(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegati
                       COMMISSIONE PROVINCIALE
                PER LA TUTELA DELLE BELLEZZE NATURALI
                      E PANORAMICHE DI MESSINA
 Verbale del 26 luglio 1996
  L'anno millenovecentonovantasei, il giorno 26 del mese di luglio in
esecuzione  del decreto  n. 8608  del 24  dicembre 1994,  con cui  si
ricostituisce la commissione provinciale per la tutela delle bellezze
naturali e panoramiche  della provincia di Messina,  nella sede della
Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Messina, sita in
viale Boccetta n. 38, sono presenti:
    (Omissis).
  Vista la nota  del 20 giugno 1996,  prot. n. 11612, gr.  AD, con la
quale il  presidente convoca  la commissione  e il  successivo rinvio
alla  data  odierna, si  da'  inizio  alla  lettura del  primo  punto
dell'ordine del giorno.
    (Omissis).
  Esaurito  l'argomento   si  passa  ad  esaminare   il  terzo  punto
dell'ordine del  giorno (Francavilla di Sicilia,  territorio comunale
bacino idrografico  del San Paolo  e del territorio  circostante). Il
relatore dott. Viani, illustra e  da' lettura della relazione tecnica
del vincolo  proposto per l'inserimento negli  elenchi delle bellezze
naturali della  provincia di  Messina i  cui confini  sono delimitati
nell'allegata planimetria.
  Il dott. Viani letta e illustrata la relazione tecnica si allontana
dalla stanza in cui e' riunita la commissione.
  La commissione dopo ampia e varia discussione e alcune osservazioni
di carattere illustrativo e descrittivo ritiene in coerenza in quanto
gia' deliberato  con l'applicazione  del vincolo del  bacino torrente
Zavianni   che  presenta   analoghe   condizioni  naturalistiche   ed
ambientali di condividere le proposte di vincolo ai sensi della legge
n. 1497  del 29 giugno 1939  per il bacino idrografico  del fiume San
Paolo  e   del  territorio   circostante  ricadente  nel   comune  di
Francavilla di Sicilia.  Ultimata anche questa fase si  da' inizio al
quarto punto  dell'ordine del  giorno (Novara di  Sicilia, territorio
comunale). I relatori arch. Ministeri  e il dott. Viani illustrano il
territorio  da  vincolare e  danno  lettura  della relazione  tecnica
illustrativa  del vincolo  proposto  per  l'inserimento dello  stesso
negli elenchi delle  bellezze naturali della provincia  di Messina, i
cui  confini sono  delimitati  nell'allegata planimetria  coincidenti
integralmente  con  i  confini  comunali. Dopo  ampia  ed  esauriente
discussione  sull'argomento  trattato,  previo  allontanamento  dalla
stanza  della commissione  dei  relatori, i  componenti deliberano  e
approvano  all'unanimita' di  inserire  il  sopradetto vincolo  negli
elenchi delle bellezze  naturali della provincia di  Messina ai sensi
degli articoli 1 e 4 della legge n. 1497 del 29 giugno 1939.
   Letto e confermato e firmato.
   (Omissis).

                          RELAZIONE TECNICA
Proposta  di   vincolo paesaggistico panoramico ai  sensi della legge
   29 giugno  1939, n. 1497, del  bacino idrografico del S.  Paolo  e
   del  territorio circostante ricadente nel comune di Francavilla di
   Sicilia (Messina)


         ---->  vedere Immagine a pag. 59 della G.U.  <----


 Descrizione del perimetro.
  L'area da sottoporre a vincolo  inizia alla confluenza del fiume S.
Paolo  col fiume  Alcantara a  valle dell'abitato  di Francavilla  di
Sicilia, in localita' Fondaco Motta, e  in senso orario segue la riva
destra  dell'Alcantara  e  prosegue lungo  il  limite  amministrativo
provinciale quasi fino  alla confluenza fra lo stesso  Alcantara e il
torrente Fondachelli.
  Risale  quindi verso  nord seguendo  il confine  comunale, arrivato
all'altezza di monte Tre Finaite volge a sud sullo spartiacque fra il
S. Paolo e il torrente  Zavianni attraversando le localita' Schisina,
monte  S.  Giovanni, monte  Chiappe  Di  Venere fino  all'abitato  di
Francavilla.  Qui  aggirando  il  cimitero del  Paese  si  supera  il
torrente Zavianni e si richiude l'area di vincolo percorrendo la base
dei rilievi posti alla sinistra del S. Paolo.
