Allegato Al Presidente della Repubblica Il consiglio comunale di Boscoreale (Napoli) presenta forme di condizionamento da parte della criminalita' organizzata, che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica. Il predetto organo elettivo e' stato rinnovato nelle consultazioni amministrative del 23 aprile 1995 a conclusione di un periodo di gestione commissariale, conseguente al provvedimento di scioglimento adottato con decreto del Presidente della Repubblica del 17 gennaio 1995, ai sensi dell'art. 39 della legge 8 giugno 1990, n. 142. A seguito di rilevate interferenze nella vita amministrativa dell'ente e stante la sua collocazione in un contesto ambientale profondamente permeato dalla presenza della criminalita' organizzata, il prefetto di Napoli ha disposto l'accesso presso il comune di Boscoreale, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, e successive modificazioni e integrazioni. Gli accertamenti svolti avvalorano le ipotesi di infiltrazioni e condizionamento della criminalita' organizzata nell'azione amministrativa dell'ente locale, nonche' un notevole livello di compromissione in cui versano gli organi elettivi ed un uso distorto da parte di alcuni amministratori della cosa pubblica, utilizzata per il perseguimento di fini contrari al pubblico interesse al fine di favorire illecitamente soggetti collegati direttamente o indirettamente con la criminalita' organizzata. In particolare, e' da ultimo emerso, a seguito di indagini dei competenti organi investigativi, che la malavita organizzata si era attivata, gia' nel corso della campagna elettorale, a favore di alcuni candidati, poi eletti; circostanza questa che pone in evidenza l'intreccio politicamalaffarecriminalita' organizzata. Delineano ulteriormente il quadro in cui versa l'amministrazione di Boscoreale i rapporti di parentela, di stretta amicizia e di relazioni di affari che legano alcuni componenti del corpo assembleare ad esponenti delle locali organizzazioni criminali. Come ampiamente esposto nella relazione commissariale, cui si rinvia integralmente, conclusiva dell'accesso, i settori in cui emergono segnatamente l'utilizzo della pubblica amministrazione per personali tornaconti affaristici sono quelli degli appalti pubblici, della gestione finanziaria e dell'edilizia in relazione al fenomeno dell'abusivismo. In materia di appalti pubblici, sintomatica del modo di procedere dell'ente, e' la vicenda riguardante l'appalto del servizio di nettezza urbana; il relativo capitolato, infatti, presentando clausole tali da limitare la piena ed equa partecipazione delle ditte interessate, nella sostanza favoriva per le apposte mirate condizioni una ditta gia' aggiudicataria del precedente appalto. In proposito, e' da segnalare l'inquietante episodio di violenta aggressione perpetrata in danno di un consigliere comunale, che le forze dell'ordine ritengono connessa ai rilievi mossi dallo stesso in ordine alle scelte proposte dall'amministrazione comunale nel capitolato d'appalto in questione. Significative ed inquietanti appaiono, altresi', le circostanze sottostanti alle dimissioni di due consiglieri e che potrebbero essere ricondotte ad indebite pressioni da parte di forze esterne criminali, influenti proprio sulla libera determinazione della volonta' degli organi elettivi. In tale contesto assume, inoltre, rilevanza anche l'aggressione subita da un dipendente comunale che ricopriva la carica di presidente di gara per gli appalti. In ordine all'appalto di adeguamento della rete idrica comunale e' stato rilevato come l'affidamento sia stato disposto in favore di una ditta ricollegabile a soggetti gravitanti nell'ambito della criminalita' organizzata, nonche' destinatari di provvedimenti giudiziari. Anche gli accertamenti sugli appalti relativi ai servizi cimiteriali e di riscossione di alcuni tributi locali hanno messo in evidenza la ostinata perseveranza dell'amministrazione comunale nel voler mantenere in vita, in dispregio delle piu' elementari norme della trasparenza ed imparzialita', vincoli contrattuali scaduti da tempo, non piu' prorogabili, con imprese collegate, anche per il tramite di componenti il civico consesso, alla criminalita' organizzata. Anche nel settore edilizio, certamente il piu' permeabile alle illecite interferenze della criminalita' organizzata, l'ente nell'omettere sistematicamente i dovuti controlli e nel non adottare incisivi interventi per reprimere il dilagante abusivismo, ha significativamente dimostrato di non perseguire gli interessi della collettivita' amministrata. La convergenza tra gli interessi della criminalita' organizzata e l'amministrazione comunle di Boscoreale emerge anche dalla vicenda riguardante la gestione del servizio di tesoreria comunale, affidato ad una ditta concessionaria, il cui amministratore unico, insieme al sindaco, risulta coinvolto in una vicenda processuale penale, ancora in corso. Le indagini svolte hanno messo in luce diffuse illegalita' ed omessi controlli per la complicita' di alcuni amministratori comunali, che hanno prodotto effetti devastanti sulla gestione finanziaria dell'ente stesso. La presenza di cosi' compatte organizzazioni camorristiche, oltre che pregiudicare l'interesse generale alla legalita', pone in pericolo lo stato generale della sicurezza pubblica ed evidenzia, specie in relazione alle gravi carenze gestionali del comune, la lesione degli interessi costituzionalmente garantiti della comunita' amministrata. Il clima di grave condizionamento e degrado in cui versa il consiglio comunale di Boscoreale (Napoli), la cui capacita' di determinazione risulta assoggettata alle scelte delle locali organizzazioni criminali, la palese inosservanza del principio di legalita' nella gestione dell'ente e l'uso distorto della cosa pubblica, utilizzata per il perseguimento di fini contrari al pubblico interesse, hanno minato ogni principio di salvaguardia della sicurezza pubblica e, nel compromettere le legittime aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione dei diritti fondamentali, hanno ingenerato diffusa sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini. La descritta condizione esige un intervento risolutore da parte dello Stato, finalizzato a rimuovere i legami tra esponenti dell'ente locale e la criminalita' organizzata, a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e a garanzia dei valori costituzionali che risultano in larga misura compromessi dal diffuso sistema di illegalita'. Per le suesposte considerazioni si ritiene necessario provvedere, con urgenza, ad eliminare ogni ulteriore deterioramento ed inquinamento della vita amministrativa e democratica dell'ente, mediante provvedimenti incisivi dello Stato nei confronti dell'amministrazione comunale di Boscoreale. A tal fine il prefetto di Napoli, ai sensi dell'art. 1, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, ha dato l'avvio alla procedura di scioglimento del consiglio comunale di Boscoreale con relazione del 30 ottobre 1998, che si intende qui integralmente richiamata. La valutazione della situazione in concreto riscontrata, in relazione alla presenza e all'estensione dell'influenza criminale, rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi. Ritenuto, per quanto esposto, che ricorrano le condizioni indicate nell'art. 1 del decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 luglio 1991, n. 221, che legittimano lo scioglimento del consiglio comunale di Boscoreale (Napoli), si formula rituale proposta per l'adozione della misura di rigore. Roma, 1 dicembre 1998 Il Ministro dell'interno: Russo Jervolino