ALLEGATO I RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Cerezyme 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Ogni fiala di Cerezyme contiene un valore nominale di 200 unita'* di imiglucerasi. Dopo ricostituzione, ciascun flacone di Cerezyme contiene un valore nominale di 200 unita'* di imiglucerasi in 5 ml (40 unita' per ml). La soluzione ricostituita deve essere ulteriormente diluita. *Una unita enzimatica (U) corrisponde alla quantita' di enzima necessaria per catalizzare l'idrolisi di una micromole del substrato sintetico paranitrofenil-(beta)D-glucopiranoside (pNP-Glc) in un minuto a 37 gradi C. 3. FORMA FARMACEUTICA Polvere per soluzione per infusione, da ricostituirsi con acqua p.p.i. e da diluirsi successivamente con soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% per infusioni endovenose. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Cerezyme (imiglucerasi) e indicato nella terapia enzimatica sostitutiva a lungo termine in pazienti con diagnosi confermata della malattia di Gaucher di Tipo 1, i quali presentino sintomi clinicamente significativi della malattia La terapia deve essere seguita da medici esperti nel trattamento del morbo di Gaucher. Manifestazioni cliniche della malattia di Gaucher di Tipo I Le manifestazioni cliniche della malattia di Gauchar di Tipo I includono una o piu' delle seguenti condizioni: * anemia dopo esclusione di altri fattori causali, quali carenza di ferro; * trombocitopenia; * interessamento osseo dopo esclusione di altri fattori causali quali carenza di Vitamina D; * epatomegalia o splenomegalia 4.2 Posologia e modo di somministrazione Dopo ricostituzione con acqua per iniezioni e diluizione con soluzione di cloruro di sodio 0,9% per infusione endovenosa, il preparato deve essere somministrato mediane infusione endovenosa, della durata da 1 a 2 ore (vedi Sezione 6.6 "Istruzioni per l'uso/Preparazione") Posologia per adulti, bambini e anziani A causa della eterogeneita' e della natura multisistemica della malattia di Gaucher, il dosaggio deve essere personalizzato per ciascun paziente sulla base' di una valutazione complessiva delle manifestazioni cliniche della malattia. In base alle sperimentazioni cliniche e all'esperienza post vendita acquisita, una serie di schemi terapeutici si sono dimostrati efficaci nel trattamento di alcune o di tutte le manifestazioni della malattia. Le 'dosi iniziali sino a 60 U/Kg di peso corporeo una volta ogni 2 settimane hanno dimostrato un miglioramento dei parametri ematologici e splenici entro 6 mesi di terapia e l'uso continuato ha arrestato 'la progressione o ha migliorato i problemi ossei. La somministrazione di basse dosi quali 2,5 U/kg di peso corporeo tre volte alla settimana o di 15 U/Kg di peso corporeo una volta ogni 2 settimane ha dimostrato di migliorare i parametri ematologici e l'organomegalia, ma non i parametri ossei. La frequenza abituale delle infusioni piu' conveniente per il paziente e di una volta ogni 2 settimane; questa e la frequenza delle infusioni per le quali e disponibile la maggior parte dei dati. Le risposte dei pazienti devono essere valutate regolarmente e le posologie devono essere ridotte o aumentale solo in base alla valutazione complessiva della risposta del paziente rispetto a tutte le manifestazioni cliniche della malattia Una volta che le risposte dei singoli pazienti rispetto a tutte le specifiche manifestazioni cliniche sono state definite e stabilite, i dosaggi possono essere adattati per una terapia efficace e continuata, controllando con cura i parametri di risposta I terapeutica e il benessere del paziente. Abitualmente gli intervalli di controllo variano da 6 a 12 mesi. 4.3 Controindicazioni Non ci sono controindicazioni conosciute all'uso di Cerezyme (imiglucerasi) (vedi Sezione 4.4 "Ipersensibilita'"). 4.4 Speciali avvertenze e opportune precauzioni d'impiego" Ipersensibilita' I dati attuali suggeriscono che durante il primo anno di terapia, nel 15% dei pazienti trattati si sviluppano anticorpi della classe IgG anti-Cerezyme (imiglucerasi). Sembra che i pazienti che sviluppano anticorpi della classe IgG lo facciano con maggior frequenza entro i primi 6 mesi di trattamento e raramente lo facciano dopo 12 mesi di terapia Si consiglia di monitorare periodicamente i pazienti per la formazione di anticorpi IgG. I pazienti con anticorpi anti-Cerezyme (imiglucerasi) hanno un rischio piu' elevato di sviluppare reazioni di ipersensibilita' (vedi Sezione 4.8 "Effetti indesiderati"). Nel caso in cui un paziente dovesse manifestare una reazione che indica ipersensibilita', si consiglia di eseguire ulteriori prove sugli anticorpi imiglucerasi. Successivi trattamenti con imiglucerasi devono essere condotti con cautela Molti pazienti hanno continuato con successo la terapia dopo una riduzione della velocita' di infusione e dopo pretrattamento con antistaminici e/o corticosteroidi. I pazienti che hanno sviluppato anticorpi o sintomi di ipersensibilita' verso il Ceredase (alglucerasi) devono essere trattati con cautela durante la somministrazione di Cerezyme (imiglucerasi). 