AUTORITA' DEL BACINO DEL FIUME PO PARMA Adozione del Piano stralcio delle fasce fluviali (ai sensi del comma 18, comma 10, legge n. 183/89) Allegato n. 1 alla deliberazione n. 26/97 Quadro dei pareri espressi dalle regioni e predisposizione degli elaborati finali (art. 18, comma 9 e comma 10 legge 183/89). 1. Il quadro dei pareri espressi dalle Regioni al Progetto del Piano stralcio delle fasce fluviali. (Espresso ai sensi del comma 9 dell'art.18 della Legge 183/89). 1.1 Gli atti istituzionali Sulla Gazzetta Ufficiale n.16, del 15 marzo 1996, veniva data notizia dell'avvenuta adozione, in data 5 febbraio 1997, con deliberazione n.1/1996 del Comitato Istituzionale dell'Autorita' di Bacino del Po, del Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali e, conseguentemente venivano aperti i tempi previsti dalla L.183/89 per la consultazione dei documenti e la presentazione delle osservazioni. Come e' noto la legge 183/89 prevede che il Comitato Istituzionale, tenuto conto delle osservazioni presentate e dei pareri espressi dalle Regioni, adotti il Piano di Bacino e lo invii al Presidente del Consiglio dei Ministri per l'approvazione con proprio decreto. Le Regioni hanno provveduto a pubblicare sui propri Bollettini Ufficiali i termini relativi all'adozione e alle modalita' di presentazione delle osservazioni. Nel corso del mese di giugno 1997 tutte le regioni interessate hanno concluso questa attivita' procedendo all'approvazione delle Deliberazioni di Parere sul Piano Stralcio con gli atti qui di seguito elencati: - Regione Piemonte: Deliberazione del Consiglio Regionale 384/C.R.8948 del 18 giugno 1996:" Esame e controdeduzioni alle osservazioni presentate al Progetto di Piano Stralcio Fasce Fluviali" e Deliberazione del Consiglio Regionale 385/C.R.8949 del 18 giugno 1996: "Progetto di Piano Stralcio Fasce Fluviali: espressione del parere Regionale ai sensi dell'art.18, comma 9, Legge 18 maggio 1989, n.183". - Regione Lombardia: Deliberazione della Giunta Regionale NR.25557 del 28 febbraio 1997: "Esame delle osservazioni pervenute al progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali e formulazione del parere sul progetto di piano stesso, formulato ai sensi dell'art.18, comma 9, della legge 183/89". - Regione Emilia-Romagna: Deliberazione del Consiglio Regionale n. 631 del 4 giugno 1997: "Parere in merito al Progetto di piano Stralcio delle Fasce Fluviali del bacino del fiume Po e di valutazione sulle osservazioni relative, resi ai sensi dell'art.18 della legge 18 maggio 1989, n.183". - Regione Valle d'Aosta: Deliberazione della Giunta Regionale n.653 del 3 marzo 1997: " Formulazione del parere relativo alle osservazioni avanzate sul Progetto di Piano Stralcio fasce fluviali ai sensi della legge N. 183/89". - Regione Veneto: Deliberazione del Consiglio Regionale n. 27 del 30 Aprile 1997: "Autorita' di Bacino del fiume Po: Piano stralcio delle fasce fluviali. Parere di competenza regionale". 1.2 I principali contenuti dei pareri regionali. Regione Piemonte: Il P.S.F.F. interessa 6 province e 310 comuni. Il 13 giugno 1996 risultavano pervenute, presso la Regione Piemonte, n. 92 osservazioni; nonostante la scadenza formale dei termini di Legge il deposito dei materiali per la consultazione e' proseguito e sono state esaminate tutte le osservazioni, anche quelle fuori termine. Il periodo di consultazione e di presentazione delle osservazioni si e' svolto dal 16 marzo 1996 fino alla fine del dicembre 1996, data in cui si e' conclusa la predisposizione delle controdeduzioni e del parere sul Piano da parte del Gruppo tecnico incaricato. Tutte le osservazioni pervenute, in totale 226, sono state esaminate e controdedotte dal Gruppo di lavoro regionale. Sul totale dei 310 comuni interessati dalle fasce A e B (53 Provincia di Alessandria, 19 Provincia di Asti, 70 Provincia di Cuneo, 7 Provincia di Novara, 115 Provincia di Torino, 46 Provincia di Vercelli) hanno presentato osservazioni 128 amministrazioni comunali (21 Provincia di Alessandria, 9 Provincia di Asti, 31 Provincia di Cuneo, 7 Provincia di Novara, 54 Provincia di Torino, 6 Provincia di Vercelli); hanno inoltre presentato osservazioni le Amministrazioni provinciali di Torino, Novara, Cuneo e Vercelli, gli Enti di Gestione del Sistema delle Aree Protette della Fascia Fluviale del Po, tratti Torinese e Vercellese/Alessandrino , nonche' 3 Settori Regionali (Cave, Agricoltura e Geologico). Per consentire un'ampia diffusione dei contenuti del Piano si sono svolti incontri tecnici, alla presenza dell'Autorita' di Bacino del Po e della Regione presso le sedi delle Province e presso le Amministrazioni Comunali maggiormente interessate. Nel corso dello svolgimento della sua attivita' il gruppo di lavoro regionale si e' incontrato, per approfondire i problemi posti dalle osservazioni, con tutti i soggetti che ne hanno fatto richiesta ed ha tenuto numerosi incontri con le Associazioni di categoria e gli Enti Locali. Il parere regionale si articola in due distinte deliberazioni: la prima in cui vengono sintetizzate ed esaminate tutte le osservazioni presentate, la seconda con il parere sul P.S.F.F. Il parere regionale si articola in: - richieste di chiarimenti e precisazioni del testo normativo; - richieste di modifica delle delimitazione delle fasce (contenente anche la richiesta di approfondimento d'analisi per alcuni " nodi critici"); - considerazioni relative alle azioni necessarie per