ALLEGATO IDENTIFICAZIONE E DETERMINAZIONE DEL 2-FENOSSIETANOLO, 1-FENOSSI- PROPAN-2-OLO, METILE, ETILE, PROPILE, BUTILE E BENZILE 4-IDROSSIBENZOATO NEI PRODOTTI COSMETICI A. IDENTIFICAZIONE 1. Oggetto e campo di applicazione Il metodo consiste in un'analisi cromatografica su strato sottile (TLC) che, in combinazione con il metodo di determinazione descritto nella parte B di questo documento, consente l'identificazione delle seguenti sostanze: 2-fenossietanolo, 1-fenossipropan-2-olo, metile 4-idrossibenzoato, etile 4-idrossibenzoato, propile 4-idrossibenzoato, butile 4-idrossibenzoato e benzile 4-idrossibenzoato nei prodotti cosmetici. 2. Principio I conservanti sono estratti dal campione di prodotto cosmetico acidificato con acetone. Dopo filtrazione, la soluzione di acetone e' diluita in acqua e gli acidi grassi sono fatti precipitare in un mezzo alcalino, sotto forma dei loro sali di calcio. La miscela alcalina acetone/acqua e' estratta con dietiletere per asportare le sostanze lipofile. Dopo acidificazione, i conservanti sono estratti con dietiletere e una parte della soluzione cosi' ottenuta e' depositata su una lastra per cromatografia rivestita di gel di silice. Dopo aver sviluppato la lastra, il cromatogramma ottenuto e' osservato alla luce UV ed e' visualizzato mediante il reagente di Millon. 3. Reagenti 3.1. Aspetti generali. Tutti i reagenti impiegati devono essere della purezza richiesta per analisi. Si dovra' impiegare acqua distillata, oppure acqua di purezza almeno equivalente. 3.2. Acetone. 3.3. Dietiletere. 3.4. n-Pentano. 3.5. Metanolo. 3.6. Acido acetico glaciale. 3.7. Soluzione di acido cloridrico, c(HCL) = 4mol/l. 3.8. Soluzione di idrossido di potassio, c(KOH) = 4mol/1. 39. Cloruro di calcio di idrato (CaCl22H2O). 3.10. Reagente di evidenziazione: reagente di Millon Il reagente di Millon (nitrato di mercurio II) e' una soluzione pronta all'uso, disponibile in commercio (Fluka 69820). 3.11. 2-Fenossietanolo. 3.12. 1-Fenossipropan-2-olo. 3.13. Metile 4-Idrossibenzoato (metilparaben). 3.14. Etile 4-Idrossibenzoato (etilparaben). 3.15. n-Propile 4-Idrossibenzoato (propilparaben). 3.16. n-Butile 4-Idrossibenzoato (butilparaben). 3.17. Benzile 4-Idrossibenzoato (benzilparaben). 3.18. Soluzioni di riferimento Preparare soluzioni allo 0,1 % (m/V) in metanolo di ciascuna delle sostanze di riferimento di cui ai punti: 3.11, 3.12, 3.13, 3.14, 3.15, 3.16 e 3.17. 3.19. Solvente di sviluppo Mescolare 88 volumi di n-pentano con 12 volumi di acido acetico glaciale. 4. Apparecchiature Attrezzatura comune di laboratorio e 4.1. Bagno (ad acqua) in grado di mantenere una temperatura di 60gradi C. 4.2. Vaschetta di sviluppo (non rivestita di carta da filtro). 4 3. Sorgente di luce ultravioletta, 254 nm. 4.4. Lastre a strato sottile 20 cm x 20 cm, prerivestite con gel di silice dello spessore di 0,25 mm del tipo 60 F254, con zona di concentrazione (Merck, n. 11798, Darmstadt, o equivalenti). 4.5. Forno in grado di mantenere temperature fino a 105gradi C. 4.6. Asciugacapelli ad aria calda. 4.7. Rullo da pittura in lana della lunghezza di circa 10 cm e con diametro esterno di circa 3,5 cm. Lo spessore della lana dovra' essere pari a 2-3 mm. Ridurre lo spessore originario di lana, se necessario. (Cfr. la nota al punto 5.2). 4.8. Provette in vetro da 50 ml con tappo a vite. 4.9. Piastra elettrica con regolatore termostatico della temperatura. Regolare la temperatura a circa 80gradi C. Porre sulla piastra elettrica una piastra di alluminio da 20 cm x 20 cm e dello spessore di circa 6 mm per ottenere una distribuzione uniforme del calore. 