  La zona e' individuata geograficamente nelle tavolette IGM di Rocca
dl Novara n. 262 IV N.E., di  Malvagna n. 262 IV S.O., di Castiglione
di Sicilia n. 262 IV S.E. e di Roccella Valdemone n. 262 IV N.O.
 Inquadramento fisico del territorio.
  L'apposizione del vincolo  ai sensi della legge 29  giugno 1939, n.
1497,  interessa tutto  il  bacino idrografico  del  fiume S.  Paolo,
ricadente interamente nel comune di  Francavilla di Sicilia, oltre ad
alcune  zone   adiacenti  che   per  omogeneita'  di   elementi  sono
assimilabili.
  Nel perimetro dell'area da assoggettare alla tutela ricadono, oltre
che  il fiume  S. Paolo,  anche  alcuni tributari  quali il  torrente
Iatro, il fosso  di Mancina, il vallone Fradale, il  fosso Scapuzzo e
il fosso Ferrozzeddo.
  Il fiume  S. Paolo  e i  suoi tributari  rientrano nel  piu' esteso
bacino idrografico del fiume Alcantara, che interessa buona parte del
versante meridionale dei Nebrodi orientali e dei Peloritani.
  In questo settore le formazioni geologiche e i rapporti giaciturali
che intercorrono  fra loro si inquadrano  nello schema geostrutturale
proposto da Ogniben (1960) per la Sicilia nord orientale riconosciuto
dalla comunita' scientifica.
  In  particolare  i  terreni  che il  fiume  incide  riguardano  sia
formazioni "alloctone", ovvero interessate da trasporto orogenetico e
da  una   tettonica  a   "falde  di  ricoprimento",   che  formazioni
"autoctone" cioe' depositate la' dove oggi si rinvengono.
  Le  formazioni autoctone  sono costituite  dalle vulcaniti,  che si
rilevano nei pressi  di Francavilla di Sicilia,  fino all'innesto col
fiume Alcantara,  attribuibili all'attivita' effusiva  del Mongibello
Antico (Olocene inf.).
  Si  tratta   di  basalti  grigi,  compatti,   a  tratti  colonnari,
localmente  bollosi,  ed  interessati da  fessurazioni  subverticali,
dovute a fenomeni di ritiro e raffreddamento.
  Altra formazione autoctona e' rappresentata dalle alluvioni, sia di
fondovalle  che   terrazzate,  distinguendosi  queste   ultime  dalle
precedenti per  essere ubicate lateralmente  al fiume, dove  oggi non
scorre piu' l'acqua se non in casi eccezionali.
  Le  alluvioni,   in  generale,  sono  costituite   da  associazioni
granulometriche   eterometriche    ed   eterogenee,   litologicamente
riferibili, a sabbie con ghiaie e ciottoli o a ghiaie con sabbie.
  I  terreni  alloctoni  sono   rappresentati  da  lembi  di  argille
scagliose, appartenenti al complesso sud Liguride, che si riscontrano
nella valle del torrente Iatro.
  La  maggior parte  del  territorio  inciso dal  fiume  S. Paolo  e'
costituito   da  un'altra   formazione  alloctona,   appartenente  al
complesso  Calabride,  nota  in   letteratura  come  Flysch  di  Capo
d'Orlando, ascrivibile all'Oligo-Miocene.
  Si tratta  di alternanze  di banchi di  arenarie micacee  e litiche
intercalati  a  sottili livelli  di  siltiti  argillose; nelle  parti
basali  esse  passano localmente  ad  un  conglomerato a  tratti  ben
cementato.
  La  formazione  fliscioide  si  presenta  di  colore  giallo  ocra,
grigiastra  al taglio  fresco, con  le arenarie  costituite da  grani
mediofini, ed e' intensamente fratturata a causa di stress tettonico.
  Strutturalmente si  presenta di tipo monoclinalica.  con immersione
degli strati  verso sudovest  e con  un contatto  di sovrascorrimento
tettonico con le argille scagliose limitato solamente in una porzione
di territorio a ovest dell'abitato di Francavilla di Sicilia.
  I lineamenti  della zona evincono  un sistema di  faglie principali
dirette,  con   direttrici  nordovest   sudest,  ed   uno  secondario
ortogonale; lungo  il corso  del fiume  S. Paolo,  dalle correlazioni
stratigrafiche,  si evince  la presenza  di una  presunta faglia  che
diviene certa in localita' Mitogio.
  In  corrispondenza del  vallone S.  Giovanni si  rileva un  elevato
grado di fratturazione delle rocce con la presenza di numerose faglie
secondarie.
  I caratteri idrogeologici  del settore sono regolati  oltre che dal
regime pluviometrico,  dalla permeabilita'  delle rocce  affioranti e
dalla loro  disposizione strutturale,  che determinano un  sistema di
sorgenti perenni che alimentano il fiume S. Paolo.
  Ad eccezione delle  argille scagliose, tutti gli  altri terreni pre
sentano  la  possibilita'  di una  circolazione  idrica  sotterranea,
seppure con diverso grado di permeabilita'.
  Al frysch  di Capo d'Orlando  si puo' attribuire  una permeabilita'
variabile di tipo secondario,  ovvero legata alla fratturazione della
roccia, nonche'  orientata a  secondo della  disposizione giaciturale
degli strati e delle intercalazioni pelitiche presenti.
  Sono terreni  permeabili anche le alluvioni,  soprattutto quelle di
fondovalle, che  costituiscono un bacino idrico  rilevante laddove il
materasso alluvionale diviene piu' spesso.
  Da un punto di vista fisico, il corso d'acqua del fiume S. Paolo ed
i suoi tributari si possono suddividere nei seguenti tratti:
  1) dalla confluenza col fiume  Alcantara presso Fondaco Motta e per
circa 2 km  a monte scorre fra  pareti laviche ed in  alcuni punti in
gole profondamente incise;
  2) il tratto  immediatamente a monte, a causa  della confluenza col
torrente Zavianni, presenta un alveo  ampio ma purtroppo deturpato da
accumuli di  rifiuti solidi urbani  e da sbancamenti per  il prelievo
abusivo del brecciolino;
  3) a monte dell'abitato di Francavilla  di Sicilia fino al ponte S.
Paolo sulla strada  statale n. 185 il  fiume presenta caratteristiche
di naturalita',  sebbene siano stati realizzati  alcuni interventi di
sistemazione idraulica che hanno in parte alterato tali caratteri;
  4) dal  ponte S. Paolo fino  al ponte Laurelli l'alveo  si presenta
incassato ed interessato da una densa vegetazione ripale arborea;
  5) in corrispondenza del ponte Laurelli il S. Paolo riceve il fosso
di Mancina che presenta caratteristiche di fiumara;
  6) a monte  del fosso di Mancina si ha  il vallone Fradale, fiumara
che presenta la tipica vegetazione  dei greti ciottolosi, ed il fosso
Scavuzzo che presenta invece un alveo incassato con bosco ripale;
  7) l'altro ramo del fiume S.  Paolo che si sviluppa a nordovest del
ponte  Laurelli  presenta  caratteristiche di  torrente  montano  con
elevata pendenza  e numerose  piccole cascate  nonche' aree  di bosco
ripale di elevata estensione;
  8)  il  torrente  Iatro  si  immette nel  S.  Paolo  poco  a  monte
dell'omonimo  ponte   e  le  litologie  pelitiche   che  esso  incide
determinano una valle ampia, scarsamente interessata da vegetazione.
 Aspetti naturalistici.
  Gli  aspetti naturalistici  della  zona  delimitata dalla  presente
proposta di vincolo, presentano  una notevole varieta' degli ambienti
naturali   e    rivestono   nell'insieme   rilevanti    valenze   sia
paesaggistiche che botanichefaunistiche.
  Il  fiume S.  Paolo, malgrado  in passato  alcune zone  siano state
oggetto di  insistenti interventi  antropici, presenta  tutt'oggi una
vegetazione di tipo  ripale ben tipizzata e varia,  in relazione alle
diverse condizioni ecologiche in cui esse si realizzano.
  Il clima  che puo'  essere definito di  tipo mesomediterraneoumido,
associato alla costante  presenza di acqua nel fiume,  ha favorito lo
svilupparsi di  un completo  sistema floristico e  vegetazionale, nel
quale  spiccano   alcune  essenze  rare  e   di  rilevante  interesse
naturalistico
  Nei  tratti in  cui il  fiume scorre  in un  alveo incassato  e sui
terrazzi  alluvionali  posti  in  adiacenza  ad  esso  e  soggetti  a
periodiche  esondazioni,  si rileva  un  bosco  ripale costituito  da
diversi alberi igrofili quali splendidi pioppi misti, varie specie di
salici, e profumati oleandri che con i loro colori ravvivano le scure
rocce basaltiche.