attuare il piano stesso. Le richieste di modifica al testo normativo esprimono: - la necessita' di chiarire le terminologie relative alle normative per gli interventi agricoli ("trasformabilita' dello stato dei luoghi", "definizione del ciglio di sponda", ecc.), di meglio precisare l'insieme delle limitazioni alle coltivazioni arboree, di meglio articolare il rapporto tra la regione e l'Autorita' di Bacino in merito alla politica agricola; - la necessita' di prevedere uno snellimento delle procedure di formazione ed approvazione del Piano di bacino soprattutto in relazione la possibilita' da parte della Regione, dei Comuni e delle Provincie di modificare il limite delle fasce alla luce degli studi di approfondimento in corso di predisposizione; - il problema della difficolta' applicativa delle norme relative alle limitazioni delle attivita' agricole, in assenza di regime sanzionatorio, in particolar modo per le prescrizioni non dichiarate "immediatamente vincolanti" e non recepibili dagli strumenti urbanistici comunali, se non precisamente esplicitato dal P.S.F.F. (ad esempio l'art. 6, comma 2, lett.c). Si rileva, pertanto, l'impossibilita' di garantire l'ottemperanza ai divieti richiamati non potendo il P.S.F.F. prevedere sanzioni amministrative autonome non supportate da una previsione legislativa; - la necessita' di prevedere adeguate risorse finanziarie per il settore agricolo e forestale, al fine di incentivare gli interventi di manutenzione e di rinaturalizzazione nei terreni privati, nonche' misure di sostegno economico per compensare gli eventuali mancati redditi; - la necessita' di riscrittura dell'art.14, relativo agli interventi nell'agricoltura e per la gestione forestale, al fine di meglio specificare il ruolo del Piano di Bacino in rapporto alle politiche agricole comunitarie; - la proposta di riscrittura complessiva dell'art.16 (relativo agli interventi urbanistici e agli indirizzi per la pianificazione urbanistica) in relazione alla difficolta' di identificazione del perimetro dei centri edificati in considerazione della legislazione urbanistica piemontese e della situazione di fatto esistente; - la richiesta di modifica dell'art.16 in ordine alla situazione delle attivita' economiche eventualmente insediate nella fascia B; si richiede di consentire gli adeguamenti igienico-funzionali o tecnologici necessari per il rispetto della legislazione in vigore, nonche' modesti ampliamenti connessi all'adeguamento delle attivita' in atto; - in relazione alla possibilita' di realizzare nuovi volumi, entro e fuori terra, anche con eventuale dismissione delle superfici potenzialmente allagabili da destinare ad usi non abitativi in zone esondabili( fascia B) si ritiene necessario prevedere l'incentivazione di forme assicurative a copertura di eventuali danni prodotti da eventi alluvionali; - ritenendo motivate molte osservazioni che pongono il problema delle difficolta' di rilocalizzazione degli insediamenti, sia residenziali che produttivi, attualmente insistenti in aree a rischio, si richiede l'inserimento di uno specifico articolo atto a consentire e a sostenere, sia finanziariamente, sia normativamente, il processo di trasferimento; al fine di incentivare tale processo di rilocalizzazione e' necessario che l'autorita' di bacino promuova presso i Ministeri competenti l'adozione di procedure agevolate e di iniziative finanziarie coordinate; - occorre integrare le norme di Piano con i contenuti principali della direttiva n.20 relativa alla regolamentazione dell'attivita' estrattiva nelle aree fluviali che verrebbe a decadere con l'approvazione del presente Piano, - al fine di uniformare gli strumenti di pianificazione e' necessario integrare la normativa specificando che, per quanto riguarda l'attivita' estrattiva, anche i Piani di settore gia' esistenti al momento dell'approvazione del PSFF devono essere adeguati alle norme del piano stesso; - in relazione deve essere specificata la definizione dell' alveo attivo" in rapporto alle delimitazioni della fascia A ed alla definizione di " alveo inciso". Per quanto attiene al gruppo delle osservazioni di carattere tecnico-idraulico, la Regione Piemonte presenta una serie di proposte di modifica cartografica della delimitazione della fascia e un elenco di siti in cui, data la complessita' dei problemi posti, si ritiene necessario un approfondimento progettuale da parte dell'Autorita' di Bacino, prima di pervenire alla definitiva approvazione del Piano (fasce da verificare in base a progetti di difesa idraulica in itinere o approvati e approfondimenti progettuali su problemi puntuali) . La Regione Piemonte, consapevole del rilevante processo di trasformazione territoriale conseguente all'attuazione del Piano Stralcio, richiede che, in sede di programmazione degli interventi da compiersi e di stanziamento delle risorse economiche, si tenga conto della necessita' della realizzazione e adeguamento delle opere previste dal Piano per garantirne la completa attuazione in tempi certi; in particolare devono essere individuate opportune misure difensive atte a proteggere tutti i centri edificati ricadenti all'interno delle fasce A e B. Tali interventi sono ritenuti prioritari. Devono, inoltre, essere previste in attuazione del P.S.F.F., adeguate risorse finanziarie atte a garantire la pluralita' degli interventi necessari in ordine alla manutenzione e alla rinaturalizzazione. Regione Valle d'Aosta: Il P.S.F.F. interessa 29 comuni. Dell'avvenuta adozione del P.S.F.F. e' stata data notizia sul B.U.R. n.14 del 19 marzo 1996; entro il 14 giugno 1996, termine di presentazione delle osservazioni, erano pervenute n. 4 osservazioni da parte di amministrazioni comunali tutte relative alla richiesta di modifica del limite della fascia B ( comuni di Quart, Verres, Issogne, Donnas) per contrasti con le previsioni urbanistiche. la deliberazione regionale formula un parere positivo sul P.S.F.F., esprime parere contrario alla proposta di modifica per quanto attiene le richieste del comune di Quart e di Verres e parere favorevole alla richiesta di modifica per quanto attiene il comune di Issogne e di Donnas. Regione Liguria: nessun comune interessato La Regione si e' espressa attraverso una comunicazione del Presidente della Giunta Regionale, in data 27 settembre 1996, in cui si esprimono significativi elementi di condivisione dei contenuti del P.S.F.F. auspicando una applicazione anche sulle porzioni di bacino non ancora interessate al provvedimento. La stessa comunicazione descrive le azioni gia' avviate dalla Regione Liguria per ridurre il quadro delle criticita' presenti sull'area ("controllo" del rischio attraverso il monitoraggio dei fenomeni idro-meteorologici, realizzazione di interventi strutturali, manutenzione dei versanti e dei corsi d'acqua, controllo dei piani urbanistici e diversa gestione del demanio fluviale) e richiede, quale utile segnale verso l'esterno, che vengano previsti meccanismi che non consentano il risarcimento dei danni per gli interventi realizzati in assenza delle autorizzazioni necessarie. Regione Lombardia: Il P.S.F.F. interessa 5 province e 116 comuni Alla Regione sono pervenute n.42 osservazioni che sono state puntualmente esaminate dal gruppo di lavoro regionale; l'esame delle osservazione costituisce allegato della deliberazione di parere sul piano. Il parere regionale contiene 17 richieste di modifica al testo delle Norme ed una serie di considerazioni di carattere generale relative a: - individuazione di incentivi, anche di tipo fiscale, per la rilocalizzazione di strutture produttive attualmente insistenti nella fascia di alveo attivo; - la necessita' che il Piano indichi le fonti informative ed i dati utilizzati per il tracciamento delle fasce, siano essi dati idrometrici che geometrici-topografici nonche' indichi gli alvei per i quali la metodologia non puo' essere applicata nella sua globalita', cio' al fine di una migliore comprensione dei criteri di tracciamento delle fasce; - la necessita' che il Piano indichi, in presenza di fasce B di progetto il limite della fascia B attuale per consentire al Comune di applicare le norme per la fascia C all'esterno dell'area delimitata dalla fascia B attuale; - riverificare la fascia B di progetto in corrispondenza degli abitati di Portalbera, San Cipriano, Cornale e Arena Po per tenere conto delle previsioni di intervento formulate nei programmi del competente Magistrato per il Po. Per quanto riguarda le richieste di modifica al testo normativo alcune sono di contenuto identico a quelle proposte dalla Regione Piemonte, altre sono di contenuto opposto; le modifiche riguardano principalmente: - la proposta di definire tempi certi e ragionevolmente brevi per l'individuazione delle aree a rischio di asportazione (art. 6, comma 5); - la proposta di eliminare il comma 5 dell'art 7; - la proposta di sostituire, al comma 1 dell'art 13, l'espressione: "la dismissione delle concessioni in atto non compatibili con le finalita' del Piano" con le parole: "il mancato rinnovo o la revoca delle concessioni in atto non compatibili con le finalita' del piano, previo indennizzo del mancato realizzo della produzione ai cui fini era stato concesso l'utilizzo della pertinenza"; - la riformulazione del comma 3, art 14 al fine di evitare forme di invasivita' nell'ambito dei poteri regionali attuativi dei regolamenti 2078/92 e 2080/92 della UE, i quali, espressamente demandano funzioni specifiche alle regioni e non ad altri enti. - la proposta di modifica dell'art 16 inserendo una parte che prevede espressamente che la disciplina contenuta ai commi 1,2 e 3b dello stesso art 16, non e' applicabile ad interventi gia' approvati con provvedimento definitivo dei procedimenti autorizzativi per i quali siano gia' stati iniziati i lavori antecedentemente all'entrata invigore del PSFF. Trentino Alto Adige: Il P.S.F.F. non interessa alcun comune Regione Veneto: Il P.S.F.F. interessa la provincia di Rovigo e 17 comuni L'ambito di applicazione nella Regione del Veneto e' limitato alla sola asta del fiume Po dal confine della regione in Comune di Melara fino all'incile del delta. Il parere regionale solleva le seguenti questioni: - viene rilevato che e' attualmente in corso di redazione il Progetto Speciale del Delta del Po a cura dell'Autorita' di Bacino e quindi ogni determinazione in merito alla individuazione delle fasce fluviali e relative norme di attuazione dovranno essere adottate in tale ambito territoriale all'interno del citato Progetto Speciale tenuto presente le peculiarita' di tale area e della programmazione regionale che ha recentemente approvato il Piano di area del Delta del Po; - si auspica la delimitazione della Fascia C, non individuata nell'ambito del piano, al fine di segnalare le condizioni di rischio in rapporto alla funzione della protezione civile soprattutto nella fase di gestione