(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
IDENTIFICAZIONE  E  DETERMINAZIONE  DEL  2-FENOSSIETANOLO, 1-FENOSSI-
PROPAN-2-OLO,   METILE,   ETILE,   PROPILE,    BUTILE    E    BENZILE
4-IDROSSIBENZOATO NEI PRODOTTI COSMETICI
A. IDENTIFICAZIONE
1. Oggetto e campo di applicazione
Il  metodo  consiste  in  un'analisi cromatografica su strato sottile
(TLC) che, in combinazione con
il metodo  di  determinazione  descritto  nella  parte  B  di  questo
documento,   consente   l'identificazione  delle  seguenti  sostanze:
2-fenossietanolo,  1-fenossipropan-2-olo,  metile  4-idrossibenzoato,
etile    4-idrossibenzoato,    propile    4-idrossibenzoato,   butile
4-idrossibenzoato e benzile 4-idrossibenzoato nei prodotti cosmetici.
2.   Principio
I conservanti  sono  estratti  dal  campione  di  prodotto  cosmetico
acidificato con acetone. Dopo filtrazione, la soluzione di acetone e'
diluita  in  acqua  e  gli  acidi grassi sono fatti precipitare in un
mezzo alcalino, sotto forma dei  loro  sali  di  calcio.  La  miscela
alcalina  acetone/acqua  e' estratta con dietiletere per asportare le
sostanze lipofile. Dopo acidificazione, i conservanti  sono  estratti
con  dietiletere  e  una  parte  della  soluzione  cosi'  ottenuta e'
depositata su una  lastra  per  cromatografia  rivestita  di  gel  di
silice.  Dopo aver sviluppato la lastra, il cromatogramma ottenuto e'
osservato alla luce UV ed e' visualizzato  mediante  il  reagente  di
Millon.
3. Reagenti
3.1. Aspetti generali.
Tutti  i reagenti impiegati devono essere della purezza richiesta per
analisi. Si  dovra'  impiegare  acqua  distillata,  oppure  acqua  di
purezza almeno equivalente.
3.2. Acetone.
3.3. Dietiletere.
3.4. n-Pentano.
3.5. Metanolo.
3.6. Acido acetico glaciale.
3.7. Soluzione di acido cloridrico, c(HCL) = 4mol/l.
3.8. Soluzione di idrossido di potassio, c(KOH) = 4mol/1.
39. Cloruro di calcio di idrato (CaCl22H2O).
3.10. Reagente di evidenziazione: reagente di Millon
Il  reagente  di  Millon  (nitrato  di  mercurio II) e' una soluzione
pronta all'uso, disponibile in commercio (Fluka 69820).
3.11. 2-Fenossietanolo.
3.12. 1-Fenossipropan-2-olo.
3.13. Metile 4-Idrossibenzoato (metilparaben).
3.14. Etile 4-Idrossibenzoato (etilparaben).
3.15. n-Propile 4-Idrossibenzoato (propilparaben).
3.16. n-Butile 4-Idrossibenzoato (butilparaben).
3.17. Benzile 4-Idrossibenzoato (benzilparaben).
3.18. Soluzioni di riferimento
Preparare  soluzioni  allo  0,1 % (m/V) in metanolo di ciascuna delle
sostanze di riferimento di cui ai  punti:  3.11,  3.12,  3.13,  3.14,
3.15, 3.16 e 3.17.
3.19. Solvente di sviluppo
Mescolare  88  volumi  di  n-pentano  con  12 volumi di acido acetico
glaciale.
4. Apparecchiature
                 Attrezzatura comune di laboratorio e
4.1. Bagno (ad acqua)  in  grado  di  mantenere  una  temperatura  di
60gradi C.
4.2. Vaschetta di sviluppo (non rivestita di carta da filtro).
4 3. Sorgente di luce ultravioletta, 254 nm.
