(all. 1 - art. 1)
                    Al Presidente della Repubblica
  Nel  consiglio  comunale  di   Legnago  (Verona),  rinnovato  nelle
consultazioni elettorali del  27 aprile 1997, composto  dal sindaco e
da venti consiglieri, si e' venuta a determinare una grave situazione
di  crisi a  causa delle  dimissioni rassegnate,  in data  26 gennaio
1999, da undici componenti del corpo consiliare.
  Le  dimissioni contestuali  della  meta' piu'  uno dei  consiglieri
hanno determinato l'ipotesi dissolutoria dell'organo elettivo.
  Il  prefetto  di  Verona, pertanto,  ritenendo  essersi  verificata
l'ipotesi prevista  dall'art. 39, comma  1, lettera b), n.  2), della
legge 8 giugno 1990, n. 142,  come sostituito dal comma 2 dell'art. 5
della legge 15  maggio 1997, n. 127, ha proposto  lo scioglimento del
consiglio  comunale  sopracitato   disponendone,  nel  contempo,  con
provvedimento   n.  548/97.13.12/Gab.   del  27   gennaio  1999,   la
sospensione,  con  la  conseguente  nomina  del  commissario  per  la
provvisoria gestione del comune.
  Considerato che  nel suddetto  ente non  puo' essere  assicurato il
normale funzionamento degli organi e dei servizi, essendo venuta meno
l'integrita'  strutturale minima  del consiglio  comunale compatibile
con  il  mantenimento in  vita  dell'organo,  si ritiene  che,  nella
specie, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento.
  Mi  onoro, pertanto,  di sottoporre  alla firma  della S.V.  Ill.ma
l'unito schema di decreto con  il quale si provvede allo scioglimento
del  consiglio  comunale  di  Legnago (Verona)  ed  alla  nomina  del
commissario per la provvisoria gestione  del comune nella persona del
dottor Francesco Alecci.
    Roma, 25 febbraio 1999
                            Il Ministro dell'interno: Russo Jervolino