprecipitato  o  fibrinogeno  e'  auspicabile  raggiungere  un
livello plasmatico di fibrinogeno di 1 g/l.
I  rischi  della terapia con reteplase possono essere aumentati nelle
seguenti condizioni e tali rischi devono pertanto essere attentamente
valutati rispetto ai benefici attesi:
-     Patologia cerebrovascolare
-     Pressione sistolica > 160 mmHg prima del trattamento
-     Recente sanguinamento gastrointestinale o urogenitale (entro  i
10 giorni precedenti)
-     Elevata probabilita' di trombi a livello delle cavita' sinistre
del   cuore,   ad  esempio  in  presenza  di  stenosi  mitralica  con
fibrillazione atriale
-      Tromboflebite settica o cannule arterovenose occluse  in  siti
gravemente infetti
-     Eta' avanzata, ossia sopra i 75 anni
-     Qualsiasi altra condizione nella quale l'insorgenza di fenomeni
emorragici costituisca un serio pericolo o possa essere difficilmente
controllabile per la sua particolare sede
Attualmente    non    sono   disponibili   sufficienti   dati   sulla
somministrazione di reteplase in pazienti con pressione diastolica  >
100 mmHg prima del trattamento trombolitico.
Aritmie
La  trombolisi coronarica puo' determinare l'insorgenza di aritmie da
riperfusione. Durante la somministrazione di reteplase si  raccomanda
vivamente  di  avere  sempre  a disposizione farmaci antiaritmici per
trattare una eventuale bradicardia e/o aritmie ventricolari  (ad  es.
tachicardia o fibrillazione ventricolare).
Ri-somministrazione
Poiche'   attualmente   non   vi   sono  esperienze  in  merito,  una
somministrazione ripetuta di reteplase non e' raccomandata.
Tuttavia non } stata  osservata  formazione  di  anticorpi  verso  la
molecolareteplase.
Qualora   si   sviluppasse  una  reazione  anafilattoide,  sospendere
immediatamente la somministrazione e adottare le opportune terapie.
Uso nei bambini
La sicurezza e l'efficacia di reteplase nei bambini  non  sono  state
definite.    Attualmente la somministrazione di reteplase nei bambini
non e' raccomandata.
4.5 Interazione con  altri  prodotti  medicinali  e  altre  forme  di
interazione
Non   sono   stati  condotti  studi  specifici  sull'interazione  tra
reteplase e i farmaci comunemente somministrati a pazienti  con  IMA.
Analisi   retrospettive   effettuate   in  studi  clinici  non  hanno
evidenziato alcuna interazione clinica rilevante con i farmaci  usati
in  concomitanza  con  reteplase  in  pazienti con infarto miocardico
acuto. L'eparina, gli antagonisti della vitamina K e  i  farmaci  che
modificano  la  funzione  piastrinica (ad es. acido acetilsalicilico,
dipiridamolo)  possono  incrementare  il  rischio  di  emorragie   se
somministrati prima, durante o dopo la terapia con reteplase.
Si  deve  prestare attenzione a questo effetto specialmente durante i
periodi in cui siano presenti bassi livelli plasmatici di fibrinogeno
(fino a 2 giorni circa dopo la terapia fibrinolitica dell'IMA).
4.6 Uso durante la gravidanza e allattamento
Non  sono  disponibili dati relativi a esperienze con reteplase nelle
donne in gravidanza. Fatta eccezione per le situazioni che comportano
pericolo per la vita, l'uso in gravidanza e'  controindicato  poiche'
gli  studi  negli  animali hanno evidenziato rischio di aborto; negli
animali non sono stati valutati gli effetti sul feto e vi  sono  dati
insufficienti circa gli effetti sullo sviluppo postnatale.
Non  e'  noto  se  reteplase  sia escreto nel latte materno. Il latte
materno non deve essere utilizzato per almeno le prime 24 ore dopo la
terapia trombolitica.
4.7 Effetti sulla capacita di guidare e usare macchinari.
Non pertinente.