4.4.  Lastre  a strato sottile 20 cm x 20 cm, prerivestite con gel di
silice dello spessore di 0,25 mm  del  tipo  60  F254,  con  zona  di
concentrazione (Merck, n. 11798, Darmstadt, o equivalenti).
4.5. Forno in grado di mantenere temperature fino a 105gradi C.
4.6. Asciugacapelli ad aria calda.
4.7.  Rullo  da  pittura in lana della lunghezza di circa 10 cm e con
diametro esterno di circa 3,5  cm.  Lo  spessore  della  lana  dovra'
essere  pari  a  2-3  mm.  Ridurre lo spessore originario di lana, se
necessario.
(Cfr. la nota al punto 5.2).
4.8. Provette in vetro da 50 ml con tappo a vite.
4.9. Piastra elettrica con regolatore termostatico della temperatura.
Regolare la temperatura  a  circa  80gradi  C.  Porre  sulla  piastra
elettrica  una piastra di alluminio da 20 cm x 20 cm e dello spessore
di circa 6 mm per ottenere una distribuzione uniforme del calore.
5. Procedura
5.1. Preparazione del campione
Pesare circa 1 g di campione in una provetta in vetro da  50  ml  con
tappo a vite.  Aggiungere 4 gocce della soluzione di acido cloridrico
(3.7) e 40 ml di acetone.
Se  si tratta di prodotti cosmetici fortemente basici, quali i saponi
da toilette, aggiungere 20 gocce di soluzione  di  acido  cloridrico.
Chiudere  la  protetta,  riscaldare  gradatamente  la  miscela fino a
portarla  a  circa  60gradi  C  per   facilitare   l'estrazione   dei
conservanti nella fase contenente acetone e agitare vigorosamente per
un minuto.
Misurare  il  pH  della  soluzione  con  una  cartina  di tornasole e
aggiustare il pH della soluzione ad un valore minore o uguale 3,  con
la soluzione di acido cloridrico. Agitare di nuovo, vigorosamente per
un minuto.
Lasciare  che  la  soluzione  si  raffreddi  a temperatura ambiente e
filtrarla su filtro di carta in una beuta conica.  Trasferire  20  ml
del filtrato in una beuta conica da 200 ml, aggiungere 60 ml di acqua
e  mescolare.  Aggiustare  il  pH  della  miscela  a circa 10, con la
soluzione di idrossido di  potassio  (3.8),  utilizzando  sempre  una
cartina al tornasole.
Aggiungere  1  g  di  cloruro  di  calcio  diidrato  (3.9)  e agitare
vigorosamente.  Filtrare la soluzione su filtro di carta in un imbuto
separatore da 250 ml, contenente  75  ml  di  dietiletere  e  agitare
vigorosamente  per  un  minuto.  Lasciare  che  le fasi si separino e
raccogliere lo strato acquoso in una beuta conica da 200 ml.
Aggiustare il pH della soluzione a circa 2, con la soluzione di acido
cloridrico, usando la cartina di tornasole. In seguito, aggiungere 10
ml  di  dietiletere  e agitare vigorosamente per un minuto.  Lasciare
che le fasi si separino e trasferire circa 2 ml della fase contenente
dietiletere in una provetta da 5 ml.
5.2. Cromatografia su strato sottile
Porre la piastra per TLC (4.4) sulla piastra di alluminio  riscaldata
(4.9).    Depositare  100  microl  di  ciascuna  delle  soluzioni  di
riferimento (3.18) e 100 microl della/delle soluzione/i  (5.1)  sulla
linea  di  partenza,  nella  zona di concentrazione della piastra per
TLC. Se lo si ritiene  opportuno,  si  puo'  impiegare  una  corrente
d'aria  per  facilitare  l'evaporazione  del  solvente.   Togliere la
piastra per TLC dalla piastra riscaldante e lasciarla  raffreddare  a
temperatura  ambiente.    Trasferire  100 ml del solvente di sviluppo
(3.19) in una vaschetta per sviluppo (4.2).