dell'emergenza; - si ritiene opportuno che l'Autorita' di Bacino si attivi al fine di promuovere le azioni presso le sedi competenti allo scopo di adottare adeguati strumenti legislativi che favoriscano il trasferimento di insediamenti ed attivita' produttive ubicate all'interno della Fascia A; - si ritiene altresi' opportuno che l'Autorita' di Bacino promuova analoghe azioni al fine di disincentivare le attivita' realizzate in difformita' delle norme di attuazione all'interno delle Fasce A e B quali ad esempio l'esclusione da risarcimenti per danni subiti in occasione di fenomeni alluvionali; - per quanto riguarda le osservazioni al testo normativo si ritiene che all'art 6, comma 3, punto c) laddove nella Fascia A vengono consentiti prelievi manuali di ciottoli, senza taglio di vegetazione, per quantitativi non superiori a 150 m3 annui e' di indubbia interpretazione quanto a modalita' applicative, necessitando quindi di un maggior dettaglio. Alla Regione del Veneto risulta pervenuta un'unica osservazione da parte della Federazione Regionale degli Agricoltori del Veneto con nota del 13.06.1996. La parte di osservazione ritenuta condivisibile dalla Regione stessa concerne il testo normativo e in particolare l'art 6, comma 2, punto c) e dei commi 5 e 6 del medesimo articolo. Essa e' del tutto simile alle medesime richieste sollevate dalla Regione Lombardia e dalla Regione Piemonte. Regione Toscana: Il P.S.F.F. non interessa alcun comune Regione Emilia-Romagna: Il P.S.F.F. interessa 6 province e 60 comuni Il P.S.F.F. e' stato pubblicato sul B.U.R. del 27 marzo 1996 n.32; entro il termine previsto del 13 giugno 1996 erano state presentate n.19 osservazioni e successivamente altre 10; entro il 13 giugno e' stata inoltre presentata osservazione da parte dell'Assessorato al Territorio della Regione Emilia-Romagna. Delle 29 osservazioni presentate 2 sono di Comuni (Boretto e Brescello), una e' della Provincia di Reggio Emilia; le rimanenti sono di privati. La deliberazione regionale, richiamate le esperienze di pianificazione aventi specifico riguardo agli ambiti fluviali (le fasce di tutela fluviale dei P.R.G.C., i Piani Stralcio Comprensoriali di Tutela Fluviale, i Piani territoriali di Coordinamento Provinciale) esprime: - condivisione dell'obiettivo di fondo del P.S.F.F. segnalando, tuttavia, che la traduzione di tale obiettivo nel disposto normativo presenta alcune lacune,formulazioni contradditorie e rimandi che vengono puntualmente elencati; - richiede che in fase di approvazione vengano introdotte modiche in ordine a: - risolvere le situazioni di incertezza interpretativa con particolare riguardo al contrasto, in fascia A, tra le politiche di tutela e mitigazione dei rischi e quelle di utilizzo produttivo, urbanistico-infrastrutturale dei suoli; - prevedere una procedura che consenta ai soggetti istituzionali competenti, segnatamente Regioni e Province, di approfondire e specificare, con i propri strumenti di pianificazione, il PSFF nonche' di apportare rettifiche alla delimitazione delle fasce fluviali in caso di difformita' con situazioni reali rilevabili sul territorio; - prevedere le modalita' per successivi affinamenti dei metodi di definizione dei fenomeni idraulici ai fini di accrescere la sicurezza dalle esondazioni e per meglio supportare la pianificazione dei territori interessati; - stabilire, in conformita' alla L.37/94, che le concessioni vigenti per l'utilizzazione produttiva dei terreni demaniali, alla loro scadenza non vengano rinnovate affinche' tali terreni tornino nella disponibilita' del demanio pubblico per la realizzazione di interventi di recupero, di valorizzazione e di tutela ambientale; - - considerare tra le attivita' legate alla fruizione del patrimonio idrico, la navigazione del fiume Po con le relative infrastrutture, attuali, in corso di realizzazione e di prossimo avvio necessarie per il demonio fluviale. 2. Predisposizione degli elaborati definitivi del Piano stralcio delle fasce fluviali (ai sensi del comma 10, art. 18, legge n. 183/89). La legge 183/89 prevede, al comma 10 dell'art. 18, che il Comitato Istituzionale, tenuto conto delle osservazioni e dei pareri espressi dalle Regioni e dagli altri soggetti aventi titolo, adotti la versione definitiva del Piano Stralcio Fasce Fluviali. A tal fine, sono stati esaminati tutti i pareri, le osservazioni e le proposte presentati per pervenire ad una messa a punto del Piano, con riferimento sia degli elaborati cartografici, in scala 1:25.000 e 1:10.000 di delimitazione delle fasce fluviali, sia ad un affinamento del testo normativo. Le richieste di modifica del testo normativo sono state valutate nell'ambito del gruppo di lavoro istituito dalla Segreteria Tecnica dell'Autorita' di Bacino e composto dai rappresentanti tecnici delle Regioni, dei Ministero dell'Ambiente, del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali; sono stati esaminati in modo approfondito e dettagliato gli articoli della norma alla luce delle considerazioni avanzate dalle deliberazioni regionali e valutandone la compatibilita' rispetto agli ordinamenti regionali e nazionali e rispetto all'efficacia operativa. Le modifiche conseguenti hanno portato a un migliore strutturazione del testo normativo, anche attraverso chiarimenti e precisazioni lessicali, e si sono incentrate in particolare sui seguenti oggetti: - consentire una piu' efficace e tempestiva fase di attuazione specialmente per la compatibilita' delle attivita' agricole e, in generale, delle attivita' insediate sulle fasce; - chiarire, e meglio specificare, il rapporto tra il Piano Stralcio e gli altri strumenti di pianificazione settoriale e territoriale di competenza di altri soggetti per i diversi settori e interventi normati; - precisare il raccordo e la coerenza delle Norme con il quadro legislativo esistente specialmente per quanto attiene le normative di diretta attinenza del Piano di bacino; - precisarne l'applicabilita' nel settore urbanistico. In merito alla modifica della cartografia in scala 1:25.000 e 1:10.000 di delimitazione delle fasce fluviali si sono assunti i seguenti criteri: - accoglimento delle richieste di modifica presentate dalle Regioni quando adeguatamente documentate e motivate; - modifiche conseguenti alle segnalazioni pervenute dai competenti Uffici del Magistrato del Po, relative alla presenza di sistemi arginali esistenti ma non presenti sulle basi cartografiche utilizzate per la delimitazione delle fasce fluviali o alla segnalazione di errori materiali dovuti alla carenza del supporto cartografico di base; - modifiche conseguenti al rilevamento di errori cartografici materiali non segnalati dalle Regioni o da altri Enti, (imprecisioni nell'apposizione dei segni grafici su elementi geomorfologici o fisici di esplicito riferimento per la delimitazione delle fasce, approssimazione grafica nei casi di coincidenza tra le fasce); Inoltre, anche a seguito delle richieste regionali in tal senso, sono stati esaminati tutti i progetti esecutivi delle opere di difesa e dei sistemi arginali progettate dai competenti uffici del Magistrato per il Po quando gia' approvati dalla Conferenza dei servizi istituita dalla Regione Piemonte e dai Comitati tecnici dell'Autorita' di Bacino e del Magistrato per il Po; questa attivita' ha comportato il ridisegno di alcuni tratti di delimitazione delle fasce gia' approvate. In merito alla esigenza segnalata da alcune Regioni di indicare graficamente, per i territori delimitati con segno grafico come "limite di progetto tra la Fascia B e la fascia C", anche la fascia B attuale al fine di consentire all'ente locale l'individuazione delle aree su cui applicare in tutto o in parte gli articoli di norma relativi alla fascia B in via transitoria fino alla avvenuta realizzazione delle opere programmate", si fa notare che: - il metodo di delimitazione delle fasce fluviali approvato dal Comitato Istituzionale con deliberazione n. 19/1995 e conseguentemente utilizzato nell'ambito del Piano stralcio prevede l'articolazione degli alvei fluviali nelle tre fasce: fascia A di deflusso della piena, .Fascia B di esondazione e Fascia .C di inondazione per piena catastrofica. La richiesta della regione Lombardia comporterebbe di fatto la rivisitazione del metodo approvato, che non risulta possibile nel contesto del piano; - e' inoltre necessario sottolineare che la scala cartografica utilizzata nel piano per la delimitazione delle fasce (1:25.000) risulta troppo piccola per consentire l'aggiunta leggibile di un ulteriore graficismo; - peraltro l'osservazione della regione Lombardia e' condivisibile in quanto rileva un aspetto rilevante nelle fasi di attuazione del piano. Si ritiene comunque che tale problematica abbia giusta collocazione nelle fasi di adeguamento dei piani regolatori, sede in cui le singole amministrazioni potranno fare verifiche locali, basandosi anche su eventuali indirizzi che la Regione stessa e' stimolata a elaborare. In merito alle osservazioni della Regione Piemonte (Delibera G.R. del 17/2/97 n. 79052) si precisa quanto segue: - Le proposte di modifica contenute in Tabella 1, della delibera citata, sono state accolte nella totalita', con esclusione di un'unica parziale richiesta relativa all'osservazione n. 30 in quanto l'ipotesi sistematoria assunta per l'alveo, che comporta l'ampliamento della fascia A, non e' coerente con la morfologia attuale dello stesso. - In merito alle proposte di modifica delle Tabb. 2 e 3 sono state accolte tutte quelle per le quali lo stato della progettazione in corso relativa alle opere di difesa ha permesso di confermarne la fattibilita' tecnica; non sono state invece recepite le osservazioni per le quali, in relazione alla complessita' dei problemi posti e' necessario procedere ad approfondimenti specifici che sono stati rinviati allo stralcio di Piano per l'Assetto Idrogeologico. In tale sede saranno verificate anche le osservazioni non accoglibili ma meritevoli di approfondimento da parte dell'Autorita' di Bacino. - Relativamente alle problematiche di maggiore rilevanza segnalate al punto 5 della delibera si precisa quanto segue: 1. Nodo di Saluggia. La delimitazione della fascia B e' rimasta invariata, pur prevedendo negli obiettivi di Piano la difesa degli insediamenti industriali all'interno della fascia B. Le problematiche relative alla sicurezza del nodo devono infatti essere risolte attraverso un progetto di dettaglio che risolva in forma globale i diversi aspetti coinvolti: attraversamento della linea ferroviaria (ponte e rilevato di accesso), rete irrigua (Canali Farini e Cavour, roggia Camera, canale del Rotto), insediamenti produttivi, rete viaria, assetto morfologico dell'alveo e salvaguardia degli abitati. L'attuale delimitazione della fascia B puo' essere ridefinita solo alla luce della completa individuazione di tutti gli interventi necessari. 2. Nodo di Ivrea. La delimitazione della fascia e' coerente con il progetto di sistemazione complessiva del nodo in corso di redazione. Eventuali adeguamenti ulteriormente necessari potranno essere apportati nelle successive fasi di definizione del progetto stesso. 3. Nodo di Savigliano. La delimitazione delle fasce e' coerente con il progetto di sistemazione del nodo definito nel PS45. Eventuali adeguamenti locali saranno possibili sulla base dei progetti esecutivi delle opere. 4. Nodo della Valle di Susa. Il tracciato dell'autostrada e' stato tenuto in conto nella delimitazione delle fasce, pur in carenza della rappresentazione cartografica dello stesso, derivante dalle basi cartografiche regionali disponibili. 5. Nodo di Chivasso. La delimitazione delle fasce e' coerente con le ipotesi di assetto del tratto di asta di Po e della confluenza con l'Orco definite nel PS45. Eventuali adeguamenti ulteriormente necessari potranno essere apportati nelle successive fasi di definizione del progetto stesso. 6. Nodo di Torino. La delimitazione delle fasce e' stata adeguata a protezione delle zone urbanizzate e conformemente alle aree di pregio ambientale gia' considerate nel P.T.O. del Po 7. Nodo di confluenza Po-Sesia. La delimitazione delle fasce e' stata rivista alla luce di approfondimenti congiunti con il Magistrato per il Po per la definizione dell'assetto difensivo del tratto. Le tabelle delle pagine seguenti elencano le tavole modificate sulla base dei raggruppamenti sopra esposti. TABELLA 1 MODIFICHE CONSEGUENTI ALL' ACCOGLIMENTO DI OSSERVAZIONI REGIONALI Tavola Corso d'acqua Riferimento osservazione regionale e relativa motivazione 1 Sezione Dora Baltea Regione Valle d'Aosta - Comune di Donnas 32 Modifica del limite della Fascia B e sua TMR ridefinizione in limite di progetto in 250/650 sponda destra Dora Baltea all'altezza dell'abitato di Donnas in accoglimento della ridelimitazione proposta. 2 134 II Stura di Lanzo Regione Piemonte - osservazione n. 216 155 I Modifica del limite della Fascia B in sponda destra Stura di Lanzo all'altezza dell'abitato di Robassomero. La variazione comporta l'inclusione in Fascia B di un terrazzo morfologico strettamente connesso alla dinamica del corso d'acqua in cui e' localizzato l'insediamento Agip Petroli. La modifica e' in accoglimento dell'osservazione del Comune di Robassomero. 3 134 II Stura di Lanzo Regione Piemonte - osservazioni n. 137 e 163 Modifica del limite della Fascia B in sponda destra Stura di Lanzo nel tratto prospicente il Comune di Cafasse in acco- glimento della ridelimitazione proposta. 4 173- III Chisone Regione Piemonte - osservazione n. 178 Modifica del limite della Fascia B in limite di progetto in sponda sinistra Chisone a valle di Pinerolo in corrispon- denza di Cascina Barbarossa al fine della miglior protezione delle zone abitate. 5 192 - IV Maira Regione Piemonte - osservazione n. 108 Modifica del limite della Fascia B e sua ridefinizione in limite di progetto in sponda sinistra Maira in corrispondenza dell'abitato di Racconigi in accoglimento della ridelimitazione proposta. 6 160 -I Po Regione Lombardia, parere regionale Modifica del limite della Fascia B e sua ridefinizione in limite di progetto in sponda destra Po all'altezza di San Cipriano e Portalbera. Le variazioni sono finalizzate alla protezione dei due centri abitati. 7 159 - II Po Regione Lombardia - osservazione n. 14 Modifica del limite della Fascia B in ridefinizione in limite di progetto in sponda sinistra nel tratto prospicente Sannazzaro de Burgondi a seguito di approfondimenti di carattere geomorfologico e al fine della protezione del centro abitato. 8 159 - III Po Regione Lombardia - osservazione n. 20 Modifica del limite delle Fasce A e B in sponda sinistra Po in corrispondenza del- l'abitato di Pieve del Cairo in accogli- mento dell'osservazione del Comune e sulla base degli approfondimenti tecnici effet- tuati dal Magistrato per il Po in sede di progettazione preliminare dei lavori di chiusura del comprensorio idraulico di Pieve del Cairo previsti dal PS45. 9 158 -I Po, Sesia Regione Piemonte. Confluenza Sesia in Po Il nodo idraulico di confluenza del fiume Sesia in Po e' stato rivisto anche alla luce di segnalazioni pervenute dal Magi- strato per il Po. Per le modifiche relati- ve alla delimitazione delle fasce si veda la Tabella n. 2. 10 156 - III Po Regione Piemonte - osservazione n. 172 , nodo di Torino. Modifica del limite della Fascia B in sponda sinistra Po in prossimita' della confluenza Sangone in localita' Cascina Vallere, e sua ridefinizione in limite di progetto (osservazione 172.). Modifica del limite della Fascia B e sua ridefinizione in limite di progetto in sponda destra Stura di Lanzo, immediata- mente a monte della confluenza Po al fine della protezione delle aree urbanizzate (nodo di Torino). 11 174 -IV Po Regione Piemonte - osservazioni n. 172 e n. 157 Modifica del limite della Fascia B in sponda sinistra Po alla confluenza del torrente Chisola e sua ridefinizione in limite di progetto al fine del contenimen- to della piena di riferimento nella zona edificata. 12 177 -IV Tanaro Regione Piemonte - osservazione n. 2 Modifica del limite della Fascia B di progetto in sponda destra Bormida in adiacenza dell'autostrada, in prossimita' della confluenza in Tanaro in accoglimento della ridelimitazione proposta. 13 176 - II Tanaro Regione Piemonte - osservazione n. 2 Modifica del limite della Fascia B di progetto in sponda destra Tanaro presso il centro edificato di Casalbagliano al fine della protezione di tutto il centro edificato. Modifica del limite della Fascia B in sponda destra in corrispondenza dell'abi- tato di Villa del Foro conformemente alla morfologia dei luoghi. 14 175 - I Tanaro Regione Piemonte - osservazioni n. 43 e 175 -II n. 50 Modifica del limite della Fascia B in sponda destra e sinistra Tanaro all'altez- za di Asti conformemente ai progetti ese- cutivi approvati del Magistrato per il Po (cfr. Tabella 3). 15 175 -III Tanaro regione Piemonte - osservazione n. 48 Modifica del limite della Fascia B in sponda destra Tanaro in localita' San Damiano conformemente ai progetti esecuti- vi approvati del Magistrato per il Po (cfr. Tabella 3). 16 192 - II, Tanaro Regione Piemonte - osservazione n. 74. 193 - IV Modifica del limite della Fascia B di progetto in sponda destra Tanaro a valle dell'abitato di Roddi nel tratto in cui si attesta in prossimita' della superstrada (tavola 192 II ) e modifica del limite della Fascia C in sponda destra in zona Vivaro (tavola 193 IV) in accoglimento della ridelimitazione proposta. 17 210 -II Tanaro Regione Piemonte - osservazione n. 77 Modifica del limite della Fascia B in sponda destra Tanaro presso le frazioni Isola Soprana e Isola Sottana a seguito di approfondimenti di carattere geomorfologi- co in accoglimento della ridelimitazione proposta. Regione Piemonte - osservazione n. 87 Modifiche del Limite della Fascia B in sponda destra Tanaro in localita' Gerino e in sponda sinistra Tanaro in localita' l'Arquata conformemente ai progetti esecu- tivi approvati dal Magistrato per il Po. 18 228 -IV Tanaro Regione Piemonte - osservazione n. 83. Modifica dei limiti delle Fasce A e B in sponda destra Tanaro nel tratto tra Cascina Praia e l'abitato di Ceva confor- memente all'assetto morfologico del luogo. 19 176 II Orba Regione Piemonte - osservazione n. 30 194 I Modifica del limite della Fascia B in sinistra Orba a valle dell'abitato di Retorto sulla base di considerazioni di carattere geomorfologico in accoglimento della ridelimitazione proposta. 20 195 -IV Orba Regione Piemonte - osservazione n. 30: variazione del limite della Fascia B in sponda destra in corrispondenza dell'abi- tato di Basaluzzo in base ad approfondi- menti di carattere geomorfologico in ac- coglimento della ridelimitazione proposta. TABELLA 2 MODIFICHE CONSEGUENTI AD APPROFONDIMENTI TECNICI CONDOTTI CONGIUNTAMENTE DALL'AUTORITA' DI BACINO E DAL MAGISTRATO PER IL PO Tavola corso d'acqua Descrizione della modifica e relativa motivazione 1 164 -IV Oglio Chiese Modifica del limite della Fascia B in limite di progetto in sponda destra Chiese in corrispondenza dell'abitato di Bizzola- ro e su entrambe le sponde a monte di Acquanegra sul Chiese dove si sono indivi- duati tratti inadeguati al contenimento della piena di riferimento. Modifica del limite della Fascia B in limite di progetto in sponda sinistra Oglio all'altezza di Carzaghetto dove si sono individuati tratti inadeguati al con- tenimento della piena di riferimento. Modifica del limite della Fascia B in sponda destra Oglio in corrispondenza di S. Paolo Ripa d'Oglio conformemente al- l'assetto morfologico dei luoghi. 2 143 III Chiese Modifica del limite della Fascia B in limite di progetto in sponda destra e sinistra Chiese a valle di Asola dove si sono evidenziati tratti inadeguati al con- tenimento della piena di riferimento. 3 137 I Sesia Modifica del limite della Fascia A in 137 II sponda destra Sesia in corrispondenza di Palestro in seguito ad approfondimenti geomorfologici locali. Modifica del limite della Fascia B coin- cidente con la Fascia A in sponda destra a monte di Pizzarosto per tener conto del rilevato di contenimento esistente. Modifica del limite della Fascia A a valle di Pizzarrosto in sponda destra al fine di tener conto del rilevato di contenimento esistente. Modifica del limite di Fascia B di progetto in sponda sinistra in prossi- mita' del Cavo Crocettone (tavole 137 I e 137 II). 4 137 III Sesia Modifica del limite della Fascia B in sponda destra Sesia e sua trasformazione in limite di progetto in Comune di Prarolo sulla base di approfondimenti di carattere geomorfologico e della individuazione di tratti inadeguati al contenimento della piena di riferimento. 5 116 III Sesia Modifica del limite della Fascia B in sponda sinistra Sesia a monte del ponte dell'autostrada A4 al fine di tener conto del rilevato di contenimento esistente. 6 173 III Chisone Modifica del limite della Fascia B in limite di progetto in sponda sinistra Chisone a monte e a valle del ponte di Pinerolo dove si sono evidenziati tratti inadeguati al contenimento della piena di riferimento. Modifica della Fascia C rispettivamente in sponda destra e sinistra Chisone in pros- simita' del ponte di Pinerolo. 7 162 II Po Modifica del limite della Fascia B in destra Po poco a monte dell'abitato di Roncarolo al fine di tener conto del rile- vato di contenimento esistente. 8 161 - I Po Modifica del limite di Fascia B in sponda 161 II destra in localita' Mezzano Vigoleno in B di progetto dove si sono evidenziati trat- ti inadeguati al contenimento della piena di riferimento 9 160 -I Po Modifica del limite della Fascia B in Ticino limite di progetto in sponda sinistra Ticino all'altezza di Pavia dove si sono evidenziati tratti inadeguati al conteni- mento della piena di riferimento. 10 159 III Po Modifica del limite della Fascia B in Tanaro limite di progetto in sponda sinistra Po tra Frascarolo e Suardi e in sponda destra immediatamente a valle della confluenza Tanaro in corrispondenza dell'abitato di Alluvioni Cambio' dove si sono evidenziati tratti inadeguati al contenimento della piena di riferimento. Modifica della Fascia A in corrispondenza di Alluvioni Cambio'. 11 158 II Po Modifica del limite della Fascia B in limite di progetto e ridefinizione della Fascia A in sponda destra a monte del ponte ferroviario Valenza - Torreberetti dove si e' evidenziato un tratto inadegua- to al contenimento della piena di riferimento. Modifica del limite della Fascia B in limite di progetto in sponda sinistra Po a monte di Torreberetti dove e' stato indi- viduato un tratto inadeguato al conteni- mento della piena di riferimento. 12 158 -I Po Modifica del limite della Fascia A in Sesia sponda destra Po a monte di Frassinetto Po al fine di tener conto del rilevato di contenimento esistente (cfr. 158 IV). Modifica del limite della Fascia A e B in sponda sinistra Sesia a monte della con- fluenza in Po all'altezza di Candia Lomellina. Modifica del limite della Fascia A in destra Sesia e sinistra Po nel settore di confluenza in corrispondenza dell'abitato di Terranova al fine di tener conto del rilevato di contenimento esi- stente (cfr. Regione Piemonte nodo confluenza Sesia in Po). Modifica del limite della Fascia B e sua trasformazione in limite di progetto in destra Po a monte dell'abitato di Valmacca dove si sono individuati tratti inadeguati al contenimento della piena di riferimento. 13 158 IV Po Modifica del limite della Fascia A in sponda destra Po a valle di Casale Monferrato al fine di tener conto del rilevato di contenimento esistente (cfr. tavola 158 I) 14 192 II Tanaro Modifica del limite delle Fasce B e C in sponda sinistra Po in corrispondenza di Cherasco conformemente all'assetto morfo- logico del luogo. 15 181 -I Taro Modifica del limite della Fascia B in sponda sinistra a valle di San Secondo Parmense conformemente all'assetto morfologico del luogo. 16 181 - IV Stirone Modifica del limite della Fascia B in limite di progetto all'altezza dell'abita- to di Soragna e a monte e a valle di questo dove si sono individuati tratti inadeguati al contenimento della piena di riferimento. 17 182 - III Enza Modifica del limite della Fascia B a valle del ponte della strada provinciale n. 7 in fronte all'abitato di Sorbolo e individua- zione di alcuni tratti di Fascia A a monte e a valle dell'abitato stesso conformemen- te all'assetto morfologico del luogo e sulla base di verifiche idrauliche. 18 200 IV Enza Modifica del limite della Fascia A in destra Enza all'altezza di Gattatico con- formemente all'assetto morfologico del luogo. 19 183 - II Secchia Modifica del limite della Fascia A su entrambe le sponde in prossimita' del ponte tra la localita' Pioppa e l'abitato di Rovereto. TABELLA 3 MODIFICHE CONSEGUENTI ALLA APPROVAZIONE DI PROGETTI ESECUTIVI DEL MAGISTRATO PER IL PO Tavola corso d'acqua Descrizione della modifica e relativa motivazione 1 116 III Sesia Sponda destra Sesia in localita' Albano Vercellese. 2 115 II Cervo Sponda sinistra Cervo in localita' Buronzo. 3 157 I Po Sponda sinistra Po in localita' Palazzolo Vercellese, Trino Vercellese. 4 176 I Tanaro Sponda destra e sinistra Tanaro a monte di Alessandria. 5 176 III Tanaro Sponda destra Tanaro in localita' Rocchetta Tanaro. Sponda sinistra Tanaro in localita' Felizzano. 6 175 I Tanaro Sponda sinistra Tanaro e sponda destra e sinistra torrente Versa a valle di Asti. 7 175 II Tanaro Sponda destra e sinistra Tanaro all'altez- za si Asti. 8 175 III Tanaro Sponda destra Tanaro in localita' San Damiano. 9 193 IV Tanaro Sponda destra Tanaro tra Castagnole Lanze e San Damiano d'Asti. Sponda sinistra Tanaro in localita' Alba. 10 210 II Tanaro Sponda destra e sinistra Tanaro in locali- ta' Madonna della Neve e Clavesana. 11 193 I Belbo Sponda sinistra e destra Belbo in locali- ta' Santo Stefano Belbo. TABELLA 4 MODIFICHE CONSEGUENTI ALLA CORREZIONE DI IMPRECISIONI GRAFICHE DI MODESTA RILEVANZA Tavole di piano 116 III, 156 III,157 I, 158 I, 158 IV, 160 IV, 172 II, 173 III, 174 IV, 175 II, 176 II, 176 III, 177 IV, 191 II, 192 II, 193 I, 193 IV, 194 I, 210 I, 210 II. TABELLA 5 QUADRO SINOTTICO DELLE TAVOLE MODIFICATE CON RIFERIMENTO ALLE TABELLE PRECEDENTI TABELLA I TABELLA II TABELLA III TABELLA IV TAVOLA DI n. n. n. n. PIANO progressivo progressivo progressivo progressivo TMR 250/650 1 F. 115 sez. II 2 F. 116 sez. III 5 1 * F. 134 sez. II 2,3 F. 137 sez. I 3 F. 137 sez. II 3 F. 137 sez. III 4 F. 143 sez. III 2 F. 155 sez. I 2 F. 156 sez. III 10 * F. 157 sez. I 3 * F. 158 sez. I 9 12 * F. 158 sez. II 11 F. 158 sez. IV 13 * F. 159 sez. II 7 F. 159 sez. III 8 10 F. 160 sez. I 6 9 F. 160 sez. IV * F. 161 sez. I 8 F. 161 sez. II 8 F. 162 sez. II 7 F. 164 sez. IV 1 F. 172 sez. II * F. 173 sez. III 4 6 * F. 174 sez. IV 11 * F. 175 sez. I 14 6 F. 175 sez. II 14 7 * F. 175 sez. III 15 8 F. 176 sez. I 4 F. 176 sez. II 13, 19 * F. 176 sez. III 5 * F. 177 sez. IV 12 * F. 181 sez. I 15 F. 181 sez. IV 16 F. 182 sez. III 17 F. 183 sez. II 19 F. 191 sez. II * F. 192 sez. II 16 14 * F. 192 sez. IV 5 F. 193 sez. I 11 * F. 193 sez. IV 16 9 * F. 194 sez. I 19 * F. 195 sez. IV 20 F. 200 sez. IV 18 F. 210 sez. I * F. 210 sez. II 17 10 * F. 228 sez. IV 18 ----> vedere Cartografia a pag. 28 della G.U. <----