  Sono  inoltre presenti  diversi arbusti  tipici di  questi ambienti
(Hypericum hircinum, Ficus carca, Nerium oleander), liane che rendono
difficoltoso l'accesso  al bosco  (Solanum dulcamara,  Vitis vinifera
sylvestris,  Rubia   peregrina,  Rubus  ulmifolius,   Tamus  comunis,
Clematis  vitalba, Rosa  sempervirens)  e specie  erbacee igrofile  e
nemorali (Lamium  pubescens, Carex pendula, Arum  italicum, Symphytum
bulbosum, Brachipodium  sylvaticum, Vinca minor,  Alliaria petiolata,
Equisetum telmateja, ecc).
  Da un punto di vista floristico,  in questi boschi e' di rilievo la
presenza di Salix  gussonei, specie endemica dei  corsi d'acqua della
Sicilia  nord  orientale che  rischia  l'estinzione  in seguito  alla
distruzione del suo habitat.
  La vera ricchezza della zona e' la macchia mediterranea che esplode
di colori  all'inizio della primavera,  quando le numerose  specie di
euforbie,  ciclamini,  cisti,  viole,  crochi,  papaveri  ed  anemoni
riempiono di vari colori il territorio.
  Notevole interesse ha  la presenza di diverse  specie igrofile come
il  Platano d'Oriente  un tempo  comune a  molti corsi  d'acqua della
Sicilia  orientale, che  in seguito  alla distruzione  degli ambienti
riparali   con  ripetuti   incendi  e   con  inopportuni   interventi
idraulicoforestali, e' divenuto sempre piu'  raro; oggi il Platano e'
presente solo frammentariamente  lungo il corso del fiume  S. Paolo e
lungo tutta la valle dell'Alcantara, sicche' negli ambienti ripali in
cui ancora  e' presente costituisce uno  degli aspetti vegetazionali,
che meglio li caratterizza paesaggisticamente e naturalisticamente.
  Nei tratti in cui il fiume forma un cospicuo materasso alluvionale,
assumendo le  sembianze di  una fiumara,  nonche' sui  terrazzi posti
lateralmente dove  il sistema  idrico porta a  saltuarie esondazioni,
mantenendo  comunque  un ambiente  alquanto  arido,  si sviluppa  una
vegetazione  molto  specializzata  e selezionata,  caratterizzata  da
specie  glareicole,  cioe'  da  specie pioniere  legati  a  substrati
sciolti poco coerenti e privi di humus.
  Tra  le  specie  sopra  citate  particolare  interesse  riveste  la
Epilobium  dodonei,  rarissima  Onagracea  dalla  stupenda  fioritura
autunnale,  nota in  Sicilia solamente  sul  fiume S.  Paolo e  nella
vicina fiumara di Fondachelli-Fantina.
  Questa   vegetazione   e'   stata  riferita   dagli   studiosi   al
Loto-Helichrysetum  italici, associazione  diffusa  lungo le  fiumare
della Sicilia nord orientale.
  Sui terreni rialzati, posti sulle pendici laterali del fiume, e sui
terrazzi posti a quota piu'  elevata, sono presenti i cespugli ripali
dello Spartio-Nerietum oleandri.
  Si tratta  di una  associazione vegetale caratterizzata  da diverse
specie arbustive  tra le quali  Nerium oleander (oleandro)  assume un
ruolo dominante.
  Altri  arbusti  che si  rilevano  sono  Spartium junceum  (Ginestra
odorosa), Calicotome villosa, Tamarix africana e Tamarix gallica.
  Lo  Spartio-Nerietum oleandri  costituisce  una  vegetazione da  un
punto di vista paesaggistico  molto bella e appariscente, soprattutto
nei  periodi  di  fioritura dell'oleandro  e  dell'odorosa  ginestra.
Inoltre, sono da ricordare le bocche  di lupo, il gladiolo dei campi,
la malva dai  fiori rosa pallido e il pruno  selvatico che si ricopre
di fiorellini bianchi nella stagione invernale.