Porre  la  piastra  TLC  immediatamente  nella  camera   insatura   e
sviluppare  a  temperatura  ambiente  fino  a  quando  il  fronte del
solvente si e' spostato di circa  15  cm  dalla  linea  di  partenza.
Togliere  la  piastra  dalla  vaschetta di sviluppo e asciugare sotto
corrente d'aria calda, servendosi di un asciugacapelli.
Esaminare la lastra sotto luce UV (4.3) e segnare la posizione  delle
macchie.    Riscaldare  la  piastra  per  30  minuti in forno (4.5) a
100gradi C per rimuovere l'acido acetico in eccpsso.  Visualizzare  i
conservanti  nel  cromatogramma  con  il  reagente  di Millon (3.10),
intingendo il  ruolo  da  pittura  (4.7)  nel  reagente  e  facendolo
scorrere  sulla  piastra  TLC  fino  a  che  essa sia bagnata in modo
uniforme.
Nota:  Alternativamente,  le  macchie  possono  essere   visualizzate
applicando  con  attenzione  una  goccia  di  reagente  di  Millon su
ciascuna delle macchie rilevate sotto luce UV.
Gli esteri dellacido 4-idrossibenzoico si  evidenziano  come  macchie
rosse,  quelli  del 2-fenossietanolo e del 1-fenossipropan-2-olo come
macchie gialle. Si noti, pero', che anche l'acido  4-idrossibenzoico,
che  puo'  essere presente nei campioni sia come conservante che come
prodotto di decomposizione dei parabeni,  potra'  apparire  anch'esso
sotto forma di macchia rossa. (Cfr. 7.3 e 7.4).
6. Identificazione
Calcolare  il  valore  R, per ciascuna macchia. Paragonare le macchie
ottenute dalla soluzione  campione  con  quelle  delle  soluzioni  di
riferimento,  rispetto  ai  loro  valori  di Rf al loro comportamento
sotto  luce  UV  e  al  loro  colore  dopo  visualizzazione.   Trarre
conclusioni preliminari riguardo all'identita' dei conservanti.
Se  si  rileva  la  presenza  di parabeni, si dovra' porre in atto la
procedura di HPLC descritta nella  parte  B.  Combinare  i  risultati
ottenuti   con   TLC   e   HPLC   per   confermare  la  presenza  del
2-fenossietanolo, del 1-fenossipropan-2-olo e dei parabeni.
7. Osservazioni
7.1.  Data  la  tossicita'  del  reagente  di  Millon,  e'  opportuno
applicarlo  secondo  uno  dei  metodi  sopra  descritti. E' invece da
evitare di applicarlo a spruzzo.
7.2.  Anche  altri  composti  contenenti  gruppi  idrossilici possono
combinarsi con il reagente di Millon e formare macchie colorate.  Una
tabella  di  colori  e  di  valori  R,  ottenuti per vari conservanti
seguendo questa procedura di TLC sono presentati in:  N.  de  Kruijf,
M.A.H.   Rijk,  LA.     Pranoto-Soetardhi  e  A.    Schouten  (1987):
Determination of preservatives  in cosmetic products I:   Thin  layer
chromatographic  procedure for the identification of preservatives in
cosmetic product (J. Cromatogr. 410, 395-411).
Nella tabella seguente si  riportano,  a  solo  titolo  indicativo  i
valori di Rf:

             Composto                   hR,            Colore

  Acido 4-idrossibenzoico               11             rosso
  metilparaben                          12             rosso
  etilparaben                           17             rosso
  propilparaben                         21             rosso
  butilparaben                          26             rosso
  benzilparaben                         16             rosso
  2-fenossietanolo                      29             giallo
  1 -fenossipropan-2-olo                50             giallo
7.4. Non si ottiene alcuna separazione per l'acido 4-idrossibenzoico,
il  metilparaben, il benzilparaben e l'etilparaben. L'identificazione
di questi composti deve essere confermata eseguendo l'indagine con il
metodo di cromatografia liquida  alta  risoluzione  (HPLC)  descritto
nella  parte  B  e  paragonando  i  tempi  di ritenzione ottenuti dal
campione con quelli standard.