4.8 Effetti indesiderati
Emorragia
La reazione avversa  piu'  frequente  associata  al  trattamento  con
reteplase  e' rappresentata da fenomeni emorragici prevalentemente in
sede    d'iniezione    e,    solo    occasionalmente,    a    livello
gastrointestinale,  gengivale  o  urogenitale;  raramente  sono stati
osservati emopericardio,  sanguinamento  retroperitoneale,  emorragia
cerebrale  ed epistassi (ciascuno di questi in meno del 1% dei casi).
Una pressione sistolica superiore a  160  mmHg  prima  della  terapia
trombolitica  con  reteplase  e'  stata  associata ad un piu' elevato
rischiodi emorragia cerebrale.   Raramente si  sono  rese  necessarie
trasfusioni di sangue.
Cardiovascolari
Nel  corso  di  infarto  miocardico  acuto,  come  per  altri  agenti
trombolitici, si  sono  osservate  occasionalmente  aritmie  (ad  es.
blocco   atrio-ventricolare  completo,  tachicardia  e  fibrillazione
ventricolare) ed ipotensione.
Ipersensibilita'
Raramente sono state riportate reazioni allergiche. Nel corso di  uno
studio     clinico     e'     stata     osservata     una    reazione
anafilattoide/anafilattica.
4.9 Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio ci  si  puo'  aspettare  una  deplezione  di
fibrinogeno  e di altri fattori della coagulazione (ad es. il fattore
V) con conseguente rischio di sanguinamento.
Nel caso  si  verificasse  un  sanguinamento  grave,  in  particolare
emorragia  cerebrale, qualsiasi terapia concomitante con eparina deve
essere  immediatamente  interrotta.  Inoltre  il  secondo   bolo   di
reteplase  non  deve  essere  iniettato  se il sanguinamento grave si
verifica prima della sua somministrazione.
In generale, data la relativamente breve emivita di reteplase, non  }
necessario reintegrare i fattori della coagulazione. La maggior parte
dei  pazienti  che presentino emorragia puo' essere trattata mediante
interruzione   della   terapia   trombolitica   ed    anticoagulante,
reintegrazione  della  volemia  e  compressione  manuale del vaso. Si
dovra' considerare l'utilizzo di  protamina  se  l'eparina  e'  stata
somministrata  entro  4  ore dall'inizio dell'emorragia. Nei pazienti
che non rispondono a queste misure conservative puo' essere  indicato
un   prudente   uso   di   emoderivati.  Si  dovrebbero  prendere  in
considerazione trasfusioni di  crioprecipitato,  fibrinogeno,  plasma
congelato fresco e piastrine con valutazione clinica e di laboratorio
dopo  ogni  somministrazione.  Dopo  infusione  di  crioprecipitato o
fibrinogeno e'  auspicabile  raggiungere  un  livello  plasmatico  di
fibrinogeno di 1/gl.
5.    PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
5.1 Proprieta' farmacodinamiche
Gruppo farmaco-terapeutico: agente antitrombotico, codice ATC: B 01 A
D
Reteplase   e'   un  attivatore  ricombinante  del  plasminogeno  che
catalizza  la  scissione  del  plasminogeno  endogeno  per   generare
plasmina.  Tale  plasminogenolisi  si  attua  di  preferenza mediante
interazione con la fibrina.  La  plasmina  degrada  a  sua  volta  il
fibrinogeno  e  la  fibrina,  componente  della  matrice  del trombo,
esercitando cosi' la sua azione trombolitica.
Reteplase (10 + 10 U) riduce  in  misura  dose-dipendente  i  livelli
plasmatici   di   fibrinogeno  di  circa  il  60-80%.  I  livelli  di
fibrinogeno  si  normalizzano  entro  due  giorni.  Come  per   altri
attivatori  del  plasminogeno puo' verificarsi un fenomeno di rebound
del fibrinogeno durante il quale  i  valori  raggiungono  un  massimo
entro nove giorni e rimangono elevati sino al diciottesimo.