  Questa associazione,  come quelle precedentemente  descritte, trova
diffusione nella Sicilia nord orientale soprattutto per le condizioni
climatiche  di tipo  mesomediterranee umide  nettamente piu'  mesiche
delle altri parti dell'isola, a  cui corrisponde una diversita' anche
nella vegetazione ripale.
  In  molte  zone,  la   diminuzione  delle  attivita'  agricole  sta
permettendo una ripresa  delle specie autoctone ed ecco  zone dove il
carrubo, l'olivastro, il mirto,  il lentisco, la roverella riprendono
a vegetare con vigore.
  Anche i  caratteri faunistici della  zona sono vari  ed articolati,
soprattutto l'ornitofauna  presenta una notevole varieta'  di specie,
sia migratorie che stanziali.
  Nelle aree  piu' inaccessibili, le  specie stanziali, che  a stento
sopravvivono alla  pressione venatoria,  va segnalata la  presenza di
una razza locale di cuturnice (Alectoris graeca whitakeri) alla quale
si  associano  altre  specie  prettamente  fluviali  quali  il  merlo
acquaiolo (Cinclus cinclus) e  il comune gheppio (Falco tinnunculus).
Troviamo  inoltre  il  colombaccio   (Culumba  palumbus)  specie  che
abitualmente  si rinviene  nelle  zone boschive  e  la rapace  poiana
(Buteo buteo).
  Spesso  tra le  discariche  e' possibile  incontrare  la volpe,  la
saettante donnola  o stormi  di gazze. Fra  i rettili  presenti nella
zona sono da ravvisare la vipera  meridionale, la biscia d'acqua e la
lucertola ed altri tipici delle zone.
  La  notte  e'  un  vociare  di  piccoli  rapaci  notturni,  come  i
barbagianni gli  assioli, le civette  e gli allocchi,  che nidificano
tre ale rocce di arenaria.
  Tra  i  mammiferi si  segnala  la  presenza  del ghiro  (Glis  glis
italicus),  della  martora  (Martes   martes),  del  rarissimo  gatto
selvatico  (Felix silvestris),  dell'istrice (Hystrix  cristata), del
coniglio  selvatico  (Oryctolagus  conicullus  huxleyi)  della  lepre
(Lepus  europaeus), della  donnola (Mustella  nivalis boccamela)  del
riccio (Erinaceus  europaeus consolei), e del  topo campagnolo siculo
(Pitymis nebrodensis).
 Aspetti paesaggistico-ambientali.
  L'area oggetto di vincolo, inserita  in un contesto territoriale di
notevole pregio naturale, ambientale e paesaggistico, ha un rilevante
interesse storico, architettonico e documentario.
  L'ambiente costruito  nelle sue varie architettoniche  e produttive
si  fonde armoniosamente  con  quello naturale,  e  nel loro  insieme
determinano  un'area tra  le piu'  belle e  interessanti di  tutta la
Sicilia e pertanto meritevole di tutela.
  Gli elementi decorativi del  paesaggio, costituiti sia da parametri
locali  (rocce, colli,  pendii, corsi  d'acqua vegetazione  spontanea
arborea  e  abustiva)  che  di  cornice  (monte  Etna,  Peloritani  e
Nebrodi).
  A  tali elementi,  meglio  descritti nei  paragrafi precedenti,  si
aggiungono quelli  del paesaggio costruito, come  i vecchi ponticelli
in pietrame e i numerosi muretti  in pietra lavica che delimitano sia
le  strade rurali  che i  terrazzamenti  dei versanti,  e si  fondono
armoniosamente con quelli naturali.
  Lungo i versanti del fiume  S. Paolo sono presenti ampie estensioni
di  agrumeti  e  uliveti,  e   casolari  rurali,  alcune  di  recente
costruzione ed  alquanto anonimi,  ed altri piu'  antichi, realizzate
con  la   caratteristica  muratura  in  pietra   lavica  o  arenacea,
riferibili alla semplicita' dell'architettura rurale.
  Nelle parti alte  del bacino sono presenti  sparuti casolari tipici
del versante nebroideo, tutt'oggi  utilizzati come rifugio, da coloro
che esercitano ancora le attivita' silvopastorali.
  Lungo le sponde del fiume si riscontrano le strutture fatiscenti di
villaggi  rurali a  schiera realizzati  negli anni  venti nell'ambito
della riforma agraria,  che costituiscono significative testimonianze
di  particolari  tipologie  edilizie legate  al  particolare  momento
storico  e   pertanto  nonostante  lo  stato   attuale  rivestono  un
particolare interesse storicodocumentario.
  L'area  e'  contraddistinta  da   un  centro  urbano  di  rilevante
interesse documentario,  architettonico, quale  il centro  storico di
Francavilla di Sicilia.
  L'immagine della citta' e' quella di una struttura urbana medievale
in  cui  si  innestano   emergenze  architettoniche  tardobarocche  e
ottonovecentesche,  che   insieme  ai  resti  del   tessuto  edilizio
cosiddetto minore,  rappresenta una notevole  testimonianza culturale
storica e architettonica.
  Il  nucleo  medievale  della  citta'  si  e'  sviluppato  nell'area
denominata  "Contarado", delimitato  dalla confluenza  dei tre  corsi
d'acqua  principali, Alcantara,  San Paolo  e Zavianni,  alle pendici
della  collina  Castello,  sulla  quale si  attestano  i  ruderi  del
castello  normanno che,  con  il loro  profilo  scabro stagliato  nel
cielo, offrono uno degli scorci paesaggistici di suggestiva bellezza.
  Ai ruderi, morfologicamente e  stilisticamente riferibili al secolo
XI, si giunge percorrendo un ripido  e panoramico sentiero, da cui si
possono  ammirare  stupendi quadri  panoramici  della  vallata e  dei
comuni limitrofi.
  Anticamente il Castello, collegato  visivamente con quello di Motta
Camastra  e l'altro  di  Castiglione di  Sicilia,  costituiva per  la
posizione  dominante  un  polo militare  difensivo  della  rigogliosa
vallata, unica via di collegamento tra il mare e i centri montani.
  La collina era  collegata con la "trazzera regia",  che partendo da
Taormina percorreva la vallata raggiungendo l'interno della Sicilia.
  Tutt'oggi   l'antico  quartiere   del  "Contarato"   ha  l'impianto
urbanistico medioevale,  ed e' caratterizzato da  piccole costruzioni
addossate una all'altra ed allineate  secondo le curve di livello del
colle, e dalla tortuosa tessitura viaria, ancora rimasta intatta, che
offrendo scorci suggestivi ingloba pregevoli elementi architettonici,
come la  quattrocentesca Chiesa Madre  arricchita sia sul  fronte che
lateralmente da due portali quattrocenteschi  e la piu' recente Villa
Luisa Maria, realizzata su disegno dell'arch. E. Basile.
  Altre emergenze  architettoniche monumentali  rivestono particolare
rilevanza come i palazzi signorili  Cagnone, Sgroi e Prescimonni, che
consentono di  individuare temporalmente le successive  espansioni, e
nell'insieme offrono scorci e quinte prospettiche.
  All'interno del tessuto urbano le tipologie edilizie, tramandano il
modello insediativo di tipo agricolo  dei secoli XVII e XVIII, tipico
della Sicilia orientale,  costituite da due o piu'  piani con accesso
al  piano superiore  direttamente  dalla strada,  mediante una  scala
esterna in muratura con  relativo ballatoio detto "astricu" sostenuto
da arco  a tutto  sesto che fungeva  da riparo e  da accesso  al vano
sottostante, le funzioni erano nettamente separate tra piano terra di
servizio,  originariamente anche  ricovero  di animali,  ed il  piano
soprastante adibito esclusivamente ad abitazione.
  Architetture  chiesastiche pregevoli  articolate lungo  il percorso
dal  castello  al  piano,  come   la  gia'  menzionata  chiesa  Madre
dell'Assunta, la  chiesa della Madonna  del Carmelo, che si  erge sul
costone del colle, con l'annesso convento dei Carmelitani fondato nei
primi decenni  del secolo  XVII. In epoca  successiva, per  le mutate
condizioni  storicopolitiche,  la  citta' si  sviluppa  nell'area  di
fondovalle,  con  una  tipologia  a  schiera  allineata  su  percorsi
concentrici. I  due impianti interdipendenti  si sono saldati  con la
realizzazion nel secolo XVI della chiesa SS. dell'Annunziata, attuale
Cattedrale.
  Di  particolare   rilievo  e'  la   chiesa  di  S.  Paolo   con  la
cinquecentesca fontana Sperlinga, situata  nella piazza S. Francesco,
e antistante la settecentesca chiesa di S. Francesco.