B. DETERMINAZIONE
1. Oggetto e campo di applicazione
Questo metodo ha per oggetto una procedura per la determinazione  di:
2-fenossietanolo,  l-fenossipropan-2-olo,  metile  4-idrossibenzoato,
etile   4-idrossibenzoato,    propile    4-idrossibenzoato,    butile
4-idrossibenzoato e benzile 4-idrossibenzoato nei prodotti cosmetici.
2. Definizione
Le  quantita'  di  conservanti  determinate  con  questo  metodo sono
espresse come percentuale rispetto alla massa.
3. Principio
Il campione e' acidificato mediante aggiunta di acido solforico ed e'
successivamente sospeso in una miscela di etanolo ed acqua. Dopo aver
riscaldato gradatamente la miscela fino ad ottenere  la  dissoluzione
della  fase  lipidica  per  facilitarne  l'estrazione,  si procede al
filtraggio della miscela stessa.
I conservanti nel filtrato sono determinati  mediante  HPLC  in  fase
inversa,  con l'impiego di isopropile 4-idrossibenzoato come standard
interno.
4. Reagenti
4.1. Generalita'
Tutti i reagenti devono avere  il  grado  di  purezza  richiesto  per
analisi  e  devono  essere  adatti  alla HPLC, se del caso. Si dovra'
impiegare  acqua  distillata,  oppure   acqua   di   purezza   almeno
equivalente.
4.2. Etanolo assoluto.
4.3. 2-Fenossietanolo.
4.4. 1-Fenossipropan-2-olo.
4.5. Metile 4-idrossibenzoato (metilparaben).
4.6. Etile 4-idrossibenzoato (etilparaben).
4.7. n-Propile 4-idrossibenzoato (propilparaben).
4.8. Isopropile 4-idrossibenzoato (isopropilparaben).
4.9. n-Butile 4-idrossibenzoato (butilparaben).
4.10. Benzile 4-idrossibenzoato (benzilparaben).
4.1 1. Tetraidrofurano.
4.1 2. Metanolo.
4.13. Acetonitrile.
4.14. Soluzione di acido solforico, c(H2SO4) = 2mol/l
4.15. Miscela etanolo/acqua
Mescolare 9 volumi di etanolo (4.2) e 1 volume di acqua.
4.16. Soluzione standard interno
Pesare   accuratamente   circa  0,25  g  di  isopropilparaben  (4.8),
trasferirlo in un matraccio da 500  ml,  sciogliere  e  completare  a
volume con la miscela etanolo/acqua (4.15).
4.17.                Fase               mobile:               miscela
tetraidrofurano/acqua/metanolo/acetonitrile
Mescolare 5 volumi di tetraidrofurano, 60 volumi d'acqua,  10  volumi
di metanolo e 25 volumi di acetonitrile.
4.18. Soluzione di riferimento dei conservanti
Pesare   con   cura  circa  0,2  g  di  2-fenossietanolo,  0,2  g  di
1-fenossipropan-2-olo,  0,05  g  di  metilpara-  ben,   0,05   g   di
etilparaben,  0,05 g di propilparaben, 0,05 g di butilparaben e 0,025
g di benzilpa- raben in una beuta da 100 ml, sciogliere e  completare
a volume con la miscela etanolo/acqua.
La   soluzione   e'  stabile  per  una  settimana  se  conservata  in
frigorifero.
4.19. Soluzioni standard di conservanti
Dalla soluzione  di  riferimento  (4.18)  trasferire  rispettivamente
20,00  ml,  10,00 ml, 5,00 ml, 2,00 ml e 1,00 ml in protette graduate
da 50 ml. Aggiungere  a  ciascuna  di  esse  10,00  ml  di  soluzione
standard  interno  (4.16)  e  1,0  ml di soluzione di acido solforico
(4.14), indi completare a volume con la miscela etanolo/acqua. Queste
soluzioni devono essere preparate al momento.
5. Apparecchiature
Attrezzature per uso normale di laboratorio.
5.1. Bagno (ad acqua)  in  grado  di  mantenere  una  temperatura  di
60gradi C + o - 1grado C.
5.2.  Apparecchio  per  cromatografia  liquida  ad  alta  risoluzione
rilevatore a luce UV, fissato alla lunghezza d'onda di 280 mm.
5.3. Colonna per analisi:
Acciaio inossidabile 250 mm x 4,6 mm d.i. (o 125 mm x 4,6 mm  d.i.  )
riempita  di  fase  stazionaria  Nucleosil  5C18, o equivalente (cfr.
10.1).
5.4. Provette in vetro da 100 ml, con tappo a vite.
5.5. Granuli ebullioscopici in  carborundum,  dimensione  2-4  mm,  o
equivalenti.
6. Procedura
6.1. Preparazioni dei campioni
6.1.1.  Preparazione  dei  campioni  senza  aggiunta  dello  standard
interno
Pesare circa 1,0 g di campione in una provetta da 100 ml con tappo  a
vite.  Pipettare 1,0 ml di soluzione di acido solforico (4.14) e 50,0
ml di miscela etanolo/acqua (4.15) nelle provette.
Aggiungere  circa  1  g  di  granuli ebullioscopici (5.5), tappare la
provetta e agitare vigorosamente fino  ad  ottenere  una  sospensione
omogenea.
Agitare  per almeno un minuto. Porre la provetta per cinque minuti in
bagno d'acqua calda (5.1) mantenuto  a  60gradi  C  +  1grado  C  per
facilitare l'estrazione dei conservanti nella fase etanolica.
Raffreddare  immediatamente  la provetta sotto acqua fredda e riporre
l'estratto in frigorifero per un'ora. Filtrare l'estratto  su  filtro
in  carta. Trasferire circa 2 ml di filtrato in una provetta da 5 ml.
Conservare gli estratti in frigorifero ed eseguire la  determinazione
mediante HPLC entro 24 ore.
6.1.2.  Preparazione  del  campione  compresa aggiunta dello standard
interno
Pesare alla terza cifra decimale 1,0 g + o - 0,1  g  di  campione  (a
grammi) in una provetta in vetro da 100 ml, con tappo a vite.
Pipettare 1,0 ml di soluzione di acido solforico c 40,0 ml di miscela
etanolo/acqua nella provetta.
Aggiungere  circa  1 g di granuli ebullioscopici ed esattamente 10,00
ml di soluzione standard  interno.  Tappare  la  provetta  e  agitare
vigorosamente fino ad ottenere una sospensione omogenea.
Agitare  per almeno un minuto. Porre la provetta per cinque minuti in
bagno d'acqua mantenuta a 60gradi C + o -  1grado  C  per  facilitare
l'estrazione dei conservanti nella fase etanolica.
Raffreddare  immediatamente  la provetta sotto acqua fredda e riporre
l'estratto in frigorifero per un'ora. Filtrare l'estratto  servendosi
di un filtro in carta.
Trasferire circa 2 ml del filtrato in una provetta da 5 ml (soluzione
test).   Riporre   l'estratto   in   frigorifero   ed   eseguire   le
determinazioni mediante HPLC entro 24 ore.
6.2. Cromatografia liquida ad alta risoluzione
 Condizioni per la cromatografia
 - Fase mobile: miscela tetraidrofurano/acqua/metanolo/acetonitrile
                (4.17)
 - Flusso. 1,5 ml/minuto
 - Lunghezza d'onda del rivelatore 280 nm.