4.5 Interazioni con altri medicinali ed interazioni di qualsiasi altro genere. Le interazioni di Cerezyme con altri farmaci non sono state studiate. Altri tipi di interazione quali quella con il cibo sono improbabili. 4.6 Uso durante la gravidanza e l'allattamento Non sono' stati effettuati studi di riproduzione in animali con Cereyme. Non e' noto se Cerezyme possa provocare danni fetali se somministrato ad una donna gestante o se possa interferire con la capacita riproduttiva Pertanto il preparato va somministrato a donne in gravidanza solo in caso di assoluta necessita' e dopo che e' stata svolta un'analisi molto accurata dei rischi e dei vantaggi per la mamma e per il feto. Non e' noto se il farmaco venga secreto nei latte umano, quindi e' opportuno prestare attenzione nel somministrare Cerezyme a donne nel periodo di allattamento. 4.7 Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchine Cereyme e' ritenuto sicuro sotto questo aspetto ed e' alquanto improbabile che abbia effetto sulla capacita di guidare e di utilizzare macchine." 4.8 Effetti indesiderati In un piccolo numero di pazienti sono stati riferiti effetti indesiderati collegali alla via di somministrazione senso di fastidio, prurito, bruciore, gonfiore o ascesso sterile nel punto di iniezione in vena Nel 3% circa dei pazienti sono comparsi sintomi riconducibili ad una ipersensibilita' verso il prodotto. L'insorgenza di questi sintomi e' avvenuta durante o poco dopo le infusioni; si tratta di prurito, rossore, orticaria/angioedema, senso di oppressione retrosternale e sintomi respiratori. Raramente si e' manifestata anche l'insorgenza di ipotensione nel quadro di fenomeni di ipersensibilita'. I pazienti devono essere informati circa l'opportunita' di sospendere il trattamento e contattare il personale medico quando si verifichino questi sintomi. In un numero limitato di pazienti sono stati riferiti altri effetti indesiderati: nausea, vomito, crampi addominali, diarrea, irritazione cutanea, senso di affaticamento e mal di testa, febbre e capogiro. 4.9 Sovradosaggio Non sono stati identificati sintomi da sovradosaggio. 5. PROPRIETA FARMACOLOGICHE 5.1 Proprieta' farmacodinamiche Codice ATC per imiglucerasi: A16AB02 (enzima-imiglucerasi). L'imiglucerasi (beta-glucocerebrosidasi ricombinante indirizzata ai macrofagi) catalizza la scissione idrolitica del glicopeptide glucocerebroside in glucosio e ceramide, seguendo la normale via catabolica dei lipidi di membrana. Il glucocerebroside deriva essenzialmente dal turnover delle cellule emopoietiche. La malattia di Gaucher e' caratterizzata da un deficit funzionale dell'attivita' enzimatica della (beta)glucocerebrosidasi da cui deriva un accumulo del lipide glucocerebroside nei macrofagi tessutali che, infarciti, assumono il nome di cellule di Gaucher. Le cellule di Gaucher si ritrovano tipicamente nel fegato, nella milza e nel midollo osseo e, occasionalmente, anche nei polmoni, nel rene' e nell'intestino. Le manifestazioni ematologiche secondarie includono grave anemia e trombocitopenia in aggiunta alla caratteristica epatosplenomegalia progressiva Le complicazioni scheletriche sono la piu' frequente causa debilitante e inabilitante della malattia di Gaucher. Possibili complicazioni ossee sono: osteonecrosi, osteopenia con fratture secondarie, mancanza di rimodellamento del tessuto osseo, osteosclerosi e crisi ossee. 5.2 Proprieta' farmacocinetiche Durante 1 ora di infusione endovenosa di quattro dosi (7,5, 15, 30, 60 U/kg) di Cerezyme (imiglucerasi) una condizione di equilibrio in cui l'attivita' enzimatica e costante viene raggiunta in 30 minuti. Dopo l'infusione, l'attivita' enzimatica plasmatica diminuisce rapidamente con una emivita di 3,6 - 10,4 minuti. La clearance plasmatica varia tra 9,8 e 20,3 ml/min/kg (media + o - SD, 14,5 + o - 4,0 L/min/kg). Il volume di distribuzione corretto in base al peso varia (da 0,09 a 0,15 l/kg (media + o - S.D 0,12 + o - 0,02 l/kg). Queste variabili non sembrano essere influenzate dalla dose e dalla durata dell'infusione. Tuttavia, sono stati studiati solo 1 o 2 pazienti per ciascun livello di dose e per velocita' di infusione. 5.3 Dati preclinici di sicurezza I dati preclinici non rivelano rischi particolari per gli esseri umani, basandosi su informazioni della farmacologia di sicurezza, della tossicita' di una dose singola e reiterata, e della mutagenicita' 6. FORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti La polvere contiene i seguenti eccipienti: mannitolo, citrato di sodio, acido citrico monoidrato; polisorbato 80. 6.2 Incompatibilita' Non sono note incompatibilita' relative a Cerezyme. Cerezyme non deve essere somministrato miscelato con altri medicinali nella stessa infusione. 6.3 Periodo di validita' Il prodotto liofilizzato ha un periodo di validita' di 24 mesi se conservato in frigorifero (tra 2 gradi C e' 8 gradi C). 6.4 Speciali precauzioni per la conservazione Cerezyme deve essere conservato ad una temperatura compresa tra 2 gradi C e 8 gradi C (frigorifero). In caso di necessita il prodotto diluito in una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% per infusione endovenosa puo' essere conservato per 24 ore tra 2 gradi C e 8 gradi C al riparo dalla luce, evitando contaminazioni batteriche. 6.5 Natura e contenuto della confezione Flaconcini di vetro incolore da 20 ml. La chiusura e' costituita da un tappo di materiale siliconato con capsula di tenuta con aletta. Ogni flaconcino deve essere utilizzato una sola volta Per avere un volume sufficiente da permettere una somministrazione accurata, ogni fiala e formulata per contenere un'eccedenza di 0,3 ml. Dimensioni delle confezioni: 1 o 25 flaconcini per cartone. 6.6 Istruzioni per l'impiego e la manipolazione, e per l'eliminazione del medicinale non utilizzato o dei rifiuti derivati da tale medicinale (se necessario) La polvere per soluzione per infusione deve essere ricostituita con acqua p.p.i., diluita con una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% per infusione endovenosa e somministrata per via endovenosa. Determinare il numero di flaconcini che deve essere ricostituito in base alle posologie degli schemi terapeutici dei singoli pazienti e togliere i flaconcini dal frigorifero. Occasionalmente, si possono fare piccoli aggiustamenti nel dosaggio per evitare di scartare flaconcini parzialmente utilizzati. I dosaggi possono essere arrotondati alla quantita' che corrisponde al completo uso del flaconcino, purche' il dosaggio somministrato mensilmente rimanga sostanzialmente inalterato. Utilizzare una tecnica asettica Ricostituzione Ricostituire ciascun flaconcino con 5,1 ml di acqua p.p.i.; e' necessario evitare che il getto di acqua sulla polvere sia forte e miscelare delicatamente per evitare la formazione di schiuma nella soluzione; il volume ricostituito e di 5,3 ml. Il pH della soluzione ricostituita e circa 6,1. Prima di una ulteriore diluizione, la soluzione ricostituita di ciascun flaconcino deve essere controllata visivamente in modo da escludere l'eventuale presenza di particelle estranee e di decolorazione. Non usare i flaconcini che presentino particelle estranee e decolorazione. Dopo la ricostituzione, diluire immediatamente i flaconcini e non conservare per un uso successivo. Cereyme non contiene conservanti. La soluzione non ricostituita va eliminata in modo adeguato. Diluizione La soluzione ricostituita contiene 40 unita di imiglucerasi per ml. Il volume di ricostituzione permette di prelevare accuratamente un volume nominale di 5,0 ml (uguale a 200 unita') da ciascun flaconcino. Prelevare 5,0 ml di soluzione ricostituita da ciascun flaconcino ed combinare i volumi estratti. A questo punto diluire i volumi combinati con una soluzione di sodio cloruro 09% per somministrazioni endovenose per ottenere un volume finale da 100 a 200 ml. Miscelare la soluzione dell'infusione lentamente. Si raccomanda di somministrare la soluzione diluita entro le 3 ore. Il prodotto diluito in soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% per infusione endovenosa manterra' la stabilita' chimica, se conservato fino a 24 ore tra 2 gradi C e 8 gradi C al buio, ma la sicurezza a livello microbiologico dipendera' dal fatto che la ricostituzione e la diluizione vengano effettuate in modo asettico. Somministrazione Somministrare mediante infusione endovenosa della durata da 1 a 2 ore. In alternativa, puo' essere somministrata una dose appropriata dl Cerezyme purche' la velocita' di infusione non superi 1 unita' per kg di peso corporeo al minuto. 7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO Genyme B.V., Gooimeer 3-30, 1411 DC Naarden, Olanda 8. NUMERO(I) DI ISCRIZIONE NEL REGISTRO COMUNITARIO DEI MEDICINALI 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO