(all. 1 - art. 1)
                       MINISTERO DELLA SANITA'
                   DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE
                  COMMISSIONE ONCOLOGICA NAZIONALE
            Linee guida per l'oncoematologia pediatrica.
PREMESSA
La promozione  della  salute  e'  l'obiettivo  principale  del  Piano
Sanitario  Nazionale per il triennio 1998«2000. Un sistema di servizi
sanitari equo ed efficace, la  garanzia  di  uguali  opportunita'  di
accesso  agli  stessi,  rappresentano  un  elemento  basilare  per la
fruizione del diritto alla salute.
Al  fine  di  uniformare  e  migliorare  l'assistenza  su  tutto   il
territorio  nazionale,  il  Ministero  della  sanita', ha individuato
nella produzione e diffusione di  linee  guida  un  valido  strumento
attraverso  cui  fornire  alle  amministrazioni regionali indicazioni
idonee per  la  realizzazione  ed  il  monitoraggio  degli  obiettivi
prioritari di salute.
Tra  le  strategie  di intervento indicate dal Piano per l'attuazione
dell'obiettivo relativo  all'infanzia  adolescenza,  con  particolare
riferimento  alla  riorganizzazione  della rete oncologica, figura la
razionalizzazione dell'assistenza in eta' pediatrica, da  perseguirsi
tramite il coordinamento e l'integrazione dell'assistenza ospedaliera
con  l'offerta  di  servizi  distrettuali  e  la  valorizzazione  del
pediatra di famiglia.
La  riorganizzazione  e  l'adeguamento  delle  strutture  pediatriche
territoriali devono essere valutati tenuto conto che:
1.   Nei paesi industrializzati, il cancro rappresenta la prima causa
   di morte per malattia nella fascia di eta' 1- 15 anni;
2.  Le neoplasie in eta' pediatrica rappresentano una patologia rara,
    infatti l'atteso in Italia e' di 1450 nuovi  casi  per  anno,  in
    soggetti di eta' inferiore ai 15 anni;
3.    La  mortalita'  per  tumore si riduce in rapporto alla qualita'
    degli interventi. Nei centri  con  larga  esperienza  si  ottiene
    attualmente la guarigione del 70% dei piccoli pazienti;
4.    Un  ottimale  intervento terapeutico si realizza attraverso una
    strategia  multidisciplinare,  attuabile  preferibilmente  presso
    grandi aziende ospedaliere, grandi Policlinici o IRCCS ( Istituti
    di  Ricovero  e  Cura  a  Carattere  Scientifico) ove operano, in
    maniera  integrata  e  transdisciplinare:  pediatri  esperti   in
    oncoematologia,  chirurghi,  biologi,  radioterapisti,  patologi,
    radiologi, microbiologi, trasfusionalisti, specialisti d'organo o
    di apparati, nonche' epidemiologi, statistici  ed  informatici  e
    psicologi.
5.    L'OMS  ha  definito  i  criteri,  in  termine di personale e di
    strutture , per la realizzazione dei  presidi  di  oncoematologia
    pediatrica, definendo come ottimale un centro ogni 4-5 milioni di
    abitanti.
PRINCIPI ORGANIZZATIVI
E'  prerogativa  delle  regioni  definire,  nel  proprio  territorio,
principi organizzativi, caratteristiche e distribuzione  territoriale
delle strutture e loro numero anche in rapporto a:
- carattetistiche epidemiologiche;
- realta' gia' operanti;
- priorita' locali.
Lñorganizzazione  dell'oncoematologia  pediatrica  deve garantire, ad
ogni livello, il coordinamento di tutte le  attivita'  ed  iniziative
regionali.  Per  raggiungere  questo  obiettivo  e' opportuno che sia
attuato un coordinamento  regionale  o  interregionale,  in  caso  di
presidi a valenza multiregionale.
Per  riorganizzare in maniera integrata i servizi, che si occupano di
diagnosi e  terapia  nel  settore  dell'oncoematologia  pediatrica  e
trapianto    emopoietico,    al    fine    di   fornire   prestazioni
qualitativamente elevate ed economicamente convenienti, devono essere
rispettati alcuni presupposti irrinunciabili attuali quali:
- coordinamento nazionale, nel rispetto delle realta' gia'  operanti,
   per  mantenere uniformitañ sul territorio nazionale, rispetto alle
   procedure relative a programmi di diagnosi e terapia;
- coordinamento e potenziamento dei  programmi  di  aggiornamento  ed
   educazione permanente del personale medico ed infermieristico;
-  partecipazione  integrata  di varie competenze alla programmazione
   delle attivita' dei servizi;
- sviluppo di programmi per la verifica e la revisione della qualita'
   delle prestazioni fornite.
Si raccomanda fortemente che, nelle regioni, in cui  e'  presente  un
Centro  di  oncoematologia  pediatrica  e  trapianto  emopoietico  di
riferimento, sia inserita, nell'ambito della  Commissione  Oncologica
Regionale,  una figura di riferimento per l'oncoematologia pediatrica
ed il trapianto emopoietico.
Le attivita' assistenziali al bambino con malattia oncoematologica  o
sottoposto  a  trapianto  emopoietico,  sono  garantite  attraverso i
livelli di assistenza previsti dal Piano  sanitario  Nazionale  1998-
2000, con le priorita' indicate e con particolare riferimento a:
- assistenza sanitaria di base e specialistica;
- assistenza integrata in Aziende USL;
-   assistenza  integrata  in  Aziende  Ospedaliere  e«o  Policlinici
   Universitari;
    .fo on
- IRCCS.
Sono previsti, a  diversi  livelli  e  con  programmazione  graduale,
interventi  di  assistenza  e  prevenzione, tenuto conto delle figure
professionali  presenti,  delle  strutture  disponibili  e  del  loro
impiego ottimale.
Gli  interventi  che  dovranno essere integrati tra i diversi livelli
riguardano   diagnosi,   trattamento,   follow-up,    riabilitazione,
assistenza domiciliare, prevenzione primaria e secondaria.
1. Assistenza sanitaria di base e specialistica
A) Il pediatra di base, nell'ambito della specifica attivita' clinica
prevista  dagli accordi collettivi nazionali e regionali, interagisce
con le strutture oncoematologiche pediatriche del  territorio  e  dei
presidi   ospedalieri   che,   a   vario   titolo,   sono   coinvolti
nell'assistenza in oncoematologia pediatrica. Ad esso vanno  affidati
i seguenti compiti:
-  attivita'  clinica,  finalizzata  alla diagnosi tempestiva ed alla
   collaborazione con i medici dei  presidi  ospedalieri,  nel  corso
   della stadiazione e delle fasi della terapia e del follow-up;
-  assistenza  domiciliare  prevista  nei presidi sociosanitari dalle
   Aziende USL;
- attivita' clinica finalizzata  al  monitoraggio  ed  alla  diagnosi
   tempestiva nei gruppi di soggetti a rischio.
B)  I  Presidi  sociosanitari  delle  Aziende USL si configurano come
strutture di tipo ambulatoriale  o  consultoriale,  con  funzioni  di
filtro  ed  indirizzo  per  specifici  percorsi  assistenziali  della
popolazione in eta' pediatrica, dei soggetti  lungo  sopravviventi  o
malati  cronici, verso i servizi specialistici degli stessi distretti
o verso strutture specialistiche non solo pediatriche.
Compiti dell'assistenza sanitaria di, base e specialistica sono:
- Diagnosi tempestiva in soggetti sintomatici;
- Monitoraggio dei gruppi a rischio.
2 Assistenza integrata in  Presidi  Ospedalieri  di  Aziende  USL  ed
Ospedaliere
Le Unita' satelliti (U.S)
Presso i Presidi di Aziende USL e ospedaliere va attivata una rete di
U.S.  composta  da  reparti«divisioni  di  pediatria,  ematologia  od
oncologia (che potranno coincidere, laddove  gia'  esistenti,  con  i
poli  oncologici  o  dipartimenti oncologici, secondo quanto indicato
dalle Linee Guida  pubblicate  da  questo  dicastero  sulla  Gazzetta
Ufficiale n 42 del 20«2«1996).
Partecipano altresi' alle U.S. i servizi di diagnostica strumentale e
di laboratorio, trasfusione, assistenza sanitaria e sociale.
La U.S. deve essere dotata di posti letto in degenza a ciclo continuo
ed  a  ciclo  diurno,  adeguati  per  un  ottimale  svolgimento delle
attivita'.
Compiti delle U.S. sono la realizzazione del programma terapeutico  e
di monitoraggio, secondo i protocolli nazionali ed in sintonia con le
indicazioni del Centro oncoematologico Pediatrico di Riferimento.
3.  Assistenza  integrata  in  Aziende  Ospedaliere  e«o  Policlinici
Universitari
Centro Oncoematologico Pediatrico di Riferimento(COPR)
Deve essere garantito almeno un COPR per un bacino  d'utenza  intorno
ai  4  milioni  di  abitanti.  Il COPR deve essere inserito in ambito
pediatrico e deve comprendere i reparti-divisioni  di  oncoematologia
pediatrica,   chirurgie   generali   e   specialistiche,  servizi  di
radioterapia, collocati in  modo  tale  da  garantire  una  effettiva
attivita' integrata.
Partecipano  altresi'  al COPR i servizi di diagnostica strumentale e
di laboratorio,  anestesia  e  rianimazione,  di  immunoematologia  e
trasfusionali,   di   anatomia   patologica,  psicologia,  assistenza
sanitaria e sociale.
Il COPR deve essere dotato di posti letto in degenza a ciclo continuo
ed a ciclo diurno, nonche' di una unita'  di  trapianto  emopoietico,
adeguati per un ottimale svolgimento delle attivita'.
Compiti dei COPR sono:
A)  provvedere  al  coordinamento  delle  attivita'  assistenziali  e
scientifiche attraverso:
- Adozione di protocolli diagnostici e terapeutici comuni;
- Anagrafe e monitoraggio dell'attivita' di sperimentazione clinica;
- Pianificazione e programmazione di studi epidemiologici,  biologici
   e  di  verifiche cliniche comparative attraverso la collaborazione
   con enti nazionali ed internazionali;
-  Identificazione di opportune risorse e consulenze territoriali per
   interventi riabilitativi fisici, psicologici e sociali, come parte
   del trattamento globale, in collaborazione con i familiari,
-  Organizzazione  di  specifici  corsi,  stage,  seminari   per   la
   formazione e l'aggiornamento del personale;
-  Identificazione  dei  nuclei familiari con bambini con particolari
   anomalie congenite o genetiche o con immunodeficienze a rischio di
   sviluppare tumori;
 Organizzazione di incontri programmati con le locali associazioni di
   genitori per promuovere l'attivita' educativa dei familiari e  dei
   pazienti;
-  Istituzione di specifiche iniziative periferiche per la promozione
   delle  attivita'  di   educazione   oncologica   pedilatrica   nel
   territorio;
- Verifica delle richieste di migrazione sanitaria.
B)  ricevere  i  nuovi  pazienti per la registrazione, la stadiazione
diagnostica ed  il  piano  di  trattamento,  che  sara'  attuato,  in
rapporto  alla complessita' del programma clinico terapeutico ed alle
esigenze dei familiari, presso il centro stesso o in una  U.S.  o  al
domicilio.
C)  provvedere  all'attuazione dei programmi terapeutici comprendenti
il  trapianto  emopoietico  o  di  cellule  staminali  da   donatore,
favorendo  ed  interagendo con le strutture territoriali nazionali ed
internazionali per la promozione della donazione di cellule staminali
midollari, cordonali o periferiche.
D) coinvolgere attivamente  i  servizi  territoriali  nella  gestione
domiciliare  del  paziente  oncologioco  e  nella  sorveglianza degli
effetti tardivi del trattamento e della malattia, attraverso la presa
in carico dei pazienti, al fine di valutare l'inserimento  scolastico
e sociale, l'idoneita' sportiva e l'avvio alla attivita' lavorativa.
E)  pilotare  il  passaggio  dei pazienti ai sevizi della medicina di
base, per consentire successivamente la  verifica  delle  conseguenze
tardive,  che  possono  manifestarsi  anche  dopo  molti  anni  dalla
sospensione dei trattamenti.
4.  Centro  Oncoematologico  Pediatrico  di   Riferimento   Regionale
(COPRRe)
E' raccomandata la costituzione a livello regionale o interregionale,
per  regioni limitrofe, di un COPRRe. Oltre a svolgere i compiti COPR
questa entita' deve farsi carico delle seguenti funzioni:
- Supporto organizzativo alle attivita' svolte dai presidi  esistenti
   sul territorio di competenza;
- Verifica delle richieste di migrazione sanitaria;
- Anagrafe e monitoraggio dell'attivita' di sperimentazione clinica;
- Osservatorio degli interventi di prevenzione;
In  mancanza  di  costituzione  di COPRRe le competenze e le funzioni
saranno acquisite  da  un  centro  COPR,  competente  per  territorio
limitrofo.
5. IRCCS
Gli  IRCCS  possono  assolvere, ove esistenti, alle funzioni di COPR,
purche' dotati delle competenze e  delle  strutture  specificatamente
richieste per i COPR.