  Di notevole importanza  storica e' l'area dei Cappuccini  in cui si
combatte  la storica  battaglia di  Francavilla del  1719, in  cui e'
situato  su una  collinetta  di natura  alluvionale, alla  confluenza
dello Zavianni con  il S. Paolo, l'imponente  convento dei Cappuccini
edificato,  nel   1570  dal  visconte  Antonio   Balsamo,  sui  resti
dell'antica chiesetta della Madonna delle Preci.
  Parte integrante  del convento si  puo' considerare il ponte  a tre
arcate sul  fiume San Paolo, costruito  sotto il regno di  Filippo IV
intorno al 1640, fiancheggiato da due aggiustamenti architettonici in
pietra lavica accuratamente squadrata,  con i bordi esterni sagomati,
nella parte destra vi sono  collocate due lapidi commemorative, con a
destra lo stemma reale di Spagna e a sinistra un'icona marmorea della
Madonna delle Grazie.
  Suggestivi per ubicazione, al centro di un vasto territorio solcato
dai fiumi Alcantara  e San Paolo a  circa 3 km dal  centro abitato di
Francavilla, su una rocca denominata Badia, caratteristica per la sua
conformazione  e   per  le  numerose  grotte   rifugio,  ancora  oggi
utilizzate dai pastori  e nidificate da diverse specie  di rapaci, si
attestano i resti del monastero di San Salvatore De Placa, fra i piu'
antichi cenobi Basiliani di Sicilia.
  Di  particolare significato  ambientale e'  la piu'  antica fontana
detta "Vena",  costruita nel  quattrocento e  chiamata anche  dei "18
schicci" per il numero delle uscite d'acqua.
  E'  da evidenziare  che  recenti interventi  di  sostituzione e  di
ristrutturazione  non hanno  rispettato  le qualita'  architettoniche
intrinsiche, pertanto, creando  delle lacerazioni all'omogeneita' del
tessuto edilizio.
  Anche nel paesaggio costruito  purtroppo sono stati inseriti alcuni
elementi  negativi, rappresentati  da opere  idraulicoforestali e  da
manomissioni eseguite  nell'alveo del  fiume, soprattutto  nei pressi
dell'abitato di Francavilla di Sicilia.
  In particolare tali opere sono  rappresentate da muri d'argine e da
sezioni  trasversali  (briglie)  in  cemento, nonche'  da  un  grande
serbatoio ubicato  sul bordo sinistro  del fiume; ma e'  da segnalare
che il  danno maggiore  per l'ecosistema  fluviale e'  arrecato dalle
opere  necessarie per  l'impostazione  dei cantieri,  atteso che  per
arrivare sui  luoghi si  sono dovute aprire  piste nell'alveo  con la
relativa distruzione di molte specie arboree ed arbustive.
  Sono altresi' da segnalare anche alcune manomissioni eseguite lungo
lo stesso  fiume, come  alcuni sbancamenti per  il prelievo  abuvo di
brecciolino,  che  ha  alterato   il  profilo  longitudinale  con  la
determinazione di squilibri morfologici ed idrologici.
  Infine un'altra valenza negativa e' rappresentata dagli accumuli di
rifiuti  solidi  urbani  che  sono presenti  lungo  l'alveo  e  sulle
scarpate laterali, che degradano il paesaggio oltre a rendere malsani
gli ambienti circostanti.
 Considerazioni conclusive.
  Per le motivazioni sopra espresse  ed in considerazione che recenti
manomissioni  degli  ultimi  decenni  hanno  ridotto  la  naturalita'
dell'ambiente,    soprattutto     con    l'esecuzione     di    opere
idraulicoforestali,  col   prelievo  indiscriminato   di  brecciolino
dall'alveo del  fiume e  con la malsana  abitudine di  accatastare in
tali luoghi i  rifiuti solido urbani, si  ritiene necessario attivare
un'incisiva  azione   tutoria  atta  a  salvaguardare   il  rilevante
interesse naturalistico e le valenze storico architettoniche.
  Pertanto, si propone di sottoporre a vincolo l'area perimetrata con
linea tratteggiata di colore rosso nella planimetria a scala 1:10.000
ed evidenziata  graficamente con  pallinato nero nella  planimetria a
scala  1:25.000, di  cui rispettivamente  agli allegati  A e  B della
presente relazione.
   (Omissis).
                                                           Allegato A


         ---->  vedere Immagine a pag. 62 della G.U.  <----