6.2.2. Taratura
Iniettare  10  micorl  di  ciascuna  delle  soluzioni   standard   di
conservanti  (4.19).  In base ai cromatogrammi ottenuti determinare i
rapporti fra le altezze dei picchi delle soluzioni di conservanti  in
analisi e l'altezza del picco della soluzione standard di riferimento
interno.  Tracciare, per ciascun conservante, un grafico che metta in
relazione il valore di questi rapporti con  le  concentrazioni  delle
soluzionl standard.
6.2.3. Determinazione
Iniettare  10  microl della soluzione campione senza standard interno
(6.1.1) nel cromatografo e registrare il cromatogramma.
Inettare 10 microl di una delle  soluzioni  standard  di  conservanti
(4.19)  e  registrare  il cromatogramma.   Paragonare i cromatogrammi
ottenuti. Se, nel cromatogramma dell'estratto del  campione  (6.1.1),
non  e'  presente alcun picco che abbia approssimativamente lo stesso
tempo   di   ritenzione   dell'isopropilparaben   (standard   interno
raccomandato),  continuare iniettando 10 microl di soluzione campione
con standard interno (6.1.2). Registrare il cromatogramma e  misurare
le altezze dei picchi.
Se  si rileva un picco interferente nel cromatogramma della soluzione
campione, avente all'incirca lo  stesso  tempo  di  ritenzione  dell'
isopropilparaben,  si  dovra' scegliere un altro standard interno. Se
uno dei  conservanti  in  esame  e'  assente  nel  cromatogramma  del
campione,  tale  conservante  puo'  essere  impiegato  come  standard
interno alternativo.
Calcolare i rapporti delle altezze  dei  picchi  dei  conservanti  in
esame rispetto all'altezza di picco dello standard interno.
Accertare  che  si  ottenga  una  risposta  lineare  per le soluzioni
standard impiegate nella procedura di taratura.
Accertare che i cromatogrammi ottenuti per una soluzione  standard  e
per la soluzione campione soddisfino le seguenti esigenze:
 - la separazione dei picchi della coppia meno ben separata deve esse
   pari ad almeno 0,90 (per la definizione di separazione dei picchi,
   cfr. figura 1).
Separazione di picchi (p)
p=f/g
                  Figura 1: Separazione dei picchi

          ---->  vedere figura a pag. 22 della G.U.  <----


Se  la  separazione  richiesta  non  e'  ottenuta,  sara'  necessario
impiegare una colonna piu' efficiente, oppure  si  dovra'  mettere  a
punto  la composizione della fase mobile fino ad ottenere i risultati
desiderati.
 - Il fattore di asimmetria A , di tutti i picchi ottenuti deve
                             s
   variare fra 0,9 e 1,5. (Per la definizione di "fattore di asimme-
   tria di picco", cfr. figura 2). Per registrare il cromatogramma ai
   fini della determinazione del fattore di asimmetria, si raccomanda
   una velocita' della carta pari ad almeno 2 cm/minuto.
Fattore di asimmetria (A )
                        s
A =b/a
 s
              Figura 2: Fattore di asimmetria di picco

          ---->  vedere figura a pag. 23 della G.U.  <----


 - Dovra' essere ottenuta una linea di base stabile.
7. Calcolo
Servirsi della curva di  taratura  (6.2.2)  e  dei  rapporti  fra  le
altezze  dei  picchi dei conservanti in esame rispetto all'altezza di
picco dello standard interno  per  calcolare  la  concentrazione  dei
conservanti  presenti nella soluzione campione. Calcolare i contenuti
(wi)   di:       2-fenossietanolo,   1-fenossipropan-2-olo,    metile
4-idrossibenzoato,       etile       4-idrossibenzoato,       propile
4-idrossibenzoato,     butile     4-idrossibenzoato     e     benzile
4-idrossibenzoato,  come  percentuale  in  peso  (% m/m) in base alla
seguente formula:
                                           b
                                            i
                           % w (m/m) =
                              i          200 x a
dove:
b  = concentrazione (microg/ml) del conservante i nella soluzione
 i   test, quale si desume mediante lettura dal grafico di taratura;
a =  massa (g) prelevata per il test.
