(all. 1 - art. 1)
                                                             ALLEGATO
                    Al Presidente della Repubblica
  Nel  consiglio comunale  di  Albaredo  d'Adige (Verona),  rinnovato
nelle  consultazioni  elettorali del  23  aprile  1995, composto  dal
sindaco e da sedici consiglieri, si e' venuta a determinare una grave
situazione di  crisi a  causa delle  dimissioni rassegnate,  con atto
datato 29  gennaio 1999,  assunto al  protocollo dell'ente  il giorno
successivo, da nove membri del corpo consiliare.
  Le  dimissioni contestuali  della  meta' piu'  uno dei  consiglieri
hanno determinato l'ipotesi dissolutoria dell'organo elettivo.
  Il  prefetto  di  Verona, pertanto,  ritenendo  essersi  verificata
l'ipotesi prevista  dall'art. 39,  comma 1, lettera  b), n.  2, della
legge 8 giugno 1990, n. 142,  come sostituito dal comma 2 dell'art. 5
della legge 15  maggio 1997, n. 127, ha proposto  lo scioglimento del
consiglio  comunale  sopracitato   disponendone,  nel  contempo,  con
provvedimento   n.  723/95.13.12/Gab.   del  1   febbraio  1999,   la
sospensione,  con  la  conseguente  nomina  del  commissario  per  la
provvisoria gestione del comune.
  Considerato che  nel suddetto  ente non  puo' essere  assicurato il
normale funzionamento degli organi e dei servizi, essendo venuta meno
l'integrita'  strutturale minima  del consiglio  comunale compatibile
con  il  mantenimento in  vita  dell'organo,  si ritiene  che,  nella
specie, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento.
  Mi  onoro, pertanto,  di sottoporre  alla firma  della S.V.  Ill.ma
l'unito schema di decreto con  il quale si provvede allo scioglimento
del consiglio  comunale di Albaredo  d'Adige (Verona) ed  alla nomina
del commissario per la provvisoria  gestione del comune nella persona
del dottor Lucio Parente.
    Roma, 19 febbraio 1999
                            Il Ministro dell'interno: Russo Jervolino