IL COMITATO ISTITUZIONALE Premesso che: il territorio del bacino del Po (interessante le Regioni Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Emilia Romagna) e' stato istituito come bacino di rilievo nazionale ai sensi e per gli effetti dell'art. 14 della legge 19 maggio 1989, n. 183; l'art. 17 della legge 19 maggio 1989, n. 183, come modificato dall'art. 12 della legge 4 dicembre 1993, n. 493, al comma 6-ter prevede che i piani di bacino idrografico possano essere redatti e approvati anche per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali che devono costituire fasi interrelate, rispetto ai contenuti del piano di bacino, di cui al richiamato art. 17, comma 3 nelle lettera da a) a s), garantendo la considerazione sistemica del territorio e disponendo le opportune misure inibitorie e cautelative in relazione agli aspetti non ancora compiutamente disciplinati; con deliberazione n. 19 del 9 novembre 1995 del Comitato Istituzionale di questa Autorita' e' stato delineato un programma di redazione del piano di bacino del Po per stralci relativi a settori funzionali, ai sensi dell'art. 17, comma 6-ter della legge 19 maggio 1989, n. 183 e che detta delibera ha, tra l'altro, individuato l'esigenza di adottare nel breve periodo, in relazione allo stato di avanzamento delle analisi propedeutiche alla redazione del piano di bacino e alle priorita' connesse con le necessita' di difesa del suolo, determinatesi anche in conseguenza ai gravi eventi alluvionali degli anni 1993, 1994 e 1995, il presente Piano stralcio di bacino relativo alle fasce fluviali; la legge 5 gennaio 1994, n. 37: "Norme per la tutela ambientale delle aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle altre acque pubbliche" specifica che compete ai piani di bacino indicare le direttive alle quali devono uniformarsi le Commissioni Provinciali per l'incremento delle coltivazioni arboree sulle pertinenze demaniali dei corsi d'acqua pubbliche per determinare modalita' di uso e forme di destinazione delle pertinenze idrauliche demaniali compatibili con la tutela naturale e ambientale dei beni considerati; ai sensi dell'art. 4, comma 5 della legge 21 gennaio 1995, n. 22; "Interventi urgenti a favore delle zone colpite dalle eccezionali avversita' atmosferiche e dagli eventi alluvionali nella prima decade del mese di novembre 1994" il Comitato Istituzionale ha approvato in data 10 maggio 1995 il "Piano Stralcio per la realizzazione degli interventi necessari al ripristino dell'assetto idraulico, alla eliminazione delle situazioni di dissesto idrogeologico e alla prevenzione dei rischi idrogeologici nonche' per il ripristino delle aree di esondazione" - chiamato brevemente PS 45 - in cui, con riferimento all'intera asta principale del Po e nel sottobacino idrografico del Tanaro, alle aste del Tanaro, del Belbo e del Bormida, vengono individuate le linee generali di intervento per l'assetto idraulico e per la difesa dalle piene e i relativi progetti di attuazione ad un primo livello di definizione; con la deliberazione n. 10 del 10 maggio 1995 del Comitato Istituzionale sono state adottate, ai sensi dell'art. 17, comma 6-bis della legge 19 maggio 1989, n. 183, misure temporanee di salvaguardia sulle aree inondate nel corso della piena straordinaria del novembre 1994 lungo l'asta del fiume Po, tra Torino e il confine con la Regione Emilia-Romagna, e lungo le aste dei fiumi Tanaro, Belbo e Bormida; con la deliberazione del Comitato Istituzionale n. 20 del 9 novembre 1995: "Direttive in materia di attivita estrattiva nelle aree fluviali del bacino del Po" sono stati approvati indirizzi di regolamentazione delle attivita' estrattive nelle aree fluviali del bacino del Po e con la "Direttiva in materia di attivita' estrattive nelle aree fluviali dei bacino del Po", che costituisce l'allegato IV delle Norme di Attuazione del presente Piano stralcio, sono state aggiornate le direttive tecniche concernenti i criteri, gli indirizzi e le prescrizioni di progettazione degli interventi di manutenzione e di formulazione dei programmi triennali, definendo in particolare le specifiche di progettazione degli interventi di manutenzione che comportino asportazione di materiali inerti dall'alveo e i criteri di inserimento degli stessi nei programmi triennali; Preso atto che: con deliberazione n. 1 del 5 febbraio 1996 il Comitato Istituzionale ha adottato, ai sensi dell'art. 18, comma 1 della legge 19 maggio 1989, n. 183, il "Progetto di Piano Stralcio delIe Fasce Fluviali" costituito dai seguenti elaborati: a) n. 135 tavole grafiche alla scala 1:25.000 e n. 17 Tavole grafiche in scala 1:10.000 di delimitazione delle Fasce Fluviali; b) Norme di Attuazione del Piano e relativi allegati; c) Relazione tecnica. dell'adozione del progetto di piano e' stata data notizia nella Gazzetta Ufficiale n. 63 del 15 marzo 1996 e nei Bollettini Ufficiali delle regioni interessate con la precisazione dei tempi, luoghi, modalita', ove chiunque poteva prendere visione degli elaborati e consultare la documentazione e che il progetto di piano e la relativa documentazione sono stati depositati presso le sedi delle regioni e delle province interessate rimanendo disponibili per la consultazione per quarantacinque giorni dalla pubblicazione dell'avvenuta adozione nella Gazzetta Ufficiale; il progetto di piano e' stato trasmesso, ai sensi dell'art. 18, comma 3 della legge 19 maggio 1989, n. 183, in data 29 febbraio 1996 e ritrasmesso il 12 aprile 1996 al disciolto Comitato Nazionale per la Difesa del Suolo che ha trasmesso le proprie osservazioni in data 14 luglio 1997; il Comitato Nazionale per la Difesa del Suolo ha valutato, nelle proprie osservazioni, il progetto di Piano conforme agli obbiettivi e alle finalita' della legge 19 maggio 1989, n. 183 nonche' ai criteri e agli indirizzi contenuti nel decreto del Presidente della Repubblica 18 luglio 1995. "Approvazione atto di coordinamento concernente i criteri per la redazione del Piano di Bacino" e ha richiesto che in sede di adozione definitiva l'Autorita' di bacino valutasse la compatibilita' tra il metodo utilizzato per la delimitazione delle fasce A, B e C e quello indicato dal decreto 14 febbraio 1997: "Direttive tecniche per l'individuazione e la perimetrazione da parte delle Regioni delle aree a rischio idrogeologico"; questa Autorita' di bacino ha valutato, attraverso la predisposizione di uno specifico documento di studio denominato "Compatibilita' tra il metodo di delimitazione delle fasce fluviali del progetto di Piano e quello indicato dal Decreto 14 febbraio 1997 del Ministero Lavori Pubblici", la compatibilita', relativamente alla delimitazione delle fasce fluviali, tra i metodi richiamati al precedente capoverso in quanto sostanzialmente equivalenti; le Regioni hanno provveduto a pubblicare sui propri Bollettini Ufficiali i termini relativi all'adozione del suddetto Progetto di Piano Stralcio e alle modalita' di presentazione delle osservazioni; le Regioni si sono espresse sulle osservazioni e hanno formulato il parere sul Progetto di Piano Stralcio con i provvedimenti di seguito elencati: Regione Piemonte: deliberazione del Consiglio Regionale n. 384/C.R. 8948 del 18 giugno 1997: "Esame e controdeduzioni alle osservazioni pervenute al Progetto di Piano Stralcio Fasce Fluviali" e deliberazione del ConsigIio regionale 385/C.R. 8949 del 18 giugno 1996: "Progetto di Piano Stralcio Fasce Fluviali: espressione del parere regionale ai sensi dell'art. 18, comma 9, legge 18 maggio 1989, n. 183"; Regione Lombardia: deliberazione della Giunta Regionale n. 25557 del 28 febbraio 1997: "Esame delle osservazioni pervenute al progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali e formulazione del parere sul progetto di piano stesso, formulato ai sensi dell'art. 18, comma 9, della legge n. 183/89; Regione Emilia-Romagna: deliberazione del Consiglio Regionale. n. 631 del 4 giugno 1997: "Parere in merito al Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali del bacino del Po e di valutazione sulle osservazioni relative, resi ai sensi dell'art. 18 della legge 183/89"; Regione Valle d'Aosta: deliberazione della Giunte Regionale n. 653 del 3 marzo 1997: "Formulazione del parere relativo alle osservazioni avanzate sul Progetto di Piano Stralcio Fasce Fluviali ai sensi della legge n. 183/89"; Regione Veneto: deliberazione del Consiglio Regionale n. 27 del 30 aprile 1997: "Autorita' di bacino del fiume Po: Piano Stralcio Fasce Fluviali. Parere di competenza regionale"; Provinca Autonoma di Trento: deliberazione della Provincia Autonoma di Trento n. 7697 del 18 luglio 1997: "Parere in merito al progetto di Piano stralcio delle fasce fluviali del bacino del Po". Considerato: che a seguito dei pareri espressi dalle Regioni e' stata predisposta, la versione definitiva del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali contenente le modifiche normative e cartografiche enunciate nella relazione allegata alla presente deliberazione, per farne parte integrante (allegato 1), denominata: "Quadro dei pareri espressi dalle regioni e predisposizione degli elaborati finali ai sensi dell'art. 18, commi 9 e 10, della legge n. 183/89"; che dalla data di approvazione del presente Piano Stralcio e fino all'attuazione dei provvedimenti nel settore urbanistico di cui all'art. 17, comma 6 della legge 19 maggio 1989, n. 183, si ritiene di dichiarare, ai sensi del medesimo art. 17, comma 5, di carattere immediatamente vincolante le prescrizioni contenute nelle seguenti norme: art. 6, comma 2 lettere a) e b); art. 7, comma 2, art. 15; art. 16, commi 1, 2, 3, 4, 5, 6; la necessita' di garantire adeguata salvaguardia alle aree interessate dal presente Piano Stralcio anche a modifica della precedente deliberazione del Comitato Istituzionale n. 10 del 10 maggio 1995 con l'applicazione delle misure temporanee di salvaguardia di cui all'art. 17, comma 6 bis della legge 19 maggio 1989, n. 183, relativamente alle prescrizioni di cui alle seguenti norme: art. 6, comma 2 lettere a) e b); art. 7, comma 2; art. 15; art. 16, commi 1, 2, 3, 4, 5, 6; Da quanto premesso e considerato, il Comitato Istituzionale dell'Autorita' di bacino del fiume Po; Delibera: Art. 1. E' adottato, ai sensi dell'art. 18, comma 10 della legge 19 maggio 1989, n. 183, il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali allegato alla presente deliberazione e costituito dai seguenti elaborati: a) n. 135 Tavole Grafiche in scala 1:25.000 e n. 17 Tavole Grafiche in scala 1:10.000 di delimitazione delle Fasce Fluviali; b) Relazione tecnica; c) Norme di attuazione del Piano, e relativi allegati: * allegato 1: "Corsi d'acqua oggetto di delimitazione delle fasce fluviali"; * allegato 2: "Comuni interessati dalla fasce A e B"; * allegato 3: "Metodo di delimitazione delle fasce fluviali"; * allegato 4: "Direttiva in materia di attivita' estrattive nelle aree fluviali del bacino del fiume Po".