8. Ripetibilita' (|)
Cfr. osservazioni al punto 10.5.
9. Riproducibilita' (1)
Cfr. osservazioni al punto 10.5.
10. Osservazioni
10.1. Fase stazionaria
Il  comportamento  di  ritenzione  dei  soluti  nelle  determinazioni
mediante HPLC dipende in forte misura dal tipo, dalla marca  e  dagli
impieghi  precedenti  della fase stazionaria.  E' possibile stabilire
se  una  colonna  puo'  essere  impiegata  per  la  separazione   dei
conservanti  in esame, in base ai risultati ottenuti per le soluzioni
standard (cfr. osservazioni  al  punto  6.2.3).  Oltre  al  materiale
proposto   per  il  riempimento  della  colonna,  puo'  essere  anche
impiegato il materiale dei tipi seguenti:
Hypersil ODS e Zorbax ODS.
In alternativa, la composizione raccomandata della fase  mobile  puo'
essere ottimizzata allo scopo di ottenere la separazione richiesta.
10.2. Lunghezza d'onda di rilevamento
Una ruggedness test eseguito in rapporto al metodo sopra descritto ha
consentito  di  stabilire  che un leggero cambiamento della lunghezza
d'onda di rilevamento puo' avere effetti significativi sui  risultati
della determinazione.
Sara'  quindi importante controllare con la massima attenzione questo
parametro durante l'analisi.

          (i) ISO 5725.
10.3. Interferenze
Nelle condizioni descritte in questo metodo ha  luogo  una  eluizione
anche  di  molti  altri  composti,  come i conservanti e gli additivi
presenti nei cosmetici. I tempi di ritenzione di un  gran  numero  di
conservanti  citati  nell'allegato  VI  della direttiva del Consiglio
riguardante i prodotti  cosmetici  figurano  in:  N.  de  Kruijf.  A.
Schouten,  MA.H. Rijk, LA.Pranoto-Soetardhi (1989).  Determination of
preservatives  in  cosmetic  products  II.  High-performance   liquid
chromatographic identification (J. Chromatogr. 469, 317-398)
10.4.   Puo'   essere   opportuno   impiegare   una   precolonna  per
salvaguardare la colonna di analisi.
10.5. Il metodo e' stato sperimentato  in  una  ricerca  eseguita  in
collaborazione   fra  nove  laboratori.  Sono  stati  analizzati  tre
campioni. Nella seguente  tabella  figurano,  per  ciascuno  dei  tre
esempi,   le   medie   in   %  m/m  (m),  la  ripetibilita'  (r),  la
riproducibilita' (R), determinate per le sostanze prese in esame:

Campione    |   2-fenossi-     1-fenossi-   metilparaben  etilparaben
            |    etanolo      propan-2-olo
            |
Crema  alla  m    4,124                         0,250        0,0628
 vitamine    r    0,016                         0,018        0,0035
             R    0,176                         0,030        0,0068
Crema        m    1,196                         0,266        0,076
evanescente  r    0,040                         0,003        0,002
             R    0,147                         0,022        0,004
Crema  per
massaggi     m                    0,806
             r                    0,067
             R                    0,112


Campione         propilparaben      butilparaben     benzilparaben

Crema  alla  m    0,031                 0,0906
 vitamine    r    0,0028                0,0044
             R    0,0111                0,0034
Crema        m
evanescente  r
             R
Crema  per
massaggi     m    0,180                 0,148            0,152
             r    0,034                 0,013            0,015
             R    0,078                 0,012            0,016