Le    riduzioni    dei   livelli   plasmatici   di   plasminogeno   e
(alfa)2-antiplasmina si normalizzano entro 1-3 giorni. Il  fattore  V
ed  il  fattore  VIII  della coagulazione, l'(alfa)2-macroglobulina e
l'inibitore della C1-esterasi vengono ridotti solo  lievemente  e  si
normalizzano   entro   1-2  giorni.    L'attivita'  dell'inibitore  1
dell'attivatore del plasminogeno (PAI-1) puo' essere ridotta a  circa
zero,  ma si normalizza rapidamente entro 2 ore mostrando un fenomeno
rebound. I livelli del frammento I di attivazione della protrombina e
i complessi trombina-antitrombina III aumentano  durante  la  terapia
trombolitica  indicando una produzione di trombina il cui significato
clinico non e' noto.
Un esteso studio comparativo sulla mortalita'  (INJECT)  condotto  su
circa  6000 pazienti ha mostrato che reteplase ha ridotto l'incidenza
di scompenso cardiaco (criterio  di  efficacia  secondario)  in  modo
significativo   ed   e'   risultato   efficace   almeno   quanto   la
streptochinasi in termini di riduzione della mortalita' (criterio  di
efficacia primario). In due studi clinici, che avevano come obiettivo
principale  la rivascolarizzazione (RAPID I e II), reteplase e' stato
associato ad una rivascolarizzazione precoce e di grado piu'  elevato
(criterio  di  efficacia  primario)  e  ad  una  minore  incidenza di
scompenso cardiaco (criterio di efficacia secondario)  che  alteplase
(utilizzato  per  infusione  in  3  ore  e  mediante somministrazione
"accelerata").
5.2 Proprieta' farmacocinetiche
Dopo iniezione di bolo endovenoso di 10  +  10  U  nei  pazienti  con
infarto miocardico acuto
 'antigene   reteplase  e'  distribuito  nel  plasma  con  un'emivita
iniziale (t1/2alfa) di 18 _ 5  minuti  ed  eliminato  con  un'emivita
terminale (t1/2beta) di 5,5 ore _ 12,5 minuti ed una clearance di 121
_ 25ml/min.
Per reteplase funzionalmente attivo la clearance plasmatica e' pari a
283  + o - 101 ml/min.  con una emivita iniziale (t1/2alfa) di 14,6 +
o - 6,7 min ed una emivita terminale (t1/2beta) di 1,6 ore _ 39min.
Solo quantita' ridotte di  reteplase  sono  state  rilevate  per  via
immunologica  nelle  urine.  Non  sono disponibili dati precisi sulla
principale via di eliminazione di reteplase nell'uomo e non sono note
le conseguenze derivanti dalla presenza di  insufficienza  renale  od
epatica.
Gli  esperimenti  sui  ratti indicano che il fegato e i reni sono gli
organi principali di uptake attivo e di degradazione lisosomiale.
Ulteriori studi in vitro su campioni di plasma umano suggeriscono che
la  complessazione  con  l'inattivatore   Cl,   la   antiplasmina   e
l'alfa2-antitripsina  contribuisce all'inattivazione di reteplase nel
plasma.
Il contributo relativo degli inibitori all'inattivazione di reteplase
diminuisce come  segue:    inattivatore  Cl  >  alfa2-antiplasmina  >
alfa2-antitripsina.
L'emivita  di reteplase e' aumentata nei pazienti con IMA rispetto ai
volontari  sani.  Nei  pazienti  con  infarto  miocardico   e   grave
alterazione   della  funzionalita'  epatica  e  renale  non  si  puo'
escludere un ulteriore prolungamento dell'emivita.
Tuttavia  sono   disponibili,   in   questi   pazienti   dati   sulla
farmacocinetica  di reteplase. I risultati negli animali indicano che
in caso di grave alterazione della funzionalita' renale  con  marcato
aumento  di  creatinina  ed  urea  sieriche  ci  si deve attendere un
prolungamento dell'emivita di reteplase. Una lieve alterazione  della
funzionalita'   renale   non   ha  significativamente  modificato  le
proprieta' farmacocinetiche di reteplase.
