Allegato Al Presidente della Repubblica Il consiglio comunale di Casal di Principe (Caserta) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 23 dicembre 1996, registrato alla Corte dei conti in data 31 dicembre 1996, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 21, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata. Il comune di Casal di Principe e' sito nell'agro aversano, zona ad elevato indice criminale, e nel suo territorio sono sorte, ed hanno tuttora sede, alcune tra le piu' pericolose ed efferate organizzazioni criminali. Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e' stata affidata alla commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita', nonostante il clima di sostanziale ostilita'. Invero, come evidenziato dal predetto di Caserta con relazione in data 5 settembre 1998, dalle risultanze degli interventi di risanamento effettuati dalla commissione, emerge che la radicata situazione di illegalita' che ha permeato per lunghi anni la gestione politicoamministrativa del comune di Casal di Principe e lo stato di degrado ambientale e culturale, che caratterizza il territorio e lo stesso tessuto sociale del paese, ostacolano l'azione di recupero dell'amministrazione della cosa pubblica, ai criteri di legalita' e di buon andamento, assolutamente disattesi dal disciolto consiglio comunale. In particolare, nell'ambito torritoriale del comune si riscontra ancora un diffuso sentimento di indifferenza, corrispondente, nel concreto, ad una latente resistenza al rispetto delle regole della vita civile; in siffatto contesto, la criminalita' organizzata potrebbe facilmente avvantaggiarsi, attivando nuove forme di pressione e condizionamento. Nel clima caratterizzato dalle rappresentate difficolta' ambientali, che esplicano forti effetti frenanti sul piano operativo, l'azione di recupero della commissione e' stata indirizzata a dar corso e propulsione a numerose procedure per la realizzazione di opere e servizi primari, nonche' per il trasferimento all'ente degli immobili confiscati ad elementi di spicco della criminalita' organizzata. L'organo straordinario ha, inoltre, provveduto ad adottare gli atti necessari per regolarizzare il pagamento, da parte dei cittadini, del consumo idrico. E' stato, altresi', rilevato come il consistente finanziamento, gia' ottenuto per la realizzazione di importanti e primarie opere pubbliche, nonche' per il compimento del programma operativo "Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia", costituisca una occasione troppo appetibile per la criminalita' organizzata che, allo stato attuale, ha ancora la capacita' di condizionare in maniera determinante l'istituzione locale. La commissione ha anche posto in luce come l'ente, a seguito dell'assegnazione in via temporanea di personale amministrativo e tecnico, richiesta ai sensi dell'art. 4 del decreto-legge 20 dicembre 1993, n. 529, convertito, senza modificazioni, dalla legge 11 febbraio 1994, n. 108, abbia manifestato sintomi di accresciuta efficienza. E' necessario, pertanto, che quanto sinora avviato dall'organo straordinario sia condotto ad uno stato di avanzamento tale da evitare che si verifichino, nell'approssimarsi del rinnovo elettorale, distorsioni o manipolazioni o che, in definitiva, si possa facilmente ricostituire l'intreccio perverso tra malavita locale, imprenditoria e forze politiche. Considerata la non riscontrabilita' di significativi segnali di risveglio di una dialettica politicosociale contrastante con la cultura malavitosa o constatata l'insufficiente partecipazione sociale al processo di rinnovamento e bonifica avviato nell'amministrazione di Casal di Principe, il conseguimento dell'obiettivo di complessivo recupero richiede la disponibilita' di un maggior lasso di tempo. Per le suesposte considerazioni, si ritiene necessario un ulteriore intervento dello Stato per assicurare il buon andamento della amministrazione di Casal di Principe ed il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, mediante l'applicazione dell'istituto della proroga della gestione commissariale, finalizzato a garantire la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita' e la fattiva incidenza sulla tutela degli interessi primari, nonche' a consentire l'effettuazione di nuove elezioni libere da ogni condizionamento malavitoso. La valutazione della situazione in concreto riscontrata in relazione alla persistenza dell'influenza criminale, forte del suo consolidato insediamento, rende necessario che il periodo della gestione commissariale sia protratto di ulteriori sei mesi. Ritenuto, pertanto, che - alla stregua della relazione del prefetto di Caserta, che si intende qui integralmente richiamate - ricorrano le condizioni per l'applicazione dell'art. 2 del decreto-legge 20 dicembre 1993, n. 529, convertito, senza modificazioni, dalla legge 11 febbraio 1994, n. 108, si formula rituale proposta per la proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Casal di Principe (Caserta) per il periodo di sei mesi. Roma, 24 settembre 1998 Il Ministro dell'interno: Napolitano