5. Procedura 5.1. Preparazione del campione Pesare circa 1 g di campione in una provetta in vetro da 50 ml con tappo a vite. Aggiungere 4 gocce della soluzione di acido cloridrico (3.7) e 40 ml di acetone. Se si tratta di prodotti cosmetici fortemente basici, quali i saponi da toilette, aggiungere 20 gocce di soluzione di acido cloridrico. Chiudere la protetta, riscaldare gradatamente la miscela fino a portarla a circa 60gradi C per facilitare l'estrazione dei conservanti nella fase contenente acetone e agitare vigorosamente per un minuto. Misurare il pH della soluzione con una cartina di tornasole e aggiustare il pH della soluzione ad un valore minore o uguale 3, con la soluzione di acido cloridrico. Agitare di nuovo, vigorosamente per un minuto. Lasciare che la soluzione si raffreddi a temperatura ambiente e filtrarla su filtro di carta in una beuta conica. Trasferire 20 ml del filtrato in una beuta conica da 200 ml, aggiungere 60 ml di acqua e mescolare. Aggiustare il pH della miscela a circa 10, con la soluzione di idrossido di potassio (3.8), utilizzando sempre una cartina al tornasole. Aggiungere 1 g di cloruro di calcio diidrato (3.9) e agitare vigorosamente. Filtrare la soluzione su filtro di carta in un imbuto separatore da 250 ml, contenente 75 ml di dietiletere e agitare vigorosamente per un minuto. Lasciare che le fasi si separino e raccogliere lo strato acquoso in una beuta conica da 200 ml. Aggiustare il pH della soluzione a circa 2, con la soluzione di acido cloridrico, usando la cartina di tornasole. In seguito, aggiungere 10 ml di dietiletere e agitare vigorosamente per un minuto. Lasciare che le fasi si separino e trasferire circa 2 ml della fase contenente dietiletere in una provetta da 5 ml. 5.2. Cromatografia su strato sottile Porre la piastra per TLC (4.4) sulla piastra di alluminio riscaldata (4.9). Depositare 100 microl di ciascuna delle soluzioni di riferimento (3.18) e 100 microl della/delle soluzione/i (5.1) sulla linea di partenza, nella zona di concentrazione della piastra per TLC. Se lo si ritiene opportuno, si puo' impiegare una corrente d'aria per facilitare l'evaporazione del solvente. Togliere la piastra per TLC dalla piastra riscaldante e lasciarla raffreddare a temperatura ambiente. Trasferire 100 ml del solvente di sviluppo (3.19) in una vaschetta per sviluppo (4.2). Porre la piastra TLC immediatamente nella camera insatura e sviluppare a temperatura ambiente fino a quando il fronte del solvente si e' spostato di circa 15 cm dalla linea di partenza. Togliere la piastra dalla vaschetta di sviluppo e asciugare sotto corrente d'aria calda, servendosi di un asciugacapelli. Esaminare la lastra sotto luce UV (4.3) e segnare la posizione delle macchie. Riscaldare la piastra per 30 minuti in forno (4.5) a 100gradi C per rimuovere l'acido acetico in eccpsso. Visualizzare i conservanti nel cromatogramma con il reagente di Millon (3.10), intingendo il ruolo da pittura (4.7) nel reagente e facendolo scorrere sulla piastra TLC fino a che essa sia bagnata in modo uniforme. Nota: Alternativamente, le macchie possono essere visualizzate applicando con attenzione una goccia di reagente di Millon su ciascuna delle macchie rilevate sotto luce UV. Gli esteri dellacido 4-idrossibenzoico si evidenziano come macchie rosse, quelli del 2-fenossietanolo e del 1-fenossipropan-2-olo come macchie gialle. Si noti, pero', che anche l'acido 4-idrossibenzoico, che puo' essere presente nei campioni sia come conservante che come prodotto di decomposizione dei parabeni, potra' apparire anch'esso sotto forma di macchia rossa. (Cfr. 7.3 e 7.4). 6. Identificazione Calcolare il valore R, per ciascuna macchia. Paragonare le macchie ottenute dalla soluzione campione con quelle delle soluzioni di riferimento, rispetto ai loro valori di Rf al loro comportamento sotto luce UV e al loro colore dopo visualizzazione. Trarre conclusioni preliminari riguardo all'identita' dei conservanti. Se si rileva la presenza di parabeni, si dovra' porre in atto la procedura di HPLC descritta nella parte B. Combinare i risultati ottenuti con TLC e HPLC per confermare la presenza del 2-fenossietanolo, del 1-fenossipropan-2-olo e dei parabeni. 7. Osservazioni 7.1. Data la tossicita' del reagente di Millon, e' opportuno applicarlo secondo uno dei metodi sopra descritti. E' invece da evitare di applicarlo a spruzzo. 7.2. Anche altri composti contenenti gruppi idrossilici possono combinarsi con il reagente di Millon e formare macchie colorate. Una tabella di colori e di valori R, ottenuti per vari conservanti seguendo questa procedura di TLC sono presentati in: N. de Kruijf, M.A.H. Rijk, LA. Pranoto-Soetardhi e A. Schouten (1987): Determination of preservatives in cosmetic products I: Thin layer chromatographic procedure for the identification of preservatives in cosmetic product (J. Cromatogr. 410, 395-411). Nella tabella seguente si riportano, a solo titolo indicativo i valori di Rf: Composto hR, Colore Acido 4-idrossibenzoico 11 rosso metilparaben 12 rosso etilparaben 17 rosso propilparaben 21 rosso butilparaben 26 rosso benzilparaben 16 rosso 2-fenossietanolo 29 giallo 1 -fenossipropan-2-olo 50 giallo 7.4. Non si ottiene alcuna separazione per l'acido 4-idrossibenzoico, il metilparaben, il benzilparaben e l'etilparaben. L'identificazione di questi composti deve essere confermata eseguendo l'indagine con il metodo di cromatografia liquida alta risoluzione (HPLC) descritto nella parte B e paragonando i tempi di ritenzione ottenuti dal campione con quelli standard. B. DETERMINAZIONE 1. Oggetto e campo di applicazione Questo metodo ha per oggetto una procedura per la determinazione di: 2-fenossietanolo, l-fenossipropan-2-olo, metile 4-idrossibenzoato, etile 4-idrossibenzoato, propile 4-idrossibenzoato, butile 4-idrossibenzoato e benzile 4-idrossibenzoato nei prodotti cosmetici. 2. Definizione Le quantita' di conservanti determinate con questo metodo sono espresse come percentuale rispetto alla massa. 3. Principio Il campione e' acidificato mediante aggiunta di acido solforico ed e' successivamente sospeso in una miscela di etanolo ed acqua. Dopo aver riscaldato gradatamente la miscela fino ad ottenere la dissoluzione della fase lipidica per facilitarne l'estrazione, si procede al filtraggio della miscela stessa. I conservanti nel filtrato sono determinati mediante HPLC in fase inversa, con l'impiego di isopropile 4-idrossibenzoato come standard interno. 4. Reagenti 4.1. Generalita' Tutti i reagenti devono avere il grado di purezza richiesto per analisi e devono essere adatti alla HPLC, se del caso. Si dovra' impiegare acqua distillata, oppure acqua di purezza almeno equivalente. 4.2. Etanolo assoluto. 4.3. 2-Fenossietanolo. 4.4. 1-Fenossipropan-2-olo. 4.5. Metile 4-idrossibenzoato (metilparaben). 4.6. Etile 4-idrossibenzoato (etilparaben). 4.7. n-Propile 4-idrossibenzoato (propilparaben). 4.8. Isopropile 4-idrossibenzoato (isopropilparaben). 4.9. n-Butile 4-idrossibenzoato (butilparaben). 4.10. Benzile 4-idrossibenzoato (benzilparaben). 4.1 1. Tetraidrofurano. 4.1 2. Metanolo. 4.13. Acetonitrile. 4.14. Soluzione di acido solforico, c(H2SO4) = 2mol/l 4.15. Miscela etanolo/acqua Mescolare 9 volumi di etanolo (4.2) e 1 volume di acqua. 4.16. Soluzione standard interno Pesare accuratamente circa 0,25 g di isopropilparaben (4.8), trasferirlo in un matraccio da 500 ml, sciogliere e completare a volume con la miscela etanolo/acqua (4.15). 4.17. Fase mobile: miscela tetraidrofurano/acqua/metanolo/acetonitrile Mescolare 5 volumi di tetraidrofurano, 60 volumi d'acqua, 10 volumi di metanolo e 25 volumi di acetonitrile. 4.18. Soluzione di riferimento dei conservanti Pesare con cura circa 0,2 g di 2-fenossietanolo, 0,2 g di 1-fenossipropan-2-olo, 0,05 g di metilpara- ben, 0,05 g di etilparaben, 0,05 g di propilparaben, 0,05 g di butilparaben e 0,025 g di benzilpa- raben in una beuta da 100 ml, sciogliere e completare a volume con la miscela etanolo/acqua. La soluzione e' stabile per una settimana se conservata in frigorifero. 4.19. Soluzioni standard di conservanti Dalla soluzione di riferimento (4.18) trasferire rispettivamente 20,00 ml, 10,00 ml, 5,00 ml, 2,00 ml e 1,00 ml in protette graduate da 50 ml. Aggiungere a ciascuna di esse 10,00 ml di soluzione standard interno (4.16) e 1,0 ml di soluzione di acido solforico (4.14), indi completare a volume con la miscela etanolo/acqua. Queste soluzioni devono essere preparate al momento. 5. Apparecchiature Attrezzature per uso normale di laboratorio. 5.1. Bagno (ad acqua) in grado di mantenere una temperatura di 60gradi C + o - 1grado C. 5.2. Apparecchio per cromatografia liquida ad alta risoluzione rilevatore a luce UV, fissato alla lunghezza d'onda di 280 mm. 5.3. Colonna per analisi: Acciaio inossidabile 250 mm x 4,6 mm d.i. (o 125 mm x 4,6 mm d.i. ) riempita di fase stazionaria Nucleosil 5C18, o equivalente (cfr. 10.1). 5.4. Provette in vetro da 100 ml, con tappo a vite. 5.5. Granuli ebullioscopici in carborundum, dimensione 2-4 mm, o equivalenti. 6. Procedura 6.1. Preparazioni dei campioni 6.1.1. Preparazione dei campioni senza aggiunta dello standard interno Pesare circa 1,0 g di campione in una provetta da 100 ml con tappo a vite. Pipettare 1,0 ml di soluzione di acido solforico (4.14) e 50,0 ml di miscela etanolo/acqua (4.15) nelle provette. Aggiungere circa 1 g di granuli ebullioscopici (5.5), tappare la provetta e agitare vigorosamente fino ad ottenere una sospensione omogenea. Agitare per almeno un minuto. Porre la provetta per cinque minuti in bagno d'acqua calda (5.1) mantenuto a 60gradi C + 1grado C per facilitare l'estrazione dei conservanti nella fase etanolica. Raffreddare immediatamente la provetta sotto acqua fredda e riporre l'estratto in frigorifero per un'ora. Filtrare l'estratto su filtro in carta. Trasferire circa 2 ml di filtrato in una provetta da 5 ml. Conservare gli estratti in frigorifero ed eseguire la determinazione mediante HPLC entro 24 ore. 6.1.2. Preparazione del campione compresa aggiunta dello standard interno Pesare alla terza cifra decimale 1,0 g + o - 0,1 g di campione (a grammi) in una provetta in vetro da 100 ml, con tappo a vite. Pipettare 1,0 ml di soluzione di acido solforico c 40,0 ml di miscela etanolo/acqua nella provetta. Aggiungere circa 1 g di granuli ebullioscopici ed esattamente 10,00 ml di soluzione standard interno. Tappare la provetta e agitare vigorosamente fino ad ottenere una sospensione omogenea. Agitare per almeno un minuto. Porre la provetta per cinque minuti in bagno d'acqua mantenuta a 60gradi C + o - 1grado C per facilitare l'estrazione dei conservanti nella fase etanolica. Raffreddare immediatamente la provetta sotto acqua fredda e riporre l'estratto in frigorifero per un'ora. Filtrare l'estratto servendosi di un filtro in carta. Trasferire circa 2 ml del filtrato in una provetta da 5 ml (soluzione test). Riporre l'estratto in frigorifero ed eseguire le determinazioni mediante HPLC entro 24 ore. 6.2. Cromatografia liquida ad alta risoluzione Condizioni per la cromatografia - Fase mobile: miscela tetraidrofurano/acqua/metanolo/acetonitrile (4.17) - Flusso. 1,5 ml/minuto - Lunghezza d'onda del rivelatore 280 nm. 6.2.2. Taratura Iniettare 10 micorl di ciascuna delle soluzioni standard di conservanti (4.19). In base ai cromatogrammi ottenuti determinare i rapporti fra le altezze dei picchi delle soluzioni di conservanti in analisi e l'altezza del picco della soluzione standard di riferimento interno. Tracciare, per ciascun conservante, un grafico che metta in relazione il valore di questi rapporti con le concentrazioni delle soluzionl standard. 6.2.3. Determinazione Iniettare 10 microl della soluzione campione senza standard interno (6.1.1) nel cromatografo e registrare il cromatogramma. Inettare 10 microl di una delle soluzioni standard di conservanti (4.19) e registrare il cromatogramma. Paragonare i cromatogrammi ottenuti. Se, nel cromatogramma dell'estratto del campione (6.1.1), non e' presente alcun picco che abbia approssimativamente lo stesso tempo di ritenzione dell'isopropilparaben (standard interno raccomandato), continuare iniettando 10 microl di soluzione campione con standard interno (6.1.2). Registrare il cromatogramma e misurare le altezze dei picchi. Se si rileva un picco interferente nel cromatogramma della soluzione campione, avente all'incirca lo stesso tempo di ritenzione dell' isopropilparaben, si dovra' scegliere un altro standard interno. Se uno dei conservanti in esame e' assente nel cromatogramma del campione, tale conservante puo' essere impiegato come standard interno alternativo. Calcolare i rapporti delle altezze dei picchi dei conservanti in esame rispetto all'altezza di picco dello standard interno. Accertare che si ottenga una risposta lineare per le soluzioni standard impiegate nella procedura di taratura. Accertare che i cromatogrammi ottenuti per una soluzione standard e per la soluzione campione soddisfino le seguenti esigenze: - la separazione dei picchi della coppia meno ben separata deve esse pari ad almeno 0,90 (per la definizione di separazione dei picchi, cfr. figura 1). Separazione di picchi (p) p=f/g Figura 1: Separazione dei picchi ----> vedere figura a pag. 22 della G.U. <---- Se la separazione richiesta non e' ottenuta, sara' necessario impiegare una colonna piu' efficiente, oppure si dovra' mettere a punto la composizione della fase mobile fino ad ottenere i risultati desiderati. - Il fattore di asimmetria A , di tutti i picchi ottenuti deve s variare fra 0,9 e 1,5. (Per la definizione di "fattore di asimme- tria di picco", cfr. figura 2). Per registrare il cromatogramma ai fini della determinazione del fattore di asimmetria, si raccomanda una velocita' della carta pari ad almeno 2 cm/minuto. Fattore di asimmetria (A ) s A =b/a s Figura 2: Fattore di asimmetria di picco ----> vedere figura a pag. 23 della G.U. <---- - Dovra' essere ottenuta una linea di base stabile. 7. Calcolo Servirsi della curva di taratura (6.2.2) e dei rapporti fra le altezze dei picchi dei conservanti in esame rispetto all'altezza di picco dello standard interno per calcolare la concentrazione dei conservanti presenti nella soluzione campione. Calcolare i contenuti (wi) di: 2-fenossietanolo, 1-fenossipropan-2-olo, metile 4-idrossibenzoato, etile 4-idrossibenzoato, propile 4-idrossibenzoato, butile 4-idrossibenzoato e benzile 4-idrossibenzoato, come percentuale in peso (% m/m) in base alla seguente formula: b i % w (m/m) = i 200 x a dove: b = concentrazione (microg/ml) del conservante i nella soluzione i test, quale si desume mediante lettura dal grafico di taratura; a = massa (g) prelevata per il test. 8. Ripetibilita' (|) Cfr. osservazioni al punto 10.5. 9. Riproducibilita' (1) Cfr. osservazioni al punto 10.5. 10. Osservazioni 10.1. Fase stazionaria Il comportamento di ritenzione dei soluti nelle determinazioni mediante HPLC dipende in forte misura dal tipo, dalla marca e dagli impieghi precedenti della fase stazionaria. E' possibile stabilire se una colonna puo' essere impiegata per la separazione dei conservanti in esame, in base ai risultati ottenuti per le soluzioni standard (cfr. osservazioni al punto 6.2.3). Oltre al materiale proposto per il riempimento della colonna, puo' essere anche impiegato il materiale dei tipi seguenti: Hypersil ODS e Zorbax ODS. In alternativa, la composizione raccomandata della fase mobile puo' essere ottimizzata allo scopo di ottenere la separazione richiesta. 10.2. Lunghezza d'onda di rilevamento Una ruggedness test eseguito in rapporto al metodo sopra descritto ha consentito di stabilire che un leggero cambiamento della lunghezza d'onda di rilevamento puo' avere effetti significativi sui risultati della determinazione. Sara' quindi importante controllare con la massima attenzione questo parametro durante l'analisi. (i) ISO 5725. 10.3. Interferenze Nelle condizioni descritte in questo metodo ha luogo una eluizione anche di molti altri composti, come i conservanti e gli additivi presenti nei cosmetici. I tempi di ritenzione di un gran numero di conservanti citati nell'allegato VI della direttiva del Consiglio riguardante i prodotti cosmetici figurano in: N. de Kruijf. A. Schouten, MA.H. Rijk, LA.Pranoto-Soetardhi (1989). Determination of preservatives in cosmetic products II. High-performance liquid chromatographic identification (J. Chromatogr. 469, 317-398) 10.4. Puo' essere opportuno impiegare una precolonna per salvaguardare la colonna di analisi. 10.5. Il metodo e' stato sperimentato in una ricerca eseguita in collaborazione fra nove laboratori. Sono stati analizzati tre campioni. Nella seguente tabella figurano, per ciascuno dei tre esempi, le medie in % m/m (m), la ripetibilita' (r), la riproducibilita' (R), determinate per le sostanze prese in esame: Campione | 2-fenossi- 1-fenossi- metilparaben etilparaben | etanolo propan-2-olo | Crema alla m 4,124 0,250 0,0628 vitamine r 0,016 0,018 0,0035 R 0,176 0,030 0,0068 Crema m 1,196 0,266 0,076 evanescente r 0,040 0,003 0,002 R 0,147 0,022 0,004 Crema per massaggi m 0,806 r 0,067 R 0,112 Campione propilparaben butilparaben benzilparaben Crema alla m 0,031 0,0906 vitamine r 0,0028 0,0044 R 0,0111 0,0034 Crema m evanescente r R Crema per massaggi m 0,180 0,148 0,152 r 0,034 0,013 0,015 R 0,078 0,012 0,016