5.3 Dati preclinici di tollerabilita'
Studi di tossicita' acuta sono stati condotti nel ratto,  coniglio  e
scimmia e studi di tossicita' subacuta sono stati condotti nel ratto,
nel cane e nella scimmia.
Dopo  singole  dosi  elevate di reteplase nel ratto e nel coniglio il
principale sintomo acuto osservato e consistito in apatia transitoria
che  compare  poco  dopo  l'iniezione.    Nella  scimmia  cynomolgus,
l'effetto   sedativo   osservato  variava  da  una  lieve  apatia  ad
incoscienza, provocata da una caduta reversibile dose-correlata della
pressione del sangue. E' stato osservato un incremento dell'emorragia
locale nel sito d'iniezione.
Gli studi di tossicita' subacuta non hanno evidenziato  alcun  evento
avverso  inatteso.    Somministrazioni  ripetute  del  peptide  umano
reteplase   hanno   provocato   nel    cane    reazioni    di    tipo
immunologico-allergico.
La genotossicita' di reteplase e' stata esclusa da una serie completa
di test in vitro e in vivo con differenti end point genetici.
6.    INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1 Lista degli eccipienti
Arginina, acido fosforico, polisorbato 20
6.2 Incompatibilta'
Finora nessuna conosciuta.
6.3 Periodo di validita'
I  flaconi  di  reteplase  10  U  hanno  una  stabilita'  di 2 anni a
temperature da 2(gradi)C a 25(gradi)C se conservate nella  confezione
originale.
Una  volta  ricostituita  secondo  le  istruzioni,  la soluzione deve
essere usata immediatamente. La stabilita chimica e' di 4 ore.
6.4 Precauzioni particolari per la conservazione
Proteggere il liofilizzato durante  la  conservazione  prolungata  da
un'eccessiva esposizione alla luce.
6.5 Natura del contenitore e confezione
2  flaconi  con  polvere  per  iniezione  2  siringhe  con solvente 2
dispositivi di ricostituzione e 2 aghi 19 G 1
6.6 Istruzioni per la preparazione e l'uso
1. Procedere sempre in condizioni asettiche.
2.      Rimuovere  il  cappuccio  protettivo a strappo dal flacone di
reteplase e pulire la chiusura in gomma con un batuffolo imbevuto  di
alcool.
3.     Aprire la confezione contenente lo spinotto di ricostituzione,
rimuovere il cappuccio protettivo dall'attacco Luer dello spinotto di
ricostituzione.
4.   Aprire la confezione contenente la siringa da  10  ml  con  cono
Luer.  Rimuovere il cappuccio del cono Luer dalla siringa e collegare
la siringa allo spinotto di ricostituzione.
5.  Rimuovere  il  cappuccio protettivo dalla punta dello spinotto di
ricostituzione e perforare  la  chiusura  di  gomma  del  flacone  di
reteplase. Trasferire i 10 ml di diluente nel flacone di reteplase.
6.  Per  dissolvere  il  liofilizzato  capovolgere  delicatamente  il
flacone con il dispositivo di  ricostituzione  e  la  siringa  ancora
attaccata  al  flacone.  NON AGITARE. La preparazione ricostituita si
presenta come soluzione limpida e incolore.
7. Aspirare 10 ml  di  soluzione  di  reteplase  nella  siringa.  Una
piccola  quantita' di soluzione puo' rimanere nel flacone a causa del
sovradossagio del volume.
8. Staccare la siringa dal dispositivo di  ricostituzione  e  montare
sulla   stessa  l'ago  sterile.    La  dose  e'  ora  pronta  per  la
somministrazione.
7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Boehringer Mannheim GmbH Sandhofer Str. 116 D-68298 Mannheim Germania
8. NUMERO DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO